MONDI POSSIBILI - I - LAVOCE DEL POPOLO
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sabato 18 dicembre 2021 I INSERTO SPECIALE UNIONE ITALIANA - 30 ANNI INSIEME Mondi possibili di Christiana Babić “P er accontentare i nostri allea- ti, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (...) Se sono stato informato correttamente quest’ordi- ne diventa efficace immediatamente.” Fu questa risposta data il 9 novembre 1989 ai giornalisti da Günter Schabowski, ministro della Propaganda e membro del Politiburo del Partito socialista unitario della DDR ad accorciare i tempi della caduta del Muro di Berlino. Un Muro la cui ombra calava anche su questi territori, nell’area d’insediamento storico della Comunità Nazionale Italiana, con tutto il suo carico di contenuti dettati da un regime in cui, facciamo un esempio a caso, era previsto il delitto verbale. Bastava una battuta per distruggere una vita. All’epoca le frontiere non erano una forma- lità, stabilivano chi sta da una parte e chi dall’altra. Dividevano il mondo; l’Ovest da una parte, l’Est dall’altra. Dividevano anche le persone, le famiglie, le comunità... Fino a quella frase di Schabowski, inaspettata e az- zardata, un confine divideva anche italiani da italiani. Era sempre più forte e più evidente la voglia di superarlo, sul piano materiale senza dover subire lunghe attese e minuziosi controlli e su quello ideale dando voce ai va- lori di un’identità che male sopporta le ma- glie imposte e sente la necessità di esprimer- si anche affrontando viaggi e ritorni a luoghi materiali e del cuore, di nutrirsi di incontri e di scambi, di accertarsi che passare dal noto all’ignoto e viceversa è un’esperienza che arricchisce. In quegli anni questo sentire riceveva sempre più voce. Da Fiume a Capodistria la spinta al rinnovamento e alla democratizza- zione di quello che all’epoca veniva definito il gruppo nazionale italiano era sempre più forte. Prendevano forma il Gruppo 88 e il Movimento per la Costituente che riunivano giovani e meno giovani, intellettuali, attivi- sti, connazionali che con il loro entusiasmo, energia, voglia di fare, innovare, cambiare, imprimere una svolta, consentirono di su- perare una curva a gomito e di far emergere in primo piano i valori identitari, il senso d’appartenenza, la dimensione affettiva che lega la persona alla lingua materna e alla cultura d’appartenenza. Crearono anche le condizioni necessarie per poter esprimere tutto questo in un’atmosfera più aperta e più libera, a tutto vantaggio della qualità di vita. Segue a pagina II
II sabato 18 dicembre 2021 Dalla prima pagina Fu in questo contesto che i con- nazionali vennero chiamati, nel gennaio del 1991, a partecipare per la prima volta a elezioni de- mocratiche, libere e pluralistiche Fu in quel difficile contesto che un gruppo di intellettuali e attivisti, giovani, e meno giovani riuscì a imporre un’agenda che parlava di identità, autoctonia, I primi trent’ e a eleggere l’Assemblea costi- valori, diritti, lingua, cultura, Le riflessioni del presidente tuente. Nel mese di marzo dello della necessità di ritagliarsi stesso anno l’Unione degli Italia- i giusti spazi per esprimersi dell’Unione Italiana in occasione ni dell’Istria e di Fiume fu dichia- guadagnando in visibilità e con- del 30º anniversario della massima rata sciolta e il 16 luglio nacque tribuendo così alla costruzione l’Unione Italiana. Lo stesso mese della democrazia a tutto vantag- organizzazione rappresentativa le autorità dell’epoca pubblica- gio delle libertà. della CNI. «Siamo riusciti rono i risultati del Censimento nell’intento di fare Comunità? Forse della popolazione, fatto mesi pri- I risultati non mancarono. ma, che confermarono la bontà L’Unione Italiana fu registrata, i è questo il primo essenziale quesito degli effetti di un’atmosfera in concetti di autoctonia, di diritti che dobbiamo porci per onorare cui si respiravano rinnovamento acquisiti, di tutela entrarono nei e i primi spiragli di democrazia. testi normativi, l’unitarietà fu quest’importante ricorrenza» La rilevazione statistica del 1991 salvaguardata, Il Parlamento ita- aveva registrato 24.366 conna- liano approvò leggi che recepiva- zionali, dei quali 19.283 in Istria e no le richieste dei connazionali, a Fiume e 2.758 nel Capodistria- dalla Legge 19/91 che assicurava I no; un grande balzo rispetto ai il dialogo diretto tra l’UI e Roma di Maurizio Tremul 13.794 connazionali dichiarati in e i mezzi finanziari necessari Croazia e in Slovenia nel 1981. allo svolgimento delle attività e Sommando questo dato a quello all’avvio di progetti a favore dei l 25, 26 e 27 gennaio del 1991 le conna- della partecipazione al voto di connazionali, alla Legge 5 febbra- zionali e i connazionali dell’ex Jugoslavia gennaio e al numero di nuovi io 1992 n.91 Nuove norme sulla si recarono alle urne per eleggere, per iscritti nelle Comunità degli cittadinanza. Si pensò anche alla la prima volta in maniera democratica, Italiani, il fenomeno che vedeva dimensione bi e trilaterale che libera e pluralistica, i propri rappresentan- riaffiorare, dopo lunghi decenni, riflette la natura di un territorio ti all’Assemblea costituente. Fu un fatto tanti italiani “sommersi” diven- in cui la storia e le identità s’in- storico, che s’inseriva pienamente – e per tava evidente e importante. trecciano per formare un tessuto certi versi anticipava – un analogo per- unico e prezioso. Si arrivò cosi corso che compivano gli Stati domiciliari L’entusiasmo però da solo non al Memorandum trilaterale e del territorio d’insediamento storico di bastava. Da lì in avanti il percor- all’Accordo italo-croato sulle mi- quel corpo sociale denominato Gruppo Etnico Italiano, so non sarebbe stato una passeg- noranze del 1996. Oggi l’esercizio successivamente ridefinitosi quale Comunità Nazio- giata tutta in discesa. Si sarebbe alle volte sembra ridursi all’indi- nale Italiana (di seguito: CNI), con la chiara intenzione confrontato con alti e bassi e con viduazione del gap tra la norma di voler costruire Comunità. A distanza di trent’anni ci tutte le difficoltà di un’epoca in e la sua attuazione. Un esercizio chiediamo: siamo riusciti nell’intento di fare Comuni- cui il mondo cambiava irreversi- giusto e per tanti aspetti utile, a tà? Perché forse è questo il primo essenziale quesito bilmente. Purtroppo non sempre patto che non ci si scordi che è che dobbiamo porci per onorare quest’anniversario, in modo pacifico. Per affermare possibile soltanto perché la nor- epurato dall’aspetto celebrativo. le legittime aspirazioni all’in- ma esiste e ci si può richiamare dipendenza, all’autonomia, alla a un patrimonio che qualcuno L’Assemblea costituente sovranità, alla democrazia e alla ha creato, o ha contribuito a libertà alla Croazia e alla Slove- creare, in un contesto di dialogo L’Assemblea costituente, formata da 65 consiglieri, in nia non bastò un referendum, costruttivo comunicando una rappresentanza delle cosiddette Consulte territoriali dovettero subire un’aggressione visione chiara delle aspettative di (Quarnero, Rovigno, Buiese, Polese e Capodistriano), e pagare il caro prezzo che ogni una Comunità consapevole che di lì a poco si riunì a Pola, il 2 marzo 1991. Silvano Sau, guerra comporta. Il genere uma- l’identità è fatta anche dal modo ultimo presidente dell’Unione degli Italiani dell’Istria no ha però una capacità sublime: in cui si guarda agli altri e si e di Fiume (di seguito: UIIF), riconosciuta dall’ordina- quella di idealizzare e di vedere riesce a costruire contenuti che mento jugoslavo, ovvero dalle Repubbliche Socialiste le cose non soltanto come sono danno forma allo spirito europeo. di Croazia e di Slovenia, quale organizzazione unitaria in un dato momento, ma anche Quello spirito che il Maestro e rappresentativa della CNI (inserita nell’ASPL, l’Alle- come potrebbero, o dovrebbe- Muti ha trasformato in musica a anza Socialista del Popolo Lavoratore), dichiarò sciolta ro, essere. Fu probabilmente a Trieste il 14 luglio 2010 e al qua- l’organizzazione nata a Čamparovica, nei pressi di Al- questa capacità che all’epoca le, a Pola, i Presidenti Napolitano bona, il 10 luglio 1944. Poté così costituirsi l’Assemblea attinsero anche i connazionali, e Josipović hanno dato forma costituente della nuova Organizzazione degli Italiani. che distinguendo tra “reale” e leggendo il 3 settembre 2011 la “ideale” seppero creare un “mon- Dichiarazione congiunta. Approvata la Delibera statutaria dell’Assemblea costi- do possibile”. Christiana Babić tuente, a presiedere la massima Assise, ossia l’Assem- blea, venne chiamato il Prof. Antonio Borme, nei cui confronti abbiamo un grande debito di riconoscenza. A guidare la Giunta esecutiva fui chiamato io. Venne nominato il Gruppo di lavoro per la stesura dello Sta- tuto della nuova Organizzazione, presieduto da Ezio Giuricin e quello per l’Indirizzo Programmatico – che a distanza di 30 anni mantiene intatti i suoi valori e principi fondanti – presieduto da Sergio Settomini. Infine furono accolte alcune importanti Mozioni che mantengono intatta la loro attualità e funzione etica: sull’unità e l’indivisibilità della CNI; sull’integri- tà territoriale ed organizzativa della nascente UI quale espressione complessiva degli interes- si e dei bisogni della collettività e sull’uniformi- tà di trattamento giuridico. sulla soggettività dei mezzi d’informazione e sul sostegno ai Programmi Italiani di TV Capodistria oggetto allora di pesanti attacchi e pressioni volti a ridimensionarla pesantemente. Una pagina nuova Si apriva una nuova pagina della storia della CNI, fondata sul rinnovamento democratico e sulla ripresa della coscienza identitaria. Disse allora il Prof. Borme: “Uno scatto di orgoglio degli italiani di queste terre che vogliono riappropriarsi dei loro diritti, derivanti
III sabato 18 dicembre 2021 INSERTO SPECIALE UNIONE ITALIANA 30 ANNI INSIEME t’anni dell’Unione Italiana dall’autoctonia storica, e dichiarare di voler contare ancora, come corpo vivo, creativo e perfettamente equiparato in una regione che è stata sempre anche la loro, diventando finalmente protagonisti di una convivenza qualitativamente nuova che nello spirito della comprensione, della tolleranza e della solidarietà esalti i valori storici, culturali e linguistici delle tre componenti etniche autoctone della nostra regione.” Nello spirito europeo, aggiungo, fondato sui valori della democrazia e del pluralismo, del rispetto della dignità umana e delle altrui identità e verità, della solidarietà e della liber- tà, dello stato di diritto e del dialogo intercul- turale, della fraternità e dell’uguaglianza. Il riconoscimento di Roma La Giunta esecutiva (di seguito: GE) di 11 membri vedeva rappresentate tutte le anime presenti nell’Assemblea costituente, dai rifor- matori del Movimento per la Costituente, ai nostalgici, dagli indipendenti, ai conservatori. Ne facevano parte: Ezio Giuricin, Silvano Sau, Fulvio Varljen, Fabrizio Radin, Sergio Delton, Maria Velan, Boris Brussich, Ezio Barnabà, Dario Forza e Claudio Geissa. Soltanto 7 giorni dopo, il 9 marzo 1991, una messo il raggiungimento di alcuni significativi delegazione dell’UI (formata da Antonio Bor- risultati, quali l’estensione dell’area di applica- me, Ezio Giuricin, Silvano Sau, Fabrizio Radin zione del bilinguismo e il riconoscimento della e il sottoscritto) venne ospitata con tutti gli nostra presenza autoctona in aree in cui questa onori al Ministero degli Affari Esteri italiano era stata negata dal precedente regime; a Roma. “Un incontro del tutto inedito, reso la registrazione dell’Unione Italiana in Slove- possibile dallo sviluppo democratico della nia, avvenuta il 19 agosto 1998, che ha chiuso nostra minoranza in Istria”, recitava il co- positivamente un lungo negoziato bilaterale municato della Farnesina al termine dell’in- italo-sloveno e cementa l’unitarietà della CNI contro, che segnò il riconoscimento ufficiale nei due Paesi; dell’Unione Italiana da parte della Repubblica la doppia cittadinanza; Italiana, la nostra Nazione Madre. il sostegno economico e istituzionale e l’interlo- cuzione diretta con lo Stato italiano; La nuova Unione Italiana nacque, quindi, il il raddoppio delle CI con la loro intensa attività 16 luglio di trent’anni fa, a Palazzo Modello, sociale, creatività culturale e l’azione di salva- sede della Comunità degli Italiani di Fiume, guardia delle tradizioni nel segno dell’innova- con l’approvazione dello Statuto e dell’indi- zione e della creatività; rizzo Programmatico dell’Organizzazione e la il rafforzamento delle istituzioni esistenti e il riconferma alla Presidenza dell’Assemblea del contributo fattivo alla nascita di nuove nel cam- Prof. Antonio Borme e della Giunta esecutiva, po universitario, culturale ed economico; con la sola rinuncia di Fulvio Varljen. Nasce- l’intraprendenza nel campo della progettazione vamo in un momento in cui andavano acuen- e della cooperazione transfrontaliera e transna- dosi gli scontri, le tensioni politiche e istitu- zionale non solamente per i valori che afferma e zionali nell’allora Federazione jugoslava e che le reti di relazioni che costruisce, ma anche per sfociarono, pochi mesi dopo, nella sanguinosa la creazione di nuove iniziative organiche nel aggressione alla Slovenia e alla Croazia, che campo museale, multimediale e turistico; pagarono a caro prezzo, specialmente la Cro- il consolidamento di quelle esistenti e la nascita azia, le legittime aspirazioni all’indipendenza, di nuove manifestazioni culturali, artistiche, all’autonomia, alla sovranità, alla democrazia sportive, educativo-istruttive e formative; e alla libertà. Vennero posti allora i confini il mantenimento di un elevato quadro nor- tra Croazia e Slovenia dividendo un territorio mativo, giuridico-costituzionale in Croazia e sempre unitario e che auspichiamo vivamen- Slovenia in materia di diritti minoritari che te ritorni presto ad essere aperto alla libera indubbiamente deve essere ulteriormente im- circolazione con la prossima entrata della plementato e coerentemente attuato. Croazia nell’area Schengen. Punti programmatici e statutari Gli obiettivi strategici Nelle sue prime due Sessioni costituenti, l’Assemblea Tra gli obiettivi strategici che ci eravamo identificò alcuni punti programmatici e statutari prio- prefissati allora e che contribuivano a costi- ritari strategici tutt’ora validi: tuire il cuore dell’azione strategica dell’UI, alcuni sono stati raggiunti, in toto o parzial- la soggettività, l’integrità (politica, economica e mente, tra questi: culturale), l’autonomia e l’indivisibilità della CNI; l’unitarietà di rappresentanza democratica e il Memorandum trilaterale italo-cro- pluralistica della CNI per il tramite dell’UI; ato-sloveno sull’unitarietà e l’uni- l’uniformità di trattamento giuridico-costitu- formità di trattamento della Comu- zionale al più alto livello; nità Nazionale Italiana in Croazia e la tutela internazionale della CNI attraverso Slovenia del 15 gennaio 1992, firmato specifiche intese tra i Paesi domiciliari, Croa- dalla Croazia e dall’Italia, mentre la zia e Slovenia, e l’Italia; Slovenia confermò che lo avrebbe la doppia cittadinanza, ossia il riacquisto della rispettato come se lo avesse firmato; cittadina italiana; il Trattato italo-croato sulle Minoran- ze del 5 novembre 1996 che necessita di un rinnovato impegno per la sua effettiva attuazione, ma che ha per- Segue a pagina IV
IV sabato 18 dicembre 2021 INSERTO SPECIALE UNIONE ITALIANA 30 ANNI INSIEME Da pagina III il carattere identitario della scuola; L’inizio di una riflessione schietta l’autonomia e l’unitarietà dei mass- media; la strutturazione economica della CNI da attuarsi con un mirato progetto di sostegno dell’Italia; i valori della democrazia e della libertà, della convivenza e dell’integrazione, N on intendiamo quest’an- niversario quale esclusivo momento autocelebrativo, ancorché legittimo. Esso vuole es- sere, invece, l’inizio di una rifles- prenditoria locale, valoriz- zando le nostre eccellenze nel campo agroalimentare, della ristorazione, dell’accoglienza, rio d’insediamento storico. L’ampliamento delle azio- ni delle nostre istituzioni unitarie anche nel settore del turismo, del quarto set- della diffusione della nostra del dialogo culturale e dell’integrazione sione, schietta, sincera e onesta, tore, ecc. Se in questo campo storia e della nostra realtà europea; sull’UI che vogliamo e in definitiva non siamo riusciti a ottenere anche a finalità turistiche il riconoscimento che il soggetto fonda- sulla CNI che vogliamo essere. quanto ci eravamo prefissati, culturalmente elevate, quali il mentale dell’UI è la persona, il conna- Per farlo dobbiamo essere chiari e avrà un ruolo dirimente la costituendo Centro Multime- zionale, e l’articolazione dell’UI nelle onesti, attenerci ai principi etici e piena attuazione delle intese diale Italiano a Capodistria; il Comunità degli Italiani. ai valori fondanti che hanno gui- correlate allo Statuto Specia- Museo dell’Esodo a Rovigno, dato il profondo rinnovamento di le annesso al Memorandum la futura Casa dell’Istro- Borme, Giuricin e Varljen 30 e più anni fa. Possiamo cercare di Londra del 1954 ora che, veneto e dell’Istrioto, e via di individuare alcune linee strate- vivendo in un sistema di eco- dicendo. Non fu facile raggiungere questi obiettivi che giche per la nostra azione futura, nomia di mercato, non esisto- Tradurre, diffondere, far erano al contempo un punto di partenza. Sul quali indicazioni da sottoporre no più impedimenti giuridici conoscere, far studiare e finire degli anni ’80 è stata la nostra società all’approvazione dell’Assemblea alla loro realizzazione. amare la cultura italiana, civile che ha avviato il processo di riforma e la dell’UI dopo un pubblico e appro- Avvicinare e rendere parte- inserendo elementi di storia democratizzazione della CNI anticipando le ana- fondito dialogo aperto, critico e cipi i nostri giovani, coinvol- e civiltà italiana nei pro- loghe aspirazioni di democrazia e libertà della costruttivo con i nostri connazio- gere la cittadinanza tutta e grammi e nei libri di testo società slovena e croata che condurrà, purtroppo nali, con la nostra società civile e i il mondo della diaspora, alle delle scuole e delle Università attraverso una strada dolorosa, alla nascita dei nostri giovani, anima e speranza, nostre numerose e qualificate della maggioranza. Indivi- nuovi Stati nazionali. Da quel fermento, a seguito del nostro futuro attività e iniziative cultura- duare le strategie affinché della ormai storica Tribuna pubblica “Italiani in li, artistiche e musicali, da la nostra storia, le nostre Jugoslavia: ieri, oggi e domani?” tenutasi a Capo- Fare Comunità! Rafforzare implementare, aggiornare tradizioni e la nostra ricca distria il 19 gennaio del 1988, nacque Gruppo ‘88, l’unitarietà e la coesione, l’u- e migliorare ulteriormente, produzione culturale, siano un movimento che aveva in Franco Juri il suo le- nità nella pluralità, coscienti facendo rete e mettendo in adeguatamente conosciute ader e che ha il merito storico di aver risvegliato di essere un unico popolo che relazione e sinergia que- dalla società croata e slovena, le coscienze, avviando anche la riabilitazione del senza questi valori non siamo ste attività con le preziose sfruttando le opportunità Prof. Antonio Borme, storico presidente dell’UIIF e non saremo Comunità, iniziative che l’Italia realizza offerte dalle nuove tecnologie defenestrato il 13 settembre 1974 per aver voluto soprattutto nella parte più nei nostri Paesi domiciliari e dai nuovi metodi di comu- renderla autonoma e affrancarla dal potere fragile. per promuovere la civiltà nicazione persuasivi. costituito. Negli anni della sua Presidenza venne Un sano, consapevole e misu- italiana. Programmare e realizzare sottoscritto lo storico accordo di collaborazione rato orgoglio identitario. Curare la lingua di Dan- progettualità, sulla base di con l’Università Popolare di Trieste, tuttora in La CNI digitale, iniziando dal- te, insegnarla e studiarla una strategia congiunta, per essere; i Circoli Italiani di Cultura vennero tra- la digitalizzazione dell’ammi- qualitativamente nella azioni di ampio respiro che sformati in Comunità degli Italiani quali soggetti nistrazione dell’UI e delle CI, verticale scolastica e univer- veda protagonisti gli Esu- rappresentativi, anche politici, a livello locale. mettendo in rete le stesse CI, sitaria italiana, sostenerne li e la CNI. È ampiamente Dalla sua destituzione iniziò un periodo di lenta le scuole e le nostre istitu- la conoscenza, operare per la evidente la capacità di fare e agonia dell’UIIF conclusosi, grazie al Movimento zioni. reintroduzione dello studio creare cultura e iniziative di per la Costituente, sul finire degli anni ‘80, che La green CNI, per un Piane- dell’italiano sul nostro terri- altissimo livello, sia da parte portò alla nascita della nuova UI. È doveroso ta vivibile, per lo sviluppo torio d’insediamento storico della CNI e delle sue istituzio- ringraziare in quest’occasione per questo storico sostenibile, per l’educazione quale L2, lingua dell’am- ni, sia da parte delle istitu- risultato Ezio Giuricin, Antonio Borme e Fulvio e la formazione ecologica dei biente sociale. Reintrodurre zioni del mondo degli Esuli; Varljen, leader del Movimento. nostri giovani. l’obbligo della madrelingua, tutti hanno le potenzialità e Investire ancora di più sulla ovvero dell’appartenenza alla dispongono degli strumenti Un grazie ai connazionali formazione culturale, iden- CNI, dove questo principio è appropriati, associativi, cul- titaria, professionale e sulla stato disatteso, quale criterio turali, scientifici e organizza- In tutti questi anni, anche grazie al sostegno, leadership dei giovani, per per poter insegnare nelle tivi, per creare reti di colla- morale, politico e finanziario della Repubblica assicurare il ricambio gene- nostre scuole. borazione sempre più ampie Italiana, che continua ad articolarsi anche per il razionale e la loro inclusione Avere cura, conservare, man- e solide, che fanno leva sulla tramite del Piano permanente di collaborazione nelle attività dell’UI e della tenere vivi e studiare il dia- soggettività della Comunità e con l’Università Popolare di Trieste, come pure CNI, negli organi dirigenziali letto istroveneto e l’istrioto sull’autorevolezza e affidabili- delle Repubbliche di Croazia e di Slovenia, grazie e direttivi, a tutti i livelli e in nelle nostre scuole; praticarlo tà di ognuno dei partner. Per all’impegno e al lavoro di migliaia di connaziona- tutte le strutture. nelle nostre CI. questa finalità, pertanto, va li, profuso all’interno delle strutture scolastiche, Rilanciare il ruolo politico Sollecitare, stimolare e utilizzato al meglio l’Accor- organizzative, culturali, associative, sportive, della CNI in tutte le sfe- richiedere puntualmente do UI-FederEsuli, che deve artistiche e istituzionali della CNI, l’UI e i suoi re. Comportamento etico, l’attuazione piena dei nostri diventare una vera e propria associati hanno svolto una costante, appassio- principi saldi e chiari valori diritti in tutti i campi e di cabina di regia per elaborare nata e incisiva opera di affermazione e tutela devono guidare l’azione dei quelli linguistici in ispecie. strategie e progetti comuni. dell’identità, lingua e cultura italiane sul nostro nostri rappresentanti che Croazia e Italia avranno cura L’intensificazione strategica territorio d’insediamento storico, in un contesto ricoprono cariche e funzioni di far rispettare il Trattato della progettazione europea a fortemente segnato dalle tragiche vicissitudini elettive, politiche o comun- Italo-croato sulle Minoranze tutto campo. del trascorso Secolo, che hanno visto scontrarsi que pubbliche. Essi devono del 1996 di cui sono firmatari La prosecuzione rafforzata gli opposti nazionalismi e totalitarismi lasciando assolvere con onestà, inte- e garanti. Parimenti Slovenia della collaborazione con la dietro a sé una tragica scia di violenze, soprusi e grità, competenza, creatività e Italia individueranno gli ap- Comunità Nazionale Slovena lutti. e passione al compito che propriati strumenti bilaterali e con quella Croata in Italia, sono stati chiamati a svol- per l’applicazione dei diritti che tanti positivi frutti ha Desidero, infine, rendere omaggio a tutte le gere, servendo senza se e della CNI in Slovenia, con la prodotto nei trascorsi decen- donne e a tutti gli uomini che in questi trent’an- senza ma gli interessi della partecipazione di tutti i sog- ni, e l’avvio di una sistemati- ni, ma anche dal secondo dopoguerra in poi, CNI. Al contempo dobbiamo getti rappresentativi la CNI. ca analoga cooperazione con hanno contributo alla crescita della CNI. Dulcis svolgere un ruolo propositivo Il rafforzamento del ruo- le altre Comunità Nazionali in fundo, la nostra gratitudine va anzitutto alle e innovativo nella gestione lo delle nostre istituzioni dei nostri Paesi domiciliari. migliaia di connazionali che con il loro impe- della res publica a livello unitarie, attuali e future, nel Rendere partecipi, coinvolge- gno, abnegazione, professionalità passione e locale, regionale, nazionale campo teatrale, culturale, re, responsabilizzare le nuove amore hanno saputo svolgere un’incisiva opera e finanche internazionale e universitario, della ricerca e generazioni e la cittadinanza di affermazione dell’identità, lingua e cultura dare il nostro contributo alla dell’informazione nell’affer- tutta. italiane sul nostro territorio d’insediamento crescita complessiva della mazione e promozione della storico, segnato dalle tragedie del Secolo scorso società di cui siamo parte Comunità Italiana anche Sono semplici spunti di riflessione che ha visto scontrarsi gli opposti nazionalismi integrante e costituiva. verso il mondo culturale, da sottoporre a pubblica analisi, e totalitarismi, fino a ridurci a minoranza da Stimolare lo sviluppo del scientifico e mediatico mag- perché non vi è democrazia senza quel 10 febbraio 1947 (altra data che dovremmo tessuto economico dei nostri gioritario, affinché conosca e pluralismo, non vi è inclusione ricordare annualmente), con l’intento di far connazionali, anche con la riconosca la ricchezza che la senza partecipazione. Non si dà sbocciare, su quelle ferite, i fiori della pace. A voi costituzione di Incubatori presenza della CNI rappre- Comunità senza ascolto, dialogo va la nostra sincera riconoscenza e ammirazione. d’impresa, creare reti di col- senta in termini di apporto di senza rispetto, accoglienza senza Grazie di cuore per aver voluto portare il vostro laborazione e di sinergie con crescita culturale quale valo- dono, per fare bene, per essere granellino di grano a far lievitare il pane del bene gli investimenti italiani nei re aggiunto per lo sviluppo a bene. e dell’amore. nostri due Paesi e con l’im- 360 gradi del nostro territo- Maurizio Tremul
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