La sicurezza delle Olimpiadi Londra 2012: problemi e minacce
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Claudio Catalano No.133 – JULY 2012 La sicurezza delle Olimpiadi Londra 2012: problemi e minacce* Abstract The London 2012 Olympics are about begin but a precise, non- sportive, issue is stealing the show: how to maintain the order for the whole duration of the event? I grandi eventi rappresentano di per sé una sfida all’ordine pub- The Britannic security strategy blico, perché gli eventi di massa sportivi, religiosi e i vertici in- has identified four different kinds of impeding threats: terrorism is ternazionali radunano folle di persone di diversa età, stato di the first one, either in its jihadist, salute e motivazione. La questione della motivazione aggiunge nationalist or anarcho- il rischio di terrorismo o di disordini, che vanno a complicare una insurrectionist manifestation. situazione già al limite del gestibile. Organized crime, domestic ex- Le Olimpiadi e Paraolimpiadi di Londra 2012 rappresentano una tremism and natural catastrophes sfida importante alla sicurezza dei grandi eventi, sono attesi follow, also leaving room for cy- bersecurity threats. circa 14.700 atleti e diversi milioni di visitatori. Dall’aprile 2011, a cominciare dal Royal Wedding e passando per il Diamond The analysis aims at pointing out Jubilee, una serie di cerimonie legate alla famiglia reale hanno nature and extent of these threats testato la capacità di Londra di assorbire tali eventi. for athletes, citizens and tourists attending the Olympic Games, Le Olimpiadi, che Londra ha già ospitato nel 1908 e 1948, sono while explaining criticalities and una questione più complessa delle cerimonie reali citate – che security measures taken by Bri- radunano principalmente sudditi britannici e pochi turisti – il tannic authorities to cope with the Olympic challenge. pubblico delle Olimpiadi proviene da tutto il mondo. Londra, metropoli multiculturale, è abituata ad accogliere persone di diverse razze e culture – i giochi cadono durante il ramadan - ma bisogna vedere se le infrastrutture e le misure prese potran- Claudio Catalano, Phd, aerospace, no reggere l’affluenza di una gran massa di persone. security and defense analyst Per garantire la sicurezza del grande evento, occorre gestire e monitorare lo svolgimento pacifico avvalendosi di strumenti ad alta tecnologia, come centrali di controllo per la visione d’insieme della situazione, che si basano su sistemi di comando e controllo per la fusione dei dati provenienti da telecamere e altri tipi di sensori. È sempre importante il ruolo dell’addetto alla sicurezza nel sito olimpico, che stacca i biglietti, perquisisce le borse, indica le vie d’accesso, eventualmente soccorre in caso di malori e può segnalare i sospetti. La strategia della sicurezza olimpica britannica prevede: 1. proteggere i siti e le infrastrutture olimpiche; *All sources utilised for this article 2. far fronte all’eventualità di eventi che possano sconvolgere i are open sources or officially avail- giochi attraverso capacità adeguate; able documents 3. identificare e arrestare queste minacce; 4. attuare il comando e controllo e la pianificazione; The opinions expressed herein are 5. collaborare con partner nazionali, internazionali e le comuni- strictly personal and do not neces- sarily reflect the position of ISPI. tà locali.
2 ISPI - Analysis Nel caso di rischi ulteriori, come il terrorismo, è importante la prevenzione attraverso opera d’intelligence e la pianificazione utilizzando anche – l’importante innovazione creata per i giochi di Londra – scenari basati su “known unknowns” (le prevedibili incognite). Il rischio terrorismo, atti ostili o disordini La strategia britannica controterrorismo (CONTEST) dell’aprile 2011 prevede 4 minacce ai Giochi Olimpici: terrorismo; criminalità organizzata; estremismo interno e disordini; e infine pericoli come catastrofi naturali e la gestione delle folle. Il CONTEST afferma: «il terrorismo pone la principale minaccia ai giochi. L’esperienza dei giochi precedenti e di altri eventi indica che gli eventi sportivi mondiali forniscono un obiettivo allettante e di alto profilo per i gruppi terroristici, in particolare perché le attività ostili ricevono potenzialmente una pubblicità globale» (10.6). Al momento in cui si scrive non è prevedibile con certezza il grado di rischio terrorismo. Il sindaco di Londra, Ken Livingstone, ha dichiarato che «Londra è una città internazionale con molti amici e nemici, la minaccia terroristica non è nuova, né rappresenta un ostacolo». È stato un pessimo auspicio, l’attentato avvenuto la mattina del 7 luglio 2005, quando si erano ap- pena conclusi i festeggiamenti per la designazione di Londra come sede olimpica e la gente si diri- geva verso il luogo di lavoro. Nel caso di terrorismo o di catastrofi, la dottrina britannica si focalizza soprattutto sulla “resilienza” ovvero sulla capacità di riprendersi in seguito a un incidente, a livello di Stato, infrastrutture e dei cittadini. Per questo, l’8 luglio 2005 la gente ha preso mezzi pubblici per andare a lavorare come tutti i giorni. È necessario, infatti, evitare la psicosi da terrorismo. Il direttore generale del Security Service (MI5), Jonathan Evans, in una delle sue rare apparizioni pubbliche ha dichiarato in giugno: «i giochi non sono un obiettivo facile e il fatto che abbiamo bloc- cato diverse trame terroristiche qui e altrove negli ultimi anni dimostra che il Regno Unito comples- sivamente non è un obiettivo facile». Evans ha dichiarato che il livello di allerta per un attacco terroristico è “fondato” ovvero c’è una possibilità di attacco, ma ha aggiunto che la valutazione è «un gradino sotto rispetto al livello che c’è stato negli ultimi dieci anni». Il CONTEST dava, infatti, un livello di allerta “serio” al rischio terro- rismo. Per l’MI5, appunto, il numero di attacchi verso obiettivi britannici è diminuito dal 2011. Nel rapporto annuale pubblicato il 12 luglio dalla Commissione intelligence e sicurezza del Parla- mento britannico su informazioni del MI5 sono contemplate 3 minacce terroristiche: 1) un attacco di al-Qaeda o suoi affiliati ai giochi o cittadini americani o israeliani; 2) un attacco o un falso allarme di frange dissidenti dell’Ira; 3) scontri tra gruppi etnici o rivali delle nazioni presenti ai giochi. Anche i cyber attacchi possono rappresentare una minaccia ulteriore. A questi, gli analisti aggiungono eventuali gesti isolati da parte di fanatici islamici “lupi solitari” o il pericolo degli anarchici insurrezionalisti e attivisti. Al-Qaeda non ha più compiuto attacchi in grande stile dagli attentati di Londra del 2005 e dopo la morte di Bin Laden l’attuale dirigenza non sembra più in grado di allestire operazioni estere, ren- dendo l’eventualità di un attacco più difficile. Non così per l’affiliazione di al-Qaeda nella penisola araba (Aqap) formata nel 2009 da fuoriusciti sauditi in Yemen, che progetta attentati in grande stile contro gli Stati Uniti, come il fallito tentativo di abbattere un aereo di linea americano nel dicembre 2009. Secondo il «Sunday Times», l’Aqap avrebbe reclutato un norvegese convertito musulmano per dirottare un aereo di linea americano in una missione suicida tipo 9/11. L’atto potrebbe accadere
ISPI - Analysis 3 durante il periodo dei giochi, ma non necessariamente a Londra, anche perché l’instabilità in Ye- men rende difficile preparare un’operazione nel Regno Unito. È possibile poi, che eventuali terrori- sti evitino Londra, troppo sotto i riflettori, e colpiscano un paese terzo. Ci sono state segnalazioni di possibili atti contro la comunità ebraica o la delegazione israeliana a Londra, perché ricorre il 40° anniversario dell’attentato delle Olimpiadi di Monaco e a metà luglio di quest’anno c’è stato quello a Burgas in Bulgaria. Sempre secondo il «Sunday Times», il Mossad starebbe ricercando degli europei convertiti affiliati a Qds – unità delle guardie repubblicane irania- ne » e Hezbollah, che progetterebbero un attentato tipo Monaco 1972. L’unica minaccia di al-Qaeda espressamente diretta alle Olimpiadi risale a marzo 2012 con l’apparizione su un sito internet di un estremista di nome Abu Hija Ansari di un piano per avvelena- re le persone mischiando cianuro a creme per le mani. Un piano che poteva essere eseguito da terroristi fai-da-te, ma non su larga scala. Per l’intelligence americana e britannica, appunto, la categoria più credibile di terroristi islamici è caratterizzata dai “lupi solitari”, individui o piccole cellule di aspiranti jihadisti, formatisi attraverso i siti internet di al-Qaeda e sconosciuti alla polizia, o come nel caso degli attentati di Londra del 2005, conosciuti dalla polizia, ma ritenuti non pericolosi. Per farli sentire con il fiato sul collo, le autorità britanniche hanno eseguito una serie di arresti di sospettati. Il 5 luglio 2012 sono state arrestate 6 persone – tra cui un inglese convertito – anche se secondo la polizia l’arresto non è legato alle Olimpiadi. Il 20 luglio una donna e il marito sono stati arrestati perché accusati di stare organizzando attentati contro la comunità ebraica di Manchester. Eventuali lupi solitari sono ritenuti più pericolosi dei terroristi tradizionali sia perché sono imprevedibili, sia perché potrebbero utilizza- re trappole esplosive e armi automatiche – come fece Anders Breivik in Norvegia nel luglio scorso – con effetti dirompenti. I gruppi di dissidenti di indipendentisti repubblicani nordirlandesi contrari alla pace, come la fazione glaigh na hEireann (Onh) della Real Ira (Rira) o in minor misura il Continuity Ira (Cira), hanno la capacità di colpire all’interno del Regno Unito. Il Rira ha colpito Londra nel 2000 e 2001 sebbene da allora non ci siano stati più attacchi, il Diamond Jubilee avrebbe rappresentato per i terroristi irlandesi un bersaglio migliore delle Olimpiadi. Per l’MI5 c’è il rischio che militanti stranieri o gruppi di dissidenti in esilio possano utilizzare i Giochi per compiere atti ostili – contro propri concittadini o di nazioni nemiche – approfittando della pre- senza di esponenti politici stranieri e delle delegazioni sportive. Londra non è immune a regola- menti di conti tra dissidenti asiatici o africani, sebbene assassinii politici o attacchi alle delegazioni siano improbabili, anche l’eventualità di attacchi o altre forme di azioni dirette non letali potrebbe provocare un grave danno alla reputazione del Regno Unito e delle delegazioni nazionali. Rappresentano invece la minaccia più credibile, i gruppi anarco-insurrezionalisti o di attivisti, seb- bene potrebbe trattarsi di atti raramente letali. Il grado di disordini sociali nel Regno Unito è cre- sciuto a considerare le sommosse dell’agosto 2011 e le proteste di Occupy London nell’ottobre 2011 e giugno 2012. A differenza di altri gruppi, gli anarchici e attivisti considerano le Olimpiadi come un simbolo di “opulenza” a beneficio delle multinazionali. Nel marzo 2012 un esponente di Occupy ha dichiarato di voler rendere «Londra 2012 il più grande atto di disobbedienza civile dei nostri tempi». In maggio, la branca inglese dell’italiana Federazione anarchica informale (Fai) ha sabotato la fer- rovia di Bristol, importante polo industriale-tecnologico e sede di varie multinazionali, e nel suo bollettino di rivendicazione ha annunciato di voler utilizzare la guerriglia urbana per distruggere l’immagine del Regno Unito e danneggiare l’economia durante i Giochi. Non a caso, gli americani ritengono importante proteggere i dipendenti delle proprie aziende a Londra durante le Olimpiadi, che costituiscono un “soft target“ per anarchici che vogliano colpire il “logo”.
4 ISPI - Analysis Anche la minaccia cyber non è letale, ma molto pericolosa per danni alla reputazione. Hacker han- no già utilizzato il phishing per carpire informazioni e finti siti web di biglietterie per rubare denaro. Altre minacce includono gli attacchi di distributed denial of service (Ddoa) ai siti internet olimpici o attacchi malware ai server per raccogliere informazioni o impiantare codici con intento doloso. Queste sono minacce di poco conto, rispetto a un attacco alle infrastrutture critiche, che andrebbe a complicare una situazione di traffico olimpico già fortemente congestionato. Tuttavia, il Techno- logy Operations Center olimpico è preparato a contrastare questi attacchi e a mitigarne gli effetti, come questa altre strutture sono state predisposte per fronteggiare le minacce. La pianificazione contro le minacce e i “known unknowns” La pianificazione richiede la massima flessibilità per rispondere alla gamma di minacce. Le minac- ce e vulnerabilità sono riportate nel Olympic Safety and Security Strategic Risk Assessment e sono valutate e aggiornate dall’Olympic Strategic Threat Assessment, parte del Olympic Intelligence Centre, che riporta al National Olympic Security Coordinator. Queste strutture sono coadiuvate dal Joint Terrorism Analysis Centre per il terrorismo e dal Cyber Security Operations Centre per la minaccia cyber. Per ogni evenienza, il governo britannico si prepara a tutto e la pianificazione dei “known un- knowns” è compito del Protocol Coordination Centre (Pcc) formato da funzionari britannici e olimpi- ci, in contatto con il Coordination Centre del Foreign and Commonwealth Office attivo H24 e con il Comitato olimpico. Oltre alla minaccia terroristica, considerato uno scenario ovvio, il Pcc ha valutato una serie di sce- nari, che implicano crisi internazionali, nazionali e catastrofi naturali. Considerato che sono attesi a Londra per i Giochi circa 120 capi di stato e di governo, soprattutto durante la cerimonia d’apertura, le crisi internazionali possono essere una complicazione. Tra le varie opzioni, si considera ad esempio, l’eventualità di un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani con le sue ripercussioni diplo- matiche. In casi come questo, potrebbe rendersi necessario convocare un summit d’urgenza o radunare tutti i politici presenti in una località segreta. In aprile, il Pcc ha svolto un’esercitazione in cui si simulava un colpo di stato in un ipotetico paese partecipante ai giochi per stabilire il modo in cui trattare il capo di stato e i cittadini del paese terzo presenti nel Regno Unito. Sono considerate situazioni anche più soft, come ad esempio che un capo di stato straniero si presenti a sorpresa, perché non invitato ai giochi o perché semplicemente aveva inizialmente declinato. In questo caso, persino trovare uno spazio per il suo jet privato a Heathrow – già congestionato dal traffico olimpico – diventa un difficile esercizio di diplomazia. Per gli scenari di crisi interna, il Pcc considera l’ipotesi di dover proteggere ed eventualmente eva- cuare le delegazioni e gli spettatori nel caso in cui si verifichino disordini simili a quelli scoppiati a Londra nell’agosto dello scorso anno. Il «Sunday Times» rivela che sono state installate “panic room” vicino agli stadi come rifugio sicuro per vip e spettatori in caso di bisogno. Nella pianificazione del Pcc rientrano anche le catastrofi naturali, come nel caso di scuola in cui un’eruzione vulcanica possa disturbare il traffico aereo come accadde nel 2010 con il vulcano islandese Eyjafjallajökull. Per il Pcc un’eccessiva pianificazione può essere negativa, la flessibilità rimane una priorità nel caso dei “known unknowns”. In ogni caso il Pcc deve assicurare la resilienza, in caso di eventi ne- gativi, e anche evitare il danno alla reputazione del Regno Unito. Le forze schierate e il caso G4S
ISPI - Analysis 5 Un forte danno reputazionale al Regno Unito e alla sicurezza dei giochi è rappresentato dal caso G4S. A metà luglio ha destato scalpore la notizia che la G4S – prima società privata operante nel settore sicurezza, con 657.000 persone, e seconda società privata del mondo per numero di dipendenti dopo Wal-Mart – non è in grado di onorare il contratto da 284 milioni di sterline fornendo i 10.400 addetti previsti – già ridotti rispetto ai 14.000 inizialmente richiesti. Solo 4.000 addetti sono stati resi disponili, mentre altri 9.000 sarebbero solo una lista virtuale di candidati. Sembra che gli addetti già addestrati – reclutati spesso tra inoccupati e persone con scarsa formazione scolastica – abbiano standard molto bassi e non siano persino in grado di parlare correntemente l’inglese. Il programma “Bridging the gap” per reclutare studenti liceali e di università è stato ignorato da G4S, perché avrebbe dovuto pagare gli studenti di più rispetto agli inoccupati. Oltre al danno reputazionale creato dalla notizia, la situazione costringe il governo britannico a ricorrere all’esercito per fornire 3.500 soldati. Ciò crea un problema per le forze armate, che dato l’impegno in Afghanistan, sono già overstretched. L’esercito ricorrerà probabilmente alle “spine” delle compagnie di addestramento e ai “veterani” della 7° brigata corazzata, della 20° brigata – appena tornata dall’Afghanistan – e ai Royal Marines della 3° brigata Commando. Inoltre per far fronte a ulteriori necessità, sono stati messi in stand-by altri 1.700 soldati pronti a mobilitarsi entro 48 ore. Così facendo, però si interferisce con l’addestramento e la turnazione della forza e si annul- lano le forze di contingenza previste dal progetto di “Future Force 2020” – che prevede delle forze di proiezione, di contingenza e di riserva con diverso grado di prontezza operativa. Assume così maggior valore l’opposizione ai tagli alla difesa, perché si dimostra che la riduzione del personale militare impedisce di far fronte sia alle operazioni in teatro che alle emergenze. Nonostante sia in discussione il taglio del 20% al budget della pubblica sicurezza con l’outsourcing a società private, per colmare il gap creatosi è stato chiesto aiuto anche alla polizia. Alla Westland Midland Police Authority sono stati richiesti 350 poliziotti per 10 giorni. Proprio questa forza di poli- zia avrebbe dovuto valutare un contratto di outsourcing a G4S. Per la vicenda G4S, la polizia del Surrey ha deciso di interrompere un contratto di outsourcing da 1,5 miliardi di sterline e molti altri contratti di questo tipo sono a rischio. Inoltre, la sicurezza olimpica non è legata a un solo luogo circoscritto – come nel caso delle cerimonie reali – il luogo della cerimonia e il percorso del corteo – ma a più siti contemporaneamente e potenzialmente all’intero paese. Un eventuale terrorista potrebbe colpire più facilmente in un luogo meno sorvegliato rispetto a Londra. Per questo le forze di polizia non possono sguarnire i propri presidi per andare a rinforzare la capitale. Paesi terzi hanno fornito il loro aiuto. L’ambasciatore francese ha offerto l’invio di unità della gen- darmerie facendo alzare qualche britannico sopracciglio. È, invece, già in azione una squadra di detective rumeni che aiutano la Metropolitan police a monitorare la popolazione rom presente a Londra. Così sono presenti 500 agenti dell’Fbi, un nucleo del Mossad e ufficiali di collegamento dei servizi d’intelligence di tutti i paesi partecipanti che si coordineranno attraverso l’Intelligence Centre per i Giochi. Inoltre, la Royal Navy ha attraccato sul Tamigi la portaelicotteri HMS Ocean con il ponte di volo operativo, la Raf ha reso disponibili alcuni caccia Eurofighter della base di Northolt, alcuni aerei senza pilota pattuglieranno i cieli e missili antiaerei terra-aria sono stati schierati in sei siti oltre a postazioni antiaeree e cecchini sui tetti dei palazzi più alti. Le postazioni antiaeree hanno scatenato le proteste dei cittadini, ma il primo ministro Cameron autorizzerebbe personalmente l’abbattimento di aerei dirottati da terroristi suicidi. In tutto i britannici hanno già mobilitato un totale di circa 17.000 soldati e 12.500 poliziotti solo per gestire l’evento di massa all’interno dei siti olimpici. Si tratta del più grande schieramento di forze britanniche in un’operazione non militare. Un analista dell’intelligence americana ha ironizzato sul fatto che le autorità britanniche abbiano mobilitato e pubblicizzato massicci schieramenti di sicurezza, molto più elaborati ed estesi delle minacce note.
6 ISPI - Analysis Le minacce terroristiche, in particolare, sono comunque conside- La ricerca ISPI analizza le rate di basso o moderato livello di probabilità. dinamiche politiche, strategi- che ed economiche del siste- Le autorità britanniche avranno svolto egregiamente il loro lavo- ma internazionale con il du- ro, proprio se questo non sarà evidente. Ovvero se oltre ad ave- plice obiettivo di informare e re schierato truppe e poliziotti e aver concepito scenari in cui si di orientare le scelte di policy. “pensa l’impensabile”, riusciranno a far procedere le Olimpiadi I risultati della ricerca vengo- tranquillamente e senza scosse, così che solo le medaglie e i no divulgati attraverso pub- successi sportivi facciano notizia durante lo svolgimento dei blicazioni ed eventi, focalizza- Giochi. ti su tematiche di particolare interesse per l’Italia e le sue relazioni internazionali e arti- colati in: 9 Programma Africa 9 Programma Caucaso e Asia Centrale 9 Programma Europa 9 Programma Mediterraneo e Medio Oriente 9 Programma Russia e Vicini Orientali 9 Programma Sicurezza e Studi Strategici 9 Progetto Argentina 9 Progetto Asia Meridionale 9 Progetto Cina e Asia Orientale 9 Progetto Diritti Umani 9 Progetto Disarmo 9 Progetto Internazionaliz- zazione della Pubblica Amministrazione Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo. ISPI Palazzo Clerici Via Clerici, 5 I - 20121 Milano www.ispionline.it © ISPI 2012
Puoi anche leggere