LA 'VALORIZZAZIONE' Per una rinnovata vitalità dei monumenti
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AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 FOCUS ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/952021 LA ‘VALORIZZAZIONE’ Per una rinnovata vitalità dei monumenti ‘VALORISATION’ For a renewed vitality of the monuments Giovanni Carbonara ABSTRACT Dopo una premessa che pone a confronto i concetti di ‘restauro’ e ‘valorizzazione’, si passa ad approfondire quali siano i limiti del restauro, modernamente inteso, in senso critico e conservativo. Esso si caratterizza per le sue aperture metodologiche nei con- fronti della modernità, da una parte, e tematiche dall’altra, relative ad una categoria di ‘beni’ più ampia di quella tradizionale, non riservata alle sole espressioni di alto valore storico-artistico. Si passa poi a ragionare su che cosa, pur interessando il mondo delle preesistenze, non possa definirsi come restauro e conservazione; infine, a considerare metodi e compiti della valorizzazione che, nella sua accezione più autentica, si affianca al restauro e per certi aspetti lo segue, garantendo prima le condizioni per il riconosci- mento del bene da tutelare, poi quelle della sua buona gestione, fruizione e manuten- zione nel tempo. After an introduction comparing the concepts of ‘restoration’ and ‘valorisation’, we go on to examine the limits of modern restoration, in a critical and conservative sense. It is characterised by its methodological openness towards modernity, on the one hand, and thematic openness on the other, relating to a broader category of ‘assets’ than the traditional one, not reserved only for expressions of high historical and artistic val- ue. It then goes on to consider what, although it concerns the world of pre-existence, cannot be defined as restoration and preservation; finally, it considers the methods and tasks of enhancement, which, in its most authentic sense, goes hand in hand with restoration and in some respects follows it, guaranteeing first the conditions for recog- nition of the asset to be protected, then those of its good management, use and main- tenance over time. KEYWORDS architettura, valorizzazione, restauro, riuso, sostenibilità architecture, enhancement, restoration, reuse, sustainability Giovanni Carbonara, Architect, is a Professor Emeritus at the University of Rome ‘La Sapienza’ (Italy). He teaches at the School of Specialization in Architectural Heritage and Landscape of the same University. He carries out research, mainly in the field of theory and history of restoration, and specialized consulting in the field of architectural restoration. E-mail: giovanni.carbonara@uniroma1.it 54
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 Si definisce come restauro qualsiasi inter- schema della creazione moderna a tali modelli progettuali, da intendersi tuttavia in senso spe- vento volto a tutelare ed a trasmettere integral- e materiali originari […] attraverso uno studio cialistico e da condurre su precisi binari stori- mente al futuro, facilitandone la lettura e senza approfondito» (Philippot, 1998, pp. 33, 31, 49). co-critici, in una virtuosa circolarità fra storia- cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, Il che rappresenta un valido enunciato per- restauro e conseguenti esiti di valorizzazione. le opere di interesse storico-artistico. Il restau- fettamente in linea con le indicazioni del ‘re- Inoltre, più volte è stata messa in luce l’insuffi- ro si fonda sul rispetto della sostanza antica e stauro critico’ e con le più recenti affermazioni cienza del restauro ‘delle sole pietre’, senza delle documentazioni autentiche costituite da del ‘restauro critico-conservativo’ mentre, in un’immissione di vita nei monumenti oggetto tali opere, proponendosi come atto d’interpre- aggiunta, collega al tema del restauro, della va- d’intervento; da qui l’emergere, in ambito euro- tazione critica non verbale ma espressa nel lorizzazione e della loro stretta interrelazione il peo, del concetto di ‘conservazione integrata’ concreto operare; esso è un’attività rigorosa- senso del positivo apporto della modernità (la intesa quale risultato dell’azione congiunta del- mente scientifica, filologicamente fondata, nella menzionata ‘integrazione creativa’ e non falsifi- le tecniche di restauro e della ricerca di funzio- quale hanno parte preminente le operazioni di cante o banalmente imitativa), quindi dell’aper- ni ‘compatibili’, da conseguire con una ben carattere conservativo, intese a preservare dal tura al tempo presente. Ciò sia in termini di concertata messa a punto dei mezzi giuridici, deperimento i materiali che concorrono alla concreta operatività che di fruizione, quindi di amministrativi, finanziari e tecnici. Non più una costituzione fisica delle opere. In questo senso attenzione alle ‘persone’ e non alla sola ‘mate- conservazione ‘passiva’ dunque ma, al contra- il restauro architettonico è da intendersi come ria’ antica, facendone due momenti strettamen- rio, profondamente ‘dinamica’. disciplina che gode di un fondamento storico- te legati e, auspicabilmente, consequenziali. critico, sostanziato dagli apporti delle tecniche Se il restauro è intervento attuato, in primo Oltre il restauro | Sono operazioni da colloca- edilizie e conservative, diversamente declinate, luogo, a fini di conservazione d’un oggetto cui re ‘oltre il restauro’ quelle che si possono defi- oltre che, più in generale, delle scienze fisico- si riconosca un valore storico, artistico, di cul- nire come ‘ripristino’, ‘ristrutturazione’, ‘ade- chimiche e naturali. L’articolata definizione so- tura o, in altre parole, di «[…] testimonianza ma- guamento’ a fini puramente funzionali, ‘rein- pra riportata discende dal pensiero dei più au- teriale avente valore di civiltà» (Commissione venzione’ o ‘rifacimento’ più o meno integrale torevoli studiosi contemporanei della materia Franceschini, 1967, vol. I, p. 22) si dovrà con- di un manufatto. Si tratta di azioni che investo- (da Giulio Carlo Argan, Cesare Brandi, Renato cludere che non tutti gli interventi sulle ‘preesi- no il monumento e lo trasfigurano, sovente rin- Bonelli, Guglielmo De Angelis d’Ossat a Salva- stenze’ sono restauro (e che il ‘recupero’, che novandolo e riprogettandolo completamente, o tore Boscarino, Giovanni Urbani, Paul Philip- col primo tende spesso a confondersi, è in riducendolo a mero sfondo, quale semplice ci- pot) e trova eco anche nelle Carte del Restau- realtà, per motivazioni di fondo, anche se non tazione dall’antico, di un’espressione architet- ro del 1964 e 1972, tuttora pienamente valide. sempre per metodi e tecniche, tutt’altra cosa) tonica o urbanistica radicalmente innovativa. In Brandi (1963) rammenta che già la sola e che non tutto il costruito è di per sé bene questo caso non si tratta più di restauro per- ‘presentazione’ di un bene culturale è atto di culturale, ma solo quello che sia ravvisato co- ché, della materia antica, resta poco o nulla ed restauro a tutti gli effetti. Contro gli eccessi di me tale attraverso uno specifico giudizio di va- essa non è rispettata nei suoi ‘valori’ ma ridotta un certo purismo pan-conservativo, Philippot lore. Questo non risiede nelle ‘pietre’ in sé ma a spunto d’una diversa e nuova esercitazione (1998) osserva che il non-intervento è anch’es- nel riconoscimento e nell’investimento simboli- progettuale. so una forma di presentazione, quella che elu- co che, sempre da parte delle persone e delle Non sono restauro neanche il cosiddetto ‘riu- de il problema estetico. Questo, per la moder- società, viene loro attribuito. Di conseguenza, so’, con i suoi derivati ed analoghi, quali la ‘rivi- na coscienza critica, non consiste tanto nel ca- nel tempo si è progressivamente superato «[…] talizzazione’, il ‘recycling’, il ‘recupero’, tanto in rattere incompleto dell’opera, che siamo ormai un atteggiamento incentrato sulla conservazio- auge oggi nel campo professionale architetto- abituati ad accettare, quanto nel disturbo che la ne dell’integrità materica e materiale del bene, nico ed, ancor più, in quello normativo e urba- lacuna apporta al godimento dell’immagine. proprio di uno sguardo occidentale e più in par- nistico. Operazioni sovente meritevoli, soprat- Compito del restauro è di ridurre questo distur- ticolare eurocentrico» (Dal Pozzolo, 2018, p. tutto se intese in una prospettiva ecologica, da bo restituendo all’immagine la presenza che 110), aprendo così la strada ad altre forme di porsi tuttavia ‘accanto al restauro’, cui s’avvici- essa è ancora in grado di realizzare, nel rispetto attenzione al patrimonio. nano per il fatto d’investire comunque le pree- della sua autenticità e della sua condizione di In effetti la stessa dizione di ‘bene cultura- sistenze. Il riuso, come s’è detto, è un valido documento storico. Ma già nei termini di ‘pre- le’, molto diffusa pur se ambigua, lascia inten- mezzo per assicurare la conservazione di un sentazione’ e riduzione del ‘disturbo’ al godi- dere, proprio per la presenza della locuzione edificio storico e per volgerlo, se possibile, a mento ed alla fruizione dell’opera si può vedere ‘bene’, che le questioni concernenti gli oggetti scopi sociali, ma non è il fine primario né può come restauro e valorizzazione (in primo luogo di storia, scienza ed arte non sono affatto se- pretendere di risolvere in sé tutta la problemati- culturale) del bene vadano di pari passo, dove, parate da quelle economiche e che, a ragione, ca del restauro. Il recupero si rivolge indifferen- in certo modo, l’uno sostiene l’altra e viceversa. gli stessi beni culturali possono essere con- temente, sempre per motivazioni pratiche ed Trattando del problema delle patine e delle siderati – come in effetti avviene – quali ‘beni economiche (che poco hanno a che fare con la puliture il medesimo studioso vede il restauro economici’, tanto in una prospettiva di pro- ‘valorizzazione’), a tutto il patrimonio esistente come ‘ricerca dell’equilibrio attualmente realiz- prietà e d’uso pubblico, quanto privato. Da maltenuto o inutilizzato, ma non coltiva per sua zabile che sia il più fedele all’unità originale’. qui, nuovamente, il dovere di distinguere i mez- natura l’interesse conservativo e le motivazioni Stante la giusta affermazione sul fatto che lo zi dai fini, ricordando che si conserva, in primo scientifiche del restauro. stato ‘originale’ dell’opera sia impossibile da ri- luogo, per motivazioni culturali e più latamente Non sono restauro, infine, neanche la ‘tute- stabilirsi e anche da determinarsi oggettiva- sociali, in via subordinata per ragioni di econo- la’, la ‘salvaguardia’, la ‘manutenzione program- mente, nessun restauro potrà mai pretendere mia, ove la cultura (da intendersi anche come mata’ e la ‘prevenzione’, tutti interventi impor- di restituire le condizioni d’origine, ad esempio, valorizzazione, diffusione e condivisione cultu- tanti, anzi fondamentali, ma ricadenti ancora d’una pittura. Esso non potrà che rivelare lo rale, aperta a tutti, senza distinzioni di classe, nel campo della ‘conservazione’, intesa in sen- ‘stato attuale dei materiali originali’. Circostan- d’età o d’altro tipo) è fine della conservazione, so stretto, quindi ‘al di qua’ del restauro pro- za che, valida tanto in pittura quanto in scultu- il valore economico suo, pur importantissimo, priamente detto. ra e architettura, chiarisce subito i limiti del re- mezzo. In questa prospettiva il restauro ‘archi- Quanto alla ‘valorizzazione’ si può afferma- stauro stesso e delle pretese d’ogni impossibi- tettonico’, in quanto apparentato al più gene- re che essa si ponga, contemporaneamente, le ‘ripristino’ o ‘ritorno all’antico splendore’, co- rale restauro delle opere d’arte e delle testimo- accanto ed oltre il restauro. ‘Accanto’ nel sen- me si usa dire giornalisticamente, ma contri- nianze scientifiche è, propriamente, atto di cul- so che lo accompagna nel suo stesso definirsi buisce anche a delimitare l’ambito delle plausi- tura; in quanto attinente all’edilizia ed alle sue poiché risponde, prima ancora del ‘come’ e bili, corrette attese di valorizzazione. Apre inve- ragioni pratiche e d’uso, è tema caratterizzato del ‘che cosa’, alla domanda fondamentale re- ce il campo alle possibilità d’una «[…] integra- anche da componenti extra-culturali, sociali, lativa al ‘per chi si restaura’. Interrogativo che zione creativa [che richiede] un tipo speciale di politiche, economico-finanziarie. orienta inevitabilmente, come osservava Mi- studio della vecchia costruzione, del suo con- La creatività sopra invocata va certamente chele D’Elia (distinguendo fra il restauro di un testo [delle sue strutture, al fine di] adeguare lo espressa e messa in campo, così le capacità quadro da esporre in un museo e quello da col- 55
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 Fig. 1 | Internationale Bauausstellung Emscher Park (IBA), Ruhr (Germany), 1991 multi-year program still in progress: the Emscher river in the surrounding landscape redeveloped and enriched with green areas (source: life- gate.it; copyright: Ingimage). Next page Fig. 2 | Internationale Bauausstellung Emscher Park (IBA), Ruhr (Germany), 1991 multi-year program still in progress: a canal, adjacent to the Emscher river, formerly an open sewer and now freed from the concrete bed, re- claimed and renaturalized (source: lifegate.it; copyright: Ingimage). Fig. 3 | Renzo Piano, former Magazzini del sale alle Zat- tere now Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venice 2008-2009 (source: luoghidelcontemporaneo.benicul- turali.it/). locare ‘sull’altare di una chiesa’, frequentata maggiore forza il tema dell’integrazione fra con- origine ed i conseguenti sviluppi concettuali ad da numerosi devoti) ogni scelta d’intervento servazione e sostenibilità ambientale. una cultura eminentemente letteraria, filosofi- (Pellegrino, 2020, p. 151). Così anche Antoni Da qui anche l’attenzione alla piena acces- ca e storica, con innesti ed apporti, solo mol- González Moreno-Navarro, nel corso di un re- sibilità per tutti, abili e disabili, anche tempora- to tardivi, di quella propriamente artistica e ar- cente dialogo a Toledo, quando afferma che nei, ai siti naturali ed ai monumenti; parallela- chitettonica. «[…] il restauro è legato all’uso» (Diálogos en mente, a contrastare l’invadenza di molti re- In sostanza, mentre gli apporti, in materia di ReUso Toledo, 4 dicembre 2020). ‘Oltre’, non stauri a favore d’una più rispettosa e meno di- conservazione e restauro, dei nuovi materiali e nel senso che lo sopravanzi, come nel caso del spendiosa, anche in termini energetici e mate- delle nuove tecnologie aprono impensate pos- rifacimento o della reinvenzione, ma nel senso riali, conservazione attuata tramite virtuose pra- sibilità, al contrario gli sviluppi concettuali, vale che ne prolunga e mantiene viva l’efficacia, sti- tiche di ‘restauro timido’ (Ermentini, 2007). a dire il nucleo filosofico e di pensiero della con- molandone l’apprezzamento, la fruizione, l’in- Un altro aspetto rilevante è lo sviluppo del- servazione, si dimostrano piuttosto stabili e non teresse e la cura, soprattutto da parte della l’associazionismo di tutela nel mondo intero, richiedono nuove sedicenti ‘teorie’ (come, ad comunità locale, contro i rischi di oblio e d’ab- compresi i cosiddetti Paesi in via di sviluppo, esempio, in Muñoz Viñas, 2005), domandano bandono. con fondamentali esperienze dal basso, come piuttosto di essere declinati tenendo conto del- Compito dell’autentica valorizzazione è, in- nel caso d’alcune nazioni dell’America Latina, le acquisizioni recenti di cui s’è detto (con inte- fatti, quello di trasformare il patrimonio in una ve- degli Stati Uniti (con un grande impegno di vo- ressanti aperture verso il sociale e un’autentica ra risorsa, specie per gli abitanti dei luoghi, e lontariato a difesa, per esempio, delle architet- ‘valorizzazione’ culturale, oltre che verso gli non di tradurlo in un banale bene di consumo. ture di Frank Ll. Wright, Richard Neutra ecc.) e aspetti economici e giuridici della globalizzazio- Ciò secondo le precise indicazioni del Codice del ‘preventive conservation’ inglese. Realtà mol- ne in atto anche in quest’ambito). Restano tut- dei Beni Culturali (D.L. 22 gennaio 2004, n. to importante per la sensibilizzazione dell’opi- tora valide, come detto, le formulazioni teoreti- 42), nel testo aggiornato al 2008, che la defini- nione pubblica, unica garanzia di successo in che del Novecento (anche quelle relative all’ar- sce come «[…] disciplina delle attività dirette un momento di crisi generalizzata delle istituzio- dua conservazione delle espressioni d’arte con- a promuovere la conoscenza del patrimonio ni statuali, specie se rappresentata da libere temporanea o d’una materia viva ed in perenne culturale e ad assicurare le migliori condizioni istituzioni che, come il FAI (Fondo per l’Ambien- modificazione come i parchi e giardini), frutto di utilizzazione e fruizione pubblica [compren- te Italiano), sanno associare al compito di vi- d’una riflessione propriamente europea o, me- dendovi anche] la promozione ed il sostegno gilanza anche una sana operatività, acquisen- glio, sud-europea ed italiana in specie, ancora degli interventi di conservazione» (Art. 6, c.1), do, conservando e valorizzando culturalmente sostanzialmente attuale e insuperata. dopo aver affermato, con una certa solennità, sempre nuovi siti. Per la gente comune la conservazione del in apertura che «La tutela e la valorizzazione Risulta, comunque, sempre più necessaria patrimonio concerne fondamentalmente il pas- del patrimonio culturale concorrono a preser- una rinnovata e meno selettiva educazione alla sato. Perdura l’atteggiamento secondo cui il vare la memoria della comunità nazionale e del conservazione e valorizzazione, che sappia tor- vero progresso riguarda il nuovo e la sola crea- suo territorio e a promuovere lo sviluppo della nare alle loro ragioni fondative, di memoria e di tività reale è quella che produce novità. Natu- cultura» (Art. 1, c.2). cultura. Non aiutano, in questo, la carenza infor- ralmente ciò è falso. La conservazione è sia mativa e soprattutto la distorsione e banalizza- creativa che moderna. Nel clima attuale è infat- Questioni e considerazioni attuali | Quali svi- zione dei messaggi provenienti dai mass me- ti più sovversivo riparare ciò che è difettoso luppi più recenti, per molti aspetti propri degli dia, in specie dalla televisione ma anche dai che smantellarlo e rifarlo nuovo. Come ha os- ultimi due decenni, si possono osservare, in pri- giornali che continuano ad esaltare il restauro servato Elisabeth Spelman (2002), la capacità mo luogo, un continuo processo di estensione non come atto eminentemente conservativo ma professionale di riparare le cose può essere geografica e temporale dell’attenzione conser- come il menzionato ‘ritorno all’antico splendo- difficilmente valutata in una società la cui eco- vativa, fino a saldarla con le istanze ecologiste e re’, non come paziente attività di ricerca e arti- nomia è basata sulla produzione e sul deside- di tutela dell’equilibrio energetico del nostro gianale esercizio progettuale, ma come estrin- rio del nuovo. La riparazione è in contrasto con pianeta. Accanto alla conservazione dei pro- secazione gestuale, meglio se affidata a perso- l’imperativo della società capitalistica. Tenere dotti del fare umano si è sempre più sviluppata, naggi di successo o all’archistar di turno, capa- insieme passato e presente, pensando e agen- infatti, la sensibilità nei confronti del territorio e ci, in primo luogo, di superare d’impeto le resi- do in modo diverso dai processi di creazione di del paesaggio (aria, acque, verde, difesa delle stenze delle Soprintendenze di Stato, spingen- nuove opere, e sostenere un nuovo approccio varietà biologiche, vegetali e animali, quindi del- do per interventi non certo conservativi quanto che sia sensibile al contesto sono i veri obiettivi la natura generalmente intesa) come espressio- piuttosto distruttivi o, come s’usa dire con com- della conservazione, che è attività di mediazio- ne d’un sentire odierno meno interessato, di piacimento, che ‘lascino il segno’, ed in secon- ne creativa. La conservazione si fonda su un in- fronte ai rischi globali di disastro ambientale ed do luogo di attirare i riflettori della cronaca e sieme integrato di conoscenze e competenze, al malessere abitativo proprio dei grandi agglo- d’un giornalismo frettoloso. Totalmente lonta- definite dalle scienze e dalla cultura umanisti- merati urbani, alla tutela dei ‘monumenti’ che ni, questi, da un approccio meditato alla ma- ca, e si basa su un ordine di valori criticamente all’ambiente di vita. Inoltre emerge con sempre teria che, è bene ricordarlo, deve la sua stessa riconosciuti (Spelman, 2002; Avrami, Randall 56
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 and de la Torre, 2000). I suoi concetti e metodi La più attesa e rilevante novità a livello na- sione Franceschini sono indicate in sequenza, di analisi, intervento e, specialmente, preven- zionale è senza dubbio rappresentata dal Co- già nel titolo della Commissione stessa, ‘la tu- zione sono prossimi ai temi della sostenibilità e dice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22 tela e la valorizzazione del patrimonio’. A que- hanno molto da offrire per la migliore compren- gennaio 2004, n. 42 e successivi aggiornamen- sta, poi, è riservato ampio spazio nel volume III sione pubblica di quel concetto. ti), con l’allargamento del concetto di patrimo- degli Atti dal titolo Per la Salvezza dei Beni Cul- nio culturale e della relativa tutela al costruito turali in Italia (Commissione Franceschini, 1967). Avanzamenti della tutela e della valorizza- diffuso e al paesaggio, oltre all’attenzione dedi- Il tutto si accompagna ad una nota presentata zione | In sostanza, riconciliare conservazione, cata alle definizioni di alcune voci (protezione, da Piero Gazzola al Consiglio d’Europa nella valorizzazione, sostenibilità e sviluppo è un pre- valorizzazione, conservazione, prevenzione, ma- quale già si vedono sviluppati i concetti princi- requisito per conseguire un miglioramento del- nutenzione, restauro ecc.). Si riscontra quindi pali e si afferma la necessità di una «[…] concep- la qualità di vita in posti ambientalmente e cul- uno spostamento dell’ascolto dai monumenti tion dynamique des objectifs de la conserva- turalmente sensibili. La conservazione diviene più rappresentativi, considerati come positive tion» (Gazzola, 1967, p. 109). un processo dinamico che coinvolge la parte- eccezioni, al patrimonio costruito minore e ai Tuttavia nella Carta del Restauro del 1972 cipazione pubblica, il dialogo, il consenso e che, manufatti più vulnerabili e più a rischio; ciò so- (Ministero della Pubblica Istruzione, Circolare in qualche modo, favorisce utili processi di con- stituendo all’esaltazione del valore artistico e al 117 del 6 aprile 1972) come nella precedente servazione ‘dal basso’. Come scrive Debora Ri- riconoscimento estetico d’eccellenza il valore Carta di Venezia del 1964 non si parla esplici- go (2014, pp. 30, 31, 36), rientrano nella valoriz- documentario storico-antropologico dell’opera tamente di ‘valorizzazione’, nozione destinata zazione «[…] le attività di miglioramento delle come prodotto dalle società che si sono suc- poi ad essere particolarmente sottolineata nel modalità e diffusione della conoscenza dei beni cedute nel tempo. Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; si fa culturali e paesaggistici, l’organizzazione di stu- Lo spostamento che si è verificato dal re- solo accenno, nella prima, al tema di «[…] faci- di, ricerche e iniziative scientifiche, e di attività stauro dell’opera d’arte e dalla reintegrazione del- litare la lettura» (Art. 4) e nella seconda di «[…] didattiche-divulgative, di mostre, di eventi cultu- la sua immagine alla salvaguardia-conservazio- conservare e di rivelare i valori» del monumen- rali [allo scopo di] migliorare la percezione pub- ne attiva/valorizzazione della corporeità sensi- to (Art. 9), poi, all’Art. 15, ad «[…] iniziative che blica [del patrimonio tramite un’articolata] serie di bile del costruito esistente (identificato come pa- possano facilitare la comprensione del monu- sei azioni – tutela, conservazione, valorizzazione, trimonio singolare e inalienabile dell’intera collet- mento […] senza mai snaturarne i significati».1 gestione, promozione e fruizione – che hanno tività), implica una decisa mutazione delle fina- Un riferimento utile sembra qui la Conven- per oggetto il processo di valorizzazione del pa- lità e dei conseguenti modi operativi, con una zione di Granada del 1985, la quale più che a trimonio culturale, di appartenenza sia pubblica sempre più riconosciuta e condivisa attenzione ‘facilitare la lettura’ mira a facilitare l’accessibi- che privata [le quali si rispecchiano, tornando al alle strategie di conservazione-manutenzione lità («[…] la visita da parte del pubblico»; Art. Codice dei Beni Culturali,] in attività di studio, di programmata – secondo l’anticipatrice lezione 12) e la partecipazione (sviluppare «[…] la coo- prevenzione, di manutenzione e di restauro». di G. Urbani (1973, 2000) – che non possono es- perazione effettiva ai diversi livelli dei servizi re- Insomma, contro ogni forzata o anche giu- sere attuate senza l’attenta gestione ed il mo- sponsabili per la conservazione, la promozione ridica separazione, il rapporto fra tutela e valo- nitoraggio periodico della considerata risorsa culturale, la protezione dell’ambiente e la piani- rizzazione si pone come una realtà unitaria, nel culturale e del suo ambiente. Da tutto ciò con- ficazione del territorio»; Art. 13): accessibilità senso che la tutela debba sempre implicare segue la riconosciuta importanza, nella fase che introduce il concetto di fruizione piena ed, un’ipotesi di conservazione, fruizione e valoriz- preliminare, di investire sul progetto di cono- in particolare, all’Art. 14, l’impegno ad asse- zazione mentre quest’ultima sostiene la tutela scenza e su una parallela diagnostica non di- condare «[…] l’azione dei poteri pubblici in fa- stessa, in forme di reciproco aiuto (Severini, struttiva (indirizzata a identificare e rimuovere le vore della conoscenza, della protezione, del 2012, pp. 58-60). Ciò tanto più se si tratterà cause del degrado), come antefatto imprescin- restauro, della conservazione, della gestione e auspicabilmente di «[…] una valorizzazione ‘dol- dibile per un corretto progetto di conservazio- dell’animazione del patrimonio architettonico», ce’ che persegue il minimo intervento non solo ne/manutenzione e cura fisica del documento riservando forme di consultazione e collabora- per adesione a metodologie di restauro, ma materiale. Conseguentemente la logica dell’in- zione con «le collettività locali, le istituzioni e le per esiguità delle risorse a disposizione, che tervento si sposta sempre, coerentemente, dal associazioni culturali e il pubblico». Ma l’affer- mira ad abitare da subito i beni, a utilizzarli, a ‘grande restauro’ una tantum (ritenuto sempre mazione più esplicita è quella che si ritrova al- impiantare attività che siano in grado di soste- più solo un’opera straordinaria e ‘di carattere l’Art. 10, punto 3: che si «[…] faccia della con- nere ulteriori interventi e manutenzioni» (Dal eccezionale’) ad una buona pratica quotidiana servazione, dell’animazione e della valorizza- Pozzolo, 2018, pp. 105, 106); secondo la Con- di gestione-manutenzione, in senso allargato, zione dei beni protetti l’elemento più importan- venzione di Faro, sottolineando sempre «[…] la del paesaggio e del costruito esistente, finaliz- te della politica in materia di cultura, di ambien- centralità dell’uomo […] in tutti processi cul- zata alla realizzazione del minimo intervento. te e di pianificazione del territorio». Affermazio- turali e nei confronti di ogni patrimonio, mate- Circa l’introduzione del concetto di ‘valoriz- ni dopo le quali il nostro Codice dei Beni Cultu- riale e immateriale» (Dal Pozzolo, 2018, p. 120; zazione’ in Italia va detto che nella stessa legge rali non poteva evitare d’assumere una posi- Council of Europe, 2005). (26 aprile 1964, n. 310) istitutiva della Commis- zione netta come, in effetti, è avvenuto. 57
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 Rientrano, infine, nell’ambito considerato, fra stenze e tali da consentirne la piena conserva- and of the claims of any impossible ‘restora- valorizzazione e mirato ‘riciclaggio’ (recycling) zione (Figg. 8, 9), anzi da far emergere le anti- tion’ or ‘return to ancient splendour’, as jour- alcuni esempi culturalmente e metodologica- che qualità materiali e spaziali come valori in- nalists use to say, but it also helps to delimit mente maturi, come quello dell’Emscher Park, sostituibili e caratterizzanti. the sphere of plausible, correct expectations of il quale, interessando l’importante ex-distretto enhancement. Instead, it opens the field to the minerario e industriale tedesco della Ruhr per possibilities of a creative integration which re- circa 800 chilometri quadrati, ha saputo posi- quires a special kind of study of the old con- tivamente acquisire e padroneggiare una di- Restoration is defined as any intervention aimed struction, its context its structures, in order to mensione paesaggistica e territoriale (Fig. 1), at protecting works of historical-artistic interest adapt the scheme of modern creation to these articolandosi in più anni e in diversi sotto-pro- and transmitting them in their entirety to the fu- original models and materials through an in- getti edilizi, di sistemazione del verde, di purifi- ture, making them easier to read and without depth study (Philippot, 1998, pp. 33, 31, 49). cazione delle acque (Fig. 2) e dello stesso terre- erasing the traces of their passage through This represents a valid statement that is no dai residui di lavorazione, fino ad assumere time. Restoration is based on the respect of the perfectly in line with the indications of ‘critical la valenza di rigenerazione ambientale d’un ancient substance and of the authentic docu- restoration’ and with the more recent affirma- vasto ambito in profonda crisi ed a rischio di mentation constituted by these works, propos- tions of ‘critical-conservative restoration’ while, emarginazione. ing itself as a non-verbal act of critical interpre- in addition, it connects to the theme of restora- Un’ultima considerazione merita la recen- tation but expressed in the concrete operation; tion, valorisation and their close interrelation- tissima rilettura critica del tema presentata da it is a rigorously scientific activity, philologically ship with the sense of the positive contribution Ascensión Hernandéz Martínez in uno dei più founded, in which the operations of a conser- of modernity (the mentioned ‘creative integra- approfonditi e argomentati contributi in mate- vative nature have a pre-eminent role, aimed at tion’ and not falsifying or trivially imitative), and ria. L’autrice si domanda le ragioni per cui al- preserving from deterioration the materials that therefore of openness to the present time. This cune delle più prestigiose realtà, soprattutto contribute to the physical constitution of the is true both in terms of concrete operation and culturali, siano ospitate oggi in vecchi edifici in- works. In this sense, architectural restoration is fruition, and therefore of attention to ‘people’ dustriali, solo pochi anni fa dimenticati e di- to be understood as a discipline that enjoys a and not only to ancient ‘matter’, making them sprezzati. Indaga acutamente i caratteri di flui- historical-critical foundation, substantiated by two strictly connected and, hopefully, conse- dità e libertà spaziale, non preordinata, di tali the contributions of building and conservation quential moments. architetture, la loro spontanea adattabilità e techniques, differently declined, as well as, more If restoration is an intervention carried out, compatibilità funzionale, il presentarsi, in certo generally, of physical-chemical and natural sci- firstly, for the purpose of preserving an object modo, come opere ‘aperte’ a plurime interpre- ences. The above articulated definition derives that is recognised as having historical, artistic or tazioni, ragione per cui, molto probabilmente, from the thought of the most authoritative con- cultural value or, in other words, ‘material wit- furono gli artisti a scoprire per primi e valorizza- temporary scholars of the subject (from Giulio ness of civilization value’ (Franceschini Commis- re tali spazi (per collocarvi i loro atelier, scuole Carlo Argan, Cesare Brandi, Renato Bonelli, Gu- sion, 1967, vol. I, p. 22), it must be concluded d’arte o per realizzarvi mostre al di fuori dei cir- glielmo De Angelis d’Ossat to Salvatore Boscari- that not all interventions on ‘pre-existing struc- cuiti commerciali correnti). no, Giovanni Urbani, Paul Philippot) and is also tures’ are restoration (and that ‘recovery’, which Ciò ha, nel tempo, aperto la strada ad un echoed in the 1964 and 1972 Restoration Char- often tends to be confused with the former, is in produttivo incontro fra il (nuovo) riconoscimen- ters, still fully valid today. reality, for underlying reasons, even if not always to del vecchio patrimonio industriale e la (nuo- Brandi (1963) reminds us that the mere ‘pre- in terms of methods and techniques, something va) industria culturale (come nei casi veneziani sentation’ of a cultural asset is an act of restora- quite different) and that not all buildings are in della Punta della Dogana, con la sistemazione tion to all intents and purposes. Against the ex- themselves cultural assets, but only those that della Fondazione Pinault da parte dell’architet- cesses of a certain pan-conservative purism, are identified as such through a specific value to Tadao Ando, e dei Magazzini del sale alle Philippot (1998) observes that non-intervention judgment. This does not lie in the ‘stones’ them- Zattere, riconvertiti dall’architetto Renzo Piano is also a form of presentation, one that eludes selves but in the recognition and symbolic in- in sede della Fondazione Emilio e Annabianca the aesthetic problem. For the modern criti- vestment that people and societies attribute to Vedova, entrambi del 2009; Fig. 3), frutto an- cal conscience, this does not consist so much them. As a result, over time, there has been a che del desiderio dell’uomo di relazionarsi al in the incomplete nature of the work, which we gradual move away from an approach focused passato, tanto in maniera emotiva quanto intel- are now accustomed to accept, as in the dis- on preserving the material and material integrity lettuale, attraverso testimonianze materiali au- turbance that the gap brings to the enjoyment of the asset, typical of a Western and more par- tentiche (Hernandéz Martínez, 2013). Sono ten- of the image. The task of restoration is to re- ticularly Eurocentric outlook (Dal Pozzolo, 2018, tativi nel complesso interessanti pur se, a rigor duce this disturbance by restoring to the image p. 110), thus paving the way for other forms of di termini, l’architettura viene piegata alle esi- the presence that it is still capable of achieving, attention to heritage. genze d’una moderna museografia che richie- while respecting its authenticity and its status In fact, the term ‘cultural asset’ itself, wide- de ‘contenitori’ presentati e trattati come au- as a historical document. But already in the spread though ambiguous, suggests, precisely tentici ‘monumenti pubblici’, ‘nuove cattedra- terms of ‘presentation’ and reduction of the ‘dis- because of the presence of the word ‘asset’, li’ di una cultura laica che lascia irrisolto, sullo turbance’ to the enjoyment and fruition of the that issues concerning the objects of history, sfondo, il giudizio sul valore effettivamente ri- work we can see how restoration and enhance- science and art are not at all separate from conoscibile in tali testimonianze industriali. Co- ment (first and foremost cultural) of the asset go economic ones and that cultural assets them- munque il tema della valorizzazione, pur se alle hand in hand, where, in a certain way, one sup- selves can rightly be considered – as in fact volte troppo in filigrana, vi appare sicuramente ports the other and vice versa. they are – as ‘economic assets’, both in terms considerato e ben affrontato. Dealing with the problem of patinas and of ownership and public and private use. Hence, Un passo avanti è sicuramente rappresen- cleanings, the same scholar sees restoration once again, the duty to distinguish the means tato dal programma di restauro e autentica va- as a search for the currently achievable bal- from the ends, remembering that conservation lorizzazione culturale, sociale ed economica in ance that is most faithful to the original unity. is carried out, first of all, for cultural and more atto, per merito di sensibili e colti investitori pri- Given the correct affirmation that the ‘original’ social motivations, in a subordinate way for eco- vati, nella Manifattura Tabacchi di Firenze, risa- state of the work is impossible to re-establish nomic reasons, where culture (to be under- lente agli scorsi anni trenta (Fig. 4). Dopo un and even to determine objectively, no restora- stood also as valorisation, diffusion and cultur- abbandono ventennale, che l’aveva ridotta in tion can ever claim to restore the original con- al sharing, open to all, without distinctions of condizioni d’incipiente ruderizzazione (Figg. 5- ditions of, for example, a painting. It can only class, age or other type) is the end of conser- 7), essa sta tornando alla vita grazie all’immis- reveal the current state of the original materi- vation, the economic value its, albeit very im- sione di plurime funzioni (artigianali di qualità, als. This circumstance, which is valid for paint- portant, means. In this perspective, ‘architec- artistiche, educative, di socializzazione, lavoro ing as well as sculpture and architecture, im- tural’ restoration, as related to the more gener- e studentato) tutte compatibili con le preesi- mediately clarifies the limits of restoration itself al restoration of works of art and scientific evi- 58
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 dence, is properly an act of culture; insofar as it accompanies it in its very definition, since it it relates to construction and its practicalities responds, even before the ‘how’ and ‘what’, to and uses, it is also characterised by extra-cul- the fundamental question of ‘for whom is it be- tural, social, political, economic and financial ing restored’. As Michele D’Elia observed (dis- components. tinguishing between the restoration of a paint- The aforementioned creativity must certain- ing to be exhibited in a museum and one to be ly be expressed and put into the field, as well placed ‘on the altar of a church’, frequented by as design skills, to be understood in a spe- numerous devotees), this question inevitably cialised sense and conducted along precise guides any choice of intervention (Pellegrino, historical-critical lines, in a virtuous circularity 2020, p. 151). Antoni González Moreno-Na- between history-restoration and the conse- varro, during a recent dialogue in Toledo, when quent results of enhancement. In addition, the he affirmed that ‘restoration is linked with the inadequacy of the restoration ‘of stones only’, use’ (Diálogos en ReUso Toledo, 4 December without an input of life into the monuments 2020). ‘Beyond’, not in the sense that it sur- to be restored, has been highlighted several passes it, as in the case of remaking or rein- times; from here, the concept of ‘integrated con- vention, but in the sense that it prolongs and servation’ emerged in the European context, keeps alive its effectiveness, stimulating its understood as the result of the joint action of appreciation, enjoyment, interest and care, es- restoration techniques and the search for ‘com- pecially on the part of the local community, patible’ functions, to be achieved with a well against the risks of oblivion and abandonment. concerted development of legal, administrative, The purpose of authentic enhancement is, financial and technical means. No longer a ‘pas- in fact, to transform heritage into a real resource, sive’ but, on the contrary, a deeply ‘dynamic’ especially for local inhabitants, and not to turn conservation. it into a mere consumer good. This is in accor- dance with the specific indications of the Code Beyond restoration | Operations to be placed of Cultural Heritage (Italian D.L. 22 January ‘beyond restoration’ are those that can be de- 2004, n. 42), in the text updated in 2008, which fined as ‘reperfecting’, ‘restructuring’, ‘adap- defines it as regulating activities aimed at pro- tation’ for purely functional purposes, ‘reinven- moting knowledge of the cultural heritage and tion’ or ‘remaking’ of a more or less integral of at ensuring the best conditions for the utiliza- an artefact. These are actions that involve the tion and public enjoyment including the pro- monument and transfigure it, often renewing and motion and the support of conservation work completely redesigning it, or reducing it to a mere on the cultural heritage (Art. 6, c.1), after hav- background, as a simple quotation from the ing stated, with a certain solemnity, at the be- ancient, of a radically innovative architectural or ginning that the protection and enhancement urban expression. This is no longer a question of cultural heritage shall concur to preserve the of restoration, because little or nothing remains memory of the national community and its ter- of the ancient material, and its ‘values’ are not ritory and to promote the development of cul- respected, but reduced to a starting point for a ture (Art. 1, c.2). different, new design exercise. Neither is restoration the so-called ‘reuse’, Current issues and considerations | As more with its derivatives and similar, such as ‘revitali- recent developments, in many respects typical sation’, ‘recycling’, ‘recovery’, so much in vogue of the last two decades, we can observe, first- today in the professional architectural field and, ly, a continuous process of geographical and even more, in the regulatory and urban plan- temporal extension of the conservation focus, ning one. Frequently worthy operations, espe- to the point of welding it with ecological de- cially if considered from an ecological point of mands and the protection of the energy bal- view, to be placed ‘next to restoration’, which ance of our planet. Alongside the conservation they approach by the fact that they affect pre- of the products of human doing, there has been existing structures. Reuse, as we have said, is a growing awareness of the territory and the a valid way to ensure the preservation of a his- landscape (air, water, greenery, protection of toric building and to turn it, if possible, to social biological, vegetable and animal varieties, and purposes, but it is not the primary aim nor can therefore of nature in general) as an expression it claim to solve all the problems of restoration in itself. Recovery is directed indifferently, again for practical and economic reasons (which Figg. 4, 6 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: The ex- have not much to do with ‘enhancement’), to terior of building 6 before works; The sub roof of build- all the existing heritage that is poorly main- ing 6 before works; The ground floor of building 9 before tained or unused, but does not by its nature works (credits: MTDM S.r.l.; copyright: A. Fibbi). cultivate the conservative interest and scientific Fig. 7 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: Cortile del- motivations of restoration. la Ciminiera before works (credit: MTDM S.r.l.; copy- Lastly, neither are ‘protection’, ‘safeguard- right: M. Zanta). ing’, ‘programmed maintenance’ and ‘preven- Fig. 8 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: the garret tion’, all of which are important, indeed funda- of building 6 after restoration and new interiors for mental, but still fall within the field of ‘conserva- Polimoda, International Institute of Fashion Design and Fashion Management (credit: MTDM S.r.l.; copyright: S. tion’, understood in the strict sense of the Gallorini). term, and therefore ‘beyond’ restoration in the Fig. 9 | Ex-Manifattura Tabacchi in Florence: the ground strict sense of the term. floor of building 9 after its temporary accomodation as a As for ‘enhancement’, it can be said that it venue for socialization, study, gymnastics, handicrafts stands at the same time, alongside and be- and sales activities in small stores etc. (credit: MTDM yond restoration. ‘Alongside’ in the sense that S.r.l.; copyright: A. Martiradonna). 59
Carbonara G. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 54-61 of today’s feelings that are less interested in social sphere and an authentic cultural ‘val- self, in forms of mutual aid (Severini, 2012, pp. protecting ‘monuments’ than in the living envi- orisation’, as well as towards the economic 58-60). This is all the more so if it will hopefully ronment, given the global risks of environmen- and juridical aspects of the globalization under- be a ‘gentle’ valorisation that pursues the mini- tal disaster and the malaise of living in large ur- way also in this sphere). As we said, the theo- mum intervention not only for adherence to ban areas. Furthermore, the issue of integrat- retical formulations of the twentieth century are restoration methodologies, but for exiguity of ing conservation and environmental sustain- still valid (even those related to the arduous the available resources, which aims to inhabit ability is increasingly emerging. preservation of expressions of contemporary from the beginning the goods, to use them, to Hence also the focus on full accessibility for art or of a living and ever-changing matter such implant activities that are able to support further all, able and disabled, including temporary, to as parks and gardens), the result of a reflection interventions and maintenance (Dal Pozzolo, natural sites and monuments; at the same time, properly European or, better, southern Euro- 2018, pp. 105, 106); according to the Faro Con- to contrast the intrusiveness of many restora- pean and Italian in particular, still substantially vention, always emphasizing the centrality of tions in favour of a more respectful and less current and unsurpassed. man in all cultural processes and with respect to wasteful conservation, also in terms of energy Heritage conservation for ordinary people is all heritage, material and immaterial (Dal Pozzo- and materials, implemented through virtuous fundamentally about the past. Lasts the atti- lo, 2018, p. 120; Council of Europe, 2005). practices of ‘shy restoration’ (Ermentini, 2007). tude that real progress is about the new and The most awaited and relevant novelty at Another important aspect is the develop- the only real creativity is that which produces the national level is undoubtedly represented ment of conservation associations all over the novelty. Obviously, this is false. Conservation is by the Code of Cultural Heritage and Landscape world, including the so-called developing coun- both creative and modern. In fact, in the current (Italian Legislative Decree no 42, of 22 January tries, with fundamental grassroots experiences, climate, it is more subversive to repair what is 2004 and subsequent updates), with the broad- as in the case of some nations in Latin Ameri- defective than to dismantle it and make it new ening of the concept of cultural heritage and its ca, the United States (with a great commit- again. As Elisabeth Spelman (2002) noted, the protection to include the built environment and ment of volunteers to defend, for example, the professional ability to fix things can be difficult the landscape, as well as the attention devoted architecture of Frank Ll. Wright, Richard Neu- to assess in a society whose economy is based to the definitions of some items (protection, en- tra, etc.) and the UK ‘preventive conservation’. on production and the desire for the new. Repa- hancement, conservation, prevention, mainte- This is an extremely important factor in raising ration is contrary to the imperative of capitalist nance, restoration, etc.). Therefore, there has public awareness, the only guarantee of suc- society. Keeping past and present together, been a shift in focus from the most representa- cess at a time of generalised crisis in state in- thinking and acting differently from the process- tive monuments, considered as positive ex- stitutions, especially if it is represented by free es of creating new works, and supporting a ceptions, to the lesser built heritage and to the institutions which, like FAI (Fondo per l’Ambi- new approach that is sensitive to context are most vulnerable and at-risk artefacts; this has ente Italiano), know how to combine the task the real goals of conservation, which is an ac- substituted the exaltation of the artistic value of supervision with sound operations, acquir- tivity of creative mediation. Conservation is and the aesthetic recognition of excellence with ing, preserving and enhancing the cultural val- grounded in an integrated set of knowledge the historical-anthropological documentary val- ue of new sites all the time. and skills, defined by the sciences and humani- ue of the work as a product of the societies However, there is an increasing need for a ties, and is based on a critically recognized or- that have succeeded one another over time. renewed and less selective education in con- der of values (Spelman, 2002; Avrami, Randall The shift that has occurred from the restora- servation and enhancement, which is able to and de la Torre, 2000). Its concepts and meth- tion of the work of art and the reintegration of return to their founding reasons of memory ods of analysis, intervention, and, especially, its image to the active safeguard-conserva- and culture. This is not helped by the lack of prevention are close to issues of sustainability tion/valorisation of the sensitive corporeity of information and, above all, the distortion and and have much to offer for the better public un- the existing built environment (identified as a trivialisation of messages coming from the mass derstanding of that concept. singular and inalienable heritage of the entire media, especially television and newspapers, community), implies a decisive mutation of which continue to exalt restoration not as an Advances in protection and enhancement | In the purposes and the consequent opera- eminently conservative act but as the afore- essence, reconciling conservation, valorisation, tional methods, with an increasingly recog- mentioned ‘return to ancient splendour’, not as sustainability and development is a prerequi- nized and shared attention to the strategies of a patient activity of research and craftsman- site for achieving improved quality of life in en- programmed conservation-maintenance – ac- ship, but as a gestural expression, better if en- vironmentally and culturally sensitive places. cording to the anticipatory lesson of G. Urbani trusted to successful personalities or to the Conservation becomes a dynamic process that (1973. 2000) – that cannot be implemented starchitect of the moment, capable, first of all, involves public participation, dialogue, and con- without the careful management and periodic of impetuously overcoming the resistance of sensus and, in some ways, fosters useful ‘bot- monitoring of the considered cultural resource the State Superintendencies, pushing for inter- tom-up’ conservation processes. As Debora and its environment. From all this follows the ventions that are certainly not conservative but Rigo writes (2014, pp. 30, 31, 36), the valorisa- recognized importance, in the preliminary phase, rather destructive or, as they smugly say, that tion includes the activities of improving the modal- to invest on the knowledge project and on a ‘leave a mark’, and secondly of attracting the ities and dissemination of knowledge of cultural parallel non-destructive diagnostics (aimed at spotlight of the press and of a hasty journal- and landscape heritage, the organization of identifying and removing the causes of degra- ism. These are a far cry from a thoughtful ap- studies, research and scientific initiatives, and dation), as an essential prerequisite for a prop- proach to the subject which, it should be re- didactic-divulgative activities, exhibitions, cul- er project of conservation/maintenance and membered, owes its very origin and conse- tural events in order to improve the public per- physical care of the material document. Con- quent conceptual development to an eminently ception of heritage through an articulated se- sequently, the logic of the intervention always literary, philosophical and historical culture, ries of six actions – protection, conservation, val- moves, consistently, from the ‘great restoration’ with grafts and contributions, only very late, orisation, management, promotion and fruition one-off (increasingly considered only an ex- from the properly artistic and architectural. – which have as their object the process of val- traordinary work and ‘of exceptional character’) In essence, while the contributions of new orisation of the cultural heritage, both public to a good daily practice of management-main- materials and technologies to conservation and and private which are reflected, going back to tenance, in a wide sense, of the landscape and restoration open up unimagined possibilities, the Code of Cultural Heritage, in activities of the existing building, aimed at the realization of conceptual developments, i.e. the philosophi- study, prevention, maintenance and restoration. the minimum intervention. cal core of conservation thinking, prove to be In short, against any forced or even legal Regarding the introduction of the concept quite stable and do not require new self-styled separation, the relationship between protection of ‘valorisation’ in Italy, it must be said that in ‘theories’ (as, for example, in Muñoz Viñas, and enhancement stands as a unitary reality, in the same law (26 April 1964, n. 310) that insti- 2005), they rather ask to be declined taking in- the sense that protection should always imply a tuted the Franceschini Commission, the title of to account the recent acquisitions mentioned hypothesis of conservation, use and enhance- the Commission itself, ‘the protection and the above (with interesting openings towards the ment while the latter supports the protection it- valorisation of the heritage’ are already indicat- 60
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