FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE: CONIUGARE IL PROFITTO ALLA PERSONA, IL MERCATO ALL'AMBIENTE

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FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE: CONIUGARE IL PROFITTO ALLA PERSONA, IL MERCATO ALL'AMBIENTE
FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE: CONIUGARE IL PROFITTO
        ALLA PERSONA, IL MERCATO ALL’AMBIENTE
                                                              Pubblicato il 27/11/2021 di Redazione Parrocchiale

In corso a Verona la seconda giornata del Festival della Dottrina Sociale. Domani le conclusioni con
la Messa celebrata in Duomo della città scaligera dal cardinale Parolin, Segretario di Stato Vaticano.
Luca Collodi – Verona
Seconda giornata alla Fiera di Verona dell’XI edizione del Festival della Dottrina Sociale. Dopo la
riflessione di ieri sul valore della democrazia, strumento di inclusione sociale, oggi l’attenzione verte
sull’etica in economia, con i sindaci dell’Aquila, Verona, Montaldo Torinese, Lecco e Mazara del Vallo
e Ospitaletto che si confrontano sulle politiche da seguire per una migliore sostenibilità ambientale
dei loro territori. Al centro dei lavori anche il tema della cura della salute, in particolare per l’impatto
della pandemia e del lockdown sui giovani e le loro famiglie.

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FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE: CONIUGARE IL PROFITTO ALLA PERSONA, IL MERCATO ALL'AMBIENTE
Fratelli Tutti, enciclica della pandemia
La pandemia, infatti, è una criticità enorme laddove esistono, risiedono, vivono le periferie
esistenziali. Alcuni, sottolinea il cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-
Montalcino al Festival della Dottrina Sociale di Verona, “sono portati a pensare in modo irrazionale
che la salute pubblica non sia un valore”. “Siamo in tanti ad affrontare queste persone e resto
convinto che possiamo trovare una soluzione per superare queste differenze”.
Ascolta l'intervista integrale al cardinale Paolo Lojudice

Alla luce della pandemia, che valutazione possiamo fare della Fratelli Tutti?
La Fratelli Tutti resterà inevitabilmente l’enciclica della pandemia perché, come dice il Papa, è stata
pensata prima, ma viene scritta, estesa e pubblicata a ottobre 2020, quandio eravamo proprio nel
pieno del Covid. Sono convinto che sia stata un’azione illuminata, ispirata, quella di far partire o
ripartire un messaggio così incisivo e chiaro in un momento in cui si sono poi create quelle condizioni
che il Papa diceva. Comunque, anche senza la pandemia, era comunque necessario recuperare
questo senso di fratellanza universale. La storia, i fatti, la realtà ci hanno messo nelle condizioni di
interrogarci. Anche questo è uno dei frutti del Covid. La possibilità che abbiamo avuto di tradurre in
storia concreta quello che il Papa cercava di dirci in ogni modo nella Fratelli tutti. Quindi, una
coincidenza provvidenziale che ha fatto diventare questa enciclica attuale.
In questa fase nella ricerca di un futuro migliore e di un futuro di speranza, il ruolo della famiglia
è destinato a rimanere lo stesso?
La famiglia tradizionale resta un punto di riferimento unico ed assoluto. Certo, oggi la famiglia vive la
sua crisi perché l’idea del ‘per sempre’ sta svanendo. E, nello stesso tempo, ci sono tantissimi altri
modi che vengono immessi, introdotti, che attaccano in qualche modo l’impianto fondamentale
della famiglia. Chiaramente, per noi resta un punto assoluto e centrale che dobbiamo saper
rimotivare, ma senza imporre niente a nessuno, perchè abbiamo capito che, imponendo, non si
arriva lontano. Dobbiamo cercare invece di vivere e di testimoniare l’unità famigliare dove si vive e
realizzarla aiutando i giovani a ripensarsi in una prospettiva di futuro che li veda coinvolti a vivere, a
realizzare e creare una famiglia, così come la chiesa ha sempre insegnato nella Rivelazione. E’ un
cammino arduo e difficile ma dobbiamo fare di tutto perché questo avvenga.

                                 Premiato il Bene Comune
Istituito da Cattolica Assicurazione, è stato consegnato nella serata di ieri il Premio "Imprenditori per
il Bene Comune" , che accompagna il Festival della Dottrina Sociale di Verona da 11 anni. Un premio
che valorizza opere che coniugano mercato e persona, sviluppo economico e sostenibilità
ambientale, profitto e solidarietà per il bene comune. L'attenzione alle persone unita alla capacità di
fare impresa e innovazione sono state riconosciute a Mariella Enoc, presidente dell'ospedale
Bambino Gesù di Roma, Ernesto Pellegrini, Santi Palazzolo, Matteo Micucci, Federico
Alberghini, Maria Fanzo.

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Storie di coraggio e audacia
A Santi Palazzolo il premio è stato conferito per la sua integrità morale: “rifiutando di pagare tangenti
alla mafia è diventato portavoce di una comunità sempre più unita nel contrasto all'illegalità”. A
Mariella Enoc, “per il valore della cura e la fede che contraddistingue le sue azioni”, a Ernesto
Pellegrini per la sua capacità di innovazione nel rispetto dell'altro: offre “lavoro a diecimila persone,
ed offre pasti ai più bisognosi in un ristorante solidale”. A Matteo Micucci, giovane imprenditore, “per
aver saputo coniugare scienza ed etica, natura e benessere e innovare la medicina tradizionale. A
Federico Alberghini, “per la sua capacità di creare in Italia una musica nuova, fatta di sostenibilità e
inclusione”, a Maria Fanzo “per aiutare, con dolcezza e decisione, donne vittime di violenza e i loro
figli”.
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