Laboratorio di Buone Pratiche Lingua 2 - Barbara RASTELLI -CORSO DI FORMAZIONE- NEO IMMESSI IN RUOLO - IIS Alessandrini ...
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Laboratorio di Buone Pratiche Lingua 2 Barbara RASTELLI -CORSO DI FORMAZIONE- NEO IMMESSI IN RUOLO AS 2015/16 SEDE: ITI «MARINO FORTI» TERAMO
Riferimenti Normativi generali Costituzione della Repubblica Italiana, 1948 Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, 1948, art.2; Convenzione sui diritti dell’Infanzia, 1989 (ratificata in Italia nel 1991); L 40/1998; Dlgs n.286/1998
Riferimenti specifici DPR 275/99; L 53/2003; CM 24/2006, Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri; La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri, Ottobre 2007 (Osservatorio MIUR); Indicazioni Nazionali per il Curricolo, 2012; Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, MIUR Febbraio 2014
Alcuni dati L’Europa ospita il 31% del totale dei migranti. Nel 2013 sono circa 232 milioni le persone che vivono in un Paese diverso da quello di origine, di cui il 48% è donna (Dipartimento dell’ONU per gli Affari Economici e sociali) In Italia al 01/01/2014 ci sono 4.922.o85 stranieri (53,7% donna) pari all’8% della popolazione italiana totale; al 01/01/2015 sono 5.073.000 (XXIV Rapporto Migrazione 2014, Caritas e Migrantes)
ISTAT L’Indagine ISTAT (cofinanziata dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno) del 2015 condotta sul livello di integrazione degli stranieri di Seconda Generazione in Italia rileva: Il 23% degli alunni è arrivato in Italia prima dei 6 anni; Il 26% tra i 6 e i 10 anni; Il 19,9% a 11 anni e oltre; Il 30,4% degli studenti frequentanti le scuole secondarie di I e II grado è nato in Italia.
ISTAT Il 21% degli studenti stranieri delle Secondarie di I grado non frequenta i compagni di scuola al di fuori dell’orario scolastico; Il 38% si sente italiano; Il 33% si sente straniero. E i docenti come percepiscono l’integrazione? Il 20% ritiene che il livello di integrazione sia OTTIMO; Il 70%: BUONO; Il 74% percepisce in modo positivo l’inserimento degli alunni stranieri nelle classi. Ma… L’84% dei docenti si sente poco o affatto sostenuto dalle Istituzioni nel processo di integrazione
ISTAT L’indagine è stata condotta su un campione di 68.127 alunni, di cui 36.440 italiani, 31.687 stranieri distribuiti in 1427 scuole (con almeno 5 iscritti stranieri) su 821 Comuni dislocati su tutto il territorio nazionale. Report, L’Integrazione scolastica e sociale delle Seconde generazioni, 15/03/2016, reperibile su: www.istat.it
La scuola multietnica Nell’as 2013/2014: gli alunni stranieri sono 802.785, di cui 415.182 nati in Italia (52,2%); le alunne rappresentano il 48%; maggior numero si registra in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana, Lazio,…; il 10% di essi risultano iscritti nelle scuole non statali (Infanzia, Primaria); gli alunni stranieri con disabilità sono 26.626, ma nell’a.s. 2007/08 erano 11.760; gli alunni ROM sono 11.657, ma c’è una diminuzione della scolarità del 5% nel segmento dell’obbligo; sale al 22,7% il numero di alunni stranieri iscritti alla Scuola Secondaria di II grado
Orientamento Gli alunni/e stranieri sono «in ritardo», e come principale causa vi è la non ammissione alla classe successiva; nella Secondaria di II grado: il 65% è in ritardo (!). Nell’as 2013/14 gli alunni/e stranieri si sono orientati nell’area Tecnico-professionale; il 38,5% ha scelto l’Istituto Tecnico; il 37% ha scelto l’Istituto Professionale; il 23% ha scelto un percorso liceale. Nell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) gli alunni stranieri rappresentano il 15,5% degli iscritti nei primi 3 anni, il 15% al IV anno (ISFOL 2013)
La scuola multietnica e i minori non accompagnati I minori non accompagnati (Msna) al 31/12/2014 sono 10.536, nella fascia di età compresa tra i 15/17 anni, di cui il 94,5% maschi, accolti al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria, ma anche in Lombardia, E. Romagna, Lazio) Paesi di provenienza: Egitto, Eritrea, Gambia, Somalia, Albania Legge n.129 del 02/08/2011 che disciplina la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio, di accesso al lavoro o di lavoro subordinato al compimento del 18 anno per i Msna affidati o sottoposti a tutela, se permanenza in Italia da almeno un triennio e la partecipazione per almeno 2 anni a un progetto di integrazione sociale e civile; la competenza è della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione.
La scuola multietnica in Abruzzo La popolazione straniera residente: 84.285 (dato aggiornato al 2013) L’Aquila: 23.869; Teramo: 23.449; Chieti: 19.866; Pescara: 17.101. Il 54,7% è donna; principali Paesi di provenienza: Romania (25.847), Albania, Marocco, Paesi Balcanici, Cina (3.948). Alunni/e: 13.245 Infanzia: 21% Primaria: 33,2% Secondaria di I grado: 22% Secondaria di II grado: 23%
Alunni/e stranieri…quanti e quali Alunni con cittadinanza Alunni ROM non italiana Studenti universitari con Alunni con ambiente cittadinanza straniera familiare non italofono Alunni neo arrivati per Minori non adozione internazionale accompagnati Stranieri di Seconda Alunni figli di coppie generazione miste
Italiano Lingua 2 Per una gran parte degli alunni stranieri l’Italiano rappresenta una lingua adottiva piuttosto che una seconda lingua. E’ lingua della sopravvivenza per gli adulti neoarrivati in Italia lingua del lavoro lingua ufficiale lingua da «certificare» lingua «filiale» Lingua di comunicazione quotidiana e di scolarità per i minori che crescono ed apprendono insieme ai pari attraverso le parole «basse» e la parole «alte» proprie dei contenuti curricolari
L’Italiano da apprendere: Conoscere il percorso scolastico precedente: Quale scolarizzazione e in quale lingua? Situazione di semi analfabetismo? Quante lingue già conosciute?
Accertamento Il test iniziale consente al docente di individuare le competenze linguistiche di partenza dell’alunno per calibrare l’intervento didattico, ma non è valutazione (!), deve accertare le competenze globali di comunicazione e comprensione, non il possesso delle categorie o strutture morfosintattiche.
Livelli comuni di riferimento Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (CEFR) Il Framework Europeo fornisce una base comune in tutta l’Europa per l’elaborazione di programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo per le lingue moderne. Il modello delineato si riferisce alla competenza linguistico/comunicativa
Livelli comuni di riferimento Livello A, elementare, apprendente basico: A 1: contatto A 2: sopravvivenza. A1, o livello di contatto misura una competenza linguistica elementare che non consente all’apprendente di essere comunicativamente autonomo. Livello B, intermedio (autonomia) B 1: soglia B 2: progresso. L’apprendente è indipendente a livello comunicativo. Livello C, avanzato C 1 efficacia C 2 padronanza L’apprendente ha un livello avanzato di comunicazione
I bisogni linguistici Italiano per comunicare: Italiano per studiare: Strumento Strumento per entrare in indispensabile per contatto con i sistemi comunicare con i pari e simbolici, le discipline gli adulti, per socializzare, per esprimere i propri bisogni
Lingua 1 e Lingua 2 Il mantenimento della lingua di origine (Lingua 1) è fondamentale per non disorientare ulteriormente l’alunno/a, anzi bisogna far riferimento alla lingua di origine come ad un sapere aggiuntivo e non un ostacolo all’apprendimento della lingua 2 (Bilinguismo) che si configura, talvolta, come Lingua 3. La lingua 1 costituisce un cardine dell’identità dell’alunno/a, dell’appartenenza sociale.
Apprendimento per immersione La lingua viene presentata attraverso una serie di comandi all’imperativo: il comando insito nella forma verbale indica chiarezza, assenza di ambiguità; le parole sono quelle d’uso quotidiano scolastico (penna, libro, lavagna…) ripetute più volte nelle frasi via via più complesse. Segnalare con «cartellini bilingui/plurilingue» tutti gli oggetti, le persone che hanno a che fare con la classe (coinvolgere il gruppo-classe: cooperative). Nominare a partire dal personale (corpo, oggetti d’uso e familiari…).
… Indicare con percorsi (meglio se con abbinamento di colori) il tragitto più breve per recarsi in bagno, verso l’uscita, in palestra, nei laboratori, ecc. Fare riferimento alla lingua 1; utilizzare immagini chiare e non filtrate: le immagini sono molto importanti per individuare subito l’oggetto, la situazione (clip art, foto, immagini riferibili alla cultura di appartenenza); ricorso costante del rinforzo. Utilizzare strategie alternative: LIM, programmi di videoscrittura, memory, tombole figurate, ecc;
Le biografie…linguistiche La storia personale raccontata attraverso le immagini o i disegni fatti dall’alunno/a stesso può costituire una base per la costruzione degli apprendimenti successivi, quindi: libri, fotografie, immagini, disegni del proprio Paese, della propria cultura, storie (favola, fiaba, leggenda, mito…). Ma possono essere utili anche per coinvolgere le famiglie (laboratori narrativi)
Lingua per studiare Una volta appresa la lingua: Dal rapporto individuale al piccolo gruppo; Semplificazione delle consegne e dei testi; Utilizzo di linguaggi non verbali e (ancora) immagini; Schemi e mappe; Cancellazione del testo. STRUMENTI: Dizionari bilingue; Registrazione vocale; Cartelloni; Peer tutoring; ….
Semplificare Semplificare non vuol dire modificare, ma adattare all’esigenza dell’apprendente (non solo straniero) l’oggetto di apprendimento. Esempio: Adattamento del testo sintassi lineare, utilizzo di proposizioni coordinate piuttosto che subordinate, utilizzo di lessico di uso comune, no a doppie negazioni, locuzioni complesse…
Riferimenti utili www.centrocome.it www.istat.it www.miur.it www.ismu.it www.italianoelledue.it
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