La traduzione delle canzoni nei film: Music & Lyrics
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA DISSERTAZIONE FINALE La traduzione delle canzoni nei film: Music & Lyrics Relatore: Professor Valerio Fissore Candidato: Francesca Baudino 326490 ANNO ACCADEMICO 2009/2010 i
Introduzione Nel nostro Paese è ormai consuetudine per tutti noi andare al cinema o guardare un film in tv ed ascoltare i dialoghi in italiano anche se gli attori non sono italiani. Questo è dovuto al fatto che l’Italia è un Paese in cui c’è l’abitudine a doppiare i film, e molto spesso chi decide come tradurre un film straniero non si pone neanche la questione di tradurlo in altro modo. Se il doppiaggio viene ben fatto ed è efficace, lo spettatore italiano non ha la percezione che il film sia stato prodotto in un altro Paese e in un’altra lingua, senza considerare l’ambientazione e altri elementi marginali, dato che ormai non tiene più in considerazione nemmeno il labiale. Uno di questi elementi considerati marginali da chi conduce la traduzione del film è tutto quello che riguarda i testi cantati presenti nell’opera audiovisiva e che pone il problema della sua traduzione in una maniera più complessa. Infatti, le canzoni della colonna sonora vengono ormai lasciate nella versione originale, ma siccome sovente accade che la canzone abbia una stretta attinenza con la trama del film, una mancata traduzione comporta l’impossibilit{ per lo spettatore di cogliere il contenuto del film per intero. In questo lavoro di tesi si intende esaminare un caso di questo tipo. A tale scopo ho scelto il film Music & Lyrics diretto da Marc Lawrence. Dopo una presentazione generale delle problematiche legate al doppiaggio e al sottotitolaggio, cioè le due modalit{ di traduzione di un’opera filmica più diffuse, si passer{ ad un’analisi delle scene strettamente correlate alle due canzoni del film prese in esame, Way Back Into Love e Don’t Write Me Off. Poiché il film non offre una traduzione integrale delle due canzoni, nella seconda parte di questo lavoro si avanza una proposta di traduzione motivata sottotitolata. 1
PARTE I 2
Capitolo I Definizione e descrizione della nozione di traduzione La traduzione è un’attivit{ complessa e precisa dal punto di vista funzionale nel campo della comunicazione linguistica tra due comunicanti che parlano lingue diverse. Generalmente con il termine “traduzione” si intende il processo d’interpretazione e di trasferimento di un significato da una lingua di partenza, detta in inglese Source Language (SL) ad una lingua di arrivo, in inglese Target Language (TL). Nel saggio “On linguistic aspects of translation” (1959), il linguista Roman Jakobson paragona il problema dell’interpretazione di un segno linguistico alla nozione di traduzione. Secondo Jakobson esistono tre modi per interpretare un segno verbale: 1) La traduzione esolinguistica (o interlinguistica) o la traduzione vera e propria: è un’interpretazione di segni verbali per mezzo di un’altra lingua; 2) La traduzione endolinguistica (o intralinguistica) o riformulazione: un’interpretazione di forme verbali per mezzo di altri segni della stessa lingua; 3) La traduzione intersemiotica o trasmutazione: un’interpretazione di segni verbali per mezzo di segni di sistemi di segni non verbali. Partendo da queste affermazioni, molti studiosi di linguistica hanno formulato diverse definizioni di traduzione; Laviosa definisce la traduzione “an act of inter-linguistic and inter-cultural transfer that consists in the interpretation of the meaning of the Source Text and the production of a Target Text, aiming to estabilish a relationship of equivalence between two texts” (trad. 3
Un atto di trasferimento interlinguistico e interculturale che consiste nell’interpretazione del significato del testo di partenza e nella produzione di un testo di arrivo che miri a stabilire una relazione di equivalenza tra due testi). La traduzione è quindi è un processo complesso di negoziazione non solo tra due lingue, ma anche due culture. Altro elemento importante da tenere in considerazione in una traduzione di qualsiasi genere è l’equivalenza linguistica. Ogni comunicazione verbale lascia qualche residuo: due persone non condividono mai in modo totale la corrispondenza tra segno, senso e immagine mentale; per trasmettere appieno il significato che una singola parola assume in un dato contesto è necessario a volte servirsi di sostituzioni, disegni e/o a combinazioni di vari segni. Nemmeno entro lo stesso codice linguistico si può si può parlare di sinonimia, cioè quel fenomeno che comunemente viene descritto come la sostituzione di un termine con un altro di significato uguale o simile. Quanto affermato vale, a maggior ragione, nella comunicazione interlinguistica. L’equivalenza è, infatti, la relazione di uguaglianza tra i segmenti del testo di partenza e del testo di arrivo. L’equivalenza può essere ottenuta in una certa misura, ma è un concetto relativo e soggettivo, influenzato da una varietà di fattori linguistici e culturali (Baker 1994). Riguardo alla traduzione, è importante tenere in considerazione anche ciò che afferma Jakobson (1972: 59), secondo il quale ogni esperienza conoscitiva può essere espressa e classificata in qualsiasi lingua esistente, si tratta solo di cercare “l’equivalenza nella differenza” a livello lessicale, sintattico, semantico, pragmatico e funzionale, operando non su singole unità del codice, ma su messaggi: il traduttore interpreta, ricodifica e trasmette da un codice all’altro un messaggio ricevuto. Ogni operazione di traduzione implica che esistano almeno due messaggi distinti, globalmente equivalenti, in due codici diversi. A causa delle differenze tra le lingue, spesso è difficile (se non impossibile: parecchi sono i sostenitori dell'intraducibilità delle lingue) conservare tanto il senso esatto quanto lo stile della scrittura - il ritmo, il registro, il suono, la 4
metrica - e il traduttore si trova costretto a operare scelte che cambiano in funzione della natura del testo stesso e degli scopi che la traduzione si prefigge. Se, per esempio, nel caso di una legge o di un testo tecnico deve essere privilegiata la maggiore aderenza possibile al significato del testo originale, la traduzione letteraria (narrativa, poesia...) può in certa misura scostarsi dall'esatto significato per mantenere invece lo stile e la metrica del testo originale. Vi sono poi situazioni in cui può essere necessario fare ricorso a note esplicative o a perifrasi; è il caso dei giochi di parole, di parole che rimano o si somigliano nella lingua originale ma non in quella di destinazione, dei proverbi oppure di concetti tipici della lingua e della cultura d'origine che non hanno equivalenti diretti nella lingua di destinazione. 5
Capitolo II La traduzione audiovisiva: le sue specificità 2.1 La traduzione audiovisiva La traduzione dei prodotti audiovisivi sotto forma di doppiaggio e sottotitolaggio è iniziata negli anni 30, quando venne prodotto il primo film sonoro della storia. Tradurre un film è un compito difficile. I traduttori devono tenere in considerazione che nei film il significato è costruito nella conversazione che avviene tra coloro che parlano, ma anche e specialmente attraverso la combinazioni di segni verbali e visivi. Infatti, il testo audiovisivo è una costruzione complessa in cui più canali e più codici agiscono simultaneamente. Il canale audio-orale, pur trasmettendo anzitutto il linguaggio verbale è composto di altri sistemi di segni: la musica, i suoni e i rumori. Al contempo, il canale visivo comunica segni che appartengono prevalentemente a codici non verbali: le immagini, i colori, la mimica, i movimenti che accompagnano il parlato, ma anche le insegne dei negozi, le didascalie e, in generale, i messaggi verbali che possono comparire sullo schermo. E’ quindi la presenza di più codici e segni ciò che caratterizza e quindi anche si presume che creerà problemi nella traduzione del prodotto filmico. L’unico elemento che è manipolabile e a cui è permesso il passaggio da una comunit{ linguistica all’altra è proprio il parlato. Per permettere la fruizione dell’opera filmica a persone appartenenti ad altre comunità linguistiche sono possibili principalmente due operazioni traduttive: sostituendo completamente i dialoghi originali con dialoghi nella lingua di arrivo (doppiaggio), oppure accompagnando i dialoghi originali con dialoghi nella lingua d’arrivo scritti (sottotitolaggio). I dialoghi, infatti, svolgono un ruolo principale nel prodotto filmico dato che la conversazione è il veicolo più importante nella costruzione e nel mantenere la realtà ed è il mezzo attraverso il 6
quale, esplicitamente o implicitamente, si instaurano e si confermano le relazioni sociali, si svelano le identità individuali, si costruisce la narrazione della realtà. (Berger, Luckmann, 1966; Eggins, Slade, 1997: 16-17). “I dialoghi di un film vengono scritti perché raggiungano i destinatari in forma parlata e la traduzione ha quindi il difficile compito di ricreare nella lingua di arrivo un ordito di oralit{ simulata” (Pavesi, 2006: 9-10). La traduzione finalizzata al doppiaggio è diversa dalla traduzione scritta per essere parlata poiché il messaggio linguistico in alcuni casi può essere alterato per essere sincronizzato con le immagini sullo schermo. Gli addetti al settore solitamente non usano il termine “traduzione” per riferirsi al doppiaggio, ma utilizzano il termine “adattamento”. Per questo motivo in Italia i traduttori di prodotti audiovisivi vengono chiamati “adattatori- dialoghisti”, in quanto devono ricreare i dialoghi mantenendo il significato originario per adattarli alle immagini e alle costrizioni a cui sono sottoposti, quali ad esempio il sincronismo labiale, in modo da farli risultare il più possibili aderenti all’originale. Il doppiaggio 2.2 Definizione e caratteristiche del doppiaggio Secondo Dries, “dubbing can be best described as the technique of covering the original voice in an audiovisual production by another voice” (trad. Il doppiaggio può essere meglio descritto come la tecnica di copertura della voce originale con un’altra voce in una produzione audiovisiva) e in questo tipo di traduzione audiovisiva “the foreign dialogue is adjusted to the mouth movements of the actor in the film” (trad. i dialoghi stranieri sono regolati ai movimenti della bocca dell’attore nel film)(Dries 1995: 9). Dall’utilizzo dei termini sopra citati, si può notare l’importanza della sincronizzazione in questa tecnica, vale a dire l’uso della massima precisione nell’adattamento del nuovo testo in modo che la traduzione di quella originale e i movimenti labiali degli interpreti coincidano il più possibile. 7
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