La pedagogia speciale e le scienze dell'educazione - Il processo di trasformazione della pedagogia tradizionale, basata un - Istituto ...

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La pedagogia speciale e le scienze dell'educazione - Il processo di trasformazione della pedagogia tradizionale, basata un - Istituto ...
La pedagogia speciale
   e le scienze dell’educazione.

 Il processo di trasformazione della
pedagogia tradizionale, basata un
  po’ sulla filosofia, un po’ sul buon
       senso, un po’ sulla natura
scientifica. E’ un processo che dura
           da molti decenni.
                          A. Visalberghi
Dalla pedagogia speciale……
La pedagogia speciale nasce negli anni 60 dal
  contributo di Roberto Zavalloni.
Nasce come contributo a quella che all’epoca
  riguardava la disabilità. La sua definizione era la
  seguente:
La P.Spec. È la scienza delle difficoltà psichiche, dei
  ritardi e delle turbe di ogni sorta nello sviluppo bio-
  psichico sociale del fanciullo e del giovane,
  considerandoli in prospettiva educativa e didattica.
  L’oggetto della pedagogia didattica è il disadattato.
                                             Zavalloni
… all’assunto sulle fragilità.
Sintetizzando: tutti i soggetti che per insufficienza di mezzi
   intellettivi o attitudinali……
non corrispondono alla norma, entrano nel campo di studio e
  azione della pedagogia speciale.
• Disturbi fisici;
• Disturbi mentali;
• Disturbi sociali.
Anche semanticamente il termine pedagogia speciale deriva da:
• Pedagogia emendativa;
• Ortopedagogia
• Rieducazione e riadattamento
• Didattica differenziale
Breve excursus storico
1950 a Strasburgo Debesse si comincia a parlare di
  pedagogia curativa sostituendo i termini aiuto e
  sostegno.
1958 la Conferenza generale Unesco raccomanda
  l’assunzione della ped. spec. Inglobante in ogni
  insegnamento destinato a minorati e/o
  disadattati.
1960/80 utilizzo della pedagogia speciale
Ad oggi Canevaro/Vico parlano di ped.
 dell’integrazione, superando l’ambigua dizione
 di inaserimento scolastico.
I grandi della pedagogia speciale

• Una menzione speciale va fatta per
             Montesano, De Sanctis e Montessori.

• Pestalozzi, Froebel, Itard,
• Seguin, Esquirol, Hanselman,
• Decroly,Claparede, Gesell,
• Debesse, Rosemblum, Heller,
• Aichorn e Zulliger
I principi legislativi che coinvolgono
                      la Pedagogia speciale
• 1928 scuole speciali e differenziali
• 1966 assistenza ai disabili fisici
• 1970 provvidenze per i minorati udito e vista
• 1971 diritto di assistenza e alla riabilitazione dei disabili fisici, psichici e
  sensoriali
• 1977 legge sull’integrazione scolastica dei disabili
• 1978 legge abbattimento delle barriere architettoniche pubbliche
• 1992 legge quadro sull’handicap
• 1999 legge quadro sull’integrazione lavorativa
• 2000 legge quadro sull’assistenza sociale
• 2000 D.M. adotta la Classificazione internazionale sulle malattie
• 2001 riforma costituzionale
• 2004 introduzione dell’amministratore di sostegno
• 2007 Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
  disabilità
La nascita della pedagogia delle fragilità
   il concetto di fragilità è più rispondente al tema della post-
   modernità perché assegna alle dimensioni costitutive della
   soggettività, del bisogno (corporeità, affettività e
   intenzionalità) e alle dimensioni istitutive (identità esperienza,
   relazione interpersonale) un ruolo dominante, non
   riconosciuto in precedenza.

   Le fragilità possono essere di tre tipi:

   sistemica: intesa come sistema persona
   e non come cittadino
   infrasistemica: problematiche, patologie e
   disagio.
   Intersistemica: intesa come tutela di
   cittadinanza sociale
Tra il 2 e 3% i ragazzi in possesso di certificazioni
    mediche/psicopatologiche sono solo la punta
                       dell’Iceberg;

C’è poi una necessità di B.S.E. che oscilla tra il 10 ed il
       15%: basso rendimento scolastico, disturbo
  dell’apprendimento, disturbi del linguaggio, disturbo
dell’attenzione, ritardo mentale, disturbi di personalità,
       disabilità plurime, sordità ipoacusie, disturbi
                 generalizzati dello sviluppo;
 Fino all’avvento del sistema ICD H – ICF (con i Special
    educational needs) i bisogni speciali coprivano
soltanto le persone tutelate dalla legge 104/92 definita
                Legge quadro sull’handicap.

 OMS – UN QUARTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
          SOFFRE DI PROBLEMI MENTALI
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
    (SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS)
SI AVVICINANO Più CHE AI CONCETTI DI
DISABILITA’, HANDICAP AL CONCETTO DI
    DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO.

 SI RIFERISCE A QUALSIASI DIFFICOLTA’
    RISCONTRATA SU UNO STUDENTE
 DURANTE LA CARRIERA SCOLASTICA.

    SI RIFERISCE ALL’I.C.F. – I.C.D. H
        DELL’O.M.S. (2000/2002)
I B.E.S. riguardano tutti i ragazzi che
    vivono una situazione “particolare”
    che ostacola il loro apprendimento
    può essere quindi di carattere:

  organico, biologico, familiare, sociale,
  ambientale.

  Contestuale o Combinata.
  Globali o Pervasive
  Specifiche o Settoriali
  Gravi, leggere, permanenti
ICIDH
MENOMAZIONE: PERDITA O ANORMALITA’ IN SRUTTURE O
    FUNZIONI PSICOLOGICHE, FISIOLOGICHE ED
                 ANATOMICHE.
          ESTERIORE – DIAGNOSI E CURA

  DISABILITA’: RIDUZIONE O PERDITA DELL’ABILITA’ DI
                ESEGUIRE UN ATTIVITA’.
            OGGETTIVATA - ABILITAZIONE

             HANDICAP: SVANTAGGIO
      SOCIALIZZATA - INTERVENTO EDUCATIVO
                       ICF
       CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL
 FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE
ICF
        FUNZIONI CORPOREE
        STRUTTURE CORPOREE
              ATTIVITA’
          PARTECIPAZIONE
         FATTORI AMBIENTALI
         FATTORI PERSONALI

OGNI COMPONENTE E’ ORGANIZZATA IN
           DOMINI
DIAGNOSI FUNZIONALE

      PIANO COGNITIVO
    AFFETTIVO-RELAZIONALE
         LINGUISTICO
          SENSORIALE
     MOTORIO-PRASSICO
     NEUROPSICOLOGICO
AUTONOMIA PERSONALE E SOCIALE

     PROFILO FUNZIONALE

            P.E.I.
Funzionamento e disabilità                     Fattori contestuali

  Componenti           Funzioni e            Attività e       Fattori Ambientali       Fattori
                   strutture corporee     Partecipazione                              Personali
    Domini         Funzioni corporee        Aree di vita      Influenze esterne        Influenze
                   Strutture corporee     (compiti, azioni)   su funzionamento        interne su
                                                                  e disabilità      funzionamento
                                                                                      e disabilità
   Costrutti       Cambiamento nelle          Capacità        Impatto facilitante    Impatto delle
                    funzioni corporee     Eseguire compiti    o ostacolante delle   caratteristiche
                       (fisiologico)       in un ambiente     caratteristiche del   della persona
                   Cambiamento nelle          standard           mondo fisico,
                   strutture corporee       Performance         sociale e degli
                       (anatomico)        eseguire compiti       atteggiamenti
                                            nell’ambiente
                                               attuale

Aspetto positivo   Integrità funzionale       Attività            Facilitatori      Non applicabile
Funzionamento          e strutturale      Partecipazione

Aspetto negativo     Menomazione            Limitazione        Barriere/ostacoli    Non applicabile
   Disabilità                                dell’attività
                                          Restrizione della
                                           partecipazione
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