La Primavera di Praga - JAN PALACH Il gesto estremo di un ragazzo contro l'oppressione comunista
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La Primavera di Praga JAN PALACH Il gesto estremo di un ragazzo contro l’oppressione comunista Mattia III a 1
Breve passo indietro USA e URSS due superpotenze Due diversi sistemi politici Piano Marshall La Guerra Fredda La politica del terrore e la corsa agli armamenti Stati satellite Primavera di Praga: l’origine del termine Mattia III a 2
Primavera di Praga Politica estera dell’URSS La politica dell'Unione Sovietica di appoggiare ed imporre negli stati satellite solo governi di stile sovietico, usando se necessario anche la forza, divenne nota come Dottrina Brezhnev, dal nome del leader sovietico Leonid Brežnev, che fu il primo a teorizzarla pubblicamente, sebbene di fatto fosse già stata applicata fin dai tempi di Stalin. Questa dottrina fu la base della politica estera sovietica fino a quando, negli anni ottanta, sotto Mikhail Gorbačëv, fu sostituita dalla cosiddetta Dottrina Sinatra. La dirigenza sovietica dapprima usò tutti i mezzi diplomatici possibili per fermare o limitare le riforme portate avanti dal governo cecoslovacco, poi, vista l'inutilità di questi tentativi, iniziò a preparare l'opzione militare. Mattia III a 3
Primavera di Praga Situazione in Cecoslovacchia e antefatti Gli anni ‘60 sono stati un periodo di maggior libertà politica e culturale e dei cambiamenti si ebbero persino all'interno dello stesso partito comunista. Alexander Dubček, segretario del partito comunista, cercò di creare una versione più umana del socialismo, "il socialismo dal volto umano", con l'intento di garantire alla popolazione i diritti di base e ridurre le persecuzione politica nel paese. Questi periodo di cambiamento raggiunse il suo culmine nella primavera del 1968 (nota come "Primavera di Praga") quando le riforme raggiunsero il governo. La crescente libertà politica in Cecoslovacchia fu vista come una minaccia dall'Unione Sovietica. Il 21 agosto 1968, cinque nazioni membro del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia e le truppe sovietiche continuarono ad occupare il paese fino al 1989. Mattia III a 4
Primavera di Praga Invasione e conseguenze La stagione delle riforme ebbe bruscamente termine nella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968, quando una forza stimata fra i 200.000 e i 600.000 soldati e fra 5.000 e 7.000 veicoli corazzati invase il paese. I comunisti cecoslovacchi, guidati da Alexander Dubček, furono costretti dal precipitare degli eventi a riunirsi clandestinamente in una fabbrica. I paesi democratici dovettero limitarsi a proteste verbali, poiché era chiaro che il pericolo di confronto nucleare al tempo della Guerra Fredda non consentiva ai paesi occidentali di sfidare la potenza militare sovietica schierata nell'Europa centrale. Dopo l'occupazione si verificò un'ondata di emigrazione, stimata in 70.000 persone nell'immediato e di 300.000 in totale, che interessò soprattutto cittadini di elevata qualifica professionale. Gli emigranti riuscirono in gran parte ad integrarsi senza problemi nei paesi occidentali in cui si Mattia III a 5 rifugiarono
Jan Palach Il simbolo della contestazione Jan Palach (Všetaty, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) è stato un patriota cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica del suo Paese. Per protestare contro quell’iniziativa bellica, Palach prima fondò un gruppo di volontari anti-URSS e successivamente nel tardo pomeriggio del 16 gennaio 1969 Jan Palach si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, e si fermò ai piedi della scalinata del Museo Nazionale, si cosparse il corpo di benzina e si appiccò il fuoco con un accendino. Con il suo gesto sperava di squarciare la passività e la rassegnazione dei suoi concittadini dopo la “normalizzazione”, di lanciare un messaggio di supremo rifiuto che doveva toccare il cuore del suo popolo. Consapevoli del valore politico-simbolico di questa morte le autorità misero in piedi una campagna di disinformazione, che però non diede i risultati previsti. A nulla valsero infatti i tentativi di far passare Palach per uno psicopatico. Palach venne considerato dagli antisovietici come un eroe e martire. Il sacrificio di Jan deve essere ricordato perché i ragazzi di oggi sappiano quali sono i veri valori, sappiano che, mentre diamo importanza fondamentale a cose stupide ed effimere come un vestito, ci sono stati giovani che nel nome di un Idea hanno dato la vita compiendo gesti estremi, e hanno fatto ciò per evitare, paradossalmente, che altri potessero seguirli Mattia III a 6
Jan Palach Un tributo musicale italiano « Poiché i nostri popoliFrancesco Guccini e sono sull'orlo i Nomadi della (1970) disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, Di antichi pronti a bruciarsi fasti causa. per la nostra la piazza Poichévestita ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana.Grigia guardava Noi esigiamo la nuova l'abolizione della sua vita: censura e la proibizione di Zpravy. SeCome ogni le nostre giorno richieste non lasaranno notte arrivava, esaudite entro cinque giorni, il 21Frasi gennaioconsuete 1969, e sesui il nostro muripopolo non darà un sostegno di Praga. sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà » Ma poi la piazza fermò la sua vita Mattia III a 7
Testi e fonti Da “Storia d’Europa” Bruno Mondadori appunti forniti dalla proff.sa Sanna “Wikipedia” l’enciclopedia libera Foto Josef Koudelka Magnum/Contrasto Musica sottofondo “Rome Countryside” tratta da “Assassin’s Creed Brotherhood” Canzone “Primavera di Praga” di Francesco Guccini e i Nomadi (1970) Sigla di coda “Infiltrating the Borgia Castle” tratta da “Assassin’s Creed Brotherhood Mattia 8
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