Modulo Laboratorio di Disegno - Corso integrato : Architettura tecnica e Laboratorio di disegno - UniCa

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Modulo Laboratorio di Disegno - Corso integrato : Architettura tecnica e Laboratorio di disegno - UniCa
A.A. 2021-2022                                                                                     29-09-21
Ingegneria Civile                                                 SINTESI DELLA LEZ 1

      Corso integrato :
      Architettura tecnica e Laboratorio di disegno

      modulo Laboratorio di Disegno

   Queste slide non possono essere utilizzate al di fuori degli scopi didattici di questo corso.

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                                               Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD
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introduzione
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introduzione
cos’è il disegno

  Il disegno è prima di tutto un codice di comunicazione.
  Ma è anche uno strumento fondamentale per studiare e comprendere
  la forma degli oggetti e dello spazio.
  Il disegno produce un’immagine della realtà, riesce a descriverla con
  un minor numero di segni rispetto ad altre forme di comunicazione.
  Pertanto è il mezzo di rappresentazione più immediato,
  rispetto ad altri codici comunicativi.

  Il linguaggio grafico è più universale di quello verbale
  perché i segni hanno un legame di somiglianza con la realtà.

  Chiaramente maggiore è il grado di astrazione del disegno e maggiore
  la complessità di informazioni che deve veicolare, il codice grafico non
  si basa più soltanto sulla somiglianza con la realtà,
  ma su un vero e proprio sistema di norme specifiche.
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introduzione
il disegno nella professione di ingegnere

  Il disegno è protagonista in tutte le fasi della professione di
  ingegnere:
  ideazione, progettazione, realizzazione, fruizione, monitoraggio,
  catalogazione dell’opera di ingegneria.
  Diversi “tipi” di disegno si possono distinguere in base ad alcuni fattori:
  - la fase progettuale che rappresenta (ideazione, definizione,
  esecuzione...);
  - la valenza comunicativa che deve avere (immediatezza, chiarezza,
  precisione, universalità, ambiguità…);
  - il destinatario della comunicazione che veicola (lo stesso progettista, i
  collaboratori, l’esecutore, il committente, il pubblico...);
  - il tipo di contenuto da rappresentare (la forma, la tecnica costruttiva,
  la funzione statica, la funzione d’uso, la relazione col contesto, con il
  fruitore, l’evoluzione temporale dell’opera);
  - il mezzo usato per la sua divulgazione (elaborati cartacei, stampa,
  media…)
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introduzione
il disegno nella professione di ingegnere

  In relazione alla combinazione dei precedenti fattori, il disegno prenderà
  strade diverse, scegliendo tra metodi e tecniche disponibili,
  per comunicare vari tipi di contenuti.

  Il valore oggettivo, che trova il suo linguaggio nell'universalità delle
  convenzioni, ed il valore soggettivo, che trova invece voce nelle
  qualità espressive personali, dialogano tra loro in moltitudini di
  elaborati prodotti dai progettisti/disegnatori per soddisfare tutte le
  esigenze della professione.
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introduzione
metodi della rappresentazione

  La Geometria Descrittiva è la scienza che studia la
  rappresentazione esatta di oggetti bi e tridimensionali, su uno o più
  piani di proiezione.
  In funzione delle necessità rappresentative e delle finalità a cui ci si
  riferisce, la Geometria Descrittiva ha elaborato nel tempo 4 metodi di
  rappresentazione, distinguibili in 2 classi o sistemi di proiezione:
  - Proiezioni centrali (o coniche): prospettiva;
  - Proiezioni parallele (o cilindriche): proiezioni ortogonali; proiezioni
  assonometriche; proiezioni quotate
  Esiste una relazione biunivoca tra oggetto rappresentato e sua
  immagine, prodotta attraverso uno dei metodi della Geometria
  Descrittiva.
  Cioè esiste una condizione di reversibilità per cui un metodo di
  rappresentazione permette di passare dalle tre dimensioni della realtà
  alle due dimensioni del piano e viceversa.
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introduzione
tecniche della rappresentazione

  La tecnica di rappresentazione è il mezzo attraverso
  cui si realizza materialmente il disegno e risulta
  dall’insieme di strumenti e supporti variamente
  combinati e dal modo in cui si usa il segno grafico
  (tipo di segno, colore, intensità etc.)

  Le tecniche grafiche si possono distinguere in due
  grandi famiglie:
  Le tecniche manuali (si articolano a seconda delle
  combinazioni di strumenti, supporti e segni grafici
  prodotti manualmente)
  Le tecniche digitali (si articolano a seconda delle
  combinazioni di hardware e software)

          Tra i testi presenti in bibliografia, si consiglia di approfondire l’argomento delle tecniche di rappresentazione
          (sia manuali che digitali), con la visione del volume di R. Yee Disegno architettonico. Metodi e strumenti di
          rappresentazione, Hoepli. Il volume è ricco di esempi, dei quali viene esplicitata la tecnica di realizzazione
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introduzione
espressività e convenzione

  A seconda della finalità del disegno di progetto, si spazia da una vasta
  gamma di gradazioni del codice visivo adottato nel disegno, che va dalla
  massima espressività della tecnica grafica, spesso associata ad una
  visione soggettiva, all’opposta massima oggettività espressa da una
  convenzione grafica unificata.

Soggettività ↔ espressività grafica / Oggettività ↔ convenzione unificata
strumenti e supporti del disegno
Strumenti e supporti del disegno
fogli

  Il supporto per eccellenza del disegno manuale è la carta.

  Esistono diversi tipi di carta con caratteristiche che li rendono adatti ai
  diversi tipi di tecniche di disegno.

  Le caratteristiche secondo cui classifichiamo il tipo di carta sono:

  - formato (definito secondo precise norme)

  - grammatura (peso - compattezza)
  es. fogli da fotocopie 80 g/m2; cartoncino da 220 g/m2

  - finitura superficiale (liscia e ruvida)
  Liscia è più indicata per il disegno tecnico; ruvida per quello artistico e
  per le tecniche ad acqua.

  - colore, opacità (es. carta trasparente o lucida, semitrasparente)
Strumenti e supporti del disegno
formati del foglio

   Esistono molti standard relativi a diversi
   periodi e aree geografiche.
   La norma UNI EN ISO 5457 * definisce il
   formato e la disposizione degli elementi
   grafici dei fogli prestampati per disegni
   tecnici.
                                 Noi prendiamo in
                                 considerazione lo
                                 standard ISO-A (serie
                                 principale), in cui sono
                                 normalizzate le
                                 dimensioni dei formati
                                 più comunemente usati
                                 in occidente.
                                 Il formato base
                                 (maggiore) è l’A0: ogni
                                 sottomultiplo dell’A0 è
                                 caratterizzato dallo
                                 stesso rapporto tra i suoi
                                 lati.
 * UNI Ente Naz.le Italiano di Unificazione (elabora e pubblica norme tecniche per tutti i settori industriali, commerciali e del terziario
 EN identifica le norme elaborate dal CEN Comitato Europeo di Normalizzazione
 ISO sigla che identifica le norme elaborate dall’ISO Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione
Strumenti e supporti del disegno
le mine di grafite

  Per il disegno a secco su carta bianca, useremo la mina di        Hard     9H
  grafite.                                                                   8H
                                                                     +dure
  Si può scegliere la classica matita di legno oppure un                     7H
  portamine.                                                                 6H
                                                                             5H
                                                                             4H
  Le mine si prestano sia al disegno tecnico che a quello
                                                                             3H
  artistico, grazie alla vasta gamma di durezze disponibile.                 2H   4
  Esistono 17 gradazioni di mine di grafite: suddivise in quattro             H   3
  raggruppamenti di durezza (siglati H-F-HB e B).                    medie    F   21/2
  In lettere è espressa la scala britannica, mentre in numeri                HB   2
  quella statunitense. Nessuna delle scale è uno standard                     B   1
  ufficiale.                                                                 2B   0
                                                                             3B
  Ogni disegnatore sceglierà il tipo di mina a lui più                       4B
  congeniale, in base al proprio tratto grafico e in base al tipo            5B
  di disegno da realizzare e al supporto scelto.                             6B
  Ad es. per uno schizzo preparatore a mano libera sceglierà        +morbide
                                                                             7B
  una mina più morbida, mentre per un disegno tecnico una                    8B
                                                                     Black 9B
  mina più dura.
Strumenti e supporti del disegno
penne ad inchiostro

  Tra gli strumenti indicati ci sono sicuramente i
  rapidografi costituiti di un corpo, una punta con
  pennini di diversi spessori, una cartuccia che
  contiene l’inchiostro di china, e sono ricaricabili.
  I rapidograph sono più precisi e possono riportare
  anche la dicitura di compatibilità dello spessore son
  le norme ISO.
  Esistono delle penne a punta sintetica chiamate
  anche fineliner, che permettono di avere una resa
  accettabile, con un notevole risparmio economico.
  Le penne sono disponibili in molti spessori.
  Per il disegno tecnico che affronteremo nel
  laboratorio sono necessari diversi spessori (si
  consiglia di verificare se gli spessori sono
  nettamente distinguibili tra loro e di scegliere
  l’intervallo di distanza dopo averli provati: ad es.
  0,1-0,3-0,5 mm oppure 0,2-0,4-0,6 mm oppure 0,1-
  0,35-0,6)
Strumenti e supporti del disegno
strumenti per tracciare linee curve

  Si usano compassi, curviliee e maschere.
  Il compasso si usa per tracciare archi e per
  riportare misure. Sono migliori i balaustroni
  (balaustrini se di piccole dimensioni), perché hanno
  l’apertura regolata mediante vite filettata che blocca
  l’apertura a cerniera.
  Il compasso deve essere dotato di accessorio per
  montare la penna ad inchiostro.
  La durezza della mina montata sul compasso deve
  coincidere con la mina della matita usata nel
  disegno.
  Inoltre la punta del compasso deve essere tenuta
  sempre appuntita (punta conica o a scalpello), per
  garantire la precisione del tratto.
  I curvilinee possono essere rigidi o flessibili.
  Infine esistono delle maschere per tracciare ad
  esempio cerchi o ellissi.
Strumenti e supporti del disegno
strumenti per tracciare linee rette

  Per tracciare linee rette useremo riga e              30°
  squadre, disponibili in diverse misure e
  materiali.                                      45°
  Le squadre sono di due diverse forme                                               60°
  triangolari, e permettono di tracciare linee
  parallele, perpendicolari o inclinate di 30°,
  45° o 60°.                                                              90°
  Righe e squadre devono essere tenute
  sempe pulite con detergente neutro o            90°               45°
  alcool, onde evitare di sporcare il foglio.
                                                         Righe e squadre presentano
                                                         una faccia con scanalatura
                                                         che serve per evitare
                                                         sbavature nel disegno ad
                                                         inchiostro.
                                                         Matita e penna si usano
                                                         perpendicolari al foglio.
Disegno digitale
Disegno digitale
Riflessioni disegno manuale - disegno digitale

  Tutto ciò che studiamo può trovare applicazione sia nel disegno manuale
  che in quello digitale, con le opportune variazioni e considerazioni.

  Metodi di rappresentazione: sono sempre gli stessi codificati dalla
  Geometria Descrittiva, solo che il Computer può elaborarli in modo
  automatico.

  Tecniche: anche nel digitale sono varie e ne vedremo alcune (disegno
  raster, disegno vettoriale, CAD 2D, CAD 3D - modellazione CSG,
  rendering, etc.

  Strumenti e supporti: nel digitale sono gli algoritmi di calcolo del
  disegno e dell’immagine, le tecnologie software, hardware di input e
  output, lo schermo o la stampa.
Disegno digitale
Rivoluzione Informatica

  È ormai diffuso sentir parlare di Rivoluzione Informatica, come quel
  radicale e rapido cambiamento introdotto con l’avvento del Computer in
  ogni settore della scienza e del quale siamo ancora partecipi e
  protagonisti.

  Nel campo del disegno, i primi esperimenti di applicazione
  dell’informatica risalgono agli anni Sessanta del Novecento.
Disegno digitale
Tecnologie in sinergia

  Conta il METODO e non quale STRUMENTO usiamo.

  Lo strumento deve essere scelto in base a quanto riteniamo possa
  migliorare il processo che stiamo compiendo.

  Per questo presenteremo i caratteri generali di due tecnologie digitali
  attuali: il CAD e il BIM.

  Le tecnologie digitali che facilitano ed implementano il processo
  progettuale e di gestione del patrimonio costruito e territoriale sono
  molteplici.
  La loro applicazione nasce dalla necessità di gestione della crescente
  COMPLESSITÀ dei processi.

  Le tecnologie operano in sinergia tra loro, sono funzionali le une alle
  altre ed i dati veicolano tra una e l’altra.
Disegno digitale
immagini raster e vettoriali

  La grafica digitale o Computer Graphics è la scienza che si occupa della
  creazione e manipolazione delle immagini attraverso il computer.
  Una prima classificazione, nella grafica digitale, si attua con la distinzione
  tra immagini raster e vettoriali.
  La grafica raster (o bitmap), elabora immagini costituite da una griglia di
  punti (pixel) a ciascuno dei quali sono associate informazioni di posizione e
  colore.
  La definizione dell’immagine è associata alle sue dimensioni (concetto di
  risoluzione).

  La grafica vettoriale elabora immagini definite da forme generate
  matematicamente in dipendenza da dati che definiscono punti caratteristici
  dell'oggetto.
  Pertanto la definizione dell’immagine è indipendente dalla sua dimensione,
  perché il disegno viene costantemente “ricalcolato/rigenerato”.
Disegno digitale
l’immagine raster
Disegno digitale
l’immagine raster

  In ogni caso si nota che i dispositivi di output (screen e plotter) sono
  comunque basati sul concetto di raster e risoluzione, e pertanto la grafica
  vettoriale viene, prima o poi, tramutata in raster.

  Le applicazioni raster e vettoriali non sono “compartimentate”, infatti
  generalmente software di grafica vettoriale supportano immagini raster (oltre
  che in output anche in input) e viceversa software di grafica raster hanno
  funzionalità di grafica vettoriale (es. Elementi con control points).

  Nella rappresentazione del progetto architettonico, la grafica raster occupa
  un posto importante nel cosidetto processo di post-produzione
  dell’immagine (Image Postprocessing).
  Anche nella fase di Mappatura (Mapping) entra in gioco la manipolazione
  raster dell’immagine sorgente (che non potrebbe essere migliorata a
  posteriori).

  Il problema maggiore per la grafica raster è la definizione univoca del colore,
  che dipende dal dispositivo di riproduzione.
Disegno digitale
l’immagine raster – concetto di risoluzione
Disegno digitale
principali formati raster

              .psd, .xcf, . cpt   Formati di lavoro di alcuni software diffusi

                   *.jpg          Joint Photograph Experts Group

                    *.tif         Tagged Image File

                   *.png          Portable Network Graphics

                   *.bmp          Bitmap

                    *.gif         Compuserve Graphic Interchange
                                  Format
Disegno digitale
l’immagine vettoriale

 La grafica vettoriale elabora immagini definite da forme generate
 matematicamente in dipendenza da dati che definiscono
 punti caratteristici dell’oggetto.
 Pertanto la definizione dell’immagine è indipendente dalla sua dimensione,
 perché il disegno viene costantemente “ricalcolato/rigenerato”,
 e può essere ingrandito senza perdere nitidezza.

                                             Linea vettoriale con in evidenza i
                                             punti di controllo
Disegno digitale
principali formati vettoriali

              *.ai *.svg *.cdr   Formati di lavoro
                *.dwg *.dxf      di alcuni software diffusi

                   *.pdf         Portable Data Format

                   *.cgm         Computer Graphics Metafile

                   *.ps          Post Script

                   *.wmf         Windows Metafile Format

                   *.pict        Formato Macintosh
Disegno digitale
Il ruolo del disegno digitale nel progetto

  Come accennato nell’introduzione del corso, il disegno prende la forma
  del contenuto che deve veicolare e di esso esistono molte accezioni.

  Ci siamo occupati prevalentemente del disegno tecnico, quello che
  esprime in modo inequivocabile un contenuto preciso e volto
  alla costruzione.
  L’altro aspetto, a volte contrastante, sta nel disegno di divulgazione,
  che pone l’accento sul potere convincente della propria espressione,
  rinunciando sovente all’oggettività.

  In entrambi i ruoli il disegno digitale ha un ruolo fondamentale,
  perché permette l’elaborazione e la gestione di maggior complessità
  rispetto al disegno manuale.
Disegno digitale
CAD – esordi

  CAD è acronimo di Computer Aided Drafting or Design?
  Nel primo caso viene inteso come un potente strumento per il disegno
  tecnico 2D, senza modificare i metodi progettuali, se non nelle
  caratteristiche esposte qui sotto.
  La computer graphics fece i suoi primi sporadici esperimenti a partire dal
  decennio del 1960, con applicazioni nell’industria aeronautica ed
  automobilistica. Le prime esperienze di progettazione con CAD ebbero luogo
  soprattutto nel decennio successivo e si diffusero negli anni ‘80-’90.
  Furono subito riconosciute al CAD (Drafting) alcune caratteristiche quali:
  - la possibilità di variare con facilità la dimensione del disegno;
  - l’elevato livello di precisione;
  - l’automatizzazione di procedure ripetitive;
  - la facilità di correzione;
  - la possibilità di gestione ed archiviazione di grandi quantità di dati
  Che non avrebbero modificato sostanzialmente i metodi progettuali.
Disegno digitale
CAD - sviluppo

  In quei primi anni, nel CAD furono intraviste enormi potenzialità,
  in relazione soprattutto all’automatizzazione del processo progettuale.
  Il CAD fu visto come il naturale ambiente per la standardizzazione del
  processo industrializzato e si immaginò addirittura che potesse
  rendere superflua la figura del progettista.
  Questa tecnologia trovava naturale evoluzione nei sistemi CAM :
  Computer Aided Manifacturing.
  Inoltre era possibile gestire il disegno di curve complesse
  che trovavano possibilità costruttive nelle nuove tecnologie.
  La geometria su cui tuttora si basa la grafica vettoriale del CAD è quella
  delle curve NURBS (Non Uniform Rational B-Splines). Queste sono
  composte da punti relativi descritti in modo parametrico e la geometria è
  composta da curve di interpolazione (splines) che passano per punti
  vincolati (control points).
Disegno digitale
CAD – nuove potenzialità del disegno

  Ma il reale apporto del CAD sta ben oltre il solo potente strumento di
  disegno, il suo potenziale sta tutto nell’aver cambiato il metodo della
  progettazione rispetto ai sistemi tradizionali (e quindi Computer Aided
  Design = Progettazione Assistita dal Calcolatore).
  E per chiarire questo aspetto dobbiamo concentrarci sulle possibilità del
  CAD di generare modelli, più che solo disegni.
  Il significato del disegnare diventa più globale, il disegno digitale è
  capace di simulare la realtà in modo più completo e veloce, è capace
  di essere supporto di informazioni in modo più organico e gestibile.

  Il disegno come modello digitale ha oggi un ruolo centrale nel processo
  progettuale.

  Si mostrano esempi di disegno digitale in varie fasi di progetti complessi.
bibliografia
per ulteriori approfondimenti
  Sul tema percezione-rappresentazione del progetto.
  - De Rubertis R., Progetto e percezione;
  - Vagnetti L., Disegno e architettura
  - Gregory L., L’occhio confuso

  Sulla storia del disegno di progetto:
  - De Rosa A., Dall’Antichità al Medioevo
  - Sgrosso A., Rigore scientifico e sensibilità artistica tra Rinascimento e Barocco
  - Giordano A., Dal secolo dei Lumi all’epoca attuale

   Per il disegno digitale.
   - Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del disegno, da pag. 411.

   Per approfondimenti sulla storia del disegno digitale:
   - Giordano A., Dal secolo dei Lumi all’epoca attuale, in De Rosa A., Sgrosso A.,
   Giordano A., La Geometria dell’Immagine. Storia dei metodi di rappresentazione.
   UTET, Torino, 2000.
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