MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO

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MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
sabato
                                               18 dicembre 2021              I

INSERTO SPECIALE UNIONE ITALIANA - 30 ANNI INSIEME

                                                     Mondi
                                                     possibili
                                                      di Christiana Babić

                                                      “P
                                                                       er accontentare i nostri allea-
                                                                       ti, è stata presa la decisione
                                                                       di aprire i posti di blocco.
                                                                       (...) Se sono stato informato
                                                                       correttamente quest’ordi-
                                                      ne diventa efficace immediatamente.” Fu
                                                      questa risposta data il 9 novembre 1989 ai
                                                      giornalisti da Günter Schabowski, ministro
                                                      della Propaganda e membro del Politiburo
                                                      del Partito socialista unitario della DDR ad
                                                      accorciare i tempi della caduta del Muro di
                                                      Berlino. Un Muro la cui ombra calava anche
                                                      su questi territori, nell’area d’insediamento
                                                      storico della Comunità Nazionale Italiana,
                                                      con tutto il suo carico di contenuti dettati
                                                      da un regime in cui, facciamo un esempio a
                                                      caso, era previsto il delitto verbale. Bastava
                                                      una battuta per distruggere una vita.

                                                      All’epoca le frontiere non erano una forma-
                                                      lità, stabilivano chi sta da una parte e chi
                                                      dall’altra. Dividevano il mondo; l’Ovest da
                                                      una parte, l’Est dall’altra. Dividevano anche
                                                      le persone, le famiglie, le comunità... Fino a
                                                      quella frase di Schabowski, inaspettata e az-
                                                      zardata, un confine divideva anche italiani da
                                                      italiani. Era sempre più forte e più evidente
                                                      la voglia di superarlo, sul piano materiale
                                                      senza dover subire lunghe attese e minuziosi
                                                      controlli e su quello ideale dando voce ai va-
                                                      lori di un’identità che male sopporta le ma-
                                                      glie imposte e sente la necessità di esprimer-
                                                      si anche affrontando viaggi e ritorni a luoghi
                                                      materiali e del cuore, di nutrirsi di incontri e
                                                      di scambi, di accertarsi che passare dal noto
                                                      all’ignoto e viceversa è un’esperienza che
                                                      arricchisce.

                                                      In quegli anni questo sentire riceveva
                                                      sempre più voce. Da Fiume a Capodistria la
                                                      spinta al rinnovamento e alla democratizza-
                                                      zione di quello che all’epoca veniva definito
                                                      il gruppo nazionale italiano era sempre più
                                                      forte. Prendevano forma il Gruppo 88 e il
                                                      Movimento per la Costituente che riunivano
                                                      giovani e meno giovani, intellettuali, attivi-
                                                      sti, connazionali che con il loro entusiasmo,
                                                      energia, voglia di fare, innovare, cambiare,
                                                      imprimere una svolta, consentirono di su-
                                                      perare una curva a gomito e di far emergere
                                                      in primo piano i valori identitari, il senso
                                                      d’appartenenza, la dimensione affettiva che
                                                      lega la persona alla lingua materna e alla
                                                      cultura d’appartenenza. Crearono anche le
                                                      condizioni necessarie per poter esprimere
                                                      tutto questo in un’atmosfera più aperta e più
                                                      libera, a tutto vantaggio della qualità di vita.

                                                                         Segue a pagina II
MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
II    sabato
                                                                         18 dicembre 2021

Dalla prima pagina

  Fu in questo contesto che i con-
  nazionali vennero chiamati, nel
  gennaio del 1991, a partecipare
  per la prima volta a elezioni de-
  mocratiche, libere e pluralistiche
                                          Fu in quel difficile contesto
                                          che un gruppo di intellettuali e
                                          attivisti, giovani, e meno giovani
                                          riuscì a imporre un’agenda che
                                          parlava di identità, autoctonia,
                                                                                            I primi trent’
  e a eleggere l’Assemblea costi-         valori, diritti, lingua, cultura,                 Le riflessioni del presidente
  tuente. Nel mese di marzo dello         della necessità di ritagliarsi
  stesso anno l’Unione degli Italia-      i giusti spazi per esprimersi                     dell’Unione Italiana in occasione
  ni dell’Istria e di Fiume fu dichia-    guadagnando in visibilità e con-                  del 30º anniversario della massima
  rata sciolta e il 16 luglio nacque      tribuendo così alla costruzione
  l’Unione Italiana. Lo stesso mese       della democrazia a tutto vantag-                  organizzazione rappresentativa
  le autorità dell’epoca pubblica-        gio delle libertà.                                della CNI. «Siamo riusciti
  rono i risultati del Censimento                                                           nell’intento di fare Comunità? Forse
  della popolazione, fatto mesi pri-      I risultati non mancarono.
  ma, che confermarono la bontà           L’Unione Italiana fu registrata, i                è questo il primo essenziale quesito
  degli effetti di un’atmosfera in        concetti di autoctonia, di diritti                che dobbiamo porci per onorare
  cui si respiravano rinnovamento         acquisiti, di tutela entrarono nei
  e i primi spiragli di democrazia.       testi normativi, l’unitarietà fu                  quest’importante ricorrenza»
  La rilevazione statistica del 1991      salvaguardata, Il Parlamento ita-
  aveva registrato 24.366 conna-          liano approvò leggi che recepiva-
  zionali, dei quali 19.283 in Istria e   no le richieste dei connazionali,
  a Fiume e 2.758 nel Capodistria-        dalla Legge 19/91 che assicurava

                                                                                            I
  no; un grande balzo rispetto ai         il dialogo diretto tra l’UI e Roma                di Maurizio Tremul
  13.794 connazionali dichiarati in       e i mezzi finanziari necessari
  Croazia e in Slovenia nel 1981.         allo svolgimento delle attività e
  Sommando questo dato a quello           all’avvio di progetti a favore dei                            l 25, 26 e 27 gennaio del 1991 le conna-
  della partecipazione al voto di         connazionali, alla Legge 5 febbra-                            zionali e i connazionali dell’ex Jugoslavia
  gennaio e al numero di nuovi            io 1992 n.91 Nuove norme sulla                                si recarono alle urne per eleggere, per
  iscritti nelle Comunità degli           cittadinanza. Si pensò anche alla                             la prima volta in maniera democratica,
  Italiani, il fenomeno che vedeva        dimensione bi e trilaterale che                               libera e pluralistica, i propri rappresentan-
  riaffiorare, dopo lunghi decenni,       riflette la natura di un territorio                           ti all’Assemblea costituente. Fu un fatto
  tanti italiani “sommersi” diven-        in cui la storia e le identità s’in-                          storico, che s’inseriva pienamente – e per
  tava evidente e importante.             trecciano per formare un tessuto                              certi versi anticipava – un analogo per-
                                          unico e prezioso. Si arrivò cosi                              corso che compivano gli Stati domiciliari
  L’entusiasmo però da solo non           al Memorandum trilaterale e                                   del territorio d’insediamento storico di
  bastava. Da lì in avanti il percor-     all’Accordo italo-croato sulle mi-                quel corpo sociale denominato Gruppo Etnico Italiano,
  so non sarebbe stato una passeg-        noranze del 1996. Oggi l’esercizio                successivamente ridefinitosi quale Comunità Nazio-
  giata tutta in discesa. Si sarebbe      alle volte sembra ridursi all’indi-               nale Italiana (di seguito: CNI), con la chiara intenzione
  confrontato con alti e bassi e con      viduazione del gap tra la norma                   di voler costruire Comunità. A distanza di trent’anni ci
  tutte le difficoltà di un’epoca in      e la sua attuazione. Un esercizio                 chiediamo: siamo riusciti nell’intento di fare Comuni-
  cui il mondo cambiava irreversi-        giusto e per tanti aspetti utile, a               tà? Perché forse è questo il primo essenziale quesito
  bilmente. Purtroppo non sempre          patto che non ci si scordi che è                  che dobbiamo porci per onorare quest’anniversario,
  in modo pacifico. Per affermare         possibile soltanto perché la nor-                 epurato dall’aspetto celebrativo.
  le legittime aspirazioni all’in-        ma esiste e ci si può richiamare
  dipendenza, all’autonomia, alla         a un patrimonio che qualcuno                      L’Assemblea costituente
  sovranità, alla democrazia e alla       ha creato, o ha contribuito a
  libertà alla Croazia e alla Slove-      creare, in un contesto di dialogo                 L’Assemblea costituente, formata da 65 consiglieri, in
  nia non bastò un referendum,            costruttivo comunicando una                       rappresentanza delle cosiddette Consulte territoriali
  dovettero subire un’aggressione         visione chiara delle aspettative di               (Quarnero, Rovigno, Buiese, Polese e Capodistriano),
  e pagare il caro prezzo che ogni        una Comunità consapevole che                      di lì a poco si riunì a Pola, il 2 marzo 1991. Silvano Sau,
  guerra comporta. Il genere uma-         l’identità è fatta anche dal modo                 ultimo presidente dell’Unione degli Italiani dell’Istria
  no ha però una capacità sublime:        in cui si guarda agli altri e si                  e di Fiume (di seguito: UIIF), riconosciuta dall’ordina-
  quella di idealizzare e di vedere       riesce a costruire contenuti che                  mento jugoslavo, ovvero dalle Repubbliche Socialiste
  le cose non soltanto come sono          danno forma allo spirito europeo.                 di Croazia e di Slovenia, quale organizzazione unitaria
  in un dato momento, ma anche            Quello spirito che il Maestro                     e rappresentativa della CNI (inserita nell’ASPL, l’Alle-
  come potrebbero, o dovrebbe-            Muti ha trasformato in musica a                   anza Socialista del Popolo Lavoratore), dichiarò sciolta
  ro, essere. Fu probabilmente a          Trieste il 14 luglio 2010 e al qua-               l’organizzazione nata a Čamparovica, nei pressi di Al-
  questa capacità che all’epoca           le, a Pola, i Presidenti Napolitano               bona, il 10 luglio 1944. Poté così costituirsi l’Assemblea
  attinsero anche i connazionali,         e Josipović hanno dato forma                      costituente della nuova Organizzazione degli Italiani.
  che distinguendo tra “reale” e          leggendo il 3 settembre 2011 la
  “ideale” seppero creare un “mon-        Dichiarazione congiunta.                          Approvata la Delibera statutaria dell’Assemblea costi-
  do possibile”.                                             Christiana Babić               tuente, a presiedere la massima Assise, ossia l’Assem-
                                                                                            blea, venne chiamato il Prof. Antonio Borme, nei cui
                                                                                            confronti abbiamo un grande debito di riconoscenza.
                                                                                            A guidare la Giunta esecutiva fui chiamato io. Venne
                                                                                            nominato il Gruppo di lavoro per la stesura dello Sta-
                                                                                            tuto della nuova Organizzazione, presieduto da Ezio
                                                                                            Giuricin e quello per l’Indirizzo Programmatico – che
                                                                                            a distanza di 30 anni mantiene intatti i suoi valori e
                                                                                            principi fondanti – presieduto da Sergio Settomini.
                                                                                            Infine furono accolte alcune importanti Mozioni che
                                                                                            mantengono intatta la loro attualità e funzione etica:

                                                                                                sull’unità e l’indivisibilità della CNI; sull’integri-
                                                                                                  tà territoriale ed organizzativa della nascente
                                                                                                  UI quale espressione complessiva degli interes-
                                                                                                  si e dei bisogni della collettività e sull’uniformi-
                                                                                                  tà di trattamento giuridico.
                                                                                                sulla soggettività dei mezzi d’informazione
                                                                                                  e sul sostegno ai Programmi Italiani di TV
                                                                                                  Capodistria oggetto allora di pesanti attacchi e
                                                                                                  pressioni volti a ridimensionarla pesantemente.

                                                                                            Una pagina nuova
                                                                                            Si apriva una nuova pagina della storia della CNI,
                                                                                            fondata sul rinnovamento democratico e sulla ripresa
                                                                                            della coscienza identitaria. Disse allora il Prof. Borme:
                                                                                            “Uno scatto di orgoglio degli italiani di queste terre
                                                                                            che vogliono riappropriarsi dei loro diritti, derivanti
MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
III         sabato
                                               18 dicembre 2021

                INSERTO SPECIALE
                 UNIONE ITALIANA
                 30 ANNI INSIEME

t’anni dell’Unione Italiana
           dall’autoctonia storica, e dichiarare di voler
           contare ancora, come corpo vivo, creativo
           e perfettamente equiparato in una regione
           che è stata sempre anche la loro, diventando
           finalmente protagonisti di una convivenza
           qualitativamente nuova che nello spirito
           della comprensione, della tolleranza e della
           solidarietà esalti i valori storici, culturali
           e linguistici delle tre componenti etniche
           autoctone della nostra regione.”

           Nello spirito europeo, aggiungo, fondato sui
           valori della democrazia e del pluralismo, del
           rispetto della dignità umana e delle altrui
           identità e verità, della solidarietà e della liber-
           tà, dello stato di diritto e del dialogo intercul-
           turale, della fraternità e dell’uguaglianza.

           Il riconoscimento di Roma
           La Giunta esecutiva (di seguito: GE) di 11
           membri vedeva rappresentate tutte le anime
           presenti nell’Assemblea costituente, dai rifor-
           matori del Movimento per la Costituente, ai
           nostalgici, dagli indipendenti, ai conservatori.
           Ne facevano parte: Ezio Giuricin, Silvano Sau,
           Fulvio Varljen, Fabrizio Radin, Sergio Delton,
           Maria Velan, Boris Brussich, Ezio Barnabà,
           Dario Forza e Claudio Geissa.

           Soltanto 7 giorni dopo, il 9 marzo 1991, una                 messo il raggiungimento di alcuni significativi
           delegazione dell’UI (formata da Antonio Bor-                 risultati, quali l’estensione dell’area di applica-
           me, Ezio Giuricin, Silvano Sau, Fabrizio Radin               zione del bilinguismo e il riconoscimento della
           e il sottoscritto) venne ospitata con tutti gli              nostra presenza autoctona in aree in cui questa
           onori al Ministero degli Affari Esteri italiano              era stata negata dal precedente regime;
           a Roma. “Un incontro del tutto inedito, reso               la registrazione dell’Unione Italiana in Slove-
           possibile dallo sviluppo democratico della                   nia, avvenuta il 19 agosto 1998, che ha chiuso
           nostra minoranza in Istria”, recitava il co-                 positivamente un lungo negoziato bilaterale
           municato della Farnesina al termine dell’in-                 italo-sloveno e cementa l’unitarietà della CNI
           contro, che segnò il riconoscimento ufficiale                nei due Paesi;
           dell’Unione Italiana da parte della Repubblica             la doppia cittadinanza;
           Italiana, la nostra Nazione Madre.                         il sostegno economico e istituzionale e l’interlo-
                                                                        cuzione diretta con lo Stato italiano;
           La nuova Unione Italiana nacque, quindi, il                il raddoppio delle CI con la loro intensa attività
           16 luglio di trent’anni fa, a Palazzo Modello,               sociale, creatività culturale e l’azione di salva-
           sede della Comunità degli Italiani di Fiume,                 guardia delle tradizioni nel segno dell’innova-
           con l’approvazione dello Statuto e dell’indi-                zione e della creatività;
           rizzo Programmatico dell’Organizzazione e la               il rafforzamento delle istituzioni esistenti e il
           riconferma alla Presidenza dell’Assemblea del                contributo fattivo alla nascita di nuove nel cam-
           Prof. Antonio Borme e della Giunta esecutiva,                po universitario, culturale ed economico;
           con la sola rinuncia di Fulvio Varljen. Nasce-             l’intraprendenza nel campo della progettazione
           vamo in un momento in cui andavano acuen-                    e della cooperazione transfrontaliera e transna-
           dosi gli scontri, le tensioni politiche e istitu-            zionale non solamente per i valori che afferma e
           zionali nell’allora Federazione jugoslava e che              le reti di relazioni che costruisce, ma anche per
           sfociarono, pochi mesi dopo, nella sanguinosa                la creazione di nuove iniziative organiche nel
           aggressione alla Slovenia e alla Croazia, che                campo museale, multimediale e turistico;
           pagarono a caro prezzo, specialmente la Cro-               il consolidamento di quelle esistenti e la nascita
           azia, le legittime aspirazioni all’indipendenza,             di nuove manifestazioni culturali, artistiche,
           all’autonomia, alla sovranità, alla democrazia               sportive, educativo-istruttive e formative;
           e alla libertà. Vennero posti allora i confini             il mantenimento di un elevato quadro nor-
           tra Croazia e Slovenia dividendo un territorio               mativo, giuridico-costituzionale in Croazia e
           sempre unitario e che auspichiamo vivamen-                   Slovenia in materia di diritti minoritari che
           te ritorni presto ad essere aperto alla libera               indubbiamente deve essere ulteriormente im-
           circolazione con la prossima entrata della                   plementato e coerentemente attuato.
           Croazia nell’area Schengen.
                                                                  Punti programmatici e statutari
           Gli obiettivi strategici
                                                                  Nelle sue prime due Sessioni costituenti, l’Assemblea
           Tra gli obiettivi strategici che ci eravamo            identificò alcuni punti programmatici e statutari prio-
           prefissati allora e che contribuivano a costi-         ritari strategici tutt’ora validi:
           tuire il cuore dell’azione strategica dell’UI,
           alcuni sono stati raggiunti, in toto o parzial-             la soggettività, l’integrità (politica, economica e
           mente, tra questi:                                            culturale), l’autonomia e l’indivisibilità della CNI;
                                                                       l’unitarietà di rappresentanza democratica e
               il Memorandum trilaterale italo-cro-                    pluralistica della CNI per il tramite dell’UI;
                 ato-sloveno sull’unitarietà e l’uni-                  l’uniformità di trattamento giuridico-costitu-
                 formità di trattamento della Comu-                      zionale al più alto livello;
                 nità Nazionale Italiana in Croazia e                  la tutela internazionale della CNI attraverso
                 Slovenia del 15 gennaio 1992, firmato                   specifiche intese tra i Paesi domiciliari, Croa-
                 dalla Croazia e dall’Italia, mentre la                  zia e Slovenia, e l’Italia;
                 Slovenia confermò che lo avrebbe                      la doppia cittadinanza, ossia il riacquisto della
                 rispettato come se lo avesse firmato;                   cittadina italiana;
               il Trattato italo-croato sulle Minoran-
                 ze del 5 novembre 1996 che necessita
                 di un rinnovato impegno per la sua
                 effettiva attuazione, ma che ha per-                                           Segue a pagina IV
MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
IV      sabato
                                                                 18 dicembre 2021

                                                                                                                           INSERTO SPECIALE UNIONE ITALIANA
                                                                                                                                            30 ANNI INSIEME

Da pagina III
     il carattere identitario della scuola;
                                                         L’inizio di una riflessione schietta
     l’autonomia e l’unitarietà dei mass-
       media;
     la strutturazione economica della CNI
       da attuarsi con un mirato progetto di
       sostegno dell’Italia;
     i valori della democrazia e della libertà,
       della convivenza e dell’integrazione,
                                                         N       on intendiamo quest’an-
                                                                 niversario quale esclusivo
                                                                 momento autocelebrativo,
                                                         ancorché legittimo. Esso vuole es-
                                                         sere, invece, l’inizio di una rifles-
                                                                                                      prenditoria locale, valoriz-
                                                                                                      zando le nostre eccellenze nel
                                                                                                      campo agroalimentare, della
                                                                                                      ristorazione, dell’accoglienza,
                                                                                                                                             rio d’insediamento storico.
                                                                                                                                           L’ampliamento delle azio-
                                                                                                                                             ni delle nostre istituzioni
                                                                                                                                             unitarie anche nel settore
                                                                                                      del turismo, del quarto set-           della diffusione della nostra
       del dialogo culturale e dell’integrazione         sione, schietta, sincera e onesta,           tore, ecc. Se in questo campo          storia e della nostra realtà
       europea;                                          sull’UI che vogliamo e in definitiva         non siamo riusciti a ottenere          anche a finalità turistiche
     il riconoscimento che il soggetto fonda-          sulla CNI che vogliamo essere.               quanto ci eravamo prefissati,          culturalmente elevate, quali il
       mentale dell’UI è la persona, il conna-           Per farlo dobbiamo essere chiari e           avrà un ruolo dirimente la             costituendo Centro Multime-
       zionale, e l’articolazione dell’UI nelle          onesti, attenerci ai principi etici e        piena attuazione delle intese          diale Italiano a Capodistria; il
       Comunità degli Italiani.                          ai valori fondanti che hanno gui-            correlate allo Statuto Specia-         Museo dell’Esodo a Rovigno,
                                                         dato il profondo rinnovamento di             le annesso al Memorandum               la futura Casa dell’Istro-
Borme, Giuricin e Varljen                                30 e più anni fa. Possiamo cercare           di Londra del 1954 ora che,            veneto e dell’Istrioto, e via
                                                         di individuare alcune linee strate-          vivendo in un sistema di eco-          dicendo.
Non fu facile raggiungere questi obiettivi che           giche per la nostra azione futura,           nomia di mercato, non esisto-        Tradurre, diffondere, far
erano al contempo un punto di partenza. Sul              quali indicazioni da sottoporre              no più impedimenti giuridici           conoscere, far studiare e
finire degli anni ’80 è stata la nostra società          all’approvazione dell’Assemblea              alla loro realizzazione.               amare la cultura italiana,
civile che ha avviato il processo di riforma e la        dell’UI dopo un pubblico e appro-          Avvicinare e rendere parte-            inserendo elementi di storia
democratizzazione della CNI anticipando le ana-          fondito dialogo aperto, critico e            cipi i nostri giovani, coinvol-        e civiltà italiana nei pro-
loghe aspirazioni di democrazia e libertà della          costruttivo con i nostri connazio-           gere la cittadinanza tutta e           grammi e nei libri di testo
società slovena e croata che condurrà, purtroppo         nali, con la nostra società civile e i       il mondo della diaspora, alle          delle scuole e delle Università
attraverso una strada dolorosa, alla nascita dei         nostri giovani, anima e speranza,            nostre numerose e qualificate          della maggioranza. Indivi-
nuovi Stati nazionali. Da quel fermento, a seguito       del nostro futuro                            attività e iniziative cultura-         duare le strategie affinché
della ormai storica Tribuna pubblica “Italiani in                                                     li, artistiche e musicali, da          la nostra storia, le nostre
Jugoslavia: ieri, oggi e domani?” tenutasi a Capo-         Fare Comunità! Rafforzare                implementare, aggiornare               tradizioni e la nostra ricca
distria il 19 gennaio del 1988, nacque Gruppo ‘88,           l’unitarietà e la coesione, l’u-         e migliorare ulteriormente,            produzione culturale, siano
un movimento che aveva in Franco Juri il suo le-             nità nella pluralità, coscienti          facendo rete e mettendo in             adeguatamente conosciute
ader e che ha il merito storico di aver risvegliato          di essere un unico popolo che            relazione e sinergia que-              dalla società croata e slovena,
le coscienze, avviando anche la riabilitazione del           senza questi valori non siamo            ste attività con le preziose           sfruttando le opportunità
Prof. Antonio Borme, storico presidente dell’UIIF            e non saremo Comunità,                   iniziative che l’Italia realizza       offerte dalle nuove tecnologie
defenestrato il 13 settembre 1974 per aver voluto            soprattutto nella parte più              nei nostri Paesi domiciliari           e dai nuovi metodi di comu-
renderla autonoma e affrancarla dal potere                   fragile.                                 per promuovere la civiltà              nicazione persuasivi.
costituito. Negli anni della sua Presidenza venne          Un sano, consapevole e misu-             italiana.                            Programmare e realizzare
sottoscritto lo storico accordo di collaborazione            rato orgoglio identitario.             Curare la lingua di Dan-               progettualità, sulla base di
con l’Università Popolare di Trieste, tuttora in           La CNI digitale, iniziando dal-          te, insegnarla e studiarla             una strategia congiunta, per
essere; i Circoli Italiani di Cultura vennero tra-           la digitalizzazione dell’ammi-           qualitativamente nella                 azioni di ampio respiro che
sformati in Comunità degli Italiani quali soggetti           nistrazione dell’UI e delle CI,          verticale scolastica e univer-         veda protagonisti gli Esu-
rappresentativi, anche politici, a livello locale.           mettendo in rete le stesse CI,           sitaria italiana, sostenerne           li e la CNI. È ampiamente
Dalla sua destituzione iniziò un periodo di lenta            le scuole e le nostre istitu-            la conoscenza, operare per la          evidente la capacità di fare e
agonia dell’UIIF conclusosi, grazie al Movimento             zioni.                                   reintroduzione dello studio            creare cultura e iniziative di
per la Costituente, sul finire degli anni ‘80, che         La green CNI, per un Piane-              dell’italiano sul nostro terri-        altissimo livello, sia da parte
portò alla nascita della nuova UI. È doveroso                ta vivibile, per lo sviluppo             torio d’insediamento storico           della CNI e delle sue istituzio-
ringraziare in quest’occasione per questo storico            sostenibile, per l’educazione            quale L2, lingua dell’am-              ni, sia da parte delle istitu-
risultato Ezio Giuricin, Antonio Borme e Fulvio              e la formazione ecologica dei            biente sociale. Reintrodurre           zioni del mondo degli Esuli;
Varljen, leader del Movimento.                               nostri giovani.                          l’obbligo della madrelingua,           tutti hanno le potenzialità e
                                                           Investire ancora di più sulla            ovvero dell’appartenenza alla          dispongono degli strumenti
Un grazie ai connazionali                                    formazione culturale, iden-              CNI, dove questo principio è           appropriati, associativi, cul-
                                                             titaria, professionale e sulla           stato disatteso, quale criterio        turali, scientifici e organizza-
In tutti questi anni, anche grazie al sostegno,              leadership dei giovani, per              per poter insegnare nelle              tivi, per creare reti di colla-
morale, politico e finanziario della Repubblica              assicurare il ricambio gene-             nostre scuole.                         borazione sempre più ampie
Italiana, che continua ad articolarsi anche per il           razionale e la loro inclusione         Avere cura, conservare, man-           e solide, che fanno leva sulla
tramite del Piano permanente di collaborazione               nelle attività dell’UI e della           tenere vivi e studiare il dia-         soggettività della Comunità e
con l’Università Popolare di Trieste, come pure              CNI, negli organi dirigenziali           letto istroveneto e l’istrioto         sull’autorevolezza e affidabili-
delle Repubbliche di Croazia e di Slovenia, grazie           e direttivi, a tutti i livelli e in      nelle nostre scuole; praticarlo        tà di ognuno dei partner. Per
all’impegno e al lavoro di migliaia di connaziona-           tutte le strutture.                      nelle nostre CI.                       questa finalità, pertanto, va
li, profuso all’interno delle strutture scolastiche,       Rilanciare il ruolo politico           Sollecitare, stimolare e               utilizzato al meglio l’Accor-
organizzative, culturali, associative, sportive,             della CNI in tutte le sfe-               richiedere puntualmente                do UI-FederEsuli, che deve
artistiche e istituzionali della CNI, l’UI e i suoi          re. Comportamento etico,                 l’attuazione piena dei nostri          diventare una vera e propria
associati hanno svolto una costante, appassio-               principi saldi e chiari valori           diritti in tutti i campi e di          cabina di regia per elaborare
nata e incisiva opera di affermazione e tutela               devono guidare l’azione dei              quelli linguistici in ispecie.         strategie e progetti comuni.
dell’identità, lingua e cultura italiane sul nostro          nostri rappresentanti che                Croazia e Italia avranno cura        L’intensificazione strategica
territorio d’insediamento storico, in un contesto            ricoprono cariche e funzioni             di far rispettare il Trattato          della progettazione europea a
fortemente segnato dalle tragiche vicissitudini              elettive, politiche o comun-             Italo-croato sulle Minoranze           tutto campo.
del trascorso Secolo, che hanno visto scontrarsi             que pubbliche. Essi devono               del 1996 di cui sono firmatari       La prosecuzione rafforzata
gli opposti nazionalismi e totalitarismi lasciando           assolvere con onestà, inte-              e garanti. Parimenti Slovenia          della collaborazione con la
dietro a sé una tragica scia di violenze, soprusi e          grità, competenza, creatività            e Italia individueranno gli ap-        Comunità Nazionale Slovena
lutti.                                                       e passione al compito che                propriati strumenti bilaterali         e con quella Croata in Italia,
                                                             sono stati chiamati a svol-              per l’applicazione dei diritti         che tanti positivi frutti ha
Desidero, infine, rendere omaggio a tutte le                 gere, servendo senza se e                della CNI in Slovenia, con la          prodotto nei trascorsi decen-
donne e a tutti gli uomini che in questi trent’an-           senza ma gli interessi della             partecipazione di tutti i sog-         ni, e l’avvio di una sistemati-
ni, ma anche dal secondo dopoguerra in poi,                  CNI. Al contempo dobbiamo                getti rappresentativi la CNI.          ca analoga cooperazione con
hanno contributo alla crescita della CNI. Dulcis             svolgere un ruolo propositivo          Il rafforzamento del ruo-              le altre Comunità Nazionali
in fundo, la nostra gratitudine va anzitutto alle            e innovativo nella gestione              lo delle nostre istituzioni            dei nostri Paesi domiciliari.
migliaia di connazionali che con il loro impe-               della res publica a livello              unitarie, attuali e future, nel      Rendere partecipi, coinvolge-
gno, abnegazione, professionalità passione e                 locale, regionale, nazionale             campo teatrale, culturale,             re, responsabilizzare le nuove
amore hanno saputo svolgere un’incisiva opera                e finanche internazionale e              universitario, della ricerca e         generazioni e la cittadinanza
di affermazione dell’identità, lingua e cultura              dare il nostro contributo alla           dell’informazione nell’affer-          tutta.
italiane sul nostro territorio d’insediamento                crescita complessiva della               mazione e promozione della
storico, segnato dalle tragedie del Secolo scorso            società di cui siamo parte               Comunità Italiana anche            Sono semplici spunti di riflessione
che ha visto scontrarsi gli opposti nazionalismi             integrante e costituiva.                 verso il mondo culturale,          da sottoporre a pubblica analisi,
e totalitarismi, fino a ridurci a minoranza da             Stimolare lo sviluppo del                scientifico e mediatico mag-       perché non vi è democrazia senza
quel 10 febbraio 1947 (altra data che dovremmo               tessuto economico dei nostri             gioritario, affinché conosca e     pluralismo, non vi è inclusione
ricordare annualmente), con l’intento di far                 connazionali, anche con la               riconosca la ricchezza che la      senza partecipazione. Non si dà
sbocciare, su quelle ferite, i fiori della pace. A voi       costituzione di Incubatori               presenza della CNI rappre-         Comunità senza ascolto, dialogo
va la nostra sincera riconoscenza e ammirazione.             d’impresa, creare reti di col-           senta in termini di apporto di     senza rispetto, accoglienza senza
Grazie di cuore per aver voluto portare il vostro            laborazione e di sinergie con            crescita culturale quale valo-     dono, per fare bene, per essere
granellino di grano a far lievitare il pane del bene         gli investimenti italiani nei            re aggiunto per lo sviluppo a      bene.
e dell’amore.                                                nostri due Paesi e con l’im-             360 gradi del nostro territo-                        Maurizio Tremul
MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
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