La lavorazione della seppia a Chioggia dai tempi più antichi fino ai giorni nostri
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LA PAGINA SCIENTIFICA La lavorazione della seppia a Chioggia dai tempi più antichi fino ai giorni nostri di Luciano Boffo e Patrizia Buratti La lavorazione della seppia a Chiog- ne, asportazione degli occhi, dell’os- particolarmente dura, simile a quella gia ha origini molto antiche. Già so (sepion) e del sacchetto del nero; del cuoio. Le sepe seche potevano nell’XI secolo numerosi documenti seguiva una fase di lavaggio in acqua essere conservate a lungo e questo storici testimoniano lo svolgimento di mare e successivo essiccamento ne facilitava la commercializzazione di questa attività. Nelle lagune ve- all’aria e al sole in filari lungo le rive non solo in ambito locale ma anche in nete e in particolare a Chioggia la dei canali. Questa attività partico- città come Venezia, Milano, Genova e seppia, proveniente dall’attività di larmente fiorente a Chioggia veniva nella vicina Istria, a Umago, Rovigno pesca locale, subiva un particolare svolta all’aperto dagli stessi pescatori e nelle isole della Grecia. processo di lavorazione che prevede- e dai loro famigliari; si concentrava Anche i sottoprodotti che deri- va l’utilizzo di acqua salmastra per lungo le rive dei canali lagunari, vavano dal processo di lavorazione permettere di prolungare il periodo in particolare in ambito urbano. I trovavano facilmente una colloca- di conservazione del prodotto. In molluschi così preparati si presen- zione commerciale: il nero di seppia particolare, le seppie appena pescate tavano completamente disidratati, veniva essiccato e venduto per la venivano sottoposte ad eviscerazio- salati, di colore giallo e di consistenza produzione di inchiostro soprattutto Le striature e le colorazioni della seppia. IL PESCE, 6/18 1
nella zona di Trieste; l’osso di seppia era utilizzato come calco dagli orafi per la fabbricazione dei gioielli; mentre le uova di seppia, dette risi, e le gonadi maschili e femminili, dette latti, per la preparazione di gustosi piatti tipici locali. Un altro tipo di prodotto che si trovava in commercio all’inizio del secolo scorso erano le seppie fresche pulite, dette anche bianche, che venivano vendute dall’inizio della primavera fino all’autunno inol- trato, in ambito locale, in quanto avevano un periodo di conservazione decisamente più breve rispetto alle precedenti. La preparazione del ce- falopode, in questo caso, includeva una prima fase di eviscerazione e spellatura seguita da una seconda fase di lavaggio con getti d’acqua sotto pressione in maniera da irri- gidire le masse muscolari. Seguiva la fase di arricciatura, che veniva eseguita in tini di legno riempiti di acqua salmastra in cui le seppie venivano energicamente mescolate con bastoni e pale, in maniera da ottenere un effetto cen- trifuga. Prima del confezionamento, in cassette di legno, il prodotto so- stava in mastelli riempiti con acqua salmastra e ghiaccio per 24 ore, in maniera da accentuare ulteriormen- te la consistenza. Il corpo del mollusco, che rappre- sentava la parte più pregiata, veniva commercializzato separatamente In alto: fase di asportazione delle uova di seppia. In basso: uova di seppia dalla testa, di valore inferiore. A conservate sotto ghiaccio. volte, il corpo e le ali del cefalopode venivano sezionate manualmente in listarelle di larghezza massima di due può essere rappresentata da pro- Segue una prima fase di lavaggio centimetri (tagliatelle o fettuccine) dotto fresco o da prodotto congelato. per circa 20 minuti, all’interno di che venivano vendute nei mercati Lo scongelamento viene eseguito in vasche in acciaio con acqua di laguna locali. vasconi d’acciaio con acqua lagunare trattata, e contemporanea insuf- Intorno agli anni ‘50 questa atti- pulita, cioè sottoposta dapprima a flazione di aria, che permette una vità è stata meccanizzata con l’intro- trattamenti di filtrazione e poi di prima parziale pulizia del prodotto. duzione della taglierina meccanica, disinfezione con raggi UV, ozono, Le seppie vengono poi sottoposte a una macchina elettrica per tagliare disinfettanti tipo acido peracetico, spellatura e successivamente alla le seppie che ha consentito di velo- cloro, perossido di idrogeno… Il fase di lavaggio finale, che permette cizzare notevolmente le operazioni tempo di scongelamento è in funzione di ottenere un prodotto perfettamen- di preparazione del prodotto. della temperatura dell’acqua: breve te pulito. durante il periodo estivo, più lungo L’insufflazione di aria determina La lavorazione della seppia oggi nei mesi invernali. altresì il fenomeno di inturgidimento Gli attuali sistemi di lavorazione delle La prima fase di lavorazione, delle carni e arricciamento dei ten- seppie sono l’espressione dell’evolu- dopo lo scongelamento del prodotto, tacoli. Questa fase ha una durata di zione tecnologica dei processi tradi- consiste nella eviscerazione manuale circa 40-50 minuti a seconda delle zionali del passato. La materia prima con asportazione del pacchetto inte- caratteristiche delle seppie, del me- che viene sottoposta a lavorazione stinale e del sepion (osso di seppia). todo di pesca (con reti da posta o con 2 IL PESCE, 6/18
Fettuccine di seppia. hanno una shelf-life dai cinque agli tita e la verifica delle singole fasi del otto giorni. processo produttivo possono aiutare Le seppie decongelate sono otte- in questo senso. Taglierina meccanica seppie. nute da un processo di lavorazione Le seppie congelate e glassate si del prodotto grezzo congelato. Anche caratterizzano per un lungo periodo ramponi...), dello stato di pulizia e queste, analogamente al prodotto di conservazione, in genere 18-24 della tipologia del prodotto. fresco, sono commercializzate in mesi. Il processo di lavorazione è si- Segue la fase di ghiacciatura cassette sotto ghiaccio, però in eti- mile a quello descritto per il prodotto del prodotto, che viene eseguita in chetta, come previsto dal Reg. CE n. fresco e decongelato; diversa invece tini d’acciaio di circa 300 litri di 1169/11, riportano lo stato fisico di è la fase di trattamento finale con il capienza, dove vengono poste le “decongelato”. La shelf-life, tenuto freddo. Nello specifico, le seppie, seppie (circa 150 kg), che poi ven- conto dell’utilizzo nella lavorazione terminato il processo di pulitura, gono ricoperte con acqua di mare di coadiuvanti tecnologici (come il vengono sottoposte a un trattamento pulita e ghiaccio. A volte, durante perossido di idrogeno) o di additivi di congelamento a –40 °C, in genere in questa fase, viene eseguito anche il (tipo acido citrico e citrato di sodio) tunnel ad azoto liquido, e poi glassate trattamento con perossido di idro- che ne aumentano la conservabilità, per immersione in acqua. Sul prodot- geno per lo sbiancamento. I tini, coincide con quella del prodotto to si forma una pellicola di ghiaccio col loro contenuto, sostano in cella fresco (5-8 giorni). più o meno spessa a seconda della a circa 4 °C per 24 ore. Da un punto di vista ispettivo durata del processo di immersione, Segue il confezionamento in risulta difficile differenziare, dopo che conferisce alle seppie un aspetto cassette di polistirolo ricoperte con la lavorazione, il prodotto fresco particolarmente lucente e caratteri- ghiaccio. La temperatura di con- da quello decongelato in quanto stico. La conservabilità è legata alle servazione deve essere mantenuta, vengono meno caratteristiche visi- basse temperature di conservazione durante tutte le fasi di commercia- ve e sensoriali tipiche delle seppie (–20 °C) e al sottile strato di ghiac- lizzazione, prossima a quella del appena pescate, come il colore del cio che si forma sulla superficie del ghiaccio di fusione. Da sottolineare mantello e delle pinne, la trasparenza mollusco, che impedisce eventuali che, in alcuni casi, il confezionamen- dell’occhio, la consistenza e la flui- contaminazioni microbiche seconda- to può essere eseguito anche subito dità del nero. Neppure gli esami di rie. Il prodotto viene confezionato in dopo la fase di lavaggio finale. Le laboratorio, e in particolare l’esame cartoni che riportano in etichetta le seppie bianche lavorate possono es- istologico, aiutano in tal senso. informazioni previste dagli artt. 9 e sere commercializzate come fresche, Il tessuto si presenta compat- 10 del Reg. CE n. 1169/11 e dall’art. decongelate, congelate e glassate. to, senza i caratteristici vacuoli a 35 del Reg. CE n. 1379/13: Le seppie fresche in genere margini netti e otticamente vuoti, • denominazione commerciale e sono di provenienza locale, pescate espressione di un avvenuto conge- scientifica; nell’alto Adriatico, però a volte lamento. Anche prove effettuate • stabilimento di produzione e possono essere anche di origine con il NIR non portano a risultati confezionamento e numero CE francese. Sono commercializza- sicuri, per cui rimane un problema di identificazione; te esclusivamente fresche, sotto differenziare su base scientifica un • nome e ragione sociale e indirizzo ghiaccio, in quanto costituiscono un prodotto fresco da uno decongelato. dell’OSA responsabile delle in- prodotto di nicchia particolarmente L’analisi della tracciabilità, della formazioni di cui all’art. 8; ricercato e apprezzato. Mediamente documentazione di scorta della par- • ingredienti, compresi gli additivi; IL PESCE, 6/18 3
Fase di lavaggio con acqua di laguna depurata (Blupesca, Chioggia). • sostanze che provocano allergie o utilizzati per la loro capacità di trat- DLgs 152/99 e DLgs n. 258/00 – intolleranze di cui all’allegato II; tenere acqua e rendere il prodotto “Caratteristiche di qualità delle • metodo di produzione; più turgido e compatto. Il Reg. CE acque superficiali destinate alla • zona di cattura; n. 1169/11, allegato III, punto 6.1, produzione di acque potabili”); • attrezzi da pesca; prevede che, per i prodotti a base • le acque grezze devono esse- • peso al netto della glassatura; di pesce non trasformati congelati, re sottoposte a un processo di • lotto; deve essere indicata la data di con- depurazione che le renda ido- • termine minimo di conserva- gelamento o di primo congelamento nee all’utilizzo con parametri zione; se sono stati congelati per più di una conformi ai criteri di potabilità • data di congelamento; volta. Si sottolinea infine che il peso previsti dal Decreto Legislativo • temperatura di conservazione; deve essere dichiarato al netto della n. 31/2001, fatta eccezione dei • istruzioni per l’uso; glassatura. parametri caratteristici dell’ac- • dichiarazione nutrizionale; qua salmastra; • zona d’origine. L’utilizzo dell’acqua lagunare • deve essere acquisito il parere La denominazione commerciale nel processo di lavorazione favorevole del Servizio Igiene e scientifica deve essere espressa in delle seppie degli Alimenti dell’Azienda conformità di quanto stabilito dal Con delibera di giunta n. 3906 del ULSS competente per territorio Decreto del Ministero delle Politiche 13-12-2005, la Regione Veneto, su sulla qualità delle acque al punto Agricole n. 10105 del 22 settembre specifica richiesta di alcune aziende d’uso, in attuazione del Decre- 2017. Relativamente all’elenco degli del territorio di Chioggia che opera- to Legislativo 31/2001, salvo i ingredienti, va sottolineato che deve vano nel settore, ha autorizzato, in parametri intrinseci dell’acqua riportare anche eventuali additivi ag- via temporanea, l’utilizzo dell’acqua di mare; giunti durante le fasi di lavorazione lagunare, nel processo di lavorazione • le opere di presa devono essere per rendere il prodotto più bianco, delle seppie e degli altri molluschi delimitate; come ad esempio l’acido citrico e il cefalopodi, per effettuare il lavaggio • nel piano di autocontrollo azien- citrato di sodio, mentre non deve e l’arricciamento del prodotto. Con- dale devono essere presi in con- essere dichiarato il perossido di dizione imprescindibile per poter siderazione i criteri di gestione idrogeno in quanto viene utilizzato ottenere il nullaosta è il rispetto dei e manutenzione degli impianti come coadiuvante tecnologico. seguenti vincoli e prescrizioni: e attuato uno specifico piano Anche i polifosfati, se aggiunti, • le acque grezze, nel punto di di campionamento dell’acqua vanno dichiarati: sono ammessi nei captazione, devono essere clas- trattata. molluschi trasformati congelati ad un sificate da parte dell’ARPAV e Con delibera 2217/12 è stata livello massimo di 5.000 mg/kg (Reg. devono rientrare almeno nella approvata la classificazione defini- CE n. 1129/11). In genere, vengono categoria A3 (vedi tabella 1/A del tiva delle acque lagunari ai sensi 4 IL PESCE, 6/18
L’utilizzo dell’acqua lagunare ha avuto degli indubbi vantaggi nel processo di lavorazione delle seppie e degli altri molluschi cefalopodi: da un lato, il risparmio di ingenti quan- titativi di acqua dolce, che rappre sentano una risorsa essenziale per altri usi e scopi; dall’altro, migliorare le caratteristiche organolettiche e di sapidità del prodotto lavorato. Gli impianti che vengono uti- lizzati per la depurazione sono tecnologicamente molto avanzati; le acque grezze vengono sottoposte dapprima a un processo di filtrazione molto spinto con sistemi di controla- vaggio automatizzati, seguito da un trattamento di disinfezione che può essere eseguito con diverse modalità: raggi UV, ozono, acido peracetico, perossido di idrogeno, ecc… L’OSA deve effettuare, nell’ambito del piano di autocontrollo, una costante manutenzione dell’impianto e una verifica della potabilità dell’acqua trattata secondo una pianificazione approvata dall’Azienda ULSS com- petente per territorio, che ha anche il compito di effettuare dei prelievi ufficiali per valutare l’efficacia del trattamento. Trattamenti di sbiancatura delle seppie con perossido di idrogeno Normativa di riferimento: • Regolamenti CE n. 853-854- 882/04 e s.m.i.; • Reg. CE n. 1333/08 e s.m.i.; • Reg. CE n. 1334/08 e s.m.i.; • Reg. CE n. 1169/11; • Reg. CE n. 1224/09; • Reg. CE n. 404/11; • Reg. CE n. 1907/2006 e s.m.i.; • Nota Ministero della Salute prot. 0003652-P-05/02/2016; In alto: fase di ghiacciatura del prodotto in tini d’acciaio con acqua di • Nota Ministero della Salute prot. mare pulita e ghiaccio. Al centro: fase di incassettamento. In basso: fase 0003649-P-05/02/2016. di ghiacciatura. Il Ministero della Salute, con Nota prot. 0003652-P-05/02/2016 dell’art. 80 del DLgs 152/06, ai fini e disinfezione; ciò consente di non del 5 febbraio 2016, dopo aver sen dell’utilizzabilità negli stabilimenti, dover riprodurre artificialmente le tito il Consiglio Superiore di Sanità, per la lavorazione dei molluschi percentuali di salinità dell’acqua di ha espresso “parere favorevole cefalopodi, del comune di Chiog- mare e, secondariamente, di poter all’impiego della soluzione Aqua- gia. Sono stati individuati sei punti sfruttare la composizione in micro- tive 3S, contenente perossido di di captazione nei quali le aziende elementi presenti nell’habitat natu- idrogeno come coadiuvante, nella possono attingere l’acqua. L’acqua rale del mollusco. In questo modo lavorazione dei molluschi cefalopodi grezza captata viene resa idonea si assicura che siano mantenute le eviscerati, decongelati o congelati, all’utilizzo mediante processi di proprietà qualitative dei molluschi fermo restando il rispetto le seguenti depurazione, filtrazione, affinazione appena pescati. condizioni: IL PESCE, 6/18 5
1. il contenuto del perossido di idro- geno non sia superiore all’8%; 2. il contenuto di acido citrico e di citrato di sodio non sia superiore rispettivamente al 15%; 3. le istruzioni per l’uso indichino il “tempo di contatto” dei molluschi cefalopodi con la soluzione e le relative modalità di risciacquo con acqua degli stessi prima della commercializzazione al consumatore finale”. Il Consiglio Superiore di Sanità ha sottolineato che “devono essere fornite agli operatori del settore corrette e univoche indicazioni sulle modalità di utilizzo e di applicazio- ne, al fine di garantire un elevato livello di protezione dei consumato- ri”. Ha altresì raccomandato siano acquisite “informazioni sui livelli di acido citrico e del suo sale di sodio nei molluschi cefalopodi” prima e dopo il trattamento. Il Ministero della Salute, con successiva Nota prot. 0003649-P- 05/02/2016, ha precisato che “in consi- derazione della possibile presenza sul mercato di prodotti aventi la stessa composizione di Aquative 3S o di In alto: fase di commercializzazione seppie nere. In basso: fase di inturgi- prodotti contenenti perossido di idro- dimento e arricciatura delle seppie con insufflazione d’aria. geno, possono essere utilizzati anche tali prodotti, nei processi di lavora- zione dei molluschi cefalopodi, purché ti, per esercitare una determinata • di una procedura, validata food grade, ovvero idonei al settore funzione tecnologica nella lavo- dall’Azienda ULSS competente alimentare”. Il Ministero ha altresì razione o nella trasformazione; per territorio, dove è definita la precisato che gli OSA che intendano iii) può dar luogo alla presenza, non concentrazione d’uso, i tempi di avvalersi dell’impiego di prodotti con- intenzionale ma tecnicamente contatto e le modalità di lavaggio tenenti perossido di idrogeno devono inevitabile, di residui di tale dei molluschi cefalopodi dopo il disporre di una procedura relativa sostanza o di suoi derivati nel trattamento. alle modalità di utilizzo e di applica- prodotto finito, a condizione che Nell’ambito del piano di auto- zione degli stessi, al fine di garantire questi residui non costituiscano controllo, deve essere previsto un un elevato livello di protezione dei un rischio per la salute e non piano di campionamento per valu- consumatori. “In conclusione, nella abbiano effetti tecnologici sul tare l’assenza di residui. Può essere lavorazione dei cefalopodi eviscerati prodotto finito. prevista altresì una valutazione decongelati o congelati, l’impiego L’art. 20 del Reg. CE n. 1169/11 sensoriale del prodotto trattato e, di soluzioni contenenti perossido di stabilisce che non è necessaria se del caso, una prova di cottura. idrogeno, food grade, in quantità la menzione dei costituenti di un Il personale che viene incaricato non superiore all’8%, può configu- alimento “che sono utilizzati come dell’esecuzione del trattamento deve rarsi quale coadiuvante tecnologico coadiuvanti tecnologici”. Pertan- essere preventivamente formato e e come tale non ne è vietato l’uso”. to, dovranno essere indicati solo munito dei dispositivi di protezione Per coadiuvante tecnologico, ai eventuali altri additivi presenti previsti dalla normativa in materia. sensi dell’art. 3, Reg. CE n. 1333/08, nella preparazione utilizzata per il si intende una sostanza che: trattamento. Le aziende che utiliz- La valutazione del rischio delle i) non è consumata come un ali- zano soluzioni a base di perossido di seppie pescate nell’alto Adriatico mento in sé; idrogeno devono disporre: Le seppie, come tutti gli altri prodotti ii) è intenzionalmente utilizzata • di un armadio o un locale per della pesca, sono soggette a contami- nella trasformazione di materie il deposito del coadiuvante tec- nazioni di tipo fisico, microbiologico prime, alimenti o loro ingredien- nologico; e chimico che possono derivare o 6 IL PESCE, 6/18
dall’ambiente marino o lagunare in cui vive l’animale, o dalle fasi succes- sive di pesca, trasporto, lavorazione e stoccaggio. Sono fattori predispo- nenti le inadeguate modalità di pesca, il mancato rispetto delle GMP e GHP durante le fasi di lavorazione, il per- sonale non adeguatamente formato. Pericoli di natura fisica Sono rappresentati da materiale vario che si può trovare nel pescato: ami, frammenti di plastica, schegge di legno… Per le seppie pescate con ramponi, bisogna considerare anche la sabbia e il fango che si possono trovare all’interno del mollusco e che deprezzano sensibilmente il pe- scato. In questi casi è fondamentale provvedere al lavaggio accurato del Seppie da nassa appena pescate. prodotto. Pericoli microbiologici marini, particolarmente resistente seppie in acqua, catturate con sistemi Le seppie vivono in mare aperto per alla salinità dell’acqua e alle varia- di pesca tradizionali (nasse, cogoli), la maggior parte del tempo, pertanto zioni di temperatura con un range possono influire negativamente sulle il rischio microbiologico di per sé da 2 °C a 45 °C. È però un germe qualità igieniche del prodotto. risulta molto modesto. Raramente termolabile, che viene facilmente di- Parassiti: le seppie sembrano possono essere isolati Clostridium strutto con temperature di 60-65 °C. avere una certa refrattarietà all’ani botulinum, Listeria monocytogenes, Pertanto il rischio di insorgenza di akis. A conferma si registra l’assen- Aeromonas hydrophila, Salmonella questa patologia, per consumo di za, negli ultimi anni, di segnalazioni spp, Escherichia coli, Vibrio para- seppie, è trascurabile. di allerte e informazioni per atten- haemolyticus, Campylobacter spp, Salmonelle, Escherichia coli, Si zione sulle seppie pescate nell’alto Sighelle. ghelle, Campylobacter spp, Vibrio: Adriatico. Va anche considerato Clostridium botulinum: è un sono germi che si possono trovare che le seppie vengono consumate germe sporigeno che si trova a volte frequentemente nella pesca ravvici- cotte, per cui si ritiene che l’indice nei fondali delle zone costiere. Tut- nata sotto costa e in ambiti lagunari; di pericolosità sia modesto. tavia, il rischio per il consumatore si tratta di pericoli microbiologici in questo caso è molto modesto in correlati all’inquinamento umano. Pericoli chimici quanto il mantenimento delle seppie Tuttavia, in considerazione del breve I pericoli chimici possono essere a basse temperature e soprattutto il periodo di permanenza delle seppie rappresentati da pesticidi, idrocar- consumo dell’alimento dopo cottura in questi ambiti, limitato ai mesi buri, PCB, metalli pesanti, dios- minimizzano il pericolo rappresenta- estivi dell’ovodeposizione, e degli sine, furanici. I pesticidi, usati in to dall’ingestione della tossina pre- esiti dei monitoraggi svolti negli anni agricoltura, raggiungono le zone di formata nelle preparazioni crude, sulla qualità microbiologica delle pesca attraverso fiumi e canali che marinate o affumicate variamente acque lagunari, possiamo a ragione raccolgono le acque di dilavamento conservate. valutare questi pericoli come fattori dei terreni. Tra queste sostanze Listeria monocytogenes: viene a di rischio marginali. ritroviamo un gruppo eterogeneo di volte isolata nei fondali marini, ma La contaminazione del prodotto insetticidi clorurati, fenoli clorurati, anche sulla pelle e nell’intestino dei può essere condizionata anche dal si- pentaclorofenolo e policlorobifenili pesci, crostacei e molluschi. Consi- stema di pesca. In generale, la cattu- (PCB). Queste sostanze sono alta- derato però che le seppie, di solito, ra determina uno stress organico che mente liposolubili, mentre hanno vengono consumate cotte, il rischio favorisce i processi microbiologici; una scarsa solubilità in acqua. I di questa tossinfezione risulta molto inoltre, soluzioni di continuità della molluschi cefalopodi, tenuto conto modesto, se non addirittura assente, cute, lacerazioni, schiacciamenti, del pressoché nullo tenore in grassi poiché la temperatura di cottura, rotture del pacchetto intestinale e il delle loro carni (circa 0,64 g per 100 superiore ai 75 °C, consente di rimescolamento dei fondali creano g di seppia), sono interessati solo inattivare il germe in alcuni minuti. le condizioni per la diffusione delle marginalmente da questo pericolo. Aeromonas hydrophila: è un ger contaminazioni batteriche. Anche Gli IPA si ritrovano nelle acque me autoctono tipico degli ambienti tempi lunghi di permanenza delle marine come conseguenza della IL PESCE, 6/18 7
5 unità campionarie: Tabella 1 – Limiti metalli pesanti, diossine e PCB, IPA * 2 u.c. non oltre 11 ufc/g; Elemento di rischio Valore di rischio * 3 u.c. non oltre 110 ufc/g. • Nel prodotto precotto, sempre Metalli pesanti sulla base dell’OM 07-12-1993, Pb 0,30 mg/kg il campionamento deve essere eseguito in 5 unità campionarie: Cd 1,00 mg/kg * 4 u.c. non oltre 11 ufc/g; Hg 0,50 mg/kg * 1 u.c. non oltre 110 ufc/g. • Nel prodotto cotto ready to eat, Diossine e PCB il Reg. 2073/05 prevede, nel Somma diossine 3,50 pg/g caso l’alimento costituisca ter- reno favorevole alla crescita di Diossine + PCB 6,50 pg/g Listeria monocytogenes, che il PCB indicatori 75,00 ng/g campionamento sia fatto in 5 u.c. e i limiti sono: IPA * non oltre 100 ufc/g nelle 5 u.c. Benzopirene 2,00 µg/kg fino a fine vita commerciale Benzopirene + benzoantracene + benzofluo- del prodotto, sempre che 12,00 µg/kg l’o peratore sia in grado di rante + crisene dimostrare con soddisfazio- ne dell’autorità sanitaria fuoriuscita del petrolio in seguito a hanno dimostrato una situazione competente, che non viene incidenti delle navi che lo trasporta- complessivamente favorevole, non mai superato questo limite; no, e/o per inappropriate modalità evidenziando situazioni di criticità. oppure: di lavaggio delle cisterne delle pe- I metalli pesanti di maggiore impor- * assente in 25 g nelle 5 u.c. se il troliere. Non deve essere trascurato tanza quali contaminanti ambientali produttore non è in grado di neppure il rischio di fuoriuscita di sono: Pb, Cd, Cu e Hg. Zone a rischio dimostrare, con soddisfazione carburanti dalle imbarcazioni. I dati sono quelle adiacenti a complessi dell’autorità sanitaria com- storici dell’autocontrollo aziendale e industriali quali le fasce costiere e petente, che l’alimento non dei campionamenti ufficiali effettuati lagunari a ridosso delle aree portuali supera le 100 ufc/g durante dalle Aziende ULSS della regione e/o dello sbocco di corsi d’acqua. tutta la fase di conservazione Veneto non hanno dimostrato par- Va considerato però che, sulla base del prodotto. Questo limite si ticolari situazioni di rischio per i dell’attività di monitoraggio, sulle applica prima che l’alimento molluschi cefalopodi pescati nell’alto seppie pescate nell’alto Adriatico, non sia più sotto il controllo Adriatico. Le diossine sono un grup- da parte delle Aziende ULSS della dell’OSA che lo produce. po di sostanze che derivano da sva- regione Veneto, negli ultimi anni riati processi di combustione quali: non sono mai stati rilevati valori Stafilococchi coagulasi positivi incenerimento dei rifiuti, scarichi dei superiori ai limiti previsti dal Reg. Nei prodotti cotti, il punto 2.4.1 del veicoli di trasporto, produzione di 1881/2006 e s.m.i. Come considera- Reg. CE n. 2073/05 stabilisce un plastiche, vari processi industriali, zione conclusiva possiamo pertanto criterio di igiene per Stafilococchi riscaldamento domestico. Queste so- ritenere che l’indice di pericolosità di coagulasi positivi, che deve essere stanze si liberano nell’aria e poi ven- contaminazione per metalli pesanti valutato al termine del processo di gono trasportate dal vento anche a delle seppie sia molto basso. lavorazione. Il campionamento va notevoli distanze dal luogo d’origine. eseguito in 5 unità campionarie. I Trattandosi di sostanze corpuscolate I criteri di sicurezza alimentare risultati delle analisi vengono consi con un certo peso specifico, cadono e i valori guida derati soddisfacenti se due unità sul suolo e nelle acque e finiscono per campionarie hanno valori compresi contaminare la catena alimentare. Listeria monocytogenes tra 100 ufc/g e 1.000 ufc/g, mentre Le aree costiere sono tra quelle più • Nel prodotto fresco i valori sono tutte le altre unità hanno valori esposte a questo pericolo a causa definiti dall’OM 07-12-1993; il inferiori. della promiscuità con i centri urbani campionamento deve essere ese- Nei prodotti trasformati e prepa- e industriali e con le principali fonti guito in tre unità campionarie: rati, le Linee guida del 10-11-2016, di inquinamento. * 1 u.c. non oltre 11 ufc/g; per il controllo ufficiale ai sensi del Le attività di monitoraggio ese * 2 u.c. non oltre 110 ufc/g. Reg. CE n. 882/04 e del Reg. CE n. guite negli ultimi anni da parte • Nel prodotto congelato e surge- 854/04, definiscono un “valore guida degli organi di controllo (AULSS, lato i valori sono sempre definiti ≤ 100 ufc/g”. Il campionamento deve ARPAV) negli ambiti marini e lagu- dall’OM 07-12-1993; il campio- essere eseguito alla produzione in 4 nari destinati all’attività di pesca namento deve essere eseguito in aliquote e in una sola u.c. 8 IL PESCE, 6/18
in 25 g”. Il campionamento deve es- stero dello Sviluppo Economico, per sere eseguito alla distribuzione in 4-5 il tramite dell’Ufficio Marchi della aliquote e in una sola u.c. La patoge- Camera di Commercio di Venezia, nicità deve essere confermata con la in data 19-06-2015. determinazione dei geni TDH-TRH. Il marchio è contraddistinto da due circonferenze con la scritta Salmonella spp “Produttori della seppia di Chiog- Nei prodotti cotti, il punto 1.16 del gia”. Al centro della circonferenza Reg. CE n. 2073/05 prevede l’assen- è presente una seppia circoscritta da za di salmonella in 25 g in 5 unità uno spruzzo o macchie nere. Trattasi campionarie. di un marchio individuale di proprie- Nei prodotti trasformati e prepa- tà, in quote percentuali, dei soggetti rati, le Linee guida del 10-11-2016, facenti parte dell’Associazione. per il controllo ufficiale ai sensi del Reg. CE n. 882/04 e del Reg. CE n. Descrizione e caratteristiche 854/04, definiscono un “valore guida organolettiche della “seppia assente in 25 g”. Il campionamento di Chioggia” deve essere eseguito alla distribuzio- Si tratta di un mollusco appartenente ne in 4-5 aliquote e in una sola u.c. al phylum Mollusca, classe Cepha- lopoda, ordine Sepiida, famiglia Limiti metalli pesanti, Sepiidae, specie Sepia officinalis. diossine e PCB, IPA Viene definita anche “adriatica” in Sono riportati in Tabella 1. relazione alla zona di pesca. Ha il corpo di forma ovalare appiattito, Il marchio “La seppia di Chioggia” dorso ventralmente orlato da pinne La seppia di Chioggia iscritta nell’elenco laminari disgiunte nella parte termi- viene conservata in cassette dei prodotti tradizionali italiani nale; anteriormente è posizionata la di polistirolo, sotto ghiaccio a La seppia di Chioggia ha ottenuto, testa piuttosto voluminosa munita di temperatura di refrigerazione. con Decreto del Ministero delle tentacoli. In corrispondenza delle Politiche Agricole e Forestali del 05- estremità clavate delle braccia sono 06-2014, il riconoscimento ufficiale presenti 5-6 file longitudinali di ven- Escherichia coli di prodotto tradizionale italiano ed tose. Le dimensioni sono di norma Nei prodotti cotti, il punto 2.4.1 del è stata inserita nella 14ma revisione comprese tra i 15 e i 25 centimetri; a Reg. CE n. 2073/05 stabilisce un dell’elenco nazionale dei prodotti volte però ci sono dei soggetti anche criterio d’igiene per E. coli che deve agroalimentari tradizionali. L’idea di 40-50 centimetri. essere valutato al termine del proces- di inserire la seppia di Chioggia tra La colorazione del mantello della so di lavorazione. Il campionamento i prodotti tradizionali è nata sulla Sepia officinalis è bruno grigiastro va eseguito in 5 unità campionarie. base di motivazioni di ordine storico, con zebrature trasversali. Proce- I risultati delle analisi vengono con- sociale, sanitario e commerciale. dendo poi dal dorso verso le parti siderati soddisfacenti se due unità Come sopra ricordato, la pro- ventrali si osserva una progressiva campionarie hanno valori compresi duzione della seppia a Chioggia si variazione della tonalità, che passa tra 1 MPN/g e 10 MPN/g mentre tutte perde nella tradizione dei tempi. È un da grigio-giallastro-traslucida a le altre unità hanno valori inferiori. settore che ha una notevole rilevanza bianco-iridea. Sul dorso si trovano Nei prodotti trasformati e preparati, per il territorio, sotto l’aspetto eco- particolari cellule, dette cromatofori le Linee guida del 10-11-2016, per il nomico, commerciale e sociale, che e iridofori, contenenti pigmento e controllo ufficiale ai sensi del Reg. deve essere sostenuto e valorizzato. attorniate da fibre muscolari ad CE n. 882/04 e del Reg. CE n. 854/04, Centinaia di persone trovano lavoro anello. In seguito al rilassamento o definiscono un “valore guida ≤ 100 in questo ambito: dalla produzione alla contrazione della muscolatura, ufc/g”. Il campionamento deve essere primaria, con i pescatori singoli e il pigmento tende alternativamente eseguito alla produzione in 4 aliquote associati, alle fasi successive di la- a diffondersi o a concentrarsi, de- e in una sola u.c. vorazione e commercializzazione e terminando improvvise variazioni distribuzione del prodotto. di colore e di disposizione delle Vibrio parahaemolyticus Nel 2015 l’Associazione produt strie utilizzate a scopo mimetico, di potenzialmente patogeno tori della seppia di Chioggia ha richiamo sessuale, o per intimidire Nei prodotti trasformati e preparati, ritenuto opportuno valorizzare il eventuali avversari. le Linee guida del 10-11-2016, per il riconoscimento del Ministero delle L’uso che le seppie fanno dei controllo ufficiale ai sensi del Reg. Politiche Agricole e Forestali con la colori è incredibile e al tempo stes- CE n. 882/04 e del Reg. CE n. 854/04, registrazione di un marchio specifico so affascinante: ogni cambiamento definiscono un “valore guida assente che è stato depositato presso il Mini- cromatico è sotto stretto controllo IL PESCE, 6/18 9
nervoso ed è legato a complessi nicchia particolarmente ricercato nel Zone di pesca e tracciabilità di modelli comportamentali quali, per mercato. Le carni sono sode, com- filiera della “seppia di Chioggia” esempio, quelli del mimetismo a sco- patte, di colore madreperlaceo, con Le aree di pesca e di produzione sono po difensivo dei giovani maschi nel un caratteristico aroma di salato; la gli ambiti marini dell’alto Adriatico periodo della riproduzione. All’in- pelle risulta aderente, l’occhio vivo e e quelli delle lagune venete. La ma terno del mantello è presente una lucente, la pigmentazione marcata, rineria “chioggiotta”, fin dai tempi conchiglia interamente calcificata i tentacoli resistenti alla trazione. più antichi, si è dedicata a questo che costituisce una sorta di ossatura Il nero, contenuto nel sacchetto ma tipo di pesca che, col passare degli per il mollusco. Le seppie rientrano distribuito anche sulla superficie del anni, è diventata un’attività ca- nel gruppo dei decapodi in quanto la mollusco, presenta una caratteristica ratteristica del territorio e oggi ha testa, piuttosto voluminosa, è dotata consistenza oleosa, tipica di un pro- assunto una notevole rilevanza sotto di 10 braccia tentacolari disposte dotto fresco, contrariamente a quello l’aspetto economico, commerciale attorno alla bocca. delle seppie decongelate, che al tatto e sociale. Si tratta dunque di una La “seppia di Chioggia” può dà una sensazione di granulosità. pesca di an tichissima tradizione, essere commercializzata fresca tal Nel prodotto lavorato le caratte- tipica dell’ambiente lagunare e co- quale appena pescata, detta anche ristiche qualitative e organolettiche stiero, nelle sue varietà della pesca seppia nera, oppure dopo un pro- vengono conservate ed esaltate grazie stagionale con attrezzi da posta, cesso di lavorazione con acqua di all’uso dell’acqua di laguna tratta- nonché del comparto marittimo mare che porta allo sbiancamento del ta, che mantiene in tutte le fasi del con la cosiddetta pesca pelagica o prodotto e all’inturgidimento delle processo produttivo una situazione costiera ravvicinata. La cattura in carni. Viene conservata in cassette simile a quella dell’ambiente natura- mare viene effettuata durante tutto di polistirolo, sotto ghiaccio a tempe- le di vita del mollusco. Le carni sono l’anno, sia con volanti monobarca o a ratura di refrigerazione. Non viene tenere e gustose, povere in grassi, coppia che con motopescherecci con di norma sottoposta a congelamento, ricche in proteine e con un discreto reti a strascico con ramponi, rapidi in quanto trattasi di un prodotto di contenuto in oligoelementi. o divergenti. Diagramma di flusso nello stabilimento di lavorazione Ricezione materia prima dal mercato ittico di Chioggia Stoccaggio in cella frigo a 0-4 °C Commercializzazione seppie nere Lavaggio prodotto con acqua di mare pulita Eviscerazione Spellatura Lavaggio con arricciamento del prodotto Deposito seppie in cella in vasconi Confezionamento in cassette di polistirolo con acqua e ghiaccio sotto ghiaccio e spedizione 10 IL PESCE, 6/18
La pesca stagionale (primavera- estate) viene effettuata con attrezzi da posta quali nasse e cogoli ed è disciplinata da ordinanze delle capitanerie di Chioggia e Venezia. La prima fase di commercializza- zione e astatura delle seppie, appena pescate, si svolge presso il mercato ittico all’ingrosso di Chioggia. Segue il trasferimento del prodotto presso gli stabilimenti di lavorazione, dove viene sottoposto a eviscerazione, spellatura, ed eventuale asporta- Seppie dopo lavorazione. zione degli occhi, e ad un accurato processo di lavaggio e arricciatura con acqua di laguna depurata, che Negli stabilimenti di lavorazione, • Boscolo G., manoscritto degli permette di ottenere la cosiddetta ad ogni partita viene assegnato un lot- inizi del 1700 pubblicato a cura “seppia bianca”. La tracciabilità to interno che permette di mantenere di G. Scarpa (1988), Memorie viene garantita in tutte le fasi del la connessione con le informazioni diverse della città di Chiozza. processo produttivo, a partire dalla che provengono dalla produzione • Granzotto A., Franzoi P., Longo produzione primaria fino alla fase primaria, in maniera che si possa, in A., Pranovi F., Torricelli P. finale di commer cializzazione del qualsiasi momento, risalire all’origi- (2001), La pesca nella laguna di prodotto finito, come peraltro pre- ne del prodotto. Le seppie a marchio, Venezia; un percorso di sostenibi- visto dai Regolamenti CE n. 1224/09, dopo la lavorazione, escono dallo lità nel recupero delle tradizioni. 404/11 e 178/02. stabilimento con un’etichetta nella Lo stato dell’arte, Fondazione Il primo anello della filiera è quale viene riportato: Eni Enrico Mattei. rappresentato dall’attività di pesca. • il marchio registrato presso il • Arcangeli G., Boffo L., Buratti Ogni imbarcazione è dotata del gior- Ministero dello Sviluppo Eco- P., Criconia E., Mingarelli G. nale di pesca, cartaceo o elettronico, nomico; (2012), Indagine sulla presenza nel quale sono riportati i dati relativi • il bollo CE dello stabilimento; di larve di nematodi in pesci. alla data di pesca, all’orario, agli • la denominazione della ditta; Garantire la sicurezza del pro- attrezzi impiegati, alle zone dove si • la denominazione commerciale dotto ittico. Piano sanità animale sono svolte le azioni di cattura, ai (seppia) e scientifica (Sepia of- sicurezza alimentare 2008-2010, quantitativi… Seguono le fasi di eti- ficinalis); Edizioni Text Vigorovea (PD). chettatura, di compilazione della di- • il codice FAO alfa 3 della seppia • Nota Ministero della Salute prot. chiarazione di sbarco, di assunzione (CTC); 0003652-P del 05-02-2016 – Ri- in carico da parte del commissionario • il metodo di produzione: “pe- chiesta di impiego di una soluzio- del mercato all’ingrosso e l’emissione scato”; ne acquosa contenente perossido della nota di vendita. Nell’etichetta • gli attrezzi da pesca utilizzati; di idrogeno, come coadiuvante o nei documenti commerciali di • la zona di pesca o provenienza: tecnologico, nella lavorazione dei accompagnamento del prodotto che “Mare Adriatico 37.2.1”; molluschi cefalopodi eviscerati. esce dal mercato all’ingrosso devono • le modalità di conservazione; • Nota Ministero della Salute prot. essere presenti tutte le informazioni • il lotto di produzione; 0003649-P del 05-02-2016 – Im- previste dall’art. 58 del Reg. CE n. • l’eventuale data di scadenza. piego di soluzioni acquose con- 1224/09 e dall’art. 35 del Reg. CE n. Dott. Luciano Boffo tenenti perossido di idrogeno, 1379/13; in particolare: Medico Veterinario come coadiuvante tecnologico, • la denominazione commerciale Consulente Sicurezza Alimentare nella lavorazione dei molluschi (seppia) e scientifica (Sepia of- Chioggia cefalopodi. ficinalis); Dott.ssa Patrizia Buratti • Delibera della Giunta regionale • il codice FAO alfa 3 della seppia Referente AT Chioggia del Veneto n. 3906 del 13-12- (CTC); Azienda ULSS n. 3 Serenissima 2005 – Autorizzazione di taluni • il numero di identificazione della stabilimenti all’utilizzo di acqua partita; Bibliografia salmastra depurata nella lavora- • la zona di pesca (Mare Adriatico • Buratti P., Boffo L., Manuale zione dei prodotti della pesca. 37.2.1); di corretta prassi igienica della • Delibera della Giunta regionale • gli attrezzi da pesca utilizzati; pesca e lavorazione della seppia del Veneto n. 2217 del 06-11-2012 • il quantitativo in kg; nell’alto Adriatico, Libreria edi- – Classificazione delle acque lagu- • se il prodotto è stato congelato/ trice “Il Leggio” Sas, Sottomarina nari ai fini della loro utilizzabilità surgelato. di Chioggia. negli stabilimenti ittici. IL PESCE, 6/18 11
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