Le terme di Teate - Guida interattiva - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e ...
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Le terme di Teate Guida interattiva a cura di Loredana D’Emilio testi di Maria Di Iorio - M.D.I. Roberta Iezzi - R.I. Monica Milani - M.M. ISBN 978-88-6760-101-1 © 2013 Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo I edizione giugno 2013
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo - Servizi Educativi Università degli Studi “G.D’Annunzio” Chieti-Pescara Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e del Territorio UNIVERSITà DEGLI STUDI DI FERRARA - Se@ - Centro di tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica - UNIFE ARCHEOCLUB D’ITALIA - Sede di Chieti MiBAC sistemi e-learning di @teneo se@unife Centro di tecnologie per la comunicazione, l'innovazione e la didattica a distanza Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Fabrizio Magani Funzionario Delegato - SBAA Silvano Agostini Responsabile Servizi Educativi - SBAA Loredana D’Emilio Funzionario Archeologo Responsabile di Zona - SBAA Sandra Lapenna Cattedra di Archeologia Classica -UDA Sara Santoro Referente per le tecnologie della comunicazione interattiva - Se@ - UNIFE Giorgio Poletti Presidente Archeoclub d’Italia - Sede di Chieti Gregorio Di Luzio Presidente Associazione Culturale OltreMuseo Roberta Iezzi Presidente Associazione Culturale Mnemosyne Maria Di Iorio Progetto grafico, impaginazione e sviluppo del sistema interattivo Andrea Gileno, Marina Pietrangeli Comunicazione e diffusione web, portabilità multipiattaforma e codifica QR code Patrizia Colarossi Fotografie Andrea Gileno, Marcello Iannicca, Mauro Vitale Immagini Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Le terme di Teate Guida interattiva INDICE Presentazione Vita alle terme Il percorso di visita Il complesso termale Il complesso delle cisterne L’ingresso all’edificio termale Il mosaico La stanza per i bagni freddi Gli ambienti riscaldati La decorazione degli ambienti e gli arredi L’iscrizione Il contesto urbanistico Bibliografia Galleria di immagini
INDICE Presentazione Pag. 5
INDICE Vita alle terme L’origine degli impianti termali pubblici e privati in età romana va ricercata in Campania e nel Lazio, gra- zie alla presenza di numerose acque termali natural- Pag. 6
INDICE mente calde e spesso terapeutiche. I primi stabilimenti pubblici per bagni caldi a Roma furono aperti ad opera di facoltosi imprenditori privati tra la fine del III e l’i- nizio del II sec.a.C. (età tardo-repubblicana). Costruiti senza particolari criteri e in modo asimmetrico e irre- golare, erano caratterizzati dalla presenza di ambienti essenziali quali una stanza di passaggio (tepidarium), una per i bagni caldi (calidarium) con una o più vasche, una per i bagni freddi (frigidarium) anch’essa dotata di una o più vasche. Questi edifici erano frequentati saltuariamente dal pub- blico che, in media, vi si recava per un bagno ogni otto giorni. I ricchi, tuttavia, preferivano avere dei piccoli impianti termali privati nelle loro case, come vediamo a Pompei. Nel passaggio all’epoca imperiale si assiste ad un cam- biamento di costume e l’uso delle terme diviene un’a- bitudine giornaliera, un modo di vivere il tempo libe- ro per uomini e donne, liberi e schiavi, poveri e ricchi, adulti e bambini. Si sviluppano i grandi complessi che assolvono a una molteplicità di funzioni quasi a creare “una città nella città”, con sale da bagno, ambienti per la ginnastica e per lo sport, portici e cortili, ristoranti e biblioteche circondate da giardini. Gli edifici presenta- no una disposizione canonica delle stanze per il bagno Pag. 7
INDICE lungo un asse mediano con ai lati palestre ed annessi, latrine comprese, collocati simmetricamente con un’or- ganizzazione degli spazi che favoriva la creazione di settori separati per donne e uomini. Da Nerone in poi sono gli imperatori stessi che per conquistare il favo- re popolare promuovono la costruzione di grandiosi impianti termali destinando ingenti somme di denaro anche per la loro gestione. Sono celeberrime, a Roma, le grandiose terme di Traiano, Caracalla e Diocleziano, ma anche le città di provincia dell’impero, grandi e pic- cole, furono dotate di queste strutture, ritenute essen- ziali per il benessere e la salute pubblica e caratteristi- che del modo di vivere romano, sempre molto affollate e rumorose tanto che gli scrittori antichi si lamentano spesso del chiasso che ne proveniva. A seconda delle epoche, delle stagioni e delle abitudini personali, l’accesso agli stabilimenti avveniva in orari differenti ma la massima frequentazione si registrava nel pomeriggio a partire dalle 14.00 fino alla chiusura al tramonto. Negli edifici in cui non esistevano sezioni esclusivamente femminili si ovviava entrando in fasce orarie distinte. Solo le piscine (natationes) erano in co- mune e vi si poteva nuotare in modo promiscuo. Pag. 8
INDICE L’ingresso era a pagamento o gratuito. Nel primo caso il modesto prezzo (balneaticum) veniva riscosso dal bal- neator per conto del gestore (conductor) che aveva in ap- palto lo stabilimento. La tariffa, che nel I sec. d.C. sap- piamo essere di un quadrante, ossia un quarto di asse pari a pochi centesimi di oggi, variava in base all’età e al sesso: le donne pagavano più degli uomini, men- tre i ragazzi ed altre categorie entravano gratis. Terme ad accesso gratuito erano invece quelle costruite o re- staurate da imperatori, da personaggi che rivestivano cariche pubbliche o da ricchi cittadini che con questo atto di generosità (beneficentia) ambivano a conquistare larghe fasce di consenso popolare. I clienti potevano giungere nei vari stabilimenti anche già forniti del necessario per la cura del corpo: polveri ricavate da sostanze minerali e vegetali che si usava- no come sapone, ampolle con olio profumato per mas- saggiarsi dopo il bagno e l’immancabile strigile, una sorta di lungo cucchiaio ricurvo da passare sulla pelle per detergerla da polvere e sudore dopo esercizi fisici o per asportare unguenti adoperati nei trattamenti este- tici. Le persone di più alto rango erano accompagnate da schiavi specializzati in quei servizi che altrimenti avrebbero avuto un costo a parte perché forniti da ap- Pag. 9
INDICE posito personale, come l’addetto ai massaggi e alle un- zioni (unctor), alla depilazione (alipilus) o alla custodia degli abiti e degli oggetti personali (capsarius). Una volta entrati e sistemati gli abiti nelle nicchie e nelle mensole dello spogliatoio (apodyterium), muniti di asciugamani e di sandali con la suola di legno da calzare negli ambienti con i pavimenti caldi, ciascuno sceglieva il percorso termale più congeniale alle pro- prie abitudini o esigenze: praticare esercizi ginnici in palestra per stimolare la sudorazione e nuotare nel- la piscina di acqua fredda all’aperto (natatio) per poi fruire dell’alternanza di temperatura caldo-freddo nei rispettivi ambienti, oppure recarsi direttamente all’in- terno di questi ultimi senza effettuare un’attività fisica preliminare. Anche in tal caso veniva offerta la possibilità di percor- si alternativi: dal tepidarium, dove, seduti sulle pan- che, si preparava il corpo ai passaggi di temperatura, si accedeva alla stanza per la sauna (laconicum) o al ca- lidarium, oppure ad entrambe, per tornare di nuovo nel tepidarium ad acclimatarsi prima di raggiungere il fri- gidarium. A completamento si rientrava nel calidarium e si passava in un apposito ambiente adibito ai massaggi e all’unzione del corpo. L’altra opzione contemplava Pag. 10
INDICE un percorso più breve evitando la seconda sosta nel te- pidarium e nel calidarium. Dopo il bagno si potevano trovare pasti caldi e bevan- de nei numerosi punti di ristoro (popinae) all’interno o nei pressi delle terme dove numerosi venditori ad alta voce proponevano la loro mercanzia. Altro tempo si trascorreva piacevolmente dedicandosi a varie attività di tipo culturale come ascoltare poesie ed esibizioni musicali, partecipare a conferenze e let- ture pubbliche, consultare testi di scrittori illustri nelle biblioteche, ma specialmente intrattenendo relazioni sociali ad ogni livello. Le terme erano, dunque, luoghi di benessere, di svago, di relazioni sociali e di cultura, e il loro mantenimento costituiva un lusso soprattutto per gli altissimi costi di rifornimento del combustibile e di approvvigionamen- to idrico. Infatti per scaldare ambienti, vasche e piscine veniva consumata un’immensa quantità di legname che arrivava in città durante l’intera notte su innume- revoli carri, e per alimentare vasche, piscine, fontane e ninfei veniva impiegato un enorme volume di acqua condotta artificialmente alle cisterne. M.M. Pag. 11
INDICE Il percorso di visita La visita alle Terme, effettuabile esclusivamente su prenota- zione, è limitata ad alcuni ambienti e segue il percorso indi- cato nella planimetria per non danneggiare il mosaico della sala centrale, oggetto di un recente intervento di pulitura e primo restauro (video) che lo ha reso visibile al pubblico. Info e prenotazioni tel. 0871.404392 - 0871.331668 ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00 (escluso il lunedì) www.archeoabruzzo.beniculturali.it/VisitTerme.html Indicazioni stradali e mappa del territorio (Google Maps)
Guida alle terme di Teate INDICE Il complesso termale Il complesso termale di Teate, edificato nella parte più bassa e periferica della città, in una zona naturalmen- te ricca di acque, era distribuito su due piani distinti: una terrazza superiore con il sistema delle cisterne e un livello inferiore con le terme. Costruito nel I sec. d.C. nell’ambito del vasto program- ma di ristrutturazione urbanistica promosso nell’età di Augusto e degli imperatori Giulio-Claudi, subì nel tempo varie trasformazioni fino al definitivo abban- dono nel IV sec. d.C. Visto dall’alto (attuale Via delle Terme Romane), l’edificio termale vero e proprio pre- senta nel suo insieme una disposizione regolare e sim- metrica con gli ambienti distribuiti in modo speculare Pag. 13
Il complesso termale INDICE su entrambi i lati di un asse mediano, il cui centro era occupato da una grande stanza per i bagni freddi (frigidarium), così da far pensare a una fruizione se- parata tra uomini e donne. Attualmente l’accesso è consentito da una ripida scalinata di 28 gradini, ricostruita in epoca moderna, che funge da raccordo tra i due piani; la scala origi- naria era invece formata da 9 gradini, a riprova di un innalzamento della quota del terrapieno durante i lavori di restauro eseguiti alla fine degli anni ’50. R.I. Pag. 14
Guida alle terme di Teate INDICE Il complesso delle cisterne Sul piano superiore si trova il complesso delle cisterne (m 60 x 14), caratterizzato sul fronte esterno da nove grandi nicchie in laterizio forse originariamente rive- stite con stucchi e marmi. All’interno è articolato in nove camere costruite in serie contro terra e absidate per contenere a monte la spinta del terreno e a valle la pressione dell’acqua. Tali ambienti, con pareti e pavimento in intonaco im- permeabile, sono coperti con volte a botte in calce- struzzo e comunicano tra di loro attraverso aperture Pag. 15
Il complesso delle cisterne INDICE ad arco. Il complesso, la cui capacità di invaso è sta- ta valutata in 3556 metri cubi d’acqua, era alimentato dalle acque pluviali che, raccolte nel bacino di scolo naturale lungo il pendio della collina, filtravano dal terrazzo di copertura pavimentato in mattoni disposti a spina di pesce (opus spicatum). Un ulteriore appor- to idrico era fornito dal cunicolo della vicina Fonte Grande, situato a nord-ovest del complesso. L’acqua raccolta nelle cisterne veniva quindi convogliata negli ambienti termali mediante canalizzazioni sotterranee realizzate con tubi in terracotta. Attualmente il complesso è chiuso al pubblico a causa delle numerose infiltrazioni di acqua piovana. M.D.I. Pag. 16
Guida alle terme di Teate INDICE L’ingresso all’edificio termale All’edificio termale, collocato nella terrazza inferiore, si accedeva attraverso un ingresso (vestibulum) a pianta ret- tangolare allungata (m 35,90 x 6,11) pavimentato a mo- saico con un motivo a crocette nere su fondo bianco entro una doppia cornice. Sul lato ovest un passaggio introduceva ad un ambiente di servizio che conserva nelle murature i fori per l’allog- giamento di mensole. Dal vestibulum, attraverso un passaggio con due colonne in marmo Proconnesio, si entrava in una sala di smista- mento (m 12,36 x 16,28) che consentiva ai frequentatori delle terme l’accesso non solo alle due ali laterali specu- lari ma anche a quello che doveva essere il frigidarium con le vasche per il bagno freddo. Pag. 17 R.I.
Guida alle terme di Teate INDICE Il mosaico La sala di smistamento del pubblico era pavimentata con tessere di mosaico bianche e nere in calcare della Maiella che disegnano un reticolo uniforme di quadra- ti con doppio bordo nero contenenti al loro interno un quadrifoglio disposto sulla diagonale. Al centro del mosaico si trova uno pseudo-emblema (equivalente a 25 quadrati) decorato con tema marino: un delfino con tridente affiancato da due ippocampi, animali fanta- stici con il corpo equino e la coda pisciforme, disposti in modo da essere guardati da due punti di osserva- Pag. 18
Il mosaico INDICE zione diversi: l’uno dal lato sud-ovest, l’altro dal lato nord-est, come a indicare i due accessi simmetrici alle parti maschili e femminili dello stabilimento, mentre il delfino dirigeva lo sguardo dei fruitori verso l’ingresso. Tracce di un piccolo bacino di fontana tra i motivi fi- gurati fanno ipotizzare la presenza di una decorazio- ne scultorea da cui zampillava l’acqua. Le figure degli animali marini sono realizzate con tessere di colore nero mentre i dettagli anatomi- ci sono disegnati in bianco; la tecnica e la resa stili- stica sembrano rimandare all’età tardo neroniana (seconda metà I sec. d.C.). Il tappeto musivo mo- stra chiari segni di restauri e rimaneggiamenti suc- cessivi evidenti soprattutto nella difformità del motivo decorativo del quadrifoglio che rispetto all’originale presenta una campitura meno regolare. Da ricondurre ad interventi posteriori è anche un muro in laterizio che poggiando sul mosaico disegna il peri- metro di un piccolo vano rettangolare (m 2,85 x 12,36), forse un ambiente di passaggio alle sale riscaldate, con ancora conservata una lastra in marmo Pavonazzetto. Tracce di muro sul lato opposto della sala fanno ipo- tizzare la presenza di un altro analogo ambiente. R.I. Pag. 19
Guida alle terme di Teate INDICE La stanza per i bagni freddi Dalla sala di smistamento per il pubblico si passava ad un ambiente ottagonale di grandi dimensioni (m 13,90 x 13,90), purtroppo gravemente danneggiato da una frana che in antico, presumibilmente dopo l’abbandono del IV sec. d.C., colpì l’edificio. L’assenza di impianti di riscaldamento e la presenza sul lato nord-est di una vasca semicircolare per il bagno ad immersione con pavimento in opera spicata e gradini per le sedute in marmo Greco scritto, fanno ipotizzare che fosse il frigidarium. Un’altra vasca doveva essere anche sul lato nord-ovest, come sembrerebbero indicare i resti di una struttura se- micircolare parzialmente conservata e posizionata spe- Pag. 20
INDICE cularmente alla precedente. R.I. Pag. 21
Guida alle terme di Teate INDICE Gli ambienti riscaldati Attraverso un passaggio, oggi non più praticabile per motivi di sicurezza, dal frigidarium era consentito ac- cedere, in progressione, a tre ambienti riscaldati, alli- neati e comunicanti tra loro, identificati come tepida- rium e calidarium. Erano tutti muniti di pavimento “sospeso” (suspensurae) su file di pilastrini (pilae) in modo da avere uno spazio vuoto appositamente predisposto (hypocaustum) per la circola- zione dell’aria calda generata da un focolare (fornax) di cui è ben conservata l’imboccatura (praefurnium). Pag. 22
Gli ambienti riscaldati INDICE Le suspensurae dell’ambiente centrale conservano le impronte delle lastre di marmo. Il passaggio del calo- re avveniva in modo uniforme anche nelle intercape- dini ricavate nelle pareti mediante una serie di tubi in laterizio (tubuli fictiles). Collocata direttamente sopra le suspensurae era una vasca semicircolare all’estremità sud dei tre ambienti riscaldati; un’altra vasca di forma rettangolare, munita di gradini per la discesa, era probabilmente alimenta- ta da una caldaia di bronzo, come sembra indicare un taglio vivo a semicerchio che potrebbe essere l’allog- gio della testudo alvei, cioè del recipiente attraverso il quale l’acqua riscaldata passava in maniera uniforme assicurando così il mantenimento di una temperatura costante. Le pareti interne della vasca semicircolare erano rive- stite con lastre di marmo Greco scritto, mentre sulla parete esterna e sui sedili della vasca rettangolare si conservano tracce di rivestimenti in marmo Procon- nesio. M.D.I., R.I. Pag. 23
Guida alle terme di Teate INDICE La decorazione degli ambienti e gli arredi A giudicare dalle numerose tessere in pasta vitrea rin- venute durante gli scavi del sito, oltre ai mosaici pa- vimentali (opus tessellatum), nelle terme erano presen- ti anche mosaici parietali (opus musivum) purtroppo completamente distrutti. Inoltre lastre di marmo di colore grigio e bianco e pie- tre e marmi policromi adornavano i muri in laterizio, i pavimenti, le vasche d’acqua calda e fredda, le porte e le colonne. Una selezione di tali materiali, che sono stati rinvenuti non nella loro originaria collocazione ma all’interno del- le cisterne, è attualmente esposta al Museo Archeologico Pag. 24
La decorazione degli ambienti e gli arredi INDICE Nazionale la Civitella nelle sale dedicate per l’appunto alle terme di Teate dove si può ammirare un’ipotesi di ri- costruzione della decorazione delle pareti, frutto di un ri- goroso studio condotto all’interno della Soprintendenza per stabilire l’identificazione e la provenienza dei marmi. Classificabili all’interno delle tipologie più diffuse nel corso dell’età imperiale e importati da diverse località del Mar Mediterraneo, il gruppo dei marmi policro- mi comprende: Breccia di Sciro, Cipollino, Portasanta, Breccia corallina, Fior di Pesco, Pavonazzetto, Rosso antico, Africano, Giallo antico, Alabastro fiorito e Ser- pentino; al gruppo dei marmi bianchi e grigi appar- tengono: Proconnesio, Greco scritto, Bianco Carrara e Bardiglio. M.D.I. Pag. 25
Guida alle terme di Teate INDICE L’iscrizione Frammenti marmorei appartenenti ad una epigrafe, rinvenuti presso l’ingresso dell’ambiente centrale nel 1940, sono attualmente esposti nel Museo Archeolo- gico Nazionale la Civitella con una ipotesi di ricom- posizione. Nonostante non vi siano certezze sulla reale grandez- za dell’iscrizione e sulle parole che componevano il testo, la presenza del termine THERMAE attesta che non si trattava di un edificio con i soli ambienti per i bagni (balnea) ma di una completa struttura termale. M.M. Pag. 26
Guida alle terme di Teate INDICE Il contesto urbanistico Le terme si inseriscono nel programma di sviluppo ur- banistico e di monumentalizzazione che, avviato all’i- nizio del I sec. a.C. grazie anche all’interesse politico dell’importante e ricca famiglia locale degli Asinii, si conclude nella metà del I sec. d.C. con l’inserimento nel tessuto urbano di nuovi edifici per il tempo libero e con la ristrutturazione dell’area sacra nel cuore del- la città. Il Teatro Costruito intorno alla metà del I sec. d.C., sorgeva sul versante oc- cidentale della collina. Dell’edificio per spettacoli si con- serva la cavea, cioè lo spazio se- micircolare con le gradinate desti- nate al pubblico, in parte ricavata sul declivio naturale ad imitazio- ne del modello greco e in parte costruito in muratura, secondo il modello romano. Inte- ressata da diverse fasi costruttive, la cavea fu più volte ampliata per accogliere un maggior numero di spettatori. Pag. 27
Il contesto urbanistico INDICE Il prospetto esterno, in opera reticolata bicroma con ricorsi in mattoni, è scandito da un ordine di archi ciechi inquadrati da lesene. Nulla resta dell’edificio scenico, crollato a valle già in epoca antica, mentre lo spazio dell’orchestra è stato in gran parte obliterato dai palazzi costruiti in epoca moderna. L’ Anfiteatro Destinato ai giochi gladia- torii, sorgeva nella spia- nata naturale alle pendici della Civitella, dove la via Tiburtina Valeria, prove- niente da Roma, entrava in città. La sua costruzio- ne intorno alle metà del I sec. d.C. fu probabilmente promossa dal cavaliere e notabile municipale Sesto Pedio Lusiano Hirruto, personaggio marrucino ricor- dato in un’iscrizione da San Valentino in Abruzzo Ci- teriore per aver costruito un anfiteatro. L’arena di for- ma ellittica, dotata di due ingressi autonomi, era stata realizzata con gettate di calcestruzzo contro terra ed era rivestita da paramenti murari in opera reticolata con ricorsi in laterizi. Gli ambienti simmetrici indivi- duati presso l’ingresso Nord dell’edificio avevano la funzione di vani di servizio: quelli più vicini all’are- Pag. 28
Il contesto urbanistico INDICE na consentivano l’accesso alla cavea, mentre gli altri due erano forse utilizzati come locali nei quali erano tenuti gli animali per gli spettacoli (carceres). Sotto il medesimo ingresso era presente un sistema di cister- ne per la raccolta dell’acqua piovana. I Templi Romani Edificati in età giulio-clau- dia, si affacciavano sulla piazza del Foro di Teate, oggi nascosta dai palazzi costruiti in età moderna. Caratterizzati da un bel paramento in opera reti- colata mista con ricorsi in mattoni, sorgevano su un alto podio ed erano preceduti da una scalinata. Nel podio furono inglobati i blocchi in opera quadrata di un santuario più antico, costruito in età repubblicana intorno ad un pozzo sacro profondo circa 38 m, tuttora visibile nei sotterranei del complesso. Il santuario di età imperiale era inizialmente formato da due edifici gemelli, separati da uno stretto passaggio; in seguito fu aggiunto il terzo tempio, di dimensioni minori. L’iscrizione dedicatoria ricorda i nomi dei personaggi che promossero la loro costruzione: Marco Vettio Marcello, membro dell’ordine equestre e segretario imperiale, Pag. 29
Il contesto urbanistico INDICE e sua moglie Elvidia Priscilla, originaria del munici- pio di Cluviae (odierna Casoli). Alla fine dell’VIII sec. d.C. i templi gemelli furono trasformati in due chiese dedicate rispettivamente ai SS. Pietro e Paolo, all’in- terno di una delle quali si conservano i resti di un af- fresco di età medievale. M.D.I. Pag. 30
Guida alle terme di Teate INDICE Bibliografia Per la vita quotidiana alle terme U. E. PAULI, 1980, Vita romana. M. PASQUINUCCI (a cura di), Terme romane e vita quotidiana, Catalogo della Mostra (Rosignano Marittimo 1987 - Roma 1989), Modena 1987 (fornisce un quadro generale; ivi bibl. Settoriale e specialistica). A. STACCIOLI, Le terme dei romani, in Archeo (Dossier), n. 68 (ottobre 1990), pp. 65-107. Per Teate e il complesso termale G. ANNIBALDI 1940, Chieti. Scavi delle Terme romane, in Bullettino del Museo dell’Impero Romano, vol. XI (1940 XVIII-XIX), pp. 91-92. A. CAMPANELLI, (a cura di) 1997a, s.v. Teate Marrucinorum, in Enciclopedia dell’Arte Antica, Secondo Supplemento 1971-1994, V, pp. 546-549. A. CAMPANELLI 1997b, Nascita e trasformazione della città romana di Chieti, in C. ROBOTTI, Chieti città d’arte e di cultura, Lecce, pp. 17-42. A. CAMPANELLI 1999, Archeologia teatina, in AA.VV., Luoghi e Tradizioni d’Ita- lia. Abruzzo, Roma, pp. 141-162. A. CAMPANELLI 2007, Teate Marrucinorum: origine e sviluppo della cittò romana, in C. MEZZETTI (a cura di), Teate. Il disegno di una città, Roma, tav. XLIX. A. CAMPANELLI, C. FINARELLI 1995, Città antiche a continuità di vita dell’A- bruzzo romano, in B. AMENDOLEA, I siti archeologici. Un problema di musealizza- zione all’aperto, Seminario di studi, Roma, pp. 145-160. V. CIANFARANI 1951, Fasti Archeologici IV, 1949 (1951), pp. 385-386, n. 3925. V. CIANFARANI 1952, Fasti Archeologici V, 1950 (1952), pp. 370-371, n. 4362. V. CIANFARANI 1959, Chieti (Teate Marrucinorum), in Enciclopedia dell’Arte Antica II, pp. 550-552. V. CIANFARANI 1961, Note di antica e vecchia urbanistica teatina, in Atti del VII Congresso Internazionale di Archeologia Classica, II, Roma, pp. 295-313. F. COARELLI 1984, Teate (Chieti) in F. Coarelli, A. La Regina, in Abruzzo Molise, (Guide archeologiche Laterza, 9) Bari, pp. 143-155. Pag. 31
Bibliografia INDICE E. FABBRICOTTI 1991, Archeologia e insediamento, in AA.VV. Teate Antiqua. La città di Chieti, pp. 47-62. G. IACULLI 1990, Topografia della città antica, in AA.VV. Chieti e la sua provincia. Storia, arte, cultura. S.Atto di Teramo, pp. 137-146. G. OBLETTER, M.T. PICCIOLI, A. DE MARTIIS 1985, Il patrimonio archeologico della città di Chieti. Sintesi delle conoscenze, Chieti. D. SCENNA 1934-1936, Archeologia teatina, Annuario del R. Liceo-Ginnasio G.B. Vico, 1934-1935 e 1935-1936. P. SOMMELLA 1988, Teate, in P. SOMMELLA (ed.), Italia antica. L’urbanistica romana, Roma, pp. 180-181. Per le cisterne R. COLOSIMO 1940, Il serbatoio romano di Chieti, in Saggi sull’architettura etru- sca e romana. III Convegno Nazionale di Storia dell’Architettura (Roma 1938), Roma, pp. 251-262. G. OBLETTER, A. ANTONUCCI 1991, Chieti sotterranea. L’approvvigionamento idrico del Colle Teatino, in AA.VV. Teate Antiqua. La città di Chieti, pp. 63-108. S. AGOSTINI, A. CAMPANELLI 1994-1995, La rete infrastrutturale di Chieti romana: nuovi dati sull’urbanistica di Teate Marrucinorum, in BASub, II-III, 1-2, pp. 209-217. Per il mosaico C. ROBOTTI 1997, I mosaici teatini, in C. ROBOTTI, Chieti città d’arte e di cultura, Lecce, pp. 43-72. A. SALCUNI 2012, Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo, Bonn, pp. 129-131. Per la decorazione degli ambienti e gli arredi S. AGOSTINI, M. MARIOTTINI, J. ROMANO, M.A. ROSSI 2002, Polychrome stone from the Roman Baths in Chieti (Abruzzo-Italy), in ASMOSIA VI, Interdisci- plinary studies on ancient stone, Proceedings of the Sixth Conference of the Association for the Stdy of Marble and other Stones in Antiquity (Venice, June 15-18), Padova, pp. 73-78. Pag. 32
INDICE Per l’iscrizione M. BUONOCUORE, in Teate Marrucinorum, in Supplementa Italica XXII, nr. 15. Links reperimento testi http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp http://polouda.sebina.it/SebinaOpacChieti/Opac http://www.sbpchieti.it/SebinaOpac/Opac Pag. 33
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso termale Foto 1 Veduta d’insieme dell’ edificio termale
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso termale Foto 2 Pianta della città romana di Chieti con evidenziazione delle Terme Romane (tratta da Mezzetti C. 2007)
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso termale Foto 3 Planimetria generale delle Terme Romane di Chieti (da E. Fabbricotti, in Teate anti- qua, p. 57 - fig. 12)
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso termale Foto 4 Scala di collegamento tra il terrazzo superiore con le cisterne e l’edificio termale
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso delle cisterne Foto 6 Veduta parziale del fronte esterno delle cisterne con l’articolazione delle nicchie
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso delle cisterne Foto 7 Veduta frontale di una delle nove nicchie
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso delle cisterne Foto 8 Interno delle cisterne
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso delle cisterne Foto 9 Particolare del terrazzo di copertura pavimentato in opus spicatum
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il complesso delle cisterne Foto 10 Fonte Grande
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE L’ingresso all’edificio termale Foto 11 La zona centrale del vestibulum vista dalla sala di smistamento del pubblico
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE L’ingresso all’edificio termale Foto 12 Veduta di uno degli ambienti di servizio a cui si accedeva dal vestibulum
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE L’ingresso all’edificio termale Foto 13 Accesso dalla sala di smistamento del pubblico ad uno degli ambienti laterali di nord-est
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE L’ingresso all’edificio termale Foto 14 Accesso dalla sala di smistamento del pubblico agli ambienti riscaldati di sud-ovest
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE L’ingresso all’edificio termale Foto 15 Accesso dalla sala di smistamento del pubblico alla stanza per i bagni freddi
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 16 La sala di smistamento per il pubblico con il pavimento decorato a mosaico. In primo piano lo pseudo-emblema con tema marino
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 17 Particolare del reticolo di quadrati che circondano lo pseudo-emblema
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 19 Particolare della decorazione a quadrifoglio
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 18 Particolare della decorazione a quadrifoglio con segni di rimaneggiamento del moti- vo originale
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 20 Lo pseudo-emblema visto da uno degli ambienti laterali di sud-ovest
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 21 Particolare dello pseudo-emblema: in primo piano l’ippocampo con delfino tra le zampe e nell’angolo in alto a destra l’alloggiamento del piccolo bacino di fontana
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 22 Resti del muro divisorio in laterizio costruito in una fase successiva per ricavare un vano di passaggio dalla sala di smistamento del pubblico agli ambienti riscaldati
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Il mosaico Foto 23 Particolare del muro divisorio in laterizio con frammento di rivestimento in marmo Pavonazzetto
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La stanza per i bagni freddi Foto 24 Particolare della vasca semicircolare per il bagno freddo
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La stanza per i bagni freddi Foto 25 Resti dell’altra ipotetica vasca presente nella stanza per i bagni freddi
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La stanza per i bagni freddi Foto 26 Veduta aerea della stanza per i bagni freddi e, a sinistra, di parte degli ambienti ri- scaldati
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Gli ambienti riscaldati Foto 27 Veduta aerea degli ambienti riscaldati
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Gli ambienti riscaldati Foto 28 La vasca rettangolare con i gradini di accesso
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Gli ambienti riscaldati Foto 29 Probabile alloggio della testudo alvei su una delle pareti della vasca rettangolare
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Gli ambienti riscaldati Foto 30 La bocca del praefurmium al di sotto del piano pavimentale di uno degli ambienti riscaldati
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE Gli ambienti riscaldati Foto 31 Particolare delle suspensurae su pilae
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La decorazione degli ambienti e gli arredi Foto 32 Testa femminile in marmo (Musa?) rinvenuta negli scavi del 1940 - Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La decorazione degli ambienti e gli arredi Foto 33 Statua virile Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La decorazione degli ambienti e gli arredi Foto 34 Ipotesi di ricostruzione della decorazione delle pareti Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
Guida alle terme di Teate - Galleria immagini INDICE La decorazione degli ambienti e gli arredi Foto 35 Campionatura di tessere in pasta vitrea Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
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