MELANOMA DELLA COROIDE - Dott. Tommaso Micelli Ferrari - Vitreo Retina Forever
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Tumore primitivo intraoculare più frequente in età adulta 90 % dei tumori intraoculari definizione Origina dai melanociti della cresta neurale Sviluppo sia endofitico che esofitico
Incidenza annuale media di circa 6 casi per milione di abitanti nel mondo epidemiologia 350-400 nuovi casi per anno in Italia Incidenza aumenta con l’età (picco 50-60 aa) Razza bianca rischio 8 volte > rispetto alla nera
L’origine della neoplasia è dovuta a molte cause: è necessaria l’interazione di fattori genetici ed ambientali perché si sviluppi • Colore chiaro pelle • Iride chiara Fattori di rischio • Capelli biondi • Età compresa tra 50-60 • Esposizione al sole • Presenza di nevi • Razza caucasica
Asintomatico nella maggior parte dei casi I sintomi / segni quando presenti: • Calo acuità visiva • Metamorfopsie Presentazione • Fotopsie clinica • Alterazioni del CV • Dilatazione dei vasi sclerali ( vasi sentinella) • Dolore oculare Precocità e caratteristiche della sintomatologia dipendono da localizzazione (centrale vs periferica), caratteristiche istopatologiche, velocità di crescita.
metastatizza a distanza unicamente per via ematogena data l'assenza di vasi linfatici a livello bulbare • Fegato (92%) • Polmone (31%) • Scheletro (23%) • Cute (17%) Localizzazione • SNC (4%) secondaria Tempo di comparsa: da 2 mesi a 30 anni (metastasi)
Nel 98% dei casi la diagnosi è effettuata con metodiche non invasive di primo livello: OFTALMOSCOPIA BINOCULARE DIAGNOSI INDIRETTA ECOGRAFIA OCULARE
Aspetti clinici: COLORE FORMA Diagnosi DIMENSIONE oftalmoscopica - caratteristici: lesione pigmentata, evoluzione verso il DDR essudativo -meno tipici: emorragie, ipertrofia EPR.
Ecografia bulbare con tecnica B SCAN ( TOPOGRAFICA) fornisce le caratteristiche del tumore in termini di: 1. Morfologia (a cupola, a fungo) 2. Dimensione 3. Struttura interna 4. Estensione ed infiltrazione sclerale Diagnosi ecografica Ecografia bulbare con tecnica A SCAN (QUANTITATIVA) valutazione tissutale mediante il differente comportamento degli ultrasuoni all’interno del tumore, utile per la diagnosi differenziale. Melanoma della coroide reflettività interna medio-bassa Metastasi reflettività interna alta con aspetto irregolare Emangiomi reflettività interna alta ed omogenea
FLUORANGIOGRAFIA (FAG) E ANGIOGRAFIA CON VERDE DI INDOCIANINA (ICG) L’ICG rileva la presenza di vasi tumorali più chiaramente che alla FAG (evidenza > quanto Diagnosi più spesso e meno pigmentata lesione) mediante -segno della doppia circolazione ( vasi tumorali si distinguono dai normali d per la metodiche non loro direzione casuale ) invasive di -segno di vascolarizzazione à marcato leakage secondo livello à Utili per la DD tra melanoma amelanotico e neoformazioni benigne ad alta vascolarizzazione (emangioma coroide)
RISONANZA MAGNETICA Diagnosi NUCLEARE mediante iperintensità nelle immagini in T1 metodiche non pesate ed ipointensità nelle immagini invasive di T2 pesate secondo livello Molto sensibile e specifica per tumori di dimensioni > ai 3 mm Utile per la diagnosi differenziale con emangioma coroideale
AGOASPIRATO (FNAB) effettuato raramente per la diagnosi citologica in casi di difficile DD Per lesioni non pigmentate (spessore minimo per effettuare manovra 3 mm) Metodiche DD con : diagnostiche • Melanoma amelanotico invasive • Cr metastatico • Linfoma • Processo Infiammatorio
Emangioma della coroide Ipertrofia congenita dell’EPR Melanocitoma Nevo coroideale sospetto Diagnosi Metastasi differenziale Angioma coroideale Osteoma Angioma retinico • Neurilemmoma Leiomioma Angioma cavernoso misto
Prognosi McLean ha classificato su base prognostica i melanomi in 3 gruppi: citologica • nevi a cellule fusate àmortalità a 10 aa pari allo 0% • melanomi a cellule fusate • melanomi a cellule miste( fusate ed epitelioidi) à mortalità a 10 aa > del 50%
Fattori in grado di influenzare la prognosi quoad vitam oltre alla citologia sono: • età del pz • localizzazione del tumore Prognosi • limite del margine tumorale anteriore • diametro massimo tumorale • integrità della membrana di Bruch ed infiltrazione sclerale
OSSERVAZIONE TERAPIA CONSERVATIVA Trattamento TERAPIA DEMOLITIVA à ENUCLEAZIONE ( tumori di grandi dimensioni spessore >10-15 mm ) à EXENTERATIO ORBITAE ( sviluppo esofitico con erosione slerale ed infiltrazione dell’orbita)
osservazione Piccoli melanomi asintomatici di meno di 10 mm di diametro e di 2 mm di spessore vanno osservati fino a che non se ne documenti l'accrescimento
Indicato per nevi e sospetti melanomi di piccole dimensioni (spessore
Terapia DISTRUZIONE DEL TUMORE conservativa MANTENIMENTO DELL’INTEGRITA’ ANATOMICA MANTENIMENTO DELLA FUNZIONE VISIVA
TUMORECTOMIA (resezione chirurgica Terapia transclerale) conservativa TTT ( termoterapia transpupillare) TELETERAPIA BRACHITERAPIA
Laser a diodi à aumento di temperatura entro il tumore (necrosi non coagulativa) Termoterapia Tumori al polo posteriore transpupillare Spessore inferiore o uguale a 3 mm Diametro dimensioni o in sede juxtapapillare
ACCELERATORE DI PROTONI (PBT) ha effetto fino a 14 mm di profondità indicata in pazienti con tumori di spessore superiore a quello consentito per il trattamento con brachiterapia o con terapia sandwich (tumori medio-grandi) teleterapia GAMMA-KNIFE (radioterapia ab esterno con Cobalto) tumori al polo posteriore di media grandezza
La placca radioattiva emanante un’alta concentrazione di dose radiante viene applicata sulla sclera in corrispondenza della base della lesione tumorale risparmiando con relativa efficacia i tessuti sani circostanti e lasciata in sede per il tempo necessario all’emissione della dose richiesta àPLACCA DI RUTENIO 106 Brachiterapia àPLACCA DI IODIO 125
Placche di rutenio MELANOMA CON SPESSORE > 2MM E < 5 MM MELANOMA DISTANTE DALLA PAPILLA OTTICA E DALLA FOVEA > 2MM
Placche di iodio MELANOMA CON SPESSORE > 2mm e < 8 mm MELANOMA DISTANTE DALLA PAPILLA OTTICA E DALLA FOVEA > 2mm
• Estrinsecazione extrabulbare Terapia • Lesioni di grosse dimensioni con complicanze demolitiva • Lesioni coinvolgenti la papilla ottica • Volontà del paziente
NON ESISTE UNA TERAPIA MIGLIORE IN ASSOLUTO scelta del trattamento più opportuno a seconda del caso da trattare • FINALITA’ DEL TRATTAMENTO: - CONSERVAZIONE ANATOMICA DEL BULBO - FUNZIONE VISIVA DEL PAZIENTE conclusioni - VITA DEL PAZIENTE • INDICAZIONI AL TRATTAMENTO: - CARATTERISTICHE DEL TUMORE - CONDIZIONE DELL’OCCHIO AFFETTO DAL TUMORE - CONDIZIONI DELL’ALTRO OCCHIO - CONDIZIONI DEL PAZIENTE (età, sesso, salute, contesto familiare, contesto sociale, contesto lavorativo)
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