PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM

Pagina creata da Raffaele Ventura
 
CONTINUA A LEGGERE
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
Direzione Professioni Sanitarie
  VianellaAgostinelliBarbaraBorelliValeriaFrattiGiulianaMorsianiMarcoPrevidiAmiciEsperia
  DanielaAltarivaMarcellaIantomasiMauraBiancaniNicolaBelliniMariaCristinaPaglianiCinzia
    MinozziTizianaFlandiMicheleSantomassimoSoniaRioliAnnaMariaMastinuEdiSimonini
        NicoliniMarcellaSabrinaBegaDanielaGarofaloMaurizioPerenGabrielePalumbo

 PROGETTO
per una assistenza personalizzata
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
“      CI SONO SEMPRE DUE SCELTE NELLA VITA:
     ACCETTARE LE CONDIZIONI IN CUI VIVIAMO O
    ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DI CAMBIARLE
                     (Denis Waitley)

                                                ”
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
3                             4
                         Implementazione               Valutazione e
                           cambiamenti                consolidamento

                     IL CAMBIAMENTO NON
                        AVVIENE IN MODO                                      5
                           NATURALE!                                       Stato
      1                                                                  desiderato
                 IL CAMBIAMENTO È UN PROCESSO E COME TUTTI I PROCESSI,
  Cornice
                                   È DA PRESIDIARE…
 teorica di
riferimento

      0
stato iniziale
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
Area Nord

                 DITRA
   Area
  Centro

                                          IERI
      Area Sud
                               0
                         stato iniziale
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
IERI

      0
stato attuale
                                   Delibera
                                    DG 77
                       DITRA    15 marzo 2017
      1
  Cornice
 teorica di
riferimento

                OGGI
                                   NUOVA
      2
                               ORGANIZZAZIONE
  Modifica                        DELLA DPS
infrastruttura           DPS
organizzativa
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLA DPS

                                                                                     LE PRIMARY
    DPS                 CURE
                      PRIMARIE
                                    SALUTE
                                   MENTALE E
                                  DIPENDENZE
                                                            OSTETRICIA
                                                           GINECOLOGI
                                                                                  DIAGNOSTIC
                                                                                                        Medicina Interna e
                                                                                                         Riabilitativa e
                                                                                                            Malattie
                                                                                                                                        Chirurgia
                                                                                                                                     Ortopedia Area
                                                                                                                                        Critica e               Sanità
                                                                                                                                                                          Emergenza
                                                                                                                                                                           Urgenza               Medicina di
                                                                                  A IMMAGINI              Nefrologiche               Dipartimento di
                       (DAST)    PATOLOGICH                A PEDIATRIA
                                                                                                          Cardiache e                 Neuroscienze
                                                                                                                                                               Pubblica                          Laboratorio
                                       E                                                                   Vascolari

                                                                                                                                        Professional blocchi                Referente Centrale
        CAPITALE                    Referente Percorsi       Coordinamento rete        GESTIONE DEL           Referente Percorsi
                                                                                                                                             operatori                       Unica Trasporti e
      ORGANIZZATIV                    Assistenziali e            consultori         RISCHIO RISC PACS            Riabilitativi                                                 Relazioni con
                                    Riabilitativi Salute                                                          Internistici
           O                                                                                                                                                                  Associazioni di
                                      Mentale Adulti                                                                                                                           Volontariato

                                                                                                            Referente Patient Flow
         CAPITALE                   Referente Percorsi                                                           Internistico
       INDIVIDUALE                    Assistenziali e
                                     Riabilitativi nelle
                                       Dipendenze
                                        Patologiche

         CAPITALE
      PROFESSIONALE
                                    Referente Salute
                                   Mentale del Bambino
                                     e Adolescente

         CAPITALE
       RELAZIONALE

 I CAPITALI                                                                          LE ASSOCIATE

assetto organizzativo a matrice                                                   filiera corta                                             Mira alla valorizzazione professionale
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
1
  Cornice     VISION DPS
 teorica di
riferimento

                     DELIBERA NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DPS   27 LUGLIO 2017

                          THE CARING MODEL
                   (Cure Basate sulla Relazione)
               per ottenere, nell’intera organizzazione,
                  una trasformazione del sistema di
                erogazione dell’assistenza e dei servizi
                         destinati ai cittadini
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
1
  Cornice
                        THE CARING MODEL
 teorica di
riferimento   (i sei aspetti basilari per l’implementare)
                      LA RELAZIONE COME BASE PER LA CURA

              1. LEADERSHIP
              2. LAVORO DI SQUADRA
              3. PRATICA PROFESSIONALE
              4. ASSISTENZA ALLA PERSONA
              5. PRATICA GESTITA DALLE RISORSE
              6. MISURAZIONE DEI RISULTATI
                        AMBIENTE CURATIVO E TERAPEUTICO
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
AMBIENTE
                            CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
        1              2             3                4                 5                6
    LEADERSHIP       TEAM         PRATICA        ASSISTENZA         PRATICA        MISURAZIONE
                               PROFESSIONALE    ALLA PERSONA      GESTITA DALLE    DEI RISULTATI
                                                                    RISORSE

Gli elementi che caratterizzano l'ambiente di cura comprendono:

●    La disposizione e l'arredamento della camera
●    Privacy
●    “In questa UO si assiste secondo il modello teorico Gordon, Nanda I, Nursing                Team
     Outcome Classification (NOC 2013) e Nursing Intervention Classification (NIC 2013)”     assistenziale
●    Ambienti rumorosi: tono della voce, chiacchiere extra lavorative, volume telefoni,
     passaggi carrelli
●    Disordine ambientale, indecoroso e con presenza di pericoli
●    Igiene ambientale, microclima
●    Segnaletica disorganizzata, da uniformare: team assistenziale,
●    Orari di apertura ai familiari
PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
AMBIENTE
                            CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
      1                2              3                 4                  5                6
  LEADERSHIP         TEAM          PRATICA         ASSISTENZA          PRATICA        MISURAZIONE
                                PROFESSIONALE     ALLA PERSONA       GESTITA DALLE    DEI RISULTATI
                                                                       RISORSE

Leadership diffusa: per trasformare un ambiente di cura è necessario che ogni
professionista, a qualsiasi livello dell'organizzazione, sviluppi ed esprima le capacità del
caring leader.

La visione della leadership, a tutti i livelli dell’organizzazione, è quella di servant management, cioè di
organizzazione di servizio (al cittadino, al professionista e all’organizzazione).

A tutti i livelli dell'azienda, i leader svolgono un ruolo vitale di esempio, di sensibilizzazione, di implementazione
della cultura organizzativa.

Ogni leader chiarisce ed interpreta i concetti di: autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità
AMBIENTE
                     CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
    1           2            3               4              5               6
LEADERSHIP    TEAM        PRATICA       ASSISTENZA      PRATICA       MISURAZIONE
                       PROFESSIONALE   ALLA PERSONA   GESTITA DALLE   DEI RISULTATI
                                                        RISORSE
autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità

AUTORITÀ: è il campo di autorità decisionale, fino a dove ci
si spinge, avendo il diritto di prendere della decisioni nell’area
professionale.
 in un contesto di decisione decentrata, l’autorità decisionale è
                    presso il letto dell’assistito
AMBIENTE
                      CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
    1            2            3               4              5               6
LEADERSHIP     TEAM        PRATICA       ASSISTENZA      PRATICA       MISURAZIONE
                        PROFESSIONALE   ALLA PERSONA   GESTITA DALLE   DEI RISULTATI
                                                         RISORSE
autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità
LA RESPONSABILITÀ: IL PROFESSIONISTA DEVE ESSERE CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA PECULIARITÀ

(11 MODELLI DI GORDON) E GOVERNARLA IN TUTTE LE 6 FASI IN QUANTO RISPONDE SIA DELLE AZIONI AGITE
SIA DI QUELLE NON AGITE.

L’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ (ACCOUNTABILITY ): SIGNIFICA SVOLGERE L’INTERNO PROCESSO
ASSISTENZIALE IN UNA LOGICA DI PREVEDERE L’EVOLUZIONE, QUINDI PREVENIRE. OGNI PROFESSIONISTA, IN
OGNI MOMENTO DEVE ESSERE IN GRADO DI:

  • MOTIVARE LE SCELTE FATTE E IL SUBSTRATO DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE SU CUI SI BASANO.

  • RENDERE CONTO IN TERMINI DI RISULTATI (OUTPUT= VOLUMI DI ATTIVITÀ, OUTCOME= INDICATORI DI
AMBIENTE
                        CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
        1          2            3               4              5               6
    LEADERSHIP   TEAM        PRATICA       ASSISTENZA      PRATICA       MISURAZIONE
                          PROFESSIONALE   ALLA PERSONA   GESTITA DALLE   DEI RISULTATI
                                                           RISORSE

•    E’ IMPORTANTE LAVORARE IN UN TEAM INTERDIPENDENTE DOVE È PRESENTE UN
     SANO SPIRITO DI SQUADRA E’UNO DEGLI INDICATORI PIÙ SIGNIFICATIVI
     DELLA QUALITÀ DELLE CURE.
•    SERVE DEFINIRE OBIETTIVI COMUNI E LAVORARE INSIEME PER PORTARLI AVANTI.
•    TEAM INTERDISCIPLINARI UNITI CREANO ENERGIA E INTERDISCIPLINARIETÀ
     NECESSARIE PER GARANTIRE ALLA PERSONA ASSISTITA CURE BEN COORDINATE E
     DI ALTO LIVELLO, PER RAGGIUNGERE I MIGLIORI RISULTATI DI SALUTE.
OBIETTIVI
                         DEL PROGETTO

                      ASSISTENZA
                   PERSONALIZZATA

      Pianificazione        Documentazione        Implementazione del
assistenziale con GNNN     assistenziale unica   Primary Nursing nelle
                                                       degenze

                                  3
                            Implementazione
                              cambiamenti
PROGRAMMA FORMATIVO
           • Perchè pianificare

   1
           • Come pianificare
           • Cosa pianificare
           • Fasi del processo di Nursing

incontro   • Valutazione dei bisogni di
             assistenza con modelli funzionali di
             M. Gordon

                                         • RIPASSO Valutazione dei bisogni di assistenza con
                2                          modelli funzionali di M. Gordon
                                         • Standardizzazione del linguaggio infermieristico e

             incontro
                                           tassonomie
                                         • Diagnosi infermieristiche NANDA –I

                                               3                        • Applicazione a casi clinici reali
                                            incontro

                                                                           4                       • Applicazione a casi clinici reali
                                                                                                   • Chiusura INCONTRO

                                                                        incontro
1       Queste sono giornate di studio !

               2         Perché i medici non ci sono ?

Assiomi
                   3      Quale «diagnosi» per la professione?
  delle
giornate           4       Da 235 a 60 diagnosi per accompagnare
                                       il cambiamento
           5           Secondo il teorico R. Presthus della York University di
                        Toronto, un gruppo è formato di solito da almeno
                                   Quattro categorie di persone
               Appassionati        Interessati    Indifferenti    Dissidenti
                  10%                 30%            50%            10%
’
E’ NECESSARIO
 PIANIFICARE
L’ASSISTENZA?
L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42                        L 10 AGOSTO 2000 N. 251

                                       Scompare da ogni disposizione di
                                           legge la denominazione di                     ….utilizzare metodologie di
                                        “professione sanitaria ausiliaria”               pianificazione per obiettivi
                                               rimpiazzandola con                              dell’assistenza
                                             “professione sanitaria”.
                                          Abrogazione Mansionario                          autonomia professionale
 D.P.R. n. 739-740-741-742                                                                                               ordinamenti didattici
           del 1994
  Partecipa alla identificazione dei
   bisogni, identifica i bisogni di
                                                                1.                                   ’
     assistenza infermieristica,                                   E’ NECESSARIO
   pianifica, gestisce e valuta                                     PIANIFICARE
(fasi del processo di assistenza)                                  L’ASSISTENZA?
Garantisce la corretta applicazione
  delle prescrizioni diagnostiche e
            terapeutiche
                                                                                                                        FORMAZIONE POST BASE
    Profilo Professionale                                        n.1/09 del 10 gennaio 2009
                                                                              ARTICOLO1
                                                      l’Infermiere è il professionista sanitario responsabile
                                                                     dell’assistenza infermieristica»
                                                                            ARTICOLO 2
                                                     L’assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi
                                                              specifici, autonomi e complementari..

                                                                CODICE DEONTOLOGICO
D.P.R. N. 739 DEL 1994:
   D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 739
REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE
    DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO
       PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE
        1 - E' INDIVIDUATA LA FIGURA PROFESSIONALE
          DELL'INFERMIERE CON IL SEGUENTE PROFILO:
        L'INFERMIERE È L'OPERATORE SANITARIO CHE, IN
          POSSESSO DEL DIPLOMA UNIVERSITARIO ABILITANTE E
          DELL'ISCRIZIONE ALL'ALBO PROFESSIONALE È
          RESPONSABILE DELL'ASSISTENZA GENERALE
          INFERMIERISTICA.

        2 - L'ASSISTENZA INFERMIERISTICA PREVENTIVA,
          CURATIVA, PALLIATIVA E RIABILITATIVA È DI NATURA
          TECNICA, RELAZIONALE, EDUCATIVA.
          LE PRINCIPALI FUNZIONI SONO LA PREVENZIONE DELLE
          MALATTIE, L'ASSISTENZA DEI MALATI E DEI DISABILI DI
          TUTTE LE ETÀ E L'EDUCAZIONE SANITARIA.
ART. 3 -
     L'INFERMIERE:
A) PARTECIPA ALL'IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DI
 SALUTE DELLA PERSONA E DELLA COLLETTIVITÀ;

B)IDENTIFICA I BISOGNI DI ASSISTENZA
 INFERMIERISTICA DELLA PERSONA E
 DELLA COLLETTIVITÀ E FORMULA I
 RELATIVI OBIETTIVI;

C) PIANIFICA, GESTISCE E VALUTA
 L'INTERVENTO ASSISTENZIALE
 INFERMIERISTICO;
D) …OMISSIS…
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 740
REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E
   DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DELL’OSTETRICA/O
      1.E' individuata la figura dell'ostetrica/o con il seguente profilo: l'ostetrica/o e' l'operatore sanitario che, in
      possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, assiste e consiglia la
      donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti
      eutocici con propria responsabilita' e presta assistenza al neonato.
      2. L'ostetrica/o, per quanto di sua competenza, partecipa:
      • a) ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunita';
      • b) alla preparazione psicoprofilattica al parto;
      • c) alla preparazione e all'assistenza ad interventi ginecologici;
      • d) alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile;
      • e) ai programmi di assistenza materna e neonatale.

      3. L'ostetrica/o, nel rispetto dell'etica professionale, gestisce, come membro dell'equipe sanitaria,
      l'intervento assistenziale di propria competenza.
      4. L'ostetrica/o contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente
      all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca.
      5. L'ostetrica/o è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento
      medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 741
          REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA
           FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL
                            FISIOTERAPISTA
1. È individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma
      universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e
      riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia
      eziologia, congenita od acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il fisioterapista:
      a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all’individuazione ed al superamento
      del bisogno di salute del disabile;
      b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive
      utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali;
      c) propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
      d) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale… omissis
4. Il fisioterapista, attraverso la formazione complementare, integra la formazione di base con indirizzi di specializzazione nel settore della
psicomotricità e della terapia occupazionale:
a) la specializzazione in psicomotricità consente al fisioterapista di svolgere anche l’assistenza riabilitativa sia psichica che fisica di soggetti in
età evolutiva con deficit neurosensoriale o psichico;
b) la specializzazione in terapia occupazionale consente al fisioterapista di operare anche nella traduzione funzionale della motricità
residua, al fine dello sviluppo di compensi funzionali alla disabilità, con particolare riguardo all’addestramento per conseguire l’autonomia
nella vita quotidiana, di relazione (studio-lavoro-tempo libero), anche ai fini dell’utilizzo di vari tipi di ausili in dotazione alla persona o
all’ambiente
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 742
                     REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE
                         DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO
                           PROFESSIONALE DEL LOGOPEDISTA
Art. 1.
1. E' individuata la figura del logopedista con il seguente profilo: il logopedista è l'operatore sanitario che, in possesso del
diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie
del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
2. L'attività del logopedista è volta all'educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce,
della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi.
3. In riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il logopedista:
a) elabora, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all'individuazione ed al superamento del bisogno
di salute del disabile;
b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive,
utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non
verbali;
c) propone l'adozione di ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia;
• d) svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue
   competenze professionali;
• e) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale
d) …omissis…
D.M. 29 MARZO 2001, N. 182
                REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA
                 FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL
                    TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA
 1. È individuata la figura professionale del tecnico della riabilitazione psichiatrica con il seguente profilo: il tecnico della
riabilitazione psichiatrica è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, nell’àmbito di un
progetto terapeutico elaborato da un’equipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilità psichica.
2. 2. Il tecnico della riabilitazione psichiatrica:
a) collabora alla valutazione della disabilità psichica e delle potenzialità del soggetto, analizza bisogni e istanze evolutive e rileva
le risorse del contesto familiare e socioambientale;
b) collabora all’identificazione degli obiettivi formativo-terapeutici e di riabilitazione psichiatrica nonché alla formulazione dello
specifico programma di intervento mirato al recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento;
c) attua interventi volti all’abilitazione/riabilitazione dei soggetti alla cura di sé e alle relazioni interpersonali di varia complessità
nonché, ove possibile, ad un’attività lavorativa;
d) opera nel contesto della prevenzione primaria sul territorio, al fine di promuovere lo sviluppo delle relazioni di rete, per favorire
l’accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio e delle patologie manifestate;
e) opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, allo scopo di favorirne il reinserimento nella comunità;
f) collabora alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e riabilitazione nei singoli soggetti, in relazione agli obiettivi
prefissati.

d) …omissis…
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 744
                       REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE
                           DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO
                               PROFESSIONALE DEL DIETISTA
1. E' individuata la figura professionale del dietista con il seguente profilo: il dietista è l'operatore sanitario, in
possesso del diploma universitario abilitante, competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione
dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all'attuazione delle politiche
alimentari, nel rispetto della normativa vigente.

2. Gli specifici atti di competenza del dietista sono:
• a) organizza e coordina le attività specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare;
• b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione;
• c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente;
• d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare;
• e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di
   popolazione e pianifica l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati;
• f) svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione
   corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettività e di
   gruppi di popolazione.
d) …omissis…
L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42                        L 10 AGOSTO 2000 N. 251

                                       Scompare da ogni disposizione di
                                           legge la denominazione di                     ….utilizzare metodologie di
                                        “professione sanitaria ausiliaria”               pianificazione per obiettivi
                                               rimpiazzandola con                              dell’assistenza
                                             “professione sanitaria”.
                                          Abrogazione Mansionario                          autonomia professionale
                                                                                            LEGGE 8 marzo 2017, n.
                                                                                            24 «Lggge Gelli» ordinamenti didattici
    D.P.R. n. 739 del 1994
  Partecipa alla identificazione dei
   bisogni, identifica i bisogni di
                                                                1.                                     ’
     assistenza infermieristica,                                   E’ NECESSARIO
   pianifica, gestisce e valuta                                     PIANIFICARE
(fasi del processo di assistenza)                                  L’ASSISTENZA?
Garantisce la corretta applicazione
  delle prescrizioni diagnostiche e
            terapeutiche
                                                                                                si attengono, salve le
                                                                                                                       FORMAZIONE POST BASE
    Profilo Professionale                                                                       specificità del caso concreto,
                                                                  L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42
                                                                                                alle raccomandazioni previste
                                                      l’Infermiere è il professionista sanitariodalle    linee guida pubblicate
                                                                             ARTICOLO1
                                                                                                responsabile
                                                                    dell’assistenza infermieristica»
                                                                            ARTICOLO 2
                                                     L’assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi
                                                              specifici, autonomi e complementari..

                                                                CODICE DEONTOLOGICO
LEGGE 11 GENNAIO 2018 N.3
                   DA COLLEGI A ORDINI
    CON LA NOVELLA DI CUI AL COMMA 1, INNANZITUTTO, SI RICHIAMANO GLI ORDINI
    ESISTENTI DEI MEDICI-CHIRURGHI, DEI VETERINARI E DEI FARMACISTI AGGIUNGENDO
                      POI, RISPETTO ALLA NORMATIVA VIGENTE, GLI:
•     ORDINI DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE,
• DELLA PROFESSIONE OSTETRICA
• TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA E DELLE PROFESSIONI SANITARIE
  TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE E DELLA PREVENZIONE (V. COMMA 9, ARTICOLO 3)
ancora oggi le potenzialità di questo professionista
                 sono poco sviluppate nei vari contesti lavorativi.

                Il processo di assistenza,
                  si riduce troppo spesso
         alla sola fase di attuazione
relegando il ruolo sanitario nell’ambito dell’esecutorietà.
SERVONO
          PERTANTO                                     ESSERE
                                           “CONSAPEVOLMENTE AUTONOMI”,
       • Conoscenze                               OVVERO CAPACI DI
       • Metodo                                      “REGGERE”
                                                          LA
       • Linguaggio
                                              PROPRIA RESPONSABILITÀ,
       • Esperienze                               SIGNIFICA OFFRIRE
                                              INTERVENTI CHE REALMENTE
COLLOCABILI ALL’INTERNO DI QUELLO CHE
                                        INCIDONO SULLA SALUTE DELL’ASSISTITO.
             DEFINIAMO

“PROCESSO DI ASSISTENZA”
SI PIANIFICA
L’ASSISTENZA?
PROCESSO DI
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA A SEI       FASI
                                          (WILKINSON, 2012)

                                                              Valutazione
  “….Le componenti del processo
     d’assistenza infermieristica
  permettono di orientare le scelte
relative all’assistenza infermieristica
  che sono necessarie per ottenere i
 risultati desiderati con la persona
              assistita….”
             (M. Gordon)
Le componenti del processo di assistenza comprendono
                   2 MACROAREE:

                                            IDENTIFICAZIONE DEL
                                            PROBLEMA DI SALUTE
                                               (scala di priorità)

                                                RISOLUZIONE
                                                    DEL
                                                 PROBLEMA
AMBIENTE
                    CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR
    1          2            3             4              5                6
LEADERSHIP   TEAM        PRATICA     ASSISTENZA      PRATICA        MISURAZIONE
                      PROFESSIONALE ALLA PERSONA   GESTITA DALLE    DEI RISULTATI
                                                     RISORSE

      Il prendersi cura si
          realizza nella
           RELAZIONE                                                Relazione
          TERAPEUTICA                                              terapeutica
Valutazione

                 1 FASE
              VALUTAZIONE
                INIZIALE
“
                        VALUTAZIONE
          PROCESSO SCIENTIFICO, ORGANIZZATO E DINAMICO DI
               IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI DI SALUTE
                                                                                      ”
E’ FINALIZZATO AD OTTENERE UN PROFILO DELL’ASSISTITO CHE DIA UN SENSO DEL SUO STATO
                    DI SALUTE GENERALE, FORNENDO UN’IMMAGINE:
FISICA, PSICOLOGICA, SOCIO-CULTURALE, SPIRITUALE, COGNITIVA, DELLE ABILITÀ FUNZIONALI E
                                 DELLO STILE DI VITA
ASSUME VARIE FORME
                  IN BASE A:

              LA SITUAZIONE CLINICA

TIPI DI       LO STATO DELLA PERSONA
VALUTAZIONI    ASSISTITA

              AL TEMPO DISPONIBILE

              LO SCOPO DELLA RACCOLTA DATI
TIPI DI        VALUTAZIONE INIZIALE
               VALUTAZIONE D’EMERGENZA
VALUTAZIONI
               VALUTAZIONE MIRATA
               VALUTAZIONE A DISTANZA/FINALE
VALUTAZIONE
                    INIZIALE
         SCOPI                   MOMENTI
• VALUTARE LO STATO DI     • È EFFETTUATO AL
  SALUTE DELL’ASSISTITO      MOMENTO DELLA
                             PRESA IN CURA
• IDENTIFICARE I MODELLI
  FUNZIONALI DI            • SE UNA VALUTAZIONE
  SALUTE E QUELLI NON        COMPLETA (GENERALE)
  FUNZIONALI                 NON È POSSIBILE
• VALUTARE I                 DOVRA’ ESSERE
  CAMBIAMENTI                EFFETTUATO IN TEMPI
  DURANTE IL PERCORSO        SUCCESSIVI (MAX
  ASSISTENZIALE              ENTRO 24 ORE)
VALUTAZIONE
                  D’EMERGENZA
         SCOPI                   MOMENTI
• IDENTIFICARE             • SI EFFETTUA IN
  RAPIDAMENTE I              SITUAZIONE DI
  PROBLEMI DI SALUTE         PERICOLO PER LA
  DELL’ASSISTITO AL FINE     VITA O DI
  DI PRESERVARE LA           INSTABILITÀ CLINICA
  VITA DELLO STESSO          IMPORTANTE
VALUTAZIONE
                  MIRATA
        SCOPI                  MOMENTI
• RACCOGLIERE DATI       • SI EFFETTUA DURANTE
  SPECIFICI SU UN          LA RACCOLTA DELLE
  PROBLEMA, E VIENE        INFORMAZIONI O
  EFFETTUATA               QUANDO EMERGE IL
  ATTRAVERSO SCHEDE DI     PROBLEMA
  APPROFONDIMENTO
  MIRATO AL PROBLEMA
  SPECIFICO (CADUTE,
  DEGLUTIZIONE, LDP,
  ECC)
VALUTAZIONE
           A DISTANZA-FINALE
         SCOPI                    MOMENTI
• VALUTARE OGNI            • STEP PROGRAMMATI
  MODIFICAZIONE              DI VALUTAZIONE
  NELLO STATO
                           • STEP FINALE PER
  FUNZIONALE DI SALUTE
                             VALUTAZIONE ESITI
  DELLA PERSONA
                             INTERVENTI
  ASSISTITA
                             ASSISTENZIALI A
• VERIFICA DEI RISULTATI
  CON INDICATORI DI
  ESITO
FARE LA
VALUTAZIONE
  INIZIALE?
VALUTAZIONE INIZIALE

1. RACCOLTA DATI
2. VALIDAZIONE DEI DATI
3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI
4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE
                                   1. RACCOLTA DATI

         OGGETTIVI                                           SOGGETTIVI
 Sono segni o informazioni                            Sono sintomi e informazioni
evidenti, osservabili, percepibili e                  celate, includono i sentimenti
misurabili.                                           degli utenti e le sue affermazioni
 Possono essere validati e                           sui propri problemi di salute.
verificati anche da altri operatori                    Spesso i tentativi di validarli,
 Possono essere ottenuti                             confermarli con altre fonti non
attraverso i sensi, oppure misurati                   sono realizzabili
attraverso strumenti, esami di                         La cosa migliore è registrarli
laboratorio, procedure                                come citazioni dell’assistito.
diagnostiche,…
VALUTAZIONE INIZIALE
                                      1. RACCOLTA DATI
FONTE DEI DATI PRIMARIA                           FONTE DEI DATI SECONDARIA

 La persona assistita è la fonte             Offrono dati che completano, chiariscono e
 primaria dei dati                            validano le informazioni ottenute dall’utente.
                                              Includono:
 le informazioni raccolte da lui
 sono giudicate le più attendibili,            Familiari ed altre persone significative
 salvo particolari condizioni                  La documentazione sanitaria e i rapporti scritti e
 (coscienza, dolore, età, salute              verbali di altri componenti dell’équipe sanitaria
 mentale,…)                                    I test di laboratorio e le procedure diagnostiche
                                              La revisione della letteratura (informazioni sugli
                                              ultimi sviluppi della pratica infermieristica)
VALUTAZIONE INIZIALE
                     1. RACCOLTA DATI

                 RACCOGLIERE
OSSERVAZIONE                                 ESAME FISICO
                    I DATI

                COLLOQUIO       INTUIZIONE
VALUTAZIONE INIZIALE
                     1. RACCOLTA DATI

                 •Segni di sofferenza: pallore, sudorazione,
                 dolore…
                 •Presenza di rischi: ingombri, spondine…
                 •Presidi presenti: CV, pompe infusive, erogatori
                 di O2….
OSSERVAZIONE     •Ambiente: microclima, n° di visitatori, televisore
                 ad alto volume…
                 •Assistito più da vicino: T°, rumori respiratori,
                 odori, postura, medicazioni, …
VALUTAZIONE INIZIALE
                     1. RACCOLTA DATI

                 •Fornisce dati oggettivi da confrontare con quelli
                 soggettivi

                 •Metodo: testa piedi o apparato

ESAME FISICO     •Tecniche: ispezione, auscultazione, palpazione,
                 percussione
VALUTAZIONE INIZIALE
 “                       1. RACCOLTA DATI

                    ISPEZIONE
è l’esame visivo eseguito in modo
                                            ”
 metodico e deliberato vengono
       notati fattori come:
     forma, colore, simmetria,
           movimento,
VALUTAZIONE INIZIALE
  “                     1. RACCOLTA DATI

           AUSCULTAZIONE
è la tecnica per ascoltare i suoni
                                           ”
del corpo con uno stetoscopio per
  amplificare i suoni normali e
 anomali e offre informazioni sul
   movimento di aria e liquidi.
VALUTAZIONE INIZIALE
  “                         1. RACCOLTA DATI

                   PALPAZIONE
è rappresentato dall’uso del tatto.            ”
  aiuta a determinare dimensioni,
    forma e configurazione delle
    strutture corporee, nonché le
pulsazioni, i contorni degli organi, la
mobilità delle masse, la temperatura
           della pelle, ecc.
VALUTAZIONE INIZIALE
  “                    1. RACCOLTA DATI

              PERCUSSIONE
tecnica che usa entrambe le mani
                                          ”
 per dare colpi ad una superficie
corporea e produrre un suono, la
  cui risonanza indica densità o
              cavità.
VALUTAZIONE INIZIALE
                     1. RACCOLTA DATI

            Prepararsi al colloquio: programmarla, leggere la
            cartella clinica, garantire la privacy, ridurre le fonti
               di disturbo, mettere a proprio agio l’assistito

COLLOQUIO        1)presentarsi,
                 2)tecnica SOLER,
                 3)stabilire un limite temporale
VALUTAZIONE INIZIALE
        “                                1. RACCOLTA DATI

                        TECNICA SOLER
•SIT OR STAND IN PIEDI, DI FRONTE ALLA PERSONA PER
ESPRIMERE INTERESSE DI QUELLO CHE STA DICENDO
                                                            ”
•OPEN POSTURE, NON INCROCIARE GAMBE O BRACCIA
•LEAN FORWARD: PROTENDERSI IN AVANTI, VERSO LA
PERSONA
•EYE CONTACT: STABILIRE E MANTENERE IL CONTATTO
VISIVO
•RELAX: RILASSARSI PER ESPRIMERE ALL’ASSISTITO SENSO
DI VICINANZA
VALUTAZIONE INIZIALE
                     1. RACCOLTA DATI

                    Istinto ed esperienza clinica
              per esprimere un giudizio clinico sull’utente.
                    L’intuizione entra spesso in
                   gioco quando si percepisce
INTUIZIONE
                     che “qualcosa non va”.

                      Attenzione, potrebbe essere fuorviante!
                Le informazioni raccolte devono essere validate…
VALUTAZIONE INIZIALE

1. RACCOLTA DATI
2. VALIDAZIONE DEI DATI
3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI
4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE
                                     2. VALIDAZIONE DEI DATI

                                        ASSICURARSI
                               che le informazioni siano complete,
                                  attendibili, reali e congruenti
         ELIMINARE                                                     VALIDARE
i propri pregiudizi, dispercezioni                                    i dati in caso di :
                                                                •Dati incongruenti
                                                                •Affermazioni diverse
                                                                •Situazioni che interferiscono
                                                                con i valori
                                                                •Chiarire affermazioni vaghe
                                                                ed ambigue
VALUTAZIONE INIZIALE

1. RACCOLTA DATI
2. VALIDAZIONE DEI DATI
3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI
4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE
  3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

  1946-2015
VALUTAZIONE INIZIALE
  3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

           L’adozione di un
  modello di valutazione consente di:
     Guidare il colloquio infermieristico e
     l’esame fisico
     Prevenire l’omissione di informazioni
     utili
     Facilitare l’analisi dei dati
VALUTAZIONE INIZIALE
                     3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

           Ci sono altri modelli come quello dei
                     sistemi corporei:

      incentrato sui principali
         sistemi anatomici
    (neurologico, respiratorio,
cardiovascolare, gastrointestinale)
un approccio sistemico

      la Gordon?
 un approccio olistico
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI PERCEZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE
              Descrive il modello di salute e di benessere così com’è
              percepito dalla persona, ed il modo in cui questa gestisce la
              propria salute., la consapevolezza di star bene o meno.

1
              Il modello include la percezione della salute da parte della
              persona e la sua importanza per le attività di quel momento
              e la pianificazione futura.

              Comprende anche comportamenti generali della persona nei
              riguardi della salute, per esempio la sua adesione a pratiche
              di prevenzione delle malattie, la compliance alla terapia, gli
              appunti per visite di controllo…
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

                 MODELLO NUTRIZIONALE E METABOLICO
                 Descrive il modello di assunzione di cibi e bevande, cui la persona si
                 attiene, in rapporto al suo fabbisogno metabolico e agli indicatori organici
                 di adeguatezza della nutrizione.

                 Include le abitudini alimentari della persona, le ore in cui consumai pasti e

2
                 il tipo e la quantità di cibi e bevande che consuma, le sue preferenze in
                 questo campo, l’uso o meno di integratori vitaminici.

                 Il modello comprende anche i dati riguardanti eventuali lesioni cutanee e
                 la relativa capacità di cicatrizzazione.

                 Vi sono infine comprese le condizioni della pelle, dei capelli, delle unghie,
                 delle mucose, dei denti e la misura della temperatura corporea,
                 dell’altezza e del peso.
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

               MODELLO DI ELIMINAZIONE
               Descrive i modelli della funzione escretoria (intestino,
               vescica) delle persone.

3              Comprende la percezione della regolarità dell’individuo
               rispetto alla funzione escretoria, le abitudini o l’uso di lassativi
               per l’eliminazione intestinale e qualunque cambiamento o
               disturbo del modello riferiti ai tempi, alle modalità di
               escrezione, alla qualità o alla quantità.

               Sono compresi anche tutti i mezzi per controllare l’escrezione.
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                    3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI ATTIVITA’ ED ESERCIZIO FISICO
              Descrive il modello di attività, esercizio fisico, tempo libero e svago.

              Include le attività della vita giornaliera che richiedono dispendio di
              energia, come cucinare, fare la spesa, mangiare, lavorare,

4             provvedere all’igiene personale e alla manutenzione della casa.

              Vi sono compresi il tipo, la quantità e la qualità dell’esercizio fisico
              (sport inclusi), elementi che descrivono il modello di attività tipico
              della persona.

              Comprende anche i fattori come dispnea, tosse, angina ecc).
Valutazione     VALUTAZIONE INIZIALE
                     3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI RIPOSO E SONNO
              Considera i modelli di sonno, riposo e rilassamento.

              Include, in primo luogo, le abitudini in rapporto ai periodi di
              sonno e di riposo rilassamento nell’arco delle 24 ore.

5             Comprende anche la percezione che la persona ha della
              quantità e della qualità di sonno e di riposo e del suo livello
              di energia.

              Vi sono inclusi, infine, le abitudini notturne e gli eventuali
              ausili che la persona utilizza come farmaci o abitudini
              notturne
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

               MODELLO COGNITIVO E PERCETTIVO
               Descrive il modello sensoriale-percettivo e cognitivo.

               Include, il grado di adeguatezza dei sensi (vista, udito, tatto,

6
               gusto ed olfatto) e le compensazioni o le protesi utilizzate in
               presenza di disturbi.

               Rientra in questo modello ciò che la persona riferisce circa il
               dolore e il modo in cui lo gestisce.

               Vi sono incluse anche le capacità funzionali cognitive, quali
               orientamento spazio-temporale, linguaggio, memoria,
               attenzione.
Valutazione     VALUTAZIONE INIZIALE
                     3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI PERCEZIONE DI SE’ E CONCETTO DI SE’
              Descrive il modello di concetto di sé e le percezioni che si hanno
              in rapporto a se stessi.

              Comprende gli:

7
                 • atteggiamenti della persona nei propri confronti,
                 • la percezione che essa ha delle proprie capacità
                   (cognitive, affettive e fisiche),
                 • della propria immagine corporea,
                 • della propria identità, del senso generale del proprio
                   valore e il suo modello emozionale generale.

              Include inoltre i modelli relativi al movimento e alla postura, al
              contatto visivo, alla voce e al modo di parlare.
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                   3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI RUOLO E RELAZIONI

              Descrive il modello delle responsabilità e delle
              relazioni di ruolo.

8
              Comprende la percezione dei principali ruoli e delle
              responsabilità nella situazione di vita attuale
              dell’assistito.

              Comprende inoltre la soddisfazione o i conflitti in
              ambito familiare, sul lavoro o nelle relazioni e nelle
              responsabilità sociali correlate ai ruoli stessi.
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

              MODELLO DI SESSUALITA’ E RIPRODUZIONE
              Descrive i modelli di soddisfazione o insoddisfazione
              nei riguardi della sessualità e del modello riproduttivo.

9             Comprende la soddisfazione o i disturbi nella sessualità
              o nelle relazioni sessuali, la condizione riproduttiva
              femminile, la menopausa, i problemi di funzionalità
              maschile e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci.
Valutazione       VALUTAZIONE INIZIALE
                        3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

               MODELLO DI COPING E TOLLERANZA ALLO STRESS

               Descrive il modello di coping/adattamento generale e
               l’efficacia del modello in termini di tolleranza allo
               stress.

10             Include la riservatezza, o capacità di resistere alle
               sfide all’integrità personale, i modi di gestire lo stress,
               i sistemi di sostegno dei familiari o di altri e la capacità
               percepita di controllare e gestire le situazioni.
Valutazione   VALUTAZIONE INIZIALE
                  3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI

               MODELLO DI VALORI E CONVINZIONI
               Descrive i modelli dei valori, degli obiettivi o delle
               convinzioni (comprese quelle spirituali) che guidano le
               scelte o le decisioni.

11             Comprende ciò che viene percepito come importante
               nella vita e qualunque conflitto, nei valori, nelle
               convinzioni o nelle aspettative, relativo alla salute
VALUTAZIONE INIZIALE

1. RACCOLTA DATI
2. VALIDAZIONE DEI DATI
3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI
4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE
      4. REGISTRAZIONE DEI DATI

    UNA BUONA VALUTAZIONE IMPLICA
UN’ACCURATA E CORRETTA DOCUMENTAZIONE!

    QUELLO CHE NON È
        SCRITTO…
   …NON È STATO FATTO!
VALUTAZIONE INIZIALE
  4. REGISTRAZIONE DEI DATI

  • quando è possibile usare le parole dell’assistito tra
  virgolette.

  • non tentare di scrivere tutto quello che l’assistito afferma

  • segnare segni (ciò che si osserva, sente, odora o misura o ciò
  che l’assistito afferma)

  • non interpretazioni o giudizi

  • evitare espressioni vaghe come buono, normale,
  adeguato, ben tollerato perché hanno significati diversi
  da persona a persona
“
          LA NOSTRA
    NUOVA DOCUMENTAZIONE
                           ”
Puoi anche leggere