CONFERENZA INTERNAZIONALE E INTERDISCIPLINARE

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CONFERENZA INTERNAZIONALE E INTERDISCIPLINARE
CONFERENZA INTERNAZIONALE E INTERDISCIPLINARE
              VECCHI E NUOVI PUNTI CARDINALI: ORIENTAMENTO E SFIDE
                             DI UN MONDO IN TRASFORMAZIONE

                          Centro Polifuzionale studenti- Palazzo ex Poste – Ateneo

                                       Università di Bari Aldo Moro

                                      16-18 dicembre 2021, Bari (Italia)

                                              www.cediter.eu

INTRODUZIONE
   Il 5 Incontro Cediter segue altri Incontri che hanno fatto il punto nella Rete Cediter-Cedimes e che
in cadenza annuale si sono svolti a Parigi (Francia) (2018), Roma (2019) Annaba (Algeria) (2020),
focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti legati alle nuove problematiche relative al territorio, al
sistema del Mediterraneo, al rapporto tra digitale e territorio.
   Il 5 Incontro che si svolge in una fase post pandemica tocca diversi punti che daranno luogo ad
una riflessione collettiva nell’ambito delle Scienze territoriali. Se la società e l’economia stanno
cambiando radicalmente, nel contempo non vi è certezza alcuna né sui tempi né tanto meno sulle
direzioni. Sarebbe infatti ingenuo supporre che la transizione che stiamo vivendo trovi
un’esplicitazione compiuta nella dimensione globalizzante.
    I nostri luoghi, le nostre città, i nostri territori sono l’espressione visibilissima di sedimentazioni
economiche, culturali e sociali differenti, tributarie di una storia che non può dissolversi né di fronte
all’assurdo principio karamazoviano del “tutto è possibile”, né di fronte all’esplosione della
mondializzazione, assunta da molti quale unica e possibile ricetta per dare soluzione ai problemi
economici e sociali; perché il territorio contiene, e in quanto contenuto dipende dall’azione degli
attori che vi recitano, dalle relazioni che questi attivano sia localmente che con quanti operano in altri
luoghi, ponendo attenzione a ciò che discende dal divenire delle dimensioni culturali, storiche e
istituzionali.
   Questa realtà introduce la metafora dei punti cardinali, vecchi e nuovi, per affermare che una
scienza in divenire non può non prevedere l’ibridazione con altre, appropriando e cedendo
conoscenze, per fonderle insieme e dare forza al modo di guardare il mondo e alla sua tras-
formazione, dove i territori – e con essi il tempo e la società – non rappresentano soltanto uno
scenario relativo ai processi economici che seguono i modelli delle aree forti a livello globale, ma
ne costituiscono gli elementi fondanti, appartenendo a un campo comune della conoscenza.
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La sfida, infatti, è quella di riformulare l’agenda del sapere, sbarazzandoci delle presunte
certezze, messe sempre più in crisi, per assumere i dilemmi, la molteplicità delle possibili visioni:
ovvero costruire relazioni fra pensieri diversi, prefigurando nuovi scenari, anche inediti.

   Ed è per questo che il ricorso alle scienze territoriali e all’approccio che vede il territorio al centro
delle sfide, può rappresentare un contributo decisivo: come ad esempio la Geografia che é una
tessitrice alle prese con processi, strutture e agenti operanti a scale diverse, oltre che con i territori
concreti e che dovrebbe non solo essere più presente nella didattica ma anche nel dibattito politico.
Come è già successo in passato, in un periodo di profondi mutamenti dello scenario mondiale,
l’approccio territoriale e la conoscenza del territorio stesso assumono una posizione di privilegio, dal
momento che tale dimensione é andata caratterizzandosi per una prospettiva dialogica, segnando una
sorta di separazione dai fondamenti della scienza che ha dominato un intero secolo.

  E questo non soltanto perché l’obiettivo è quello di scoprire e rappresentare nuovi luoghi – come
spesso è stato – ma perché è necessario interpretare la cultura della complessità, che sfugge alle
prospettive semplificatrici e fa propri fondamenti disparati, componenti della conoscenza che non
sono tra loro separabili, in un gioco di specchi che si riflettono per dare al mondo economico, politico,
sociale un carattere policentrico, fatto di molteplici dimensioni, dove l’una rincorre l’altra e viceversa.

   I “punti cardinali” vanno ora misurati e riorganizzati per offrire una nuova visione del mondo che,
al di là degli effetti emergenziali della pandemia di Covid Sars 19, era già emersa a seguito dei
mutamenti dello scenario culturale, economico, politico e territoriale. Si ritiene quindi necessario
focalizzarsi su di essi, sui dibattiti metodologici ed empirici che li hanno accompagnati, per discutere
e ripensare i nuovi orientamenti che stanno alla base del disegno dei diversi territori, assumendo una
visione a scale diverse ma in interazione (locale, nazionale e globale).

  La riflessione tiene quindi conto, da un lato, dell'affermazione di nuovi scenari che richiedono
quindi approfondimenti empirici e teorici, anche inediti, volti a dare senso alle dinamiche spazio-
temporali emergenti. A tal proposito si intende valutare il grado di resilienza e adattabilità, che porta
a farsi carico della relazione con l'esterno, favorendo il passaggio di una resilienza statica
(conservazione dell'identità e della specificità per riprendere il percorso di sviluppo) verso la
resilienza dinamica (sviluppo di nuove risorse, potenzialità e innovazione).

  Alla luce di quanto espresso l’Incontro si articolerà quindi intorno a 4 Sessioni, che riprendendo la
metafora sui punti cardinali prima introdotta, devono rincorrersi, per non lasciare dietro di loro una
spiegazione incompiuta. Esse, infatti, si rincorrono a vicenda, si intrecciano, sia pur non seguendo
regole dettate a priori.

  Ciascuno di questi punti cardinali sottende una riflessione scientifica che è andata sviluppandosi
negli ultimi decenni ma per rispondere all’esigenza di pervenire a una conoscenza adeguata del reale
devono forzatamente rapportarsi. Si tratta quindi di far interagire olisticamente: la relazionalità, la
dimensione storica dei territori, le risorse culturali e le condizioni istituzionali.

ORGANIZZATORI
La Conferenza è organizzata in stretta collaborazione tra:

   • CEDITER (Parigi)
   • Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Italia).
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ISTITUZIONI PARTNER

   •   CEDIMES Bari (Italia)
   •   DIPARTIMENTO DIRIUM
   •   DIPARTIMENTO DIEF
   •   ALLIANCE FRANCAIS

COMITATO DI PROGRAMMA
Rosalina Grumo – Vice-Presidente CEDITER (Università di Bari Aldo Moro)
Denis Dhyvert - Presidente CEDITER
Claude Albagli - Presidente CEDIMES
Sergio Conti - Past Presidente CEDITER
Francesco Scalera – Direttore Cedimes Italia (Università di Bari Aldo Moro)

• Lingue ufficiali della conferenza
   La Conferenza si svolgerà in tre lingue: francese, inglese, italiano.

• Presentazioni in presenza e online
   Il tempo fissato per la presentazione dei contributi scientifici è di 15 minuti, utilizzando slides in
   Powerpoint in francese o inglese.
   Gli autori che non possono essere fisicamente presenti possono inviare la propria presentazione
   con slides PowerPoint e collegarsi online con i link posti in basso delle diverse Sessioni

• Corrispondenza (progetti, sintesi e presentazioni): bari2021@cediter.eu

• ARTICOLO COMPLETO
   - Gli articoli devono essere inviati in una delle seguenti lingue: francese, inglese o italiano.
    Gli articoli finali, soggetti a revisione, devono essere accompagnati da un abstract (500 caratteri)
   e devono avere una lunghezza compresa tra le 6 e le 10 pagine (tutto compreso). Ogni pagina in
   eccesso ha un costo di 25 euro.
   - Devono essere presentati in formato pagina A4, carattere Times New Roman 12, interlinea
   singola, margini pagina 2,5 cm.
   - Nel numero di pagine indicato sono inclusi anche il titolo, i dati dell'autore, gli abstract, le parole
   chiave (da 3 a 5) e la classificazione JEL.

• DATE della CONFERENZA IMPORTANTI

   • 12 dicembre 2021 - Scadenza per inviare una presentazione in powerpoint
   • 15 marzo 2022 - Scadenza per la ricezione degli articoli completi
   • 30 aprile 2022 - Accettazione contributi
PRE-PROGRAMMA

Giovedì 16 dicembre

9.00-11.00: Accoglienza e Registrazione dei partecipanti
Coffee break

11.00-11.30: Apertura Ufficiale della Conferenza e saluti istituzionali

11.30-13.30: Sessioni 1 e 2 in parallelo (in presenza e online)
Session 1: La relazionalità: concetto ed evoluzione (Aula A)
Presidenza di Sessione Prof. Sergio Conti e Prof. Francesco Prota
L’emergere – e il consolidarsi – di un mondo reticolare sottende l’affermazione di un numero di centri
urbani che esercitano il potere economico, finanziario, istituzionale. Ad essi si aggiungono le reti
produttive, ovvero una realtà che ha modificato significativamente il quadro di riferimento, dal
momento che l’orizzonte strategico delle grandi imprese tende a identificarsi congiuntamente sia con
l’economia mondiale, sia con gli specifici contesti, nazionali e soprattutto regionali. Decisiva risulta
poi la dinamica dei sistemi altamente tecnologici, segnati da una sensibile concentrazione, indotta
dall’esigenza della condivisione cognitiva fra gli attori, che gioca un ruolo proattivo. Nel complesso,
questi fattori inducono una crescente selettività territoriale, unitamente a conflittualità, migrazioni,
disuguaglianze sociali.

Sessione 2: La dimensione storica dei territori e l’approccio sistemico (Aula C)
Presidenza di Sessione Prof. Denis Dhyvert e Prof. Petraq Papajorgji
Il ruolo che ciascun sistema (o nodo) territoriale può svolgere nelle reti di cui fa parte dipende dai
suoi caratteri specifici, mettendo in discussione le tesi, peraltro diffusesi ampiamente, volte a
sostenere il tendenziale livellamento del mondo economico, sociale, culturale. E ciò è riconducibile
al fatto che i fondamenti dello sviluppo si siano modificati significativamente negli ultimi decenni,
evolvendo secondo logiche proprie. La domanda che ci si pone è se l’affermazione di sistemi
particolarmente virtuosi abbia un significato e una ragione storica, che sia inscritta nel divenire del
tempo. L’obiettivo, in altre parole, è quello di rifuggire il “trasloco della storia”, dal momento che se
questa scompare si corre il rischio di cancellare il senso del presente e dello stesso divenire.

13.30-14.30: Pausa pranzo
15.00-17.00: Sessioni 3 e 4 (Prima parte) in parallelo (in presenza e online)
Sessione 3: Patrimonio culturale e risorse (Sala A)
Presidenza di Sessione Prof. Nadia Chettab e Prof. Rosalina Grumo
E’ andata emergendo, in realtà, la tesi secondo cui la cultura sia diventata una componente fondante
dello sviluppo e della competitività non soltanto d’impresa, ma delle regioni e delle città, alle prese
con l’imperativo di rigenerare e riqualificare il modello di organizzazione. Il capitalismo
contemporaneo avrebbe ormai fatto propria questa realtà, promuovendo a lunga distanza le risorse
culturali prodotte localmente, fra cui rientra lo stesso patrimonio naturale e costruito. Nel contempo,
se è realistico sostenere che una cultura storicamente radicata costituisce una corta di cemento che
consente di identificare meglio un territorio, l’impatto delle imprese dominanti e la tendenziale
omogeneizzazione di molti consumi rende la questione alquanto problematica, sulla quale sarà
necessario dibattere.
Presentazioni: Carmen Bizzarri; Paola Caputi Jambrenghi; Antonio Caso e Simona Giordano;
Stefania Cerutti e Andrea Cottini; Fabrizio Cesareo; Donatella Del Vescovo; Maria Teresa
Gattullo e Francesca Rinella, Eleonora Leandri.

Sessione 4: Istituzioni: governo e governance (Aula C)
Presidenza di Sessione Prof. Claude Albagli e Prof. Zeineddine Khelfaoui
L’organizzazione di un sistema territoriale non è qualcosa di consolidato, ma se ne prevede un
divenire che assume forme diverse, espressione della mobilitazione degli interessi e delle istituzioni.
Una strategia, e un conseguente processo di sviluppo non riguarda soltanto la gestione delle
componenti materiali, ma anche, e soprattutto, di quelle immateriali. E’ quindi essenziale la presa in
carico della dimensione istituzionale (o neo-istituzionale) che ha per oggetto le influenze che
plasmano il divenire dei territori, dettando la continuità o la rottura delle regole del gioco. Nel quadro
di una crescente relazionalità fra livelli territoriali diversi – multiterritorialità, in altri termini – un
esplicito obiettivo sarebbe quello di creare e sostenere un terreno istituzionale dove gli attori possano
esprimere percezioni, saperi, competenze: un processo ascendente di “appropriazione” territoriale.
Presentazioni: Denis Dhyvert; Kawtar Arif e Meriem Mekkaoui; Caterina Aura; Luigi Bellino;
Youssef Benabdallah e Nadia Chettab; Jonida Bicoku e Fatmir Memaj; Mauro Gianfranco
Bisceglia e Bardhe Karra; Adelina Bisignani, Laala Boulbir.

19.00: Vernissage
Titolo della mostra: "La danza indefinita delle cose". Fotografie di Man Ray e Raoul Ubac.
A cura di Angelo Ceglie.
Luogo della mostra: Alliance française di Bari, in Strada de’ Gironda 22 (Bari)
Venerdì 17 dicembre
9.30-12.30: Sessione 3 e 4 (Seconda parte) in parallelo (in presenza e online)
Sessione 3 (Aula A)
Presidenza di Sessione Prof. Denis Dhyvert
Presentazioni: Angelo Leogrande; Alberto Costantiello, Lucio Laureti e Domenico Leogrande;
Domenico Leogrande e Domenico Viola; Sonia Mansour; Giovanna Mastrodonato; Anna
Maria Pioletti; Ana-Maria Pop, Alexandra-Camelia Marian Potra e Gheorghe-Gavrilă
Hognoni; Raffaela Rose; Michel Vergne.
Sessione 4 (Aula C)
Presidenza di Sessione Prof. Gaetano Dammacco
Presentazioni: Ali Bousnobra e Mohamed Moncef Bousnobra; Letizia Carrera; Vito Arcangelo
Carulli; Tahar Dahmouh e Fouad Mouri; Mohamed Djouldem; Loredana Giani, Giovanna
Iacovone e Annarita Iacopino; Hayet Ben Haj Amida e Jihed Ben Nouir; Marilena Labianca.
12.30-14.30: Pausa pranzo
14.30-16.30
Sessione 4 (fine) (Aula A)
Presidenza di Sessione Prof. Rosalina Grumo e Prof. Sergio Conti
Presentazioni: Fabien Maombi Mushi; Déogratias Mastaky Munguakonkwa, Désiré Nzibonera
Byongwa e Esther Muhugirwa Bora; Marku Megi; Jean-Charles Sida; Artan Spahiu; Vanesa
Sulmina.
Conclusioni
19:00: Serata di chiusura della Conferenza

Sabato 18 dicembre
Visita guidata del centro storico della città di Bari (Prof. Antonio Mininno e Alliance
française).
Link Zoom delle Sessioni 1 et 3
https://us06web.zoom.us/j/88098332947?pwd=NnU0UllWRHExVHBjaytBdG9WclZMdz09
ID riunione : 880 9833 2947
Codice segreto : 086814
Link Zoom Sessioni 2 et 4
https://us06web.zoom.us/j/88199727441?pwd=Uk5acElFbWdHd25XWTd6NDlYWWhqUT09
ID riunione : 881 9972 7441
Codice segreto : 171667
Bari, il capoluogo della Puglia, è un importante porto turistico e commerciale e si affaccia sulle acque
dell’Adriatico. Meta di pellegrinaggi per la presenza della prestigiosa Basilica di San Nicola e del
culto legato al Santo, la città presenta alle sue spalle il paesaggio unico dell’altopiano delle Murge,
con panorami senza confine, caratterizzati da un territorio brullo, con rocce, lame e gravine; ad esso
si affianca uno degli ambienti più rappresentativi dell’intera regione, ovvero la Valle d’Itria, in un
susseguirsi di scorci di grande pregio. La Puglia con i suoi 800 chilometri di costa, è una regione
unica, sospesa tra natura, storia, tradizioni gastronomiche e spiritualità; situata nella parte sud-
orientale dell’Italia, Oltre le coste, la natura è protagonista con il Parco Nazionale delle Murge e
quello del Gargano, le saline ed i laghi, le gravine di Laterza e le doline di Altamura che formano i
suggestivi e unici paesaggi dell’entroterra. E ancora la storia, con i luoghi che narrano le origini di
questa area, dai siti preistorici alla Magna Grecia, dall’età imperiale al rinascimento, fino ai fasti del
barocco salentino. Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde, ventilate e secche e inverni
miti.
Trasporti : la città di Bari é accessibile grazie a numerosi collegamenti. Aeroporto
internazionale “Karol Wojtyla” di Bari, a partire dal quale si può prendere la SS16 in auto o
viaggiare con ferrovia Trenitalia.
Luogo della Conferenza: Centro polifunzionale studenti- Università di Bari

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