Le domande più frequenti sulla donazione del sangue

Pagina creata da Paolo Costanzo
 
CONTINUA A LEGGERE
Le domande più frequenti sulla donazione del sangue
                         ( dai siti avis.it e fidas.it modificato)

COS’È IL SANGUE ?

Il sangue è un liquido che rappresenta il 7% del nostro corpo ed è responsabile
delle più importanti funzioni vitali.
Si compone di una parte liquida, il plasma, e di minuscoli corpi invisibili ad occhio
nudo, ma numerosissimi, attivi ed instancabili nel purificare e difendere il corpo
umano: si tratta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine. Il sangue, in
base a particolari sostanze presenti nei globuli rossi, si differenzia in quattro tipi
fondamentali: gruppo A, gruppo B, gruppo AB e gruppo 0.
I globuli rossi derivano dal midollo osseo ed hanno questo colore perché ricchi di
un pigmento a base di ferro: l’emoglobina. Hanno la funzione di trasportare
l’ossigeno ai tessuti e legare l’anidride carbonica dai polmoni, perché possa
essere espulsa.
I globuli bianchi, più grandi di quelli rossi, hanno il compito di combattere i processi
infettivi e di ostacolare la penetrazione dei germi nell’organismo.
Le piastrine sono piccole particelle che si riuniscono in ammassi in corrispondenza
di una lesione della parete di un vaso, così da formare un primo tappo che
impedisca la fuoriuscita del sangue. Intervengono poi nel processo della
coagulazione che conduce alla formazione del tappo definitivo ed alla fine
dell’emorragia. È grazie alle piastrine, quindi, che le ferite si rimarginano.

PER QUALE MOTIVO DONARE IL SANGUE ?

Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e
indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un
dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il
valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta
uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva.
E’ un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone.
Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione
di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno.
Pensa di essere tu al loro posto.
Per il funzionamento di un moderno sistema sanitario, con elevati standard
qualitativi, il fabbisogno di sangue è stato indicato dalle principali organizzazioni
internazionali (OMS, Consiglio d’Europa) in 40.000 unità di sangue intero per ogni
milione d’abitanti.
Nel nostro paese, pertanto, sono necessarie circa 2.300.000 unità di sangue intero
e 1.077.000 litri di plasma l’anno affinché siano soddisfatte le sue esigenze
sanitarie.
Poiché, attualmente, l’unico modo per ottenere tale essenziale risorsa è
rappresentato dalla donazione umana, è evidente che ogni persona in buone
condizioni di salute dovrebbe contribuire, anche con poche donazioni all’anno,
alla soluzione di questo problema.
NON VOGLIO DONARE, POSSO COMPRARLO, SE NE HO BISOGNO ?

Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l'uomo
rimane a tutt'oggi l'unica possibile sorgente di sangue, e pertanto:

nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la
preventiva disponibilità dei donatori;

per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato,
quindi non ha un prezzo economico;

per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni)
devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e
fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e
l'ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni.

DONARE IL SANGUE E’ DANNOSO PER LA SALUTE ?

Grazie all'accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non
comporta alcun rischio.
Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:
la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è
minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%.
Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni.
La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2
nelle donne in età fertile.
I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni
donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di
salute generale del donatore.

E’ GARANTITA LA PRIVACY DEI RISULTATI DELLE MIE ANALISI ?

Il segreto medico e la legge sulla "Privacy", che individua le "figure" responsabili al
trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza
di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate.

CON QUALE DENARO FUNZIONANO LE ASSOCIAZIONI DI DONATORI ?

Le Associazioni di Donatori Sangue sono associazioni di volontari: nessun socio
impegnato nelle associazioni a qualunque titolo e con qualunque funzione,
percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un lavoro
permanente nell’associazione.
Le Associazioni di Donatori Sangue sostengono economicamente la propria
azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle
strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i
rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle
Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere .
QUALI VANTAGGI HO AD ISCRIVERMI AD UNA ASSOCIAZIONE DONATORI ?

Un slogan dell’ AVIS recita "donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per
se stessi". A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere, con tanti
altri, alla soluzione di un grave problema e l’orgoglio di appartenere ad una
componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione del
sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore
un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed
accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo.

OGNI ANNO SENTO PARLARE DI CARENZA ESTIVA, MA NON CI PENSANO I
DONATORI ?

La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi
mesi, ma sempre più anche nel corso dell’intero anno, si rilevano forti diminuzioni
nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La
partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta.
E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali
poter contare tutto l'anno, festività e vacanze comprese.
Per questa ragione le Associazioni Donatori, insieme agli Assessorati delle varie
Regioni, da alcuni anni, hanno avviato un’attività di sensibilizzazione per cercare
di garantire l’afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali,
e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive.

QUANTO SANGUE VIENE PRELEVATO ?

Il volume del prelievo di sangue intero è stabilito dal D.M. 3/3/2005 ed è uguale a
450 millilitri, più o meno il 10%. Tale quantitativo è stato determinato in modo da
garantire, contemporaneamente, sia un’adeguata preparazione degli
emocomponenti (concentrati di globuli rossi, piastrine, unità di plasma) sia
l'assenza di complicanze per il donatore.
All’atto della raccolta viene prelevato un ulteriore campione non superiore a 30
ml per i controlli sierologici previsti dalla legge.

OGNI QUANTO TEMPO SI PUÒ DONARE ?

La frequenza annua delle donazioni è prevista dal medesimo D.M. 3/3/2005; per il
sangue intero il numero massimo di donazioni non può essere superiore a quattro
volte l’anno per l’uomo e a due per le donne in età fertile. L’intervallo minimo tra
due donazioni di sangue intero è pari a novanta giorni.
Sono previste, invece, frequenze maggiori ed intervalli ridotti per le donazioni in
aferesi di plasma e/o piastrine.
CHI MI RICORDERA’ QUANDO POTRO’ FARE LA PROSSIMA DONAZIONE ?

In situazioni ordinarie, ogni donatore può presentarsi, di propria iniziativa, una volta
trascorso l’intervallo previsto.
I donatori non iscritti a nessuna Associazione vengono convocati dal Servizio
Trasfusionale. I donatori iscritti ad una Associazione, sono convocati da questa.

PER ANDARE A DONARE, HO DIRITTO A PERMESSI ?

In risposta, si trasmette il testo della circolare esplicativa del Decreto Legge n. 112
del 2008

UFFICIO PERSONALE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
SERVIZIO TRATTAMENTO DEL PERSONALE
DFP-0040319-05/09/2008-1.2.3.3

Alle Amministrazioni pubbliche di cui
all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001
(in corso di registrazione presso la Corte dei conti)

CIRCOLARE N. 8/2008

Decreto legge n. 112 del 2008 convertito in legge n. 133 del 2008 – “Disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica
e la perequazione tributaria” – art. 71 – assenze dal servizio dei pubblici dipendenti - ulteriori
chiarimenti.

2.5. Permessi per donazioni di sangue e midollo osseo
La Legge 13 luglio 1967, n. 584, all’art. 1, stabilisce che i donatori di sangue e di
emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per
l'intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l'intera
giornata lavorativa. Per quanto riguarda i donatori di midollo osseo, l’art. 5 della legge 6 marzo
2001, n. 52,riconosce al lavoratore dipendente il diritto a conservare la normale retribuzione per le
giornate di degenza ospedaliera occorrenti al prelievo del sangue midollare nonché per le successive
giornate di convalescenza che l’équipe medica che ha effettuato il trapianto ritenga necessarie ai fini
del completo ripristino dello stato fisico del donatore stesso. La legge prevede inoltre il diritto a
conservare la normale retribuzione anche per i permessi orari concessi al lavoratore per il tempo
occorrente all’espletamento di vari atti preliminari alla donazione, fissati per legge.
Tali casistiche non sono state contemplate specificamente dal decreto – legge e dalla legge
n. 133, ma non sono state neanche espressamente abrogate o modificate. Considerata la rilevanza e
la delicatezza della materia in questione, il Dipartimento della funzione pubblica intende
promuovere delle iniziative normative per evitare discriminazioni o compromissioni alle importanti
attività in questione che sono il frutto di ammirevoli atti di solidarietà.

COME FARE PER DONARE IL SANGUE ?

Occorre recarsi presso un Servizio Trasfusionale o presso la sede di una delle
associazioni di donatori di sangue presenti sul territorio, oppure presso uno dei
Centri di Raccolta fissi o mobili (autoemoteche) gestiti dalle strutture sanitarie
pubbliche o dalle associazioni o federazioni dei donatori di sangue, in regime
convenzionale ed ai sensi di legge.
Qui, dopo l’identificazione e la compilazione di un questionario, il donatore fa un
colloquio riservato con un medico così da rivelare l’eventuale esistenza di
controindicazioni alla donazione e ricevere tutti i chiarimenti necessari.
Il medico, dopo aver raccolto l’anamnesi, cioè le notizie relative allo stato
psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l’idoneità alla donazione
mediante un esame clinico generale, che comprende, fra l’altro, la misurazione
della pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Viene anche determinato il
valore dell’emoglobina (mediante la puntura quasi indolore del polpastrello di un
dito o mediante prelievo venoso da un braccio), per assicurarsi che la donazione
di sangue venga fatta soltanto da chi dispone di valori d’emoglobina pari o
superiore ai limiti fissati dalla legge.
Dopo la verifica di idoneità, e previa sottoscrizione da parte del donatore del
modello di consenso informato, un medico (o un infermiere professionale sotto la
responsabilità del medico) effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è
stato fatto distendere su un apposito poltrona-lettino. Viene apposto un laccio
emostatico su un braccio e viene inserito l’ago in una vena, previa accurata
disinfezione della cute. Il sangue defluisce spontaneamente fino a riempire una
sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre
sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. Prima che l’ago venga
estratto, vengono riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami previsti
dalla legge. Al termine della donazione, il donatore viene invitato a rimanere
disteso per qualche minuto, quindi viene invitato a consumare una leggera
colazione.

COME SI SVOLGE LA DONAZIONE ?

Prima della donazione è consentita l’assunzione di tè, caffè, latte, succhi di frutta,
a meno che non sia previsto, in occasione della donazione, anche il prelievo di
campioni di sangue per le analisi di controllo dello stato di salute del donatore: in
questo caso occorre il digiuno.
Dopo l’identificazione personale e la compilazione di un questionario, il donatore
fa un colloquio riservato con un medico così da rivelare l’eventuale esistenza di
controindicazioni alla donazione e ricevere tutti i chiarimenti necessari.
Il medico, dopo aver raccolto l’anamnesi, cioè le notizie relative allo stato
psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l’idoneità alla donazione
mediante un esame clinico generale, che comprende, fra l’altro, la misurazione
della pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Viene anche determinato il
valore dell’emoglobina (mediante la puntura quasi indolore del polpastrello di un
dito o mediante prelievo venoso da un braccio), per assicurarsi che la donazione
di sangue venga fatta soltanto da chi dispone di valori d’emoglobina pari o
superiore ai limiti fissati dalla legge.
Dopo la verifica di idoneità, e previa sottoscrizione da parte del donatore del
modello di consenso informato, un medico (o un infermiere professionale sotto la
responsabilità del medico) effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è
stato fatto distendere su un apposito poltrona-lettino. Viene apposto un laccio
emostatico su un braccio e viene inserito l’ago in una vena, previa accurata
disinfezione della cute. Il sangue defluisce spontaneamente fino a riempire una
sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre
sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. Prima che l’ago venga
estratto, vengono riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami previsti
dalla legge.
Al termine della donazione, il donatore viene invitato a rimanere disteso per
qualche minuto; quindi viene invitato a consumare una leggera colazione.

QUANTO TEMPO OCCORRE PER REINTEGRARE IL SANGUE ?

La quota liquida del sangue viene ricostituita nell’arco di poche ore, grazie a
meccanismi fisiologici di recupero che tendono a richiamare liquidi nel letto
vascolare. La quota corpuscolare (globuli rossi, bianchi e piastrine) viene
ricostituita in tempi variabili a seconda dell’elemento cellulare considerato, ma
comunque sempre entro pochi giorni.

ESISTE UN RISCHIO DI CONTRARRE INFEZIONI DONANDO SANGUE ?

Assolutamente no, perché il materiale impiegato per la donazione è totalmente
sterile e viene usato una sola volta.

CHI PUÒ DONARE SANGUE ?

Ai sensi del D.M. 3/3/2005, ogni individuo sano e idoneo, d’età’ compresa fra i 18
ed i 60 anni può essere ammesso alla prima donazione e può donare fino al
compimento del 65° anno. A giudizio del medico potrà essere consentita la
donazione a persone di età superiore ai 65 anni, così come l’ammissione alla
prima donazione di una persona di età superiore ai 60 anni).
Il peso corporeo del donatore non deve essere inferiore ai 50 Kg.
Al donatore devono essere riscontrati parametri di pressione arteriosa e di polso
entro valori indicati dal predetto decreto ministeriale.
Inoltre, al donatore deve essere verificato il valore dell’emoglobina, che deve
avere un livello minimo di 12,5 g/dl nelle donne e di 13,5 g/dl negli uomini.
In casi particolari, a giudizio del medico, può essere ammesso alla donazione
anche un soggetto con livelli di emoglobina inferiori ai limiti indicati.

IN QUANTO TEMPO SI RIMPIAZZA IL SANGUE DONATO ?

La sottrazione di sangue viene immediatamente compensata dall'organismo. I
liquidi accumulati dai tessuti vengono richiamati in circolo e il midollo osseo
accelera la produzione di globuli rossi. In tal modo il valore del volume del sangue
ritorna ai valori originali in un periodo di tempo compreso tra qualche minuto e
poche ore.
Il ripristino dei numero dei globuli rossi avviene più lentamente ma la normale
ossigenazione dei tessuti è garantita dalle caratteristiche della sostanza
( emoglobina )contenuta all'interno di queste cellule. E' la più lenta ricostituzione
del numero totale dei globuli rossi dell'organismo ciò che condiziona il numero
massimo di donazioni effettuabili per anno ( indice di donazione ).
COME VIENE CONSERVATO IL SANGUE ?

Fin dal 1869 vennero condotti esperimenti tesi a trovare un mezzo che impedisse al
sangue di coagulare, ma fu solo nel 1914 che tre ricercatori, lavorando
indipendentemente in differenti parti del mondo, scoprirono che il citrato di sodio
impediva la coagulazione del sangue.
Oggi il sangue del donatore viene prelevato in sacche di plastica sterili contenenti
appositi anticoagulanti e conservanti, dei quali il più comune è una soluzione di
citrato - fosfato - destrosio - adenina, brevemente indicato come CPD - A. II citrato
presente nella soluzione impedisce al sangue di coagulare, mentre il destrosio -
adenina fornisce alle cellule del sangue il nutrimento necessario a mantenerle in
vita.
Le sacche di sangue intero vengono conservate in frigoemoteche alla
temperatura di 4°C (più o meno 2 gradi). Nel caso di preparazione di concentrati
piastrinici, la sacca viene mantenuta a 22°C circa, per il tempo strettamente
necessario, in quanto le piastrine vanno conservate a temperatura ambiente.
Con tecniche di lavorazione particolari, le emazie possono anche essere
congelate a temperature molto basse e conservate per anni.

PER QUANTO TEMPO SI PUO’ CONSERVARE IL SANGUE ?

Dato che i globuli rossi si deteriorano con l'invecchiamento e nel sangue
conservato avvengono varie modificazioni chimiche, il sangue intero deve essere
usato entro 35 giorni dal prelievo. Attualmente, però, con I' aggiunta nelle sacche
di sostanze nutritive (Mannitolo + Adenina) il sangue può essere conservato sino a
42 giorni anzi, se i globuli rossi vengono congelati, possono essere conservati, a
bassissima temperatura, ancora più a lungo.

COS’E’ L’AFERESI ?

E’ una forma di donazione nella quale, mediante l’utilizzo di macchine chiamate
separatori cellulari, sulle quali vengono installati circuiti sterili e monouso, sotto
controllo di programmi automatici, è possibile effettuare donazioni di solo plasma
( plasmaferesi ) o di sole cellule del sangue (citoaferesi )appartenenti ad una o più
linee cellulari ( donazioni multicomponente ) con ripristino automatico dei volumi
donati e restituzione al donatore delle altre componenti del sangue.

COS'E' IL PLASMA ?

Il plasma è la parte liquida del sangue, di colore giallo oro, contenente: minerali
(ferro, calcio, sodio, potassio, rame, fosforo…), lipidi, zuccheri, proteine (albumina,
immunoglobuline, fattori della coagulazione).

Le funzioni del plasma sono:

       Mantenere     costante il volume del sangue circolante
       Trasportare   globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
Trasportare sostanze nutritive per cellule e tessuti
       Trasportare i prodotti del metabolismo cellulare
       Trasportare ormoni e vitamine
       Mantenere l’omeostasi coagulativa
       Contribuire alla difesa immunitaria

COS'È LA PLASMAFERESI ?

La plasmaferesi è la donazione di solo plasma con restituzione al donatore degli
altri componenti del sangue.
Il prelievo massimo per singola donazione è di 650 ml.
L’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una
donazione di sangue intero, o citoaferesi, è di 14 giorni; tra una donazione di
sangue intero, o citoaferesi, e una di plasma è di un mese.

A CHE COSA SERVE IL PLASMA ?

Il plasma, o meglio le sue frazioni, sono indispensabili per curare molte malattie;
l'albumina, ad esempio, viene usata per pazienti con gravi malattie al fegato; i
fattori della coagulazione per i pazienti emofilici; le gammaglubuline per prevenire
o curare diverse malattie infettive.

COME VIENE PRELEVATO IL PLASMA ?

La plasmaferesi da donatore si esegue con un'apparecchiatura filtrante
(separatore cellulare) che trattiene la componente ematica di cui si ha necessità,
restituendogli, contemporaneamente, i restanti elementi.

QUANTO PLASMA VIENE PRELEVATO E OGNI QUANTO SI PUO’ DONARE ?

II limite massimo indicato dalla legge è fissato in 650 ml per ogni seduta.
L’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma è di 14 giorni,
stesso intervallo tra una donazione di plasma e una di sangue intero; tra una
donazione di sangue intero e una di plasma è di un mese.

QUALE DISTURBO PUÒ ARRECARE AL DONATORE ?

Nessun tipo di disturbo, il plasma viene reintegrato in brevissimo tempo (da poche
ore a pochi giorni ) e durante la donazione, il volume del plasma donato viene
rimpiazzato dall'infusione di soluzione salina.

CHI PUÒ DONARE IL PLASMA ?

Possono donare il plasma tutti gli uomini e le donne di età compresa tra i 18 e i 65
anni, di peso corporeo di almeno 50 Kg. Può farlo anche chi ha valori di
emoglobina non sufficienti per la donazione tradizionale e chi è portatore sano di
anemia mediterranea purché sia in buona salute e abbia delle buone vene.
Ulteriori requisiti sono previsti per coloro i quali aderiscano a programmi
continuativi di plasmaferesi.

QUANDO DURA LA PROCEDURA DELLA PLASMAFERESI ?

La donazione del plasma dura 30/40 minuti circa.

COS’E’ LA PIASTRINOAFERESI ?

La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole piastrine. Oltre ai requisiti
necessari alla donazione di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà avere un
normale assetto emocoagulativo.
Può essere effettuata con metodica di centrifugazione mediante alcuni cicli
durante i quali l’apparecchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata del
sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccolto in una sacca satellite in attesa di
essere restituito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono estratte
automaticamente a circuito chiuso, senza possibilità di contaminazione, le
piastrine che si raccolgono in una apposita sacca.
Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del plasma, dei globuli rossi e dei
globuli bianchi. A questo punto inizia il nuovo ciclo, fino al raggiungimento della
quota desiderata di piastrine. Non si possono eseguire di norma più di 6
piastrinoaferesi l’anno; l’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi e tra
una piastrinoaferesi e una donazione di sangue intero è di quattordici giorni,
mentre tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi è di un mese.
Tutto il procedimento dura circa un’ora. Le piastrine raccolte verranno utilizzate
entro 5 giorni dal prelievo per la terapia di alcune gravi malattie come per
esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto
fondamentale nei trapianti di midollo osseo.

CHE COS’E’ LA MULTICOMPONENT ?

E’ una forma di donazione in aferesi ( vedi sopra), nella quale, grazie all’impiego di
separatori cellulari è oggi possibile effettuare donazioni combinate di singoli
emocomponenti; ad esempio eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli
rossi), eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine),
plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine).

PUO' ESSERCI LA TRASMISSIONE DI MALATTIE INFETTIVE EFFETTUANDO LA DONAZIONE
DI PLASMA O ALTRA DONAZIONE RACCOLTA CON LA TECNICA DI AFERESI ?

La donazione di plasma, come la donazione di sangue e come tutte le forme di
donazione in aferesi, si pratica con materiale sempre nuovo e perfettamente
sterile. II donatore non viene mai in contatto con sangue di altra origine o con
materiale potenzialmente infetto. NON C'È' ALCUN RISCHIO DI TRASMISSIONE !
Puoi anche leggere