Le attuali prospettive nel trattamento riabilitativo nelle problematiche disfagiche - Dr. Marco andreoli

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Le attuali prospettive nel trattamento riabilitativo nelle problematiche disfagiche - Dr. Marco andreoli
Le attuali prospettive nel
 trattamento riabilitativo
   nelle problematiche
        disfagiche
                   Dr. Marco andreoli
Le attuali prospettive nel trattamento riabilitativo nelle problematiche disfagiche - Dr. Marco andreoli
La deglutizione è


    il fisiologico atto che ci permette di portare la saliva, i
    liquidi, i solidi, le sostanze miste, dalla cavità orale allo
    stomaco

    un atto sensorimotorio e neuromuscolare altamente
    integrato e finemente regolato da nuclei nervosi centrali
    e periferici che interagiscono direttamente con il centro
    del respiro
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La disfagia è

▶   qualunque alterazione della deglutizione
▶   un sintomo di una patologia localizzata o sistemica dove
    gli effettori della deglutizione possono essere coinvolti
    in vario modo
▶   comunemente distinta in base alla funzione
    compromessa:
     § disfagia orofaringea o disfagia alta
     § disfagia gastroesofagea o disfagia bassa
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Epidemiologia: la disfagia interessa

▶   il 13-14% dei degenti in reparti per acuti
▶   il 30-35% degli ospiti in centri di riabilitazione
▶   il 40-50% dei soggetti in strutture di lungodegenza
▶   il 75% degli ospedalizzati per stroke acuto e nel 91% di
    essi la disfagia può persistere a tre mesi dall’evento
    acuto
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La regola del 50-50-50:

▶   nei pazienti con stroke acuto la disfagia si presenta nel
    50% dei casi
▶   di questi, il 50% presenta inalazione che si complicano
    con broncopolmoniti
▶   di questi, il 50% muore entro un anno per complicanze
    respiratorie
Il 12,5% dei pazienti con stroke acuto decede entro un anno per complicanze
                              legate alla disfagia
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La disfagia postictale è causata da:

▶   ictus emisferico unilaterale nel 40% dei casi
▶   ictus emisferico bilaterale nel 56% dei casi
▶   ictus del tronco cerebrale nel 67% dei casi
▶   ictus con lesioni combinate nel 85% dei casi
La storia naturale della disfagia nell’ictus non è ancora chiara: alcuni hanno
un miglioramento nelle prime settimane ma persiste poi nel 50% dei pazienti
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La disfagia è seria perché:

▶   altera l'efficacia dell’atto deglutitorio
▶   compromette la sicurezza della deglutizione
          L’evento avverso più temibile è la polmonite ab ingestis
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Fisiopatologia della disfagia

▶   la deglutizione è un processo complesso e ben
    coordinato che richiede un'interazione adeguata tra
     § diverse aree del sistema nervoso centrale
     § i nervi cranici sensoriali e motori
     § i recettori della pressione, della temperatura, degli
       stimoli chimici e dell'acqua
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Fisiopatologia della disfagia

▶   richiede anche:
     § l'integrità anatomica dell'orofaringe e
       della laringe
     § la conservata funzione
       neuromuscolare di 30 paia di muscoli
       striati cervicali
     § la stretta coordinazione con il sistema
       respiratorio
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Fisiopatologia della disfagia

▶   la conoscenza della
    fisiopatologia della disfagia
    poststroke è notevolmente
    migliorata con la comprensione:
     § delle fasi biomeccaniche della
        deglutizione
     § dei meccanismi di controllo
        del SNC
     § delle interazioni tra recettori
        sensori e motoneuroni
        periferici
Controllare la disfagia

    ▶ le   strategie di compenso       posizioni e manovre durante la deglutizione
                                       §

                                       modificazione reologica dei boli
                                       §

  ▶ le   strategie di stimolazione     §
                                        stimolazione elettrica intrafaringea (PES)
                         sensoriale    §
                                        stimolazione elettrica di superficie (NMES)
                                       §
                                        stimoli farmacologici
                                       §
                                        stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS)
                                       §
                                        stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS)

           ▶i   sistemi di feedback    pressorio
                                       §

                          periferico   elettromiografico
                                       §
Stimolazione elettrica intrafaringea (PES)

▶   applica stimoli elettrici sulla faringe
    utilizzando elettrodi intrafaringei
▶   i suoi effetti sono associati ad un
    aumento dell'eccitabilità corticobulbare
    faringea e della rappresentazione
    topografica nell'emisfero non
    danneggiato
▶   è in grado di migliorare la deglutizione in
    varie tipologie di paziente, i più studiati
    sono gli ictati
Stimolazione elettrica intrafaringea (PES)

▶   Bath et Al. hanno dimostrato che la terapia di 3 giorni
    (10 min/giorno, 5 Hz) ha migliorato la protezione delle
    vie aeree rispetto ai controlli, ha ridotto le aspirazioni,
    ha migliorato lo stato di alimentazione e ha portato ad
    una riduzione dei tempi di degenza
▶   Una recente meta-analisi di studi controllati
    randomizzati ha dimostrato che la PES è associata a
    minori aspirazioni in VFS, a minore grado di disfagia
    clinica e ad una durata di degenza ospedaliera più breve

Bath P. et Al. Pharyngeal electrical stimulation for treatment of dysphagia in subacute stroke: a randomized controlled
                                                                                                        trial. Stroke. 2016
   Scutt P. et Al. Pharyngeal electrical stimulation for treatment of poststroke dysphagia: individual patient data meta-
                                                         analysis of randomised controlled trials. Stroke Res. Treat. 2015
Stimolazione elettrica di superficie (NMES)

▶   è usata per attivare i muscoli deglutitori attraverso la
    stimolazione di terminazioni nervose motorie e fibre
    muscolari
▶   è stata usata anche come strategia sensoriale
▶   la stimolazione elettrica transcutanea sottomentoniera è
    risultata efficace nell'aumentare la plasticità corticale
    per i muscoli miloioideo e si è confermata come
    strategia di trattamento non invasivo nelle disfagie
    poststroke
     National Institute for Health and Care Excellence. 2014. Transcutaneous neuromuscular electrical stimulation for
oropharyngeal dysphagia. NICE interventional procedure guidance [IPG490]. London: National Institute for Health and
                                                                                                    Care Excellence
Stimolazione elettrica di superficie (NMES)
Stimoli farmacologici

▶   la stimolazione farmacologica/chimica si avvale di
    sostanze o farmaci che modificando le proprietà
    sensoriali del bolo
▶   l'uso di ingredienti pungenti, come la capsaicina (TRPV1
    agonista) o la piperina (doppio agonista TRPV1/TRPA1)
    o l’ormentolo (doppio agonista TRPA1/TRPM8), ha
    dimostrato efficacia in studi a breve e medio termine
▶   l’uso a medio termine di queste strategie sembra
    migliorare anche la plasticità cerebrale
                                                             Ebihara T. et Al. Capsaicin and swallowing reflex. Lancet 1993.341: 432
               Ebihara T. et Al. Capsaicin troche for swallowing dysfunction in older people. J. Am. Geriatr. Soc. 2005.53: 824–828
Ebihara T. et Al. A randomized trial of olfactory stimulation using black pepper oil in older people with swallowing dysfunction. J.
                                                                                                Am. Geriatr. Soc. 2006.54: 1401–1406
 Rofes L. et Al. 2012. Piperine improves swallow response of patients with neurogenic dysphagia. Neurogastroenterol. Motil. 24:
Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva

▶   è governata dai principi
    dell'elettromagnetismo
▶   i treni di impulsi magnetici singoli possono
    indurre variazioni nell'eccitabilità corticale
    sul sito di stimolazione e anche su siti
    lontani per minuti o addirittura per ore
▶   la rTMS ad alta frequenza (>1 Hz) aumenta
    l'eccitabilità corticale mentre a bassa
    frequenza (
Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva

          ▶   è utilizzata per promuovere il recupero della
              deglutizione dopo ictus emisferico unilaterale mediante
              tre strategie:
               1) inibizione/eccitazione delle aree corticali
                   ipsilesionali vicine
               2) aumentando l'eccitabilità della corteccia motoria
                   cerebrale sana controlesionale
               3) combinazione di strategie eccitatorie su entrambi gli
                   emisferi (stimolazione biemisferica)
Park J.W. et Al. The effect of 5 Hz high-frequency rTMS over contralesional pharyngeal motor cortex in post-stroke oropharyngeal dysphagia: a randomized
                                                                                              controlled study. Neurogastroenterol. Motil. 2013.25: 324–e250
    Rhee W.I. Diagnosis with manometry and treatment with repetitive transcranial magnetic stimulation in dysphagia. Ann. Rehabil. Med. 2013.37:907–912
      Verin E. Poststroke dysphagia rehabilitation by repetitive transcranial magnetic stimulation: a noncontrolled pilot study. Dysphagia 2009. 24: 204–210
              Lim K.H. Effect of low-frequency rTMSandNMESonsubacuteunilateralhemispheric stroke with dysphagia. Ann. Rehabil. Med. 2014.38: 592–602
Stimolazione transcranica a corrente continua

▶   la tDCS utilizza correnti a bassa intensità (1-2 mA)
    applicate ad ampie aree corticali per modificare il
    potenziale di membrana a riposo dei neuroni corticali
▶   più facile da applicare e meno costosa di una rTMS, la
    tDCS viene generalmente erogata con una coppia di
    elettrodi (anodo e un catodo)
▶   la tDCS può facilitare o ridurre l'eccitabilità corticale:
     § la stimolazione anodale aumenta l'eccitabilità della
        corteccia motoria
     § mentre la stimolazione catodica la riduce
Stimolazione transcranica a corrente continua

▶   solitamente l'anodo veniva utilizzato come
    elettrodo attivo e posto sopra la corteccia
    primaria della deglutizione e il catodo viene
    utilizzato come elettrodo di riferimento e
    collocato sull'area sopraorbitale
    controlaterale
▶   la tDCS anodale esalta l'eccitabilità corticale
    della rappresentazione faringea e accelera la
    deglutizione
Stimolazione transcranica a corrente continua

▶   la tDCS è stata utilizzata in differenti modi per stimolare
    il SNC:
     1) la tDCS anodale sull'emisfero non colpito da ictus
         ha dimostrato di produrre un miglioramento nel
         recupero precoce della disfagia già dopo il
         trattamento
     2) la tDCS anodale sull'emisfero lesionato non ha
         prodotto un miglioramento significativo della
         deglutizione dopo l'intervento ma ha migliorato la
         deglutizione a 3 mesi dal trattamento
 Jefferson S. et Al. Characterizing the application of transcranial direct current stimulation in human pharyngeal motor cortex.
                                                                                           Am. J. Physiol. 2009.297:G1035–G1040
Cosentino G. et Al. Transcranial direct current stimulation enhances sucking of a liquid bolus in healthy humans. Brain Stimul.
                                                                                                                  2014.7: 817–822
 Kumar S. et Al. Noninvasive brain stimulation may improve stroke-related dysphagia: a pilot study. Stroke 2011.42: 1035–1040
Feedback pressorio periferico

▶   permette di misura oggettivamente la forza e la
    resistenza prodotte dalla lingua e dalle labbra
▶   si basa sul fatto che la lingua è un sistema muscolare
    che interagisce con fibre legamentose per muoversi e
    produrre forza
▶   esistono già tabelle di riferimento che garantiscono
    valutazioni oggettive dei deficit e dei progressi
▶   una revisione della Letteratura invita ad usare la
    metodica sia come strumento di valutazione che di
    trattamento riabilitativo
Feedback pressorio periferico

          Youmans S, Stierwalt JAG. Measures of tongue function related to normal swallowing. Dysphagia. 2006;21(2):102–11
  Youmans S, Youmans G, Stierwalt JAG. Differences in tongue strength across age and gender: is there a diminished strength
                                                                                           reserve? Dysphagia. 2008;24(1):57–65
                        Clark HM. Specificity of training in the lingual musculature. J Speech Lang Hear Res. 2012;55(2):657–67
Adams V. et Al. A systematic review and meta-analysis of measure-ments of tongue and hand strength and endurance using the
                                                     Iowa Oral Performance Instrument (IOPI). Dysphagia. 2013 Sep;28(3):350-69
Feedback elettromiografico

▶   l’elettromiografia è lo studio della funzionalità
    muscolare attraverso lo studio del segnale elettrico
    condotto dal muscolo
▶   i segnali elettrici una volta rilevati possono essere
    visualizzati su uno schermo
▶   si configura come strumento di valutazione e diagnosi
    dell'attività elettrica muscolare
▶   i limiti oggettivi sono rappresentati dal fatto che non è
    una tecnica esattamente riproducibile
Feedback elettromiografico

▶    i principali utilizzi della sEMG come mezzo di
     biofeedback sono:
      § la valutazione (oggettivare il reclutamento muscolare)
      § il down-training (ridurre l'iperattività muscolare)
      § l’up-training (facilitare la contrazione muscolare)
      § il coordinamento (imparare l’equilibrio
        agonista/antagonista)

                  Ertekin C., Pehlivan M., Aydoğdu I., Ertaş M., Uludağ B., Celebi G., Colakoğlu Z., Sağduyu A., Yüceyar N. An
                                    electrophysiological investigation of deglutition in man. Muscle Nerve. 1995;18:1177–1186
    Logemann J.A. Evaluation and Treatment of Swallowing Disorders. 1st ed. College Hills; San Diego, CA, USA: 1983. p. 121
rTMS

          S
       TDC

                  S
              NME
PES

          G
      sEM

                   d
              PFee
La neuroplasticità è:

▶   la capacità del SNC di alterarsi morfologicamente o
    funzionalmente come risultato dell'esperienza
▶   una proprietà fondamentale attraverso la quale il SNC è
    in continuo rimodellamento in risposta all'esperienza
▶   associata all'alterazione comportamentale, cioè alle
    esperienze individuali
La neuroplasticità

▶   i cambiamenti promossi dall'esperienza possono essere
    modificazioni adattative (a beneficio dell'organismo) o
    disadattive (che danno luogo a funzioni alterate)
▶   questi interventi possono essere concettualizzati come
    non comportamentali o comportamentali

Negli interventi non comportamentali il paziente è un destinatario passivo (non
                   è richiesta una sua partecipazione attiva)
Negli interventi comportamentali si richiede invece una risposta motoria attiva
                           da parte del paziente
La neuroplasticità orale

     Interventi esterni che possono guidare la
      deglutizione e/o la neuroplasticità orale

  Non-Comportamentale                                                  Comportamentale

          Ruth E. Martin. Neuroplasticity and Swallowing. Dysphagia (2009) 24:218–229
Sinergia


    negli ultimi anni le possibilità riabilitative dei pazienti
    disfagici si sono notevolmente arricchite

    ora la possibilità di creare una sinergia tra l’esercizio
    attivo e la stimolazione cerebrale si configura come la
    nuova sfida nel paziente disfagico
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