Le differenze di genere e l'impatto su salute e sicurezza in ambito lavorativo: alcune riflessioni all'indomani della presentazione del Rapporto ...
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Working Paper Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali In collaborazione con il Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi Le differenze di genere e l’impatto su salute e sicurezza in ambito lavorativo: alcune riflessioni all’indomani della presentazione del Rapporto annuale Inail 2008 sull’andamento infortunistico di Antonella Ninci Premessa professionali. La disaggregazione dei dati, oltretutto, consente di La recente presentazione del Rapporto annuale comprendere meglio le dinamiche del mondo del Inail relativo all’andamento infortunistico e tecno- lavoro, l’esposizione ai rischi differenziata in rela- patico riferito al 2008 costituisce l’occasione per zione agli ambiti occupazionali, di studiare stru- alcune riflessioni sul tema della salute e sicurezza menti di prevenzione efficaci e mirati che consen- sul lavoro in ottica di genere. tano di tenere nella dovuta considerazione le diver- I dati presentati soffrono ancor oggi di una tradi- sità di genere intese non solo come differenze bio- zionale impostazione tesa a offrire, in prima battu- logiche, ma anche come diversa incidenza dei ri- ta, il numero complessivo del fenomeno infortuni- schi psicosociali, diversa esposizione a rischio, di- stico e tecnopatico, salvo poi scindere i numeri di versa percezione del rischio, diversi ruoli nella vita infortuni e malattie professionali in relazione al sociale che inevitabilmente influiscono sulle condi- sesso in alcune fattispecie significative per eviden- zioni e sulle scelte di lavoro. ziare i divari nei rapporti numerici e percentuali L’obiettivo Inail per il futuro dovrà essere, insieme maschi/femmine. con il rilascio a regime della Banca dati al femmi- Questa situazione evidenzia la necessità di disporre nile, di poter disporre con immediatezza di dati di- fin da subito di dati disaggregati uomo/donna per la saggregarti per genere. generalità dei parametri così da poter immediata- Tornando all’esame del fenomeno infortunistico e mente percepire per i due sessi l’andamento analo- tecnopatico si può senza dubbio affermare che in- go o diverso nel verificarsi di infortuni o malattie fortuni e malattie professionali costituiscono una Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 Registrazione n. 1609, 11 novembre 2001 – Tribunale di Modena
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 valida chiave di lettura per capire l’andamento del- 2007/2012 nel quale si afferma espressamente che la società umana, le variazioni e i mutamenti eco- per migliorare l’attitudine occupazionale delle don- nomici, sociologici e culturali. ne e degli uomini e la qualità della vita professio- Queste considerazioni inducono ad affermare che: nale, occorre fare progressi nel settore della parità • non c’è nessun aspetto della salute sul lavoro che tra i sessi in quanto le disparità, sia all’interno che non sia condizionato dai rapporti sociali di sesso; all’esterno del mondo del lavoro, possono avere • le teorie sulla salute sul lavoro non tengono in conseguenze sulla sicurezza e la salute delle donne adeguata considerazione i fattori sociali, mentre è sul luogo di lavoro e quindi incidere sulla produtti- indubbio che le condizioni di lavoro interagiscono vità. con una vasta gamma di condizioni che, insieme, Parte delle indicazioni dell’Unione europea sono vanno a determinare possibili minacce alla salute; state recepite, a livello nazionale, nel Testo Unico • la prevenzione, per essere efficace, non può pre- in materia di sicurezza sul lavoro d.lgs. 9 aprile scindere dal fatto che esistono uomini e donne che 2008, n.81, che finalmente introduce un’attenzione, lavorano. seppur apparentemente modesta, ad una concezio- Il dibattito su questi temi inizia a far data dagli anni ne di “salute e sicurezza” e di “prevenzione” non Novanta: mentre si dava attuazione alle indicazioni più “neutra” ma che tiene nella dovuta considera- europee in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro zione le differenze legate all’appartenere al genere con una normativa pregevole e complessa quale il femminile o maschile. d.lgs. n. 626/1994, ma del tutto “neutra” quanto al Mentre il d.lgs. n. 626/1994 aveva interpretato la riferimento ai “lavoratori” (intendendo per tali an- parità di trattamento di lavoratori e lavoratrici me- che le lavoratrici) si è fatta sempre più strada la diante il riferimento generico ai “lavoratori”, come convinzione che il tema della salute e della sicurez- se l’uguaglianza si potesse raggiungere mediante za nei luoghi di lavoro dovesse tenere nella ade- l’abolizione delle differenze e non attraverso la lo- guata considerazione le specificità delle lavoratrici ro giusta considerazione, la nuova normativa adotta in quanto tali e non solo in quanto madri. Le pro- un’attenzione mirata. fonde trasformazioni del mondo del lavoro e la Con il d.lgs. n. 81/2008 si apre un nuovo capitolo progressiva femminilizzazione del medesimo (sep- nella storia della salute e sicurezza sul lavoro: sem- pur in termini inferiori rispetto alle aspettative) bra che i tempi siano maturi per cominciare a pen- hanno inevitabilmente determinato la necessità di sare, o ripensare, ad un modello di prevenzione im- un mutamento nei sistemi di tutela per le donne che prontato in modo sistematico alle differenze di ge- devono tener conto delle peculiarità femminili in nere. relazione anche ai rischi specifici che si registrano I riferimenti normativi alla necessità di considerare nelle attività lavorative svolte. le peculiarità maschili e femminili legate non solo Il diritto comunitario ha affrontato, prima dei vari alla maternità aprono comunque la strada ad un ordinamenti nazionali, le tematiche relative alla approccio nuovo al tema della sicurezza sul lavoro. parità tra i sessi e al divieto di discriminazione, nei Fondamentale appare l’art. 1 che nell’enunciazione loro molteplici aspetti e declinazioni. Si è dovuto delle finalità del decreto legislativo, fa espresso attendere fino al XXI Secolo perché le due politi- riferimento alla garanzia «dell’uniformità della tu- che comunitarie in materia sociale, ovverosia le tela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio pari opportunità e la salute sul lavoro, si legassero nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali ed entrassero a far parte l’una dell’altra. delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, Solo la strategia comunitaria per la salute e la sicu- anche con riguardo alle differenze di genere, di età rezza sul luogo di lavoro 2002-2006 ha iniziato a e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori introdurre il tema della differenza di genere come immigrati». Questa dichiarazione di principio apre strategico rispetto ai propri obiettivi. al superamento di ben tre fattori di rischio nei con- Questo orientamento, di promozione della salute e fronti di discriminazioni quali il genere, l’età e della sicurezza sul luogo di lavoro in un’ottica di l’appartenenza territoriale, che possono colpire, an- genere, è stato confermato con il Piano strategico che in maniera multipla, lavoratrici o lavoratori. www.bollettinoadapt.it 2
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 Trattandosi di una norma di carattere generale, Risale agli anni Novanta, anche su sollecitazione contenuta nel Titolo I, Principi comuni, ed in parti- del Comitato per le pari opportunità dell’istituto, la colare nell’articolo che detta le finalità della legge, prima Banca dati al femminile, nella quale il feno- la portata non può che essere la più ampia e la nor- meno infortunistico e tecnopatico veniva sviluppa- ma è destinata a permeare e condizionare l’inter- to ed evidenziato anche con riferimento al sesso di pretazione di ogni articolo successivo. appartenenza. Seguendo l’impostazione data dal legislatore al- Risale invece agli ultimi anni la creazione di una l’assetto del Testo Unico si possono individuare nuova Banca dati al femminile, ancora in fase di alcuni elementi fondanti intorno ai quali si sviluppa implementazione, che risponde a criteri più evoluti il concetto di sicurezza e di prevenzione in ottica di e complessi dei quali un moderno operatore della genere: prevenzione non può fare a meno. a) la definizione di salute La Banca dati al femminile è stata rilasciata, nella b) i soggetti della sicurezza sua attuale configurazione, a maggio 2008 e ha su- c) gli strumenti di valutazione dei rischi bito ottenuto riconoscimenti già in fase di presenta- d) la formazione e l’informazione come veicolo zione quale buona prassi e lodevole iniziativa nel fondamentale per la sicurezza e la prevenzione campo della pubblica amministrazione. e) gli incentivi alla sicurezza Oltre alla grande mole di informazioni provenienti f) i richiami all’impresa socialmente etica, alla re- dalla base dati dell’Inail, la banca dati prevede l’u- sponsabilità sociale delle imprese e ai codici etici tilizzo di flussi informativi provenienti da altri enti g) le nuove funzioni del medico competente. che consentono di comporre un quadro di insieme più completo sul mondo dell’occupazione femmi- nile e di impostare una analisi più dettagliata del La Banca dati Inail al femminile fenomeno “donna” dal punto di vista sociale e sani- tario (1). Prima ancora che la normativa, con il d.lgs. n. Dall’analisi dei dati si può iniziare il percorso, cul- 81/2008, facesse divenire cogente oltre che impor- turale e scientifico, dell’integrazione della dimen- tante, nel campo della prevenzione, una adeguata sione legata al genere nella valutazione dei rischi e considerazione delle differenze legate al genere, nelle misure di prevenzione. l’Inail ha iniziato a strutturare la propria attività per Proprio per dare un quadro della situazione il più consentire un approccio ai temi della salute e sicu- ampio possibile la banca dati è articolata in due rezza sul lavoro che consenta di comprendere rami: quanto le tematiche di genere possano incidere sul- • Donna, Lavoro e Società; l’andamento infortunistico e sulla evoluzione delle • Donna, Rischi e Danni da Lavoro, con contenuti malattie professionali. informativi e provenienza nettamente diversi. Per far questo ha iniziato da un adeguamento delle Il primo ramo è stato costruito scegliendo tra i flus- proprie banche dati statistiche in quanto non si può si informativi di altri enti, principalmente Inps e intervenire sul campo della prevenzione se non si Istat, le informazioni più significative rispetto al- conosce a fondo il fenomeno infortunistico e tecno- l’obiettivo dello strumento. All’interno sono state patico mediante l’esame dei dati che l’Inail ha a di- individuate tre aree: Popolazione, Lavoro e Socie- sposizione e che derivano dalla sua attività istitu- tà: zionale di ente preposto alla tutela dei lavoratori e • l’area Popolazione è suddivisa in Italiana (con delle lavoratrici incorsi in un infortunio in occasio- tavole statistiche relative a struttura e indicatori) e ne del lavoro o affetti da malattie collegabili, attra- Straniera (nel complesso e relativamente alla sola verso un nesso di causalità, al lavoro. componente europea). Nelle tavole presenti nella La storica banca dati Inail degli infortuni e delle sezione sono riportate le principali informazioni malattie professionali non conteneva, alla sua ori- sulla dinamica demografica nelle province e regio- gine, una evidenza dei casi denunciati e/o indenniz- ni italiane relative agli ultimi anni e alcune distri- zati divisi per sesso. buzioni che focalizzano l’attenzione su condizione www.bollettinoadapt.it 3
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 lavorativa e titoli di studio; ratteristiche peculiari del fenomeno infortunistico e • l’area Lavoro si compone di un quadro generale e tecnopatico aggiornate al 31 ottobre 2008. tavole specifiche per forza lavoro, occupati e assi- curati Inail, con dati che provengono in maggior parte dall’Istat. La sezione Assicurati Inail, in fase Gli infortuni al femminile secondo i dati del di realizzazione, verrà alimentata dallo stesso flus- 2008 so di dati dell’area Assicurati della nuova Banca dati statistica e conterrà tavole relative agli assicu- Come già detto l’esame dei dati relativi agli infor- rati, disaggregate per tipologia di assicurato tuni e alle malattie professionali, oltre ad avere un (dipendente, parasubordinato, interinale, artigiano, indubbio valore funzionale rispetto ad una efficace autonomo), informazioni sugli iscritti alla Assicu- attività di prevenzione, consente di avere uno spac- razione contro gli infortuni in ambito domestico; cato sul lavoro di donne e uomini: infatti l’anda- • l’area Società è a sua volta distinta in Maternità mento infortunistico e tecnopatico offre una valida (per tutte le donne italiane e straniere), Assistenza, chiave di lettura dell’occupazione maschile e fem- Previdenza e Indicatori Socio Sanitari. Nelle tavo- minile e di tutto quello che è ad essa collegato, co- le relative al sottoramo Maternità sono presenti i me i differenziali di reddito tra maschi e femmine. principali indicatori di fecondità (il numero medio Il Rapporto annuale 2008 ha preso in considerazio- di figli per donna, i tassi di fecondità per età della ne i dati rilevati al 30 aprile 2009 e dunque infortu- madre) e altre indicazioni sulla dinamica delle na- ni e malattie professionali denunciati e indennizzati scite per sesso, stato civile ed età della madre, l’età nel 2008, con l’unico limite relativo agli eventi media dei genitori alla nascita del figlio. È presente mortali 2008 che, per motivi tecnici legati ai criteri anche un focus sulle donne straniere, distinte anche di rilevazione adottati in conformità alle metodolo- per cittadinanza. Nella sotto-area Assistenza trovia- gie correnti nazionali (Istat) o europee (Eurostat) mo informazioni sugli interventi e sui servizi socia- non sono completi in quanto devono essere com- li dei Comuni articolate secondo le diverse aree di pletati con i decessi avvenuti entro 180 giorni dal- utenza dei servizi, quali famiglia e minori, disabili l’evento e che si considerano riferibili all’anno in e anziani, immigrati, in particolare le spese per gli osservazione. interventi per regione e per area di utenza. Le tavo- A fronte di una contrazione globale del fenomeno le relative alla sotto-area Previdenza contengono infortunistico l’anno 2008 si è presentato decisa- stime del numero dei beneficiari dei trattamenti mente migliore rispetto all’anno precedente, anche pensionistici e dell’importo del loro reddito lordo in relazione al dato previsionale degli infortuni annuo da pensione. Sono stati analizzati diversi mortali che, prendendo in considerazione il numero gruppi di percettori di pensioni, quali quella di vec- assoluto dei lavoratori – ovverosia non disaggrega- chiaia, di invalidità, ai superstiti, di invalidità civi- to per uomini e donne – sono diminuiti del 7,2% le. Nella sotto-area Indicatori Socio sanitari sono passando dai 1.207 morti del 2007 agli stimati presenti tavole statistiche relative alla speranza di 1.120 del 2008 (2). vita alla nascita, alle persone che dichiarano malat- Il dato è sempre allarmante e drammatico, tuttavia tie croniche e al tipo di malattia dichiarata, alle per- non si può ignorare la positività delle stime. sone disabili e al tipo di disabilità. Ovviamente i dati Inail riguardano praticamente Il secondo ramo, Donna, Rischi e Danni da Lavo- tutto il mondo del lavoro assicurato ovvero sia le ro, contiene solo dati di fonte Inail, infortuni sul tradizionali gestioni Inail dell’“Industria e dei Ser- lavoro e malattie professionali. vizi” e dell’“Agricoltura”, oltre ai dipendenti statali Le tavole relative a queste due sezioni seguiranno che sono tutelati dalle amministrazioni centrali del- la struttura già prevista per la nuova Banca dati lo Stato direttamente, ma la cui assicurazione è ge- statistica. stita dall’Inail con la formula della assicurazione Attualmente la Banca dati al femminile è ancora in “per conto”. fase sperimentale e contiene dunque un ridotto set Trattare, seppur in maniera non approfondita, degli di tavole elaborate ad hoc e relative ad alcune ca- infortuni sul lavoro delle donne vuol dire muovere www.bollettinoadapt.it 4
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 comunque da alcune considerazioni sulla presenza Da questi primi dati distinti per genere dell’infortu- femminile nel mondo del lavoro: negli ultimi de- nato si rileva che nel 2008 per quanto riguarda il cenni a fronte di una crescita della popolazione numero degli infortuni in complesso si è assistito femminile dell’11% il tasso di occupazione delle ad un calo molto più accentuato per gli uomini donne tra il 15 e 64 anni si è più che raddoppiato (-5,6%) che per le donne (-0,2%). negli ultimi trent’anni. Ciò nonostante mentre circa Diversa è la situazione per quanto riguarda gli in- il 51,5% (31 milioni) delle persone residenti in Ita- fortuni mortali: gli uomini registrano una flessione lia sono donne, dal punto di vista dell’occupazione di circa il 7% in linea con l’andamento generale (si queste ultime rappresentano soltanto il 39,5% del passa dai 1.110 morti del 2007 ai 1.035 del 2008) totale. In questo campo la differenza di genere tra mentre tra le lavoratrici la flessione è ben del 12% l’Italia e gli altri partner europei è notevole: il no- (85 lavoratrici decedute nel 2008 rispetto alle 97 stro Paese è, dopo Malta, quello con più bassi livel- del 2007). Se leggiamo il dato assoluto in relazione li di occupazione femminile di tutta l’Unione euro- alla percentuale delle lavoratrici che rappresentano pea, dove tale tasso si attesta al 58,3% contro il circa il 40% degli occupati, la percentuale degli 46,6% dell’Italia. Lo stato occupazionale delle infortuni occorsi alle donne scende al 28,6% e al donne, impegnate prevalentemente in attività im- 7,6% per le morti sul lavoro. Da ciò si deduce che piegatizie e amministrative del terziario, ha come il rischio infortunio è notevolmente inferiore per la effetto che le donne si infortunano meno degli uo- componente femminile in quanto occupata in setto- mini. ri a tradizionale minor pericolo del terziario o dei servizi oppure con mansioni impiegatizie o dirigen- Tavola n. 9 – Infortuni avvenuti negli anni 2007-2008 per sesso ziali nei settori più pericolosi. Principali settori di attività economica Femmine Fonte: Rapporto annuale 2008 30.000 25.000 20.000 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2008 e denunciati 15.000 all'INAIL per sesso 10.000 5.000 Femmine - 29% Maschi 71% Principali settori di attività economica Infortuni mortali avvenuti nel 2008 e Maschi definiti dall'INAIL per sesso 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 femmine 30.000 20.000 8% 10.000 - i ni a li io ni ic . al ic .. io c io bl iz n et er uz az b ca rv im m pu tr ic ec se om os un de i m iz ie C C m rv a a ar co ri ri se st st ili ie i ob du du ltr rt m In In A po im maschi as ità Tr iv 92% tt A www.bollettinoadapt.it 5
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 Complessivamente, dunque, nel 2008 gli infortuni Femmine denunciati sono stati 250.616 per le donne e 624.324 per gli uomini con una percentuale femmi- nile del 28,6% sul totale. FINO A 17 18 - 34 A fronte di questi casi denunciati sono stati inden- 35 - 49 50 - 64 nizzati 580.832 casi dei quali 157.638 (27,1%) oc- OLTRE 64 NON DETERMINATA corsi a lavoratrici. Rimanendo nell’ambito degli infortuni sul lavoro indennizzati le donne rappresentano il 27,5% delle temporanee riconosciute (157.775), il 20,6% delle permanenti (5.785) e il 7,8% dei casi mortali. L’analisi del dato disaggregato per genere è inte- Quanto ai casi mortali la Lombardia registra il ressante anche in relazione al grado medio di in- maggior numero di casi mortali sia per le donne dennizzo in permanente (ovverosia rispetto al gra- (18) che per gli uomini (161): questo del resto è in do medio di inabilità riconosciuta a seguito di in- conseguenza del maggior numero degli occupati. fortunio sul lavoro), alla durata media della tempo- Sempre trattando degli infortuni di lavoratrici con ranea e all’indennizzo medio dei casi di tempora- esito mortale seguono per numero di eventi il Lazio nea quale costo in euro: (con 15 casi), che riveste però l’8° posto per infor- tuni mortali maschili (66 casi), e l’Emilia Romagna Grado medio Durata media (15 casi di infortuni mortali di femmine e 103 di Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale maschi). Italia 8,9 10,5 10,1 28,2 29,8 29,4 Ovviamente le percentuali relative ai casi di infor- tunio maggiormente denunciati e indennizzati varia Indennizzo medio a seconda delle Regioni: il fenomeno raggiunge i livelli più elevati in Lazio (35,3%) e Piemonte Femmine Maschi Totale (32,2%) sia con riferimento ai casi denunciati che Italia 1093,99 1337,87 1274,41 indennizzati (per i secondi rispettivamente il 33,5% e il 31,3%). Le classi di età più colpite dagli infortuni sul lavo- L’andamento infortunistico relazione a questi para- ro sono quelle dai 35 ai 49 anni e dai 18 ai 34. metri conferma una minor gravità generale degli Maschi e femmine eventi infortunistici occorsi alle lavoratrici e una minor durata del periodo di invalidità temporanea; il dato relativo al minor costo della prestazione, FINO A 17 poiché l’indennità erogata tiene conto anche della 18 - 34 35 - 49 componente reddituale, conferma il differenziale 50 - 64 OLTRE 64 salariale e dunque la minor retribuzione percepita NON DETERMINATA mediamente dalle donne. Un’altra distinzione: gli infortuni sono classificati anche in relazione alla modalità dell’evento e si Maschi dividono tra infortuni “in occasione” di lavoro, cioè avvenuti all’interno del luogo di lavoro nell’e- sercizio effettivo dell’attività e gli infortuni “in FINO A 17 itinere”, che si verificano fuori da luogo di lavoro 18 - 34 35 - 49 nel percorso casa-lavoro-casa e sono causati, nella 50 - 64 OLTRE 64 stragrande maggioranza dei casi, della circolazione NON DETERMINATA stradale. Per quanto riguarda il dato complessivo degli in- fortuni in itinere questi hanno subito una flessione www.bollettinoadapt.it 6
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 inferiore rispetto al numero complessivo degli in- o tornare dal lavoro o durante la pausa mensa non fortuni che nel 2008 si è ridotto del 4,5%, mentre siano condizionati dall’incidenza delle responsabi- gli infortuni in itinere sono diminuiti solo dello lità del lavoro di cura e dunque sia ipotizzabile che 0,8%. gli affanni, le preoccupazioni o semplicemente la Sempre con riferimento agli infortuni in itinere già molteplicità degli impegni cui sono chiamate a far in occasione dell’8 marzo 2009, festa della donna, fronte possano influire sulla attenzione alla guida. l’Inail, riferendosi all’anno 2007, nel presentare In questo caso saremmo di fronte ad una chiara in- alcuni dati parziali faceva presente (3) che il princi- terconnessione tra sicurezza, salute e contesto so- pale pericolo per le donne è costituito dalla strada. ciale e dovrebbero essere individuate misure di Benché il rischio di subire un infortunio nel percor- prevenzione al di fuori di quelle tradizionali, ma so casa-lavoro-casa sia trasversale all’attività svol- che, incidendo sulla qualità della vita delle lavora- ta, alla professione e al sesso, è un dato di fatto che trici (come gli strumenti di conciliazione) siano in in termini relativi siano più interessate le lavoratri- grado di effettuare una indiretta azione preventiva. ci. Prendendo in esame il dato del 2007 è risultato Altre osservazioni riguardano la classificazione che gli infortuni in itinere femminili, poco meno di degli infortuni secondo la natura e sede della lesio- 45mila nel 2007, rappresentano ben il 46% di tutti i ne. casi denunciati, mentre gli stradali, che includono Natura e sede della lesione anche quelli occorsi nell’esercizio delle attività la- vorativa (circa 52 mila) costituiscono il 38% del Contusione Frattura Lussazione Ferite Sforzo totale. Per quanto riguarda i dati sui casi mortali Femmine 52.134 17.865 58.946 18.750 2.542 nel 2007 le donne decedute in itinere sono state il Maschi 121.784 55.551 110.783 97.072 7.436 55% del totale contro il 22% degli uomini; livelli Totale 173.918 73.416 169.729 115.822 9.978 ancora più elevati per gli eventi mortali sulla strada che hanno riguardato l’85% delle donne contro il 55% degli uomini. I dati, che registrano una evidente prevalenza di La situazione ha trovato conferma anche per il infortuni per gli uomini, secondo l’andamento per- 2008. centuale generale, evidenziano comunque sia per A fronte di un rapporto complessivo maschi/fem- gli uomini che per le donne una sostanziale analo- mine per gli infortuni del 71% rispetto al 29% per gia per quanto riguarda il tipo di lesione conse- gli infortuni in itinere si passa ad un rapporto ma- guente all’infortunio. schi femmine del 52% rispetto al 48%. La suddivisione degli infortuni in relazione all’or- gano colpito dalla lesione evidenzia invece che per Infortuni in itinere le donne le contusioni interessano prevalentemente, nell’ordine, ginocchio, mano colonna, mentre per Femmine gli uomini mano, ginocchio, cranio; le fratture per 48% le donne si verificano in mano, piede, polso e per gli uomini in mano, piede, parete toracica, le lussa- zioni per le donne interessano colonna, caviglia, collo e per gli uomini colonna, caviglia, ginocchio; le ferite per le donne interessano mano, faccia, Maschi 52% braccio, occhi e per gli uomini man, faccia, brac- cio, gli sforzi sia per le donne che per gli uomini colpiscono prevalentemente la colonna. Sul tema degli infortuni in itinere e l’alta percen- tuale di accadimento per le lavoratrici vale la pena fare una riflessione e il dato meriterebbe un ulterio- Infortuni e lavoratori stranieri re approfondimento. C’è da chiedersi infatti se gli infortuni per le lavoratrici nel percorso per andare Senza voler avere la pretesa di analizzare il dato www.bollettinoadapt.it 7
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 dell’occupazione dei lavoratori stranieri e dall’an- Tavola n. 26 – Lavoratori stranieri assicurati all’Inail per sesso e tipologia contrattuale (anno 2008) damento infortunistico che lo riguarda (argomento che merita da solo ben più di uno studio e di una riflessione), ci si limita ad osservare che nel 2008 gli stranieri assicurati Inail hanno segnato la quota di 3 milioni e 266 mila con un incremento percen- tuale di oltre il 6% rispetto all’anno precedente. I dati del Rapporto annuale 2008 indicano che le lavoratrici straniere hanno superato il milione e Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro degli trecentosessantamila e rappresentano il 42% degli stranieri l’andamento è complesso: a fronte di un assicurati, con un incremento di oltre il 49%. aumento degli assicurati in misura del 6% circa, l’incremento degli infortuni nel periodo di riferi- Tavola n. 25 – lavoratori stranieri assicurati all’Inail per sesso e anno mento è stato del 2% circa. Il tutto, comunque in controtendenza rispetto alla contrazione generale registrata fra i lavoratori italiani. Anche per gli immigrati si rileva una netta preva- lenza di incidenti per il sesso maschile: il 78% del- le denunce è relativo a lavoratori e ben oltre il 93% se si fa riferimento ai casi mortali. Fonte: Banca dati assicurati Inail (dati ufficiosi). Si tratta di lavoratori assicurati al- l’Inail a prescindere dalla numerosità e dalla durata dei contratti, inclusi quelli stagio- Tavola n. 30 – Infortuni occorsi a lavoratori stranieri per sesso e classe di età (tutte le nali o di una giornata Gestioni, anno 2008) Grafico n. 12 – Lavoratori stranieri assicurati all’Inail per sesso e anno Quanto alle fasce di età relative agli infortuni ci sono piccole diversità legate al genere: nella fascia di età fino a 34 anni i maschi subiscono la metà Le lavoratrici straniere hanno una scarsa propen- degli infortuni (contro il 42% dell’altro sesso) sione per il lavoro autonomo (poco meno del 13% mentre la maggior parte delle denunce delle lavora- del totale) mentre le donne superano la metà dei trici migranti si concentra nella fascia di età 35-49 rapporti di lavoro nel caso dei parasubordinati. Dai anni nella quale si concentra il 49% delle denunce. dati Inail risulta ancora che, considerando le donne, Al fine di evidenziare le differenze occupazionali solo l’ 1,6% sceglie un lavoro autonomo contro legate al genere ed il conseguente status relativo l’8% circa degli uomini e che circa il 95% ha un alla sicurezza attraverso i dati della banca statistica contratto da dipendente contro il 90% degli uomini. l’Inail ha effettuato una ricerca sulla base delle qualifiche professionali dei soggetti che hanno su- bito un infortunio distinto per sesso, ricerca che ha consentito di confermare quanto conosciuto per via www.bollettinoadapt.it 8
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 esperienziale. Le donne sono impiegate soprattutto dovuto non solo e non tanto al peggioramento delle nei servizi, in primo luogo nelle attività di cura de- condizioni di lavoro, ma piuttosto ad una maggiore gli anziani e della casa; vi è comunque una discreta consapevolezza del nesso lavorativo di talune pato- presenza anche nella ristorazione negli alberghi, logie. come cuoche (3,2%), cameriere ai piani e di sala Non va dimenticato che la malattia professionale si (6%). sviluppa lentamente nell’organismo. In alcuni casi Di recente è cresciuta in Italia anche la richiesta di vi è un periodo molto lungo di incubazione, senza personale paramedico: infermiere (che sono al se- contare la difficoltà con cui si riconosce l’origine condo posto della graduatoria degli infortuni sul lavorativa. La stessa istruttoria Inail, nel caso di lavoro per professione 6,8%) assistenti (5,8%) e alcune patologie, è più complessa e lunga rispetto ausiliarie sanitarie (2,9%). ai casi di infortunio senza contare che sulle malat- Gli uomini, invece trovano collocazione per lo più tie correlate al lavoro emergono sempre nuove co- nell’industria (muratori carpentieri, meccanici, noscenze. ecc.). Proprio per questo i casi denunciati potranno conti- Tavola n. 32 – Percentuale di Infortuni occorsi a lavoratori stranieri sul totale dei nuare ad aumentare facendo emergere una visione lavoratori per sesso e principali qualifiche professionali (tutte le Gestioni, anno 2008) più realistica della situazione e a fronte di questa situazione dovrà svilupparsi una prevenzione sem- pre più attenta e aggiornata. Anche il dato sulle malattie presentato nel corso del Rapporto annuale si presenta aggregato per donne e uomini. Sembra invece molto interessante andare ad inda- gare sul dato disaggregato che con maggior chia- rezza e trasparenza conduce a fare delle considera- zioni che, oltre ad incidere in maniera più completa Malattie professionali sul tema della sicurezza e della prevenzione, ci consente di avere uno spaccato della società e delle Per le malattie professionali il dato si presenta più sue caratteristiche. complesso rispetto agli infortuni sul lavoro. Intanto sia per gli uomini che per le donne emerge L’andamento generale del fenomeno, presentato con chiarezza il dato che le MP non tabellate sono nel Rapporto annuale 2008, evidenzia come a fron- ancora la stragrande maggioranza. te di una sostanziale stabilità dei casi denunciati nel Nel 2008 le malattie professionali definite per i triennio 2004-2006, si è assistito ad una sensibile maschi sono state 20.622, mentre per le femmine crescita nel 2007 di circa 2 mila casi (+7,4%) e ad 6.917. un ulteriore incremento nel 2008 (+3,2%): negli Sempre prendendo in considerazione i casi di ma- ultimi due anni si sarebbe avuto un numero com- lattia professionale definiti (e non semplicemente plessivo (donne e uomini) di circa 3 mila domande denunciati) evidenziando anche il tipo di definizio- in più rispetto agli anni precedenti con la richiesta ne (con postumi o solo inabilità temporanea o mor- di riconoscimento ed indennizzo di patologie di te) l’andamento nell’ultimo triennio, non ha regi- origine lavorativa. strato grosse oscillazioni, anche se si registra, ri- A differenza dall’infortunio sul lavoro, la cui per- spetto al 2006, sia per gli uomini che per le donne cezione è immediata, le malattie professionali dan- una diminuzione degli indennizzi per casi mortali no luogo a situazioni più complesse dovute proprio ed un aumento delle invalidità permanenti. alla diversità legata alla genesi del fenomeno: il che deve indurre ad una particolare prudenza nella valutazione del dato e nella sua comprensione. La prima considerazione da fare è che l’aumento delle denunce di malattia professionale può essere www.bollettinoadapt.it 9
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 Malattie professionali per tipo di definizione e conseguenze Malattie professionali – Settore economico 2006 2007 2008 Femmine Maschi Maschi 223 227 223 Ind. Manifatturiero 2.038 Ind. Manifatturiero 5.042 Inabilità temporanea Femmine 332 292 282 Servizi Pubblici 549 Servizi Pubblici 363 Maschi 223 227 223 Inabilità permanente Sanità 454 Sanità 114 Femmine 332 292 282 Commercio 463 Commercio 776 Maschi 656 501 255 Morte Pubblica amministrazione 281 Pubblica amministrazione 289 Femmine 37 23 15 Alberghi e ristorazione 265 Alberghi e ristorazione 107 Attività Immobiliari 372 Attività Immobiliari 344 Anche per il 2008 le malattie professionali, sia per i maschi che per le femmine, sono in grande preva- lenza non tabellate: il d.m. 9 aprile 2008 che ha Merita un capitolo tutto a parte il tema delle malat- introdotto le nuove tabelle per le malattie profes- tie definite “stress lavoro correlate”, che a seguito sionali, dovrebbe aver posto un rimedio a questa del d.lgs. n. 81/2008 hanno ricevuto un riconosci- situazione consentendo di applicare il regime della mento anche normativo/giuridico. presunzione ad un considerevole numero di patolo- Anche questo argomento deve essere approfondito: gie per le quali, in assenza del regime tabellato, mi limito a riferire il dato già evidenziato nell’am- l’onere della prova era a carico dell’assicurato (4). bito del Rapporto annuale che evidenzia, nell’ulti- mo quinquennio, circa 500 casi all’anno denunciati Malattie professionali 2008 e classificati per la maggior parte come mobbing. Femmine Di sicuro i dati Inail relativi a questa patologia non Non tabellate 5.248 su un totale di 5.729 solo sono sottostimati, ma sono ancora in una fase Maschi di difficile codificazione e soffrono di difficoltà Non tabellate 12.772 su un totale di 16.818 legate sia alla denuncia dei casi che ad un corretto inquadramento dei medesimi. Prendendo in considerazione il tipo di malattia pro- Proprio questa materia dovrà essere oggetto di ap- fessionale nel 2008 i casi più frequentemente in- profondimento anche mettendo in relazione il feno- dennizzati sono stati: meno con la componente legata al genere. Malattie professionali tabellate maggiormente indennizzate nel 2008 Maschi Femmine Malattie professionali e lavoratori stranieri Ipoacusia e sordità 760 Malattie cutanee 81 Il fenomeno delle malattie professionali ha regi- Neoplasia da asbesto 626 Neoplasie da asbesto 44 strato un costante trend in aumento: nell’ultimo Asbestosi 407 Asbestosi 22 quinquennio sono aumentate del 48,7% e nell’ulti- Silicosi 230 Asma 17 mo anno del 12,7%. Malattie osteoarticolari 107 Silicosi 10 Il dato deve essere correttamente letto ed interpre- tato, certo non può trattarsi di uno sconsiderato au- mento legato ad un progressivo ed inarrestabile Anche l’evidenza delle malattie professionali sud- peggiorare delle condizioni lavorative bensì ad una divise per settore economico può essere interessan- maggiore consapevolezza nei lavoratori della pos- te in quanto mette in chiara evidenza quali siano i sibile esistenza di un nesso di casualità tra la lavo- settori più interessati dall’occupazione femminile razione svolta e la patologia emersa. La maggiore che, di conseguenza, sono quelli nei quali si mani- informazione, una formazione più accurata rivolta festa il maggior numero di malattie che colpiscono agli stranieri e tesa a renderli consapevoli dei rischi le donne: lavorativi e dei diritti spettanti ai lavoratori, ha in- www.bollettinoadapt.it 10
Working Paper Adapt, 28 luglio 2009, n. 92 dubbiamente contribuito a rendere in effettivo il fortunistiche ma anche sociali e previdenziali, una ruolo dell’Inail quale istituto assicuratore erogatore volta a regime potrà essere strumento quotidiano di di prestazioni ma indirizzato anche ad un ruolo di lavoro. prevenzione. Ecco perché queste brevi considerazioni, solo di Le tecnopatie denunciate dalle immigrate rappre- stimolo e non esaustive, possono essere un contri- sentano circa ¼ del totale: la peculiarità è da ri- buto da un lato alla lettura del dato statistico dall’- scontrare nel fatto che è come se le donne avessero altro alla conoscenza degli strumenti di prevenzio- acquisito una maggior consapevolezza in tema di ne in ottica di genere affinché l’obbligo normativo malattie professionali in quanto le tecnopatie delle diventi normale strumento di lavoro. immigrate sono quelle che hanno subito un mag- gior incremento nell’ultimo quinquennio, circa il Antonella Ninci 77% in più contro il 40% dei maschi. Presidente Comitato per le pari opportunità – Inail Note Conclusioni (1) Cfr. L. Veronico, Banca dati al femminile, in Dati Inail, Il d.lgs. n. 81/2008 non contiene disposizioni mera- febbraio 2008, n. 2, in www.inail.it. mente indicative, ma pone gli operatori della sicu- (2) Tutti i dati provengono dal Rapporto annuale Inail 2008 e rezza sul lavoro davanti ad un obbligo preciso: te- dalla Banca dati statistica Inail in www.inail.it. (3) Cfr. A. Brusco, Donne: il pericolo corre sulla strada, in ner conto delle peculiarità legate al genere (oltre Dati Inail, febbraio 2009, n. 2, in www.inail.it. che all’età, alla provenienza geografica, ecc.) negli (4) Per le malattie professionali c.d. “tabellate” vige la pre- interventi di prevenzione. sunzione assoluta di origine professionale delle malattie rien- Potrebbe sembrare un atteggiamento da tenere ov- tranti nella tabella con esonero di qualsiasi onere probatorio a vio e scontato, ma non è così: la “cultura” delle carico del lavoratore circa l’eziologia della malattia lamenta- ta. differenze fatica a radicarsi e la primaria considera- zione della appartenenza ad un genere rispetto alla rischiosità della lavorazione sembra ancora legata al periodo della gravidanza. L’aver aperto la strada ad una “ridefinizione” del lavoro che comprende l’essere donna (o uomo), l’esposizione a rischi psico-sociali, la provenienza geografica in quanto essere immigrate e lo stress lavoro correlato, permette di ridisegnare un quadro della sicurezza sul lavoro che comprende tutte le situazioni tipicamente femminili e di studiare gli aspetti della salute legati non solo alla fisicità del corpo, ma anche alla mente ed alle relazioni socia- li. Ora che le indicazioni normative sono state date, non rimane che adoperarsi affinché i principi dati diventino bagaglio culturale e di conoscenze. In questo contesto anche l’approccio al dato stati- stico deve cambiare, ricercando tutti quegli ele- menti che possono consentire, attraverso lo studio del fenomeno infortunistico e tecnopatico, di arri- vare al cuore del problema della sicurezza. La nuova Banca dati al femminile Inail, con la complessità di informazioni che offre, non solo in- www.bollettinoadapt.it 11
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