Neuropatie secondarie a immunoterapia:aspetti clinici ed elettromiografici - Seminario 02-04-2019
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Neuropatie secondarie a immunoterapia:aspetti clinici ed elettromiografici Dott. Enrico Alfonsi Dott. Giuseppe Cosentino Seminario 02-04-2019
Immunoterapia per il trattamento delle neoplasie L’immunoterapia ha lo scopo di indirizzare contro le cellule neoplastiche componenti del sistema immunitario dell’ospite Vantaggi: specificità, minore tossicità, azione su mts e masse non aggredibili chirurgicamente
Strategie principali di trattamento immunoterapico Vaccini anti-cancro Utilizzo di cellule immunologicamente attive (adoptive cell therapy, ACT) Citochine Anticorpi monoclonali (mAb)
Vaccini terapeutici anticancro Ha lo scopo di immunizzare il paziente contro specifici antigeni tumorali inducendo una risposta immune mediata da linfociti T Utilizzo peptidi (epitopi antigenici tumore specifici), vaccini a DNA
Adoptive cell therapy Ha lo scopo di creare in vitro cellule immunologicamente attive anti-tumore, da infondere successivamente nell’ospite
Citochine Interleuchine Interferoni Fattore stimolante colonie granulocito- macrofagiche (GM-CSF)
Meccanismo d’azione degli mAb Citotossicità cellulare Ab- mediata (ADCC) Interferenza con pathways cellulari Citotossicità complemento mediata (CDC) Ab coniugati e non coniugati
James P. Allison e Tasuku Honjo Nobel 2018 per la fisiologia o medicina
Complicanze neuromuscolari in pazienti in trattamento con ”immune check point inhibitors” Il sistema check-point è costituito da molecole fondamentali per CD80/CD86 l’omeostasi immunologica In condizioni fisiologiche meccanismi inibitori di attivazione linfocitaria proteggono da reazioni immunitarie contro il «self»
Ab monoclonali anti-PD1: pembrolizumab, nivolumab Sempre più utilizzati nel trattamento di tumori solidi (melanomi metastatici, adenoK polmonare) Complicanze neurologiche in circa il 4% di pazienti trattati, nella maggior parte dei casi di tipo neuromuscolare (non raramente esacerbazione di malattia nota)
Meccanismo d’azione
Eventi avversi da rottura della tolleranza verso il self Neurologici Non neurologici Miastenia gravis Polmonite immuno-correlata Miopatia necrotizzante Colite e epatite immuno- Neuropatie vasculitiche correlate Poliradicolonevriti Endocrinopatie immuno- Epilessie focali legate a correlate lesioni cerebrali Rash cutaneo immuno-correlato infiammatorie Nefrite e altre disfunzioni renali Atassia cerebellare immuno-correlate Retinopatia, miocardite
2017 347 pazienti trattati: 10 pazienti (2,9%) sviluppano complicanze neurologiche 5 pazienti sviluppano altri disturbi sistemici immunocorrelati (ipotiroidismo, colite, epatite)
Caratteristiche cliniche e outcomes dei pazienti con manifestazioni neurologiche
Le manifestazioni neurologiche si manifestano dopo un valore mediano di 5,5 cicli (range 1-20) di trattamento
Caratteristiche dei pazienti con neuropatia
Aspetti bioptici Fibre ad anello
mAb anti-CTLA4: Ipilimumab Approvato nel 2011 dalla FDA per il trattamento del melanoma avanzato metastatico Nel gennaio del 2019, la combinazione tra ipilimumab e nivolumab è stata autorizzata dall'EMA per l'utilizzo in prima linea nel carcinoma a cellule renali
mAb anti-CTLA4: Ipilimumab
Ipilimumab: eventi avversi Epatotossicità Intolleranza gastrointestinale Rash cutaneo Neuropatia periferica Altre reazioni immunocorrelate: nefrite, polmonite, pancreatite, miocardite non infettiva Ipilimumab: eventi avversi di grado 3-4 nel 22-24% dei pz Anti-PD1 mAb: eventi avversi di grado 3-4 in 5-10% Ipilimumab + anti-PD1: eventi avversi di grado 3-4 in >50%
Ipilimumab: complicanze neurologiche Poliradicolonevrite (tipo CIPD, AIDP) EA neurologici più Poliradicoloneuropatie multifocali spesso lievi, di Meningo-radicolate grado 3-4 nel 1- Miosite 3% dei pazienti trattati; Miastenia gravis maggiore Neuropatia del plesso mioenterico latenza di Leucoencefalopatia posteriore reversibile comparsa delle Mielite trasversa manifestazioni NM Meningite asettica rispetto a anti-PD1 Fatica, cefalea
Paziente di 42 aa con melanoma metastatico stadio IV Sviluppo subacuto di disturbi sensitivi e motori agli arti inferiori Quadro di RMN interpretato in prima ipotesi come secondarismo leptomeningeo
Paziente di 42 aa con melanoma metastatico stadio IV Sviluppo subacuto di disturbi sensitivi e motori agli arti inferiori Quadro di RMN interpretato in prima ipotesi come secondarismo leptomeningeo 46% dei pazienti con melanoma in stadio IV presenta metastasi leptomeningee
Indagini elettrofisiologiche e di laboratorio Studio elettrodiagnostico: Esame del liquor: SNAP surale ds assente Negativo per cellule Aumento della LDM e riduzione neoplastiche della VCM dei nervi SPE e SPI Proteinorrachia aumentata con alterazioni asimmetriche Cellularità nella norma Ridotta ampiezza dei CMAP agli Glicorrachia nella norma arti inferiori (asimmetrica) Assenza della risposta F del Screening autoAb: negativo nervo tibiale bil. EMG: denervazione del Pannello Ab anti-epatite e studi muscolo tibiale ant. Bil. e dei virologici (HIV, CMV, EBV) negativi muscoli lombari paraspinali.
Indagini elettrofisiologiche e di laboratorio Studio elettrodiagnostico: Esame del liquor: SNAP surale ds assente Negativo per cellule Aumento della LDM e riduzione neoplastiche Poliradicoloneuropatia della VCM dei nervi SPE e SPI Proteinorrachia aumentata lombareasimmetriche con alterazioni con Cellularità nella norma Ridotta caratteristiche ampiezza deimiste CMAP agli Glicorrachia nella norma arti inferiori (asimmetrica) assonali e Assenza della risposta F del Screening autoAb: negativo nervodemielinizzanti tibiale bil. EMG: denervazione del Pannello Ab anti-epatite e studi muscolo tibiale ant. Bil. e dei virologici (HIV, CMV, EBV) negativi muscoli lombari paraspinali.
Considerazioni terapeutiche Hottinger 2016
Considerazioni terapeutiche • IVIG • Plasmaferesi • Infliximab (5 mg/kg) • Micofenolato m. (500 mg x 2) Hottinger 2016
Considerazioni terapeutiche Gli eventi avversi sono dose dipendenti La presenza di eventi avversi predice una migliore risposta terapeutica (Downey et al. 2007) In alcuni pazienti con eventi avversi, nonostante la sospensione del trattamento l’effetto terapeutico si manteneva nel tempo Hottinger 2016
Nuove prospettive: mAb anti-PD-L1 Atezolimumab: approvato nel 2016 per il trattamento del K vescicale Avelumab: approvato nel 2017 per il trattamento del K metastatico a cellule di Merkel Durvalumab: approvato nel 2017 per il trattamento di pazienti con K uroteliale localmente avanzato o metastatico
114 lavori esaminati 61 lavori selezionati (93% case reports): 86 pazienti esaminati ??
*35% pz Nivolumab anche Ipilimumab 5% pz Pembrolizumab anche Ipilimumab
NM symptoms in patients treated with PD1-inhibitors • Weakness of extremities (n=67; 78%) 67 patients (79%) • Oculomotor symptoms (n=41; 48%) • Respiratory symptoms (n=37; 43%) Partial improvement or full recovery • Bulbar symptoms (n=31; 36%) • Muscle pain (n=25; 29%) 29 patients (34%) • Head drop (n=14; 16%) Died at the last follw-up • Sensory symptoms (n=13; 15%)
NEUROMUSCULAR ADVERSE EFFECTS OF ANTI-PROGRAMMED CELL DEATH PROTEIN 1 TREATMENT • MG (27%): ocular , bulbar or generalized • NEUROPATHY (23%): GBS syndr.(16 cases) but also vasculitic neurophathy ( 2 cases), CIDP (1 case), and Bell palsy ( 1 case) • MYOPATHY (34%): moslty unspecified myositis or rabdomyolisis COMBINED SYNDROMES (16%) (?): MYOPATHY-MG (79%), MYOPATHY-NEUROPATHY (11%), MYOPATHY- MG-NEUROPATHY (7%)
Limiti : • I dati estraibili dal lavoro retrospettivo sono troppo eterogenei per supportare una diagnosi sicura fra singole patologie NM e la combinazione di differenti patologie NM. La precisione diagnostica è bassa nel gruppo di MG (57%) e molto elevata nelle miopatie (90%). Nel 5% dei casi la diagnosi non è confortata dalle procedure diagnostiche effettuate. Sono necessarie metodologie diagnostiche più estese e specifiche per la conferma diagnostica
LIMITI e RIFLESSIONI • Spesso gli specialisti che hanno elaborato la diagnosi non sono neurologi ma oncologi generali • Nel 37% dei Case Reports gli autori non appartengono a Dipartimenti di Neurologia • Vi è un’elevata prevalenza di sintomi respiratori sia in pazienti con diagnosi di MG sia in pazienti miopatici. Da ciò la necessità di stabilire un percorso diagnostico terapeutico rapido ( quantificazione dei deficit respiratori e assistenza/trattamento ventilatorio) che potrebbe ridurre ulteriormente le prognosi negative ( in particolare, la mortalità dei pazienti) • Un elevato numero di pazienti con MG e, soprattutto, con Miopatia mostrano una cardiopatia associata, specialmente disturbi della conduzione e miocardiopatia (elevato numero di pazienti con aumento degli enzimi di origine miocardica) • Nella maggior parte dei pazienti con miopatie il quadro bioptico mostra segni compatibili con un quadro infiammatorio di tipo polimiositico ( infiltrati linfo-monocitari, CD8 in particolare) e non di miosite necrotizzante ( scarsa componente macrofagica) come suggerito in altri lavori antecedenti a questa review • La prevalenza delle complicanze NM negli uomini rispetto alle donne ( le neoplasie più rappresentate sono i melanomi e, meno, gli adenocarcinomi polmonari) possono rappresentare una peculiarità di genere o, più semplicemente, essere causata da un minor trattamento con anti PD1 nelle donne rispetto ai maschi ( necessari studi futuri su tale aspetto)
LIMITI • Trattamenti ed Outcome: ad oggi non esistono trials randomizzati controllati sul trattamento steroideo, con plasma exchange e IVIg nella MG e nelle altre malattie NM considerate nei trattamenti con anti PD1 • Pochi autori dei lavori analizzati danno informazioni sul «timing» dei trattamenti nei pazienti sottoposti a terapia con anti PD1 con patologie NM. Perciò è impossibile un’analisi sul timing ottimale per i singoli trattamenti • I dati attualmente a nostra disposizione non sono in grado d’indicare con sicurezza se i pazienti con MG idiopatica e quelli con MG secondaria a trattamento con anti PD1 rispondano in modo differente ai trattamenti. Vi sono tuttavia segni indiretti che indirizzano verso una prognosi più severa per le forme di MG correlate a trattamento con anti PD1 rispetto a quelle di MG idiopatiche (nelle prime minore sopravvivenza, associazione più frequente di patologie miocardiche e respiratorie che ne peggiorano
Studio del jitter del potenziale di singola fibra muscolare (SFEMG) • Elevata sensibilità ( superiore a quella del test delle stimolazioni ripetitive) e bassa specificità nella valutazione dei disturbi della trasmissione neuromuscolare • Incremento del jitter anche in pazienti non miastenici ma con neuropatie motorie o miopatie ( alterazioni secondarie della TNM ) • Incremento del jitter anche in pazienti con MG senza manifestazioni cliniche di debolezza / esauribilità del muscolo in esame. Ciò è differente da quanto si osserva nel test delle stimolazioni ripetitive in cui il decremento del cMAP ( espressione di un blocco di scarica di potenziali di singola fibra muscolare) è, per lo più, in relazione al disturbo clinico della debolezza/esauribilità muscolare
IX Congresso Internazionale S.I.R.E.R. “Il rachide lombare” Piacenza, 30 Settembre - 2 Ottobre 2004
Onda F
Proximal nerve conduction by high-voltage electrical stimulation in S1 radiculopathies and acquired demyelinating neuropathies Alfonsi et al. Clin Neurophysiol (2003);114:239-247 Stimolatore percutaneo ad elevata intensità e bassa impedenza A: normal B: S1 radiculopathy C: GBS syndrome
Caso clinico C.A.S., uomo 75 aa. In anamnesi R: ipotiroidismo in trattamento sostitutivo o Gennaio 2017 -> asportazione di melanoma a cellule epitelioidi a livello del dorso e di linfonodi ascellari (+ per mts), stadio T4b1a IIIB, BRAf WT o Follow-up clinico e strumentale o Novembre 2018 -> PET mostra plurime captazioni patologiche a tessuti muscolari e sottocute di arti superiori e inferiori, linfonodi laterocervicali sn e mesenterici o 10 Gennaio 2019 -> Unica somm. Nivolumab 480 mg ev
Caso clinico Fine Gennaio 2019 o Dispnea, ortopnea, disfagia o Capo cadente o Ipostenia prossimale al cingolo scapolare e in minor misura pelvico o Mialgie cervicali Laboratorio: CPK 716 U/L, transaminasi aumentate di 3 volte i valori normali -> sospetto di miosite da immunoterapia
Caso clinico E.O.N. o Vigile, orientato, lucido e collaborante, eloquio normofluente o NNCC indenni o Non diplopia o Ny, Simpson negativo per comparsa di ptosi o diplopia o Slivella in Mingazzini I e II o Tono e trofismo nella norma o ROT anevocabili ai 4 arti; RCP in flessione a ds, muto a sn o Prove IN e CG normoeseguite o Deambulazione autonoma, cauta, a base lievemente allargata, anserina; si solleva su punte e talloni; si alza con appoggio da inginocchiato o Stazione eretta mantenuta a base ristretta, non Romberg.
Caso clinico Scala MRC o Orb. Occhio 3/5 bil, non gonfia le gote, lingua 4/5 a sn (5/5 a ds) o Deltoide 5 ds, 4 sn; Flessori carpo 4 ds, 5 sn; IP: 4 bil o Bicipite br., Tricipite br., Est. carpo, Flessori ed estensori dita: 5 bil o Quadricipite f., bicipite fem., flessori plantari, estensione dorsale piede, flessione dita piedi, estensione dita piedi: 5 bil.
Caso clinico Scala MRC o Orb. Occhio 3/5 bil, non gonfia le gote, lingua 4/5 a sn (5/5 a ds) o Deltoide 5 ds, 4 sn; Flessori carpo 4 ds, 5 sn; IP: 4 bil o Bicipite br., Tricipite br., Est. carpo, Flessori ed estensori dita: 5 bil o Quadricipite f., bicipite fem., flessori plantari, estensione dorsale piede, flessione dita piedi, estensione dita piedi: 5 bil.
Caso clinico Indagini di laboratorio o VES 15 mm/h o AST 64 U/L o ALT 98 U/L o CPK 455 U/L o LDH 529 U/L o Alfa 1 globuline 3,1% o Alfa 2 glubuline 15,5% o Beta 2 globuline 10,4% Consulenza cardiologica e pneumologica: negative
Caso clinico Parametri di conduzione sensitiva
Caso clinico Parametri di conduzione motoria
Caso clinico Esame EMG
Studio elettrocinesigrafico della deglutizione Piecemeal deglutition ↑delay OF Test della fatica di deglutizione negativo
Caso clinico TSNR m. trapezio discendente ds
Caso clinico Indagini immunologiche o Ab anti-AchR 4,5 o Ab anti-SNC: in corso o Ab miosite – specifici: in corso o Test HIV negativo
Caso clinico TSNR m. orbicolare dell’occhio ds
Caso clinico Reperti elettromiografici, elettroneurografici e test elettrofisiologici speciali suggestivi di compromissione combinata di: X • Fibre nervose sensitive e motorie • Cellule muscolari • Giunzione NM X X X X X X
Caso clinico RMN muscolare arti inferiori e cingolo scapolare o Sfumata iperintensità in T2 a livello dei muscoli VL bilat., adduttori della coscia, di tutta la muscolatura della gamba bil (> gemelli), del muscolo multifido bilat., del sovraspinato bilat. (> ds). o Iperintensità del tessuto sottocutaneo con aspetto reticolato a livello degli arti inferiori (coscia e gamba bilat.).
Caso clinico Trattamento o Sospensione del trattamento con nivolumab o Metilprednisolone 1 g ev per 6 giorni: scarso beneficio (algie muscolari, disfagia), iniziale scompenso glicemico; seguito da prednisone per os o Piridostigmina per os o Plasmaferesi 4 sedute: risposta terapeutica fin dalla prima seduta o Dimissione: eupnoico, recupero della stenia muscolare, non segni di esauribilità muscolare
Domande a cui rispondere… • Qual è la reale incidenza di patologie NM da trattamenti con inibitori del check point immune e l’incidenza di forme composite (MG + Miopatie, MG + Miopatie + Neuropatie, Neuropatie + MG ecc…)? • I trattamenti con inibitori del CP sono attualmente effettuati su pazienti oncologici già sottoposti a terapie con chemioterapici/radioterapici. Effetto «coasting» dei precedenti trattamenti rispetto ai nuovi trattamenti? • Perché alcuni pazienti trattati con inibitori del CP mostrano i segni clinici della patologia NM dopo una sola dose ed altri dopo diversi cicli di trattamento? • Le patologie NM da inibitori del CP sono legate esclusivamente al trattamento o il trattamento slatentizza alterazioni infra-cliniche? Perché il sistema nervoso periferico è più vulnerabile del sistema nervoso centrale? • Uno screening/follow up neurologico/neurofisiologico/di laboratorio in pazienti trattati con inibitori del CP può individuare meccanismi latenti o fasi precoci di una complicanza NM e permettere un migliore ‘management’ delle stesse allo scopo di migliorarne l’outcome? • Esistono strategie di trattamento specifiche anche di tipo preventivo? • Sarebbe opportuno confrontare la prognosi di pazienti trattati con CP con e senza complicanze MN successive al trattamento per comprendere meglio l’effetto che queste complicanze hanno sulla sopravvivenza e la prognosi in generale di questi pazienti.
Grazie per l’attenzione
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