La nuova strategia della Commissione europea per finanziare la transizione verso un'economia sostenibile - 7 luglio 2021

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La nuova strategia della Commissione europea
      per finanziare la transizione verso
           un’economia sostenibile

                7 luglio 2021
Sommario

1   Premessa                                      2

2   Le sei azioni della strategia nel dettaglio   3

3   Prossimi passi                                6

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1       Premessa
Il 6 luglio 2021 la Commissione europea ha presentato la sua nuova Strategia per finanziare
la transizione verso un’economia sostenibile (cd. nuova strategia sulla finanza sostenibile).
La Strategia si inserisce nel quadro del Green Deal europeo e risponde alla necessità di
creare un sistema finanziario inclusivo e resiliente, in grado di sostenere la ripresa
economica e il processo di transizione verso un’economia sostenibile. Con il Green Deal,
l'UE si è posta l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050; a tal fine, lo
scorso 17 dicembre 2020, la Commissione ha innalzato l’obiettivo intermedio di riduzione
delle emissioni di gas serra al 55% entro il 2030.
Il settore finanziario detiene un ruolo chiave nel conseguimento di tali obiettivi. Si stima,
infatti, che nel corso di questo decennio l'Europa avrà bisogno di investimenti aggiuntivi
nei sistemi energetici pari a 350 miliardi di euro annui per raggiungere l’obiettivo fissato al
2030, insieme a 130 miliardi di euro per altri obiettivi ambientali.
La nuova Strategia proposta dalla Commissione è complementare al Piano d'Azione per
finanziare la crescita sostenibile elaborato nel 2018, che prevedeva alcune proposte
legislative, già approvate in sede europea:
    -   l’elaborazione di un chiaro e consistente sistema di classificazione delle attività
        sostenibili tramite la creazione di una Tassonomia dell’UE;
    -   la realizzazione di un regime completo di disclosure obbligatoria per le società non
        finanziarie e finanziarie;
    -   la creazione di un insieme di norme e marchi per i prodotti finanziari verdi in grado
        di allineare le strategie di investimento dei diversi attori di mercato agli obiettivi
        climatici UE.
La Commissione riconosce la necessità di migliorare il contributo del settore finanziario alla
sostenibilità, rendendolo più resiliente ai rischi posti dal cambiamento climatico e prendendo
in considerazione l’esigenza di un impegno a livello globale.
La nuova Strategia identifica - oltre alle tre proposte previste nel precedente Piano d’Azione
- sei nuove azioni di intervento per sostenere il processo di transizione.
Nello specifico, la Commissione si impegna a:
    1. sviluppare un quadro più completo e sostenere il finanziamento degli obiettivi
       intermedi nella transizione verso la sostenibilità;
    2. creare un quadro finanziario sostenibile e inclusivo, in particolare garantendo un
       accesso più agevole agli strumenti di finanza sostenibile sia per i cittadini che per le
       piccole e medie imprese europee;
    3. migliorare la resilienza del sistema economico e finanziario a fronte dei rischi
       di sostenibilità esterni (cd. outside-in perspective);
    4. rafforzare il contributo del settore finanziario alla sostenibilità (cd. inside-out
       perspective);
    5. monitorare il processo di transizione, assicurando l'integrità del sistema
       finanziario dell'UE;

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6. stabilire un alto livello di ambizione nello sviluppo di iniziative e standard
       internazionali di finanza sostenibile, sostenendo i paesi partner dell'UE.

2       Le sei azioni della Strategia nel dettaglio

Azione 1
La prima azione prevista dalla Commissione prevede l’estensione dell’insieme degli
strumenti di finanza sostenibile attualmente previsti, riconoscendo la necessità di
creare uno schema operativo più agevole, al fine di facilitare il finanziamento alla
transizione di alcune attività che al momento non contribuiscono agli obiettivi di neutralità
climatica. In particolare, ha in programma di:
    •   aggiungere ulteriori criteri tecnici di screening per le attività sostenibili
        all’interno della Tassonomia per permettere a più settori e attività economiche di
        rendicontare gli investimenti sostenibili. Tra le misure indicate, la Commissione si
        propone di:

           ➢ adottare un Atto delegato complementare sulla Tassonomia che
             comprenderà attività non ancora incluse nel regolamento attuale, come
             l'agricoltura, alcuni settori energetici e alcuni comparti del settore
             manifatturiero;
           ➢ adottare, entro la prima metà del 2022, un Atto delegato che fornirà ulteriori
             criteri di screening sui quattro rimanenti obiettivi climatici: acqua,
             economia circolare, inquinamento e biodiversità;
           ➢ proporre una legislazione per sostenere il finanziamento di alcune attività
             che contribuiranno nel corso del decennio alla riduzione delle emissioni
             di gas a effetto serra e alla transizione, con riferimento in particolare ad
             attività del settore energetico, compreso il gas;
           ➢ prevedere un'estensione del quadro della Tassonomia UE, riconoscendo
             gli sforzi di transizione;
           ➢ fornire una relazione sulle attività economiche che non hanno un impatto
             significativo sulla sostenibilità ambientale e sulle attività economiche
             che danneggiano significativamente la sostenibilità ambientale entro la
             fine del 2021.

    •   ampliare lo schema attuale di norme e marchi per gli strumenti finanziari sostenibili,
        in modo da assicurare maggiore chiarezza, trasparenza e coerenza sui mercati
        finanziari. In particolare, la Commissione lavorerà all’elaborazione di marchi
        specifici per i titoli di transizione (transitional bonds) o per i titoli legati a obiettivi
        di sostenibilità (sustainability-link bonds) entro il 2022. È prevista, inoltre, la
        possibilità di elaborare un ESG Benchmark (Environmental, Social and Governance)
        e di introdurre un livello ESG minimo per i prodotti finanziari.

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Azione 2
La seconda azione è volta a garantire una maggiore inclusività degli strumenti di finanza
sostenibile. In merito, la Commissione ha previsto di:
   •   valutare, insieme all’Autorità Bancaria Europea (EBA), strumenti di supporto per
       facilitare l’introduzione di prestiti e mutui “green” entro il 2022 e aumentare
       l’accesso delle piccole e medie imprese ai servizi di consulenza sulla finanza
       sostenibile (2023);

   •   integrare i dati relativi alla finanza sostenibile nei data space nell’ambito della
       European Data Strategy e riflettere, insieme alla piattaforma sulla finanza digitale,
       su possibili ulteriori azioni per abilitare e incoraggiare soluzioni innovative utilizzando
       le tecnologie digitali per supportare PMI e investitori al dettaglio;

   •   aumentare la copertura assicurativa contro i rischi di disastri ambientali e
       climatici. In questo senso, un quadro assicurativo sui disastri naturali preparato
       dall'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali
       (EIOPA) indicherà le potenziali lacune di copertura assicurativa. Inoltre, la
       Commissione avvierà un Dialogo sulla resilienza climatica con tutte le parti
       interessate per affrontare questo tema (2022);

   •   pubblicare un report sulla tassonomia sociale entro la fine del 2021;

   •   rafforzare le metodologie di monitoraggio sulla spesa legata alla biodiversità e al
       clima, supportando gli Stati membri che vogliano orientare i bilanci nazionali verso
       obiettivi green, e organizzare un Sustainable Investment Summit prima della
       COP26.

La terza e la quarta azione previste nella Strategia affrontano il tema della doppia
materialità del settore finanziario. Il concetto di doppia materialità consiste nell'integrazione
sistematica dei rischi ESG sia outside-in che inside-out da parte degli attori finanziari nei
processi decisionali finanziari.
Azione 3
La terza azione ha come obiettivo il rafforzamento del sistema economico e finanziario
contro i rischi sostenibili esterni (ESG), i quali possono influenzare la stabilità del settore
finanziario e le modalità di finanziamento dell'economia reale. I cambiamenti climatici e le
perdite di biodiversità creano rischi sistemici, non visibili a livello di singolo asset. Per questo
motivo, secondo la Commissione, è necessario studiare la natura e l’evoluzione nel tempo
di tali rischi e al contempo assicurare un'integrazione coerente dei fattori di sostenibilità
nella valutazione e nella gestione del rischio nel settore finanziario.
In tal senso, la Commissione prevede di:

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•   lavorare insieme all’European Financial Reporting Advisory (EFRAG), all’Autorità
       Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) e all’International
       Accounting Standards Board (IASB) per includere i rischi di sostenibilità negli
       standard di rendicontazione e di bilancio;

   •   garantire che i rischi ESG siano sistematicamente inclusi nei rating di credito e nelle
       prospettive di rating (2023);

   •   assicurare l'integrazione coerente dei rischi di sostenibilità nei sistemi di
       gestione del rischio delle banche, tramite la proposta di emendamenti al regolamento
       e alla direttiva sui requisiti di capitale delle banche (CRR/CRD) (2021), e nella
       gestione del rischio degli assicuratori, tramite la proposta di emendamenti nella
       direttiva Solvency II (2021). In entrambi i casi devono essere incluse analisi di scenari
       di cambiamenti climatici;

   •   rafforzare la stabilità finanziaria a lungo termine attraverso una più stretta
       cooperazione sulla valutazione del rischio della stabilità finanziaria, stress test
       periodici, valutazione degli strumenti macroprudenziali e studi dedicati ai rischi
       derivanti dal degrado ambientale e dalla perdita di biodiversità.

Azione 4
La quarta azione ha come obiettivo il rafforzamento del contributo del settore finanziario
alla sostenibilità. Le istituzioni finanziarie devono includere gli obiettivi di sostenibilità
dell'UE nelle loro strategie di finanziamento a lungo termine e nei loro processi decisionali.
Questo implica anche una maggiore misurazione, monitoraggio e divulgazione dei progressi
su base regolare. In particolare, si prevede che:
   •   le istituzioni finanziarie divulghino i loro piani di transizione e
       decarbonizzazione, compresi gli obiettivi intermedi e a lungo termine (2022). A
       questo proposito, gli impegni da parte delle istituzioni finanziarie a livello globale
       nell’adottare obiettivi climatici e ambientali comuni sono auspicabili;

   •   i doveri fiduciari degli investitori e dei fondi pensione nei confronti dei
       beneficiari riflettano anche i rischi ESG inside-out degli investimenti. In
       particolare, la Commissione chiederà all'EIOPA di valutare entro il 2022 la potenziale
       necessità di ampliare il concetto di "migliore interesse a lungo termine degli aderenti
       e dei beneficiari" e di introdurre la nozione di doppia materialità nel quadro
       pensionistico.

Azione 5
La quinta azione ha come obiettivo il mantenimento dell’integrità nel settore finanziario.
Con la crescente domanda di investimenti sostenibili, infatti, il rischio di greenwashing

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aumenta. I tentativi di greenwashing possono generare significativi rischi di reputazione per
gli attori coinvolti e creare una perdita di fiducia nei prodotti di finanza sostenibile e nel
sistema finanziario in generale, danneggiandone la stabilità. Per questo motivo, la
Commissione ha previsto di:
    •   monitorare i rischi di greenwashing e valutare l'attuale pacchetto di strumenti di
        supervisione a disposizione delle Autorità nazionali competenti, per garantire che i
        poteri, le capacità e gli obblighi di supervisione siano adatti allo scopo, con il supporto
        delle autorità di supervisione europee;

    •   assistere gli Stati membri nella valutazione del divario presente negli
        investimenti interni all’UE e nello sviluppo di un solido quadro di monitoraggio per
        misurare i progressi compiuti dai settori finanziari nazionali (2023);

    •   rafforzare la cooperazione tra tutte le autorità pubbliche competenti, tra cui gli
        Stati membri, la Banca centrale europea, il Comitato europeo per il rischio sistemico,
        le Autorità di vigilanza europea e l'Agenzia europea dell'ambiente, su un approccio
        comune per monitorare una transizione ordinata e garantire che la prospettiva della
        doppia materialità sia coerentemente integrata in tutto il sistema finanziario dell'UE
        entro il 2022;

    •   istituire il Sustainable Finance Research Forum per favorire la condivisione di
        conoscenze tra i ricercatori e la comunità finanziaria.

Azione 6
Infine, la sesta azione ha come obiettivo la cooperazione internazionale
nell’implementazione degli obiettivi climatici posti dall’UE. In particolare, la Commissione ha
invitato tutti i partner internazionali ad approfondire la cooperazione sulla finanza
sostenibile, per fornire al settore privato strumenti e metriche utilizzabili, come le
tassonomie. A tale proposito, l’UE continuerà a cooperare con i propri partner nei forum
internazionali per raggiungere un accordo su obiettivi e principi comuni per le tassonomie.
Inoltre, la Commissione svilupperà una strategia globale per favorire il rafforzamento della
finanza sostenibile nei paesi partner dell'UE e per promuovere le emissioni di obbligazioni
verdi nei paesi a basso e medio reddito.

3       Prossimi passi
La Commissione riferirà sull'attuazione della Strategia entro la fine del 2023 e sosterrà
attivamente gli Stati membri nell'implementazione delle misure previste.

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