NESSUNA PROPOSTA PER GLI ANZIANI DA PARTE DI CONTE

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NESSUNA PROPOSTA PER GLI ANZIANI DA PARTE DI CONTE
n. 31 - 26 Gennaio 2021
                                                                                           a cura di
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NOTIZIE SULLA PREVIDENZA PUBBLICA, COMPLEMENTARE E SUL SISTEMA SANITARIO

  NESSUNA
  PROPOSTA
  PER GLI ANZIANI
  DA PARTE
  DI CONTE

  Nel lungo dibattito che si è                    mo esposto più volte in questo            rimborso totale delle spese a
  svolto nei giorni scorsi in Parla-              nostro Notiziario, sono numero-           carico dello Stato;
  mento e, soprattutto, nell’inter-               si e di diverso tipo. Ne indichi-      •   controllo delle autorizzazioni
  vento del presidente del con-                   amo solo i titoli, riservandoci di        e delle gestioni delle Resi-
  siglio non sono state indicate                  analizzarli dettagliatamente in           denze Sanitarie Assistite o
  proposte a favore dei cittadi-                  questo o altri Notiziari:                 delle Case di Riposo;
  ni anziani. Eppure, essi sono                                                          •  regolamentazione delle co-
  stati quelli più pesantemente                   •  la riforma dei trattamenti             siddette “badanti” o oper-
  colpiti dall’epidemia del virus                    pensionistici, per dare cer-           atrici socio-sanitarie con
  COVID-19 mentre - per quel-                        tezza delle prestazioni sia            iscrizione in appositi Albi
  li che per fortuna non lo sono                     riguardo al passato rispet-            comunali o regionali e detra-
  stati – sussistono molti prob-                     to ai contributi maturati sia          zione totale delle spese nec-
  lemi che non vengono presi in                      riguardo al futuro per i suc-          essarie;
  considerazione.                                    cessivi adeguamenti;                •  agevolazioni varie per servizi
  Intanto, vediamo i numeri: le                   •  revisione e unificazione delle         pubblici quali trasporti, uten-
  persone di età superiore a 65                      modalità di calcolo e dei crit-        ze, ecc.;
  anni sono, secondo gli ultimi                      eri di erogazione dei tratta-       •  possibile utilizzo volontario
  dati statistici disponibili, qua-                  menti minimi, delle integrazi-         dei pensionati ancora validi
  si 14 MILIONI (esattamente                         oni, dell’utilizzo dei contributi      come ausilio in servizi sociali.
  13.783.580), ossia il 23% della                    versati anche in mancanza
  popolazione. Con queste di-                        del minimo di anni necessa-         Certamente questo elenco è in-
  mensioni, forse sarebbe stato                      ri per il conseguimento della       completo, altri argomenti potreb-
  utile istituire, tra tanti ministeri               pensione;                           bero essere indicati. Tuttavia è
  o sottosegretariati alcuni dei                  •  revisione del trattamento           giunto il momento che il gover-
  quali d’indefinito interesse, uno                  IRPEF con estensione delle          no italiano (presente o futuro)
  dedicato specificatamente ai                       detrazioni o con deduzioni          si occupi in modo particolare e
  problemi della popolazione an-                     specifiche;                         unitario di tutti questi problemi.
  ziana al fine di vederli in modo                •  annullamento delle liste di         Questa appare ancor più neces-
  unitario e sovraintendere alle                     attesa per le visite mediche        saria in questo momento in cui le
  competenze distribuite tra più                     specialistiche consentendo          due crisi – pandemia ed econo-
  ministeri o enti pubblici.                         in sostituzione il ricorso auto-    mia – creano difficoltà anche al
  I quali problemi, come abbia-                      matico a strutture private con      “pianeta anziani”.
NESSUNA PROPOSTA PER GLI ANZIANI DA PARTE DI CONTE
n. 31 - 26 Gennaio 2021
                                                                                           a cura di
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   NOTIZIE SULLA PREVIDENZA PUBBLICA, COMPLEMENTARE E SUL SISTEMA SANITARIO

I CARABINIERI NELLE CASE DI RIPOSO
Nelle ultime settimane, anche a                     infatti, sono numerose le Case di              ificato in una Casa di Riposo di
seguito delle tragiche vicende                      Riposo aperte abusivamente.                    Lanuvio, vicino Roma, il decesso
in cui sono state coinvolte molte                   Sono state ispezionate 1.848 strut-            di cinque persone e danni ad al-
Case di Riposo per anziani a cau-                   ture e in 281, pari al 15%, sono               tre sette per l’ossido di carbonio
sa del Covid che ha fatto un gran                   state riscontrate violazioni anche             diffuso da un impianto di riscal-
numero di vittime in quei luoghi,                   gravi che hanno portato alla de-               damento, presumibilmente non a
i Carabinieri del Reparto speciale                  nuncia per reati amministrativi e              norma.
“NAS” hanno compiuto molte ver-                     penali di 83 persone mentre al-                Tutto ciò si porta a ribadire la
ifiche in tutta Italia all’interno del-             tre 287 sono state segnalate alle              necessità di un maggior control-
le Case di Riposo per verificare le                 autorità amministrative. In totale             lo su questi luoghi e a rilevare la
condizioni igieniche, ambientali e                  sono state rilevate 109 violazioni             responsabilità da parte delle Re-
sanitarie e anche, sembra assurdo                   penali e 373 amministrative, con               gioni che hanno la competenza
rilevarlo, la presenza di una rego-                 l’applicazione di sanzioni per                 all’autorizzazione e alla vigilanza
lare autorizzazione da parte dei                    111.000 euro.                                  su questi istituti, che sono diventati
competenti uffici della Regione:                    Nei giorni scorsi, si è anche ver-             il nuovo affare sulla “terza età”.

L’INPGI E’ IN CRISI:
AGGRAVERA’ I CONTI DELL’INPS ?
I giornalisti lavoratori dipendenti con un contratto di                       tributi non riscossi: al netto di quello delle aziende
lavoro hanno un loro autonomo ente di previdenza                              fallite o di ritardi accettabili, ve ne sono ben 170
che si chiama “INPGI” (Istituto nazionale di previ-                           che potrebbero essere recuperati con un’azione
denza dei giornalisti italiani). Esso tuttavia a causa                        pressante e decisa.
della costante riduzione del numero dei contribuenti                          Dinanzi a questa situazione, sembra che il sindac-
per effetto della chiusura di giornali o dell’introduz-                       ato dei giornalisti – la FNSI – e l’Ordine professio-
ione dell’informatica che ha reso superflue molte                             nale non siano attivamente intervenuti.
posizioni lavorative, è in progressivo deficit, nonos-                        Vi è quindi il sospetto che si voglia, come già av-
tante una riforma effettuata tre anni fa: il bilancio                         venne per l’Ente dei Dirigenti di Azienda (INPDAI),
del 2020 si chiude con 200 milioni di deficit. Bilan-                         far confluire l’INPGI nell’INPS aggravando così
cio che è destinato ad aumentare anche per effetto                            ulteriormente il suo equilibrio finanziario: il deficit
dei numerosi “prepensionamenti” che le aziende                                sarebbe di fatto a carico dello Stato e ciò potreb-
editoriali attuano, anche se chiudono i loro bilanci                          be motivare ulteriormente la richiesta di tagli alle
in attivo, per liberarsi dei collaboratori in eccesso.                        pensioni.
Sta di fatto che attualmente ci sono 15.000 lavora-                           Riteniamo che prima di procedere a tale atto sia
tori attivi contro 10.000 pensionati con un rapporto                          opportuno effettuare per quanto possibile il risana-
che è destinato ulteriormente a diminuire.                                    mento finanziario dell’INPGI anche per mantenere
Va anche detto che l’Ente vanta 277 milioni di con-                           la sua storica autonomia.
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n. 31 - 26 Gennaio 2021
                                                                                           a cura di
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“BADANTI”, UN LAVORO DA REGOLAMENTARE
Da oltre venti anni in Italia si è diffuso il sistema di
assistenza domiciliare agli anziani, autosufficienti o
no, da parte di persone che provvedono alle cure
domestiche e alla persona, compresi compiti di ac-
compagnamento o infermieristici quando necessario.
Tutto questo personale, reclutato peraltro in maggior
parte tra gli immigrati, viene definito genericamente
con il termine “badanti”: un termine molto restrittivo,
che in realtà significa tante cose.
Perché essi occorrono? Innanzitutto per la volontà
dell’anziano di non abbandonare il proprio domi-
cilio cui sono legati tutti i ricordi della sua vita, per
continuare a svolgere un’attività sia pure ridotta e
per non distaccarsi dalla famiglia. Si è così arrivati
a quasi un milione di cosiddetti “badanti”, tra rego-
lari (ossia, denunciati all’INPS con un rapporto di la-
voro) e irregolari che comprendono non solo lavora-
tori “in nero” ma anche stranieri senza permesso di
soggiorno: essi sono in grande maggioranza donne.
Spesso però, come è emerso da un sondaggio, il
18% degli italiani ricorre a questa soluzione perché
lo Stato e le Regioni non offrono concrete alternative
di assistenza e cura degli anziani delle loro famiglie.
In effetti, il ricorso massiccio ai “badanti” ha di fat-
to “deresponsabilizzato” le istituzioni pubbliche las-
ciando le famiglie sole con i loro non autosufficienti.
Ma se occorre ricorrere per questi motivi (volontà di
continuare la vita precedente, assenza di interven-
ti da parte dello Stato) a questo personale diviene
necessario che esso sia almeno regolarizzato in tutti
i suoi aspetti giuridici, formato e inserito in un siste-
ma speciale di collocamento. Essi dovrebbero quindi
innanzitutto essere inseriti in appositi “Albi” comu-                         mente avere un buon contratto collettivo di lavoro e
nali con le loro caratteristiche ed esperienze, dove                          il versamento dei contributi all’INPS.
le famiglie o i singoli possano rivolgersi quando ne                          Da parte sua lo Stato, non potendo esso garantire
abbiano bisogno (molti Comuni già lo hanno fatto                              l’assistenza domiciliare, dovrebbe – in sostituzi-
spontaneamente, ma non c’è una regola uniforme);                              one delle spese sociali che risparmia – dare grandi
dovrebbero essere formati, nel maggior numero pos-                            agevolazioni e sgravi in termini fiscali e contributivi
sibile, sia come semplici collaboratori domestici o                           a chi occupa questo personale.
ancor di più come “osa” (operatori socio-assisten-                            Insomma, il positivo risultato dell’allungamento della
ziali) o “oss” (operatori sociosanitari) i quali sono                         vita media ha fatto sorgere anche questa problemat-
una specie di “aristocrazia delle badanti” per la                             ica e uno Stato serio dovrebbe occuparsene regola-
loro preparazione ed esperienza; dovrebbero ovvia-                            mentandola e gestendola.
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