Le opere del mancianese Pietro Aldi in mostra a Firenze all'Accademia delle arti del disegno

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Le opere del mancianese Pietro Aldi in mostra a Firenze all'Accademia delle arti del disegno
23/10/2019                       Le opere del mancianese Pietro Aldi in mostra a Firenze all’Accademia delle arti del disegno - IlGiunco.net

                          CULTURA

                         Le opere del mancianese Pietro Aldi in
                         mostra a Firenze all’Accademia delle arti
                         del disegno
                         di Redazione - 22 ottobre 2019 - 15:16

                           FIRENZE – Per la prima volta a Firenze, nelle sale espositive dell’Accademia
                           delle Arti del Disegno, saranno esposte oltre quaranta opere del pittore
                           mancianese Pietro Aldi, visitabili dal 5 novembre al 31 dicembre 2019.

                           La mostra, organizzata dal Polo Culturale Pietro Aldi, ha quali enti promotori
                           Banca TEMA – Terre Etrusche e di Maremma Credito Cooperativo, TEMA Vita e il                                        Privacy
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                           Comune di Manciano con la collaborazione del MIBAC – Soprintendenza
                           Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e
                           della rete dei Musei di Maremma e il patrocinio della Regione Toscana.

                                                                                 Le opere esibite sono per la maggior
                                                                                 parte custodite nella collezione di
                                                                                 proprietà di Banca TEMA presso il
                                                                                 Polo Culturale Pietro Aldi a Saturnia,
                                                                                 inaugurato nel 2016 e facente parte
                                                                                 della rete museale dei Musei di
                                                                                 Maremma. Proprio alla vigilia della
                                                                                 mostra, nell’ottobre 2019, il Polo Aldi è
                             Big Sculptures small prices                         stato riconosciuto dalla Regione
                                                                                 Toscana quale museo di rilevanza
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                                                                        La conferenza stampa di
                           presentazione dell’iniziativa si è svolta questa mattina a Firenze presso la Sala
                           Barile del Consiglio Regionale alla presenza del presidente del Consiglio
                           Regionale Eugenio Giani, del consigliere regionale Leonardo Marras; del
                           presidente di TEMA Vita Francesco Gentili, del presidente di Banca TEMA Valter
                           Vincio, del sindaco del Comune di Manciano Mirco Morini, del presidente
                           dell’Accademia dell’Arte del Disegno Cristina Acidini e dei curatori della mostra
                           Francesca Petrucci e Marco Firmati.

                           “Questa prima mostra orentina delle opere dell’artista Pietro Aldi intende
                           promuovere il valore culturale della terra di Maremma che lo generò e che ne
                           conserva in maniera sempre più consapevole numerose opere presso il Polo
                           Culturale di Saturnia, istituzione che esprime una parte della missione culturale
                           della Banca e della connessa TEMA Vita, attraverso l’esposizione permanente
                           della collezione, le esposizioni temporanee, le attività didattiche e divulgative”
                           dichiara il presidente di Banca TEMA Valter Vincio.

                           “Nelle intenzioni dei curatori e degli enti promotori – Banca TEMA, TEMA Vita e
                           Comune di Manciano – e grazie alla generosa disponibilità di diversi enti e
                           privati collezionisti la mostra vuole offrire per la prima volta la più ampia
                           rassegna possibile delle opere di Pietro Aldi, in grado di rendere apprezzabile la
                           sua costante qualità nell’evoluzione del percorso artistico e di permettere un
                           aggiornato giudizio critico sul suo lavoro, da molti ignorato o misconosciuto”
                           afferma Marco Firmati, direttore del Polo Culturale Pietro Aldi.

                           “Esprimo tutto il mio orgoglio per la grande visibilità che la mostra rende
                           all’artista mancianese Pietro Aldi, conosciuto ai più per la rappresentazione
                           dell’incontro a Teano fra Garibaldi e il re Vittorio Emanuele II nella Sala del
                           Risorgimento del Palazzo Pubblico di Siena, una scena che alcune generazioni
                           di studenti hanno trovato nei sussidiari e nei manuali di storia” dichiara il
                           sindaco di Manciano Mirco Morini.

                           Il catalogo scienti co della mostra, a cura di Marco Firmati e Francesca Petrucci
                           è edito da Ef gi (Arcidosso, GR) e presenta contributi di Giovanni Cipriani,
                           Andrea e Giacomo Granchi, Bruno Santi, Ettore Spalletti e Francesca Petrucci,
                           che offrono un quadro aggiornato e completo dell’attività del giovane artista
                           maremmano, in grado di restituirne evoluzione e successo prematuramente
                           interrotti.

                           L’inaugurazione della mostra si terrà il 5 novembre alle ore 17:30 presso la Sala
                           delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in via Ricasoli 68 a
                           Firenze.

                           Pietro Aldi pittore (Manciano, 1852-1888)

                           Pietro Aldi, tra gli ultimi grandi allievi di Luigi Mussini all’Istituto di Belle Arti di
                           Siena, ha avuto una vita breve, ma estremamente produttiva e intensa: ha
                                                                                                                                                Privacy
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                           affrontato temi storici e di genere, ritratti, paesaggi, nelle varie tecniche della
                           pittura ad olio, ad acquerello e a tempera, realizzando numerosi quadri da
                           cavalletto e impegnative tele destinate alle esposizioni pubbliche, oltre a grandi
                           scene murali in edi ci pubblici e in cappelle cimiteriali.

                           Dopo l’importante mostra organizzata a Manciano nel 1988, la sua gura artistica
                           è stata celebrata a Saturnia nel 1999 in occasione dell’apertura al pubblico della
                           collezione della locale Banca di Credito Cooperativo, ereditata ed implementata
                           da Banca TEMA. Per valorizzare l’artista, Banca TEMA, nel 2016, ha aperto il Polo
                           Culturale Pietro Aldi, promotore anche di questa esposizione, che intende offrire,
                           per la prima volta a Firenze, una vasta rassegna delle opere del pittore, così da
                           far conoscere la sua costante qualità e l’evoluzione di un percorso artistico
                           ancora poco noto.

                           I primi anni a Siena: l’Istituto di Belle Arti e l’Allunato Biringucci. Dal 1864 al ’73
                           Pietro Aldi frequentò l’Istituto di Belle Arti di Siena, diretto da Luigi Mussini: la
                           Natura morta con pelliccia e liuto (cat.1) fu presentata all’Esposizione annuale
                           dell’Istituto nel 1871, mentre l’anno seguente Aldi vinse il concorso annuale per il
                           saggio d’invenzione in pittura con L’allegoria delle tre arti (cat.2) e, per il suo
                           paese di origine, eseguì Ghino di Tacco che giura sui Vangeli lo sterminio degli
                           uccisori del padre suo (cat. 3).

                           Nel 1873 Pietro concludeva il percorso scolastico con la vittoria alla Scuola del
                           Nudo (cat. 4) e al concorso triennale della Scuola di Pittura con il quadro a olio
                           d’invenzione sul tema L’ostracismo di Aristide, dalle Vite di Plutarco (cat.5). Nel
                           1873-74 realizzò i personaggi storici della famiglia Ricasoli, dipinti nella sala da
                           pranzo del castello di Brolio (cat. 6).

                           Il 13 aprile 1874, con il quadro storico Corradino di Svevia a Tagliacozzo (cat.7),
                           Pietro ottenne l’Alunnato Biringucci – un assegno per consentire gli studi a
                           giovani artisti in formazione – da parte della Società di Esecutori delle Pie
                           Disposizioni, che gli permise di soggiornare a Venezia, Firenze e Roma. Nel 1876
                           il pittore presentò i risultati del suo aggiornamento nel dipinto L’adultera (cat.8),
                           eseguito come studio preparatorio di un quadro di grandi dimensioni
                           sull’incontro tra Cristo e la Maddalena, di cui realizzò anche un bozzetto (cat.9).

                           Conclusosi nel ’78 l’Alunnato Biringucci, Aldi ottenne una breve proroga e un
                           assegno per recarsi a Parigi con l’invio alla Società di Esecutori di Pie
                           Disposizioni dei dipinti Donne senesi che lavorano alle forti cazioni, di cui è
                           presente in mostra uno studio (cat. 10), e All’oratorio (cat.11). Nello stesso anno
                           l’Aldi partecipò all’Esposizione Artistica Romana con il quadro di soggetto
                           medievale «Buoso da Doara traditore di Cremona sua patria, mentre mendico
                           viene riconosciuto da alcuni suoi concittadini che escono da una chiesa», di cui
                           presentiamo il bozzetto (cat. 12).

                           La maturità: tra Roma e Manciano

                           Dal 1876 Pietro Aldi divise la sua esistenza tra Roma e Manciano, costretto
                           talvolta a lunghi soggiorni nella casa paterna per problemi di salute. Accanto
                           alle opere di maggiore impegno, di soggetto storico o religioso, di grandi
                           dimensioni e presentate alle esposizioni pubbliche più importanti, il pittore
                           proponeva una produzione di soggetti ameni destinati a un pubblico borghese,
                           che apprezzava particolarmente le scene galanti in abito rinascimentale come
                           questa Serenata a Venezia (cat 13), o il delizioso Raffaello e la Fornarina (cat.14),
                           un tema diffuso dal gusto romantico, mentre forse destinati all’ambientazione di
                           scene di genere furono gli Interni di Palazzo Corsini a Roma (cat. 15,16).

                           L’intensa attività dell’Aldi è testimoniata dalla lista di opere eseguite in poco
                           tempo dopo la conclusione dell’Alunnato Biringucci, fra cui Salvator Rosa
                           fanciullo sorpreso mentre dipinge sui muri della Certosa di Napoli, presentato
                           nel 1881 all’Esposizione artistica veneziana, di cui presentiamo il bozzetto (cat.
                           17). Nel 1882 Aldi eseguì uno dei suoi dipinti più celebri, Le ultime ore della
                           libertà senese, esposto l’anno seguente alla Mostra Internazionale di Roma dove                                     Privacy
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                           riscosse grande successo, decretando la fama dell’artista come pittore di storia; i
                           molti disegni e bozzetti realizzati (cat.18) dichiarano la lunga e complessa
                           elaborazione del dipinto, che riprendeva il tema del precedente Le donne senesi
                           che lavorano alle forti cazioni, del 1878, per esaltare una delle pagine più
                           drammatiche della storia cittadina.

                           A un dramma contemporaneo è invece ispirata l’Allegoria della catastrofe di
                           Casamicciola (cat. 18), un dipinto del 1884 che testimonia la sentita risposta
                           dell’artista al disastroso terremoto che distrusse Casamicciola e altri centri
                           dell’isola d’Ischia il 28 luglio 1883.

                           La Sala del Risorgimento a Siena

                           Dopo la scomparsa del re Vittorio Emanuele II, avvenuta il 9 gennaio 1878, la
                           Giunta Comunale di Siena deliberò di onorarne la memoria con una sala dipinta
                           nel Palazzo Pubblico, ma soltanto nel 1881 il progetto fu ripreso dal sindaco
                           Luciano Banchi che, per attuarlo, costituì la commissione formata dal pittore
                           Luigi Mussini, l’architetto Giuseppe Partini, l’ornatista Giorgio Bandini e l’erudito
                           Giuseppe Palmieri Nuti. Il tema della sala fu interpretato da Mussini anche come
                           celebrativo della moderna scuola artistica senese, tanto che vi volle presenti i
                           suoi allievi migliori, Cesare Maccari, Amos Cassioli, Pietro Aldi e Alessandro
                           Franchi. A Pietro Aldi furono assegnati due episodi: l’incontro presso la cascina
                           di Vignale di Vittorio Emanuele, re da un giorno, con il maresciallo austriaco
                           Radetzky per trattare l’armistizio dopo la scon tta di Novara, e l’incontro del re
                           con Giuseppe Garibaldi a Teano.

                           Per l‘Incontro a Vignale, Pietro prese spunto dalla biogra a del re scritta da
                           Giuseppe Massari ed eseguì il primo bozzetto con l’abboccamento in strada,
                           all’esterno della cascina (cat. 20). Ma, dopo aver parlato con un testimone
                           oculare, Pietro dipinse il bozzetto de nitivo (cat. 21), a cui apportò le modi che
                           suggerite dalla Commissione nel giugno 1885 (cat.22), che lo indussero a studiare
                           con attenzione l’ef gie del re da giovane (cat. 23).

                           Anche il bozzetto per l’Incontro di Teano fu presentato alla Commissione tra il
                           maggio ed il giugno del 1885 (cat. 24) e a seguito dei consigli ricevuti, Aldi
                           abbassò la composizione e collegò maggiormente le due metà della parete nello
                           studio esecutivo, esaminato il 27 settembre (cat.25), in cui, secondo l’uso
                           rinascimentale, egli inserì il proprio autoritratto (cat. 26), vicino al ritratto del
                           maestro Mussini.

                           I paesaggi

                           Molti disegni presentano il vivo interesse del pittore per i paesaggi: giovanile
                           sembra l’acquerello con Case a Manciano (cat. 33), dipinto con l’intonazione
                           affettuosa che troviamo anche nella Veduta del giardino di casa con la neve (cat.
                           34). Al paesaggio di Manciano o di Capalbio riporta la tela allungata, di taglio
                           macchiaiolo, con Figure lungo le mura (cat. 35), forse lo studio per un dipinto
                           storico, come suggerisce l’abbigliamento all’antica dei tre personaggi
                           protagonisti. Il ritmo cromatico e compositivo diventa più allegro e brioso nelle
                           immagini di Siena realizzate dall’Aldi durante i felici anni del primo affacciarsi
                           all’arte, come mostra la sintetica Veduta di Siena (cat. 36) che con poche
                           pennellate decise propone il carattere architettonico della città medievale.

                           La conoscenza della moderna pittura di paesaggio internazionale sembra
                           rivelata dalla Veduta romana (cat. 37), mentre il soggiorno a Napoli del 1880 è
                           testimoniato dalla Veduta del golfo di Napoli (cat. 38), e dalla malinconica
                           Marina che presenta lo studio di una spiaggia deserta (cat. 39), forse
                           preparatorio per I funerali di Pompeo Magno, presentato all’Esposizione
                           Artistica di Torino del 1881. Silloge di paesaggi diversi, montani, uviali e urbani,
                           appare la curiosa Tavolozza con dedica all’amico «G. Romani», probabilmente
                           Galileo Romani di Scansano, nato nel 1841, glio dell’architetto Alessandro (cat.
                           40).
                                                                                                                                               Privacy
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23/10/2019                        Le opere del mancianese Pietro Aldi in mostra a Firenze all’Accademia delle arti del disegno - IlGiunco.net

                           Gli ultimi lavori

                           Per la fausta ricorrenza del giubileo sacerdotale del ponte ce Leone XIII, nel 1888
                           fu organizzata a Roma l’Esposizione Vaticana dei doni offerti dall’intera
                           cattolicità al suo capo sulla terra. Tra le opere inviate vi fu il quadro con Giuditta
                           in atto di mostrare al popolo di Betulia la recisa testa di Oloferne, eseguito da
                           Pietro Aldi su incarico delle Dame del Sacro Cuore di Trinità dei Monti,
                           interpretava un preciso desiderio del Papa di un dipinto che «rappresentasse il
                           trionfo di Giuditta, come simbolo dei trion cui ormai da secoli è avvezza la
                           Chiesa». La grande tela, premiata all’Esposizione Vaticana con la medaglia d’oro,
                           fu accolta con giudizi controversi dai critici: accanto a chi lodò la fantasia
                           dell’Aldi nell’affrontare un tema molto trattato nel tempo, ci furono voci negative
                           per l’incerta de nizione storica della scena, ma i diversi commentatori
                           concordavano nell’ammirare la perfetta armonia dei colori e la suggestiva
                           atmosfera evocata in questo scorcio d’oriente biblico, già presenti nel bozzetto
                           (cat. 41).

                           Dopo aver eseguito nel 1886 un dipinto di modeste dimensioni, acquistato da uno
                           straniero, sul tema «Nerone che contempla l’incendio di Roma», l’Aldi riprese il
                           soggetto per una grande tela da portare all’Esposizione Universale di Parigi del
                           1889, rimasta incompleta per l’aggravarsi delle sue condizioni siche, che lo
                           portarono alla morte nel maggio 1888. Il bozzetto in mostra (cat. 42) presenta
                           l’intrigante soggetto, in cui si univano la maestosità dell’architettura classica, la
                           sensualità dei nudi femminili e l’atmosfera inebriante per fumi e profumi, a
                           suggerire un ambiente di voluttà e peccato, gradito dall’estetica simbolista e
                           decadente.

                                                                                                      Contenuti Sponsorizzati da Taboola

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23/10/2019                       Le opere del mancianese Pietro Aldi in mostra a Firenze all’Accademia delle arti del disegno - IlGiunco.net

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