LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE

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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
Le relazioni
tra insegnanti e genitori
  nelle scuole dell’infanzia comunali
                 Ci vuole un villaggio
                per educare un bambino

Barbara Benedetti, Donella Fammoni, Tosca Bassi, Catello Marciano
     del Coordinamento Pedagogico delle Scuole dell’Infanzia
LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
DIREZIONE ISTRUZIONE
    SERVIZIO SCUOLA DELL’INFANZIA
    COORDINAMENTO PEDAGOGICO
            via Nicolodi, 2 Firenze
                tel. 055.2625680
      coord.scuola.infanzia@comune.fi.it

 Alla presente pubblicazione ha collaborato:
                Mara Giulietti
        P.O. Coordinamento pedagogico

        I disegni utilizzati per la copertina
            e per i separatori di capitolo
           sono stati eseguiti dai bambini
        della scuola comunale dell’infanzia
            “Andrea del Sarto” - Firenze

Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze
        Finito di stampare nel dicembre 2010
LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
Le relazioni
 tra insegnanti e genitori
nelle scuole dell’infanzia comunali

                   Ci vuole un villaggio
                  per educare un bambino

                         Servizio Scuola dell’infanzia
                             Direzione Istruzione
                         Assessorato all’Educazione

 a cura di Barbara Benedetti, Donella Fammoni, Tosca Bassi, Catello Marciano
LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
INDICE

    8    Presentazione
         Rosa Maria Di Giorgi
         Assessore all’Educazione
         del Comune di Firenze

    10   Introduzione
         Barbara Benedetti

         I° PARTE

    10   L’approccio ecologico

    12   Partecipazione e corresponsabilità

    13   Famiglia e Scuola:
         una relazione complessa

    14   Patto Formativo
         scuola - famiglia

    15   Accoglienza:
         genitori a scuola

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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
II° PARTE

18   Le azioni sviluppate

     • organi collegiali
     • accoglienza alle famiglie
     • laboratori con i genitori
     • feste scolastiche
     • mostra Progettando tra le scuole

20   Photogallery

24   Formazione comune
     genitori, insegnanti, ese

26   Un’esperienza significativa

     Progetto La costruzione della
     condivisione e della collaborazione
     scuola - famiglia - territorio per la
     promozione dello sviluppo e delle
     competenze di vita dei bambini

     • finalità
     • contenuti
     • cos’è emerso
     • documentazione prodotta
       - i bisogni dei bambini
       - ipotesi di bacheca
       - esempio di verbale
       - i bisogni espressi dai genitori

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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
Presentazione
Rosa Maria Di Giorgi
Assessore all’Educazione
del Comune di Firenze

L’
          Educazione è, oggi più che mai,         Senza Educazione si perdono le radici della
          uno degli elmenti portanti su cui       nostra cultura e i valori etici e morali che
          deve fondarsi la crescita futura del    la contraddistinguono, si impedisce il con-
nostro paese e delle nostre comunità locali.      solidarsi di quegli elementi di democrazia
Un tema che racchiude in sé anche ele-            e rispetto dei diritti di tutti, che sono alle
menti di criticità, connessi alla complessità     base di una società libera e solidale.
dell’epoca in cui viviamo, e che richiede         La città di Firenze si aspetta molto da que-
un grande impegno, non solo da parte di           sto settore che, negli anni, ha garantito un
chi opera nella scuola, ma anche delle Isti-      solido punto di riferimento per le famiglie,
tuzioni, del territorio e, soprattutto, delle     sia in termini sociali che educativi, ope-
famiglie. Impegno che deve sostanziarsi           rando secondo i nuovi principi della for-
in investimenti a sostegno delle nostre isti-     mazione per tutto l’arco della vita (long life
tuzioni scolastiche da parte delle realtà di      learning), come indicato dal protocollo di
governo, a tutti i livelli, e in una sempre       Lisbona del 2000.
maggiore responsabilità da parte di quanti,       È nostro dovere dare una risposta adeguata
anche a livello comunale, operano nel set-        a queste aspettative, con impegno, passio-
tore educativo e della formazione.                ne e professionalità, per far fronte a bisogni
L’Assessorato all’Educazione del Comune           e necessità di una città che sta cambiando,
di Firenze avverte in pieno tale responsa-        che vuole affrontare in modo dinamico e
bilità, che coinvolge in maniera totale non       aperto le sfide imposte dalla globalizzazio-
solo la parte politico-istituzionale locale,      ne, prime fra tutte quelle dell’integrazione
ma anche tante persone che ogni giorno la-        e dell’inclusione.
vorano con convinzione, con professionali-        Davanti al mutamento della nostra società,
tà e disponibilità a tenere alta la qualità dei   chiamata a confrontarsi con le novità det-
servizi educativi comunali. L’Educazione è        tate da una realtà sempre più multietnica
per noi un valore assoluto.                       e dall’emergere di nuove povertà, abbiamo
Siamo consapevoli che un sistema educati-         il dovere di saper accettare e governare i
vo efficiente è l’elemento centrale su cui si     cambiamenti, interpretando bisogni educa-
basano lo sviluppo della nostra civiltà e la      tivi e formativi nuovi, per offrire risposte
crescita delle giovani generazioni, i cittadi-    adeguate ai nostri cittadini.
ni del futuro.

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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
Introduzione
Barbara Benedetti
Responsabile del Coordinamento
Pedagogico delle scuole
dell’infanzia comunali
fino a maggio 2010

I
    forti cambiamenti sociali degli ultimi       cleati nelle linee guida del progetto edu-
    anni hanno determinato nelle istituzio-      cativo del Servizio, la collaborazione tra
    ni educative e scolastiche una più forte     scuola e famiglia, strutturando modalità
consapevolezza dei bisogni dei bambini e         di accoglienza e di incontro sistematiche
dei problemi connessi con la loro educazio-      e realizzando ulteriori occasioni formative
ne, talvolta incontrando incertezze nell’af-     e informative in cui insegnanti, genitori,
frontare i diversi aspetti della funzione        operatori della scuola ed esperti dei ser-
educativa in un contesto ambientale sem-         vizi territoriali avessero l’opportunità di
pre più mutevole e multiculturale.               incontrarsi e confrontarsi condividendo le
La scuola dell’infanzia è un luogo privile-      esperienze educative. Questo percorso di
giato di incontro tra genitori ed insegnanti,    conoscenza richiede, infatti, tempo e dispo-
dove è indispensabile sviluppare relazioni       nibilità all’ascolto affinchè si possa stabilire
di collaborazione e di ascolto finalizzate a     un reale e positivo clima di fiducia.
promuovere congiuntamente il benessere           Le iniziative realizzate sono state finalizza-
dei bambini condividendo contenuti, me-          te a promuovere una concreta interazione
todi e percorsi educativi. Infatti dobbiamo      tra insegnanti, operatori, genitori e servizi
sottolineare che scuola e famiglia assumo-       territoriali, favorendo così occasioni di in-
no, pur nella diversità di ruolo e funzioni,     contro, fra gli adulti di riferimento, rispetto
una forte responsabilità educativa nei con-      alle tematiche inerenti i bisogni dei bambini
fronti dei bambini, appare quindi essenzia-      e delle bambine, lo sviluppo psicofisico e la
le creare un clima relazionale positivo fon-     promozione delle loro competenze ed abi-
dato su una comunicazione efficace, sulla        lità per la vita, a casa e a scuola, sostenendo
disponibilità all’ascolto reciproco e sulla      quindi le competenze e il ruolo specifico
condivisione del progetto educativo.             ma integrato delle singole componenti.
Affrontare globalmente e insieme gli aspet-      Realizzare servizi educativi e scolastici di
ti connessi alla crescita e allo sviluppo dei    qualità e promuovere politiche educative
bambini consente di riflettere sui reali bi-     efficaci significa prendere atto che il bambi-
sogni educativi dei bambini e acquisire un       no è un soggetto in crescita che la comunità
linguaggio comune per determinare per-           educativa deve accogliere e sostenere indi-
corsi di crescita e scelte educative condivise   viduando le esigenze formative nella loro
superando difficoltà e contrapposizioni.         globalità per strutturare risposte integrate
La Scuola dell’infanzia del Comune di Fi-        che non separino l’attenzione alle diverse
renze, nel corso degli anni, ha promosso e       dimensioni di sviluppo affettivo, sociale e
sostenuto, tra i criteri di riferimento enu-     cognitivo.

                                                                                                7
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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
PRIMA PARTE

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LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
L’approccio
     Ecologico

Non si può comprendere la condizione del          Il futuro dei bambini passa attraverso gli
bambino di oggi, i suoi bisogni educativi e       adulti e quindi, tutto dipende dal modo in
formativi, prescindendo dalla realtà nella        cui gli adulti immaginano l’infanzia e dal-
quale è immerso fin dalla nascita, e nella        la consapevolezza che hanno di questa età.
quale sviluppa la propria identità.               Risulta pertanto fondamentale il ruolo degli
Una realtà, come suggerisce Morin, carat-         adulti di riferimento e in particolare quelli
terizzata da una complessità che si snoda         della famiglia a cui i bambini appartengo-
non più secondo il criterio della linearità,      no.
bensì secondo una reticolarità interattiva
che tiene conto di una prospettiva siste-         È la famiglia il luogo d’elezione determi-
mica ed ecologica, cioè di un approccio in        nante per l’educazione, che ha assunto oggi
cui gli elementi costitutivi delle relazioni e    una varietà e complessità di situazioni e
dell’ambiente sono in continua coevoluzio-        trasformazioni molto rilevante rispetto ad
ne ed interazione.                                un passato anche recente (famiglia mono-
Tutto ciò rimanda alle intuizioni ecologiche di   genitoriale, famiglia allargata, ecc.). Queste
Broffenbrenner, che ha compreso e descrit-        trasformazioni, direttamente dipendenti dai
to la grande portata della reciprocità delle      mutamenti sociali e giuridici, si accompa-
influenze prodotte dalle intersezioni tra         gnano a modi diversi di vivere le relazioni e
micro-meso e macrosistema sociale, nella          i legami intrafamiliari.
costituzione di un contesto educativo pluri-      Comunque essa sia, è la famiglia il luogo
mo e complesso.                                   dell’educazione dei bambini e avrà speran-
Partendo da questo convincimento è possi-         za di successo solo se esiste un ben chiaro
bile delineare una condizione dell’infanzia       progetto-uomo nella mente dei loro genitori.
caratterizzata da una profonda mutevolez-         Spetta ai genitori il compito di costruire le
za, spesso descritta in modo parziale senza       prime fondamenta dell’esistenza dei propri
coglierne appieno l’elemento della sua at-        figli, la cui personalità si formerà proprio
tuale complessità. Parliamo, infatti, sempre      sulla base dei modelli che la famiglia sarà in
più spesso e in maniera frammentaria di           grado di offrire loro, nonché sul livello di se-
bambini figli della società dei consumi, fru-     renità del contesto familiare, che sarà tanto
itori passivi di prodotti del mercato e della     più efficace se altrettanto serena sarà vissuta
pubblicità, di bambini fortemente deprivati       la funzione genitoriale.
e disagiati oppure risucchiati da un iperat-      Tanto più i modelli educativi degli adul-
tivismo indotto da ansiose aspettative ge-        ti educanti si fonderanno su valori saldi,
nitoriali.                                        tanto più il bambino interiorizzerà valori

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forti. L’ambiente familiare e le relazioni che             di adattamento creativo e di resilienza che
il bambino instaura al suo interno hanno,                  gli consentiranno di affrontare la vita.
dunque, una fondamentale importanza per                    Imparare a restituire significato alle cose e,
il suo sviluppo sano ed equilibrato. L’edu-                soprattutto, ai valori e ai sentimenti conferi-
cazione è innanzitutto quell’e-ducere che                  sce senso all’agire personale ed è per questo
porta allo scoperto e valorizza le potenziali-             che educazione e genitorialità non possono
tà che ogni individuo possiede, ma è anche                 che essere naturalmente in sinergia.
prendersi cura, dedicare il tempo per fare del-            Se la famiglia è il primo contesto formativo,
le cose insieme, seguire i processi di crescita            la scuola è il primo luogo di socializzazione
per creare quella base di fiducia e di affida-             allargato per la formalizzazione e la siste-
mento che assicura al bambino quell’amore                  matizzazione dei percorsi educativi. È nel-
di cui ha bisogno e senza il quale egli speri-             la scuola che genitori, insegnanti, operatori
menterebbe la condizioni della solitudine.                 scolastici ed esperti si incontrano, si parlano
Non ci può essere educazione laddove non                   per concorrere alla ricerca di una visione co-
ci siano anche amore e coinvolgimento emo-                 mune sull’idea di bambino, dei suoi bisogni
tivo che necessitano di una alfabetizzazione               reali, dei progetti e dei percorsi condivisi per
oggi indispensabile poichè, come osserva                   la sua crescita e per il suo sviluppo armo-
Umberto Galimberti nel suo saggio: L’ospi-                 nioso.
te inquietante (2007), [...Il fondo emotivo ...dei         È fondamentale, quindi, che tutte le compo-
nostri figli... è stato sollecitato fin dalla più tenera   nenti di questo sistema formativo abbiano
età da un volume di sensazioni e impressioni ec-           ruoli definiti con principi ispiratori condi-
cessivo rispetto alla loro capacità di contenimen-         visi. Famiglia, scuola, istituzioni, società,
to. Sin dai primi anni di vita hanno fatto troppa          connotano la complessità di un sistema
esperienza (televisiva e non) rispetto alla loro           diversificato da scelte politiche e influenze
capacità di elaborarla. ...Ora questi nostri figli si      territoriali al quale il bambino appartiene
trovano ad avere un’emotività carica e sovraec-            e sono chiamate al difficile e irrinunciabile
citata...]                                                 compito della formazione del cittadino del
                                                           domani.
È con l’educazione che un bambino deve
essere aiutato ad appropriarsi di strumenti
di riflessione e di decodifica per raffredda-
re le emozioni, sviluppare sufficienti livelli
di sicurezza, autonomia, capacità affettivo-
relazionali per costruire, inoltre, quelle doti

                                                                                                        11
Partecipazione
     e Corresponsabilità

La prospettiva educativa, che possiamo sin-         altà gli adulti i protagonisti della costruzione
tetizzare con il detto africano: Ci vuole un        di questi contesti. La partecipazione non è
villaggio per educare un bambino oggi stenta        solo un dato individuale, ma è anche un fatto
a decollare essendo indebolita la forza della       sociale in quanto sviluppa un processo di cre-
comunità locale.                                    scita delle persone e dei contesti rappresen-
Ciò che prima scaturiva da una comunità             tando una grande sfida che coinvolge, non
più coesa e solidale, oggi viene sempre più         solo il futuro dell’educazione scolastica, ma
demandato dalla famiglia alla scuola che ha,        soprattutto il futuro stesso della comunità.
infatti, la possibilità di incidere sui processi    Con il Decreto sull’Autonomia del 1999 la
cognitivi e relazionali dei futuri cittadini, in    scuola si apre al territorio costruendo pro-
quanto, quasi tutte le famiglie passano con         cessi partecipativi che coinvolgono scuola e
i loro figli attraverso di essa. Pur tuttavia da    famiglia, i quali devono maturare insieme
sola la scuola non può farcela se non fa rete       un percorso collaborativo che comporta la
con le agenzie educative e le competenze            chiarificazione di ruoli, il riconoscimento
professionali esistenti sul territorio mettendo     delle competenze e del reciproco rispetto.
così in atto forme di confronto e di dialogo        Il rapporto tra genitori e insegnanti non può
interistituzionale.                                 essere conseguito una volta per tutte: va co-
Il concetto di partecipazione chiama in causa       struito continuamente, giorno dopo giorno,
in primo luogo la scuola e la famiglia, ma ha       mediante un costante lavoro di confronto,
anche un orizzonte contestuale più ampio            dialogo, negoziazione. Per far ciò, è necessa-
che coinvolge i servizi, le associazioni, le am-    rio che il rapporto tra scuola e famiglia poggi
ministrazioni e gli enti del territorio.            sulla convinzione che l’uno, per ben svolgere
Lo scopo comune è condividere e portare             la propria azione, ha bisogno dell’altro.
avanti insieme, ognuno con il proprio ruolo,        La corresponsabilità, inoltre, non può esse-
lo stesso obiettivo educativo rappresentato         re intesa in modo statico, rigido, uniforme,
dal crescere e dall’educare i figli/alunni.         occorre interpretarla in senso dinamico, alla
Dietro alla realtà della partecipazione esi-        luce delle istanze poste dalla crescita dei
stono altre grandi sfide come l’integrazione,       figli-alunni. In questa prospettiva, si può
l’orientamento, l’inclusione. Infatti il sentirsi   formulare l’ipotesi che la corresponsabilità
parte costituisce la più efficace forma di pre-     va differenziata, e richiede un costante lavo-
venzione al disagio e di promozione sociale         ro di negoziazione, conformemente ai gradi
dei bambini e delle loro famiglie.                  dell’istituzione scolastica, in quanto, occasio-
I bambini sono, dunque, i principali benefi-        ne preziosa per motivare gli adulti verso la
ciari di contesti partecipativi, ma sono in re-     ricerca del bene comune dei bambini.

12
FAMIGLIA E SCUOLA
  una relazione complessa

Il Servizio Scuola dell’Infanzia del Comu-         fanzia sostiene il proprio personale docente
ne di Firenze, attraverso il coordinamento         attivando iniziative di formazione sulle te-
pedagogico, si è impegnato a favorire e so-        matiche relazionali, comunicative, di ruolo,
stenere la relazione, la partecipazione e la       oltre a quelle strettamente metodologico-
collaborazione tra insegnanti e genitori per       didattiche.
la crescita e lo sviluppo dei bambini.
Come la scuola non può essere sottostima-
ta, per quanto attiene alla sua specificità
operativa, così la famiglia non può essere
sottovalutata per quanto concerne la sua
responsabilità.
Normalmente il ruolo dell’insegnante vie-
ne riconosciuto dal bambino se i genitori
non ne svalutano l’azione; è quindi neces-
sario che il genitore non si sostituisca all’in-
segnante e viceversa.
L’azione dell’insegnante acquisisce valore
solo se tra lui e il genitore si instaura una
relazione fiduciaria.
Insegnante e genitore agiscono con ruoli
diversi, i loro interventi necessitano co-
munque di integrazione e di rinforzo
scambievole. È necessario, quindi, creare
un rapporto insegnante-genitore basato su
una ricerca comune, su un dialogo sempre
aperto che, non sia semplice conversazio-
ne né dibattito, ma una ricerca sui modi in
cui pensare la formazione dei bambini che
per la scuola sono alunni e per i genitori
sono figli.
Oggi, la professionalità docente passa at-
traverso la capacità del singolo insegnante
di saper impostare i rapporti con le fami-
glie e per questo il Servizio Scuola dell’In-

                                                                                             13
PATTO FORMATIVO
     scuola - famiglia

Il camminare insieme insegnanti e geni-         le esigenze del contesto culturale, sociale
tori, il vivere lo sforzo comune di costru-     ed economico del territorio, riconoscendo
zione e condivisione di linee progettuali, è    le diverse opzioni metodologiche e valo-
cosa che assume un valore alto e rappre-        rizzando le professionalità del personale
senta un momento di formazione per in-          della scuola in coerenza con gli obiettivi
segnanti e genitori, un crescere insieme in     formativi.
un cammino di ricerca.
I genitori, negli Organi Collegiali si rivol-
gono alla scuola per condividere il proget-
to educativo stipulando con essa un patto
educativo nel cui ambito essi diventano
parte attiva, assumendosi la responsabili-
tà derivante dal loro ruolo di genitori.
Con i decreti delegati (D.P.R. 416/74) è
stato introdotto il concetto di gestione
sociale della scuola che, con il passar del
tempo, si è sempre di più avvicinato a una
forma di corresponsabilizzazione e di co-
educazione.
I genitori sono invitati ad entrare nella
scuola non come utenti, ma come adul-
ti educanti che condividono le scelte e
gli impegni presi dalla scuola nel Piano
dell’Offerta Formativa.
 Il Piano dell’Offerta Formativa (D.P.R.
275/99 art. 3) rappresenta, infatti, un con-
tratto che definisce un patto pedagogico-
educativo tra scuola, famiglia e territorio
che esplicita la progettazione educativa ed
organizzativa, curricolare ed extracurrico-
lare, che la scuola adotta nell’ambito della
propria autonomia. È il documento che
dichiara l’identità culturale e progettua-
le dell’istituzione scolastica e che riflette

14
ACCOGLIENZA
 genitori a scuola

La scuola dell’infanzia comunale, per l’at-     incidenza che, le esperienze dei primi sei
tenzione che rivolge ai bambini e ai loro       anni di vita dei bambini, hanno sullo svi-
genitori, si propone come un’istituzione        luppo della personalità.
accogliente, come luogo di incontro, di
interazioni, di rapporti e di relazioni, co-
munica con le famiglie e sollecita la loro
partecipazione per maturare insieme la
corresponsabilità educativa.
Il conseguimento di questo obiettivo è il
risultato di un percorso che insegnanti e
genitori devono compiere insieme.
L’ingresso a scuola è l’evento che coinvol-
ge il bambino, la famiglia, gli insegnanti,
rappresenta un momento di crescita per
il bambino per le implicazioni emotivo-
affettive del distacco dalla madre e dalla
famiglia.
Assume, per tanto particolare importanza
la fiducia che i genitori pongono nell’isti-
tuzione e negli insegnanti a cui affidano
il bambino, la serenità con cui i genitori
accettano di condividere con altri l’educa-
zione del proprio figlio e il significato che
gli insegnanti attribuiscono a questa deli-
cata delega di cui sono destinatari.
Una corretta impostazione dei rapporti tra
genitori ed insegnanti costituisce una con-
dizione essenziale per coordinare la dina-
mica distacco – affidamento – accoglienza
– coinvolgimento.
La tipologia di relazione genitori-bam-
bino, famiglia-scuola, bambino-coetanei,
bambino-insegnanti assume, pertanto,
grandissima importanza per la particolare

                                                                                        15
16
SECONDa PARTE

           17
LE AZIONI
     SVILUPPATE

Nell’ottica dello sviluppo integrale delle       per una riflessione sugli apprendimento e
bambine e dei bambini iscritti nelle scuo-       sulla crescita del bambino utilizzando lo
le dell’infanzia del Comune di Firenze, le       strumento del Percorso Formativo dell’Alunno
linee guida che hanno caratterizzato il pro-     dove si riporta la registrazione delle osserva-
getto educativo riguardano:                      zioni sui traguardi di sviluppo raggiunti da
                                                 ciascun bambino.
- La dimensione delle competenze
cognitivo-relazionali dei bambini                • Accoglienza alle famiglie
                                                 - “La Scuola dell’infanzia si presenta”. Pri-
- La dimensione della prevenzione                ma presentazione delle finalità educative
del disagio dei bambini                          della scuola dell’infanzia e degli aspetti or-
                                                 ganizzativi relativi al funzionamento e alle
- La dimensione della partecipazione             modalità di iscrizione
alla vita scolastica dei genitori.
                                                 - Open day. Le famiglie hanno la possibilità
Alla luce di quanto sopra il Servizio Scuola     di visitare più scuole in giornate prestabilite
dell’Infanzia organizza e promuove l’integra-    e raccogliere le prime informazioni sull’orga-
zione scuola-famiglia e favorisce strategie di   nizzazione scolastica dalle insegnante
comunicazione e di relazione attraverso:
                                                  - Le Iscrizioni. Vengono effetuate dagli
• Organi collegiali                              insegnanti presso la propria scuola
- Assemblee con i genitori per illustrare
l’organizzazione della scuola ai nuovi iscrit-   - Mediazione Culturale. Il servizio ha atti-
ti e per la presentazione e verifica del Piano   vato interventi di mediazione culturale con
dell’Offerta Formativa                           l’obiettivo di facilitare le relazioni fra la scuo-
                                                 la e le famiglie straniere attraverso:
- Riunione di sezione con i genitori dove        a) moduli di iscrizione multilingue, che ven-
vengono presentate le attività didattiche        gono utilizzati al momento dell’iscrizione dei
e i materiali elaborati dai bambini              bambini a scuola, per agevolare le pratiche
                                                 burocratiche.
- Elezione dei rappresentanti dei genitori di    b) mediatori culturali che partecipano insie-
plesso e di sezione                              me agli insegnanti agli incontri informativi
                                                 scuola-famiglia per facilitare l’inserimento e
- Colloqui individuali con le famiglie           l’accoglienza dei bambini nel gruppo classe,

18
per favorire la comunicazione tra il bambino          appartenere ad una storia. Durante questi
e l’insegnante e per i colloqui individuali.          incontri le famiglie forniscono, come veico-
                                                      lo della propria cultura, oggetti-stimolo quali:
• Laboratori con i genitori                           odori, sapori, musiche e danze trasmettendo
I genitori hanno la possibilità di conoscere          così emozioni della propria terra e permet-
e vivere l’esperienza scolastica condividen-          tendo di farne esperienza educativa
done il percorso educativo e divenendone
co-protagonisti. Nello stesso tempo la loro           - Biblioteca dei genitori. I genitori colla-
partecipazione diventa occasione di raffor-           borano con gli insegnanti nella gestione
zamento di legami intrafamiliari, laddove si          della biblioteca scolastica per il prestito
presentano situazioni familiari critiche.             dei libri a casa.
I genitori dei bambini vengono invitati a par-
tecipare ad un’avventura molto importante:            • Feste scolastiche
condividere emozioni ed esperienze. Non è             Costituiscono momenti di aggregazione
tanto significativo il cosa fare, bensì l’esserci e   per le famiglie ed occasioni di verifica
mettersi in gioco.                                    delle attività didattiche.
                                                      La dimensione della festa costituisce
Nelle scuole vengono realizzati                       un’esperienza importante per bambini,
vari tipi di laboratori:                              genitori e quanti operano nella scuola.

- Teatro dei genitori. Il progetto Teatro             • Mostra Progettando tra le scuole
contribuisce a creare un clima di condivi-            La mostra, giunta alla decima edizione,
sione fra genitori, insegnanti e personale            rappresenta un’importante occasione cit-
ese, alimentando così la fiducia reciproca            tadina che ha lo scopo di documentare
e favorendo strategie di comunicazione e              e valorizzare la qualità e le progettualità
di relazione fra gli adulti educanti                  dalle scuole dell’infanzia comunali, stata-
                                                      li e private paritarie presenti sul territo-
- Attività artistico-espressive multicultura-         rio fiorentino. Viene allestita nel mese di
li. Occasioni di incontro e di valorizzazione         maggio presso l’Istituto degli Innocenti,
delle culture d’origine. Immaginarsi con              luogo di riferimento nazionale ed europeo
chiarezza le proprie origini e riuscire a de-         per la promozione della cultura dei diritti
finire l’identità dei propri genitori significa       dell’infanzia.
per ogni bambino avere un fondamento su
cui costruire la propria esistenza e sentire di

                                                                                                   19
PHOtogallery

                                               La scuola si presenta.
                                               Presentazione delle finalità
                                               educative ai genitori

                                               Open Day. I genitori visitano la scuola

                Laboratori con i genitori.
                Nelle foto, in senso orario:
          babbo australiano suona il tipico
         strumento aborigeno didgeridoo,
                     mamma bibliotecaria
           presenta alcuni libri ai bambini,
     mamma giapponese insegna gli origami

20
Laboratorio teatrale dei genitori.
                       Prove dello spettacolo
                       Biancaneve e i sette nani.
                       Nella foto sotto: messa in scena
                       di uno spettacolo per i bambini
                       realizzato dai genitori

Le feste scolastiche
                                                            21
Mostra Progettando tra le scuole.
     Istituto degli Innocenti, piazza Santissima Annunziata.
     Spettacolo degli sbandieratori in occasione della mostra

                                                              Istituto degli Innocenti, sala Grazzini.
                                             Spazio adibito alla proiezione audiovisiva dei progetti

22
Mostra Progettando tra le scuole.
Istituto degli Innocenti, salone Brunelleschi.
Spazio adibito all’esposizione degli elaborati
dei bambini

                                                 23
FORMAZIONE COMUNE
  tra genitori, insegnanti ed ese

Il Servizio Scuola dell’Infanzia ha organizza-    - Sensibilizzare, informare e rendere
to, per i genitori dei bambini che frequentano    consapevole il genitore della propria
la scuola comunale, per gli insegnanti e per il   competenza comunicativa
personale non docente (ese) cicli di incontri a
tema curati da docenti universitari, esperti e    - Fornire al genitore conoscenze e stru-
specialisti dell’A.S.L. che hanno trattato, nel   menti per lo sviluppo della consapevolez-
corso di un decennio, le seguenti tematiche:      za comunicativa nelle aree del linguaggio
                                                  verbale e non verbale.
- La comunicazione
                                                  • Temi trattati all’interno
- Il ruolo di genitori, di insegnanti              dei laboratori
e di esecutori educativi                          - Il linguaggio dell’ascolto: genitori, figli
                                                  ed i linguaggi in prima persona
- La collaborazione scuola-famiglia
                                                  - Il linguaggio della gestione del conflitto:
Il Servizio ha promosso, inoltre, laboratori      le parole del conflitto e le altre parole
di alfabetizzazione emotiva con lo scopo di
offrire ai bambini un ambiente educativo          - Il linguaggio dell’accoglienza:
coerente, dove insegnanti, genitori ed ese        assertivo o aggressivo
imparino a parlare insieme il linguaggio
delle emozioni. Gli incontri prevedevano un       - Stili di apprendimento nel genitore
percorso per favorire la sensibilizzazione e      e nel bambino
il riconoscimento di uno stile comunicativo-
relazionale che rispecchiava il lavoro svolto     - Stare in relazione con i figli e, allo stesso
dagli insegnanti nei corsi di formazione.         tempo, aprire un dialogo con se stessi, col
                                                  proprio essere genitori, consentendo di
• Obiettivi                                       interpretare, in maniera attiva e responsa-
- Favorire una maggiore sinergia tra la           bile, il proprio ruolo educativo di madre
scuola dell’infanzia e la famiglia avvici-        o di padre.
nando i genitori alle tematiche pedagogi-
co-didattiche                                     Per questo il Servizio Scuola dell’Infanzia
                                                  del Comune di Firenze ha reputato im-
- Valorizzare, rafforzare e sostenere             portante che i genitori trovassero spazi e
il ruolo del genitore                             momenti di consulenza, per riflettere sul

24
proprio agire, per interrogarsi e confron-
tarsi, per imparare dall’esperienza.
Il Servizio ha promosso, inoltre, laboratori
teorico-esperenziali su stili comunicativi,
comunicazione efficace, autostima, affer-
mazione di sé e interazione, gestione dei
conflitti, prevenzione del fenomeno del
bullismo ed ascolto delle emozioni.

Gli incontri hanno avuto lo scopo di mi-
gliorare le competenze relazionali, ponen-
do le basi fondamentali per un comporta-
mento positivo nelle relazioni personali,
nelle relazioni di lavoro e nelle relazioni
sociali.
È utile, infatti, sviluppare la capacità di
esprimere i propri pensieri, le proprie sen-
sazioni, affermare chiaramente i propri
bisogni, mantenere le linee comunicative
con le altre persone.

Questo prevede una forma di comunica-
zione onesta, assertiva, in grado di mi-
gliorare le proprie capacità espressive e
favorire il miglioramento delle relazioni
interpersonali perfezionando le proprie
abilità relazionali, migliorando l’intesa
tra adulti, le competenze comunicative
verbali e non verbali, aumentando il be-
nessere emotivo della persona attraverso
l’acquisizione di abilità specifiche e cre-
ando occasioni di incontro e di sostegno,
per formarsi come genitori ed insegnanti
efficaci.

                                               25
UN’ESPERIENZA
 SIGNIFICATIVA

PROGETTO                                       - Favorire le strategie di comunicazione,
La costruzione della condivisione              condivisione e collaborazione tra scuola,
e della collaborazione                         famiglie e territorio
scuola - famiglia - territorio per la
promozione dello sviluppo e delle              - Sostenere le competenze educative dei
competenze di vita dei bambini                 genitori e delle famiglie, degli insegnanti
                                               e degli operatori scolastici
Questa esperienza, curata dall’ASL, è sta-
ta particolarmente significativa, perché       • Contenuti
ha coinvolto tutto il plesso scolastico, in-   - Che cosa s’intende per competenze ed abi-
segnanti, esecutori e genitori. Il corso di    lità di vita dei bambini e che cosa si intende
formazione integrato Scuola-Famiglia-Asl       per promozione dello sviluppo personale e
ha coinvolto una scuola dell’infanzia del      sociale dei bambini a casa e a scuola
Comune di Firenze negli anni scolastici
2006/2007 e 2007/2008 accogliendo le rac-      - I bisogni dei bambini visti
comandazioni dell’O.M.S., del Ministero        dagli adulti che si occupano
dell’Istruzione e della Regione Toscana.       del loro sviluppo

• Finalità                                     - I bisogni dei genitori
- Favorire occasioni di incontro, fra gli
adulti di riferimento, rispetto alle tema-     - I bisogni degli insegnanti
tiche inerenti i bisogni dei bambini/e, lo     e degli operatori scolastici
sviluppo psicofisico e la promozione delle
loro competenze ed abilità per la vita, a      - Il riconoscimento delle reciproche
casa e a scuola                                competenze e funzioni per collaborare
                                               insieme al benessere dei bambini
- Promuovere l’integrazione tra scuola,
famiglie, risorse e servizi del territorio     - La condivisione di un linguaggio
                                               comune nel percorso di collaborazione
- Favorire il riconoscimento reciproco
dei rispettivi bisogni, ruoli e funzioni       - La comunicazione ed il dialogo
necessari per l’integrazione                   costruttivo fra scuola, famiglia
                                               e risorse territoriali.

26
• Cosa è emerso                                      - Hanno sottolineato l’importanza di aver
Gli insegnanti, gli esecutori e i genitori han-      costituito una rete tra i servizi statali e
no espresso le seguenti considerazioni:              comunali, che hanno collaborato in tutte
                                                     le fasi del progetto, mantenendo costante
- Si sono sentiti meno isolati, avendo condi-        l’interesse e congruente il percorso forma-
viso informazioni riguardanti lo sviluppo dei        tivo realizzato.
bambini ed ampliato la conoscenza reciproca
rispetto ai bisogni e alle caratteristiche degli     • Documentazione prodotta
adulti che sono intorno agli stessi bambini           - Elaborato grafico che rappresenta i bi-
                                                     sogni dei bambini visti dai genitori, dagli
- Hanno avuto la possibilità di affrontare te-       insegnati e dagli esecutori della scuola
matiche delicate e complesse quali la sessua-
lità, l’aggressività, i disagi espressi dei bambi-
ni a casa e a scuola, al fine di trovare strategie
educative comuni in entrambi i contesti

- Hanno espresso il desiderio ed hanno sug-
gerito di avere ulteriori occasioni simili, in
particolare più incontri insieme, genitori ed
insegnanti

- Hanno proposto di organizzare dei labo-
ratori per bambini nello stesso orario della
formazione, in modo da facilitare la parteci-
pazione a tutti i genitori

- Hanno acquisito competenze relazionali
che facilitano la condivisione del percorso
educativo scuola-famiglia

- Hanno condiviso, in particolare grazie
all’impegno e alla collaborazione del rappre-
sentante di plesso, strategie di comunicazio-
ne fra genitori (fra cui verbali degli incontri
affissi in bacheca)

                                                                                              27
- Ipotesi di bacheca elaborata da genitori, insegnanti
     ed ese che hanno partecipato agli incontri

28
- Esempio di verbale redatto dal rappresentante
dei genitori e affisso nella bacheca della scuola

           Oggetto: Verbale incontro del 16 maggio 2007

       RISULTATI DEL QUESTIONARIO SULLA VALUTAZIONE
                             DEL PROGETTO
        Le risposte al questionario (compilato da circa 40 genitori)
                 hanno fatto emergere i seguenti aspetti:

      A) Considerazione molto positiva del progetto, che ha creato sicuramente dei momenti
      di confronto e di scambio tra coloro che ogni giorno sono responsabili dello sviluppo
      dei bambini, in un’ottica di circolarità del sistema scuola-famiglia
      B) Opportunità di continuare il percorso intrapreso anche il prossimo anno
      C) Esistenza di problemi organizzativi che hanno impedito la partecipazione
      D) Condivisione su alcune modifiche organizzative da apportare al progetto.
      Alcune proposte hanno riguardato:
      - la necessità di far partecipare sempre gli insegnanti
      - di fare incontri più ravvicinati
      - di organizzare, nello stesso orario dell’incontro, un’attività extrascolastica per i bambini,
      connessa ed integrata agli argomenti da trattare nel Progetto, così da risolvere
      i problemi legati alla difficoltà di lasciare i figli (es. attività che potrebbe essere svolta
      nella palestra della scuola e gestita da personale convenzionato con la scuola)
      - di dedicare gli incontri a specifici argomenti

      Cordiali saluti.
      Babbo Vincenzo - Rappresentante di Plesso Scolastico

      Scuola dell’infanzia...		                                 - Per ogni chiarimento tel....

                                                                                                        29
- Verbalizzazioni raccolte

        Bisogni espressi dai genitori

               Mamma Barbara
               Come genitore ho bisogno
               di essere confortato e sostenuto.

               Babbo Vincenzo
               Si pretende dalla scuola, ma cerchiamo
               di partecipare maggiormente anche noi genitori.

               Mamma Tatiana
               Si deve sviluppare maggiore empatia per favorire
               il rapporto di fiducia tra genitori e scuola.

               Mamma Elisa
               Oggi si osserva un atteggiamento ipercritico verso
               gli insegnanti rispetto a pochi anni fa
               in cui gli si riconosceva una sorta di autorità indiscussa.

               Mamma Alessandro
               Trovare il giusto equilibrio tra il mio bisogno
               di genitore e il suo bisogno di bambino.

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