LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE DI PORTO MARGHERA - Antonio Revedin Direttore Pianificazione Strategica e Sviluppo - Urbanpromo
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LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE DI PORTO MARGHERA Antonio Revedin Direttore Pianificazione Strategica e Sviluppo Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale URBAN PROMO Venezia, Ca’ Badoer – 21 settembre 2018
LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE NEI PORTI Legge 84/94 di riordino della legislazione in materia portuale e ss.mm.ii: - Nell’agosto del 2016 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 169, che istituisce le nuove Autorità di Sistema Portuale. Per i porti di Venezia e di Chioggia è stata istituita l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (art. 6, comma 1 – Allegato A); - Il d.Lgs. 169 è stato altresì novato con disposizioni integrative e correttive ai sensi del D.Lgs n.232 del 13 dicembre 2017.
LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE NEI PORTI Legge 84/94 di riordino della legislazione in materia portuale e ss.mm.ii Art. 4 Classificazione dei porti 3. I porti, o le specifiche aree portuali di cui alla categoria II, classi I, II e III, hanno le seguenti funzioni: a) commerciale e logistica; b) industriale e petrolifera; c) di servizio passeggeri, ivi compresi i crocieristi; d) peschereccia; e) turistica e da diporto.
LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE NEI PORTI Legge 84/94 di riordino della legislazione in materia portuale e ss.mm.ii Art. 5 Programmazione e realizzazione delle opere portuali. Piano regolatore di sistema portuale e piano regolatore portuale (come modificato dal D.Lgs n.232 2017) Il piano regolatore di sistema portuale è lo strumento di pianificazione del sistema dei porti ricompresi nelle circoscrizioni territoriali delle Autorità di sistema portuale di cui all’articolo 6, comma 1. Il piano si compone di un documento di pianificazione strategica di sistema (DPSS) e dei piani regolatori portuali di ciascun porto.
LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE NEI PORTI Legge 84/94 di riordino della legislazione in materia portuale e ss.mm.ii Il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema: - definisce gli obiettivi di sviluppo e i contenuti sistemici di pianificazione delle Autorità di sistema portuale; - individua e perimetra le aree destinate a funzioni strettamente portuali e retro- portuali, le aree di interazione porto-città e i collegamenti infrastrutturali di ultimo miglio di tipo viario e ferroviario coi singoli porti del sistema e gli attraversamenti del centro urbano; Il Piano Regolatore Portuale dei singoli porti del sistema: - delimita e disegna l’ambito e l’assetto complessivo delle aree destinate a funzioni strettamente portuali e retro-portuali e agli assi di collegamento viario e ferroviario, come individuate nel documento di pianificazione strategica di sistema approvato, quali quelle destinate alle attività commerciali e crocieristiche, al diporto, alla produzione industriale, all’attività cantieristica e alle infrastrutture stradali e ferroviarie; - individua analiticamente anche le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate.
RILASCIO DEI TITOLI URBANISTICI ED EDILIZI NELLE AREE DEMANIALI Il D.Lgs. 169 ha introdotto il comma 5 bis all’art 5 della L. 84/94 che innova sostanzialmente il procedimento di rilascio dei titoli urbanistici ed edilizi volti alla realizzazione di opere da parte di privati nei porti: L’esecuzione delle opere nei porti da parte della Autorità di Sistema Portuale è autorizzata ai sensi della normativa vigente. Fatto salvo quanto previsto dal suddetto articolo, nonché dalle norme vigenti in materia di autorizzazione di impianti e infrastrutture energetiche, nonché di opere ad essi connesse, l’esecuzione di opere nei porti da parte di privati è autorizzata, sotto tutti i profili rilevanti, in esito ad apposita conferenza di servizi convocata dalla autorità di sistema portuale o, laddove non istituita, dalla autorità marittima, ai sensi dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241 cui sono chiamate tutte le Amministrazioni competenti. In caso di dissenso tra le amministrazioni partecipanti alla conferenza dei servizi, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241.
PIANO REGOLATORE PORTUALE Oggi Venezia ha 2 PRP vigenti: - Il Piano Regolatore Portuale del 1908 per la Marittima a Venezia; - Il Piano Regolatore Portuale del 1965 per Porto Marghera
IL PROBLEMA DEL CONSUMO DEL SUOLO La L.R 14/17 mira a ridurre il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050. Contiene previsioni volte alla: - riqualificazione edilizia ed ambientale - rigenerazione urbana. IL DOVERE PRIMARIO NEL PENSARE AL FUTURO DI PORTO MARGHERA È IL RECUPERO AMBIENTALE E FUNZIONALE DELLE SUE AREE.
IL RECUPERO DI PORTO MARGHERA IL VALORE DEL BROWNFIELD Rispetto a molte altre aree industriali Marghera ha un valore aggiunto: la funzione portuale. Inserire funzioni non correlate alla banchina riduce la massa critica necessaria al sistema per mantenersi in efficienza. Per questo il porto sta portando avanti una serie di interventi : - il nuovo terminal crociere; - il raddoppio del terminal Autostrade del Mare; - la realizzazione del nuovo terminal container nell’area Montesyndial; - il progetto LNG. Interventi a zero consumo del TERMINAL COMMERCIALI suolo che prevedono il recupero di TERMINAL INDUSTRIALI aree bronwfield. TERMINAL PETROLIFERI PROGETTI DI SVILUPPO AREA PORTUALE
IL NUOVO TERMINAL CROCIERE L’atto di indirizzo del Comitatone del 7 Novembre 2017 prevede: - le grandi navi arriveranno a Marghera (Canale Nord); - una fase transitoria nella quale Autorità Marittima adotterà una ordinanza per definire un limite, alle navi che percorrono bacino san Marco, che tenga conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali Il progetto prevede un terminal passeggeri dotato per preservare al massimo la Laguna; di 2 accosti per navi da crociera di maggiori dimensioni presso il canale industriale nord. Questo consentirà: - sarà oggetto di valutazione l’adeguamento a - di servire la domanda crocieristica in evoluzione PRP del Canale Vittorio Emanuele III per dal punto di vista delle dimensioni del naviglio; consentire l’accesso alla Stazione Marittima per - di recuperare aree ambientalmente compromesse e sviluppare servizi compatibili con lo spazio le navi di intermedie; urbano; - di rafforzare il rapporto città-porto. - sarà riesaminato l’impianto del Decreto Clini Passera.
MULTICRITERIA CROCIERE 1 Selezione dei progetti 3 Misura degli obiettivi Opzione zero (pre clini passera) Marittima limitazione volontaria 96,000 GT Nuovo terminal al Lido 4 Normalizzazione della matrice progetti- Montesyndial Terminal Ro-Ro di Fusina (adeguato) obiettivi Molo Sali Canale Nord Sponda Nord 5 Pesi e Ricerca della soluzione ottima 2 Individuazione degli obiettivi Capacità giornaliera Rispondenza a principi di ingegneria portuale Home port Compatibilità con rischio d'incidente rilevante Interferenza della singola nave col traffico portuale merci Tempi di approvazione e realizzazione (giorni) Costi di realizzazione (mil €) Analisi di rischio di realizzazione Tempo di navigazione all'interno della laguna Conformità urbanistica Interazione città-porto Servizio tecnico nautici Interferenze traffico acqueo urbano Perdita potenziale di traffico al 2030 per limitazione approdi Percezione sociale Anni di esercizio adeguati alle previsioni di domanda Consumo del territorio
NUOVO TERMINAL CROCIERE NODO ESTESO AEROPORTO MARCO POLO NUOVO TERMINAL CROCIERE STAZIONE DI MESTRE CASELLO AUTOSTRADALE VENEZIA CAPACITA’ ALBERGHIERA DIFFUSA
IL NUOVO TERMINAL CONTAINER Realizzazione di un nuovo terminal container nelle aree dismesse da funzioni industriali delle produzioni petrolchimiche. L’intervento si propone di: - ampliare le aree del Porto di Venezia a disposizione; - rendere disponibili nuovi spazi per gli altri traffici commerciali e per lo sviluppo di nuove attività e servizi; - diventare hub della distribuzione portocentrica. Il nuovo terminal: 1.400 m di banchina; 83 ettari di superficie; Dotato di un’accessibilità stradale e ferroviaria ad hoc, consentirà lo sviluppo: del traffico container sul fronte banchina, di funzioni di logistica e industria leggera, sul retro banchina.
IL NUOVO TERMINAL RO-RO Espansione del terminal Autostrade Del Mare di Fusina: - realizzazione della seconda darsena, entro il 2018. FINANZIAMENTO UE DI 2,5 - nuovi piazzali e strutture accessorie. MILIONI €, PROGRAMMA «MOTORWAYS OF THE SEA». L’espansione del terminal consentirà: - lo sviluppo dei collegamenti marittimi; - il miglioramento della catena logistica del Corridoio Adriatico- Ionico con lo sviluppo del traffico intermodale. Il terminal AdM Fusina è un esempio di riqualificazione ambientale e di sviluppo di attività economiche in chiave portuale e logistica. L’intervento ha coinvolto anche la viabilità e i collegamenti ferroviari.
IL NUOVO TERMINAL LNG - Realizzazione (privati con la collaborazione AdSP) di un deposto costiero LNG, nel Canale Sud, dotato di serbatoi per una capacità complessiva di 32.000m3, La Direttiva 2014/94/EU sullo sviluppo in grado di gestire sino a 900.000 m3 l’anno. dell’infrastruttura per i combustibili alternativi prevede che i porti marittimi appartenenti alla rete centrale TEN-T debbano dotarsi, entro il 31 dicembre 2025, di punti di rifornimento per il LNG. - Costruzione di una bettolina per il trasporto per la distribuzione e il bunkeraggio in grado di trasportare 3.000/4.000 m3 di LNG.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Antonio Revedin Direttore Pianificazione Strategica e Sviluppo Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale URBAN PROMO Venezia, Ca’ Badoer – 21 settembre 2018
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