LLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO UNESCO DI RAVENNA

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LLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO UNESCO DI RAVENNA
LLA SCOPERTA
                                              DEL PATRIMONIO
                                              UNESCO DI RAVENNA
                                              Il percorso guida alla scoperta degli otto monumenti paleocristiani e bi-
                                              zantini ravennati riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO; della
                                              suggestiva Zona del Silenzio con la Tomba di Dante e del Porto romano
                                              di Classe con il suo museo.

                                              Il percorso, pianeggiante, si articola     della storia della cultura europea”.
                                              percorrendo strade a basso traffi-         Da quel momento gli otto monu-
                                              co e piste ciclabili che attraversano      menti, cioè la Basilica di San Vitale,
                                              il centro di Ravenna e gli immediati       il Mausoleo di Galla Placidia, i Bat-
                                              dintorni. Si potranno così scoprire        tisteri degli Ariani e degli Ortodossi,
                                              monumenti paleocristiani inseriti          la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
                                              nel 1996 nella Lista del Patrimonio        e in Classe, la Cappella Arcivescovile
               Percorso ad anello             dell’Umanità perché “L’insieme dei         e il Mausoleo di Teoderico non sono
  RA           17,2 km                        monumenti religiosi paleocristiani e       stati più solo patrimonio della città
                                              bizantini di Ravenna è di importanza       di Ravenna, ma dell’umanità intera.
                                              straordinaria in ragione della supre-      Agli otto monumenti Unesco, lungo il
                                              ma maestria artistica dell’arte del        percorso, si aggiungono due ulteriori
                                              mosaico. Essi sono inoltre la prova        siti molto importanti, il Porto romano
Sant’Apollinare nuovo, mosaico, il porto di   delle relazioni e dei contatti artistici   di Classe e il Museo omonimo dedi-
Classe (Wiki Media Commons)                   e religiosi di un periodo importante       cato alla città e il territorio, nonché
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LLA SCOPERTA
                                           DEL PATRIMONIO
                                           UNESCO DI RAVENNA

                                           altri beni culturali che invitano alla      Il Mausoleo di Teodorico fu fatto co-
                                           scoperta della lunga e complessa            struire dallo stesso re degli Ostrogoti
                                           storia ravennate.                           nel 520 d.C. come propria sepoltura;
                                           Uscendo dalla stazione FS di Raven-         interamente realizzato in blocchi di
                                           na, all’altezza della chiesa di S. Gio-     pietra d’Istria, si articola in due ordi-
                                           vanni Evangelista si gira a dx verso        ni sovrapposti, entrambi decagonali.
                                           la rocca Brancaleone, costruita nel         Al di sopra del mausoleo si innalza
                                           Quattrocento dai Veneziani quando           una grande cupola monolitica, coro-
                                           dominavano la città. Oltrepassata la        nata da dodici anse recanti i nomi di
                                           rocca si entra nella pista ciclabile che,   otto Apostoli e di quattro Evangeli-
                                           superata la passerella ciclopedona-         sti. Le sue misure sono sorprendenti:
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                           le sulla ferrovia, porta all’ingresso       10,76 m di diametro e 3,09 m di al-
                                           del parco di Teodorico. Girando a sx,       tezza. Il peso, secondo calcoli recen-
                                           lo di percorre tutto, con ampi scorci       ti, raggiunge le 230 tonnellate, tipico
                                           sul parco e sul mausoleo alla fine del      dell’edilizia funeraria dell’Asia Minore.
                                           percorso ad anello vi un suggestivo         Da una nicchia si accede all’ordine in-
Mausoleo di Teodorico (Giorgio Foschini)   affaccio finale sul mausoleo.               feriore la cui destinazione, si presume,
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                                             fosse quella di una cappella, a pianta      centesca Porta Serrata. Si prosegue
                                             cruciforme, usata in origine per servi-     fino al successivo semaforo con via P.
                                             zi liturgici. Al vano superiore si accede   Costa, si gira a dx e subito a sx in via
                                             attraverso una piccola scala esterna.       degli Ariani.
                                             Qui è collocata una vasca di porfido        Nella suggestiva piazzetta si posso-
                                             danneggiata in cui si presume fosse         no ammirare il Battistero degli Aria-
                                             stato sepolto lo stesso Teodorico, le       ni, eretto verso la fine del V secolo,
                                             cui spoglie furono rimosse durante il       quando ormai Teodorico aveva con-
                                             dominio bizantino, a seguito dell’edit-     solidato il suo dominio e l’arianesimo
                                             to di Giustiniano del 561, quando il        era religione ufficiale della corte, e
                                             mausoleo fu trasformato in oratorio         l’attuale chiesa dello Spirito Santo (un
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                             e consacrato al culto ortodosso.            tempo cattedrale degli Ariani).
                                             Uscendo dal parco, a sx, si ripercorre      Il battistero, oggi parzialmente in-
                                             parte dalla ciclabile, poi si prosegue in   terrato per circa 2,3 metri, ha forma
                                             strada girando a sx al semaforo (via di     ottagonale e presenta quattro piccole
Battistero degli Ariani, mosaico (Clawsb -   Roma), che si imbocca oltrepassando         absidi all’esterno. Al suo interno nul-
Wiki Loves Monuments)                        una delle porte della città, la cinque-     la rimane degli stucchi e ornamenti
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                                         DEL PATRIMONIO
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                                         che sicuramente rivestivano le pare-        girando a dx fino alla piazza principa-
                                         ti. L’unica parte decorata è costituita     le della città, che non oltrepassere-
                                         dalla cupola rivestita di mosaici raf-      mo, girando a dx fino a incontrare via
                                         figuranti il corteo dei dodici Apostoli     ponte Marino girando a sx e percor-
                                         e, nel clipeo centrale, il battesimo        rendola tutta fino all’incrocio con via
                                         di Cristo, immerso nell’acqua fino ai       Salara. Qui svolteremo a dx, poi verso
                                         fianchi. Pur conservando la mede-           via P. Alighieri (a sx) e ci troveremo di
                                         sima impostazione iconografica del          fronte prima al Mausoleo di Galla Pla-
                                         Battistero Neoniano, da cui trae ispi-      cidia, poi subito dopo alla Basilica di S.
                                         razione e che scopriremo proseguen-         Vitale
                                         do il nostro itinerario, il mosaico degli   La Basilica di San Vitale è uno dei
                Percorso ad anello
  RA            17,2 km
                                         Ariani testimonia il culto della corte di   monumenti più importanti dell’arte
                                         Teoderico, fondato sulla figura di Cri-     paleocristiana in Italia, in particolar
                                         sto al contempo divina e terrena.           modo per la bellezza dei suoi mosai-
                                         Si prosegue lungo il vicoletto in ciot-     ci. Finanziata da Giuliano Argentario
                                         tolato fino ad incontrare una delle più     su ordine del vescovo Ecclesio, la ba-
Basilica di San Vitale (Irmo Pradelli)   frequentate vie del centro (via Diaz),      silica a pianta ottagonale fu consa-
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                                           DEL PATRIMONIO
                                           UNESCO DI RAVENNA

                                           crata nel 548 dall’arcivescovo Massi-      presentato un labirinto le cui piccole
                                           miano. L’influenza orientale, assume       frecce partono dal centro e attraverso
                                           qui un ruolo dominante sia da un           un precorso tortuoso si dirigono ver-
                                           punto di vista architettonico, sia della   so il centro della Basilica.
                                           decorazione musiva che esprime in          Il richiamo ai sontuosi edifici impe-
                                           modo chiaro l’ideologia e la religiosità   riali di Costantinopoli, con colonne di
                                           dell’epoca giustinianea. Celeberrimi i     marmo greco e capitelli con superfici
                                           mosaici che raffigurano lo stesso im-      a traforo cui si sovrappongono i pulvi-
                                           peratore Giustiniano e l’imperatrice       ni tronco trapezoidali, diventerà tipico
                                           Teodora al centro ciascuno del pro-        dell’architettura ravennate.
                                           prio seguito di dignitari e di ancelle.    Galla Placidia (386 - 450 d.C.), so-
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                           Alla basilica a tre navate si sostitui-    rella dell’imperatore Onorio, l’arte-
                                           sce un nucleo centrale a pianta otta-      fice del trasferimento della capitale
                                           gonale, sormontato da una cupola e         dell’Impero Romano d’Occidente da
                                           poggiante su otto pilastri e archi. Nel    Milano a Ravenna nel 402 d.C., fece
Mausoleo di Galla Placidia (Daniele Mar-   presbiterio, di fronte all’altare, su un   costruire questo piccolo mausoleo
zocchi)                                    lato del pavimento ottagonale è rap-       a croce latina per sé intorno al 425-
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                                  UNESCO DI RAVENNA

                                  450; tuttavia non fu mai utilizzato        da marmi mentre la zona superiore è
                                  in tal senso in quanto l’imperatrice,      interamente decorata da mosaici che
                                  morta a Roma nel 450, fu seppellita        ricoprono pareti, archi, lunette e cu-
                                  in questa città. Oggi appare come un       pola. Quest’edificio emana un’atmo-
                                  edificio a sé, ma in origine doveva col-   sfera magica. Le innumerevoli stelle
                                  legarsi al lato meridionale del nartece    della cupola hanno colpito nel corso
                                  della vicina Chiesa di Santa Croce (ora    dei secoli la fantasia e la sensibilità
                                  distrutta), realizzata sempre da Galla     dei visitatori.
                                  nel secondo quarto del V secolo.           Proseguiamo lungo via G. Placidia, poi
                                  Esternamente è molto semplice e            via C. Cattaneo fino all’incrocio con via
                                  modesto, soprattutto se confronta-         M. D’azeglio, dove svolteremo a sx
             Percorso ad anello
 RA          17,2 km
                                  to con la ricchezza della decorazio-       lungo la ciclabile (attenzione agli in-
                                  ne musiva interna, resa ancora più         nesti delle vie laterali) all’incrocio con
                                  splendente dalla luce dorata che filtra    via G. Garatoni, a dx fino alla Piazza
                                  attraverso le finestre di alabastro. La    Duomo, dove oltre al duomo stesso
Duomo (Daniele Marzocchi)
                                  parte inferiore delle pareti è rivestita   apparirà il battistero Neoniano.
LLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO UNESCO DI RAVENNA
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                                        Il Battistero Neoniano o Ortodosso       L’interno, articolato in due ordini
                                        è uno dei più antichi monumenti          di arcate sovrapposte, presenta
                                        ravennati. Fu probabilmente edifi-       una ricca decorazione tripartita:
                                        cato attorno agli inizi del V secolo,    marmi nella parte inferiore, stuc-
                                        in concomitanza al vicino Duomo,         chi nell’area mediana e mosaici in
                                        dietro iniziativa del Vescovo Urso. Al   quella superiore di evidente influen-
                                        tempo del vescovo Neone (450-475)        za ellenistico-romana. Al centro
                                        fu oggetto di importanti lavori di re-   della cupola un grande medaglione
                                        stauro che portarono al rifacimento      racchiude la scena del battesimo di
                                        della cupola, ma soprattutto alla re-    Cristo, raffigurato immerso sino alla
                                        alizzazione della decorazione interna    vita nelle acque trasparenti del fiu-
             Percorso ad anello
 RA          17,2 km
                                        che oggi possiamo ammirare.              me Giordano che a oggi costituisce la
                                        Il battistero, di forma ottagonale       più antica testimonianza di una sce-
                                        e in muratura, presenta lati alter-      na del battesimo di Cristo eseguita a
                                        nativamente rettilinei e absidati,       mosaico in un edificio monumenta-
                                        traforati in alto da una finestra con    le. Attorno al medaglione, emergono
Battistero Neoniano (Tommaso Vezzani)   arco a tutto sesto e porte interrate.    le figure dei 12 apostoli, suddivisi in
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                                         DEL PATRIMONIO
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                                         due schieramenti, capeggiati da San        scovi cattolici durante il regno di Teo-
                                         Pietro e San Paolo. Al centro dell’edi-    dorico, quando il culto dominante era
                                         ficio, una vasca ottagonale di mar-        quello ariano. Dedicata originaria-
                                         mo greco e porfido, rifatta nel 1500,      mente a Cristo, fu in seguito intitola-
                                         conserva ancora qualche frammen-           ta a Sant’Andrea, le cui reliquie erano
                                         to originale del V secolo.                 state trasportate da Costantinopoli
                                         Proseguendo verso i giardinetti (bici      a Ravenna attorno alla metà del VI
                                         a mano) si giungerà al complesso           secolo. La cappella è costituita da un
                                         monumentale dell’Arcivescovado             vano a pianta cruciforme preceduto
                                         dove al suo interno si trova il “gioiel-   da un piccolo vestibolo rettangolare,
                                         lino” della cappella di Sant’ Andrea.      ricoperto da volta a botte e intera-
             Percorso ad anello
 RA          17,2 km
                                         La Cappella Arcivescovile o di             mente rivestito in marmo nella parte
                                         Sant’Andrea costituisce infatti l’uni-     inferiore e a mosaico in quella supe-
                                         co esempio di cappella arcivescovile       riore. L’iconografia è di grande inte-
                                         paleocristiana giunta integra sino         resse: tutto il programma decorativo,
Cappella Arcivescovile (Ediemme - Wiki   a noi. Fu costruita da Pietro II (494-     difatti, tende a glorificare la figura del
Loves Monuments)                         519) come oratorio privato dei ve-         Cristo, in un’interpretazione chiara-
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                                     mente anti-ariana. La presenza del          Poeta, il Quadrarco di Braccioforte, i
                                     Salvatore in veste di guerriero, il suo     chiostri francescani e la vicinissima
                                     monogramma e il suo volto domina-           basilica di S. Francesco.
                                     no infatti in vari punti della cappella e   La Tomba di Dante fu costruita tra il
                                     le immagini dei Martiri, degli Apostoli e   1780 e il 1782 per volontà del car-
                                     degli Evangelisti concorrono anch’essi      dinal legato Luigi Valenti Gonzaga e
                                     a sottolineare questo concetto di glo-      su progetto dell’architetto ravennate
                                     rificazione, come chiara affermazione       Camillo Morigia. Le spoglie del poeta,
                                     dell’ortodossia cattolica.                  dopo essere state a lungo nascoste
                                     Costeggiando i giardinetti si giun-         dai frati francescani, per essere sot-
                                     ge alla via R. Gessi, poi via R. Gardi-     tratte ai Fiorentini che le avevano
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                     ni, poi via Gordini, poi via A. Mariani     richieste, furono rinvenute nel 1865
                                     fino all’incrocio a dx con via Dante        e da quel momento riposano nella
                                     Alighieri, dove al termine di questo        Tomba.
                                     suggestivo vicoletto entriamo nel-          A fianco del mausoleo dantesco è
                                     la cosiddetta Zona del silenzio, che        il giardino con il Quadrarco di Brac-
Tomba di Dante (Daniele Marzocchi)   comprende la tomba del Sommo                cioforte, antico oratorio, che prende
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                                       nome da una leggenda secondo la            La Basilica di San Francesco, dedi-
                                       quale due fedeli prestarono un giu-        cata in origine ai SS. Apostoli e poi a
                                       ramento invocando il “braccio forte”       San Pietro, risale alla metà del V se-
                                       di Cristo. Al centro del giardino, un      colo d.C. Ben poco rimane, però, della
                                       dosso verdeggiante ricorda il luogo        prima chiesa paleocristiana, soprat-
                                       in furono conservate le spoglie dan-       tutto a causa dei continui rifacimenti
                                       tesche durante la Seconda Guerra           che hanno interessato l’edificio nel
                                       Mondiale.                                  corso dei secoli (il robusto campanile
                                       La Tomba di Dante, il giardino con il      quadrato risale al X-XI secolo), sino a
                                       Quadrarco e i chiostri francescani,        quelli radicali di fine Settecento.
                                       nei quali ha sede il Museo Dantesco,       L’attuale denominazione si deve ai
            Percorso ad anello
 RA         17,2 km
                                       fanno parte della cosiddetta “Zona         frati minori francescani che, tra il
                                       del Silenzio”, l’area di rispetto che      1261 e il 1810, e poi di nuovo tra il
                                       circonda il luogo della sepoltura del      1949 sino a oggi, la scelsero come
                                       poeta e che assunse l’aspetto attua-       loro sede e qui si svolsero i funerali
Chiostri francescani, museo dantesco   le nel 1936, grazie al progetto dell’ar-   del poeta nel 1321.
(Franco Marocchi)                      chitetto Giorgio Rosi.                     Come spesso accadeva alle chiese
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                                           ravennati, anche San Francesco fu           526) accanto al suo palazzo, fu in ori-
                                           più volte sopraelevata. Il piano origi-     gine adibita a Chiesa palatina, di culto
                                           nario della basilica si trova, infatti, a   ariano. Dopo la riconquista bizantina
                                           3,6 metri al di sotto dell’attuale livel-   e la consacrazione al culto ortodos-
                                           lo stradale. Il pavimento della cripta      so (metà del VI secolo) da parte del
                                           è costantemente sommerso dall’ac-           vescovo Agnello fu intitolata a San
                                           qua, che tuttavia permette di ammi-         Martino, vescovo di Tours. Secondo
                                           rare i frammenti musivi del pavimen-        la tradizione, nel IX secolo le reliquie
                                           to della chiesa originaria ed oggetto       di Sant’Apollinare furono qui traslate
                                           di suggestiva visita.                       dalla Basilica di Classe, allora vicino al
                                           Torneremo ora sul nostro percorso           mare, per proteggerle dalle incursioni
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                           verso via Mariani girano a dx, fino al      piratesche e in quell’occasione rice-
                                           semaforo dove gireremo a di nuovo           vette la sua intitolazione a Sant’Apol-
                                           a dx su via Di Roma per fermarci a S.       linare, detta “Nuovo”.
                                           Apollinare Nuovo.                           La Basilica presenta una facciata
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Paolo   La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo,       timpanata, inquadrata da lesene e
Bachiocchi)                                fatta costruire da Teodorico (493-          traforata da una bifora sormontata
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                                            da due piccole finestre, attualmente      antico giunto sino a noi. Impressio-
                                            è preceduta da un semplice e armo-        nante anche il soffitto a cassettoni
                                            nioso portico di marmo databile al        lacunari dell’inizio del Seicento.
                                            XVI secolo. Sul lato destro il bel cam-   Successivamente percorreremo tutta
                                            panile cilindrico, caratteristico delle   la via Di Roma fino alla porta “Nuova”
                                            costruzioni ravennati, risale al IX o X   e proseguiremo sulla via Cesarea,
                                            secolo.                                   dove all’altezza di una piazzetta, a
                                            Al suo interno sopravvive la meravi-      fianco di un’edicola, si entra sulla sx
                                            gliosa decorazione musiva dell’antica     nella ciclabile che costeggia la via Ro-
                                            costruzione, la quale dal punto vista     mea, che percorreremo fino alla pas-
                                            stilistico, iconografico e ideologico     serella ciclo pedonale sui Fiumi Uniti
              Percorso ad anello
  RA          17,2 km
                                            consente di seguire l’evoluzione del      e dove al termine della discesa, nel
                                            mosaico parietale bizantino dall’età      parcheggio troveremo l’ingresso al
                                            teodoriciana a quella giustinianea,       parco Archeologico dell’antico porto
                                            quando dal corteo delle vergini furo-     di Classe.
                                            no cancellate alcune figure che rap-      Il sito archeologico corrisponde
                                            presentavano personaggi della corte       all’area portuale dell’antica città di
                                            teodoriciana. Le 26 scene cristologi-     Classe e comprende una serie di ma-
                                            che, risalenti al periodo di Teodorico,   gazzini edificati lungo le banchine di
                                            rappresentano il più grande ciclo mo-     un canale, prospicienti una strada la-
Antico Porto di Classe (Clawsb - Wiki Me-
                                            numentale del Nuovo Testamento e,         stricata in trachiti euganee. L’insedia-
dia Commons)                                fra quelli realizzati a mosaico, il più   mento di Classe nasce attorno al 27
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                                             a.C., dietro iniziativa dell’imperatore    momento la Civitas Classis, il piccolo
                                             Augusto che decise di stabilire a Ra-      sobborgo a sud di Ravenna che an-
                                             venna la flotta militare per la salva-     cora oggi possiamo osservare nel
                                             guardia della parte orientale del Mar      mosaico (VI secolo d.C.) della basili-
                                             Mediterraneo: un lungo porto canale        ca di Sant’Apollinare Nuovo. Il parco
                                             composto da diversi bacini in grado        archeologico propone un itinerario
                                             di accogliere fino 250 navi da guerra.     sviluppato su una superficie di circa
                                             Agli inizi del V secolo d.C., in seguito   10.000 metri quadri in grado di of-
                                             alla scelta di Onorio di trasferire da     frire al visitatore una visione appros-
                                             Milano a Ravenna la capitale dell’Im-      simativamente sincronica dell’antico
                                             pero Romano d’Occidente (402),             porto tra il V e il VI secolo.
              Percorso ad anello
 RA           17,2 km
                                             l’insediamento fu riorganizzato a          Riprendendo la pista ciclabile, dopo
                                             scopi prevalentemente commercia-           circa 2,00 Km ci apparirà la splendida
                                             li in modo da ricevere, conservare         basilica di S. Apollinare in Classe.
                                             e redistribuire il grande quantitati-      La Basilica di Sant’Apollinare in
Basilica di Sant’Apollinare in Classe (Om-   vo di merci e derrate alimentari che       Classe si erge grandiosa e solenne a
bretta Roncarati)                            arrivavano in città. Nacque in quel        circa 8 km dal centro di Ravenna. Fu
LLA SCOPERTA
                          DEL PATRIMONIO
                          UNESCO DI RAVENNA

                          finanziata da Giuliano Argentario          che ripercorreremo fino alla roton-
                          su ordine dell’arcivescovo Ursicino        da Grecia (3 km ) ma dove prende-
                          durante la prima metà del VI sec.,         remo, sempre su ciclabile, l’uscita
                          su una precedente area cimiteriale         su via Panfilia poi fino alla via Ru-
                          in uso tra la fine del II e l’inizio III   bicone, dove al termine attraverse-
                          secolo, dove sembra abbia trovato          remo via Monfalcone (bici a mano) e
                          sepoltura lo stesso protovescovo           immettendoci sulla corsia protetta
                          Apollinare. La chiesa è stata defini-      che costeggia via Trento raggiunge-
                          ta il più grande esempio di basilica       remo i giardini pubblici, che costeg-
                          paleocristiana. Nonostante le spo-         geremo fino al termine del percor-
                          liazioni subite nel corso dei secoli,      so in Stazione FS.
     Percorso ad anello
RA   17,2 km
                          la chiesa tutt’oggi preserva la bel-
                          lezza della struttura originaria ed è
                          ammirata per gli splendidi mosaici
                          policromi del suo catino absidale e
                          gli antichi sarcofagi marmorei degli
                          arcivescovi collocati lungo le nava-
                          te laterali.
                          Al termine della visita costeggere-
                          mo la basilica e ci dirigeremo verso il
                          nuovissimo Museo Classis Ravenna
                          (inaugurato il primo dicembre 2018).
                          Il Museo della Città e del Territo-
                          rio è ottenuto dal recupero dell’ex
                          zuccherificio di Classe e ospita il
                          racconto di una città, dalle origini
                          etrusco-umbre all’antichità roma-
                          na, dalle fasi gota e bizantina all’al-
                          to Medio Evo, sviluppato attraverso
                          materiali archeologici il cui valore
                          viene esaltato dall’essere proposto
                          in un’ottica unitaria, nonché sup-
                          portato da moderni ausili tecnolo-
                          gici. Molto significativa la frase che
                          accoglie il visitatore: ”Quando voglio
                          capire la storia d’Italia prendo un
                          treno e vado a Ravenna” (Arnaldo
                          Momigliano)
                          Terminata la visita torneremo verso
                          la ciclabile per il rientro a Ravenna,
LLA SCOPERTA
                          DEL PATRIMONIO
                          UNESCO DI RAVENNA

     Percorso ad anello
RA   17,2 km
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