LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti

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LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti
AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 09 | 2021 | pp. 54-61
FOCUS   ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/952021

        LA ‘VALORIZZAZIONE’
        Per una rinnovata vitalità dei monumenti

        ‘VALORISATION’
        For a renewed vitality of the monuments

        Giovanni Carbonara

        ABSTRACT
        Dopo una premessa che pone a confronto i concetti di ‘restauro’ e ‘valorizzazione’, si
        passa ad approfondire quali siano i limiti del restauro, modernamente inteso, in senso
        critico e conservativo. Esso si caratterizza per le sue aperture metodologiche nei con-
        fronti della modernità, da una parte, e tematiche dall’altra, relative ad una categoria di
        ‘beni’ più ampia di quella tradizionale, non riservata alle sole espressioni di alto valore
        storico-artistico. Si passa poi a ragionare su che cosa, pur interessando il mondo delle
        preesistenze, non possa definirsi come restauro e conservazione; infine, a considerare
        metodi e compiti della valorizzazione che, nella sua accezione più autentica, si affianca
        al restauro e per certi aspetti lo segue, garantendo prima le condizioni per il riconosci-
        mento del bene da tutelare, poi quelle della sua buona gestione, fruizione e manuten-
        zione nel tempo.

        After an introduction comparing the concepts of ‘restoration’ and ‘valorisation’, we go
        on to examine the limits of modern restoration, in a critical and conservative sense. It is
        characterised by its methodological openness towards modernity, on the one hand,
        and thematic openness on the other, relating to a broader category of ‘assets’ than
        the traditional one, not reserved only for expressions of high historical and artistic val-
        ue. It then goes on to consider what, although it concerns the world of pre-existence,
        cannot be defined as restoration and preservation; finally, it considers the methods
        and tasks of enhancement, which, in its most authentic sense, goes hand in hand with
        restoration and in some respects follows it, guaranteeing first the conditions for recog-
        nition of the asset to be protected, then those of its good management, use and main-
        tenance over time.

        KEYWORDS
        architettura, valorizzazione, restauro, riuso, sostenibilità

        architecture, enhancement, restoration, reuse, sustainability

        Giovanni Carbonara, Architect, is a Professor Emeritus at the University of Rome ‘La
        Sapienza’ (Italy). He teaches at the School of Specialization in Architectural Heritage
        and Landscape of the same University. He carries out research, mainly in the field of
        theory and history of restoration, and specialized consulting in the field of architectural
        restoration. E-mail: giovanni.carbonara@uniroma1.it

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LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61

      Si definisce come restauro qualsiasi inter-        schema della creazione moderna a tali modelli         progettuali, da intendersi tuttavia in senso spe-
vento volto a tutelare ed a trasmettere integral-       e materiali originari […] attraverso uno studio       cialistico e da condurre su precisi binari stori-
mente al futuro, facilitandone la lettura e senza       approfondito» (Philippot, 1998, pp. 33, 31, 49).      co-critici, in una virtuosa circolarità fra storia-
cancellarne le tracce del passaggio nel tempo,               Il che rappresenta un valido enunciato per-      restauro e conseguenti esiti di valorizzazione.
le opere di interesse storico-artistico. Il restau-     fettamente in linea con le indicazioni del ‘re-       Inoltre, più volte è stata messa in luce l’insuffi-
ro si fonda sul rispetto della sostanza antica e        stauro critico’ e con le più recenti affermazioni     cienza del restauro ‘delle sole pietre’, senza
delle documentazioni autentiche costituite da           del ‘restauro critico-conservativo’ mentre, in        un’immissione di vita nei monumenti oggetto
tali opere, proponendosi come atto d’interpre-          aggiunta, collega al tema del restauro, della va-     d’intervento; da qui l’emergere, in ambito euro-
tazione critica non verbale ma espressa nel             lorizzazione e della loro stretta interrelazione il   peo, del concetto di ‘conservazione integrata’
concreto operare; esso è un’attività rigorosa-          senso del positivo apporto della modernità (la        intesa quale risultato dell’azione congiunta del-
mente scientifica, filologicamente fondata, nella         menzionata ‘integrazione creativa’ e non falsifi-      le tecniche di restauro e della ricerca di funzio-
quale hanno parte preminente le operazioni di           cante o banalmente imitativa), quindi dell’aper-      ni ‘compatibili’, da conseguire con una ben
carattere conservativo, intese a preservare dal         tura al tempo presente. Ciò sia in termini di         concertata messa a punto dei mezzi giuridici,
deperimento i materiali che concorrono alla             concreta operatività che di fruizione, quindi di      amministrativi, finanziari e tecnici. Non più una
costituzione fisica delle opere. In questo senso         attenzione alle ‘persone’ e non alla sola ‘mate-      conservazione ‘passiva’ dunque ma, al contra-
il restauro architettonico è da intendersi come         ria’ antica, facendone due momenti strettamen-        rio, profondamente ‘dinamica’.
disciplina che gode di un fondamento storico-           te legati e, auspicabilmente, consequenziali.
critico, sostanziato dagli apporti delle tecniche            Se il restauro è intervento attuato, in primo    Oltre il restauro | Sono operazioni da colloca-
edilizie e conservative, diversamente declinate,        luogo, a fini di conservazione d’un oggetto cui        re ‘oltre il restauro’ quelle che si possono defi-
oltre che, più in generale, delle scienze fisico-        si riconosca un valore storico, artistico, di cul-    nire come ‘ripristino’, ‘ristrutturazione’, ‘ade-
chimiche e naturali. L’articolata definizione so-        tura o, in altre parole, di «[…] testimonianza ma-    guamento’ a fini puramente funzionali, ‘rein-
pra riportata discende dal pensiero dei più au-         teriale avente valore di civiltà» (Commissione        venzione’ o ‘rifacimento’ più o meno integrale
torevoli studiosi contemporanei della materia           Franceschini, 1967, vol. I, p. 22) si dovrà con-      di un manufatto. Si tratta di azioni che investo-
(da Giulio Carlo Argan, Cesare Brandi, Renato           cludere che non tutti gli interventi sulle ‘preesi-   no il monumento e lo trasfigurano, sovente rin-
Bonelli, Guglielmo De Angelis d’Ossat a Salva-          stenze’ sono restauro (e che il ‘recupero’, che       novandolo e riprogettandolo completamente, o
tore Boscarino, Giovanni Urbani, Paul Philip-           col primo tende spesso a confondersi, è in            riducendolo a mero sfondo, quale semplice ci-
pot) e trova eco anche nelle Carte del Restau-          realtà, per motivazioni di fondo, anche se non        tazione dall’antico, di un’espressione architet-
ro del 1964 e 1972, tuttora pienamente valide.          sempre per metodi e tecniche, tutt’altra cosa)        tonica o urbanistica radicalmente innovativa. In
      Brandi (1963) rammenta che già la sola            e che non tutto il costruito è di per sé bene         questo caso non si tratta più di restauro per-
‘presentazione’ di un bene culturale è atto di          culturale, ma solo quello che sia ravvisato co-       ché, della materia antica, resta poco o nulla ed
restauro a tutti gli effetti. Contro gli eccessi di     me tale attraverso uno specifico giudizio di va-       essa non è rispettata nei suoi ‘valori’ ma ridotta
un certo purismo pan-conservativo, Philippot            lore. Questo non risiede nelle ‘pietre’ in sé ma      a spunto d’una diversa e nuova esercitazione
(1998) osserva che il non-intervento è anch’es-         nel riconoscimento e nell’investimento simboli-       progettuale.
so una forma di presentazione, quella che elu-          co che, sempre da parte delle persone e delle              Non sono restauro neanche il cosiddetto ‘riu-
de il problema estetico. Questo, per la moder-          società, viene loro attribuito. Di conseguenza,       so’, con i suoi derivati ed analoghi, quali la ‘rivi-
na coscienza critica, non consiste tanto nel ca-        nel tempo si è progressivamente superato «[…]         talizzazione’, il ‘recycling’, il ‘recupero’, tanto in
rattere incompleto dell’opera, che siamo ormai          un atteggiamento incentrato sulla conservazio-        auge oggi nel campo professionale architetto-
abituati ad accettare, quanto nel disturbo che la       ne dell’integrità materica e materiale del bene,      nico ed, ancor più, in quello normativo e urba-
lacuna apporta al godimento dell’immagine.              proprio di uno sguardo occidentale e più in par-      nistico. Operazioni sovente meritevoli, soprat-
Compito del restauro è di ridurre questo distur-        ticolare eurocentrico» (Dal Pozzolo, 2018, p.         tutto se intese in una prospettiva ecologica, da
bo restituendo all’immagine la presenza che             110), aprendo così la strada ad altre forme di        porsi tuttavia ‘accanto al restauro’, cui s’avvici-
essa è ancora in grado di realizzare, nel rispetto      attenzione al patrimonio.                             nano per il fatto d’investire comunque le pree-
della sua autenticità e della sua condizione di              In effetti la stessa dizione di ‘bene cultura-   sistenze. Il riuso, come s’è detto, è un valido
documento storico. Ma già nei termini di ‘pre-          le’, molto diffusa pur se ambigua, lascia inten-      mezzo per assicurare la conservazione di un
sentazione’ e riduzione del ‘disturbo’ al godi-         dere, proprio per la presenza della locuzione         edificio storico e per volgerlo, se possibile, a
mento ed alla fruizione dell’opera si può vedere        ‘bene’, che le questioni concernenti gli oggetti      scopi sociali, ma non è il fine primario né può
come restauro e valorizzazione (in primo luogo          di storia, scienza ed arte non sono affatto se-       pretendere di risolvere in sé tutta la problemati-
culturale) del bene vadano di pari passo, dove,         parate da quelle economiche e che, a ragione,         ca del restauro. Il recupero si rivolge indifferen-
in certo modo, l’uno sostiene l’altra e viceversa.      gli stessi beni culturali possono essere con-         temente, sempre per motivazioni pratiche ed
      Trattando del problema delle patine e delle       siderati – come in effetti avviene – quali ‘beni      economiche (che poco hanno a che fare con la
puliture il medesimo studioso vede il restauro          economici’, tanto in una prospettiva di pro-          ‘valorizzazione’), a tutto il patrimonio esistente
come ‘ricerca dell’equilibrio attualmente realiz-       prietà e d’uso pubblico, quanto privato. Da           maltenuto o inutilizzato, ma non coltiva per sua
zabile che sia il più fedele all’unità originale’.      qui, nuovamente, il dovere di distinguere i mez-      natura l’interesse conservativo e le motivazioni
Stante la giusta affermazione sul fatto che lo          zi dai fini, ricordando che si conserva, in primo      scientifiche del restauro.
stato ‘originale’ dell’opera sia impossibile da ri-     luogo, per motivazioni culturali e più latamente           Non sono restauro, infine, neanche la ‘tute-
stabilirsi e anche da determinarsi oggettiva-           sociali, in via subordinata per ragioni di econo-     la’, la ‘salvaguardia’, la ‘manutenzione program-
mente, nessun restauro potrà mai pretendere             mia, ove la cultura (da intendersi anche come         mata’ e la ‘prevenzione’, tutti interventi impor-
di restituire le condizioni d’origine, ad esempio,      valorizzazione, diffusione e condivisione cultu-      tanti, anzi fondamentali, ma ricadenti ancora
d’una pittura. Esso non potrà che rivelare lo           rale, aperta a tutti, senza distinzioni di classe,    nel campo della ‘conservazione’, intesa in sen-
‘stato attuale dei materiali originali’. Circostan-     d’età o d’altro tipo) è fine della conservazione,      so stretto, quindi ‘al di qua’ del restauro pro-
za che, valida tanto in pittura quanto in scultu-       il valore economico suo, pur importantissimo,         priamente detto.
ra e architettura, chiarisce subito i limiti del re-    mezzo. In questa prospettiva il restauro ‘archi-           Quanto alla ‘valorizzazione’ si può afferma-
stauro stesso e delle pretese d’ogni impossibi-         tettonico’, in quanto apparentato al più gene-        re che essa si ponga, contemporaneamente,
le ‘ripristino’ o ‘ritorno all’antico splendore’, co-   rale restauro delle opere d’arte e delle testimo-     accanto ed oltre il restauro. ‘Accanto’ nel sen-
me si usa dire giornalisticamente, ma contri-           nianze scientifiche è, propriamente, atto di cul-      so che lo accompagna nel suo stesso definirsi
buisce anche a delimitare l’ambito delle plausi-        tura; in quanto attinente all’edilizia ed alle sue    poiché risponde, prima ancora del ‘come’ e
bili, corrette attese di valorizzazione. Apre inve-     ragioni pratiche e d’uso, è tema caratterizzato       del ‘che cosa’, alla domanda fondamentale re-
ce il campo alle possibilità d’una «[…] integra-        anche da componenti extra-culturali, sociali,         lativa al ‘per chi si restaura’. Interrogativo che
zione creativa [che richiede] un tipo speciale di       politiche, economico-finanziarie.                      orienta inevitabilmente, come osservava Mi-
studio della vecchia costruzione, del suo con-               La creatività sopra invocata va certamente       chele D’Elia (distinguendo fra il restauro di un
testo [delle sue strutture, al fine di] adeguare lo      espressa e messa in campo, così le capacità           quadro da esporre in un museo e quello da col-

                                                                                                                                                                 55
LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61

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                                                                                                                (IBA), Ruhr (Germany), 1991 multi-year program still in
                                                                                                                progress: the Emscher river in the surrounding landscape
                                                                                                                redeveloped and enriched with green areas (source: life-
                                                                                                                gate.it; copyright: Ingimage).

                                                                                                                Next page
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                                                                                                                (IBA), Ruhr (Germany), 1991 multi-year program still in
                                                                                                                progress: a canal, adjacent to the Emscher river, formerly
                                                                                                                an open sewer and now freed from the concrete bed, re-
                                                                                                                claimed and renaturalized (source: lifegate.it; copyright:
                                                                                                                Ingimage).
                                                                                                                Fig. 3 | Renzo Piano, former Magazzini del sale alle Zat-
                                                                                                                tere now Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venice
                                                                                                                2008-2009 (source: luoghidelcontemporaneo.benicul-
                                                                                                                turali.it/).

locare ‘sull’altare di una chiesa’, frequentata          maggiore forza il tema dell’integrazione fra con-      origine ed i conseguenti sviluppi concettuali ad
da numerosi devoti) ogni scelta d’intervento             servazione e sostenibilità ambientale.                 una cultura eminentemente letteraria, filosofi-
(Pellegrino, 2020, p. 151). Così anche Antoni                  Da qui anche l’attenzione alla piena acces-      ca e storica, con innesti ed apporti, solo mol-
González Moreno-Navarro, nel corso di un re-             sibilità per tutti, abili e disabili, anche tempora-   to tardivi, di quella propriamente artistica e ar-
cente dialogo a Toledo, quando afferma che               nei, ai siti naturali ed ai monumenti; parallela-      chitettonica.
«[…] il restauro è legato all’uso» (Diálogos en          mente, a contrastare l’invadenza di molti re-               In sostanza, mentre gli apporti, in materia di
ReUso Toledo, 4 dicembre 2020). ‘Oltre’, non             stauri a favore d’una più rispettosa e meno di-        conservazione e restauro, dei nuovi materiali e
nel senso che lo sopravanzi, come nel caso del           spendiosa, anche in termini energetici e mate-         delle nuove tecnologie aprono impensate pos-
rifacimento o della reinvenzione, ma nel senso           riali, conservazione attuata tramite virtuose pra-     sibilità, al contrario gli sviluppi concettuali, vale
che ne prolunga e mantiene viva l’efficacia, sti-         tiche di ‘restauro timido’ (Ermentini, 2007).          a dire il nucleo filosofico e di pensiero della con-
molandone l’apprezzamento, la fruizione, l’in-                 Un altro aspetto rilevante è lo sviluppo del-    servazione, si dimostrano piuttosto stabili e non
teresse e la cura, soprattutto da parte della            l’associazionismo di tutela nel mondo intero,          richiedono nuove sedicenti ‘teorie’ (come, ad
comunità locale, contro i rischi di oblio e d’ab-        compresi i cosiddetti Paesi in via di sviluppo,        esempio, in Muñoz Viñas, 2005), domandano
bandono.                                                 con fondamentali esperienze dal basso, come            piuttosto di essere declinati tenendo conto del-
     Compito dell’autentica valorizzazione è, in-        nel caso d’alcune nazioni dell’America Latina,         le acquisizioni recenti di cui s’è detto (con inte-
fatti, quello di trasformare il patrimonio in una ve-    degli Stati Uniti (con un grande impegno di vo-        ressanti aperture verso il sociale e un’autentica
ra risorsa, specie per gli abitanti dei luoghi, e        lontariato a difesa, per esempio, delle architet-      ‘valorizzazione’ culturale, oltre che verso gli
non di tradurlo in un banale bene di consumo.            ture di Frank Ll. Wright, Richard Neutra ecc.) e       aspetti economici e giuridici della globalizzazio-
Ciò secondo le precise indicazioni del Codice            del ‘preventive conservation’ inglese. Realtà mol-     ne in atto anche in quest’ambito). Restano tut-
dei Beni Culturali (D.L. 22 gennaio 2004, n.             to importante per la sensibilizzazione dell’opi-       tora valide, come detto, le formulazioni teoreti-
42), nel testo aggiornato al 2008, che la defini-         nione pubblica, unica garanzia di successo in          che del Novecento (anche quelle relative all’ar-
sce come «[…] disciplina delle attività dirette          un momento di crisi generalizzata delle istituzio-     dua conservazione delle espressioni d’arte con-
a promuovere la conoscenza del patrimonio                ni statuali, specie se rappresentata da libere         temporanea o d’una materia viva ed in perenne
culturale e ad assicurare le migliori condizioni         istituzioni che, come il FAI (Fondo per l’Ambien-      modificazione come i parchi e giardini), frutto
di utilizzazione e fruizione pubblica [compren-          te Italiano), sanno associare al compito di vi-        d’una riflessione propriamente europea o, me-
dendovi anche] la promozione ed il sostegno              gilanza anche una sana operatività, acquisen-          glio, sud-europea ed italiana in specie, ancora
degli interventi di conservazione» (Art. 6, c.1),        do, conservando e valorizzando culturalmente           sostanzialmente attuale e insuperata.
dopo aver affermato, con una certa solennità,            sempre nuovi siti.                                          Per la gente comune la conservazione del
in apertura che «La tutela e la valorizzazione                 Risulta, comunque, sempre più necessaria         patrimonio concerne fondamentalmente il pas-
del patrimonio culturale concorrono a preser-            una rinnovata e meno selettiva educazione alla         sato. Perdura l’atteggiamento secondo cui il
vare la memoria della comunità nazionale e del           conservazione e valorizzazione, che sappia tor-        vero progresso riguarda il nuovo e la sola crea-
suo territorio e a promuovere lo sviluppo della          nare alle loro ragioni fondative, di memoria e di      tività reale è quella che produce novità. Natu-
cultura» (Art. 1, c.2).                                  cultura. Non aiutano, in questo, la carenza infor-     ralmente ciò è falso. La conservazione è sia
                                                         mativa e soprattutto la distorsione e banalizza-       creativa che moderna. Nel clima attuale è infat-
Questioni e considerazioni attuali | Quali svi-          zione dei messaggi provenienti dai mass me-            ti più sovversivo riparare ciò che è difettoso
luppi più recenti, per molti aspetti propri degli        dia, in specie dalla televisione ma anche dai          che smantellarlo e rifarlo nuovo. Come ha os-
ultimi due decenni, si possono osservare, in pri-        giornali che continuano ad esaltare il restauro        servato Elisabeth Spelman (2002), la capacità
mo luogo, un continuo processo di estensione             non come atto eminentemente conservativo ma            professionale di riparare le cose può essere
geografica e temporale dell’attenzione conser-            come il menzionato ‘ritorno all’antico splendo-        difficilmente valutata in una società la cui eco-
vativa, fino a saldarla con le istanze ecologiste e       re’, non come paziente attività di ricerca e arti-     nomia è basata sulla produzione e sul deside-
di tutela dell’equilibrio energetico del nostro          gianale esercizio progettuale, ma come estrin-         rio del nuovo. La riparazione è in contrasto con
pianeta. Accanto alla conservazione dei pro-             secazione gestuale, meglio se affidata a perso-         l’imperativo della società capitalistica. Tenere
dotti del fare umano si è sempre più sviluppata,         naggi di successo o all’archistar di turno, capa-      insieme passato e presente, pensando e agen-
infatti, la sensibilità nei confronti del territorio e   ci, in primo luogo, di superare d’impeto le resi-      do in modo diverso dai processi di creazione di
del paesaggio (aria, acque, verde, difesa delle          stenze delle Soprintendenze di Stato, spingen-         nuove opere, e sostenere un nuovo approccio
varietà biologiche, vegetali e animali, quindi del-      do per interventi non certo conservativi quanto        che sia sensibile al contesto sono i veri obiettivi
la natura generalmente intesa) come espressio-           piuttosto distruttivi o, come s’usa dire con com-      della conservazione, che è attività di mediazio-
ne d’un sentire odierno meno interessato, di             piacimento, che ‘lascino il segno’, ed in secon-       ne creativa. La conservazione si fonda su un in-
fronte ai rischi globali di disastro ambientale ed       do luogo di attirare i riflettori della cronaca e       sieme integrato di conoscenze e competenze,
al malessere abitativo proprio dei grandi agglo-         d’un giornalismo frettoloso. Totalmente lonta-         definite dalle scienze e dalla cultura umanisti-
merati urbani, alla tutela dei ‘monumenti’ che           ni, questi, da un approccio meditato alla ma-          ca, e si basa su un ordine di valori criticamente
all’ambiente di vita. Inoltre emerge con sempre          teria che, è bene ricordarlo, deve la sua stessa       riconosciuti (Spelman, 2002; Avrami, Randall

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LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti
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and de la Torre, 2000). I suoi concetti e metodi             La più attesa e rilevante novità a livello na-     sione Franceschini sono indicate in sequenza,
di analisi, intervento e, specialmente, preven-         zionale è senza dubbio rappresentata dal Co-            già nel titolo della Commissione stessa, ‘la tu-
zione sono prossimi ai temi della sostenibilità e       dice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22        tela e la valorizzazione del patrimonio’. A que-
hanno molto da offrire per la migliore compren-         gennaio 2004, n. 42 e successivi aggiornamen-           sta, poi, è riservato ampio spazio nel volume III
sione pubblica di quel concetto.                        ti), con l’allargamento del concetto di patrimo-        degli Atti dal titolo Per la Salvezza dei Beni Cul-
                                                        nio culturale e della relativa tutela al costruito      turali in Italia (Commissione Franceschini, 1967).
Avanzamenti della tutela e della valorizza-             diffuso e al paesaggio, oltre all’attenzione dedi-      Il tutto si accompagna ad una nota presentata
zione | In sostanza, riconciliare conservazione,        cata alle definizioni di alcune voci (protezione,        da Piero Gazzola al Consiglio d’Europa nella
valorizzazione, sostenibilità e sviluppo è un pre-      valorizzazione, conservazione, prevenzione, ma-         quale già si vedono sviluppati i concetti princi-
requisito per conseguire un miglioramento del-          nutenzione, restauro ecc.). Si riscontra quindi         pali e si afferma la necessità di una «[…] concep-
la qualità di vita in posti ambientalmente e cul-       uno spostamento dell’ascolto dai monumenti              tion dynamique des objectifs de la conserva-
turalmente sensibili. La conservazione diviene          più rappresentativi, considerati come positive          tion» (Gazzola, 1967, p. 109).
un processo dinamico che coinvolge la parte-            eccezioni, al patrimonio costruito minore e ai               Tuttavia nella Carta del Restauro del 1972
cipazione pubblica, il dialogo, il consenso e che,      manufatti più vulnerabili e più a rischio; ciò so-      (Ministero della Pubblica Istruzione, Circolare
in qualche modo, favorisce utili processi di con-       stituendo all’esaltazione del valore artistico e al     117 del 6 aprile 1972) come nella precedente
servazione ‘dal basso’. Come scrive Debora Ri-          riconoscimento estetico d’eccellenza il valore          Carta di Venezia del 1964 non si parla esplici-
go (2014, pp. 30, 31, 36), rientrano nella valoriz-     documentario storico-antropologico dell’opera           tamente di ‘valorizzazione’, nozione destinata
zazione «[…] le attività di miglioramento delle         come prodotto dalle società che si sono suc-            poi ad essere particolarmente sottolineata nel
modalità e diffusione della conoscenza dei beni         cedute nel tempo.                                       Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; si fa
culturali e paesaggistici, l’organizzazione di stu-          Lo spostamento che si è verificato dal re-         solo accenno, nella prima, al tema di «[…] faci-
di, ricerche e iniziative scientifiche, e di attività    stauro dell’opera d’arte e dalla reintegrazione del-    litare la lettura» (Art. 4) e nella seconda di «[…]
didattiche-divulgative, di mostre, di eventi cultu-     la sua immagine alla salvaguardia-conservazio-          conservare e di rivelare i valori» del monumen-
rali [allo scopo di] migliorare la percezione pub-      ne attiva/valorizzazione della corporeità sensi-        to (Art. 9), poi, all’Art. 15, ad «[…] iniziative che
blica [del patrimonio tramite un’articolata] serie di   bile del costruito esistente (identificato come pa-      possano facilitare la comprensione del monu-
sei azioni – tutela, conservazione, valorizzazione,     trimonio singolare e inalienabile dell’intera collet-   mento […] senza mai snaturarne i significati».1
gestione, promozione e fruizione – che hanno            tività), implica una decisa mutazione delle fina-             Un riferimento utile sembra qui la Conven-
per oggetto il processo di valorizzazione del pa-       lità e dei conseguenti modi operativi, con una          zione di Granada del 1985, la quale più che a
trimonio culturale, di appartenenza sia pubblica        sempre più riconosciuta e condivisa attenzione          ‘facilitare la lettura’ mira a facilitare l’accessibi-
che privata [le quali si rispecchiano, tornando al      alle strategie di conservazione-manutenzione            lità («[…] la visita da parte del pubblico»; Art.
Codice dei Beni Culturali,] in attività di studio, di   programmata – secondo l’anticipatrice lezione           12) e la partecipazione (sviluppare «[…] la coo-
prevenzione, di manutenzione e di restauro».            di G. Urbani (1973, 2000) – che non possono es-         perazione effettiva ai diversi livelli dei servizi re-
     Insomma, contro ogni forzata o anche giu-          sere attuate senza l’attenta gestione ed il mo-         sponsabili per la conservazione, la promozione
ridica separazione, il rapporto fra tutela e valo-      nitoraggio periodico della considerata risorsa          culturale, la protezione dell’ambiente e la piani-
rizzazione si pone come una realtà unitaria, nel        culturale e del suo ambiente. Da tutto ciò con-         ficazione del territorio»; Art. 13): accessibilità
senso che la tutela debba sempre implicare              segue la riconosciuta importanza, nella fase            che introduce il concetto di fruizione piena ed,
un’ipotesi di conservazione, fruizione e valoriz-       preliminare, di investire sul progetto di cono-         in particolare, all’Art. 14, l’impegno ad asse-
zazione mentre quest’ultima sostiene la tutela          scenza e su una parallela diagnostica non di-           condare «[…] l’azione dei poteri pubblici in fa-
stessa, in forme di reciproco aiuto (Severini,          struttiva (indirizzata a identificare e rimuovere le     vore della conoscenza, della protezione, del
2012, pp. 58-60). Ciò tanto più se si tratterà          cause del degrado), come antefatto imprescin-           restauro, della conservazione, della gestione e
auspicabilmente di «[…] una valorizzazione ‘dol-        dibile per un corretto progetto di conservazio-         dell’animazione del patrimonio architettonico»,
ce’ che persegue il minimo intervento non solo          ne/manutenzione e cura fisica del documento              riservando forme di consultazione e collabora-
per adesione a metodologie di restauro, ma              materiale. Conseguentemente la logica dell’in-          zione con «le collettività locali, le istituzioni e le
per esiguità delle risorse a disposizione, che          tervento si sposta sempre, coerentemente, dal           associazioni culturali e il pubblico». Ma l’affer-
mira ad abitare da subito i beni, a utilizzarli, a      ‘grande restauro’ una tantum (ritenuto sempre           mazione più esplicita è quella che si ritrova al-
impiantare attività che siano in grado di soste-        più solo un’opera straordinaria e ‘di carattere         l’Art. 10, punto 3: che si «[…] faccia della con-
nere ulteriori interventi e manutenzioni» (Dal          eccezionale’) ad una buona pratica quotidiana           servazione, dell’animazione e della valorizza-
Pozzolo, 2018, pp. 105, 106); secondo la Con-           di gestione-manutenzione, in senso allargato,           zione dei beni protetti l’elemento più importan-
venzione di Faro, sottolineando sempre «[…] la          del paesaggio e del costruito esistente, finaliz-        te della politica in materia di cultura, di ambien-
centralità dell’uomo […] in tutti processi cul-         zata alla realizzazione del minimo intervento.          te e di pianificazione del territorio». Affermazio-
turali e nei confronti di ogni patrimonio, mate-             Circa l’introduzione del concetto di ‘valoriz-     ni dopo le quali il nostro Codice dei Beni Cultu-
riale e immateriale» (Dal Pozzolo, 2018, p. 120;        zazione’ in Italia va detto che nella stessa legge      rali non poteva evitare d’assumere una posi-
Council of Europe, 2005).                               (26 aprile 1964, n. 310) istitutiva della Commis-       zione netta come, in effetti, è avvenuto.

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     Rientrano, infine, nell’ambito considerato, fra      stenze e tali da consentirne la piena conserva-         and of the claims of any impossible ‘restora-
valorizzazione e mirato ‘riciclaggio’ (recycling)        zione (Figg. 8, 9), anzi da far emergere le anti-       tion’ or ‘return to ancient splendour’, as jour-
alcuni esempi culturalmente e metodologica-              che qualità materiali e spaziali come valori in-        nalists use to say, but it also helps to delimit
mente maturi, come quello dell’Emscher Park,             sostituibili e caratterizzanti.                         the sphere of plausible, correct expectations of
il quale, interessando l’importante ex-distretto                                                                 enhancement. Instead, it opens the field to the
minerario e industriale tedesco della Ruhr per                                                                   possibilities of a creative integration which re-
circa 800 chilometri quadrati, ha saputo posi-                                                                   quires a special kind of study of the old con-
tivamente acquisire e padroneggiare una di-              Restoration is defined as any intervention aimed         struction, its context its structures, in order to
mensione paesaggistica e territoriale (Fig. 1),          at protecting works of historical-artistic interest     adapt the scheme of modern creation to these
articolandosi in più anni e in diversi sotto-pro-        and transmitting them in their entirety to the fu-      original models and materials through an in-
getti edilizi, di sistemazione del verde, di purifi-      ture, making them easier to read and without            depth study (Philippot, 1998, pp. 33, 31, 49).
cazione delle acque (Fig. 2) e dello stesso terre-       erasing the traces of their passage through                  This represents a valid statement that is
no dai residui di lavorazione, fino ad assumere           time. Restoration is based on the respect of the        perfectly in line with the indications of ‘critical
la valenza di rigenerazione ambientale d’un              ancient substance and of the authentic docu-            restoration’ and with the more recent affirma-
vasto ambito in profonda crisi ed a rischio di           mentation constituted by these works, propos-           tions of ‘critical-conservative restoration’ while,
emarginazione.                                           ing itself as a non-verbal act of critical interpre-    in addition, it connects to the theme of restora-
     Un’ultima considerazione merita la recen-           tation but expressed in the concrete operation;         tion, valorisation and their close interrelation-
tissima rilettura critica del tema presentata da         it is a rigorously scientific activity, philologically   ship with the sense of the positive contribution
Ascensión Hernandéz Martínez in uno dei più              founded, in which the operations of a conser-           of modernity (the mentioned ‘creative integra-
approfonditi e argomentati contributi in mate-           vative nature have a pre-eminent role, aimed at         tion’ and not falsifying or trivially imitative), and
ria. L’autrice si domanda le ragioni per cui al-         preserving from deterioration the materials that        therefore of openness to the present time. This
cune delle più prestigiose realtà, soprattutto           contribute to the physical constitution of the          is true both in terms of concrete operation and
culturali, siano ospitate oggi in vecchi edifici in-      works. In this sense, architectural restoration is      fruition, and therefore of attention to ‘people’
dustriali, solo pochi anni fa dimenticati e di-          to be understood as a discipline that enjoys a          and not only to ancient ‘matter’, making them
sprezzati. Indaga acutamente i caratteri di flui-         historical-critical foundation, substantiated by        two strictly connected and, hopefully, conse-
dità e libertà spaziale, non preordinata, di tali        the contributions of building and conservation          quential moments.
architetture, la loro spontanea adattabilità e           techniques, differently declined, as well as, more           If restoration is an intervention carried out,
compatibilità funzionale, il presentarsi, in certo       generally, of physical-chemical and natural sci-        firstly, for the purpose of preserving an object
modo, come opere ‘aperte’ a plurime interpre-            ences. The above articulated definition derives          that is recognised as having historical, artistic or
tazioni, ragione per cui, molto probabilmente,           from the thought of the most authoritative con-         cultural value or, in other words, ‘material wit-
furono gli artisti a scoprire per primi e valorizza-     temporary scholars of the subject (from Giulio          ness of civilization value’ (Franceschini Commis-
re tali spazi (per collocarvi i loro atelier, scuole     Carlo Argan, Cesare Brandi, Renato Bonelli, Gu-         sion, 1967, vol. I, p. 22), it must be concluded
d’arte o per realizzarvi mostre al di fuori dei cir-     glielmo De Angelis d’Ossat to Salvatore Boscari-        that not all interventions on ‘pre-existing struc-
cuiti commerciali correnti).                             no, Giovanni Urbani, Paul Philippot) and is also        tures’ are restoration (and that ‘recovery’, which
     Ciò ha, nel tempo, aperto la strada ad un           echoed in the 1964 and 1972 Restoration Char-           often tends to be confused with the former, is in
produttivo incontro fra il (nuovo) riconoscimen-         ters, still fully valid today.                          reality, for underlying reasons, even if not always
to del vecchio patrimonio industriale e la (nuo-              Brandi (1963) reminds us that the mere ‘pre-       in terms of methods and techniques, something
va) industria culturale (come nei casi veneziani         sentation’ of a cultural asset is an act of restora-    quite different) and that not all buildings are in
della Punta della Dogana, con la sistemazione            tion to all intents and purposes. Against the ex-       themselves cultural assets, but only those that
della Fondazione Pinault da parte dell’architet-         cesses of a certain pan-conservative purism,            are identified as such through a specific value
to Tadao Ando, e dei Magazzini del sale alle             Philippot (1998) observes that non-intervention         judgment. This does not lie in the ‘stones’ them-
Zattere, riconvertiti dall’architetto Renzo Piano        is also a form of presentation, one that eludes         selves but in the recognition and symbolic in-
in sede della Fondazione Emilio e Annabianca             the aesthetic problem. For the modern criti-            vestment that people and societies attribute to
Vedova, entrambi del 2009; Fig. 3), frutto an-           cal conscience, this does not consist so much           them. As a result, over time, there has been a
che del desiderio dell’uomo di relazionarsi al           in the incomplete nature of the work, which we          gradual move away from an approach focused
passato, tanto in maniera emotiva quanto intel-          are now accustomed to accept, as in the dis-            on preserving the material and material integrity
lettuale, attraverso testimonianze materiali au-         turbance that the gap brings to the enjoyment           of the asset, typical of a Western and more par-
tentiche (Hernandéz Martínez, 2013). Sono ten-           of the image. The task of restoration is to re-         ticularly Eurocentric outlook (Dal Pozzolo, 2018,
tativi nel complesso interessanti pur se, a rigor        duce this disturbance by restoring to the image         p. 110), thus paving the way for other forms of
di termini, l’architettura viene piegata alle esi-       the presence that it is still capable of achieving,     attention to heritage.
genze d’una moderna museografia che richie-               while respecting its authenticity and its status             In fact, the term ‘cultural asset’ itself, wide-
de ‘contenitori’ presentati e trattati come au-          as a historical document. But already in the            spread though ambiguous, suggests, precisely
tentici ‘monumenti pubblici’, ‘nuove cattedra-           terms of ‘presentation’ and reduction of the ‘dis-      because of the presence of the word ‘asset’,
li’ di una cultura laica che lascia irrisolto, sullo     turbance’ to the enjoyment and fruition of the          that issues concerning the objects of history,
sfondo, il giudizio sul valore effettivamente ri-        work we can see how restoration and enhance-            science and art are not at all separate from
conoscibile in tali testimonianze industriali. Co-       ment (first and foremost cultural) of the asset go       economic ones and that cultural assets them-
munque il tema della valorizzazione, pur se alle         hand in hand, where, in a certain way, one sup-         selves can rightly be considered – as in fact
volte troppo in filigrana, vi appare sicuramente          ports the other and vice versa.                         they are – as ‘economic assets’, both in terms
considerato e ben affrontato.                                 Dealing with the problem of patinas and            of ownership and public and private use. Hence,
     Un passo avanti è sicuramente rappresen-            cleanings, the same scholar sees restoration            once again, the duty to distinguish the means
tato dal programma di restauro e autentica va-           as a search for the currently achievable bal-           from the ends, remembering that conservation
lorizzazione culturale, sociale ed economica in          ance that is most faithful to the original unity.       is carried out, first of all, for cultural and more
atto, per merito di sensibili e colti investitori pri-   Given the correct affirmation that the ‘original’        social motivations, in a subordinate way for eco-
vati, nella Manifattura Tabacchi di Firenze, risa-       state of the work is impossible to re-establish         nomic reasons, where culture (to be under-
lente agli scorsi anni trenta (Fig. 4). Dopo un          and even to determine objectively, no restora-          stood also as valorisation, diffusion and cultur-
abbandono ventennale, che l’aveva ridotta in             tion can ever claim to restore the original con-        al sharing, open to all, without distinctions of
condizioni d’incipiente ruderizzazione (Figg. 5-         ditions of, for example, a painting. It can only        class, age or other type) is the end of conser-
7), essa sta tornando alla vita grazie all’immis-        reveal the current state of the original materi-        vation, the economic value its, albeit very im-
sione di plurime funzioni (artigianali di qualità,       als. This circumstance, which is valid for paint-       portant, means. In this perspective, ‘architec-
artistiche, educative, di socializzazione, lavoro        ing as well as sculpture and architecture, im-          tural’ restoration, as related to the more gener-
e studentato) tutte compatibili con le preesi-           mediately clarifies the limits of restoration itself     al restoration of works of art and scientific evi-

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dence, is properly an act of culture; insofar as        it accompanies it in its very definition, since it
it relates to construction and its practicalities       responds, even before the ‘how’ and ‘what’, to
and uses, it is also characterised by extra-cul-        the fundamental question of ‘for whom is it be-
tural, social, political, economic and financial        ing restored’. As Michele D’Elia observed (dis-
components.                                             tinguishing between the restoration of a paint-
     The aforementioned creativity must certain-        ing to be exhibited in a museum and one to be
ly be expressed and put into the field, as well          placed ‘on the altar of a church’, frequented by
as design skills, to be understood in a spe-            numerous devotees), this question inevitably
cialised sense and conducted along precise              guides any choice of intervention (Pellegrino,
historical-critical lines, in a virtuous circularity    2020, p. 151). Antoni González Moreno-Na-
between history-restoration and the conse-              varro, during a recent dialogue in Toledo, when
quent results of enhancement. In addition, the          he affirmed that ‘restoration is linked with the
inadequacy of the restoration ‘of stones only’,         use’ (Diálogos en ReUso Toledo, 4 December
without an input of life into the monuments             2020). ‘Beyond’, not in the sense that it sur-
to be restored, has been highlighted several            passes it, as in the case of remaking or rein-
times; from here, the concept of ‘integrated con-       vention, but in the sense that it prolongs and
servation’ emerged in the European context,             keeps alive its effectiveness, stimulating its
understood as the result of the joint action of         appreciation, enjoyment, interest and care, es-
restoration techniques and the search for ‘com-         pecially on the part of the local community,
patible’ functions, to be achieved with a well          against the risks of oblivion and abandonment.
concerted development of legal, administrative,              The purpose of authentic enhancement is,
financial and technical means. No longer a ‘pas-         in fact, to transform heritage into a real resource,
sive’ but, on the contrary, a deeply ‘dynamic’          especially for local inhabitants, and not to turn
conservation.                                           it into a mere consumer good. This is in accor-
                                                        dance with the specific indications of the Code
Beyond restoration | Operations to be placed            of Cultural Heritage (Italian D.L. 22 January
‘beyond restoration’ are those that can be de-          2004, n. 42), in the text updated in 2008, which
fined as ‘reperfecting’, ‘restructuring’, ‘adap-        defines it as regulating activities aimed at pro-
tation’ for purely functional purposes, ‘reinven-       moting knowledge of the cultural heritage and
tion’ or ‘remaking’ of a more or less integral of       at ensuring the best conditions for the utiliza-
an artefact. These are actions that involve the         tion and public enjoyment including the pro-
monument and transfigure it, often renewing and          motion and the support of conservation work
completely redesigning it, or reducing it to a mere     on the cultural heritage (Art. 6, c.1), after hav-
background, as a simple quotation from the              ing stated, with a certain solemnity, at the be-
ancient, of a radically innovative architectural or     ginning that the protection and enhancement
urban expression. This is no longer a question          of cultural heritage shall concur to preserve the
of restoration, because little or nothing remains       memory of the national community and its ter-
of the ancient material, and its ‘values’ are not       ritory and to promote the development of cul-
respected, but reduced to a starting point for a        ture (Art. 1, c.2).
different, new design exercise.
     Neither is restoration the so-called ‘reuse’,      Current issues and considerations | As more
with its derivatives and similar, such as ‘revitali-    recent developments, in many respects typical
sation’, ‘recycling’, ‘recovery’, so much in vogue      of the last two decades, we can observe, first-
today in the professional architectural field and,       ly, a continuous process of geographical and
even more, in the regulatory and urban plan-            temporal extension of the conservation focus,
ning one. Frequently worthy operations, espe-           to the point of welding it with ecological de-
cially if considered from an ecological point of        mands and the protection of the energy bal-
view, to be placed ‘next to restoration’, which         ance of our planet. Alongside the conservation
they approach by the fact that they affect pre-         of the products of human doing, there has been
existing structures. Reuse, as we have said, is         a growing awareness of the territory and the
a valid way to ensure the preservation of a his-        landscape (air, water, greenery, protection of
toric building and to turn it, if possible, to social   biological, vegetable and animal varieties, and
purposes, but it is not the primary aim nor can         therefore of nature in general) as an expression
it claim to solve all the problems of restoration
in itself. Recovery is directed indifferently, again
for practical and economic reasons (which
                                                        Figg. 4, 6 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: The ex-
have not much to do with ‘enhancement’), to
                                                        terior of building 6 before works; The sub roof of build-
all the existing heritage that is poorly main-          ing 6 before works; The ground floor of building 9 before
tained or unused, but does not by its nature            works (credits: MTDM S.r.l.; copyright: A. Fibbi).
cultivate the conservative interest and scientific       Fig. 7 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: Cortile del-
motivations of restoration.                             la Ciminiera before works (credit: MTDM S.r.l.; copy-
     Lastly, neither are ‘protection’, ‘safeguard-      right: M. Zanta).
ing’, ‘programmed maintenance’ and ‘preven-             Fig. 8 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: the garret
tion’, all of which are important, indeed funda-        of building 6 after restoration and new interiors for
mental, but still fall within the field of ‘conserva-    Polimoda, International Institute of Fashion Design and
                                                        Fashion Management (credit: MTDM S.r.l.; copyright: S.
tion’, understood in the strict sense of the
                                                        Gallorini).
term, and therefore ‘beyond’ restoration in the
                                                        Fig. 9 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: the ground
strict sense of the term.
                                                        floor of building 9 after its temporary accomodation as a
     As for ‘enhancement’, it can be said that it       venue for socialization, study, gymnastics, handicrafts
stands at the same time, alongside and be-              and sales activities in small stores etc. (credit: MTDM
yond restoration. ‘Alongside’ in the sense that         S.r.l.; copyright: A. Martiradonna).

                                                                                                                                                                   59
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of today’s feelings that are less interested in       social sphere and an authentic cultural ‘val-          self, in forms of mutual aid (Severini, 2012, pp.
protecting ‘monuments’ than in the living envi-       orisation’, as well as towards the economic            58-60). This is all the more so if it will hopefully
ronment, given the global risks of environmen-        and juridical aspects of the globalization under-      be a ‘gentle’ valorisation that pursues the mini-
tal disaster and the malaise of living in large ur-   way also in this sphere). As we said, the theo-        mum intervention not only for adherence to
ban areas. Furthermore, the issue of integrat-        retical formulations of the twentieth century are      restoration methodologies, but for exiguity of
ing conservation and environmental sustain-           still valid (even those related to the arduous         the available resources, which aims to inhabit
ability is increasingly emerging.                     preservation of expressions of contemporary            from the beginning the goods, to use them, to
     Hence also the focus on full accessibility for   art or of a living and ever-changing matter such       implant activities that are able to support further
all, able and disabled, including temporary, to       as parks and gardens), the result of a reflection       interventions and maintenance (Dal Pozzolo,
natural sites and monuments; at the same time,        properly European or, better, southern Euro-           2018, pp. 105, 106); according to the Faro Con-
to contrast the intrusiveness of many restora-        pean and Italian in particular, still substantially    vention, always emphasizing the centrality of
tions in favour of a more respectful and less         current and unsurpassed.                               man in all cultural processes and with respect to
wasteful conservation, also in terms of energy             Heritage conservation for ordinary people is      all heritage, material and immaterial (Dal Pozzo-
and materials, implemented through virtuous           fundamentally about the past. Lasts the atti-          lo, 2018, p. 120; Council of Europe, 2005).
practices of ‘shy restoration’ (Ermentini, 2007).     tude that real progress is about the new and                 The most awaited and relevant novelty at
     Another important aspect is the develop-         the only real creativity is that which produces        the national level is undoubtedly represented
ment of conservation associations all over the        novelty. Obviously, this is false. Conservation is     by the Code of Cultural Heritage and Landscape
world, including the so-called developing coun-       both creative and modern. In fact, in the current      (Italian Legislative Decree no 42, of 22 January
tries, with fundamental grassroots experiences,       climate, it is more subversive to repair what is       2004 and subsequent updates), with the broad-
as in the case of some nations in Latin Ameri-        defective than to dismantle it and make it new         ening of the concept of cultural heritage and its
ca, the United States (with a great commit-           again. As Elisabeth Spelman (2002) noted, the          protection to include the built environment and
ment of volunteers to defend, for example, the        professional ability to fix things can be difficult      the landscape, as well as the attention devoted
architecture of Frank Ll. Wright, Richard Neu-        to assess in a society whose economy is based          to the definitions of some items (protection, en-
tra, etc.) and the UK ‘preventive conservation’.      on production and the desire for the new. Repa-        hancement, conservation, prevention, mainte-
This is an extremely important factor in raising      ration is contrary to the imperative of capitalist     nance, restoration, etc.). Therefore, there has
public awareness, the only guarantee of suc-          society. Keeping past and present together,            been a shift in focus from the most representa-
cess at a time of generalised crisis in state in-     thinking and acting differently from the process-      tive monuments, considered as positive ex-
stitutions, especially if it is represented by free   es of creating new works, and supporting a             ceptions, to the lesser built heritage and to the
institutions which, like FAI (Fondo per l’Ambi-       new approach that is sensitive to context are          most vulnerable and at-risk artefacts; this has
ente Italiano), know how to combine the task          the real goals of conservation, which is an ac-        substituted the exaltation of the artistic value
of supervision with sound operations, acquir-         tivity of creative mediation. Conservation is          and the aesthetic recognition of excellence with
ing, preserving and enhancing the cultural val-       grounded in an integrated set of knowledge             the historical-anthropological documentary val-
ue of new sites all the time.                         and skills, defined by the sciences and humani-         ue of the work as a product of the societies
     However, there is an increasing need for a       ties, and is based on a critically recognized or-      that have succeeded one another over time.
renewed and less selective education in con-          der of values (Spelman, 2002; Avrami, Randall                The shift that has occurred from the restora-
servation and enhancement, which is able to           and de la Torre, 2000). Its concepts and meth-         tion of the work of art and the reintegration of
return to their founding reasons of memory            ods of analysis, intervention, and, especially,        its image to the active safeguard-conserva-
and culture. This is not helped by the lack of        prevention are close to issues of sustainability       tion/valorisation of the sensitive corporeity of
information and, above all, the distortion and        and have much to offer for the better public un-       the existing built environment (identified as a
trivialisation of messages coming from the mass       derstanding of that concept.                           singular and inalienable heritage of the entire
media, especially television and newspapers,                                                                 community), implies a decisive mutation of
which continue to exalt restoration not as an         Advances in protection and enhancement | In            the purposes and the consequent opera-
eminently conservative act but as the afore-          essence, reconciling conservation, valorisation,       tional methods, with an increasingly recog-
mentioned ‘return to ancient splendour’, not as       sustainability and development is a prerequi-          nized and shared attention to the strategies of
a patient activity of research and craftsman-         site for achieving improved quality of life in en-     programmed conservation-maintenance – ac-
ship, but as a gestural expression, better if en-     vironmentally and culturally sensitive places.         cording to the anticipatory lesson of G. Urbani
trusted to successful personalities or to the         Conservation becomes a dynamic process that            (1973. 2000) – that cannot be implemented
starchitect of the moment, capable, first of all,      involves public participation, dialogue, and con-      without the careful management and periodic
of impetuously overcoming the resistance of           sensus and, in some ways, fosters useful ‘bot-         monitoring of the considered cultural resource
the State Superintendencies, pushing for inter-       tom-up’ conservation processes. As Debora              and its environment. From all this follows the
ventions that are certainly not conservative but      Rigo writes (2014, pp. 30, 31, 36), the valorisa-      recognized importance, in the preliminary phase,
rather destructive or, as they smugly say, that       tion includes the activities of improving the modal-   to invest on the knowledge project and on a
‘leave a mark’, and secondly of attracting the        ities and dissemination of knowledge of cultural       parallel non-destructive diagnostics (aimed at
spotlight of the press and of a hasty journal-        and landscape heritage, the organization of            identifying and removing the causes of degra-
ism. These are a far cry from a thoughtful ap-        studies, research and scientific initiatives, and       dation), as an essential prerequisite for a prop-
proach to the subject which, it should be re-         didactic-divulgative activities, exhibitions, cul-     er project of conservation/maintenance and
membered, owes its very origin and conse-             tural events in order to improve the public per-       physical care of the material document. Con-
quent conceptual development to an eminently          ception of heritage through an articulated se-         sequently, the logic of the intervention always
literary, philosophical and historical culture,       ries of six actions – protection, conservation, val-   moves, consistently, from the ‘great restoration’
with grafts and contributions, only very late,        orisation, management, promotion and fruition          one-off (increasingly considered only an ex-
from the properly artistic and architectural.         – which have as their object the process of val-       traordinary work and ‘of exceptional character’)
     In essence, while the contributions of new       orisation of the cultural heritage, both public        to a good daily practice of management-main-
materials and technologies to conservation and        and private which are reflected, going back to          tenance, in a wide sense, of the landscape and
restoration open up unimagined possibilities,         the Code of Cultural Heritage, in activities of        the existing building, aimed at the realization of
conceptual developments, i.e. the philosophi-         study, prevention, maintenance and restoration.        the minimum intervention.
cal core of conservation thinking, prove to be             In short, against any forced or even legal              Regarding the introduction of the concept
quite stable and do not require new self-styled       separation, the relationship between protection        of ‘valorisation’ in Italy, it must be said that in
‘theories’ (as, for example, in Muñoz Viñas,          and enhancement stands as a unitary reality, in        the same law (26 April 1964, n. 310) that insti-
2005), they rather ask to be declined taking in-      the sense that protection should always imply a        tuted the Franceschini Commission, the title of
to account the recent acquisitions mentioned          hypothesis of conservation, use and enhance-           the Commission itself, ‘the protection and the
above (with interesting openings towards the          ment while the latter supports the protection it-      valorisation of the heritage’ are already indicat-

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