LAVOCE DI CASAVERDI TRIMESTRALE - NUOVA SERIE - N. 39 - APRILE 2022 - CASA VERDI
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LaVoce di CasaVerdi Periodico trimestrale la Voce di Casa Verdi Nuova serie N.39 Aprile 2022 Distribuzione gratuita Fondato da Stefania Sina e altri Ospiti Registrazione Tribunale di Milano n. 482 del 2009 Direttore responsabile Danila Ferretti Comitato di Redazione Federico Tommaso Fantino, Marta Ghirardelli e Mary Lindsey Hanno collaborato Ernesto Colloridi, Claudio Giombi, Marisa Terzi Sede Casa di Riposo per Musicisti Buona Primavera Fondazione Giuseppe Verdi Piazza Buonarroti, 29 20149 Milano Tel. 02.4996009 Fax 02.4982194 www.casaverdi.org info@casaverdi.it Progetto grafico e impaginazione Lorenzo Benassi Stampa lalitotipo via Enrico Fermi, 17 20019 Settimo Milanese
LaVoce di CasaVerdi SOMMARIO LaVoce di CasaVerdi Trimestrale - Nuova serie - N. 39 - Aprile 2022 4 CONCERTO DI SAN GIUSEPPE Federico Tommaso Fantino 8 SPIRITI SPIRITOSI Claudio Giombi 9 UN CARNEVALE SPENSIERATO Mary Lindsey IN COPERTINA Foto di 13 I NOSTRI OSPITI: MARY LINDSEY La Redazione Armando Ariostini 24 FESTA DELLA DONNA A CASA VERDI Claudio Giombi 25 I NOSTRI GIOVANI STUDENTI: ALESSIO ZANETTE Federico Tommaso Fantino 28 LA MIA ODIATA SCUOLA Ernesto Colloridi 30 POESIE Marisa Terzi 31 RICORDO DI GIUSTINA La Redazione 32 CARTOLINE LIEBIG
LaVoce di CasaVerdi Concerto di San Giuseppe di Federico Tommaso Fantino Nella giornata di San Giuseppe, sabato 19 marzo, alle ore 16.00, pres- so il Salone d’Onore di Casa Verdi, si è svolto un concerto celebrativo tenuto dai giovani studenti di musica attualmente residenti a Casa Verdi. Alcuni di loro si sono prestati ad un’esibizione di fronte ad un pub- blico diverso dal solito, certamente non ordinario: gli illustri Ospiti di Casa Verdi. Con un programma che ha spaziato da alcune delle più celebri arie d’opera alla musica da camera e, ancora, alla musica pia- nistica, si sono esibiti in ordine i seguenti giovani studenti: Giuseppe de Luca (Baritono), Hyun Sei Park (Tenore) e Sung Hwan Park (Bari- tono), tre virtuosi cantanti dell’Accademia della Scala; Miriam Paolino (Soprano), giovane studentessa di canto del Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Tutti i cantanti sono stati accompagnati dal pianista e compositore Federico Tommaso Fantino, giovanissimo studente del Conservato- rio. Infine, Miklos Papp (Violinista) e Denis Malakhov (Pianista), talen- tuosi studenti dell’ultimo anno, rispettivamente della Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano e del Conservatorio. Un recital ottima- mente accolto dall’illustre pubblico presente in sala: grandi applausi e apprezzamenti, in modo particolare si rammentano i complimenti pronunciati in chiusura dal Presidente di Casa Verdi, prof. Roberto Ruozi. Per concludere, un’indimenticabile esibizione del Mo. Raimon- do Campisi, svoltasi a chiosa del concerto, ci ha estasiati, commossi e, perché no, anche fatto divertire! 4
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LaVoce di CasaVerdi SPIRITI SPIRITOSI di Claudio Giombi In un breve periodo della mia vita, ero namente parlava tramite me in triestino: convinto di poter conversare con i defunti. seppi solo poco tempo fa, che avendo da Avevo un tavolo a tre gambe ed ogni volta ragazza vissuto diversi anni a Trieste le che qualcosa mi assillava, cercavo una ri- era rimasto appiccicato quel dialetto. Tra i sposta attraverso i suoi colpi. Con sommo miei compagni di ventura c’era un giovane gaudio da parte dei miei colleghi cantanti. mezzosoprano, vincitrice di un importante Dopo qualche estenuante prova in teatro, concorso, che aspettava il debutto. Chiese ci riunivamo in albergo ad interrogare il a Verdi se poteva conoscere quale sarebbe compositore di turno. A Bergamo Donizet- stata la sua prima opera per lei. La voce di ti. Io spesso cadevo in trance e non ricor- Giuseppina uscì dalla mia bocca dicendo: davo nulla di quanto avevo detto e come. “El mio Pepin me mostra Aida...” Qualche A volte la mia voce cambiava, diventava mese dopo lessi sul giornale che aveva de- femminile, rauca, chioccia e una sudora- buttato con successo nel difficile ruolo di zione continua imperlava la mia fronte. Amneris nell’ Aida. Non sono stato un ba- A Catania Bellini, a Livorno Mascagni e ritono verdiano, gli unici ruoli adatti alla tanti altri. Resi felici molte colleghe e anche mia voce e personalità potevano essere ol- qualche collega di canto, prevedendo per tre Melitone, Ford ed in vecchiaia Falstaff, loro imminenti successi e lauti guadagni. ma non li ho mai eseguiti. Quella sera a Molte risposte si avverarono come quel- Parma volevo a tutti i costi parlare con le che diedi alla mia amica Fulvia Ciano, Lui e verso la fine della seduta dissi alla tant’è vero che ne parla nel suo bel libro Strepponi che gli porgevo i mie saluti e che “So anch’io la virtù magica”, pubblicato desideravo la sua presenza. Dopo un lungo da poco. La cosa che voglio raccontarvi è silenzio i colpi del tavolo mi diedero que- invece l’esperienza che ebbi a Parma, du- sto responso: “El te saluda e sarai suo ospi- rante il mio debutto al Teatro Regio con te...” Rimasi perplesso per molto. Ospite di il personaggio di Melitone, nell’opera LA Verdi significava che sarei morto, quindi, FORZA DEL DESTINO di Verdi. Erava- cominciai a preoccuparmi. Ogni mia se- mo verso la fine degli anni Sessanta e non duta spiritistica, era seguita da coliche re- avevo ancora compiuto trent’anni. Avevo nali. Espellevo calcoli rossi e dolori infiniti. tentato inutilmente di mettermi in contat- Dopo quella risposta decisi di smettere e to con il Cigno di Busseto, non rispondeva non ebbi più coliche. Ora vivo qui nella mai, qualche volta interveniva al suo posto sua Casa e ho ricordato improvvisamente la moglie, Giuseppina Strepponi, che stra- quella frase: “sarai suo ospite”! 8
LaVoce di CasaVerdi UN CARNEVALE SPENSIERATO LA GITA DI CARNEVALE AL MERCATO CENTRALE DI MILANO di Mary Lindsey e foto di Armando Ariostini Dopo tanti mesi durante i quali conduce all’Arco, più simile al abbiamo dovuto svolgere le no- Boulevard des Champs Élysées stre attività di gruppo all’interno a Parigi e anche per contrasta- di Casa Verdi, abbiamo accolto re il caldo estivo, ha fatto pian- con piacere la proposta di Fer- tare dei Platani lungo tutto Cor- dinando di festeggiare la fine del so Sempione. Con la sconfitta di Carnevale con una visita al nuovo Napoleone nel 1814, i lavori furo- Mercato Centrale. no interrotti, ma l’architetto Lui- Lungo la strada Ferdinando ci gi Cagnola - un nobile milanese ha fatto notare vari monumen- molto ben visto dalla Corte - ri- ti tra cui l’imponente Arco della uscì a convincere il Re a comple- Pace voluto da Napoleone come tare l’opera. collegamento al ben noto Arc de L’Arco della Pace, pur essendo Triomphe a Parigi. Per rende- più piccolo in confronto all’Arc de re Corso Sempione, la via che Triomphe, è ben più pregiato per 9
LaVoce di CasaVerdi il valore del materiale di costru- indicato come la seconda stazio- zione – marmo bianco di Carrara, ne ferroviaria d’Italia (la prima mentre l’Arco di Parigi è di pietra si trova a Napoli). Avvicinandoci – e per la ricchezza delle decora- alla zona nominata “L’Isola” e alla zioni. Eretto su colonne corinzie, Stazione Ferroviaria di Porta Ga- ha un gran numero di bassorilie- ribaldi abbiamo potuto ammirare vi e sopra l’Arco ci sono alcune il grande palazzo in vetro della statue di bronzo che raffigurano Fondazione Feltrinelli, i gratta- La Pace su un carro trainato da cieli della Piazza Gae Aulenti una sestina di cavalli. nonché gli eleganti palazzi resi- Abbiamo ammirato anche l’anti- denziali famosi in tutto il mondo, ca Arena che si trova nel Parco chiamati “Il Bosco Verticale” per non lontano dall’Arco della Pace. l’abbondanza di fiori, piante e al- Siamo poi passati davanti al Ci- beri sui balconi che, nella bella mitero Monumentale dove sono stagione, ricoprono quasi com- sepolti i grandi personaggi della pletamente gli edifici di verde. storia milanese, tra cui Alessan- Arrivati vicino alla Stazione Cen- dro Manzoni. Proseguendo ab- trale, abbiamo visto il Palazzo biamo visto alcune delle grandi che per molti anni è stato il più “Porte” caratteristiche di Milano, alto di Milano: il famoso “Pirello- e l’Ospedale Fatebenefratelli. Un ne” disegnato dall’architetto Giò piccolo edificio bianco ci è stato Ponti. Ed eccoci finalmente alla 10
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LaVoce di CasaVerdi nostra meta: Il Mercato Centrale proponeva un vasto assortimento di Milano che, come quelli a Tori- di pesce e frutti di mare freschis- no e a Roma, si trova proprio nel- simi, incluse le ostriche e mi sono la Stazione Centrale della Ferro- concessa un delizioso carpaccio via e costituisce un’importante di salmone. Più avanti c’era uno vetrina per i prodotti più pregiati stand con la polenta col brasato o della gastronomia italiana. Così il formaggio da mangiare seduti ai lo ha descritto Ferdinando: “È tavoli oppure da asportare. un luogo dove il cibo viene vissuto, Un’altra sezione era dedicata alla raccontato e preparato da artigiani pasta in tutte le versioni imma- che lo rispettano e conoscono pro- ginabili. La sezione del cioccola- fondamente. È uno spazio da vive- to e dei cioccolatini presentava re e condividere e un contenitore delle raffinatezze che sembrava- che diventa contenuto culturale e no quasi troppo belle per esse- sociale, senza perdere spontaneità re mangiate! C’è anche un piano e semplicità.” superiore dove si trova un grande Ci siamo fermati a lungo nella pa- Bar. Oltre ad essere una piacevole sticceria per un piacevole rinfre- sosta per acquistare, consumare sco. Alcuni di noi hanno visitato o asportare prodotti alimentari di poi una parte del mercato. È sta- alta qualità, il Mercato Centrale è to affascinante ed allettante pas- anche una vetrina per presentare seggiare lungo i vari stand ammi- ai turisti appena arrivati il meglio rando le bellissime Fiorentine di della gastronomia italiana. carne Chianina e uno stand che 12
LaVoce di CasaVerdi NOSTRI Mary Lindsey OSPITI La Redazione In questo numero Vi presentia- mo il soprano americano Mary Lindsey, Ospite in Casa Verdi da quasi un anno. Gentile Signora Lindsey, come si è avvicinata alla musica e come ha iniziato il percorso di studio? Provengo da una famiglia numerosa e molto unita. Tutti nella mia famiglia can- tavamo, ma io sola ho avuto la fortuna di poter dedicare la mia vita alla musica. Quando avevo tre anni abbiamo lasciato il Sud (Arkansas) per Detroit, nel Michi- gan, la città delle grandi fabbriche di au- tomobili. I miei genitori hanno lavorato duramente, sempre con grande dignità e con la tenacia e l’ottimismo fondati su una profonda fede religiosa. A quindi- ci anni, per gli ottimi risultati che avevo raggiunto, sono stata scelta per frequen- tare il miglior liceo della città. La strut- tura didattica di questo liceo era simile a così forte che mi pareva di scoppiare! In quella delle università, con tanti indirizzi: quel momento capii che dovevo fare la tecnici, scientifici ed artistici. Spiccava il cantante. Con una borsa di studio per la Dipartimento di Musica e fu proprio in Michigan State University ho conseguito un concerto per coro, orchestra e solisti la prima laurea, Bachelor of Music (B.M.) che ebbi l’occasione di sentire la gran- nell’indirizzo di Educazione Musicale e, de aria per soprano dello Stabat Mater dopo un anno d’insegnamento, sono tor- di Rossini. Fui travolta dallo splendore nata all’università per proseguire gli stu- di questa musica e provai un’emozione di, ma questa volta nell’indirizzo di Canto 13
LaVoce di CasaVerdi Artistico. Intanto accanto agli studi mu- agio e la grande ricchezza culturale dei sicali approfondivo lo studio della lingua vari paesi europei mi affascinava e mi en- e letteratura tedesca. Avevo invece stu- tusiasmava. Ero convinta che in Europa diato la lingua francese alla scuola media avrei potuto intraprendere la carriera ar- e al liceo. Contemporaneamente con il tistica che tanto desideravo! Terminata la conseguimento della seconda laurea, Ma- borsa di studio mi sono trasferita a New ster of Music (M.M.) vinsi una prestigio- York, dove ho lavorato e studiato per un sa borsa di studio nazionale, “Fulbright anno, e poi sono tornata in Europa, an- Fellowship”, per proseguire gli studi in cora alla Sommerakademie di Salisburgo, Germania presso il Conservatorio di Sta- con l’intenzione di avviarmi alla carriera to a Monaco (Staatliche Hochschule für di cantante professionista. Musik in München). La borsa fu rinnovata per un secondo anno, e durante i mesi Come mai ha scelto proprio Sali- estivi frequentai la Sommerakademie di sburgo? Salisburgo. Perché avevo constatato l’anno preceden- te che l’altissimo livello dell’insegnamen- Come si è trovata in Europa? to attirava non solo i migliori tra i giovani Innanzitutto ricordo che non avevo mai musicisti internazionali: attirava anche i visto l’oceano e durante la traversata in nave ho passato tanto tempo a guardare quell’infinita distesa di acque! Arrivata in Europa, rimasi incantata dalla bellissima e vivacissima città di Monaco di Bavie- ra. Sembrava un sogno potermi dedica- re solo allo studio, andare tutte le sere all’opera, (gli studenti ci entravano quasi gratis) ai concerti, al teatro di prosa e frequentare i luoghi dei grandi protagoni- sti delle avanguardie culturali senza pre- occuparmi d’altro. I professori capirono il mio profondo interesse per lo studio e mi permettevano di seguire anche le lezioni non previste dal mio corso di studio. Così ho potuto conoscere tante opere e ho arricchito il mio repertorio operistico e cameristico. Quei primi due anni vissuti in Europa furono senza dub- bio tra i più belli e i più intensi della mia vita! Mi sentivo completamente a mio 14
LaVoce di CasaVerdi direttori di teatro, i direttori d’orche- il Goethe Institut mi ha presentata alla stra, gli organizzatori di festival, gli im- Piccola Scala con un programma di Lie- presari, le grandi agenzie. Fu a Salisburgo der che spaziava da Wolfgang Amadeus nell’estate del 1968, in occasione delle Mozart a Luigi Dallapiccola. prove per i concerti finali (eseguii l’aria Senza Mamma dall’opera Suor Angelica di Quale repertorio ha eseguito du- Giacomo Puccini), che conobbi il grande rante la Sua carriera? compositore e direttore d’orchestra M° Dal mio debutto a Stoccarda con l’Or- Bruno Maderna. Fu lui ad introdurmi alla chestra della Süddeutscher Rundfunk musica moderna e contemporanea. Il M° nella Lulu Suite di Alban Berg, diretta dal Maderna mi chiese se avessi mai pensato M° Bruno Maderna, e a Vienna ne La di studiare il repertorio moderno e mi Rondine di Puccini, ho eseguito un vasto disse che il bel timbro della mia voce sa- repertorio dalla musica antica alla musi- rebbe stato di notevole vantaggio in que- ca romantica fino alla musica moderna sto repertorio. Data la mia conoscenza e contemporanea, talvolta in prima ese- della lingua tedesca, mi diede un elenco cuzione assoluta. Per quanto riguarda il di brani da studiare dei compositori della repertorio moderno ho eseguito con il scuola di Vienna (Schönberg, Berg e We- M° Maderna la Lulu Suite di Alban Berg bern), con la prospettiva di poterli ese- a Stoccarda e, sempre di Alban Berg, la guire con lui. Saputo della mia intenzione Wozzeck Suite a Milano e a Parigi e poi di andare a Milano, mi diede una lettera Threni di Igor Stravinskij, con l’Orchestra di presentazione per il M° Bruno Canino, della Rai di Milano. Le due Suites del- con il quale ebbi il privilegio di studiare le opere Lulu e Wozzeck di Alban Berg questo repertorio. La mia interpreta- sono uscite su CD (Arkadia). Sempre zione dell’aria di Puccini piacque anche di Alban Berg ho registrato gli Altenberg al Direttore del Kammeroper di Vienna Lieder con l’Orchestra della Süddeuts- e il giorno dopo il concerto ricevetti un cher Rundfunk di Stoccarda, diretta da telegramma con la proposta di interpre- Hanns Müller-Kaye, e di nuovo la Lulu tare il ruolo della protagonista nell’opera Suite con Jean Martinon e l’Orchestre pucciniana La Rondine. Con queste due Nationale di Parigi. Ho collaborato con il prospettive di lavoro sono arrivata a Mi- compositore Luigi Nono nella creazione lano, dove ho proseguito gli studi con il di Y entonces comprendiò (CD Deutsche soprano Carla Castellani, illustre cantan- Grammaphon) e ho eseguito un suo bel- te verdiana di fama internazionale. Du- lissimo capolavoro, Il canto sospeso, con rante questo breve soggiorno, prima di la Residentie Orkest di Olanda e Cancio- partire per Vienna, ho eseguito un recital nes a Guiomar con l’Orchestra della Rai di Lieder in Sala Puccini, accompagnata di Milano. Con l’Ensemble Kontrapunkt dal M° Gianni Beltrami, con il patrocinio di Vienna ho eseguito Pacem in terris di del Goethe Institut. Qualche anno dopo Juliusz Luciuk e poi Esta noche per voce 15
quindi in rottura netta con i concetti me- lodici ed armonici tradizionali. Studiando con fatica l’inconsueta succes- sione di intervalli della parte vocale sono stata portata a cercare nello spartito e nella partitura nel suo complesso qual- che punto di riferimento che chiarisse la funzione della voce e il rapporto con il pianoforte o con gli strumenti. Così in- cominciai pian piano a capire il linguaggio e a percepire nuove forme di melodia, di armonia e il fascino diventò entusiasmo. Riportando questo modo di studiare “dentro la musica” a tutto il mio reper- torio scoprii dei dettagli che non avevo notati prima e soprattutto diede valore alle indicazioni del compositore. Studiare il contesto in cui si sviluppa la linea voca- le arricchisce infinitamente l’interpreta- Mary Lindsey ne La Rondine di Puccini a Vienna zione del brano, perché il cantante entra in sintonia con il compositore e la sua sola da Canti di vita e d’amore di Luigi “lettura” del testo. Noto con piacere il Nono. Ho provato molto piacere nell’ese- crescente interesse per la musica nuova guire questo repertorio per la ricchezza tra i giovani cantanti, dovuto in gran par- dei contrasti, le raffinate sfumature, l’uso te alla libertà creativa che offre di esplo- degli strumenti e della voce in modi che rare tutto il potenziale espressivo della creano nuovi timbri e una nuova poetica voce e delle parole, che diventano ele- musicale di grande espressività. menti musicali. Al primo ascolto un bra- Sono contenta di aver collaborato con no di musica contemporanea può risul- ensemble sia di musica contemporanea tare estraneo alle nostre sensibilità, ma sia di musica antica. Nei recital e nei con- simile ad altre forme artistiche sia di oggi certi con orchestra ho potuto eseguire sia del passato, ci sono dei principi orga- un repertorio molto vario. nizzativi, degli elementi che fanno emer- gere una forma, un dialogo, un rapporto Come è stata la Sua prima espe- tra i vari aspetti. Con un atteggiamento rienza con la musica moderna? di apertura e di curiosità possiamo vive- Non facile, ma tuttavia affascinante. I re la musica contemporanea come vivia- brani nell’elenco che mi aveva dato il M° mo un quadro astratto o una scultura Maderna erano della Scuola di Vienna e moderna. Ricorderò sempre il consiglio 16
LaVoce di CasaVerdi Mary Lindsey come Donna Anna nell’opera di Mozart Don Giovanni del mio professore di storia della musi- Dopo questi importanti debutti ca. Mi ero lamentata che non capivo la in Europa, è tornata a cantare in musica di Igor Stravinskij e lui mi dis- America? se: “Non preoccuparti di comprendere Sì, prima a New York, invitata dalla Car- La Sagra della Primavera; va ad ascoltare negie Hall a partecipare nella serie di con- l’op.1 senza pregiudizi e senza timori, poi certi “3By3” per giovani artisti e ensem- l’op. 2 e così via: segui il suo percorso e ble. Ho presentato un recital con Lieder tutto incomincerà a chiarirsi.” Ho pensa- di Alban Berg, Anton Webern e Gustav to a questo quando anni dopo eseguii un Mahler. Poi pochi mesi dopo proprio a concerto monografico dedicato proprio Detroit, dove sono cresciuta, ho avuto a Igor Stravinskij con l’Ensemble del M° l’onore di inaugurare la stagione sinfonica Pieralberto Cattaneo a Bergamo e il nuovo Ford Auditorium della Detroit Symphony, diretta dal M° Aldo Ceccato. 17
LaVoce di CasaVerdi In quell’occasione le scelte del M° Cecca- erg con l’Orchestra e Coro del Teatro to furono nuove e coraggiose: inaugurare La Fenice diretta dal M° René Leibowi- la stagione e il nuovo Ford Auditorium tz e il concerto monografico dedicato con delle musiche di Arnold Schönberg al grande compositore francese Maurice per festeggiare il Centenario della sua na- Ravel nel centenario della sua nascita, in scita (1874) con un capolavoro tardo-ro- collaborazione con la flautista Marianne mantico del Schönberg giovanile. Dei Sei Kessick, il violoncellista Rocco Filippini e Lieder per soprano e Orchestra, op. 8 scelse il pianista Antonio Ballista, (per l’esecu- i tre su testi di Petrarca, interpretati da zione delle Chansons Madécasses) a Mila- una giovane cantante di colore di ritorno no al Teatro Filodrammatici. nella sua città avendo acquisito una dime- Il mio recital nella prestigiosa Carnegie stichezza sia con la lingua tedesca sia con Hall di New York nella serie “3 By 3” è un vasto repertorio anche moderno e stato un grande onore per me. In occa- che possedeva la raffinatezza espressiva sione del 250° anniversario della nascita per mettere in risalto la bellezza di que- del grande poeta Wolfgang von Goethe sti brani. Fu un grande avvenimento per ho eseguito al Teatro Donizetti, col Pa- me e per la mia famiglia! L’anno seguente trocinio del Comune di Bergamo, dell’U- nel mio paese natale, Little Rock, Arkan- niversità e della Biblioteca Angelo May sas, ho inaugurato la stagione sinfonica un recital di Lieder su testi di Goethe di della Arkansas Symphony Orchestra, vari compositori, accompagnata dal gran- diretta dal M° Kurt Klippstatter, con un de amico e formidabile pianista, M° Mar- programma che prevedeva la Nona Sin- co Giovanetti, allora anche Direttore del fonia di Beethoven e un brano di Phillip Conservatorio. Sempre al Teatro Doni- Rhodes in prima esecuzione assoluta. Si zetti a Bergamo ho inaugurato il Festival può immaginare la gioia della mia stermi- Internazionale Pianistico Bergamo/Bre- nata famiglia... una tifoseria notevole! scia con un recital dedicato alla musica del compositore americano Charles Ives Quali collaborazioni ricorda con nel Centenario della sua nascita. maggiore soddisfazione? I festival più importanti a cui ho parteci- Tra le collaborazioni più significative an- pato sono stati l’Holland Festival dove fui novererei l’esecuzione della Seconda Sin- invitata due volte, prima con Luigi Nono fonia di Gustav Mahler in diretta televi- e poi per un recital e due opere di Kurt siva con l’Orchestra della Rai di Roma, Weill: Djamila, un’opera politonale, e Sil- diretta dal M° Zubin Mehta con il qua- bersee. In quest’ultima opera stavo sul le ho cantato come solista anche con la palcoscenico con la mitica Lotte Lenya, New York Philharmonic Orchestra. moglie del compositore e grande attri- Un’esperienze concertistica di grande in- ce del cinema e del Teatro di Berthold tensità fu interpretare la parte di “Tove” Brecht. nel monumentale Gurrelieder di Schönb- Ricordo con piacere anche il Festival 18
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LaVoce di CasaVerdi Cervantes nel Messico con una tournée nuovo con il M° Prin nell’esecuzione con- con il Divertimento Ensemble, diretto certistica dell’Orfeo di Monteverdi nella dal M° Sandro Gorli, con il capolavoro revisione del M° Bruno Maderna e, come schönberghiano Pierrot Lunaire, un ciclo protagonista, nell’opera L’Eau di Essayd in di Lieder che mi affascina sempre e che prima esecuzione assoluta, con l’Orche- amo eseguire. stra di Radio France. Il Monadnock Festival (Boston, U.S.A) dove ho interpretato il ruolo di Donna Tra le Sue attività nel campo della Anna nell’opera Don Giovanni di Mozart lirica, della musica sinfonica, della con il grande regista Peter Sellars. musica sacra e della musica da ca- Significativa è stata anche la mia prima mera, quale preferisce, e perché? collaborazione con Radio France, pro- É difficile dare una risposta perché il tagonista nel film televisivo dell’opera Le concerto sinfonico, in cui ci si trova in Pauvre Matelôt di Darius Milhaud alla pre- compagnia degli strumenti, immersi in un senza dell’autore e con la direzione musi- mare di suoni, colori, timbri, sentendo- cale del M° Yves Prin. Ho collaborato di si parte di un grande processo creativo di “concertare” è un’esperienza unica e emozionante. Tuttavia i recital permet- tono grande libertà e offrono delle sfide molto stimolanti. É una forma molto in- tima in cui la poesia, la voce e il piano- forte sono di pari importanza. La ricer- ca dell’equilibrio tra questi tre elementi richiede grande sensibilità, uno studio profondo e un dialogo continuo. Il ruolo del pianista è di primaria importanza e ho avuto il privilegio di collaborare con grandi conoscitori del repertorio liederi- stico e del grande repertorio per canto e pianoforte. Tra i collaboratori memo- rabili cito Gianni Beltrami, compagno di studi a Salisburgo e accompagnatore di grande sensibilità; Antonio Ballista, Ser- gio Lattes, Marco Giovanetti e, in modo particolare, il grande pianista e musicolo- go Guido Salvetti. I nostri progetti e con- certi nel campo del Lied tedesco e delle Mélodies francesi furono frutto di uno studio approfondito dei testi dei grandi 20
LaVoce di CasaVerdi Mary Lindsey in un recital; al pianoforte il M° Guido Salvetti poeti tedeschi e francesi e della “lettura e portata in tutta Italia fu la Shakespeare musicale” dei vari compositori. Le colla- Suite di Duke Ellington con la Big Band borazioni con il Prof. Salvetti sono state del M° Giorgio Gaslini e la recitazione molto stimolanti per la mia formazione. di Giorgio Albertazzi e Elisabetta Pozzi. Lo spettacolo riscosse un successo stre- Lei ha fatto cenno al suo interessa pitoso all’Arena di Verona dove un gior- per la letteratura e per il teatro di nale scrisse a caratteri cubitali LA VOCE prosa. Ha avuto l’occasione di col- DI MARY sopra la recensione. Cantai dei laborare in spettacoli teatrali? brani scritti appositamente per me dal Sì, e con dei grandi attori, quali Gior- M° Gaslini e mi toccò anche recitare e gio Albertazzi, Anna Proclemer, Bianca ballare! Nello spettacolo estivo “Dante Toccafondi e Elisabetta Pozzi. La prima in Piazza” cantai vari brani musicali colle- collaborazione è stata nella produzione gati alla recitazione, davvero straordina- in forma concertistica di “Peer Gynt” di ria, di Anna Proclemer e Giorgio Alber- Ibsen con la bellissima musica di scena di tazzi. Memorabili sono state le letture Edvard Grieg. L’Orchestra dell’Emilia-Ro- poetiche di Albertazzi delle poesie di magna era diretta dal M° Piero Bellugi, Baudelaire e Verlaine alternate con inter- con il quale avevo cantato Mozart e Ravel venti musicali delle loro poesie musicate con l’Orchestra Haydn. Abbiamo porta- da Duparc, Fauré e Debussy nell’ambito to lo spettacolo in tutta Italia ed ogni re- del Festival Internazionale di Carpi. Nel- cita fu per me una grandissima emozio- lo spettacolo, dedicato a Franz Kafka, Al- ne! Un’altra tournée di grande successo bertazzi lesse brani di prosa dell’autore 21
LaVoce di CasaVerdi vi. Ogni anno coinvolgevo l’intera classe in un progetto principale che implicava la rappresentazione scenica di arie e brani d’insieme da una o più opere liriche. Nei concerti di Natale potevano ampliare la loro conoscenza del repertorio di musi- ca sacra e sviluppare la capacità di can- tare con gli strumenti. Organizzavo dei seminari di approfondimento di reperto- rio cameristico, talvolta con la collabora- zione di colleghe esterne. I miei allievi mi Mary Lindsey con alcuni studenti ringraziano di aver fatto conoscere tanta bella musica. ed io eseguii dei Lieder di Anton Dvořák e Gustav Mahler. Oltre alle sue attività al Conserva- torio Gaetano Donizetti di Berga- Anche la Sua attività didattica è mo ha avuto altre esperienze lega- stata importante? te alla didattica? Molto – anzi direi appassionante! Anni Accanto alla mia attività concertistica intensi di ricerca, di approfondimento e ho svolto un’intensa attività di ricerca e di condivisione, che mi hanno arricchita di didattica. Ho completato il Corso di immensamente sia a livello musicale che Formazione per insegnanti di Canto Fun- personale. Il mio scopo era di dare una zionale Metodo Lichtenberger, nonché il solida base tecnica e musicale con dei Corso di Formazione per insegnanti del principi guida che avrebbero permesso Metodo Feldenkrais (Consapevolezza at- agli allievi di proseguire nelle loro ricer- traverso il movimento). che anche dopo il periodo al conservato- Ho partecipato per diversi anni, in qualità rio. Tutto era volto a stimolare la fiducia di docente di canto, ai corsi estivi orga- e la curiosità sia per quanto riguarda la nizzati dal M° Riccardo Martinini, diret- conoscenza del proprio strumento sia tore del CIMA (Centro Italiano di Musica per ampliare la conoscenza del vasto re- Antica) tenuti nella Villa Ruccellai a Pra- pertorio vocale. Lo studio può essere un to. Sono stata Consulente Vocale per i fedele compagno di percorso che segue Civici Cori di Milano (Direttore M° Mino il cantante per tutta la vita. Mi fa piacere Bordignon) dal 1993 al 2004. Al Conser- sentire dire dai miei ex allievi che gli anni vatorio di Milano, in qualità di docente del conservatorio furono i più belli della esterno ho tenuto dei Seminari di reper- loro vita e che anche oggi a loro tornino torio vocale americano e inglese (“Testi in mente i miei consigli, che rimangano per musica”) nei corsi del Triennio e del una guida sia per loro sia per i loro allie- Biennio. Rimasi in collaborazione con il 22
LaVoce di CasaVerdi Conservatorio di Bergamo, in qualità di re che il timbro caldo e la duttilità della docente esterno per i seminari di reper- mia voce fossero adatti alla scrittura ver- torio tedesco e francese negli A.A. 2010- diana. Ho eseguito delle sue arie e bra- 2011 e 2011-2012. ni d’insieme in concerti e audizioni, ma purtroppo non in scena. Sono sempre Ha lavorato molto a Bergamo, la rimasta affascinata dalla vita e dall’ope- città di Donizetti. Come la ricorda? ra di Verdi. Mi colpisce la sua capacità di Fino al 2019 sono rimasta sempre in vivo fare vivere gli aspetti psicologici dei suoi contatto con Bergamo: con i colleghi, personaggi già nella scrittura orchestrale con gli allievi e con le attività didattiche che li precede e li accompagna. Il genio e culturali. Ho vissuto di più la Città di Verdi, per me, sta in questo suo sen- Alta, la parte più antica, un vero gioiel- so di teatralità e la raffinatezza dei suoi lo. Avevo la cattedra di canto dall’A.A contrasti nonché nell’attenzione al testo 1997-1998 all’A.A. 2009-2010 e dalla mia e alla vocalità dei cantanti. aula avevo una vista panoramica su tutta Nell’A.A. 2000-2001 avevo una classe di la Citta Bassa. Mi ricordo tanti bei tra- canto molto dotata e abbiamo fatto uno monti e l’emozione delle prime nevicate. studio delle opere giovanili di Verdi in oc- E certamente non dimentico le intermi- casione del centenario della sua morte. nabili salite e discese sulle strade di ciot- Alla fine dell’anno abbiamo fatto un con- toli, la bellissima Piazza della Ragione e i certo di arie e brani d’insieme da opere concerti di musica antica nella splendida raramente eseguite quali Oberto, I Ma- chiesa di Santa Maria Maggiore, e soprat- snadieri, Giovanna D’Arco, Il Corsaro, I tutto la Sala Piatti, (dove cantai dei bei Vespri siciliani, Luisa Miller, Attila ed altri programmi di recital e di concerti con brani più conosciuti. Lo studio di Verdi Ensemble di musica da camera). Ricordo riserva sempre nuove scoperte! Verdi vi- un pubblico molto preparato e attento veva in stretto contatto con le realtà del che conosceva bene il repertorio liederi- suo tempo; era in continua evoluzione e stico. Naturalmente sono legata anche al il suo percorso si apriva verso il futuro. Teatro Donizetti dove molti allievi sono Se vivesse nel nostro tempo oggi chissà attivi come coristi, altri come solisti, o come sarebbero le sue composizioni! come collaboratori per gli spettacoli per bambini, e dove ho fatto dei concerti per Cara Signora Lindsey, è stato ve- me memorabili. ramente molto interessante co- noscere la Sua storia e ci auguria- Che ruolo ha avuto Verdi durante mo che vorrà continuare a farci la Sua carriera? conoscere il repertorio musicale Ho studiato molte opere di Verdi con moderno meno noto al grande la mia maestra Carla Castellani (grande pubblico, ma ricco di aspetti af- verdiana scaligera) perché era del pare- fascinanti e sorprendenti! 23
LaVoce di CasaVerdi Festa della Donna a Casa Verdi di Claudio Giombi Conobbi mia moglie Catherine, l’otto due anni ci unimmo in matrimonio, cele- marzo del 1985 a Fiesole, dove mi ero re- brato dal sindaco Pillitteri. cato per un convegno di Canto. Fu il così detto colpo di fulmine; in pochi giorni, lei Proprio per omaggiare la mia nuova spo- decise d’abbandonare la sua vita a Londra sa nacque l’dea di festeggiare lei e tutte le e seguirmi a Muggia e poi a Milano. Mi donne, l’otto marzo, evitando con un’uni- sentii lusingato, da un anno ero single, ca festa ogni altra ricorrenza. Ecco il mo- mia moglie aveva preferito andarsene con tivo che mi spinge ancora oggi ad orga- un altro, dopo 13 anni di matrimonio e nizzare un evento per quella data a Casa due figli, perciò a parte l’impegno dei fi- Verdi, come avvenuto in passato. Poiché gli e della mia professione di cantante ed la segregazione dovuta al covid non ci insegnante ero pronto o così credevo, ad permette ancora di invitare estranei e iniziare una nuova vita. Catherine era at- nemmeno i giovani artisti che vivono qui trice di teatro e cinema, aveva girato mol- accanto a noi, ci siamo accontentati di fe- ti film, tra cui The Curse of the Werewolf steggiare la Donna con la registrazione (L’implacabile condanna), che avevano che feci nel 2014 alla quale parteciparono appena dato alla tv. Mi sentivo un leo- molti Ospiti che ora non ci sono più e gio- ne, finalmente amato, da una bellissima vani oggi in carriera internazionale: Giu- donna anche lei teatrante, nel pieno del seppe Castelletti, Federico Ferri, Chitose successo lirico accanto ai più prestigiosi Matsumoto, Leonello Bionda, Alessandra maestri e al Teatro alla Scala dove ogni Ionis, Pietro Bonfilio, Kanako Sekiguchi. anno partecipavo, come comprimario, a Li abbiamo ricordati con gratitudine e più spettacoli. Inoltre insegnavo canto e abbiamo poi improvvisato a nostra vol- arte scenica alla Civica Scuola di Musica ta qualcosa per festeggiare insieme alla a Milano, abitavo in un appartamento in Donna, la Festa della prossima Primave- via Chopin, avevo una casa per l’estate a ra. Con un minuto di silenzio abbiamo Muggia, dove mi aspettavano i figli. ricordato i Caduti in Ukraina formando Catherine, il cui nome è come quello del- una catena e, attraverso il nostro silenzio, la protagonista de “La bisbetica domata” abbiamo inviato le nostre preghiere ed di Shakespeare, visse la nostra relazione energie per far nascere in chi ne è respon- come quella spassosa commedia e dopo sabile, i semi della Saggezza e della Pace. 24
LaVoce di CasaVerdi i NO S TR I g i o v a n i s t u d e n t i intervistati da Federico Tommaso Fantino Ciao Alessio, quando hai deciso di de- Come hai continuato il tuo percorso? dicarti alla musica e perché? Durante i tre anni di studio alla Scuo- Ciao! Il mio primo avvicinamento av- la Media “S. Barozzi” maturai un inte- venne nel 2010, per un percorso mu- resse crescente per il mio strumento e sicale dedicato alle classi di quarta e per la musica in generale, merito an- quinta elementare del mio paese, San che del mio primo insegnante, il prof. Fior, in provincia di Treviso. All’epoca Fabio Calzavara. Con lui preparai l’e- non fu certo una scelta mirata al futuro same di ammissione al Liceo Musicale quanto più un modo di divertirmi insie- “G. Marconi” di Conegliano (TV), indi- me ad alcuni miei compagni di classe rizzo che venne aperto proprio al mio suonando il violino durante il penultimo primo anno. Negli anni di liceo cambiai anno ed il violoncello all’ultimo. Al ter- tre diversi insegnanti. L’ultima fra que- mine della scuola elementare ci fu un sti, la prof. Caterina Villari con cui ho incontro di orientamento della scuola studiato per tre anni, è stata ed è tut- media ad indirizzo musicale nella qua- tora insieme al mio primo insegnan- le, oltre a violino e violoncello, vi era la te un punto di riferimento per il mio possibilità di poter scegliere anche tra percorso e la mia crescita musicale pianoforte e saxofono. e personale. Sempre al liceo ho avuto occasione di confrontarmi e vivere con Perché hai scelto il saxofono? persone legate dalla passione per la Senz’ombra di dubbio non avrei conti- musica e dalle quali ho tratto un gran- nuato la mia esperienza con gli stru- de arricchimento. Nell’estate del 2020, menti ad arco, per i quali ero completa- poco dopo l’esame di maturità , con mente negato. Stavo pensando dunque Villari mi preparai per l’ammissione al di non proseguire il mio percorso mu- Triennio Accademico del Conservato- sicale, ma all’incontro di orientamen- rio “G. Verdi” di Milano, presso il quale to la presentazione del saxofono con tuttora studio nella classe di saxofono l’esecuzione del celebre tema di Henri del Maestro Mario Marzi. Mancini de “La Pantera Rosa” acce- se la mia curiosità per questo bizzar- E cosa ti ha spinto a spostarti da Co- ro strumento che prima di allora non negliano a Milano? avevo mai visto. Onestamente credo che i motivi prin- 25
LaVoce di CasaVerdi ALESSIO Z ANET TE cipali siano due: il primo è quello più uscire dalla mia zona di comfort. È in- oggettivo e che porta tanti ragazzi fatti vero che, avendo vissuto sempre a studiare in una città come Milano, in piccole realtà musicali ed essendo capace di dare tante opportunità ed stato l’unico sassofonista della mia offrire esperienze che difficilmente classe del liceo non ho mai avuto un puoi trovare in altri ambienti italia- confronto con ambienti esterni al mio, ni. Nel caso dei giovani musicisti poi, impedendomi di guardare oltre il mio il Conservatorio “G. Verdi” è un em- naso e di avere le giuste motivazioni blema, quasi un luogo sacro, e avere per una costanza nello studio e nel la possibilità di studiarci è un gran- miglioramento tecnico-musicale. de onore. Ancora più nello specifico, le classi di saxofono di questo Con- Quali esperienze finora ti hanno ar- servatorio sono di livello molto alto; ricchito e fatto crescere di più dal riuscire ad entrarvi e studiare con punto di vista musicale? maestri del calibro di Mario Marzi è In quasi dieci anni di studio del mio un’esperienza che fa davvero la diffe- strumento ho avuto diverse esperien- renza. Il secondo motivo è invece più ze importanti per la mia formazione, personale: la scelta di studiare in un ma di maggior rilievo ve ne sono due. ambiente come quello di Milano è per La prima, anche in termini cronologici, me una “terapia d’urto”, utile a farmi risale al 2013, quando al mio secondo 26
LaVoce di CasaVerdi anno di scuola media fui chiamato dal di duecento anni di storia non è stato mio insegnante di saxofono per entra- incluso nella gran parte delle partitu- re a far parte dell’orchestra degli ex re del repertorio cosiddetto classico. allievi dell’istituto, nata un paio di anni Ciononostante, possiamo già trovare il prima e che stava progressivamente sax in autori quali Puccini, Bizet, Ra- acquisendo notorietà nella provincia vel, arrivando anche ai più contempo- di Treviso. La SIO, nome dell’orche- ranei Stockhausen e Berio. Oltre ad stra, aveva da poco acquistato un sax essere la principale icona del jazz non tenore ma c’era bisogno di qualcuno si può negare che sia diventato anche che lo potesse suonare. Essere scelto strumento ricorrente nella musica dal mio insegnante per quest’occasio- pop. Personalmente non credo di ave- ne e poter suonare con ragazzi di due re una preferenza assoluta di genere o tre anni più grandi di me fu, oltre musicale. Ora, studiando al Conserva- che un grande onore, una forte moti- torio il Triennio Accademico classico, vazione a dedicarmi con passione allo il linguaggio con cui ho più familiarità studio della musica. Ancora oggi, seb- e che mi piace tanto suonare è quel- bene mi sia allontanato per cause di lo di autori quali Hindemith, Ibert e forza maggiore da quell’orchestra, i Schmitt. Detto ciò, suono anche in un ricordi delle prove, dei concerti e del- gruppo funky-fusion, e non escludo le masterclasses estive restano un dal mio futuro la possibilità di studia- grande segno indelebile, che ha pe- re e poter suonare professionalmente sato molto nella mia decisione di se- anche il repertorio jazzistico. guire la strada della musica a livello professionale. La seconda esperien- Hai un brano preferito? za formativa riguarda invece una ma- Come detto poco fa, non prediligen- sterclass che ho frequentato per due do un genere sugli altri, trovo difficile anni (prima come uditore e poi come anche trovare un brano che preferi- allievo effettivo), tenuta dal Maestro sco su tutti. Se proprio dovessi sce- Mario Marzi a Salsomaggiore Ter- gliere, ne citerei due, di stile e carat- me, in provincia di Parma. Sono sta- tere diverso. Il primo è il “Concerto te queste le occasioni in cui ho potuto per Saxofono e Orchestra d’Archi” di conoscere il mio attuale insegnante, Lars-Erik Larsson, tra i primi com- sia come grande musicista che come positori ad esplorare le potenzialità grande persona. sonore ed emozionali del registro so- vracuto dello strumento. Il secondo è Quale genere musicale preferisci “Naima” di John Coltrane, lenta bal- suonare col tuo strumento? lad presente nel famoso album “Giant Ciò che contraddistingue di più il saxo- Steps” e che il leggendario sassofoni- fono è la sua versatilità. Avendo meno sta dedicò alla prima moglie. 27
LaVoce di CasaVerdi LA MIA ODIATA SCUOLA di Ernesto Colloridi Spesso i genitori pensano di cinque anni la propria volontà sia stato di indirizzare il futuro dei un errore da parte dei miei genitori poi- propri figli secondo i propri ché infatti il risultato fu quello di farmi desideri o di suggerire loro le odiare la scuola a tal punto che in quinta scelte ritenute migliori e di elementare ebbi la mia prima bocciatu- maggior soddisfazione. Penso ra, in prima media la seconda e in terza però che sarebbe meglio effettuare media la terza! A quel punto sospesi mo- qualsiasi scelta dopo un dialogo appro- mentaneamente gli studi per poi ripren- fondito tra genitori e figli e non proce- derli consapevolmente a diciassette anni dere secondo l’usanza di un tempo che quando riuscii a conseguire, oltre la li- prevedeva solo comandi da un lato e ob- cenza media, anche il diplomino di 2/da bedienza dall’altra. ragioneria a quei tempi in essere. Quando avevo due anni, mia madre mi Non proseguii gli studi perché richiama- portava a sentire la banda della poli- to dallo Stato per servirlo con l’obbligo zia nella quale suonava mio padre come di leva. Di riprendere gli studi non se ne primo clarinetto solista. Mia madre mi parlò più e rimasi così nella mia totale raccontava che mi teneva in braccio e io ignoranza letteraria. imitavo il maestro della banda, come se Riuscii poi a dedicarmi all’arte musicale avessi imparato in precedenza i suoi ge- e a diventare, per moltissimi anni, assi- sti! Era quindi palese la mia predispo- stente del Maestro Nino Rota (splendida sizione all’arte musicale e addirittura esperienza che racconterò in un prossi- quando, all’età di cinque anni, fui iscritto mo articolo) che, su richiesta di mio pa- alle scuole elementari, non ci volevo an- dre, si prese cura di me, completò la mia dare perché dicevo che volevo studiare preparazione musicale ed ebbe l’idea di soltanto la musica; purtroppo i miei geni- pormi nelle mani del suo amico e colla- tori, che non avevano nozioni di psicolo- boratore per i testi delle sue opere, il Prof. gia, si limitavano a ripetermi all’infinito Verginelli, docente di letteratura moder- che dovevo andare a scuola e scordarmi na e greco antico il quale con infinita la musica. pazienza mi erudì soddisfacentemente, tanto che dopo la morte di Nino Rota – Penso che questo modo perentorio di im- nonostante avessi sessant’anni – tornai porre senza spiegazioni ad un bambino nel 1992 sui banchi di scuola per com- 28
LaVoce di CasaVerdi pletare gli studi di ragioneria interrotti a sta; un altro fratel- diciotto anni. Mio compagno di banco, lo di mio padre era fu mio figlio che frequentò con me quei direttore generale corsi serali! Fui felicissimo di frequenta- della Fiat e procura- re la scuola serale con lui, non ero affatto tore della stessa, men- imbarazzato per la mia età, ma anzi ero tre due miei cognati fiero delle mie scelte tardive e anche oggi erano rispettivamen- le difendo con orgoglio. Anche per mio te Direttore Generale presso figlio quell’esperienza fu importante e il Gabinetto del Ministero del Tesoro e consolidò il bellissimo rapporto già esi- Direttore Generale del Ministero delle stente tra di noi. Finanze. Per concludere un mio nipote era Commissario presso il Ministero di I miei genitori avrebbero potuto asse- Grazia e Giustizia e un altro nipote Re- condarmi nello studio della musica avvi- dattore Capo presso il quotidiano La Re- sandomi che se non fossi andato anche pubblica... si può ben immaginare come a scuola e non avessi studiato più degli mi sentissi in famiglia! altri, non avrei potuto imparare la mu- sica. Sono certo che se mi avessero dato Sono state troppe le umiliazioni che ho questa spiegazione, avrei studiato come subito per non aver voluto studiare quan- un matto! do avrei potuto e dovuto e rivolgo un ap- Avrei tanto voluto proseguire gli studi e pello a tutti quei giovani che non voglio- conseguire la laurea in economia e com- no studiare: quando si è bambini piace mercio - dal momento che ho versatilità giocare all’infinito e lo studio sembra un verso la matematica finanziaria e tutto sacrificio insopportabile, ma bisogna ca- ciò che riguarda l’economia – ma gli im- pire che da adulti il rimorso per non avere pegni legati alla mia professione di musi- studiato logora il corpo e l’anima e rara- cista mi occupavano totalmente. mente, a tarda età, si riesce a recuperare almeno una parte del tempo perduto. Ho sofferto moltissimo nella mia vita a causa della mancanza di cultura perché La mancanza delle basi culturali che solo il trovarsi in difficoltà nel parlare, nel a scuola si possono acquisire, si paga per compilare una domanda o un modulo, il resto della vita in ogni ambito sia pro- il dover chiedere aiuto ad altri è molto fessionale che personale e quando ci si umiliante. Nella mia famiglia tra l’altro accorge di avere sbagliato a non studiare mio padre era Maestro e primo clarinet- da giovani... ormai è troppo tardi. to solista nella banda musicale della Poli- zia di Stato assieme a suo fratello che ne era Mae- stro e primo flauto soli- 29
LaVoce di LaVoce diCasaVerdi CasaVerdi • Poesie •di Marisa Terzi Lasciandoti Lasciandoti la malinconia, silenziosa e discreta come falda di neve ancora una volta colse di sorpresa i miei occhi lucidi tanto che non poteron vederti. Mio Dio Sento che Tu ci sei e io non sono del tutto inutile ma un giorno all’improvviso spegnerai la mia luce. Arriverò al confine con la paura dei silenzi, del buio, senza far rumore o con un botto da carnevale. Mio Dio so che mi vorrai ma non dirmi quando. 3030
LaVoce di CasaVerdi Ricordo di Giustina La Redazione Aveva 89 anni ed era in Casa Verdi dal 2016 Nata a Brindisi il 9 luglio 1933, dopo gli studi al Conservatorio “Tito Schi- pa” di Lecce, conseguì nel 1954 il Di- ploma in Pianoforte presso l’Accade- mia di Musica “S. Cecilia” di Roma e in seguito svolse per oltre vent’anni la professione di docente di Educazione Musicale e Canto presso scuole me- die ed istituti superiori nelle città di Brindisi e Lecce. Nel 1981 si trasferì a Treviso, ove ha proseguito la docenza presso l’Istituto Magistrale “Duca de- gli Abruzzi” sino ai primi anni novanta. La passione per la musica non l’ha mai abbandonata: ha continuato a suonare fino a quando le è stato possibile e ha sempre partecipato con interesse ai numerosi concerti organizzati a Casa Verdi fino all’inizio della pandemia. Lascia due figlie molto amate, Roma- na e Roberta. Foto di Armando Ariostini 31
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