LE RELAZIONI TRA INSEGNANTI E GENITORI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI - CI VUOLE UN VILLAGGIO PER EDUCARE UN BAMBINO - EDUCAZIONE
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Le relazioni tra insegnanti e genitori nelle scuole dell’infanzia comunali Ci vuole un villaggio per educare un bambino Barbara Benedetti, Donella Fammoni, Tosca Bassi, Catello Marciano del Coordinamento Pedagogico delle Scuole dell’Infanzia
DIREZIONE ISTRUZIONE SERVIZIO SCUOLA DELL’INFANZIA COORDINAMENTO PEDAGOGICO via Nicolodi, 2 Firenze tel. 055.2625680 coord.scuola.infanzia@comune.fi.it Alla presente pubblicazione ha collaborato: Mara Giulietti P.O. Coordinamento pedagogico I disegni utilizzati per la copertina e per i separatori di capitolo sono stati eseguiti dai bambini della scuola comunale dell’infanzia “Andrea del Sarto” - Firenze Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze Finito di stampare nel dicembre 2010
Le relazioni tra insegnanti e genitori nelle scuole dell’infanzia comunali Ci vuole un villaggio per educare un bambino Servizio Scuola dell’infanzia Direzione Istruzione Assessorato all’Educazione a cura di Barbara Benedetti, Donella Fammoni, Tosca Bassi, Catello Marciano
INDICE 8 Presentazione Rosa Maria Di Giorgi Assessore all’Educazione del Comune di Firenze 10 Introduzione Barbara Benedetti I° PARTE 10 L’approccio ecologico 12 Partecipazione e corresponsabilità 13 Famiglia e Scuola: una relazione complessa 14 Patto Formativo scuola - famiglia 15 Accoglienza: genitori a scuola 4
II° PARTE 18 Le azioni sviluppate • organi collegiali • accoglienza alle famiglie • laboratori con i genitori • feste scolastiche • mostra Progettando tra le scuole 20 Photogallery 24 Formazione comune genitori, insegnanti, ese 26 Un’esperienza significativa Progetto La costruzione della condivisione e della collaborazione scuola - famiglia - territorio per la promozione dello sviluppo e delle competenze di vita dei bambini • finalità • contenuti • cos’è emerso • documentazione prodotta - i bisogni dei bambini - ipotesi di bacheca - esempio di verbale - i bisogni espressi dai genitori 5
Presentazione Rosa Maria Di Giorgi Assessore all’Educazione del Comune di Firenze L’ Educazione è, oggi più che mai, Senza Educazione si perdono le radici della uno degli elmenti portanti su cui nostra cultura e i valori etici e morali che deve fondarsi la crescita futura del la contraddistinguono, si impedisce il con- nostro paese e delle nostre comunità locali. solidarsi di quegli elementi di democrazia Un tema che racchiude in sé anche ele- e rispetto dei diritti di tutti, che sono alle menti di criticità, connessi alla complessità base di una società libera e solidale. dell’epoca in cui viviamo, e che richiede La città di Firenze si aspetta molto da que- un grande impegno, non solo da parte di sto settore che, negli anni, ha garantito un chi opera nella scuola, ma anche delle Isti- solido punto di riferimento per le famiglie, tuzioni, del territorio e, soprattutto, delle sia in termini sociali che educativi, ope- famiglie. Impegno che deve sostanziarsi rando secondo i nuovi principi della for- in investimenti a sostegno delle nostre isti- mazione per tutto l’arco della vita (long life tuzioni scolastiche da parte delle realtà di learning), come indicato dal protocollo di governo, a tutti i livelli, e in una sempre Lisbona del 2000. maggiore responsabilità da parte di quanti, È nostro dovere dare una risposta adeguata anche a livello comunale, operano nel set- a queste aspettative, con impegno, passio- tore educativo e della formazione. ne e professionalità, per far fronte a bisogni L’Assessorato all’Educazione del Comune e necessità di una città che sta cambiando, di Firenze avverte in pieno tale responsa- che vuole affrontare in modo dinamico e bilità, che coinvolge in maniera totale non aperto le sfide imposte dalla globalizzazio- solo la parte politico-istituzionale locale, ne, prime fra tutte quelle dell’integrazione ma anche tante persone che ogni giorno la- e dell’inclusione. vorano con convinzione, con professionali- Davanti al mutamento della nostra società, tà e disponibilità a tenere alta la qualità dei chiamata a confrontarsi con le novità det- servizi educativi comunali. L’Educazione è tate da una realtà sempre più multietnica per noi un valore assoluto. e dall’emergere di nuove povertà, abbiamo Siamo consapevoli che un sistema educati- il dovere di saper accettare e governare i vo efficiente è l’elemento centrale su cui si cambiamenti, interpretando bisogni educa- basano lo sviluppo della nostra civiltà e la tivi e formativi nuovi, per offrire risposte crescita delle giovani generazioni, i cittadi- adeguate ai nostri cittadini. ni del futuro. 6
Introduzione Barbara Benedetti Responsabile del Coordinamento Pedagogico delle scuole dell’infanzia comunali fino a maggio 2010 I forti cambiamenti sociali degli ultimi cleati nelle linee guida del progetto edu- anni hanno determinato nelle istituzio- cativo del Servizio, la collaborazione tra ni educative e scolastiche una più forte scuola e famiglia, strutturando modalità consapevolezza dei bisogni dei bambini e di accoglienza e di incontro sistematiche dei problemi connessi con la loro educazio- e realizzando ulteriori occasioni formative ne, talvolta incontrando incertezze nell’af- e informative in cui insegnanti, genitori, frontare i diversi aspetti della funzione operatori della scuola ed esperti dei ser- educativa in un contesto ambientale sem- vizi territoriali avessero l’opportunità di pre più mutevole e multiculturale. incontrarsi e confrontarsi condividendo le La scuola dell’infanzia è un luogo privile- esperienze educative. Questo percorso di giato di incontro tra genitori ed insegnanti, conoscenza richiede, infatti, tempo e dispo- dove è indispensabile sviluppare relazioni nibilità all’ascolto affinchè si possa stabilire di collaborazione e di ascolto finalizzate a un reale e positivo clima di fiducia. promuovere congiuntamente il benessere Le iniziative realizzate sono state finalizza- dei bambini condividendo contenuti, me- te a promuovere una concreta interazione todi e percorsi educativi. Infatti dobbiamo tra insegnanti, operatori, genitori e servizi sottolineare che scuola e famiglia assumo- territoriali, favorendo così occasioni di in- no, pur nella diversità di ruolo e funzioni, contro, fra gli adulti di riferimento, rispetto una forte responsabilità educativa nei con- alle tematiche inerenti i bisogni dei bambini fronti dei bambini, appare quindi essenzia- e delle bambine, lo sviluppo psicofisico e la le creare un clima relazionale positivo fon- promozione delle loro competenze ed abi- dato su una comunicazione efficace, sulla lità per la vita, a casa e a scuola, sostenendo disponibilità all’ascolto reciproco e sulla quindi le competenze e il ruolo specifico condivisione del progetto educativo. ma integrato delle singole componenti. Affrontare globalmente e insieme gli aspet- Realizzare servizi educativi e scolastici di ti connessi alla crescita e allo sviluppo dei qualità e promuovere politiche educative bambini consente di riflettere sui reali bi- efficaci significa prendere atto che il bambi- sogni educativi dei bambini e acquisire un no è un soggetto in crescita che la comunità linguaggio comune per determinare per- educativa deve accogliere e sostenere indi- corsi di crescita e scelte educative condivise viduando le esigenze formative nella loro superando difficoltà e contrapposizioni. globalità per strutturare risposte integrate La Scuola dell’infanzia del Comune di Fi- che non separino l’attenzione alle diverse renze, nel corso degli anni, ha promosso e dimensioni di sviluppo affettivo, sociale e sostenuto, tra i criteri di riferimento enu- cognitivo. 7
L’approccio Ecologico Non si può comprendere la condizione del Il futuro dei bambini passa attraverso gli bambino di oggi, i suoi bisogni educativi e adulti e quindi, tutto dipende dal modo in formativi, prescindendo dalla realtà nella cui gli adulti immaginano l’infanzia e dal- quale è immerso fin dalla nascita, e nella la consapevolezza che hanno di questa età. quale sviluppa la propria identità. Risulta pertanto fondamentale il ruolo degli Una realtà, come suggerisce Morin, carat- adulti di riferimento e in particolare quelli terizzata da una complessità che si snoda della famiglia a cui i bambini appartengo- non più secondo il criterio della linearità, no. bensì secondo una reticolarità interattiva che tiene conto di una prospettiva siste- È la famiglia il luogo d’elezione determi- mica ed ecologica, cioè di un approccio in nante per l’educazione, che ha assunto oggi cui gli elementi costitutivi delle relazioni e una varietà e complessità di situazioni e dell’ambiente sono in continua coevoluzio- trasformazioni molto rilevante rispetto ad ne ed interazione. un passato anche recente (famiglia mono- Tutto ciò rimanda alle intuizioni ecologiche di genitoriale, famiglia allargata, ecc.). Queste Broffenbrenner, che ha compreso e descrit- trasformazioni, direttamente dipendenti dai to la grande portata della reciprocità delle mutamenti sociali e giuridici, si accompa- influenze prodotte dalle intersezioni tra gnano a modi diversi di vivere le relazioni e micro-meso e macrosistema sociale, nella i legami intrafamiliari. costituzione di un contesto educativo pluri- Comunque essa sia, è la famiglia il luogo mo e complesso. dell’educazione dei bambini e avrà speran- Partendo da questo convincimento è possi- za di successo solo se esiste un ben chiaro bile delineare una condizione dell’infanzia progetto-uomo nella mente dei loro genitori. caratterizzata da una profonda mutevolez- Spetta ai genitori il compito di costruire le za, spesso descritta in modo parziale senza prime fondamenta dell’esistenza dei propri coglierne appieno l’elemento della sua at- figli, la cui personalità si formerà proprio tuale complessità. Parliamo, infatti, sempre sulla base dei modelli che la famiglia sarà in più spesso e in maniera frammentaria di grado di offrire loro, nonché sul livello di se- bambini figli della società dei consumi, fru- renità del contesto familiare, che sarà tanto itori passivi di prodotti del mercato e della più efficace se altrettanto serena sarà vissuta pubblicità, di bambini fortemente deprivati la funzione genitoriale. e disagiati oppure risucchiati da un iperat- Tanto più i modelli educativi degli adul- tivismo indotto da ansiose aspettative ge- ti educanti si fonderanno su valori saldi, nitoriali. tanto più il bambino interiorizzerà valori 10
forti. L’ambiente familiare e le relazioni che di adattamento creativo e di resilienza che il bambino instaura al suo interno hanno, gli consentiranno di affrontare la vita. dunque, una fondamentale importanza per Imparare a restituire significato alle cose e, il suo sviluppo sano ed equilibrato. L’edu- soprattutto, ai valori e ai sentimenti conferi- cazione è innanzitutto quell’e-ducere che sce senso all’agire personale ed è per questo porta allo scoperto e valorizza le potenziali- che educazione e genitorialità non possono tà che ogni individuo possiede, ma è anche che essere naturalmente in sinergia. prendersi cura, dedicare il tempo per fare del- Se la famiglia è il primo contesto formativo, le cose insieme, seguire i processi di crescita la scuola è il primo luogo di socializzazione per creare quella base di fiducia e di affida- allargato per la formalizzazione e la siste- mento che assicura al bambino quell’amore matizzazione dei percorsi educativi. È nel- di cui ha bisogno e senza il quale egli speri- la scuola che genitori, insegnanti, operatori menterebbe la condizioni della solitudine. scolastici ed esperti si incontrano, si parlano Non ci può essere educazione laddove non per concorrere alla ricerca di una visione co- ci siano anche amore e coinvolgimento emo- mune sull’idea di bambino, dei suoi bisogni tivo che necessitano di una alfabetizzazione reali, dei progetti e dei percorsi condivisi per oggi indispensabile poichè, come osserva la sua crescita e per il suo sviluppo armo- Umberto Galimberti nel suo saggio: L’ospi- nioso. te inquietante (2007), [...Il fondo emotivo ...dei È fondamentale, quindi, che tutte le compo- nostri figli... è stato sollecitato fin dalla più tenera nenti di questo sistema formativo abbiano età da un volume di sensazioni e impressioni ec- ruoli definiti con principi ispiratori condi- cessivo rispetto alla loro capacità di contenimen- visi. Famiglia, scuola, istituzioni, società, to. Sin dai primi anni di vita hanno fatto troppa connotano la complessità di un sistema esperienza (televisiva e non) rispetto alla loro diversificato da scelte politiche e influenze capacità di elaborarla. ...Ora questi nostri figli si territoriali al quale il bambino appartiene trovano ad avere un’emotività carica e sovraec- e sono chiamate al difficile e irrinunciabile citata...] compito della formazione del cittadino del domani. È con l’educazione che un bambino deve essere aiutato ad appropriarsi di strumenti di riflessione e di decodifica per raffredda- re le emozioni, sviluppare sufficienti livelli di sicurezza, autonomia, capacità affettivo- relazionali per costruire, inoltre, quelle doti 11
Partecipazione e Corresponsabilità La prospettiva educativa, che possiamo sin- altà gli adulti i protagonisti della costruzione tetizzare con il detto africano: Ci vuole un di questi contesti. La partecipazione non è villaggio per educare un bambino oggi stenta solo un dato individuale, ma è anche un fatto a decollare essendo indebolita la forza della sociale in quanto sviluppa un processo di cre- comunità locale. scita delle persone e dei contesti rappresen- Ciò che prima scaturiva da una comunità tando una grande sfida che coinvolge, non più coesa e solidale, oggi viene sempre più solo il futuro dell’educazione scolastica, ma demandato dalla famiglia alla scuola che ha, soprattutto il futuro stesso della comunità. infatti, la possibilità di incidere sui processi Con il Decreto sull’Autonomia del 1999 la cognitivi e relazionali dei futuri cittadini, in scuola si apre al territorio costruendo pro- quanto, quasi tutte le famiglie passano con cessi partecipativi che coinvolgono scuola e i loro figli attraverso di essa. Pur tuttavia da famiglia, i quali devono maturare insieme sola la scuola non può farcela se non fa rete un percorso collaborativo che comporta la con le agenzie educative e le competenze chiarificazione di ruoli, il riconoscimento professionali esistenti sul territorio mettendo delle competenze e del reciproco rispetto. così in atto forme di confronto e di dialogo Il rapporto tra genitori e insegnanti non può interistituzionale. essere conseguito una volta per tutte: va co- Il concetto di partecipazione chiama in causa struito continuamente, giorno dopo giorno, in primo luogo la scuola e la famiglia, ma ha mediante un costante lavoro di confronto, anche un orizzonte contestuale più ampio dialogo, negoziazione. Per far ciò, è necessa- che coinvolge i servizi, le associazioni, le am- rio che il rapporto tra scuola e famiglia poggi ministrazioni e gli enti del territorio. sulla convinzione che l’uno, per ben svolgere Lo scopo comune è condividere e portare la propria azione, ha bisogno dell’altro. avanti insieme, ognuno con il proprio ruolo, La corresponsabilità, inoltre, non può esse- lo stesso obiettivo educativo rappresentato re intesa in modo statico, rigido, uniforme, dal crescere e dall’educare i figli/alunni. occorre interpretarla in senso dinamico, alla Dietro alla realtà della partecipazione esi- luce delle istanze poste dalla crescita dei stono altre grandi sfide come l’integrazione, figli-alunni. In questa prospettiva, si può l’orientamento, l’inclusione. Infatti il sentirsi formulare l’ipotesi che la corresponsabilità parte costituisce la più efficace forma di pre- va differenziata, e richiede un costante lavo- venzione al disagio e di promozione sociale ro di negoziazione, conformemente ai gradi dei bambini e delle loro famiglie. dell’istituzione scolastica, in quanto, occasio- I bambini sono, dunque, i principali benefi- ne preziosa per motivare gli adulti verso la ciari di contesti partecipativi, ma sono in re- ricerca del bene comune dei bambini. 12
FAMIGLIA E SCUOLA una relazione complessa Il Servizio Scuola dell’Infanzia del Comu- fanzia sostiene il proprio personale docente ne di Firenze, attraverso il coordinamento attivando iniziative di formazione sulle te- pedagogico, si è impegnato a favorire e so- matiche relazionali, comunicative, di ruolo, stenere la relazione, la partecipazione e la oltre a quelle strettamente metodologico- collaborazione tra insegnanti e genitori per didattiche. la crescita e lo sviluppo dei bambini. Come la scuola non può essere sottostima- ta, per quanto attiene alla sua specificità operativa, così la famiglia non può essere sottovalutata per quanto concerne la sua responsabilità. Normalmente il ruolo dell’insegnante vie- ne riconosciuto dal bambino se i genitori non ne svalutano l’azione; è quindi neces- sario che il genitore non si sostituisca all’in- segnante e viceversa. L’azione dell’insegnante acquisisce valore solo se tra lui e il genitore si instaura una relazione fiduciaria. Insegnante e genitore agiscono con ruoli diversi, i loro interventi necessitano co- munque di integrazione e di rinforzo scambievole. È necessario, quindi, creare un rapporto insegnante-genitore basato su una ricerca comune, su un dialogo sempre aperto che, non sia semplice conversazio- ne né dibattito, ma una ricerca sui modi in cui pensare la formazione dei bambini che per la scuola sono alunni e per i genitori sono figli. Oggi, la professionalità docente passa at- traverso la capacità del singolo insegnante di saper impostare i rapporti con le fami- glie e per questo il Servizio Scuola dell’In- 13
PATTO FORMATIVO scuola - famiglia Il camminare insieme insegnanti e geni- le esigenze del contesto culturale, sociale tori, il vivere lo sforzo comune di costru- ed economico del territorio, riconoscendo zione e condivisione di linee progettuali, è le diverse opzioni metodologiche e valo- cosa che assume un valore alto e rappre- rizzando le professionalità del personale senta un momento di formazione per in- della scuola in coerenza con gli obiettivi segnanti e genitori, un crescere insieme in formativi. un cammino di ricerca. I genitori, negli Organi Collegiali si rivol- gono alla scuola per condividere il proget- to educativo stipulando con essa un patto educativo nel cui ambito essi diventano parte attiva, assumendosi la responsabili- tà derivante dal loro ruolo di genitori. Con i decreti delegati (D.P.R. 416/74) è stato introdotto il concetto di gestione sociale della scuola che, con il passar del tempo, si è sempre di più avvicinato a una forma di corresponsabilizzazione e di co- educazione. I genitori sono invitati ad entrare nella scuola non come utenti, ma come adul- ti educanti che condividono le scelte e gli impegni presi dalla scuola nel Piano dell’Offerta Formativa. Il Piano dell’Offerta Formativa (D.P.R. 275/99 art. 3) rappresenta, infatti, un con- tratto che definisce un patto pedagogico- educativo tra scuola, famiglia e territorio che esplicita la progettazione educativa ed organizzativa, curricolare ed extracurrico- lare, che la scuola adotta nell’ambito della propria autonomia. È il documento che dichiara l’identità culturale e progettua- le dell’istituzione scolastica e che riflette 14
ACCOGLIENZA genitori a scuola La scuola dell’infanzia comunale, per l’at- incidenza che, le esperienze dei primi sei tenzione che rivolge ai bambini e ai loro anni di vita dei bambini, hanno sullo svi- genitori, si propone come un’istituzione luppo della personalità. accogliente, come luogo di incontro, di interazioni, di rapporti e di relazioni, co- munica con le famiglie e sollecita la loro partecipazione per maturare insieme la corresponsabilità educativa. Il conseguimento di questo obiettivo è il risultato di un percorso che insegnanti e genitori devono compiere insieme. L’ingresso a scuola è l’evento che coinvol- ge il bambino, la famiglia, gli insegnanti, rappresenta un momento di crescita per il bambino per le implicazioni emotivo- affettive del distacco dalla madre e dalla famiglia. Assume, per tanto particolare importanza la fiducia che i genitori pongono nell’isti- tuzione e negli insegnanti a cui affidano il bambino, la serenità con cui i genitori accettano di condividere con altri l’educa- zione del proprio figlio e il significato che gli insegnanti attribuiscono a questa deli- cata delega di cui sono destinatari. Una corretta impostazione dei rapporti tra genitori ed insegnanti costituisce una con- dizione essenziale per coordinare la dina- mica distacco – affidamento – accoglienza – coinvolgimento. La tipologia di relazione genitori-bam- bino, famiglia-scuola, bambino-coetanei, bambino-insegnanti assume, pertanto, grandissima importanza per la particolare 15
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SECONDa PARTE 17
LE AZIONI SVILUPPATE Nell’ottica dello sviluppo integrale delle per una riflessione sugli apprendimento e bambine e dei bambini iscritti nelle scuo- sulla crescita del bambino utilizzando lo le dell’infanzia del Comune di Firenze, le strumento del Percorso Formativo dell’Alunno linee guida che hanno caratterizzato il pro- dove si riporta la registrazione delle osserva- getto educativo riguardano: zioni sui traguardi di sviluppo raggiunti da ciascun bambino. - La dimensione delle competenze cognitivo-relazionali dei bambini • Accoglienza alle famiglie - “La Scuola dell’infanzia si presenta”. Pri- - La dimensione della prevenzione ma presentazione delle finalità educative del disagio dei bambini della scuola dell’infanzia e degli aspetti or- ganizzativi relativi al funzionamento e alle - La dimensione della partecipazione modalità di iscrizione alla vita scolastica dei genitori. - Open day. Le famiglie hanno la possibilità Alla luce di quanto sopra il Servizio Scuola di visitare più scuole in giornate prestabilite dell’Infanzia organizza e promuove l’integra- e raccogliere le prime informazioni sull’orga- zione scuola-famiglia e favorisce strategie di nizzazione scolastica dalle insegnante comunicazione e di relazione attraverso: - Le Iscrizioni. Vengono effetuate dagli • Organi collegiali insegnanti presso la propria scuola - Assemblee con i genitori per illustrare l’organizzazione della scuola ai nuovi iscrit- - Mediazione Culturale. Il servizio ha atti- ti e per la presentazione e verifica del Piano vato interventi di mediazione culturale con dell’Offerta Formativa l’obiettivo di facilitare le relazioni fra la scuo- la e le famiglie straniere attraverso: - Riunione di sezione con i genitori dove a) moduli di iscrizione multilingue, che ven- vengono presentate le attività didattiche gono utilizzati al momento dell’iscrizione dei e i materiali elaborati dai bambini bambini a scuola, per agevolare le pratiche burocratiche. - Elezione dei rappresentanti dei genitori di b) mediatori culturali che partecipano insie- plesso e di sezione me agli insegnanti agli incontri informativi scuola-famiglia per facilitare l’inserimento e - Colloqui individuali con le famiglie l’accoglienza dei bambini nel gruppo classe, 18
per favorire la comunicazione tra il bambino appartenere ad una storia. Durante questi e l’insegnante e per i colloqui individuali. incontri le famiglie forniscono, come veico- lo della propria cultura, oggetti-stimolo quali: • Laboratori con i genitori odori, sapori, musiche e danze trasmettendo I genitori hanno la possibilità di conoscere così emozioni della propria terra e permet- e vivere l’esperienza scolastica condividen- tendo di farne esperienza educativa done il percorso educativo e divenendone co-protagonisti. Nello stesso tempo la loro - Biblioteca dei genitori. I genitori colla- partecipazione diventa occasione di raffor- borano con gli insegnanti nella gestione zamento di legami intrafamiliari, laddove si della biblioteca scolastica per il prestito presentano situazioni familiari critiche. dei libri a casa. I genitori dei bambini vengono invitati a par- tecipare ad un’avventura molto importante: • Feste scolastiche condividere emozioni ed esperienze. Non è Costituiscono momenti di aggregazione tanto significativo il cosa fare, bensì l’esserci e per le famiglie ed occasioni di verifica mettersi in gioco. delle attività didattiche. La dimensione della festa costituisce Nelle scuole vengono realizzati un’esperienza importante per bambini, vari tipi di laboratori: genitori e quanti operano nella scuola. - Teatro dei genitori. Il progetto Teatro • Mostra Progettando tra le scuole contribuisce a creare un clima di condivi- La mostra, giunta alla decima edizione, sione fra genitori, insegnanti e personale rappresenta un’importante occasione cit- ese, alimentando così la fiducia reciproca tadina che ha lo scopo di documentare e favorendo strategie di comunicazione e e valorizzare la qualità e le progettualità di relazione fra gli adulti educanti dalle scuole dell’infanzia comunali, stata- li e private paritarie presenti sul territo- - Attività artistico-espressive multicultura- rio fiorentino. Viene allestita nel mese di li. Occasioni di incontro e di valorizzazione maggio presso l’Istituto degli Innocenti, delle culture d’origine. Immaginarsi con luogo di riferimento nazionale ed europeo chiarezza le proprie origini e riuscire a de- per la promozione della cultura dei diritti finire l’identità dei propri genitori significa dell’infanzia. per ogni bambino avere un fondamento su cui costruire la propria esistenza e sentire di 19
PHOtogallery La scuola si presenta. Presentazione delle finalità educative ai genitori Open Day. I genitori visitano la scuola Laboratori con i genitori. Nelle foto, in senso orario: babbo australiano suona il tipico strumento aborigeno didgeridoo, mamma bibliotecaria presenta alcuni libri ai bambini, mamma giapponese insegna gli origami 20
Laboratorio teatrale dei genitori. Prove dello spettacolo Biancaneve e i sette nani. Nella foto sotto: messa in scena di uno spettacolo per i bambini realizzato dai genitori Le feste scolastiche 21
Mostra Progettando tra le scuole. Istituto degli Innocenti, piazza Santissima Annunziata. Spettacolo degli sbandieratori in occasione della mostra Istituto degli Innocenti, sala Grazzini. Spazio adibito alla proiezione audiovisiva dei progetti 22
Mostra Progettando tra le scuole. Istituto degli Innocenti, salone Brunelleschi. Spazio adibito all’esposizione degli elaborati dei bambini 23
FORMAZIONE COMUNE tra genitori, insegnanti ed ese Il Servizio Scuola dell’Infanzia ha organizza- - Sensibilizzare, informare e rendere to, per i genitori dei bambini che frequentano consapevole il genitore della propria la scuola comunale, per gli insegnanti e per il competenza comunicativa personale non docente (ese) cicli di incontri a tema curati da docenti universitari, esperti e - Fornire al genitore conoscenze e stru- specialisti dell’A.S.L. che hanno trattato, nel menti per lo sviluppo della consapevolez- corso di un decennio, le seguenti tematiche: za comunicativa nelle aree del linguaggio verbale e non verbale. - La comunicazione • Temi trattati all’interno - Il ruolo di genitori, di insegnanti dei laboratori e di esecutori educativi - Il linguaggio dell’ascolto: genitori, figli ed i linguaggi in prima persona - La collaborazione scuola-famiglia - Il linguaggio della gestione del conflitto: Il Servizio ha promosso, inoltre, laboratori le parole del conflitto e le altre parole di alfabetizzazione emotiva con lo scopo di offrire ai bambini un ambiente educativo - Il linguaggio dell’accoglienza: coerente, dove insegnanti, genitori ed ese assertivo o aggressivo imparino a parlare insieme il linguaggio delle emozioni. Gli incontri prevedevano un - Stili di apprendimento nel genitore percorso per favorire la sensibilizzazione e e nel bambino il riconoscimento di uno stile comunicativo- relazionale che rispecchiava il lavoro svolto - Stare in relazione con i figli e, allo stesso dagli insegnanti nei corsi di formazione. tempo, aprire un dialogo con se stessi, col proprio essere genitori, consentendo di • Obiettivi interpretare, in maniera attiva e responsa- - Favorire una maggiore sinergia tra la bile, il proprio ruolo educativo di madre scuola dell’infanzia e la famiglia avvici- o di padre. nando i genitori alle tematiche pedagogi- co-didattiche Per questo il Servizio Scuola dell’Infanzia del Comune di Firenze ha reputato im- - Valorizzare, rafforzare e sostenere portante che i genitori trovassero spazi e il ruolo del genitore momenti di consulenza, per riflettere sul 24
proprio agire, per interrogarsi e confron- tarsi, per imparare dall’esperienza. Il Servizio ha promosso, inoltre, laboratori teorico-esperenziali su stili comunicativi, comunicazione efficace, autostima, affer- mazione di sé e interazione, gestione dei conflitti, prevenzione del fenomeno del bullismo ed ascolto delle emozioni. Gli incontri hanno avuto lo scopo di mi- gliorare le competenze relazionali, ponen- do le basi fondamentali per un comporta- mento positivo nelle relazioni personali, nelle relazioni di lavoro e nelle relazioni sociali. È utile, infatti, sviluppare la capacità di esprimere i propri pensieri, le proprie sen- sazioni, affermare chiaramente i propri bisogni, mantenere le linee comunicative con le altre persone. Questo prevede una forma di comunica- zione onesta, assertiva, in grado di mi- gliorare le proprie capacità espressive e favorire il miglioramento delle relazioni interpersonali perfezionando le proprie abilità relazionali, migliorando l’intesa tra adulti, le competenze comunicative verbali e non verbali, aumentando il be- nessere emotivo della persona attraverso l’acquisizione di abilità specifiche e cre- ando occasioni di incontro e di sostegno, per formarsi come genitori ed insegnanti efficaci. 25
UN’ESPERIENZA SIGNIFICATIVA PROGETTO - Favorire le strategie di comunicazione, La costruzione della condivisione condivisione e collaborazione tra scuola, e della collaborazione famiglie e territorio scuola - famiglia - territorio per la promozione dello sviluppo e delle - Sostenere le competenze educative dei competenze di vita dei bambini genitori e delle famiglie, degli insegnanti e degli operatori scolastici Questa esperienza, curata dall’ASL, è sta- ta particolarmente significativa, perché • Contenuti ha coinvolto tutto il plesso scolastico, in- - Che cosa s’intende per competenze ed abi- segnanti, esecutori e genitori. Il corso di lità di vita dei bambini e che cosa si intende formazione integrato Scuola-Famiglia-Asl per promozione dello sviluppo personale e ha coinvolto una scuola dell’infanzia del sociale dei bambini a casa e a scuola Comune di Firenze negli anni scolastici 2006/2007 e 2007/2008 accogliendo le rac- - I bisogni dei bambini visti comandazioni dell’O.M.S., del Ministero dagli adulti che si occupano dell’Istruzione e della Regione Toscana. del loro sviluppo • Finalità - I bisogni dei genitori - Favorire occasioni di incontro, fra gli adulti di riferimento, rispetto alle tema- - I bisogni degli insegnanti tiche inerenti i bisogni dei bambini/e, lo e degli operatori scolastici sviluppo psicofisico e la promozione delle loro competenze ed abilità per la vita, a - Il riconoscimento delle reciproche casa e a scuola competenze e funzioni per collaborare insieme al benessere dei bambini - Promuovere l’integrazione tra scuola, famiglie, risorse e servizi del territorio - La condivisione di un linguaggio comune nel percorso di collaborazione - Favorire il riconoscimento reciproco dei rispettivi bisogni, ruoli e funzioni - La comunicazione ed il dialogo necessari per l’integrazione costruttivo fra scuola, famiglia e risorse territoriali. 26
• Cosa è emerso - Hanno sottolineato l’importanza di aver Gli insegnanti, gli esecutori e i genitori han- costituito una rete tra i servizi statali e no espresso le seguenti considerazioni: comunali, che hanno collaborato in tutte le fasi del progetto, mantenendo costante - Si sono sentiti meno isolati, avendo condi- l’interesse e congruente il percorso forma- viso informazioni riguardanti lo sviluppo dei tivo realizzato. bambini ed ampliato la conoscenza reciproca rispetto ai bisogni e alle caratteristiche degli • Documentazione prodotta adulti che sono intorno agli stessi bambini - Elaborato grafico che rappresenta i bi- sogni dei bambini visti dai genitori, dagli - Hanno avuto la possibilità di affrontare te- insegnati e dagli esecutori della scuola matiche delicate e complesse quali la sessua- lità, l’aggressività, i disagi espressi dei bambi- ni a casa e a scuola, al fine di trovare strategie educative comuni in entrambi i contesti - Hanno espresso il desiderio ed hanno sug- gerito di avere ulteriori occasioni simili, in particolare più incontri insieme, genitori ed insegnanti - Hanno proposto di organizzare dei labo- ratori per bambini nello stesso orario della formazione, in modo da facilitare la parteci- pazione a tutti i genitori - Hanno acquisito competenze relazionali che facilitano la condivisione del percorso educativo scuola-famiglia - Hanno condiviso, in particolare grazie all’impegno e alla collaborazione del rappre- sentante di plesso, strategie di comunicazio- ne fra genitori (fra cui verbali degli incontri affissi in bacheca) 27
- Ipotesi di bacheca elaborata da genitori, insegnanti ed ese che hanno partecipato agli incontri 28
- Esempio di verbale redatto dal rappresentante dei genitori e affisso nella bacheca della scuola Oggetto: Verbale incontro del 16 maggio 2007 RISULTATI DEL QUESTIONARIO SULLA VALUTAZIONE DEL PROGETTO Le risposte al questionario (compilato da circa 40 genitori) hanno fatto emergere i seguenti aspetti: A) Considerazione molto positiva del progetto, che ha creato sicuramente dei momenti di confronto e di scambio tra coloro che ogni giorno sono responsabili dello sviluppo dei bambini, in un’ottica di circolarità del sistema scuola-famiglia B) Opportunità di continuare il percorso intrapreso anche il prossimo anno C) Esistenza di problemi organizzativi che hanno impedito la partecipazione D) Condivisione su alcune modifiche organizzative da apportare al progetto. Alcune proposte hanno riguardato: - la necessità di far partecipare sempre gli insegnanti - di fare incontri più ravvicinati - di organizzare, nello stesso orario dell’incontro, un’attività extrascolastica per i bambini, connessa ed integrata agli argomenti da trattare nel Progetto, così da risolvere i problemi legati alla difficoltà di lasciare i figli (es. attività che potrebbe essere svolta nella palestra della scuola e gestita da personale convenzionato con la scuola) - di dedicare gli incontri a specifici argomenti Cordiali saluti. Babbo Vincenzo - Rappresentante di Plesso Scolastico Scuola dell’infanzia... - Per ogni chiarimento tel.... 29
- Verbalizzazioni raccolte Bisogni espressi dai genitori Mamma Barbara Come genitore ho bisogno di essere confortato e sostenuto. Babbo Vincenzo Si pretende dalla scuola, ma cerchiamo di partecipare maggiormente anche noi genitori. Mamma Tatiana Si deve sviluppare maggiore empatia per favorire il rapporto di fiducia tra genitori e scuola. Mamma Elisa Oggi si osserva un atteggiamento ipercritico verso gli insegnanti rispetto a pochi anni fa in cui gli si riconosceva una sorta di autorità indiscussa. Mamma Alessandro Trovare il giusto equilibrio tra il mio bisogno di genitore e il suo bisogno di bambino. 30
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