LE POLMONITI NELL'ANZIANO - 11 MAGGIO 2018 ANDREA CRUCITTI GRUPPO DI RICERCA GERIATRICA, BRESCIA JOURNAL CLUB - GRG
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LE POLMONITI NELL’ANZIANO 11 maggio 2018 Andrea Crucitti Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia Journal Club
DIAGNOSI Comparsa o peggioramento di un infiltrato polmonare ad esame radiologico + Evidenza della sua origine infettiva: - Febbre di nuova insorgenza - Espettorato purulento - Leucocitosi - Desaturazione
RX TORACE - Opacità/addensamenti localizzati o multipli o consolidamento lobare (forme batteriche tipiche) - Infiltrati interstizio-alveolari, anche bilaterali (forme batteriche atipiche e virali) ATTENZIONE! Comparsa di reperti più tardivi in pazienti anergici, neutropenici, etilisti, IRC, diabetici (ripetere RX a 24-48 ore)
QUALI ACCERTAMENTI? SATURIMETRIA Desaturazione periferica EMOGASANALISI ARTERIOSA PARAMETRI VITALI FC, FR, PA, ECG, TC ESAMI EMATOCHIMICI Emocromo con formula, PCR, funzionalità renale ed epatica, elettroliti
CLASSIFICAZIONE Polmonite acquisita in comunità (CAP) Esordio in un paziente non ospedalizzato o entro 48 h dal ricovero Polmonite nosocomiale (HAP) Esordio o peggioramento di un infiltrato polmonare dopo almeno 48 h dal ricovero (Se esordio dopo 48 h dall’inizio della ventilazione meccanica – VAP) HCAP – NHAP …
CON L’INVECCHIAMENTO CAMBIA LA MECCANICA RESPIRATORIA: A) Ridotta elasticità del polmone (alterazioni nel parenchima polmonare: aumento del diametro alveolare, "enfisema senile", diminuzione del diametro delle piccole vie aeree) B) Ridotta compliance della parete toracica (irrigidimento della parete, alterazioni strutturali della gabbia toracica e cambiamenti nella forma del torace con cifosi dorsale e aumento del diametro antero-posteriore – conseguenze di osteoporosi e fratture vertebrali) C) Ridotta forza dei muscoli respiratori (stato nutrizionale, sarcopenia) CONSEGUENZE: A) ↑ Capacità Funzionale Residua, ↓ Volumi Espiratori Forzati e Picco di Flusso Espiratorio B) Aumento del lavoro di respirazione C) Disfunzione dei muscoli respiratori che, in corso di polmonite, può portare a ipoventilazione e insufficienza respiratoria ipercapnica Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
INOLTRE, NELL’ANZIANO SI OSSERVA: - Tosse meno efficace - Inefficace clearance delle secrezioni delle vie aeree - Minore sensibilità dei centri respiratori all'ipossia o all'ipercapnia → diminuita e ritardata risposta ventilatoria in caso di malattia acuta ↓ RISERVA FUNZIONALE l'apparato respiratorio rimane in grado di mantenere un adeguato scambio di gas durante l'intera vita, a meno di patologie acute che lo colpiscono… INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
Meyer KC. Semin Respir Crit Care Med 2010;31:561–574
LE POLMONITI NELL’ANZIANO Epidemiologia
INCIDENZA CAP. Dopo i 65 anni, 25–44 casi per 1000 persone l’anno (maggiore di 4 volte che nei pazienti < 65 anni). RSA. 33-114 casi per 1000 persone l’anno, ed aumenta con l’età. MORTALITÀ: Tassi di mortalità tra gli anziani ricoverati per CAP > 30%. Per polmoniti acquisite in RSA, la mortalità può raggiungere il 57%. Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
UO MEDICINA Periodo 2015-2016 Nr totale pazienti: 1549 Polmonite No polmonite Nr pazienti 353 (22.8 %) 1196 (77.2 %) Età media, aa 81.98 0.025 80.1 Degenza media, gg 11.7 0.000 9.7 Sesso, F (%) 54.1 % 59 % Mortalità, in Osp. 19 % 0.000 8.8 % Dimesso a casa 54.7 % 67.6 % Riab. 9.1 % 6.2 % RSA 7.9 % 9.4 %
Clinical Infectious Diseases 2017;64(11):1486–93
CVEs complicate a substantial proportion of hospitalized CAP cases and that their occurrence significantly increases the mortality associated with this infection. This suggests that CAP should be regarded not only as a disease limited to the lung but also as a systemic illness that commonly and negatively affects the cardiovascular system. Clinical Infectious Diseases 2017;64(11):1486–93
Factors associated with 30-day readmission in patients hospitalized with CAP PREVENTABLE FACTORS Thirty-day readmission post-discharge is usually used as an indicator of vulnerability. - Influenza and pneumococcal vaccination - Use of hospital care protocols This study shows that 11.39% of patients aged ≥ 65 years initially - Discharge planning and postdischarge follow-up (adequate hospitalized for CAP were readmitted within 30 days after discharge planning, including patient stability and destination, has discharge. been associated with reduced readmission) Rehospitalization was associated with preventable and non- NON-PREVENTABLE FACTORS preventable factors. - Initial severity of CAP - Individual patient characteristics (age, sex, socioeconomic status, education and comorbidities) Toledo D, et al. BMJ Open 2018;8:e020243
CAP-unrelated causes - 49.5% of readmissions Comorbidities in 91% of readmitted patients The reason for readmission is generally destabilization of comorbidities. Pneumonia often occurs in patients with underlying comorbidities and often results in a worsening of such underlying conditions. Toledo D, et al. BMJ Open 2018;8:e020243
Gait speed and walking abilities may be used as clinical indicators of frailty in older subjects. Functional status can predict clinical outcomes (e.g. clinical recovery, re-hospitalization and mortality), and is considered a clinical outcome itself; its deterioration can be triggered by an acute illness, such as pneumonia. In-hospital mortality depends not only on the severity of the acute illness and age, but also on preexisting conditions, such as loss of functional independence, severe and moderate cognitive impairment and low body mass index. Therefore, we suggest screening all elderly patients for the presence of delirium and acute mobility impairment both on admission and systematically during the hospitalization.
Davydow S, et al. Am J Med. 2013 ; 126: 615–624.e5
LE POLMONITI NELL’ANZIANO Caratteristiche cliniche
SEGNI E SINTOMI DELLA POLMONITE • DOLORE TORACICO (pleuritico) • TOSSE • DISPNEA • FEBBRE • LEUCOCITOSI Eur J Intern Med. 2014; 25: 312-319
SEGNI E SINTOMI DELLA POLMONITE NELL’ANZIANO • •DOLORE CADUTE TORACICO •(pleuritico) CAMBIAMENTO ACUTO • TOSSE DELLO STATO FUNZIONALE • •DISPNEA INAPPETENZA • •FEBBRE INCONTINENZA URINARIA • •LEUCOCITOSI CONFUSIONE/DELIRIUM Eur J Intern Med. 2014; 25: 312-319
CAP COULD BE A DIFFERENT ENTITY IN THE ELDERLY BECAUSE OF AN ATYPICAL CLINICAL PRESENTATION, MORE SEVERE SYMPTOMS AND HIGHER LONG-TERM MORTALITY IN COMPARISON TO YOUNGER PATIENTS 7.803 patients with CAP Comorbidity present in only half of the younger patients (46.6% versus 88.2%) Eur Respir J. 2012; 39: 1156-1161
POLMONITE AB-INGESTIS La polmonite ab-ingestis (aspiration pneumonia) è definita come una polmonite in un individuo con fattori di rischio per aspirazione (alimentare o di secrezioni orofaringee) nelle vie aeree inferiori, con episodio di aspirazione dimostrato o sospettato. Maggiore severità clinica e tasso di mortalità. MAGGIORE PROBABILITÀ SE: riscontro radiografico di addensamenti polmonari in segmenti declivi dove per anatomia e gravità è più facile il passaggio di secrezioni o residui alimentari: - nel caso di pazienti allettati, i segmenti posteriori dei lobi superiori e i segmenti superiori dei lobi inferiori; - in generale i lobi inferiori, soprattutto a destra.
POLMONITE AB-INGESTIS Circa 50% di tutti gli adulti sani aspirano piccole quantità di secrezioni orofaringee durante il sonno. FATTORI PROTETTIVI FATTORI PREDISPONENTI - bassa carica batterica delle - colonizzazione oro-faringea secrezioni; - ridotta clearance muco-ciliare; - valido riflesso della tosse; - alterata funzione orale e - adeguata funzione muco- neurologica; ciliare; - alterata meccanica - normali meccanismi respiratoria; immunitari - comorbilità Alta incidenza di aspirazione silente negli anziani con polmonite: 71% dei pazienti anziani con CAP. Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
Distinguishing anaerobic pleuropneumonia due to aspiration from classic CAP may be very difficult. Absence of shaking chills and the development of lung abscess are features more common in aspiration pneumonia. Aspiration pneumonia has a more indolent course (slightly longer time before presentation to the hospital, 4.5 vs 2.6 days). Journal of Critical Care. 2015; 30 : 40-48
POLMONITE AB-INGESTIS Una maggiore frequenza di aspirazione si riscontra nei pazienti con demenza e con patologia cerebrovascolare L’ultilizzo di presidi per nutrizione enterale non protegge dalla broncoaspirazione (SNG, PEG, PEJ) La flora batterica orale negli anziani più fragili può diventare più virulenta Potenziali patogeni respiratori che colonizzano il cavo orale sono Staphylococcus aureus (24.5%), Klebsiella pneumoniae (18.1%), Pseudomonas aeruginosa (18.1%) e Enterobacter cloacae (11.6%) Sumi Y, et al - Arch Gerontol Geriatr 2007; 44: 119–124 Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
La colonizzazione batterica del tratto respiratorio superiore più che all’età si correla alla gravità delle condizioni cliniche. Colonizzazione da parte di batteri Gram-negativi può riguardare il 60-73% dei pazienti anziani in un reparto di Medicina e il 22-37% di quelli istituzionalizzati. FATTORI FAVORENTI COLONIZZAZIONE VIE RESPIRATORIE • Terapie antibiotiche • Intubazione endotracheale • Fumo • Malnutrizione • Interventi chirurgici • Ridotta salivazione (da farmaci, ad es. antidepressivi, antiparkinsoniani, diuretici, antipertensivi e antistaminici) • Malattie/Igiene cavo orale Nei pazienti istituzionalizzati il rischio di polmonite è ridotto da un'adeguata igiene orale (e negli individui edentuli). Janssens JP, Krause KH. Lancet Infect Dis. 2004; 4: 112-24
POLMONITE AB-INGESTIS Eur J Intern Med. 2014; 25: 312-319
POLMONITE NOSOCOMIALE La diagnosi di polmonite nosocomiale (Hospital-acquired pneumonia – HAP) in età molto avanzata è spesso difficile a causa di presentazioni cliniche atipiche e paucisintomatiche (delirium, mancata risposta febbrile, tosse assente, esame obiettivo scarsamente suggestivo). Talvolta la diagnosi viene formulata in seguito ad approfondimenti richiesti in presenza di cambiamenti non altrimenti giustificati nelle prestazioni cognitive, peggioramento di patologie croniche, nuova comparsa di dispnea, tachipnea, tachicardia, ridotta saturazione di ossigeno arteriosa.
EPIDEMIOLOGIA HAP-VAP
EZIOLOGIA E FATTORI DI RISCHIO
Respiratory Care. 2014; 59: 1078-1085
Many studies have attributed these findings to a nosocomial etiology. Further investigation on microbial composition and MDR infections risk factors of HCAP are needed Semin Respir Crit Care Med 2009; 30: 239–248
LE POLMONITI NELL’ANZIANO In Pronto Soccorso…
PNEUMONIA SEVERITY INDEX FOR COMMUNITY-ACQUIRED PNEUMONIA
Scores and models can help the identification of the most adequate setting of care for patients with CAP, BUT objective criteria should always be supplemented with physician evaluation of subjective factors when deciding the setting of care, including: - the ability to safely and reliably take oral medication; - availability of outpatient support resources and caregivers in case of dependent patients; - other medical or psycho-social needs (such as homelessness and poor functional status); - lack of response to previous adequate empiric antibiotic therapy. Three possible scenarios must be taken into account when evaluating the severity of a patient with pneumonia: 1) onset of severe sepsis; 2) onset of acute respiratory failure; 3) presence of decompensated comorbidities. Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72
ICU ADMISSION DECISION • Direct admission to an ICU is required for patients with septic shock requiring vasopressors or with acute respiratory failure requiring intubation and mechanical ventilation • Direct admission to an ICU or high-level monitoring unit is recommended for patients with 3 of the minor criteria for severe CAP Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72
In some studies, a significant percentage of patients with CAP are transferred to the ICU in the first 24–48 h after hospitalization. Mortality and morbidity among these patients appears to be greater than those among patients admitted directly to the ICU. Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72
Acute respiratory failure can be treated with different levels of intensity of care, including non-invasive ventilation (NIV) and mechanical ventilation (MV). However, despite the lack of evidence that these mechanisms of support are less effective in elderly patients, they are often undertreated in clinical practice. Elderly patients (>75 years) had a similar duration of MV, ICU and hospital stay, and in-hospital mortality (38% vs. 31%), but lower cost of care when compared to younger patients. It does not seem appropriate to restrict intensive care and ventilatory support only on the basis of chronologic age.
LE POLMONITI NELL’ANZIANO Terapia
DIAGNOSI EZIOLOGICA: (SE CAP SEVERA, RICOVERO IN ICU o COMORBIDITÀ) - Coltura dell’espettorato/tracheoaspirato/BAL - Emocolture se febbre - Antigeni urinari per Pneumococco e Legionella - Sierologie per Chlamydia spp. e Mycoplasma pneumoniae (++ se infiltrati interstizio- alveolari) NB. Avviare antibiotico-terapia dopo esecuzione di emocolture e raccolta di campioni microbiologici
E l’antibiotico? Polmonite acquisita in comunità (CAP) Esordio in un paziente non ospedalizzato o entro 48 h dal ricovero Polmonite nosocomiale (HAP) Esordio o peggioramento di un infiltrato polmonare dopo almeno 48 h dal ricovero Polmonite associata alla ventilazione (VAP) Esordio dopo 48 h dall’inizio della ventilazione meccanica
Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72 Clin Microbiol Infect 2011; 17(Suppl. 6): E1–E59
Terapia empirica CAP Per es: AMOXICILLINA / CLAVULANATO + AZITROMICINA Oppure: LEVOFLOXACINA Elevata resistenza pneumococchi a CIPROFLOXACINA Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72 N Engl J Med 2014;371:1619-28 Clin Microbiol Infect 2011; 17(Suppl. 6): E1–E59
Terapia empirica CAP Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72 N Engl J Med 2014;371:1619-28 Clin Microbiol Infect 2011; 17(Suppl. 6): E1–E59
Terapia empirica CAP Clinical Infectious Diseases 2007; 44: S27–72 N Engl J Med 2014;371:1619-28 Clin Microbiol Infect 2011; 17(Suppl. 6): E1–E59
DE-ESCALATION QUANDO ISOLAMENTO e ANTIBIOGRAMMA DISPONIBILE: Da terapia empirica ad ampio spettro a terapia mirata Da terapia di associazione a monoterapia SE PAZIENTE STABILE, IN MIGLIORAMENTO CLINICO (TC< 37,5 °C, parametri vitali e funzione gastrointestinale normale) Da terapia endovenosa a terapia per os DURATA TERAPIA ANTIBIOTICA - Almeno 5 giorni, fino a 10-14 giorni nelle CAP severe - Paziente sfebbrato da almeno 48 ore - Stabilizzazione clinica NON INDICATO CONTROLLO RADIOGRAFICO A FINE TERAPIA
E l’antibiotico? Polmonite acquisita in comunità (CAP) Esordio in un paziente non ospedalizzato o entro 48 h dal ricovero Polmonite nosocomiale (HAP) Esordio o peggioramento di un infiltrato polmonare dopo almeno 48 h dal ricovero Polmonite associata alla ventilazione (VAP) Esordio dopo 48 h dall’inizio della ventilazione meccanica
To minimize patient harm and exposure to unnecessary antibiotics and reduce antibiotic resistance, we recommend that the antibiogram data be utilized to decrease the unnecessary use of dual gram-negative and empiric methicillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA) antibiotic treatment. We also recommend short-course antibiotic therapy for most patients with HAP or VAP independent of microbial etiology, as well as antibiotic de-escalation.
Terapia empirica HAP Clin Infect Dis. 2016; 63: 575-82
Clin Infect Dis. 2016; 63: 575-82
For patients with suspected HAP/VAP, we recommend using clinical criteria alone, rather than using serum PCT or PCR or Pulmonary Infection Score plus clinical criteria, to decide whether or not to initiate antibiotic therapy We recommend that all hospitals regularly generate and disseminate a local antibiogram, ideally one that is specific to their intensive care population if possible (empiric treatment regimens guided by the local distribution of pathogens associated and their antimicrobial susceptibilities). Clin Infect Dis. 2016; 63: 575-82
HEALTHCARE-ASSOCIATED PNEUMONIA (HCAP) The rationale for inclusion of the HCAP designation with the HAP/VAP guidelines in 2005 was that patients with HCAP were thought to be at high risk for MDR organisms by virtue of their contact with the healthcare system. THERE IS INCREASING EVIDENCE FROM A GROWING NUMBER OF STUDIES THAT MANY PATIENTS DEFINED AS HAVING HCAP ARE NOT AT HIGH RISK FOR MDR PATHOGENS. Furthermore, although interaction with the healthcare system is potentially a risk for MDR pathogens, underlying patient characteristics are also important independent determinants of risk for MDR pathogens. RECOMMENDATIONS REGARDING COVERAGE FOR MDR PATHOGENS AMONG COMMUNITY-DWELLING PATIENTS WHO DEVELOP PNEUMONIA WOULD LIKELY BE BASED ON VALIDATED RISK FACTORS FOR MDR PATHOGENS Clin Infect Dis. 2016; 63: 575-82
– Cosa prendi per la tosse? -Generalmente un po’ di freddo.
Grazie
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