(III) La respirazione - Infermieristica

Pagina creata da Matilde Crippa
 
CONTINUA A LEGGERE
(III) La respirazione - Infermieristica
La respirazione
      (III)
(III) La respirazione - Infermieristica
Lo scambio gassoso
    nei polmoni
(III) La respirazione - Infermieristica
Diffusione (legge di Fick)
(III) La respirazione - Infermieristica
Scambio di gas a livello alveolare e cellulare
(III) La respirazione - Infermieristica
La pressione barometrica cambia con
             l’altitudine
(III) La respirazione - Infermieristica
Patologie polmonari che influenzano la
 ventilazione alveolare e lo scambio dei gas
    Normale

    Fibrosi           Enfisema

                                   • Enfisema
Edema polmonare        Asma        • Fibrosi
                                   • Edema polmonare
                                   • Asma
(III) La respirazione - Infermieristica
Lo scambio gassoso
     nei tessuti
(III) La respirazione - Infermieristica
Scambio di gas a livello alveolare e cellulare
(III) La respirazione - Infermieristica
Il trasporto di gas nel
        sangue
(III) La respirazione - Infermieristica
HbA: 2 + 2
                         HbA2: 2 + 2
                         HbF: 2 + 2

Emoglobina e trasporto
     di ossigeno
Emoglobina e trasporto dell’ossigeno

Trasporto di O2 nel                          Trasporto di O2 nel
                      Trasporto di O2 nel
sangue in assenza                            sangue a PO2 ridotta in
                      sangue a PO2 normale
di Hb                                        presenza di Hb
                      in presenza di Hb
Curva di dissociazione ossigeno-emoglobina

             Sangue venoso durante lo sforzo

                                                                       Sangue arterioso normale
                                               Sangue venoso normale

                                                                                                  mioglobina

% di saturazione dell’Hb = [(Quantità di O2 legata)/(Quantità max di O2 che può essere legata)] x 100
Effetto dei fattori fisici sul legame tra ossigeno
                  ed emoglobina

                                          Effetto Bohr

                             [H+]  shift verso dx (minore affinità)
                             [H+]  shift verso sx (maggiore affinità)

                              I protoni hanno una maggiore affinità
                              per l’emoglobina deossigenata che
                              per l’ossiemoglobina
Effetto dei fattori fisici sul legame tra ossigeno
                  ed emoglobina

                                       Effetto della CO2

                             PCO2  shift verso dx (minore affinità)
                             PCO2  shift verso sx (maggiore affinità)
Effetto dei fattori fisici sul legame tra ossigeno
                  ed emoglobina

                                  Effetto della temperatura

                             T  shift verso dx (minore affinità)
                             T  shift verso sx (maggiore affinità)

                              La temperatura più elevata favorisce
                              la dissociazione tra emoglobina e O2,
                              mentre una temperatura più bassa ne
                              favorisce la dissociazione
Effetto dei fattori fisici sul legame tra ossigeno
                  ed emoglobina

                                       Effetto dell’acido 2,3-
                                  difosfoglicerico (2,3-DPG)

                            2,3-DPG  shift verso dx (minore affinità)
                            2,3-DPG  shift verso sx (maggiore
                           affinità)

                              Prodotto intermedio della glicolisi.
                              La sua produzione è innescata
                              dall’ipossia cronica
Differenze tra emoglobina materna e fetale nella
          capacità di legare ossigeno

                    L’Emoglobina fetale (HbF) è meno sensibile al
                    2,3-DPG,di conseguenza la sua affinità per l’O2
                    risulta complessivamente superiore a quella
                    dell’emoglobina dell’uomo adulto (HbA). E’ un
                    effetto benefico per il feto che ha un PO2
                    arteriosa bassa.
Emoglobine patologiche
                                          Emoglobina S (HbS):
• Alterazione a carico della subunità 
• La sostituzione della Valina al posto della Gln nella VI posizione della catena , dà luogo alla HbS
• Le molecole di HbS tendono ad aggregarsi, formando dei microscopici filamenti all'interno del
globulo rosso. I globuli rossi diventano rigidi ed assumono forma a falce o a mezzaluna. Questi
globuli rossi sono incapaci di scorrere normalmente nei capillari e quindi tendono a bloccarsi.

          Anemia falciforme

L’Emoglobina S (HbS) cristallizza a bassi valori di PO2 e alte [H+]; i globuli rossi prendono
una forma falciforme ed hanno un alta [2,3-DPG] diminuendo l’affinità per l’O2.
Anemia falciforme
Talassemie
Sindromi talassemiche:          gruppo eterogeneo di alterazioni mendeliane tutte caratterizzate
                                da una mancanza o una diminuzione della sintesi, sia della catena
                                 che della catena  dell’emoglobina (2 2).

         -talassemia           insufficiente sintesi della catena 
         -talassemia           sintesi alterata o deficiente della catena  (scarsità di
                                Hb intracellulare o eccesso di catene )

           Eccesso di catene . Le catene  libere tendono ad aggregarsi formando inclusioni
           insolubili nelle emazie e nei loro precursori provocando la prematura morte degli eritroblasti
           in maturazione nel midollo osseo (eritropoiesi inefficace) e la lisi degli eritrociti maturi nella
           milza (emolisi)

•        Riduzione della sintesi di catene globiniche normali a causa di mutazioni a livello della
         regolazione genica (in grado di alterare l’espressione dei geni strutturali per la
         globina)
•        Nei casi in cui la sintesi delle globine è soppressa, si deve anche prendere in
         considerazione la possibilità di una delezione del gene strutturale
Type of Thalassemia   Result
-Thalassemia 1       Deletion of 2  globin genes
-Thalassemia 2       Deletion of one  globin gene
- Thalassemia       Deletion of  and  genes
Nondeletion -        Absent, reduced or inactive 
Thalassemia           globin mRNA
0 Thalassemia        Absent, reduced or inactive 
                      globin mRNA, no  globin
                      produced
+ Thalassemia        Absent, reduced or inactive 
                      globin mRNA, reduced 
                      globin production
Mutations in  Thalassemia

Normal

 thalassemia-1

 thalassemia-2
Possible Genotypes:

 Normal            thal-2             thal-1
                  heterozygote        heterozygote
 No anemia        No or mild anemia   Mild anemia

  thal-2        thal-2/  thal-1     thal-1
 homozygote     heterozygote          homozygote
 Mild anemia    Moderate anemia       Intrauterine death
Fattori che contribuiscono al contenuto totale di
          ossigeno nel sangue arterioso
Trasporto dell’anidride carbonica

      Trasporto di anidride carbonica

      • CO2 disciolta (7%)
      • HCO3- nel plasma (70%)
      • Hb•CO2 (23%)
Trasporto dell’anidride carbonica

                                                                              Effetto Haldane
                                                                          La deossiemoglobina
                                                                          lega una maggiore
                                                                          quantità di H+ e CO2
                                                                          rispetto
                                                                          all’ossiemoglobina; di
                                                                          conseguenza la
                                                                          deossigenazione
                                                                          dell’emoglobina nei
                                                                          tessuti riduce
                                                                          variazioni di PCO2 e di
                                                                          pH conseguenti
                                                                          l’arrivo di CO2 nel
                                                                          sangue.

                                          Scambio dei cloruri
HCO3- formato negli eritrociti fuoriesce nel sangue ad opera dello scambio Cl-/HCO3- (banda 3);
ciò impedisce che il citosol eritrocitario diventi basico (insieme allo scambio Na+/H+).
La regolazione della
    ventilazione
Controllo nervoso della
     ventilazione
Neuroni I
                         Organizzazione
            Neuroni I+
                           del centro
            Neuroni E
                          respiratorio
                            bulbare
Segnale inspiratorio “a rampa”
Chemocettori periferici                        Sensore per l’ossigeno
                                                     dei corpi carotidei
• Sono sensibili a PO2 e pH del sangue arterioso
• Sono attivati da una diminuzione della PO2 e
del pH

     ••

           •••
Chemocettori centrali
• La sostanza chimica più importante nel controllo della ventilazione è la CO2, mediante
i chemocettori centrali per l’H+ situati nel bulbo.
• Questi recettori stabiliscono la frequenza respiratoria
Riflesso chemocettoriale
Riflessi mediati da meccanocettori
• Riflessi protettivi che rispondono a:
         1) Stimoli fisici dannosi
         2) Sostanze irritanti per il sistema respiratorio
         3) Sovradistensione polmonare (riflesso di Hering-Breuer)

 BRONCOCOSTRIZIONE: è mediata da neuroni parasimpatici che innervano
 il muscolo liscio dei bronchioli. Le particelle inalate o i gas nocivi
 stimolano i recettori per gli agenti irritanti presenti nella mucosa delle vie
 aeree. Questi inviano segnali mediante neuroni sensoriali ai centri di
 controllo del sistema nervoso centrale ed innescano la broncocostrizione

         Tra le risposte protettive:
 - tosse
 - starnuto
Riflesso di distensione di Hering-Breuer
   • Impedisce la sovradistensione polmonare sotto sforzo
   • Viene attivato quando il volume corrente aumenta oltre 1.0-1.5 l

• I segnali originano dai polmoni (recettori di stiramento a livello dei muscoli di
bronchi e bronchioli)
• Quando i polmoni sono eccessivamente distesi inviano segnali al GRD tramite
i nervi vaghi

I recettori di stiramento attivano un
meccanismo a feedback che
interrompe il segnale “a rampa” ed
impedisce l’ulteriore protrarsi
dell’inspirazione

Questo meccanismo non si attiva
durante la respirazione a riposo e
l’esercizio moderato
Schema delle connessioni dei centri respiratori e
             dei riflessirespiratori
Controllo nervoso riflesso della ventilazione
     Respirazione soggetta a controllo:           1)          metabolico (autoritmico);
                                                  2)          comportamentale (volontario), che coinvolge
                                                              talamo e corteccia cerebrale e coordina la
                                                              respirazione durante attività come parlare,
                                                              cantare, deglutire, ecc.

Controllo metabolico
-     L’attività ritmica del respiro è sostenuta da neuroni presenti nel ponte (centro pneumotassico) (GRP)
e nel bulbo, dove sono distribuiti in due gruppi interconnessi dal sistema reticolare attivante:
1)     Gruppo dorsale (GRD) che scarica durante l’inspirazione;
2)     Gruppo ventrale (GRV) che contiene sia neuroni inspiratori che espiratori
Puoi anche leggere