Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l'Energia - Processi innovativi per la produzione di biocarburanti avanzati - Unindustria
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Processi innovativi per la produzione di biocarburanti avanzati Vito Pignatelli, Giulia Massini Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l’Energia Innovazione tecnologica per la competitività: l’Atlante ENEA Roma, Unindustria, 29 Ottobre 2015 1
I biocarburanti avanzati e l’Atlante dell’Innovazione Per quel che riguarda l’Atlante dell’Innovazione dell’ENEA, il tema dei biocarburanti avanzati ricade nell’ambito del Cluster “Chimica Verde”, e le attività, svolte dal Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per L’Energia, sono riportate nelle schede: • PROCESSI INNOVATIVI DI PRODUZIONE DI BIOGAS A DOPPIO STADIO • PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI E CHEMICALS CON VALORIZZAZIONE DEL GLICEROLO 2
I biocarburanti avanzati e la ricerca ENEA Le attività svolte dal Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l’Energia dell’ENEA riguardano in particolare: • Lo sviluppo di processi e tecnologie innovativi per la filiera del Biogas ottenuto dal processo di Digestione Anaerobica (3 brevetti): configurazione di processo in bifase per l’incremento della produttività e del contenuto in metano nel biogas; Clean up biologico del biogas; trattamento del digestato • Lo sviluppo di processi innovativi per la produzione di biocarburanti - idrogeno ed etanolo - mediante la fermentazione anaerobica del glicerolo, sottoprodotto dell’industria del biodiesel (1 brevetto) In entrambe i casi (biometano prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse residuali e biocarburanti derivati dal glicerolo) i prodotti finali sono a tutti gli effetti da considerarsi come biocarburanti avanzati 4
La Direttiva CE n. 28/2009 (23 aprile 2009) sulla promozione delle fonti rinnovabili Obiettivi da raggiungere per il 2020: • Ridurre le emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990 • Incrementare del 20% l’efficienza negli usi finali dell’energia rispetto ai livelli attuali (Comunicazione CE del 19.10.2006 “Piano d’azione per l’efficienza energetica: concretizzare le potenzialità”) • Promuovere le Fonti di Energie Rinnovabili (FER) con un obiettivo vincolante del 20% sul totale dei consumi energetici della UE, con valori diversi per i diversi paesi (per l’Italia il 17%) e del 10%, per ciascun paese membro, dei consumi nel settore dei trasporti terrestri • Stabilire uno stretto collegamento tra lo sviluppo della produzione di energia da FER e l’aumento dell’efficienza energetica Direttiva recepita dall’Italia con il Decreto Legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 5
Il futuro dei biocarburanti: la sfida della sostenibilità • L’obiettivo del 10% di sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile nel settore dei trasporti può essere raggiunto con i biocarburanti, l’idrogeno e l’elettricità da fonti rinnovabili • Per poter essere considerati ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di sostituzione dei combustibili fossili nel settore dei trasporti o del raggiungimento della quota stabilita di uso di energia rinnovabile, biocarburanti e bioliquidi devono dimostrare il rispetto di criteri di sostenibilità • Biocarburanti e bioliquidi non devono essere prodotti su terreni ad alto livello di biodiversità. Nel calcolo delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) saranno considerate anche le emissioni causate dal cambiamento dell’uso del suolo 6
I biocarburanti avanzati • Il Decreto del 10 ottobre 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico, stabilisce le quote obbligatorie di immissione al consumo dei biocarburanti per gli anni 2015-2022 e introduce, a partire dal 2018, una quota obbligatoria di biocarburanti avanzati • Per biocarburanti avanzati si intendono tutti quelli prodotti da scarti e residui agricoli ed agroindustriali, biomasse lignocellulosiche - anche da colture dedicate - alghe e colture di microalghe, con l’eccezione del biodiesel ottenuto da oli alimentari esausti e grassi animali non commestibili • Questa definizione corrisponde sostanzialmente a quella comunemente accettata per i biocarburanti di seconda generazione, che contano il doppio del loro valore energetico reale ai fini dell’assolvimento degli obblighi di immissione al consumo da parte dei distributori di carburanti per autotrazione 7
Immissione al consumo di biocarburanti nel settore dei trasporti in Italia previste per gli anni 2015-2022 % obbligatoria % immissione Anno biocarburanti biocarburanti avanzati 2015 5,0 2016 5,5 2017 6,5 2018 7,5 1,2 2019 9,0 1,2 2020 10,0 1,6 2021 10,0 1,6 2022 10,0 2,0 Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, D.M. 10 ottobre 2014 8
Veicoli a gas naturale in alcuni paesi UE (giugno/luglio 2013) 1.000.000 N. veicoli 900.000 823.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 96.349 100.000 61.623 44.322 13.538 28.218 0 Bulgaria Francia Germania Italia Svezia (**) Altri (***) (*) (*) dati aggiornati a maggio 2013 (**) dati aggiornati a dicembre 2012 (***) Paesi con più di 1.000 veicoli, nell’ordine: Austria, Paesi Bassi, Ungheria, Spagna, Polonia, Finlandia (maggio 2013), Slovacchia Elaborazione su dati Natural Gas Vehicle Association - NGVA Europe, 2014 9
Processi innovativi di produzione di biogas a doppio stadio 1) ENEA-CRA Brevetto numero PCT/IB2014/059942 Digestione anaerobica a doppio stadio: innovazione di processo e di configurazione di impianto • Ottimizzazione statistica della composizione del substrato (effluenti zootecnici, scotta, e glicerolo) per indirizzare il processo • Separazione delle fasi con produzione separata di idrogeno e metano • Condizioni di pressione subatmosferiche al primo stadio • Ricircolo parziale dell’ idrogeno al secondo stadio • Condizioni di mesofilia 10
Linee di ricerca: processi innovativi di produzione di biogas a doppio stadio • Autonomia energetica delle aziende latto-casearie: la scotta •Trattamento dei reflui zootecnici: scarti ad alto contenuto in fibre •Valorizzazione energetica degli scarti ad elevato contenuto di fenoli della filiera olearia •Selezione di inoculi microbici esplorando la biodiversità funzionale di pool microbici presenti in ecosistemi naturali e/o negli scarti •Studio e monitoraggio della composizione e della funzionalità delle comunità microbiche durante i diversi stadi del processo di digestione anaerobica e desolforazione biologica del biogas 11
Autonomia energetica delle aziende latto-casearie: la scotta Bioraffinerie (IEA): trasformazione sostenibile di biomassa in uno spettro di prodotti per il mercato e per l’energia “Da un processo lineare ad uno ciclico” SCARTO RISORSA pH 5,9-6,2 Lattosio (g/l) 6-55 VS (g/L) 45-54 COD tot (g/L) 74-85 Proteine (g/L) 0,45-0,90 Costi di smaltimento per la • Ciclizzazione dei processi produttivi Formaggi Boccea s.r.l.: fino • Smaltimento autonomo dei rifiuti a 4,6 euro per t di refluo • Autonomia energetica prodotto (produzione media • Ritorno economico annua…) 12
La scotta: caratteristiche dell’impianto CSTR (Continuos Stirred Tank Reactor) Inoculo I stadio: sedimenti marino-costieri o liquame Inoculo II stadio: liquame (20%)+ scotta (10g/l lattosio). FM Primo stadio: Volume di lavoro: 10 L GC PC Torcia HRT: 12-24-48 h Analisi T: 37 °C pH: 5-5,5 Secondo stadio: Volume di lavoro: 51 L HRT: 7,5-15 d T: 37 °C Pompa Feedstock Primo Pompa Secondo stadio Digestato pH: 6,8–7,8 peristaltica Stadio peristaltica 13
La scotta: risultati della sperimentazione M1 (10 g/l lattosio); HRT CH4 = 7,5 giorni; OLR CH4 = 0.67gVS/L reattore * d B1 (10 g/l lattosio); HRTH2 = 24h; HRTCH4 = 7,5 d; OLRH2 = 1,33gVS/L; OLRCH4 = 0.67gVS/L reattore* d B2_H2 (10 g/l lattosio); HRTH2 = 12h; HRTCH4 = 7,5 d; OLRH2 = 1,33gVS/L OLRCH4 = 0.67 gVS/L reattore * d Parametri di M1 B1 B2_H2 processo Flusso H2 - - 3,91 ± 0,50 Vantaggi del bistadio: (NL/d) Flusso 12,2 ± • Incremento della resa 9,59 ± 0,54 11.6 ± 0,44 CH4(NL/d) 0,64 energetica anche in assenza di H2 (%) - - 39,2 ± 2,0 produzione di H2 (B1) 66,8 ± • Incremento della percentuale CH4 (%) 56,3 ± 0,65 58,7 ± 1,2 di CH4 nel biogas 2,75 Resa (NLH2*gVS- • Gestione e controllo del 1) - - 0,115 ± 0,02 processo sul primo reattore Resa 0,28 ± 0.36 ± • Produzione di una miscela 0,34 ± 0,13 (NLCH4*gVS-1) 0,016 0,02 arricchita di H2 (idrometano) KJ tot/g VS 8,86 11,4 12,0 H2 (%) CH4 (%) CO2 (%) Miscela 11,1 ± 4,33 43 ± 7,3 44,7 ± 3,12 B2_H2 14
Trattamento dei reflui zootecnici: scarti ad alto contenuto in fibre Utilizzando funghi ruminali: Ecosistema ruminale si incrementa l’idrolisi di biopolimeri resistenti si evitano pretrattamenti costosi e complessi dei substrati Ciclo vitale dei funghi ruminali doc01626820150929105532 Utilizzando funghi ruminali (FR) in associazione con un pool microbico fermentante (F210): Aumenta la quantità di CH4 prodotta da paglie del 68% Si incrementa la percentuale di CH4 nel biogas del 5% inoltre Si abbattono i metaboliti nel digestato 15
Conclusioni e possibili applicazioni L’inoculo con Funghi ruminali + idrogeno produttori F210 incrementa la produzione di metano confermando l’importanza della cooperazione tra gruppi funzionali di microorganismi • Ceppi di Funghi Ruminali e Pool Microbici Selezionati possono essere utilizzati per: incrementare l’efficienza della Digestione Anaerobica accelerare la fase di avviamento dei reattori il recupero del processo in caso di malfunzionamenti o fallimenti • A differenti produzioni di CH4 corrispondono differenti composizioni della guild di metanogeni acetotrofi • La dominanza di specifiche componenti microbiche esprime la risultante dei parametri di processo 16
Selezione degli inoculi e caratterizzazione delle comunità microbiche con tecniche di biologia molecolare • Selezione di inoculi microbici esplorando la biodiversità dei microrganismi presenti in natura • Studio e monitoraggio della composizione e della funzionalità delle comunità microbiche durante i diversi stadi del processo di digestione anaerobica e desolforazione biologica del biogas • Costruzione di librerie genomiche del gene 16S rRNA • Elettroforesi con gradiente denaturante (DGGE) • Analisi dei frammenti di restrizione del DNA ribosomiale amplificato (ARDRA) • Fluorescenza con ibridizzazione “in situ” (FISH) 17
Individuazione di parametri microbiologici per il controllo del processo di DA L’efficienza del processo di DA si basa sulle interazioni sinergiche tra popolazioni microbiche appartenenti ai diversi gruppi funzionali Mediante la tecnica non colturale FISH è possibile rilevare le componenti microbiche metabolicamente attive: ogni colorazione evidenzia uno specifico gruppo Micrografie relative alla comunità microbica attiva nello stadio a CH4 dell’impianto pilota ENEA • in rosso batteri del dominio degli Archea (sonda Arch 915); • in verde batteri del dominio degli Eubacteria (sonde EUB 338, I,II, III); • in azzurro batteri della famiglia delle Enterobacteriaceae (sonda EBAC), appartenenti al dominio degli Eubacteria Sovrapposizione delle immagini ottenute per uno stesso campo del microscopio 18
Individuazione di parametri microbiologici per il controllo del processo di DA: un esempio sperimentale Indispensabili per far procedere la DA sono: idrolitici acidogeni acetotrofi metanogeni Analisi di comunità: 1) Eubatteri vs Archaea metanogeni Analisi Guild di metanogeni acetotrofi: 2) Methanosaeta vs Methanosarcina Funghi Ruminali F210 Funghi Ruminali + F210 Funghi Ruminali F210 Funghi Ruminali + F210 INIZIO PRODUZIONE CH4 Solo Methanosaeta Specialisti obbligati nell’uso dell’acetato Alta affinità per il substrato FINE PRODUZIONE CH4 Anche Methanosarcina Generalisti nell’uso dell’acetato. In base alla disponibilità possono utilizzare anche metanolo, metilammine e H2 19
Filiera del biogas: valorizzazione del digestato 2) Brevetto ENEA - Università di Roma La Sapienza n. RM2013A000477 Ottimizzazione di un processo innovativo per la valorizzazione del digestato “Procedimento di rimozione e recupero dell’azoto ammoniacale totale, stabilizzazione e miglioramento delle caratteristiche di filtrabilità di un digestato anaerobico, mediante utilizzo di ozono”. Peculiarità: • Recupero dell’azoto • Processo a Temperatura Ambiente • Esclusione dei processi biologici di nitrificazione e denitrificazione mgO3/gTS • Assenza di emissione di gas clima- m alteranti (N2O) 20 g
Filiera del biogas: upgrading del biogas a biometano • Raffinazione del biogas (55-65% in metano) o gas da discarica (45% in metano) per ottenere biometano (≥95% in metano, zolfo totale < 150 mg/m3) • Generalmente il processo avviene in due stadi successivi: Rimozione tracce Rimozione Biogas di altri gas e Biometano della CO2 contaminanti (*) (*) silossani, I punti critici del processo sono i consumi energetici e la presenza di componenti che possono dare origine a fenomeni di corrosione idrogeno solforato, ammoniaca, acqua, azoto, polveri 21
Abbattimento dell’H2S tramite fotosintesi anossigenica 3) Richiesta di brevetto ENEA n. RM2015A000082 2nH2S + nCO2 + hν → 2nS0 + n(CH2O) + nH2O ulteriore ossidazione a SO42- in condizioni di eccesso di illuminazione e/o poca disponibilità di H2S Chlorobium limicola • I LED consentono di utilizzare le lunghezze d’onda specifiche riducendo i costi di illuminazione • I LED che emettono a 770 nm consentono di ottenere valori di efficienza maggiori con un minore incremento in batterioclorofilla. Non si evidenziano effetti sinergici 33
Clean-up biologico: fotobioreattore a LED GSBCoil Dati tecnici • spirale tubolare di Teflon®-PFA • pompa peristaltica: HRT di 10-15 min • Volume Coil: 0,7 l • Volume decanter:0,8 l • l’irradianza: 0,5 W m-2 • Monitoraggio di tutti i composti dello zolfo per evidenziare efficienza del sistema • Analisi molecolari mediante Denaturing Gradient Gel Electrophoresis (DGGE) per verificare la purezza e la stabilità dell’inoculo in condizioni di non sterilità E’ stato testato in due condizioni sperimentali • Biogas sintetico: 2.000 ppm di H2S 70 ml min-1 • Biogas DA: 400 ppm di H2S circa 50 ml min-1 23
Clean-up biologico: biogas reale 400 ppm di H2S IN OUT Biogas Flow LED % 500 Biogas flow ml/min; LED % 400 100 80 H2S ppm 300 60 200 40 100 20 0 0 2 6 21 23 48 50 70 72 94 97 98 100 124 243 245 265 285 289 290 291 291 293 358 h Alimentando il fotobioreattore con biogas a 400 ppm con 0,38 W/m2 di illuminazione si ottiene il clean-up del 100%, con alcune oscillazioni tra 89 e 98%. Il sistema risponde come previsto alle variazioni di flusso di biogas in entrata e di irradianza 24
Produzione di biocarburanti e chemicals con valorizzazione del glicerolo Consumi percentuali dei diversi biocarburanti nei Paesi dell’Unione Europea (2014) Olio Biometano vegetale 0,95% 0,23% Bioetanolo 19,10% Biodiesel 79,72% Elaborazione su dati EurObserv’ER - Biofuels Barometer 2015 25
Bioconversione del glicerolo in biocarburanti e chemicals 4) Brevetto RM2011A000480 (esteso USA e EPO) • Processo messo a punto da ENEA per la valorizzazione del glicerolo: si basa sulla fermentazione anaerobica da parte di un consorzio microbico selezionato per la produzione di bioetanolo, idrogeno ed intermedi di sintesi di interesse dell’industria chimica utilizzando il glicerolo come unica fonte di carbonio • Sono in corso attività di studio e sperimentazione su circuiti di laboratorio nell’ambito del Progetto Europeo GRAIL, che prevede lo scaling up su impianto pilota, con il coinvolgimento di un’impresa nazionale interessata allo sviluppo industriale del processo (Processi Innovativi s.r.l. del Gruppo Technimont) 26
Bioconversione del glicerolo in biocarburanti e chemicals: attività di ricerca ENEA Condizioni sperimentali Fermentazione fed-batch in condizioni di non sterilità (volume di lavoro 1L) • Glicerolo Ital Bi Oil: 20 g/l – 40g/l – 60g/l – 80g/l • Inoculo GCL: 10% (v/v) • pH iniziale: ≈ 8.0 • Agitazione: 120 rpm • Temperatura: 37°C • Mezzo di coltura: minimal medium Obiettivo: incrementare la conversione del glicerolo, Target produzione massimizzando la produzione etanolo: ≈ 40 g/L di idrogeno ed etanolo 27
Caratterizzazione con DGGE delle comunità di Klebsiella ed E. coli al termine delle fermentazioni in fed-batch 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 1= klebsiella community 2= E.coli community 3= activated GCL 4= 20_1 5= 20_2 6= 20_pH 7= 40_1 8= 40_2 9= 60 10= 80 11= activated GCL Le comunità di Klebsiella ed Escherichia (idrogeno ed etanolo produttori) si mantengono stabili per l’intera durata delle fermentazioni fed-batch conservando il polimorfismo tipico delle loro strutture. Nella prova 20_pH è stata identificata una nuova banda appartenente al genere Clostridium, non presente nell’inoculo originario 28
Bioconversione del glicerolo in biocarburanti e chemicals: work in progress • Origine del Clostridium • Analisi dell’inibizione da etanolo sulla crescita dei batteri dell’inoculo GCL con un modello cinetico • Valutazione degli effetti del controllo del pH dopo l’alimentazione del bioreattore • Ottimizzazione della produzione di idrogeno ed etanolo con un processo di fermentazione in continuo (20 g/L e 40 g/L di glicerolo ITB) 29
Grazie per l’attenzione Vito Pignatelli, Elena De Luca, Floriana Fiocchetti, Giulia Massini, Silvia Rosa, Antonella Signorini Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l’Energia ENEA - Dipartimento Tecnologie Energetiche Divisione Bioenergia, Bioraffineria e Chimica Verde C.R. Casaccia - Via Anguillarese, 301 00123 S.M. di Galeria, Roma e-mail: vito.pignatelli@enea.it
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