LEZIONI DA UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE

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LEZIONI DA UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE
LEZIONI DA UN DECENNIO
                                                                      DI PIANI DI SALVATAGGIO
                                                                      PER LE BANCHE
                                                                      FEBBRAIO 2019

                                                                      Gli Stati Uniti e il Regno Unito si sono mossi in fretta per ripulire
                                                                      i bilanci delle banche. Agendo in ritardo, l'Europa affronterà il
                                                                      prossimo rallentamento da una posizione più debole

                                                                      A un decennio di distanza, in alcune delle maggiori economie le
                  Mark Burgess                                        banche si sono ampiamente riprese dalla crisi finanziaria globale. In
                  Vice CIO Globale e
                                                                      altre, tuttavia, l'eredità lasciata dagli attivi deteriorati continua a
                  CIO EMEA
                                                                      soffocare il sistema bancario, intralciando il motore della crescita
                                                                      economica. Questo divario è dovuto in ampia misura agli approcci
                                                                      divergenti adottati dai vari governi per ricapitalizzare le rispettive
                                                                      banche dopo la crisi ed è dipeso, in particolare, dalla volontà degli
                                                                      stessi di affrontare i problemi in maniera approfondita e tempestiva.

                                                                      Man mano che ci addentriamo nelle fasi avanzate del ciclo
                                                                      economico, la perdurante debolezza nei sistemi bancari di alcuni
                                                                      paesi minaccia di tornare a fare notizia.

                                                                      La storia
                                                                      Gli Stati Uniti riconobbero velocemente la portata della crisi e
                                                                      reagirono con il piano di aiuti TARP (Troubled Asset Relief
                                                                      Program) a ottobre del 2008. L'intero settore bancario fu costretto
                                                                      ad accettare iniezioni di capitale dalla Federal Reserve. In breve
                                                                      tempo, tale intervento permise di sostenere la fiducia del mercato,
                                                                      consentendo alle banche di assorbire rapidamente le ingenti
                                                                      svalutazioni nei rispettivi portafogli di mutui subprime e le perdite
                                                                      registrate dai portafogli prestiti sulla scia del deterioramento
                                                                      dell'economia statunitense.

                                                                      Il Regno Unito adottò un approccio simile. Il governo iniettò capitale
                                                                      negli istituti più in difficoltà, in particolare RBS e Lloyds, istituendo
                                                                      un piano di protezione dai titoli tossici garantito dallo Stato. Due
                                                                      istituti di credito ipotecario in dissesto, Northern Rock e Bradford &
                                                                      Bingley, furono inseriti in un sistema di classificazione di tipo "good
                                                                      bank/bad bank", con il trasferimento dei titoli deteriorati a UK Asset
                                                                      Resolution, controllata dallo Stato. Contestualmente, la Bank of
                                                                      England mise a disposizione liquidità illimitate per far fronte ai timori
                                                                      legati alla solvibilità.

                                                                      Inizialmente, l'Irlanda garantì i debiti di tutte le sue banche,
                                                                      sottoponendo a forte pressione il bilancio dello Stato.

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UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE | FEBBRAIO 2019

                   Successivamente, verso la fine del 2009, il governo decise di spostare i titoli problematici in una
                   struttura di dismissione garantita dallo Stato, la National Asset Management Agency. Le
                   cosiddette "good bank" (banche solide) ricevettero iniezioni di capitale, mentre gli attivi tossici
                   furono acquistati dalla NAMA al valore di mercato o quasi, lasciando un po' di respiro per
                   consentire la ripresa delle banche ristrutturate. Tuttavia, la ricapitalizzazione delle banche
                   irlandesi provocò enormi buchi di bilancio.

                   Nel resto d'Europa non vi fu un approccio uniforme alla ricapitalizzazione. Istituti come UBS,
                   ING e KBC vennero ristrutturati con piani ad hoc, ma in linea generale si può affermare che i
                   governi, le banche centrali e le autorità di regolamentazione del Vecchio Continente siano stati
                   più lenti nell'affrontare la debolezza sistemica dei rispettivi apparati bancari. Di conseguenza,
                   molti istituti restarono paralizzati dalla mole di crediti incerti e deteriorati, innescando una
                   flessione dei prestiti all'economia reale.

                   Nel 2012, iniziando a riconoscere la gravità del problema, la Spagna istituì una "bad bank",
                   Sareb, votata a ricevere oltre 50 miliardi di euro di attivi immobiliari tossici che gravavano sui
                   suoi prestatori commerciali. Questa mossa permise al settore bancario spagnolo di rafforzarsi,
                   nonché di ricapitalizzare i bilanci degli istituti, sancendo l'inizio della ripresa per il paese.

                   In Italia il quadro è alquanto diverso, poiché i problemi delle sue banche non sono mai stati
                   affrontati in maniera esaustiva. Sono state promosse unicamente soluzioni ad hoc per istituti
                   come Monte dei Paschi e le banche venete, senza nessun intervento di ricapitalizzazione
                   approfondito.

                   La Germania ha avuto grossi problemi con la sua rete di banche locali all'ingrosso controllate
                   da enti locali (Landesbanken), che avevano investito somme cospicue in attivi immobiliari
                   tossici statunitensi. Quando i problemi hanno iniziato a emergere, diverse Landesbanken sono
                   andate in fallimento e hanno richiesto l'intervento del governo in vista della ricapitalizzazione.
                   Nel settore bancario privato tedesco, la situazione più grave ha riguardato Commerzbank,
                   anch'essa salvata dallo Stato.

                   Il punto della situazione
                   A un decennio di distanza, lo stato di salute delle banche di questi paesi riflette ampiamente i
                   diversi approcci adottati dai governi per la ricapitalizzazione dopo la crisi finanziaria globale. Le
                   banche statunitensi si sono rimesse rapidamente, sostenute dalle brillanti performance
                   economiche a livello nazionale. Oggi vantano solide situazioni patrimoniali, come dimostrato
                   dagli stress test periodici della Fed, ed esibiscono quote di utile distribuito superiori al 100%, in
                   altre parole restituiscono l'eccedenza di capitale agli azionisti.

                   I bilanci delle banche inglesi appaiono in salute e capaci di sopravvivere a un'uscita disordinata
                   dall'Unione europea, stando ai recenti stress test della BoE. Le banche esibiscono un eccesso
                   di capitale che potrebbe essere restituito agli azionisti, ma la ripresa degli utili dopo la
                   recessione ha risentito pesantemente dei conduct costs, essenzialmente legati alla vendita
                   impropria di assicurazioni sulla protezione dei pagamenti (PPI). Ciononostante, questo fattore è
                   destinato a venire meno a breve, considerando che la scadenza per la presentazione di reclami
                   connessi a prodotti PPI è agosto 2019.

                   In Europa continentale il quadro è molto più variegato. I grandi istituti che hanno beneficiato di
                   piani di salvataggio su misura, tra cui ING, UBS e KBC, si sono ripresi relativamente in fretta.
                   Analogamente, al momento le banche spagnole appaiono in buona salute, dopo la decisione
                   del governo di trasferire i titoli problematici a Sareb e ristrutturare il settore.

                   Per contro, il sistema bancario tedesco deve ancora riprendersi del tutto e l'Italia non ha
                   affrontato il problema degli attivi tossici delle banche. Di conseguenza, questi paesi non sono in
                   grado di sostenere la crescita: l'economia dell'eurozona è finanziata per due terzi dalle banche
                   e le PMI rappresentano una porzione analoga dell'economia italiana, eppure il volume di prestiti
                   bancari a tali soggetti è in calo da 10 anni a questa parte.

                   È evidente che l'approccio adottato dagli Stati Uniti per ricapitalizzare il sistema bancario dopo
                   la crisi finanziaria globale ha permesso di assorbire le perdite e di continuare a erogare prestiti

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UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE | FEBBRAIO 2019

                   nell'economia reale, stimolando la crescita delle società e il PIL negli anni successivi la crisi. La
                   situazione è invece ben diversa in Europa, dove gli effetti a catena del mancato supporto delle
                   banche alle PMI hanno fatto sì che, nel complesso, la crescita del PIL abbia segnato il passo
                   rispetto a quella di USA e Regno Unito per gran parte del periodo successivo alla crisi
                   finanziaria globale (cfr. Figura 1).

                   Figura 1: Crescita annualizzata del PIL nominale

                     10,0%

                       8,0%

                       6,0%

                       4,0%

                       2,0%

                       0,0%

                      -2,0%

                      -4,0%

                      -6,0%
                                                                   set/2008

                                                                                         set/2009

                                                                                                               set/2010

                                                                                                                                     set/2011

                                                                                                                                                             set/2012

                                                                                                                                                                                   set/2013

                                                                                                                                                                                                           set/2014

                                                                                                                                                                                                                                 set/2015

                                                                                                                                                                                                                                                       set/2016

                                                                                                                                                                                                                                                                             set/2017

                                                                                                                                                                                                                                                                                                   set/2018
                                             set/2007

                                                                                                                                                                                                                                                                  mar/2017
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                                                                                                                                                 mar/2012

                                                                                                                                                                        mar/2013

                                                                                                                                                                                               mar/2014

                                                                                                                                                                                                                      mar/2015

                                                                                                                                                                                                                                            mar/2016

                                                                                                                                                                                                                                                                                        mar/2018
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                   sept./2012                                                                                                                                 set 2012
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                   sept./2013                                                                                                                                 set 2013
                   mars/2014                                                                                                                                  mar 2014
                   sept./2014                                                                                                                                 set 2014
                   mars/2015                                                                                                                                  mar 2015
                   sept./2015                                                                                                                                 set 2015
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                   sept./2016                                                                                                                                 set 2016
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                   sept./2017                                                                                                                                 set 2017
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                   UK                                                                                                                                         UK
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                   Fonte: Bloomberg, 31 dicembre 2018.

2391900 Pubblicato a febbraio 2019 | Valido sino a fine giugno 2019                                                                             Pagina 3 di 5
UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE | FEBBRAIO 2019

                   Pronti ad affrontare la tempesta?
                   Mentre le economie sviluppate si avvicinano a un punto di svolta del ciclo, le banche
                   statunitensi e quelle inglesi appaiono molto più al sicuro e in grado di fronteggiare eventuali
                   rallentamenti grazie ai massimi livelli di capitale e liquidità nonché al quadro normativo più
                   solido degli ultimi decenni. Certo, le valutazioni azionarie potrebbero risentire duramente degli
                   effetti di una recessione, ma i bilanci sono in grado di sopravvivere a una flessione. Il semaforo
                   è pertanto verde per Stati Uniti e Regno Unito.

                   In Europa, possiamo dire che la Spagna è ferma sul giallo, ma riteniamo che le sue banche
                   siano investibili. Per l'Italia e la Germania, invece, il semaforo è rosso. L'Italia si trova davanti
                   alla sfida più grande. In caso di recessione, si renderanno necessari interventi di
                   ricapitalizzazione nel sistema bancario, che però il governo faticherebbe a realizzare in ragione
                   degli elevati livelli di indebitamento e del deficit di bilancio. Pertanto il fardello potrebbe dover
                   essere trasferito all'Unione europea.

                   Il rischio principale è quello che la debolezza dell'apparato bancario italiano inneschi una crisi
                   del debito sovrano. Nel caso specifico, la minaccia appare aggravata dal fatto che il quadro
                   europeo in materia di risoluzione delle banche obbliga attualmente i governi a gravare
                   pesantemente su azionisti e obbligazionisti senior come condizione per qualunque iniziativa di
                   salvataggio finanziata dallo Stato.

                   In Italia ciò sarebbe pericoloso dal punto di vista politico, visto che qualcosa come un terzo del
                   debito bancario senior del paese è detenuto da investitori retail domestici. Le potenziali difficoltà
                   elettorali sono evidenti, ragion per cui una crisi bancaria italiana rappresenta uno dei rischi di
                   evento principali che ravvisiamo, unitamente a una Brexit caotica. Tuttavia, siamo dell'idea che
                   la minaccia posta dall'Italia sia potenzialmente anche più grave, malgrado attiri scarsa
                   attenzione.

2391900 Pubblicato a febbraio 2019 | Valido sino a fine giugno 2019   Pagina 4 di 5
UN DECENNIO DI PIANI DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE | FEBBRAIO 2019

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