Feltrinelli tra due fuochi: Il Dottor Zivago e la censura Paolo Mancosu
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Feltrinelli tra due fuochi: Il Dottor Zivago e la censura Paolo Mancosu Department of Philosophy U.C. Berkeley mancosu@socrates.berkeley.edu 1
Inside the Zhivago Storm Inside the Zhivago Storm è centrato sulla storia editoriale delle due più importanti edizioni del Dottor Zivago. Nel primo capitolo tratto il lungo e difficile percorso che portò alla pubblicazione dell’edizione italiana nel Novembre del 1957. Nel secondo capitolo descrivo la tortuosa vicenda delle edizioni russe che furono pubblicate in Europa e negli Stati Uniti (ricordo che in URSS il romanzo verrà pubblicato solo nel 1988). 2
Inside the Zhivago Storm La terza parte del libro contiene tutta la corrispondenza tra Pasternak e Feltrinelli in lingua originale e traduzione in inglese con altri documenti coevi. I documenti sono accompagnati da lunghe note esplicative che forniscono un quadro preciso della complessa relazione tra Pasternak, Feltrinelli e altri importanti personaggi della vicenda Zivago quali, per citare solo i più prominenti, Sergio d’Angelo, Jacqueline de Proyart, e Olga Ivinskaia. Delle tante trame narrative che si possono inseguire in questo “romanzo del romanzo” vorrei in questa sede dire qualcosa sul problema della censura e della particolare situazione di Feltrinelli a questo proposito. 3
Feltrinelli contro i censori La dura e difficile battaglia che si risolve con la pubblicazione de Il Dottor Zivago nel novembre 1957 è certamente da considerarsi una delle grandi battaglie per la libertà del pensiero contro il tentativo di bloccare la pubblicazione portato avanti sistematicamente dal Comitato Centrale del PCUS – assistito dal KGB –, dall’Unione degli Scrittori Sovietici (ed in particolare dal suo segretario generale Surkov), e dal Partito Comunista Italiano. Nel primo capitolo del libro dettaglio in quasi cento pagine l’evolversi degli eventi tra il 1956 e il 1957. 4
Feltrinelli contro i censori Dopo l’ultimo disperato tentativo del segretario generale dell’Unione degli Scrittori Sovietici, Aleksei Surkov, di bloccare l’uscita del romanzo in Italia, in cui Surkov si lasciava andare a toni di minaccia per l’incolumità di Pasternak, Feltrinelli scrive a Sarah Collins (25 ottobre 1957): “Penso sarà bene usare l’intervista di Surkov per colpire duramente l’Unione degli Scrittori Sovietici e la casa editrice [Goslitizdat] attribuendogli la responsabilità di trasformare la critica in censura e di aver creato, attraverso il loro comportamento e le le loro dichiarazioni irresponsabili, gli elementi di uno scandalo internazionale.” 5
Feltrinelli contro i censori Una posizione simile viene difesa nell’unica intervista rilasciata da Feltrinelli in questo periodo (Corriere di Informazione, 15/16 novembre 1957) in occasione dell’uscita del romanzo in Italia. Feltrinelli polemizza contro l’Unione degli Scrittori Sovietici dicendo: “E non può trovarmi, comunque, consenziente un processo che muovendo i passi da un giusto diritto di critica, si configura successivamente come una persistente vocazione di censura. Contro questo processo, la pubblicazione dell’opera di Pasternak in Italia vuol essere protesta esplicita”. 6
Feltrinelli censore? Alla luce delle azioni di Feltrinelli e della sua polemica anti-censura può quindi sorprendere quanto viene messo in luce nel mio libro, ovvero che Feltrinelli venne attaccato da più parti per aver tentato di censurare il Dottor Zivago. Cercherò ora brevemente di spiegare questo apparente paradosso e di mostrare la tenue linea di confine che in situazioni di estrema polarizzazione – come quella in cui si trovò ad operare Feltrinelli – connette la censura ed il controllo editoriale. 7
Per capire l’essenza di questo paradosso dobbiamo ora considerare alcuni elementi della complessa storia dell’edizione russa in occidente. L’uscita dell’edizione italiana e la preparazione delle edizioni in lingue occidentali poneva il problema dell’edizione russa. Problema spinoso perchè il contratto con Pasternak non prevedeva un’esplicita clausola per l’edizione russa. Al tempo stesso la legislazione sul copyright permetteva a Feltrinelli di proteggere i suoi diritti sull’opera bloccando la pubblicazione occidentale in lingua russa da parte di altri (la stessa situazione si pose anche per la realizzazione cinematografica). 8
Feltrinelli censore? Manya Harari, traduttrice di Pasternak in inglese, aveva infatti informato Feltrinelli dell’interesse di vari gruppi di émigrés russi per la pubblicazione del testo russo ed aveva esortato Feltrinelli a bloccare qualsiasi tentativo di pubblicazione del testo russo. Il 28 novembre 1957 scrive un telegramma a Pasternak: “Organizzazioni varie ansiose stampare testo russo stop credo questo estremamente sconsigliabile al momento stop posso suggerire di minacciare causa legale sulla base del copyright se contattato stop saluti =Harari” 9
Feltrinelli censore? Feltrinelli concorda sull’inopportunità di pubblicare il testo in russo e lo fa fondamentalmente per proteggere Pasternak da ritorsioni. Il giorno stesso (28/11/57) in cui riceve il telegramma della Harari scrive a D. Mascolo della Gallimard: “Caro amico, vi avverto che si potrebbe mostrare un certo interesse da parte di varie organizzazioni russe all’estero per ottenere una copia del testo originale del manoscritto del signor Pasternak… Non intendo rilasciare nessuna autorizzazione per la pubblicazione in lingua originale del Dottor Zivago…. e vi prego di esercitare la massima prudenza per evitare una qualsiasi perdita della fotocopia del manoscritto. Vi autorizzo a dichiarare che perseguirò legalmente qualsiasi infrazione al copyright.” 10
Feltrinelli censore? Inizia così il difficile processo evolutivo che porta poi Feltrinelli, nel marzo del 1958, a cambiare opinione sull’opportunità di pubblicare il testo russo ed a prendere contatto con la Mouton, casa editrice olandese, per la stampa dell’edizione (occidentale) russa che vedrà la luce solo nel febbraio 1959 (edizione Michigan autorizzata da Feltrinelli e stampata a New York da una stamperia menscevica) e nel maggio 1959 nell’edizione Feltrinelli (stampata a l’Aja dalla Mouton). 11
Feltrinelli censore? Ma la pubblicazione ufficiale del testo russo è preceduta da un primo tentativo di “pirataggio” da parte della University of Michigan Press (primavera 1958) e poi dalla pubblicazione di un’edizione pirata pubblicata dalla Mouton (settembre 1958). Ed è proprio inseguendo le tracce dell’edizione pirata Mouton che il legame con il tentativo di pirataggio da parte della Michigan è venuto a galla nell’archivio di Edmund Wilson a Yale. Una delle scoperte fondamentali fatte da me attraverso il lavoro d’archivio è la comune origine dei due progetti in un piano elaborato dalla CIA. La spiegazione della connessione ci viene data dalla fonte principale per l’attribuzione del progetto dell’edizione pirata Mouton alla CIA, Felix Morrow. 12
L’edizione pirata Mouton La pubblicazione di quest’edizione pirata ha del rocambolesco: finanziata dalla CIA, commissionata dalla sezione olandese del gruppo anti-bolscevico Paix et Liberté, stampata (1180 copie) nella stessa stamperia della Mouton con la quale Feltrinelli era in contatto e recante l’imprimatur di Feltrinelli a insaputa di quest’ultimo, distribuita all’esposizione universale di Bruxelles nel settembre 1958 in uno stanzino del padiglione del Vaticano (situato tra i padiglioni dell’URSS e degli USA!) dal pronipote di Lev Tolstoy, portata in URSS illegalmente a bordo della motonave sovietica “Georgia” da marinai interessati a vendere le copie al mercato nero…. 13
Michigan “L’interesse della University of Michigan Press nella pubblicazione del romanzo in russo era motivata dalla convinzione che sarebbe stato utile agli studenti e agli studiosi rendere accessibile questo lavoro in lingua russa, in particolar modo perché era l’obiettivo di colui [Feltrinelli] che reclamava i diritti sull’opera di estendere al mondo intero la censura della Unione degli Scrittori Sovietici. Quest’ultima convinzione fu rafforzata da altre fonti che riportavano che Giangiacomo Feltrinelli aveva dichiarato che il romanzo non era disponibile in russo e non si sarebbe potuto pubblicare senza l’autorizzazione della Unione degli Scrittori Sovietici.” (Hatcher a Wolff, 21 novembre 1958) 14
Felix Morrow e la CIA La lettera a Proffer (1980) 15
Felix Morrow e la CIA 16
Feltrinelli Censore? Ecco dunque ripetuta per l’ennesima volta – molte altre citazioni le potete trovare nel mio libro – l’accusa che Feltrinelli abbia bloccato la pubblicazione del testo russo utilizzata per giustificare sia il tentativo di edizione pirata della Università del Michigan (poi trasformato in pubblicazione legale dopo estenuanti trattative con Feltrinelli) e la successiva edizione pirata della NTS ovvero l’Alleanza Nazionale dei Solidaristi Russi che in una conferenza ufficiale all’Aja nel 1959 dichiarano: “La NTS non ha molte simpatie per l’editore italiano che ha pubblicato il Dottor Zivago perché quest’ultimo è sospettato di avere simpatie per la sinistra. L’Unione Sovietica non riconosce la convenzione di Berna sul copyright e dato che il libro sarà distribuito senza scopo di lucro la NTS si sente libera di farlo.” 17
Burlare la censura Voglio concludere con un episodio ‘divertente’, per così dire, sulle edizioni pirate e la censura. Praga, autunno 1968, sotto l’occupazione dell’URSS. Un gruppo di audaci intellettuali si presenta agli ufficiali sovietici incaricati della censura. Mostrando una copia del Dottor Zivago apparentemente pubblicata in russo nel 1964 dalla casa editrice ‘Zemlia i fabrika’ di Mosca ottengono il permesso di tradurre il testo in slovacco. In realtà presentano una copia pirata in russo prodotta da Alec Flegon a Londra nel 1964 e che simulava nei dettagli di pubblicazione una vera pubblicazione sovietica. I censori ignoravano che la casa editrice ‘Zemlia i fabrika’ era stata stata chiusa da Stalin alla fine degli anni 30 e diedero quindi il nulla osta. Quando si resero conto di come stavano le cose era troppo tardi: il libro era andato a ruba. Venne così alla luce nel 1969 l’unica edizione completa (se escludiamo la Yugoslavia) tradotta all’interno della cortina di ferro. 18
Conclusione Feltrinelli si era trovato in una situazione estremamente delicata. Egli era spinto da opposte esigenze, e cioè da una parte difendere la libertà intellettuale in una battaglia per la tolleranza e dall’altra evitare che questa battaglia fosse letta come una campagna anti-sovietica (o, peggio, pro-capitalista). Per questo la sua posizione rispetto alla pubblicazione dello Zivago fu percepita come ambigua. Se quindi la pubblicazione dello Zivago in italiano e nelle varie lingue occidentali gli permise di sfidare apertamente la censura comunista diventando paladino dell’anti- censura, la situazione nei confronti del testo russo fu molto più complessa e questo portò paradossalmente ad associare Feltrinelli con i censori che egli aveva combattuto. 19
Conclusione Niente esprime meglio la posizione di Feltrinelli di questa lettera a Bert Andreas del 23 dicembre 1957: “Pasternak. La questione non è puramente letteraria ma ha anche un significato politico. Non posso, né voglio evitarlo. Il significato politico non è sicuramente contrario all’Unione Sovietica tout-court, bensì a certe forze che continuano a detenere una posizione molto importante. In questo senso l’intera faccenda mi è stata consigliata proprio dall’Unione Sovietica. Se Tito e Gomulka assumono una posizione autonoma, la cosa ha anche un significato politico di fronte all’Unione Sovietica, ma non per questo costoro rientrano nelle grazie degli imperialisti.” 20
Conclusione Nel breve tempo a mia disposizione ho potuto solo dare un’idea sommaria della posizione particolare di Feltrinelli come eroe anti- censura e al tempo stesso come sospetto censore. Non ho però potuto dare i dettagli che permettono di capire a fondo il perchè di questa situazione. Questo è compito del mio libro che descrive l’estrema complessità della relazione tra Pasternak, Feltrinelli e gli altri protagonisti del “romanzo del romanzo”. Spero che questa mia presentazione vi abbia invogliato a leggerlo per saperne di più. 21
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