Le terme di Teate - Guida interattiva - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e ...

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Le terme di Teate

   Guida interattiva
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Le terme di Teate
      Guida interattiva

               a cura di
           Loredana D’Emilio

                testi di
          Maria Di Iorio - M.D.I.
           Roberta Iezzi - R.I.
          Monica Milani - M.M.

ISBN 978-88-6760-101-1
© 2013 Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
I edizione giugno 2013
Le terme di Teate - Guida interattiva - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e ...
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo - Servizi Educativi
Università degli Studi “G.D’Annunzio” Chieti-Pescara
Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e del Territorio
UNIVERSITà DEGLI STUDI DI FERRARA - Se@ - Centro di tecnologie
per la comunicazione, l’innovazione e la didattica - UNIFE
ARCHEOCLUB D’ITALIA - Sede di Chieti
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                                                               sistemi e-learning di @teneo

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Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo
Fabrizio Magani

Funzionario Delegato - SBAA
Silvano Agostini

Responsabile Servizi Educativi - SBAA
Loredana D’Emilio

Funzionario Archeologo Responsabile di Zona - SBAA
Sandra Lapenna

Cattedra di Archeologia Classica -UDA
Sara Santoro

Referente per le tecnologie della comunicazione interattiva - Se@ - UNIFE
Giorgio Poletti

Presidente Archeoclub d’Italia - Sede di Chieti
Gregorio Di Luzio

Presidente Associazione Culturale OltreMuseo
Roberta Iezzi

Presidente Associazione Culturale Mnemosyne
Maria Di Iorio

Progetto grafico, impaginazione e sviluppo del sistema interattivo
Andrea Gileno, Marina Pietrangeli

Comunicazione e diffusione web, portabilità multipiattaforma e codifica QR code
Patrizia Colarossi
Fotografie
Andrea Gileno, Marcello Iannicca, Mauro Vitale

Immagini
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
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Le terme di Teate
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INDICE

Presentazione
Vita alle terme
Il percorso di visita
Il complesso termale
Il complesso delle cisterne
L’ingresso all’edificio termale
Il mosaico
La stanza per i bagni freddi
Gli ambienti riscaldati
La decorazione degli ambienti e gli arredi
L’iscrizione
Il contesto urbanistico
Bibliografia
Galleria di immagini
INDICE

Presentazione

      Pag. 5
INDICE

              Vita alle terme

L’origine degli impianti termali pubblici e privati in
età romana va ricercata in Campania e nel Lazio, gra-
zie alla presenza di numerose acque termali natural-

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INDICE

mente calde e spesso terapeutiche. I primi stabilimenti
pubblici per bagni caldi a Roma furono aperti ad opera
di facoltosi imprenditori privati tra la fine del III e l’i-
nizio del II sec.a.C. (età tardo-repubblicana). Costruiti
senza particolari criteri e in modo asimmetrico e irre-
golare, erano caratterizzati dalla presenza di ambienti
essenziali quali una stanza di passaggio (tepidarium),
una per i bagni caldi (calidarium) con una o più vasche,
una per i bagni freddi (frigidarium) anch’essa dotata di
una o più vasche.
Questi edifici erano frequentati saltuariamente dal pub-
blico che, in media, vi si recava per un bagno ogni otto
giorni. I ricchi, tuttavia, preferivano avere dei piccoli
impianti termali privati nelle loro case, come vediamo
a Pompei.
Nel passaggio all’epoca imperiale si assiste ad un cam-
biamento di costume e l’uso delle terme diviene un’a-
bitudine giornaliera, un modo di vivere il tempo libe-
ro per uomini e donne, liberi e schiavi, poveri e ricchi,
adulti e bambini. Si sviluppano i grandi complessi che
assolvono a una molteplicità di funzioni quasi a creare
“una città nella città”, con sale da bagno, ambienti per
la ginnastica e per lo sport, portici e cortili, ristoranti e
biblioteche circondate da giardini. Gli edifici presenta-
no una disposizione canonica delle stanze per il bagno
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INDICE

lungo un asse mediano con ai lati palestre ed annessi,
latrine comprese, collocati simmetricamente con un’or-
ganizzazione degli spazi che favoriva la creazione di
settori separati per donne e uomini. Da Nerone in poi
sono gli imperatori stessi che per conquistare il favo-
re popolare promuovono la costruzione di grandiosi
impianti termali destinando ingenti somme di denaro
anche per la loro gestione. Sono celeberrime, a Roma,
le grandiose terme di Traiano, Caracalla e Diocleziano,
ma anche le città di provincia dell’impero, grandi e pic-
cole, furono dotate di queste strutture, ritenute essen-
ziali per il benessere e la salute pubblica e caratteristi-
che del modo di vivere romano, sempre molto affollate
e rumorose tanto che gli scrittori antichi si lamentano
spesso del chiasso che ne proveniva.

A seconda delle epoche, delle stagioni e delle abitudini
personali, l’accesso agli stabilimenti avveniva in orari
differenti ma la massima frequentazione si registrava
nel pomeriggio a partire dalle 14.00 fino alla chiusura
al tramonto. Negli edifici in cui non esistevano sezioni
esclusivamente femminili si ovviava entrando in fasce
orarie distinte. Solo le piscine (natationes) erano in co-
mune e vi si poteva nuotare in modo promiscuo.

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INDICE

L’ingresso era a pagamento o gratuito. Nel primo caso
il modesto prezzo (balneaticum) veniva riscosso dal bal-
neator per conto del gestore (conductor) che aveva in ap-
palto lo stabilimento. La tariffa, che nel I sec. d.C. sap-
piamo essere di un quadrante, ossia un quarto di asse
pari a pochi centesimi di oggi, variava in base all’età
e al sesso: le donne pagavano più degli uomini, men-
tre i ragazzi ed altre categorie entravano gratis. Terme
ad accesso gratuito erano invece quelle costruite o re-
staurate da imperatori, da personaggi che rivestivano
cariche pubbliche o da ricchi cittadini che con questo
atto di generosità (beneficentia) ambivano a conquistare
larghe fasce di consenso popolare.

I clienti potevano giungere nei vari stabilimenti anche
già forniti del necessario per la cura del corpo: polveri
ricavate da sostanze minerali e vegetali che si usava-
no come sapone, ampolle con olio profumato per mas-
saggiarsi dopo il bagno e l’immancabile strigile, una
sorta di lungo cucchiaio ricurvo da passare sulla pelle
per detergerla da polvere e sudore dopo esercizi fisici o
per asportare unguenti adoperati nei trattamenti este-
tici. Le persone di più alto rango erano accompagnate
da schiavi specializzati in quei servizi che altrimenti
avrebbero avuto un costo a parte perché forniti da ap-
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INDICE

posito personale, come l’addetto ai massaggi e alle un-
zioni (unctor), alla depilazione (alipilus) o alla custodia
degli abiti e degli oggetti personali (capsarius).

Una volta entrati e sistemati gli abiti nelle nicchie e
nelle mensole dello spogliatoio (apodyterium), muniti
di asciugamani e di sandali con la suola di legno da
calzare negli ambienti con i pavimenti caldi, ciascuno
sceglieva il percorso termale più congeniale alle pro-
prie abitudini o esigenze: praticare esercizi ginnici in
palestra per stimolare la sudorazione e nuotare nel-
la piscina di acqua fredda all’aperto (natatio) per poi
fruire dell’alternanza di temperatura caldo-freddo nei
rispettivi ambienti, oppure recarsi direttamente all’in-
terno di questi ultimi senza effettuare un’attività fisica
preliminare.
Anche in tal caso veniva offerta la possibilità di percor-
si alternativi: dal tepidarium, dove, seduti sulle pan-
che, si preparava il corpo ai passaggi di temperatura,
si accedeva alla stanza per la sauna (laconicum) o al ca-
lidarium, oppure ad entrambe, per tornare di nuovo nel
tepidarium ad acclimatarsi prima di raggiungere il fri-
gidarium. A completamento si rientrava nel calidarium e
si passava in un apposito ambiente adibito ai massaggi
e all’unzione del corpo. L’altra opzione contemplava
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INDICE

un percorso più breve evitando la seconda sosta nel te-
pidarium e nel calidarium.

Dopo il bagno si potevano trovare pasti caldi e bevan-
de nei numerosi punti di ristoro (popinae) all’interno o
nei pressi delle terme dove numerosi venditori ad alta
voce proponevano la loro mercanzia.
Altro tempo si trascorreva piacevolmente dedicandosi
a varie attività di tipo culturale come ascoltare poesie
ed esibizioni musicali, partecipare a conferenze e let-
ture pubbliche, consultare testi di scrittori illustri nelle
biblioteche, ma specialmente intrattenendo relazioni
sociali ad ogni livello.
Le terme erano, dunque, luoghi di benessere, di svago,
di relazioni sociali e di cultura, e il loro mantenimento
costituiva un lusso soprattutto per gli altissimi costi di
rifornimento del combustibile e di approvvigionamen-
to idrico. Infatti per scaldare ambienti, vasche e piscine
veniva consumata un’immensa quantità di legname
che arrivava in città durante l’intera notte su innume-
revoli carri, e per alimentare vasche, piscine, fontane e
ninfei veniva impiegato un enorme volume di acqua
condotta artificialmente alle cisterne.
                                                      M.M.

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INDICE

                  Il percorso di visita
La visita alle Terme, effettuabile esclusivamente su prenota-
zione, è limitata ad alcuni ambienti e segue il percorso indi-
cato nella planimetria per non danneggiare il mosaico della
sala centrale, oggetto di un recente intervento di pulitura e
primo restauro (video) che lo ha reso visibile al pubblico.

Info e prenotazioni

tel. 0871.404392 - 0871.331668
ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00 (escluso il lunedì)
www.archeoabruzzo.beniculturali.it/VisitTerme.html
Indicazioni stradali e mappa del territorio (Google Maps)
Guida alle terme di Teate                           INDICE

Il complesso
termale

Il complesso termale di Teate, edificato nella parte più
bassa e periferica della città, in una zona naturalmen-
te ricca di acque, era distribuito su due piani distinti:
una terrazza superiore con il sistema delle cisterne e
un livello inferiore con le terme.

Costruito nel I sec. d.C. nell’ambito del vasto program-
ma di ristrutturazione urbanistica promosso nell’età
di Augusto e degli imperatori Giulio-Claudi, subì nel
tempo varie trasformazioni fino al definitivo abban-
dono nel IV sec. d.C. Visto dall’alto (attuale Via delle
Terme Romane), l’edificio termale vero e proprio pre-
senta nel suo insieme una disposizione regolare e sim-
metrica con gli ambienti distribuiti in modo speculare
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Il complesso termale                               INDICE

su entrambi i lati di un asse mediano, il cui centro
era occupato da una grande stanza per i bagni freddi
(frigidarium), così da far pensare a una fruizione se-
parata tra uomini e donne.
Attualmente l’accesso è consentito da una ripida
scalinata di 28 gradini, ricostruita in epoca moderna,
che funge da raccordo tra i due piani; la scala origi-
naria era invece formata da 9 gradini, a riprova di
un innalzamento della quota del terrapieno durante
i lavori di restauro eseguiti alla fine degli anni ’50.
                                                    R.I.

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Guida alle terme di Teate                          INDICE

Il complesso
delle cisterne

Sul piano superiore si trova il complesso delle cisterne
(m 60 x 14), caratterizzato sul fronte esterno da nove
grandi nicchie in laterizio forse originariamente rive-
stite con stucchi e marmi.
All’interno è articolato in nove camere costruite in

serie contro terra e absidate per contenere a monte
la spinta del terreno e a valle la pressione dell’acqua.
Tali ambienti, con pareti e pavimento in intonaco im-
permeabile, sono coperti con volte a botte in calce-
struzzo e comunicano tra di loro attraverso aperture
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Il complesso delle cisterne                       INDICE

ad arco. Il complesso, la cui capacità di invaso è sta-
ta valutata in 3556 metri cubi d’acqua, era alimentato
dalle acque pluviali che, raccolte nel bacino di scolo
naturale lungo il pendio della collina, filtravano dal
terrazzo di copertura pavimentato in mattoni disposti
a spina di pesce (opus spicatum). Un ulteriore appor-
to idrico era fornito dal cunicolo della vicina Fonte
Grande, situato a nord-ovest del complesso. L’acqua
raccolta nelle cisterne veniva quindi convogliata negli
ambienti termali mediante canalizzazioni sotterranee
realizzate con tubi in terracotta.
Attualmente il complesso è chiuso al pubblico a causa
delle numerose infiltrazioni di acqua piovana.
                                                 M.D.I.

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Guida alle terme di Teate                              INDICE

L’ingresso
all’edificio
termale

All’edificio termale, collocato nella terrazza inferiore, si
accedeva attraverso un ingresso (vestibulum) a pianta ret-
tangolare allungata (m 35,90 x 6,11) pavimentato a mo-
saico con un motivo a crocette nere su fondo bianco entro
una doppia cornice.

Sul lato ovest un passaggio introduceva ad un ambiente
di servizio che conserva nelle murature i fori per l’allog-
giamento di mensole.
Dal vestibulum, attraverso un passaggio con due colonne
in marmo Proconnesio, si entrava in una sala di smista-
mento (m 12,36 x 16,28) che consentiva ai frequentatori
delle terme l’accesso non solo alle due ali laterali specu-
lari ma anche a quello che doveva essere il frigidarium
con le vasche per il bagno freddo.
                             Pag. 17                    R.I.
Guida alle terme di Teate                          INDICE

Il mosaico

La sala di smistamento del pubblico era pavimentata
con tessere di mosaico bianche e nere in calcare della
Maiella che disegnano un reticolo uniforme di quadra-
ti con doppio bordo nero contenenti al loro interno un
quadrifoglio disposto sulla diagonale. Al centro del

mosaico si trova uno pseudo-emblema (equivalente a
25 quadrati) decorato con tema marino: un delfino con
tridente affiancato da due ippocampi, animali fanta-
stici con il corpo equino e la coda pisciforme, disposti
in modo da essere guardati da due punti di osserva-
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Il mosaico                                           INDICE

zione diversi: l’uno dal lato sud-ovest, l’altro dal lato
nord-est, come a indicare i due accessi simmetrici alle
parti maschili e femminili dello stabilimento, mentre il
delfino dirigeva lo sguardo dei fruitori verso l’ingresso.
Tracce di un piccolo bacino di fontana tra i motivi fi-
gurati fanno ipotizzare la presenza di una decorazio-
ne scultorea da cui zampillava l’acqua.
Le figure degli animali marini sono realizzate con
tessere di colore nero mentre i dettagli anatomi-
ci sono disegnati in bianco; la tecnica e la resa stili-
stica sembrano rimandare all’età tardo neroniana
(seconda metà I sec. d.C.). Il tappeto musivo mo-
stra chiari segni di restauri e rimaneggiamenti suc-
cessivi evidenti soprattutto nella difformità del
motivo decorativo del quadrifoglio che rispetto
all’originale presenta una campitura meno regolare.
Da ricondurre ad interventi posteriori è anche un muro
in laterizio che poggiando sul mosaico disegna il peri-
metro di un piccolo vano rettangolare (m 2,85 x 12,36),
forse un ambiente di passaggio alle sale riscaldate, con
ancora conservata una lastra in marmo Pavonazzetto.
Tracce di muro sul lato opposto della sala fanno ipo-
tizzare la presenza di un altro analogo ambiente.
                                                       R.I.

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Guida alle terme di Teate                          INDICE

La stanza per i
bagni freddi

Dalla sala di smistamento per il pubblico si passava ad
un ambiente ottagonale di grandi dimensioni (m 13,90 x
13,90), purtroppo gravemente danneggiato da una frana
che in antico, presumibilmente dopo l’abbandono del IV
sec. d.C., colpì l’edificio.

L’assenza di impianti di riscaldamento e la presenza sul
lato nord-est di una vasca semicircolare per il bagno ad
immersione con pavimento in opera spicata e gradini
per le sedute in marmo Greco scritto, fanno ipotizzare
che fosse il frigidarium.
Un’altra vasca doveva essere anche sul lato nord-ovest,
come sembrerebbero indicare i resti di una struttura se-
micircolare parzialmente conservata e posizionata spe-
                            Pag. 20
INDICE

cularmente alla precedente.

                                     R.I.

                          Pag. 21
Guida alle terme di Teate                               INDICE

Gli ambienti
riscaldati

Attraverso un passaggio, oggi non più praticabile per
motivi di sicurezza, dal frigidarium era consentito ac-
cedere, in progressione, a tre ambienti riscaldati, alli-
neati e comunicanti tra loro, identificati come tepida-
rium e calidarium.

Erano tutti muniti di pavimento “sospeso” (suspensurae) su
file di pilastrini (pilae) in modo da avere uno spazio vuoto
appositamente predisposto (hypocaustum) per la circola-
zione dell’aria calda generata da un focolare (fornax) di cui
è ben conservata l’imboccatura (praefurnium).
                             Pag. 22
Gli ambienti riscaldati                               INDICE

Le suspensurae dell’ambiente centrale conservano le
impronte delle lastre di marmo. Il passaggio del calo-
re avveniva in modo uniforme anche nelle intercape-
dini ricavate nelle pareti mediante una serie di tubi in
laterizio (tubuli fictiles).
Collocata direttamente sopra le suspensurae era una
vasca semicircolare all’estremità sud dei tre ambienti
riscaldati; un’altra vasca di forma rettangolare, munita
di gradini per la discesa, era probabilmente alimenta-
ta da una caldaia di bronzo, come sembra indicare un
taglio vivo a semicerchio che potrebbe essere l’allog-
gio della testudo alvei, cioè del recipiente attraverso il
quale l’acqua riscaldata passava in maniera uniforme
assicurando così il mantenimento di una temperatura
costante.
Le pareti interne della vasca semicircolare erano rive-
stite con lastre di marmo Greco scritto, mentre sulla
parete esterna e sui sedili della vasca rettangolare si
conservano tracce di rivestimenti in marmo Procon-
nesio.
                                                M.D.I., R.I.

                            Pag. 23
Guida alle terme di Teate                            INDICE

La decorazione
degli ambienti
e gli arredi

A giudicare dalle numerose tessere in pasta vitrea rin-
venute durante gli scavi del sito, oltre ai mosaici pa-
vimentali (opus tessellatum), nelle terme erano presen-
ti anche mosaici parietali (opus musivum) purtroppo
completamente distrutti.

Inoltre lastre di marmo di colore grigio e bianco e pie-
tre e marmi policromi adornavano i muri in laterizio,
i pavimenti, le vasche d’acqua calda e fredda, le porte
e le colonne.
Una selezione di tali materiali, che sono stati rinvenuti
non nella loro originaria collocazione ma all’interno del-
le cisterne, è attualmente esposta al Museo Archeologico
                            Pag. 24
La decorazione degli ambienti e gli arredi              INDICE

Nazionale la Civitella nelle sale dedicate per l’appunto
alle terme di Teate dove si può ammirare un’ipotesi di ri-
costruzione della decorazione delle pareti, frutto di un ri-
goroso studio condotto all’interno della Soprintendenza
per stabilire l’identificazione e la provenienza dei marmi.
Classificabili all’interno delle tipologie più diffuse nel
corso dell’età imperiale e importati da diverse località
del Mar Mediterraneo, il gruppo dei marmi policro-
mi comprende: Breccia di Sciro, Cipollino, Portasanta,
Breccia corallina, Fior di Pesco, Pavonazzetto, Rosso
antico, Africano, Giallo antico, Alabastro fiorito e Ser-
pentino; al gruppo dei marmi bianchi e grigi appar-
tengono: Proconnesio, Greco scritto, Bianco Carrara e
Bardiglio.
                                                       M.D.I.

                                             Pag. 25
Guida alle terme di Teate                          INDICE

L’iscrizione

Frammenti marmorei appartenenti ad una epigrafe,
rinvenuti presso l’ingresso dell’ambiente centrale nel
1940, sono attualmente esposti nel Museo Archeolo-
gico Nazionale la Civitella con una ipotesi di ricom-
posizione.
Nonostante non vi siano certezze sulla reale grandez-
za dell’iscrizione e sulle parole che componevano il
testo, la presenza del termine THERMAE attesta che
non si trattava di un edificio con i soli ambienti per i
bagni (balnea) ma di una completa struttura termale.
                                                   M.M.

                            Pag. 26
Guida alle terme di Teate                            INDICE

Il contesto urbanistico

Le terme si inseriscono nel programma di sviluppo ur-
banistico e di monumentalizzazione che, avviato all’i-
nizio del I sec. a.C. grazie anche all’interesse politico
dell’importante e ricca famiglia locale degli Asinii, si
conclude nella metà del I sec. d.C. con l’inserimento
nel tessuto urbano di nuovi edifici per il tempo libero
e con la ristrutturazione dell’area sacra nel cuore del-
la città.

Il Teatro
Costruito intorno alla metà del I
sec. d.C., sorgeva sul versante oc-
cidentale della collina.
Dell’edificio per spettacoli si con-
serva la cavea, cioè lo spazio se-
micircolare con le gradinate desti-
nate al pubblico, in parte ricavata
sul declivio naturale ad imitazio-
ne del modello greco e in parte
costruito in muratura, secondo il modello romano. Inte-
ressata da diverse fasi costruttive, la cavea fu più volte
ampliata per accogliere un maggior numero di spettatori.

                            Pag. 27
Il contesto urbanistico                             INDICE

Il prospetto esterno, in opera reticolata bicroma con
ricorsi in mattoni, è scandito da un ordine di archi
ciechi inquadrati da lesene. Nulla resta dell’edificio
scenico, crollato a valle già in epoca antica, mentre lo
spazio dell’orchestra è stato in gran parte obliterato
dai palazzi costruiti in epoca moderna.

L’ Anfiteatro
Destinato ai giochi gladia-
torii, sorgeva nella spia-
nata naturale alle pendici
della Civitella, dove la via
Tiburtina Valeria, prove-
niente da Roma, entrava
in città. La sua costruzio-
ne intorno alle metà del I sec. d.C. fu probabilmente
promossa dal cavaliere e notabile municipale Sesto
Pedio Lusiano Hirruto, personaggio marrucino ricor-
dato in un’iscrizione da San Valentino in Abruzzo Ci-
teriore per aver costruito un anfiteatro. L’arena di for-
ma ellittica, dotata di due ingressi autonomi, era stata
realizzata con gettate di calcestruzzo contro terra ed
era rivestita da paramenti murari in opera reticolata
con ricorsi in laterizi. Gli ambienti simmetrici indivi-
duati presso l’ingresso Nord dell’edificio avevano la
funzione di vani di servizio: quelli più vicini all’are-
                            Pag. 28
Il contesto urbanistico                              INDICE

na consentivano l’accesso alla cavea, mentre gli altri
due erano forse utilizzati come locali nei quali erano
tenuti gli animali per gli spettacoli (carceres). Sotto il
medesimo ingresso era presente un sistema di cister-
ne per la raccolta dell’acqua piovana.

I Templi Romani
Edificati in età giulio-clau-
dia, si affacciavano sulla
piazza del Foro di Teate,
oggi nascosta dai palazzi
costruiti in età moderna.
Caratterizzati da un bel
paramento in opera reti-
colata mista con ricorsi in mattoni, sorgevano su un
alto podio ed erano preceduti da una scalinata. Nel
podio furono inglobati i blocchi in opera quadrata di
un santuario più antico, costruito in età repubblicana
intorno ad un pozzo sacro profondo circa 38 m, tuttora
visibile nei sotterranei del complesso. Il santuario di
età imperiale era inizialmente formato da due edifici
gemelli, separati da uno stretto passaggio; in seguito fu
aggiunto il terzo tempio, di dimensioni minori.
L’iscrizione dedicatoria ricorda i nomi dei personaggi che
promossero la loro costruzione: Marco Vettio Marcello,
membro dell’ordine equestre e segretario imperiale,
                            Pag. 29
Il contesto urbanistico                             INDICE

e sua moglie Elvidia Priscilla, originaria del munici-
pio di Cluviae (odierna Casoli). Alla fine dell’VIII sec.
d.C. i templi gemelli furono trasformati in due chiese
dedicate rispettivamente ai SS. Pietro e Paolo, all’in-
terno di una delle quali si conservano i resti di un af-
fresco di età medievale.
                                                   M.D.I.

                            Pag. 30
Guida alle terme di Teate                                                   INDICE

Bibliografia
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quadro generale; ivi bibl. Settoriale e specialistica).

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Per Teate e il complesso termale

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Bibliografia                                                                    INDICE

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Per le cisterne

R. COLOSIMO 1940, Il serbatoio romano di Chieti, in Saggi sull’architettura etru-
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S. AGOSTINI, A. CAMPANELLI 1994-1995, La rete infrastrutturale di Chieti
romana: nuovi dati sull’urbanistica di Teate Marrucinorum, in BASub, II-III, 1-2,
pp. 209-217.

Per il mosaico

C. ROBOTTI 1997, I mosaici teatini, in C. ROBOTTI, Chieti città d’arte e di cultura,
Lecce, pp. 43-72.

A. SALCUNI 2012, Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo,
Bonn, pp. 129-131.

Per la decorazione degli ambienti e gli arredi

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plinary studies on ancient stone, Proceedings of the Sixth Conference of the
Association for the Stdy of Marble and other Stones in Antiquity (Venice, June
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                                          Pag. 32
INDICE

Per l’iscrizione

M. BUONOCUORE, in Teate Marrucinorum, in Supplementa Italica XXII, nr. 15.

Links reperimento testi

http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp

http://polouda.sebina.it/SebinaOpacChieti/Opac

http://www.sbpchieti.it/SebinaOpac/Opac

                                       Pag. 33
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   Il complesso termale

Foto 1

Veduta d’insieme dell’ edificio termale
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   Il complesso termale

Foto 2

Pianta della città romana di Chieti con evidenziazione delle Terme Romane
(tratta da Mezzetti C. 2007)
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   Il complesso termale

Foto 3

Planimetria generale delle Terme Romane di Chieti (da E. Fabbricotti, in Teate anti-
qua, p. 57 - fig. 12)
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   Il complesso termale

Foto 4

Scala di collegamento tra il terrazzo superiore con le cisterne e l’edificio termale
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   Il complesso delle cisterne

Foto 6

Veduta parziale del fronte esterno delle cisterne con l’articolazione delle nicchie
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   Il complesso delle cisterne

Foto 7

Veduta frontale di una delle nove nicchie
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   Il complesso delle cisterne

Foto 8

Interno delle cisterne
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   Il complesso delle cisterne

Foto 9

Particolare del terrazzo di copertura pavimentato in opus spicatum
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   Il complesso delle cisterne

Foto 10

Fonte Grande
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   L’ingresso all’edificio termale

Foto 11

La zona centrale del vestibulum vista dalla sala di smistamento del pubblico
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   L’ingresso all’edificio termale

Foto 12

Veduta di uno degli ambienti di servizio a cui si accedeva dal vestibulum
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   L’ingresso all’edificio termale

Foto 13

Accesso dalla sala di smistamento del pubblico ad uno degli ambienti laterali di nord-est
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   L’ingresso all’edificio termale

Foto 14

Accesso dalla sala di smistamento del pubblico agli ambienti riscaldati di sud-ovest
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   L’ingresso all’edificio termale

Foto 15

Accesso dalla sala di smistamento del pubblico alla stanza per i bagni freddi
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   Il mosaico

Foto 16

La sala di smistamento per il pubblico con il pavimento decorato a mosaico. In primo
piano lo pseudo-emblema con tema marino
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   Il mosaico

Foto 17

Particolare del reticolo di quadrati che circondano lo pseudo-emblema
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   Il mosaico

Foto 19

Particolare della decorazione a quadrifoglio
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   Il mosaico

Foto 18

Particolare della decorazione a quadrifoglio con segni di rimaneggiamento del moti-
vo originale
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   Il mosaico

Foto 20

Lo pseudo-emblema visto da uno degli ambienti laterali di sud-ovest
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   Il mosaico

Foto 21

Particolare dello pseudo-emblema: in primo piano l’ippocampo con delfino tra le
zampe e nell’angolo in alto a destra l’alloggiamento del piccolo bacino di fontana
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   Il mosaico

Foto 22

Resti del muro divisorio in laterizio costruito in una fase successiva per ricavare un
vano di passaggio dalla sala di smistamento del pubblico agli ambienti riscaldati
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   Il mosaico

Foto 23

Particolare del muro divisorio in laterizio con frammento di rivestimento in marmo
Pavonazzetto
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   La stanza per i bagni freddi

Foto 24

Particolare della vasca semicircolare per il bagno freddo
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   La stanza per i bagni freddi

Foto 25

Resti dell’altra ipotetica vasca presente nella stanza per i bagni freddi
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   La stanza per i bagni freddi

Foto 26

Veduta aerea della stanza per i bagni freddi e, a sinistra, di parte degli ambienti ri-
scaldati
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   Gli ambienti riscaldati

Foto 27

Veduta aerea degli ambienti riscaldati
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   Gli ambienti riscaldati

Foto 28

La vasca rettangolare con i gradini di accesso
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   Gli ambienti riscaldati

Foto 29

Probabile alloggio della testudo alvei su una delle pareti della vasca rettangolare
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   Gli ambienti riscaldati

Foto 30

La bocca del praefurmium al di sotto del piano pavimentale di uno degli ambienti
riscaldati
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   Gli ambienti riscaldati

Foto 31

Particolare delle suspensurae su pilae
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   La decorazione degli ambienti e gli arredi

                 Foto 32

                 Testa femminile in marmo (Musa?) rinvenuta negli scavi
                 del 1940 - Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
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   La decorazione degli ambienti e gli arredi

                 Foto 33

                 Statua virile
                 Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
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   La decorazione degli ambienti e gli arredi

Foto 34

Ipotesi di ricostruzione della decorazione delle pareti
Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
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   La decorazione degli ambienti e gli arredi

Foto 35

Campionatura di tessere in pasta vitrea
Museo Archeologico Nazionale la Civitella (CH)
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