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“La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo: i visitatori cercano destinazioni inconsuete per conoscere meglio il patrimonio artistico e culturale” Articoli selezionati – aggiornamento al 28 giugno 2022 Indice Agenzie stampa Imprese – lavoro info press Quotidiani on line Bergamo news Il Nautilus Primo magazine Sea Reporter Lombardia Economy
Home Lombardia La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo 08/06/2022 Milano – L’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Le imprese intervistate hanno dichiarato un aumento sensibile del tasso di occupazione delle camere rispetto all’anno precedente: a livello regionale passa dal 28,3% al 35,8%, mentre in Italia dal 25,8% al 39,9%. Più pessimistica la valutazione degli imprenditori circa la possibilità di andare in pareggio tra costi e ricavi: oltre il 50% degli imprenditori stima delle perdite per il 2021. Tra il 2019 e il 2020 l’intera filiera ha risentito dell’impatto della pandemia con un calo sensibile di arrivi e presenze, ma da metà 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa. Nel frattempo il turismo è cambiato, con una forte diminuzione degli stranieri ma con più visitatori italiani che ricercano mete nuove ma più vicine che in passato. Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia nel 2021 sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima. “Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi – ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture”
L’orizzonte triennale dà indicazioni interessanti per la permanenza media: nel 2021 i turisti hanno viaggiato meno rispetto al 2019, ma si sono fermati più a lungo nel luogo di villeggiatura. Tra il 2019 e il 2021 la permanenza media in Lombardia è salita da 2,3 a 2,9 notti (il dato è più basso di quello nazionale ma l’incremento è leggermente più elevato di quello italiano che è passato da 3,3 a 3,7 notti). A livello provinciale cresce il numero medio di notti per tutte le province ad eccezione di Sondrio: Como passa da 2,4 a 3,9 notti, Cremona da 1,7 a 3 e Monza-Brianza da 1,8 a 2,9. Nel 2021 la permanenza media più elevata è in provincia di Brescia, dove supera le 4 notti, oltre la media italiana. Nel 2021 i turisti in arrivo in Lombardia sono stati in maggioranza italiani (57% contro il 43% di stranieri) e i dati evidenziano una forte presenza di turismo di prossimità. Le prime tre regioni d’origine sono infatti la stessa Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Per il turismo straniero, il principale Paese di provenienza rimane la Germania con 1,14 milione di arrivi, seguito da Francia (376 mila) e Svizzera (342 mila). L’indagine nazionale ha approfondito anche i criteri di scelta della destinazione e sulle attività svolte in vacanza. Il 25,1% ha indicato di aver scelto la Lombardia per il patrimonio artistico e monumentale (23,7% in Italia) il 21,4% raggiunge la regione per visitare amici e parenti (Italia 5,7%). Lo shopping è un attrattore turistico importante sia a livello regionale (15,5%) che nazionale (14,7%). Il 15% dei turisti si è recato in Lombardia per visitare località mai viste prima (il dato italiano è all’8,9%) a riprova del fatto che la regione ha un ottimo potenziale di attrattività sul target dei turisti non abituali. Le attività svolte dai turisti sono prevalentemente escursioni e gite (53,7% Lombardia rispetto a 59,6% in Italia). La Lombardia si conferma importante polo di attrazione per gli amanti dei borghi e della cultura: il 46,9% dei turisti ha visitato i centri storici (26,4% in Italia) e ben il 15,6% ha apprezzato musei e mostre (dato nazionale fermo a 4,1%). I dati di AirBnB in Lombardia confermano le indicazioni emerse dai mercati tradizionali per arrivi e presenze e la ripresa positiva in atto, anche se ancora su livelli inferiori rispetto al periodo pre-crisi. A gennaio 2022 (primo dato disponibile) le prenotazioni sono state 83.710 prenotazioni, al di sopra del dato 2019 per lo steso mese (81.600) mentre le prenotazioni aperte per i mesi estivi del 2022 vedono una richiesta per le strutture lombarde ben al di sopra del 2021, anche se ancora leggermente al di sotto del 2019; in linea con lo scorso anno invece le prenotazioni aperte per settembre.
In Lombardia le strutture ricettive sono quasi 13 mila: si tratta in larga parte di strutture extralberghiere (79%) e sono localizzate in prevalenza in provincia di Milano (28,6%), Brescia (19,9%), Como (11,5%) e Bergamo (10,2%). La ricettività alternativa rappresenta un comparto importante all’interno del settore: in regione gli alloggi AirBnB censiti sono complessivamente 69.520 e costituiscono quasi il 10% dell’intera offerta nazionale. Si tratta prevalentemente di appartamenti o case singole mentre stanze in condivisione e camere d’albergo sono presenti solo marginalmente. Le imprese della filiera turistica in Lombardia sono 93.713, pari al 14,9% del totale nazionale. Operano per il 70% nei settori alloggio e ristorazione e sono concentrate prevalentemente in provincia di Milano (41,1%), Brescia (12,8%) e Bergamo (9,3%). Gli addetti della filiera turistica regionale sono oltre 440 mila, pari al 16,8% del totale nazionale. Di questi, oltre il 70% è impiegato nei servizi ricettivi e di ristorazione e più della metà degli addetti totali è impiegata in provincia di Milano. Nelle imprese turistiche lombarde operano mediamente 4,7 addetti, contro i 4,2 a livello nazionale.
Turismo, strutture alberghiere ed extralberghiere di Bergamo le più apprezzate in Lombardia Su Booking.con le strutture bergamasche hanno registrato un punteggio di 9,2, meglio del rating medio Lombardo che si è fermato a 8,5/10 di Livio Casanova 12 Giugno 202215:10 Stando alle recensioni lasciate sulla piattaforma specializzata Booking.com le strutture alberghiere ed extralberghiere bergamasche sono le più apprezzate in Lombardia. Il dato emerge da un’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Il rating Google della Lombardia è superiore a 4/5 per tutti i territori provinciali. Il miglior punteggio è quello di Sondrio con 4,3, allineato al dato italiano, subito dietro c’è Bergamo con 4,2. Su Booking.com il rating medio lombardo è di 8,5/10, in linea con il dato italiano. Si distingue proprio la provincia di Bergamo, con un punteggio di 9,2. Ricordiamo che il punteggio è un modo che gli ospiti hanno per condividere il loro feedback con altri ospiti e partner aiutandoli a decidere il posto da prenotare. Su TripAdvisor il rating delle strutture in Lombardia è di 4,1/5, anche questo in linea con il dato nazionale. Leggermente più basso il voto delle strutture di alcuni territori rispetto alla media regionale e nazionale (Milano 3,7 e Pavia 3,8), mentre Bergamo fa ancora meglio con una media di 4,2 in linea con quella italiana. Dall’indagine emerge che le imprese della filiera turistica in Lombardia sono 93.713, pari al 14,9% del totale nazionale. Operano per il 70% nei settori alloggio e ristorazione e sono concentrate prevalentemente in provincia di Milano (41,1%), Brescia (12,8%) e Bergamo (9,3%). L’analisi provinciale mette in luce una vocazione turistica leggermente più marcata per alcuni territori: in provincia di Sondrio il 16% delle imprese e degli addetti operano in ambito turistico e in provincia di Varese gli addetti sono il 12,36%. Il dato relativo all’incidenza delle imprese turistiche degli altri territori è pari a circa il 10%, leggermente inferiore solo il dato
della provincia di Mantova (7,99%). Riguardo agli addetti, l’incidenza inferiore si registra in provincia di Monza Brianza (7,03%). A Bergamo il 9% delle imprese e degli addetti operano in ambito turistico. Tra il 2019 e il 2020 gli arrivi, sia in Lombardia che in Italia, hanno risentito fortemente dell’effetto Covid-19. A livello provinciale, il calo più contenuto si registra in provincia di Sondrio (-42,8%), Pavia (-52,6%) e Bergamo (-55%) mentre la diminuzione di arrivi turistici è più significativa in provincia di Milano (-75,8%), Varese (-65,7%) e Como (-65,1%). Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima. L’orizzonte triennale dà indicazioni interessanti per la permanenza media: nel 2021 i turisti hanno viaggiato meno rispetto al 2019, ma si sono fermati più a lungo nel luogo di villeggiatura. Tra il 2019 e il 2021 la permanenza media in Lombardia è salita da 2,3 a 2,9 notti. A livello provinciale cresce il numero medio di notti per tutte le province ad eccezione di Sondrio: Como passa da 2,4 a 3,9 notti, Cremona da 1,7 a 3 e Monza-Brianza da 1,8 a 2,9. Nel 2021 la permanenza media più elevata è in provincia di Brescia, dove supera le 4 notti, oltre la media italiana. Bergamo non registra un aumento significativo, passa da 1,9 a 2,2 notti. “Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi – ha commentato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture”. © Riproduzione riservata
Pubblicata l’analisi di Uniontrasporti e Unioncamere Lombardia sull’andamento della filiera turistica in Lombardia nel triennio 2019-2021 e le prime tendenze 2022 Di Redazione 8 Giugno 2022 La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo: i visitatori cercano destinazioni inconsuete per conoscere meglio il patrimonio artistico e culturale Borghi e centri storici si confermano grande fattore di attrazione mentre gli affitti extra alberghieri hanno superato i livelli 2019 Survey: le motivazioni e attività dei turisti, la percezione delle imprese L’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Le imprese intervistate hanno dichiarato un aumento sensibile del tasso di occupazione delle camere rispetto all’anno precedente: a livello regionale passa dal 28,3% al 35,8%, mentre in Italia dal 25,8% al 39,9%.
Più pessimistica la valutazione degli imprenditori circa la possibilità di andare in pareggio tra costi e ricavi: oltre il 50% degli imprenditori stima delle perdite per il 2021. Tra il 2019 e il 2020 l’intera filiera ha risentito dell’impatto della pandemia con un calo sensibile di arrivi e presenze, ma da metà 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa. Nel frattempo il turismo è cambiato, con una forte diminuzione degli stranieri ma con più visitatori italiani che ricercano mete nuove ma più vicine che in passato. Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia nel 2021 sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima. “Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi – ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture” L’orizzonte triennale dà indicazioni interessanti per la permanenza media: nel 2021 i turisti hanno viaggiato meno rispetto al 2019, ma si sono fermati più a lungo nel luogo di villeggiatura. Tra il 2019 e il 2021 la permanenza media in Lombardia è salita da 2,3 a 2,9 notti (il dato è più basso di quello nazionale ma l’incremento è leggermente più elevato di quello italiano che è passato da 3,3 a 3,7 notti). A livello provinciale cresce il numero medio di notti per tutte le province ad eccezione di Sondrio: Como passa da 2,4 a 3,9 notti, Cremona da 1,7 a 3 e Monza-Brianza da 1,8 a 2,9. Nel 2021 la permanenza media più elevata è in provincia di Brescia, dove supera le 4 notti, oltre la media italiana. Nel 2021 i turisti in arrivo in Lombardia sono stati in maggioranza italiani (57% contro il 43% di stranieri) e i dati evidenziano una forte presenza di turismo di prossimità. Le prime tre regioni d’origine sono infatti la stessa Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Per il turismo straniero, il principale Paese di provenienza rimane la Germania con 1,14 milione di arrivi, seguito da Francia (376 mila) e Svizzera (342 mila). L’indagine nazionale ha approfondito anche i criteri di scelta della destinazione e sulle attività svolte in vacanza. Il 25,1% ha indicato di aver scelto la Lombardia per il patrimonio artistico e monumentale (23,7% in Italia) il 21,4% raggiunge la regione per visitare amici e parenti (Italia 5,7%). Lo shopping è un attrattore turistico importante sia a livello regionale (15,5%) che nazionale (14,7%). Il 15% dei turisti si è recato in Lombardia per visitare località mai viste prima (il dato italiano è all’8,9%) a riprova del fatto che la regione ha un ottimo potenziale di attrattività sul target dei turisti non abituali. Le attività svolte dai turisti sono prevalentemente escursioni e gite (53,7% Lombardia rispetto a 59,6% in Italia). La Lombardia si conferma importante polo
di attrazione per gli amanti dei borghi e della cultura: il 46,9% dei turisti ha visitato i centri storici (26,4% in Italia) e ben il 15,6% ha apprezzato musei e mostre (dato nazionale fermo a 4,1%). I dati di AirBnB in Lombardia confermano le indicazioni emerse dai mercati tradizionali per arrivi e presenze e la ripresa positiva in atto, anche se ancora su livelli inferiori rispetto al periodo pre-crisi. A gennaio 2022 (primo dato disponibile) le prenotazioni sono state 83.710 prenotazioni, al di sopra del dato 2019 per lo steso mese (81.600) mentre le prenotazioni aperte per i mesi estivi del 2022 vedono una richiesta per le strutture lombarde ben al di sopra del 2021, anche se ancora leggermente al di sotto del 2019; in linea con lo scorso anno invece le prenotazioni aperte per settembre. I numeri del settore: strutture, imprese e addetti In Lombardia le strutture ricettive sono quasi 13 mila: si tratta in larga parte di strutture extralberghiere (79%) e sono localizzate in prevalenza in provincia di Milano (28,6%), Brescia (19,9%), Como (11,5%) e Bergamo (10,2%). La ricettività alternativa rappresenta un comparto importante all’interno del settore: in regione gli alloggi AirBnB censiti sono complessivamente 69.520 e costituiscono quasi il 10% dell’intera offerta nazionale. Si tratta prevalentemente di appartamenti o case singole mentre stanze in condivisione e camere d’albergo sono presenti solo marginalmente. Le imprese della filiera turistica in Lombardia sono 93.713, pari al 14,9% del totale nazionale. Operano per il 70% nei settori alloggio e ristorazione e sono concentrate prevalentemente in provincia di Milano (41,1%), Brescia (12,8%) e Bergamo (9,3%). Gli addetti della filiera turistica regionale sono oltre 440 mila, pari al 16,8% del totale nazionale. Di questi, oltre il 70% è impiegato nei servizi ricettivi e di ristorazione e più della metà degli addetti totali è impiegata in provincia di Milano. Nelle imprese turistiche lombarde operano mediamente 4,7 addetti, contro i 4,2 a livello nazionale. Il report completo realizzato da Uniontrasporti con il progetto del Fondo di perequazione 2019–2020 “Sostegno del turismo” con i dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio di Unioncamere italiana/ISNART è consultabile sul sito di Unioncamere Lombardia. Report-linea-1_FdP-Turismo_2021_Update_giugno-2022
La filiera turistica in Lombardia nel triennio 2019-2021 giugno 09, 2022 9 giugno 2022 - L’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Le imprese intervistate hanno dichiarato un aumento sensibile del tasso di occupazione delle camere rispetto all’anno precedente: a livello regionale passa dal 28,3% al 35,8%, mentre in Italia dal 25,8% al 39,9%. Più pessimistica la valutazione degli imprenditori circa la possibilità di andare in pareggio tra costi e ricavi: oltre il 50% degli imprenditori stima delle perdite per il 2021. Tra il 2019 e il 2020 l’intera filiera ha risentito dell’impatto della pandemia con un calo sensibile di arrivi e presenze, ma da metà 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa. Nel frattempo il turismo è cambiato, con una forte diminuzione degli stranieri ma con più visitatori italiani che ricercano mete nuove ma più vicine che in passato. Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia nel 2021 sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima. "Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi - ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture”.
La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo 8 giugno 2022 redazione City Borghi e centri storici si confermano grande fattore di attrazione mentre gli affitti extra alberghieri hanno superato i livelli 2019 Survey: le motivazioni e attività dei turisti, la percezione delle imprese L’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Le imprese intervistate hanno dichiarato un aumento sensibile del tasso di occupazione delle camere rispetto all’anno precedente: a livello regionale passa dal 28,3% al 35,8%, mentre in Italia dal 25,8% al 39,9%. Più pessimistica la valutazione degli imprenditori circa la possibilità di andare in pareggio tra costi e ricavi: oltre il 50% degli imprenditori stima delle perdite per il 2021. Tra il 2019 e il 2020 l’intera filiera ha risentito dell’impatto della pandemia con un calo sensibile di arrivi e presenze, ma da metà 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa. Nel frattempo il turismo è cambiato, con una forte diminuzione degli stranieri ma con più visitatori italiani che ricercano mete nuove ma più vicine che in passato. Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia nel 2021 sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima. “Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi - ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture”. L’orizzonte triennale dà indicazioni interessanti per la permanenza media: nel 2021 i turisti hanno viaggiato meno rispetto al 2019, ma si sono fermati più a lungo nel luogo di villeggiatura. Tra il 2019 e il 2021 la permanenza media in Lombardia è salita da 2,3 a 2,9 notti (il dato è più basso di quello nazionale ma l’incremento è leggermente più elevato di quello italiano che è passato da 3,3 a 3,7 notti). A livello provinciale cresce il numero medio di notti per tutte le province ad eccezione di Sondrio: Como passa da 2,4 a 3,9 notti, Cremona da 1,7 a 3 e Monza-Brianza da 1,8 a 2,9. Nel 2021 la permanenza media più elevata è in provincia di Brescia, dove supera le 4 notti, oltre la media italiana. Nel 2021 i turisti in arrivo in Lombardia sono stati in maggioranza italiani (57% contro il
43% di stranieri) e i dati evidenziano una forte presenza di turismo di prossimità. Le prime tre regioni d’origine sono infatti la stessa Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Per il turismo straniero, il principale Paese di provenienza rimane la Germania con 1,14 milione di arrivi, seguito da Francia (376 mila) e Svizzera (342 mila). L’indagine nazionale ha approfondito anche i criteri di scelta della destinazione e sulle attività svolte in vacanza. Il 25,1% ha indicato di aver scelto la Lombardia per il patrimonio artistico e monumentale (23,7% in Italia) il 21,4% raggiunge la regione per visitare amici e parenti (Italia 5,7%). Lo shopping è un attrattore turistico importante sia a livello regionale (15,5%) che nazionale (14,7%). Il 15% dei turisti si è recato in Lombardia per visitare località mai viste prima (il dato italiano è all’8,9%) a riprova del fatto che la regione ha un ottimo potenziale di attrattività sul target dei turisti non abituali. Le attività svolte dai turisti sono prevalentemente escursioni e gite (53,7% Lombardia rispetto a 59,6% in Italia). La Lombardia si conferma importante polo di attrazione per gli amanti dei borghi e della cultura: il 46,9% dei turisti ha visitato i centri storici (26,4% in Italia) e ben il 15,6% ha apprezzato musei e mostre (dato nazionale fermo a 4,1%). I dati di AirBnB in Lombardia confermano le indicazioni emerse dai mercati tradizionali per arrivi e presenze e la ripresa positiva in atto, anche se ancora su livelli inferiori rispetto al periodo pre-crisi. A gennaio 2022 (primo dato disponibile) le prenotazioni sono state 83.710 prenotazioni, al di sopra del dato 2019 per lo steso mese (81.600) mentre le prenotazioni aperte per i mesi estivi del 2022 vedono una richiesta per le strutture lombarde ben al di sopra del 2021, anche se ancora leggermente al di sotto del 2019; in linea con lo scorso anno invece le prenotazioni aperte per settembre. I numeri del settore: strutture, imprese e addetti In Lombardia le strutture ricettive sono quasi 13 mila: si tratta in larga parte di strutture extralberghiere (79%) e sono localizzate in prevalenza in provincia di Milano (28,6%), Brescia (19,9%), Como (11,5%) e Bergamo (10,2%). La ricettività alternativa rappresenta un comparto importante all’interno del settore: in regione gli alloggi AirBnB censiti sono complessivamente 69.520 e costituiscono quasi il 10% dell’intera offerta nazionale. Si tratta prevalentemente di appartamenti o case singole mentre stanze in condivisione e camere d’albergo sono presenti solo marginalmente. Le imprese della filiera turistica in Lombardia sono 93.713, pari al 14,9% del totale nazionale. Operano per il 70% nei settori alloggio e ristorazione e sono concentrate prevalentemente in provincia di Milano (41,1%), Brescia (12,8%) e Bergamo (9,3%). Gli addetti della filiera turistica regionale sono oltre 440 mila, pari al 16,8% del totale nazionale. Di questi, oltre il 70% è impiegato nei servizi ricettivi e di ristorazione e più della metà degli addetti totali è impiegata in provincia di Milano. Nelle imprese turistiche lombarde operano mediamente 4,7 addetti, contro i 4,2 a livello nazionale.
Turismo e cultura: governare la transizione • SETTORI ECONOMICI • Lombardia Economy • 06/06/2022 Il nuovo modello di sviluppo durante e dopo la pandemia deve basarsi su una forte capacità dei territori di organizzare un’offerta integrata. A che punto siamo in Lombardia nello sviluppo di una nuova cultura di turismo sostenibile. L’abbiamo chiesto a Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia Turismo e cultura, un binomio inscindibile. La crisi covid in due anni ha generato una trasformazione profonda e nuove sensibilità. Come vede Unioncamere il nuovo modello che sta emergendo? «L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto economico importante sul comparto turistico e su quello culturale in tutto il mondo. Sono stati i primi settori a essere colpiti e probabilmente saranno tra gli ultimi a poter tornare pienamente sui livelli precedenti, a causa del ridimensionamento della domanda a cui abbiamo assistito, in particolare di quella straniera che per la Lombardia è estremamente importante. Cultura e arte sono da sempre una forte motivazione al turismo: in qualsiasi località si trovino i turisti – sia essa urbana, metropolitana, montana o lacustre o altro – sono attratti dall’offerta culturale-artistica che si presenta loro: in questo l’Italia è prima al mondo. Anche per la Lombardia questo connubio è importante ed imprescindibile. Lo era prima della pandemia e lo è, ancor di più, dopo la pandemia grazie allo sviluppo dello slow tourism rivolto a mete di prossimità per turisti alla ricerca di esperienze più spontanee, che ha fatto scoprire le incredibili ricchezze artistiche, eno-gastronomiche e naturalistiche dei nostri territori, compensando almeno in parte i minori flussi con il maggiore turismo nazionale. La
trasformazione è ancora in corso ma la sensibilità verso l’Italia da parte degli stessi italiani è cresciuta enormemente. Contemporaneamente, però, è cambiato il modello di consumo e sono mutati anche i fabbisogni dei turisti, imponendo modelli di offerta turistica-culturale del tutto nuovi. Alle modalità tradizionali si sono affiancati – a volte sostituendoli – nuovi approcci, anche attraverso l’utilizzo di strumenti e tecnologie digitali, che attraggono, reinventano e mantengono viva la relazione con il turista e il visitatore prima, durante e dopo il viaggio. La Lombardia è centrale in questo processo di trasformazione della domanda e dell’offerta, grazie alla varietà senza confronti della sua offerta: dalle destinazioni estive alle località sciistiche, dal turismo d’affari allo shopping, dalle città d’arte ai borghi e agriturismi, in Lombardia c’è davvero tutto e lo stiamo finalmente riscoprendo. Cambiano però i mezzi e i canali comunicativi, di promozione e di vendita e proprio su questo lavoriamo oggi per essere al passo con i tempi e la digitalizzazione ormai pervasiva. Proprio questi mutamenti senza precedenti hanno imposto una maggiore attenzione da parte del sistema camerale lombardo. In collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e assolvendo alle nuove competenze delle Camere di Commercio per questi temi abbiamo quindi avviato iniziative per accompagnare il comparto dei musei e dei luoghi della cultura verso lo sviluppo di nuovi modelli innovativi e tecnologici attraverso partenariati con Imprese Culturali e Creative. Siamo quindi impegnati sempre di più nel sostegno e supporto ai comparti del turismo e della cultura, cercando di interpretare al meglio le funzioni per la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo e la promozione del turismo delle Camere con una rinnovata attenzione al loro ruolo come volàno di sviluppo dei territori e dell’economia locale. L’impegno per tutti settori economici si è così esteso a questo tema che contraddistingue e caratterizza il nostro Paese». Parliamo del turismo di prossimità. Matura sempre più l’esigenza di organizzare ogni sistema territoriale in modo che gli attori imparino a lavorare insieme: pubblico, privato, terzo settore, organizzando un’offerta integrata e partecipata. Come lavora Unioncamere per raggiungere questi obiettivi? «Il settore del turismo a seguito dell’emergenza sanitaria appare tuttora sottoposto a diverse incognite, solo in parte ormai risolte. Anche i comparti che trovano in parte ma non esclusivamente alimento nella domanda attivata dai turisti (viaggi, ristorazione, alcune tipologie di attività commerciali e servizi) hanno subito impatti di rilievo, è non è ancora chiaro in quale misura i cambiamenti in atto nei modelli di consumo e nella scelta delle destinazioni siano destinati a diventare strutturali.
Secondo l’Ocse – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – il turismo si riprenderà gradualmente, ma dovrà essere pensato in modo più sostenibile. Sanità e sicurezza saranno dei requisiti importanti e la riduzione e la migliore distribuzione dei visitatori saranno utili anche alla tutela dell’ambiente. La certezza è che tutti gli attori coinvolti – operatori, imprese, organizzazioni e istituzioni – dovranno riprogettare le proprie strategie, riparametrando obiettivi, modelli organizzativi, strumenti e azioni. Stiamo proprio lavorando per questo e in questo processo di transizione possiamo anche contare su un ampio numero di cittadini lombardi che hanno dovuto rimanere nella regione o che hanno scelto di farlo in questi due anni. Molti di loro hanno riscoperto luoghi e bellezze da sempre noti in tutto il mondo – il “Grand Tour” parte tradizionalmente dalla Lombardia – e così hanno fatto anche molti italiani nella impossibilità di recarsi all’estero, tenendo viva l’attenzione e dando così continuità all’azione delle imprese. Per questo, Unioncamere Lombardia e le Camere di Commercio lombarde hanno attivato e stanno realizzando misure per favorire la ripresa della domanda turistica sui territori lombardi con interventi di sostegno a imprese e loro partenariati per realizzare progetti di miglioramento della fruizione delle esperienze turistiche e dell’offerta di accoglienza, rafforzando così le filiere e le stesse imprese che ne fanno parte. L’impegno da parte del sistema camerale c’è e si è concretizzato anche in questi anni difficili assieme a Regione Lombardia grazie a un accordo per la competitività che fa da contenitore a tutte le nostre iniziative di livello regionale: ci auguriamo che l’azione congiunta continui a conseguire i risultati significativi che abbiamo avuto sino ad ora, incrementando ulteriormente le ricadute sui sistemi territoriali che possano dare entusiasmo al settore per una vera ripartenza e cogliendo l’occasione per aiutare il comparto a competere, ancora meglio che in passato, con le nuove regole e per le nuove esigenze». Per approfondimenti: www.unioncamerelombardia.it
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