PROGETTO per una assistenza personalizzata - Direzione Professioni Sanitarie - TOM
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Direzione Professioni Sanitarie VianellaAgostinelliBarbaraBorelliValeriaFrattiGiulianaMorsianiMarcoPrevidiAmiciEsperia DanielaAltarivaMarcellaIantomasiMauraBiancaniNicolaBelliniMariaCristinaPaglianiCinzia MinozziTizianaFlandiMicheleSantomassimoSoniaRioliAnnaMariaMastinuEdiSimonini NicoliniMarcellaSabrinaBegaDanielaGarofaloMaurizioPerenGabrielePalumbo PROGETTO per una assistenza personalizzata
“ CI SONO SEMPRE DUE SCELTE NELLA VITA: ACCETTARE LE CONDIZIONI IN CUI VIVIAMO O ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DI CAMBIARLE (Denis Waitley) ”
3 4 Implementazione Valutazione e cambiamenti consolidamento IL CAMBIAMENTO NON AVVIENE IN MODO 5 NATURALE! Stato 1 desiderato IL CAMBIAMENTO È UN PROCESSO E COME TUTTI I PROCESSI, Cornice È DA PRESIDIARE… teorica di riferimento 0 stato iniziale
IERI 0 stato attuale Delibera DG 77 DITRA 15 marzo 2017 1 Cornice teorica di riferimento OGGI NUOVA 2 ORGANIZZAZIONE Modifica DELLA DPS infrastruttura DPS organizzativa
NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLA DPS LE PRIMARY DPS CURE PRIMARIE SALUTE MENTALE E DIPENDENZE OSTETRICIA GINECOLOGI DIAGNOSTIC Medicina Interna e Riabilitativa e Malattie Chirurgia Ortopedia Area Critica e Sanità Emergenza Urgenza Medicina di A IMMAGINI Nefrologiche Dipartimento di (DAST) PATOLOGICH A PEDIATRIA Cardiache e Neuroscienze Pubblica Laboratorio E Vascolari Professional blocchi Referente Centrale CAPITALE Referente Percorsi Coordinamento rete GESTIONE DEL Referente Percorsi operatori Unica Trasporti e ORGANIZZATIV Assistenziali e consultori RISCHIO RISC PACS Riabilitativi Relazioni con Riabilitativi Salute Internistici O Associazioni di Mentale Adulti Volontariato Referente Patient Flow CAPITALE Referente Percorsi Internistico INDIVIDUALE Assistenziali e Riabilitativi nelle Dipendenze Patologiche CAPITALE PROFESSIONALE Referente Salute Mentale del Bambino e Adolescente CAPITALE RELAZIONALE I CAPITALI LE ASSOCIATE assetto organizzativo a matrice filiera corta Mira alla valorizzazione professionale
1 Cornice VISION DPS teorica di riferimento DELIBERA NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DPS 27 LUGLIO 2017 THE CARING MODEL (Cure Basate sulla Relazione) per ottenere, nell’intera organizzazione, una trasformazione del sistema di erogazione dell’assistenza e dei servizi destinati ai cittadini
1 Cornice THE CARING MODEL teorica di riferimento (i sei aspetti basilari per l’implementare) LA RELAZIONE COME BASE PER LA CURA 1. LEADERSHIP 2. LAVORO DI SQUADRA 3. PRATICA PROFESSIONALE 4. ASSISTENZA ALLA PERSONA 5. PRATICA GESTITA DALLE RISORSE 6. MISURAZIONE DEI RISULTATI AMBIENTE CURATIVO E TERAPEUTICO
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE Gli elementi che caratterizzano l'ambiente di cura comprendono: ● La disposizione e l'arredamento della camera ● Privacy ● “In questa UO si assiste secondo il modello teorico Gordon, Nanda I, Nursing Team Outcome Classification (NOC 2013) e Nursing Intervention Classification (NIC 2013)” assistenziale ● Ambienti rumorosi: tono della voce, chiacchiere extra lavorative, volume telefoni, passaggi carrelli ● Disordine ambientale, indecoroso e con presenza di pericoli ● Igiene ambientale, microclima ● Segnaletica disorganizzata, da uniformare: team assistenziale, ● Orari di apertura ai familiari
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE Leadership diffusa: per trasformare un ambiente di cura è necessario che ogni professionista, a qualsiasi livello dell'organizzazione, sviluppi ed esprima le capacità del caring leader. La visione della leadership, a tutti i livelli dell’organizzazione, è quella di servant management, cioè di organizzazione di servizio (al cittadino, al professionista e all’organizzazione). A tutti i livelli dell'azienda, i leader svolgono un ruolo vitale di esempio, di sensibilizzazione, di implementazione della cultura organizzativa. Ogni leader chiarisce ed interpreta i concetti di: autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità AUTORITÀ: è il campo di autorità decisionale, fino a dove ci si spinge, avendo il diritto di prendere della decisioni nell’area professionale. in un contesto di decisione decentrata, l’autorità decisionale è presso il letto dell’assistito
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE autorità, responsabilità , assunzione di responsabilità LA RESPONSABILITÀ: IL PROFESSIONISTA DEVE ESSERE CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA PECULIARITÀ (11 MODELLI DI GORDON) E GOVERNARLA IN TUTTE LE 6 FASI IN QUANTO RISPONDE SIA DELLE AZIONI AGITE SIA DI QUELLE NON AGITE. L’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ (ACCOUNTABILITY ): SIGNIFICA SVOLGERE L’INTERNO PROCESSO ASSISTENZIALE IN UNA LOGICA DI PREVEDERE L’EVOLUZIONE, QUINDI PREVENIRE. OGNI PROFESSIONISTA, IN OGNI MOMENTO DEVE ESSERE IN GRADO DI: • MOTIVARE LE SCELTE FATTE E IL SUBSTRATO DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE SU CUI SI BASANO. • RENDERE CONTO IN TERMINI DI RISULTATI (OUTPUT= VOLUMI DI ATTIVITÀ, OUTCOME= INDICATORI DI
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE • E’ IMPORTANTE LAVORARE IN UN TEAM INTERDIPENDENTE DOVE È PRESENTE UN SANO SPIRITO DI SQUADRA E’UNO DEGLI INDICATORI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA QUALITÀ DELLE CURE. • SERVE DEFINIRE OBIETTIVI COMUNI E LAVORARE INSIEME PER PORTARLI AVANTI. • TEAM INTERDISCIPLINARI UNITI CREANO ENERGIA E INTERDISCIPLINARIETÀ NECESSARIE PER GARANTIRE ALLA PERSONA ASSISTITA CURE BEN COORDINATE E DI ALTO LIVELLO, PER RAGGIUNGERE I MIGLIORI RISULTATI DI SALUTE.
OBIETTIVI DEL PROGETTO ASSISTENZA PERSONALIZZATA Pianificazione Documentazione Implementazione del assistenziale con GNNN assistenziale unica Primary Nursing nelle degenze 3 Implementazione cambiamenti
PROGRAMMA FORMATIVO • Perchè pianificare 1 • Come pianificare • Cosa pianificare • Fasi del processo di Nursing incontro • Valutazione dei bisogni di assistenza con modelli funzionali di M. Gordon • RIPASSO Valutazione dei bisogni di assistenza con 2 modelli funzionali di M. Gordon • Standardizzazione del linguaggio infermieristico e incontro tassonomie • Diagnosi infermieristiche NANDA –I 3 • Applicazione a casi clinici reali incontro 4 • Applicazione a casi clinici reali • Chiusura INCONTRO incontro
1 Queste sono giornate di studio ! 2 Perché i medici non ci sono ? Assiomi 3 Quale «diagnosi» per la professione? delle giornate 4 Da 235 a 60 diagnosi per accompagnare il cambiamento 5 Secondo il teorico R. Presthus della York University di Toronto, un gruppo è formato di solito da almeno Quattro categorie di persone Appassionati Interessati Indifferenti Dissidenti 10% 30% 50% 10%
’ E’ NECESSARIO PIANIFICARE L’ASSISTENZA?
L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42 L 10 AGOSTO 2000 N. 251 Scompare da ogni disposizione di legge la denominazione di ….utilizzare metodologie di “professione sanitaria ausiliaria” pianificazione per obiettivi rimpiazzandola con dell’assistenza “professione sanitaria”. Abrogazione Mansionario autonomia professionale D.P.R. n. 739-740-741-742 ordinamenti didattici del 1994 Partecipa alla identificazione dei bisogni, identifica i bisogni di 1. ’ assistenza infermieristica, E’ NECESSARIO pianifica, gestisce e valuta PIANIFICARE (fasi del processo di assistenza) L’ASSISTENZA? Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche FORMAZIONE POST BASE Profilo Professionale n.1/09 del 10 gennaio 2009 ARTICOLO1 l’Infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica» ARTICOLO 2 L’assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari.. CODICE DEONTOLOGICO
D.P.R. N. 739 DEL 1994: D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 739 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE 1 - E' INDIVIDUATA LA FIGURA PROFESSIONALE DELL'INFERMIERE CON IL SEGUENTE PROFILO: L'INFERMIERE È L'OPERATORE SANITARIO CHE, IN POSSESSO DEL DIPLOMA UNIVERSITARIO ABILITANTE E DELL'ISCRIZIONE ALL'ALBO PROFESSIONALE È RESPONSABILE DELL'ASSISTENZA GENERALE INFERMIERISTICA. 2 - L'ASSISTENZA INFERMIERISTICA PREVENTIVA, CURATIVA, PALLIATIVA E RIABILITATIVA È DI NATURA TECNICA, RELAZIONALE, EDUCATIVA. LE PRINCIPALI FUNZIONI SONO LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE, L'ASSISTENZA DEI MALATI E DEI DISABILI DI TUTTE LE ETÀ E L'EDUCAZIONE SANITARIA.
ART. 3 - L'INFERMIERE: A) PARTECIPA ALL'IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DI SALUTE DELLA PERSONA E DELLA COLLETTIVITÀ; B)IDENTIFICA I BISOGNI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA DELLA PERSONA E DELLA COLLETTIVITÀ E FORMULA I RELATIVI OBIETTIVI; C) PIANIFICA, GESTISCE E VALUTA L'INTERVENTO ASSISTENZIALE INFERMIERISTICO; D) …OMISSIS…
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 740 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DELL’OSTETRICA/O 1.E' individuata la figura dell'ostetrica/o con il seguente profilo: l'ostetrica/o e' l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilita' e presta assistenza al neonato. 2. L'ostetrica/o, per quanto di sua competenza, partecipa: • a) ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunita'; • b) alla preparazione psicoprofilattica al parto; • c) alla preparazione e all'assistenza ad interventi ginecologici; • d) alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile; • e) ai programmi di assistenza materna e neonatale. 3. L'ostetrica/o, nel rispetto dell'etica professionale, gestisce, come membro dell'equipe sanitaria, l'intervento assistenziale di propria competenza. 4. L'ostetrica/o contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca. 5. L'ostetrica/o è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 741 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL FISIOTERAPISTA 1. È individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita. 2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il fisioterapista: a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; c) propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia; d) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale… omissis 4. Il fisioterapista, attraverso la formazione complementare, integra la formazione di base con indirizzi di specializzazione nel settore della psicomotricità e della terapia occupazionale: a) la specializzazione in psicomotricità consente al fisioterapista di svolgere anche l’assistenza riabilitativa sia psichica che fisica di soggetti in età evolutiva con deficit neurosensoriale o psichico; b) la specializzazione in terapia occupazionale consente al fisioterapista di operare anche nella traduzione funzionale della motricità residua, al fine dello sviluppo di compensi funzionali alla disabilità, con particolare riguardo all’addestramento per conseguire l’autonomia nella vita quotidiana, di relazione (studio-lavoro-tempo libero), anche ai fini dell’utilizzo di vari tipi di ausili in dotazione alla persona o all’ambiente
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 742 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL LOGOPEDISTA Art. 1. 1. E' individuata la figura del logopedista con il seguente profilo: il logopedista è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. 2. L'attività del logopedista è volta all'educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi. 3. In riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il logopedista: a) elabora, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali; c) propone l'adozione di ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia; • d) svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali; • e) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale d) …omissis…
D.M. 29 MARZO 2001, N. 182 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA 1. È individuata la figura professionale del tecnico della riabilitazione psichiatrica con il seguente profilo: il tecnico della riabilitazione psichiatrica è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, nell’àmbito di un progetto terapeutico elaborato da un’equipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilità psichica. 2. 2. Il tecnico della riabilitazione psichiatrica: a) collabora alla valutazione della disabilità psichica e delle potenzialità del soggetto, analizza bisogni e istanze evolutive e rileva le risorse del contesto familiare e socioambientale; b) collabora all’identificazione degli obiettivi formativo-terapeutici e di riabilitazione psichiatrica nonché alla formulazione dello specifico programma di intervento mirato al recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento; c) attua interventi volti all’abilitazione/riabilitazione dei soggetti alla cura di sé e alle relazioni interpersonali di varia complessità nonché, ove possibile, ad un’attività lavorativa; d) opera nel contesto della prevenzione primaria sul territorio, al fine di promuovere lo sviluppo delle relazioni di rete, per favorire l’accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio e delle patologie manifestate; e) opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, allo scopo di favorirne il reinserimento nella comunità; f) collabora alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e riabilitazione nei singoli soggetti, in relazione agli obiettivi prefissati. d) …omissis…
D.M.14 SETTEMBRE 1994, N. 744 REGOLAMENTO CONCERNENTE L'INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL DIETISTA 1. E' individuata la figura professionale del dietista con il seguente profilo: il dietista è l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all'attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente. 2. Gli specifici atti di competenza del dietista sono: • a) organizza e coordina le attività specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare; • b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione; • c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente; • d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare; • e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati; • f) svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettività e di gruppi di popolazione. d) …omissis…
L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42 L 10 AGOSTO 2000 N. 251 Scompare da ogni disposizione di legge la denominazione di ….utilizzare metodologie di “professione sanitaria ausiliaria” pianificazione per obiettivi rimpiazzandola con dell’assistenza “professione sanitaria”. Abrogazione Mansionario autonomia professionale LEGGE 8 marzo 2017, n. 24 «Lggge Gelli» ordinamenti didattici D.P.R. n. 739 del 1994 Partecipa alla identificazione dei bisogni, identifica i bisogni di 1. ’ assistenza infermieristica, E’ NECESSARIO pianifica, gestisce e valuta PIANIFICARE (fasi del processo di assistenza) L’ASSISTENZA? Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche si attengono, salve le FORMAZIONE POST BASE Profilo Professionale specificità del caso concreto, L. 26 FEBBRAIO 1999 N° 42 alle raccomandazioni previste l’Infermiere è il professionista sanitariodalle linee guida pubblicate ARTICOLO1 responsabile dell’assistenza infermieristica» ARTICOLO 2 L’assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari.. CODICE DEONTOLOGICO
LEGGE 11 GENNAIO 2018 N.3 DA COLLEGI A ORDINI CON LA NOVELLA DI CUI AL COMMA 1, INNANZITUTTO, SI RICHIAMANO GLI ORDINI ESISTENTI DEI MEDICI-CHIRURGHI, DEI VETERINARI E DEI FARMACISTI AGGIUNGENDO POI, RISPETTO ALLA NORMATIVA VIGENTE, GLI: • ORDINI DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, • DELLA PROFESSIONE OSTETRICA • TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA E DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE E DELLA PREVENZIONE (V. COMMA 9, ARTICOLO 3)
ancora oggi le potenzialità di questo professionista sono poco sviluppate nei vari contesti lavorativi. Il processo di assistenza, si riduce troppo spesso alla sola fase di attuazione relegando il ruolo sanitario nell’ambito dell’esecutorietà.
SERVONO PERTANTO ESSERE “CONSAPEVOLMENTE AUTONOMI”, • Conoscenze OVVERO CAPACI DI • Metodo “REGGERE” LA • Linguaggio PROPRIA RESPONSABILITÀ, • Esperienze SIGNIFICA OFFRIRE INTERVENTI CHE REALMENTE COLLOCABILI ALL’INTERNO DI QUELLO CHE INCIDONO SULLA SALUTE DELL’ASSISTITO. DEFINIAMO “PROCESSO DI ASSISTENZA”
SI PIANIFICA L’ASSISTENZA?
PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA A SEI FASI (WILKINSON, 2012) Valutazione “….Le componenti del processo d’assistenza infermieristica permettono di orientare le scelte relative all’assistenza infermieristica che sono necessarie per ottenere i risultati desiderati con la persona assistita….” (M. Gordon)
Le componenti del processo di assistenza comprendono 2 MACROAREE: IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA DI SALUTE (scala di priorità) RISOLUZIONE DEL PROBLEMA
AMBIENTE CURE BASATE SULLA RELAZIONE CBR 1 2 3 4 5 6 LEADERSHIP TEAM PRATICA ASSISTENZA PRATICA MISURAZIONE PROFESSIONALE ALLA PERSONA GESTITA DALLE DEI RISULTATI RISORSE Il prendersi cura si realizza nella RELAZIONE Relazione TERAPEUTICA terapeutica
Valutazione 1 FASE VALUTAZIONE INIZIALE
“ VALUTAZIONE PROCESSO SCIENTIFICO, ORGANIZZATO E DINAMICO DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI DI SALUTE ” E’ FINALIZZATO AD OTTENERE UN PROFILO DELL’ASSISTITO CHE DIA UN SENSO DEL SUO STATO DI SALUTE GENERALE, FORNENDO UN’IMMAGINE: FISICA, PSICOLOGICA, SOCIO-CULTURALE, SPIRITUALE, COGNITIVA, DELLE ABILITÀ FUNZIONALI E DELLO STILE DI VITA
ASSUME VARIE FORME IN BASE A: LA SITUAZIONE CLINICA TIPI DI LO STATO DELLA PERSONA VALUTAZIONI ASSISTITA AL TEMPO DISPONIBILE LO SCOPO DELLA RACCOLTA DATI
TIPI DI VALUTAZIONE INIZIALE VALUTAZIONE D’EMERGENZA VALUTAZIONI VALUTAZIONE MIRATA VALUTAZIONE A DISTANZA/FINALE
VALUTAZIONE INIZIALE SCOPI MOMENTI • VALUTARE LO STATO DI • È EFFETTUATO AL SALUTE DELL’ASSISTITO MOMENTO DELLA PRESA IN CURA • IDENTIFICARE I MODELLI FUNZIONALI DI • SE UNA VALUTAZIONE SALUTE E QUELLI NON COMPLETA (GENERALE) FUNZIONALI NON È POSSIBILE • VALUTARE I DOVRA’ ESSERE CAMBIAMENTI EFFETTUATO IN TEMPI DURANTE IL PERCORSO SUCCESSIVI (MAX ASSISTENZIALE ENTRO 24 ORE)
VALUTAZIONE D’EMERGENZA SCOPI MOMENTI • IDENTIFICARE • SI EFFETTUA IN RAPIDAMENTE I SITUAZIONE DI PROBLEMI DI SALUTE PERICOLO PER LA DELL’ASSISTITO AL FINE VITA O DI DI PRESERVARE LA INSTABILITÀ CLINICA VITA DELLO STESSO IMPORTANTE
VALUTAZIONE MIRATA SCOPI MOMENTI • RACCOGLIERE DATI • SI EFFETTUA DURANTE SPECIFICI SU UN LA RACCOLTA DELLE PROBLEMA, E VIENE INFORMAZIONI O EFFETTUATA QUANDO EMERGE IL ATTRAVERSO SCHEDE DI PROBLEMA APPROFONDIMENTO MIRATO AL PROBLEMA SPECIFICO (CADUTE, DEGLUTIZIONE, LDP, ECC)
VALUTAZIONE A DISTANZA-FINALE SCOPI MOMENTI • VALUTARE OGNI • STEP PROGRAMMATI MODIFICAZIONE DI VALUTAZIONE NELLO STATO • STEP FINALE PER FUNZIONALE DI SALUTE VALUTAZIONE ESITI DELLA PERSONA INTERVENTI ASSISTITA ASSISTENZIALI A • VERIFICA DEI RISULTATI CON INDICATORI DI ESITO
FARE LA VALUTAZIONE INIZIALE?
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI 2. VALIDAZIONE DEI DATI 3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI 4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI OGGETTIVI SOGGETTIVI Sono segni o informazioni Sono sintomi e informazioni evidenti, osservabili, percepibili e celate, includono i sentimenti misurabili. degli utenti e le sue affermazioni Possono essere validati e sui propri problemi di salute. verificati anche da altri operatori Spesso i tentativi di validarli, Possono essere ottenuti confermarli con altre fonti non attraverso i sensi, oppure misurati sono realizzabili attraverso strumenti, esami di La cosa migliore è registrarli laboratorio, procedure come citazioni dell’assistito. diagnostiche,…
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI FONTE DEI DATI PRIMARIA FONTE DEI DATI SECONDARIA La persona assistita è la fonte Offrono dati che completano, chiariscono e primaria dei dati validano le informazioni ottenute dall’utente. Includono: le informazioni raccolte da lui sono giudicate le più attendibili, Familiari ed altre persone significative salvo particolari condizioni La documentazione sanitaria e i rapporti scritti e (coscienza, dolore, età, salute verbali di altri componenti dell’équipe sanitaria mentale,…) I test di laboratorio e le procedure diagnostiche La revisione della letteratura (informazioni sugli ultimi sviluppi della pratica infermieristica)
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI RACCOGLIERE OSSERVAZIONE ESAME FISICO I DATI COLLOQUIO INTUIZIONE
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI •Segni di sofferenza: pallore, sudorazione, dolore… •Presenza di rischi: ingombri, spondine… •Presidi presenti: CV, pompe infusive, erogatori di O2…. OSSERVAZIONE •Ambiente: microclima, n° di visitatori, televisore ad alto volume… •Assistito più da vicino: T°, rumori respiratori, odori, postura, medicazioni, …
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI •Fornisce dati oggettivi da confrontare con quelli soggettivi •Metodo: testa piedi o apparato ESAME FISICO •Tecniche: ispezione, auscultazione, palpazione, percussione
VALUTAZIONE INIZIALE “ 1. RACCOLTA DATI ISPEZIONE è l’esame visivo eseguito in modo ” metodico e deliberato vengono notati fattori come: forma, colore, simmetria, movimento,
VALUTAZIONE INIZIALE “ 1. RACCOLTA DATI AUSCULTAZIONE è la tecnica per ascoltare i suoni ” del corpo con uno stetoscopio per amplificare i suoni normali e anomali e offre informazioni sul movimento di aria e liquidi.
VALUTAZIONE INIZIALE “ 1. RACCOLTA DATI PALPAZIONE è rappresentato dall’uso del tatto. ” aiuta a determinare dimensioni, forma e configurazione delle strutture corporee, nonché le pulsazioni, i contorni degli organi, la mobilità delle masse, la temperatura della pelle, ecc.
VALUTAZIONE INIZIALE “ 1. RACCOLTA DATI PERCUSSIONE tecnica che usa entrambe le mani ” per dare colpi ad una superficie corporea e produrre un suono, la cui risonanza indica densità o cavità.
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI Prepararsi al colloquio: programmarla, leggere la cartella clinica, garantire la privacy, ridurre le fonti di disturbo, mettere a proprio agio l’assistito COLLOQUIO 1)presentarsi, 2)tecnica SOLER, 3)stabilire un limite temporale
VALUTAZIONE INIZIALE “ 1. RACCOLTA DATI TECNICA SOLER •SIT OR STAND IN PIEDI, DI FRONTE ALLA PERSONA PER ESPRIMERE INTERESSE DI QUELLO CHE STA DICENDO ” •OPEN POSTURE, NON INCROCIARE GAMBE O BRACCIA •LEAN FORWARD: PROTENDERSI IN AVANTI, VERSO LA PERSONA •EYE CONTACT: STABILIRE E MANTENERE IL CONTATTO VISIVO •RELAX: RILASSARSI PER ESPRIMERE ALL’ASSISTITO SENSO DI VICINANZA
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI Istinto ed esperienza clinica per esprimere un giudizio clinico sull’utente. L’intuizione entra spesso in gioco quando si percepisce INTUIZIONE che “qualcosa non va”. Attenzione, potrebbe essere fuorviante! Le informazioni raccolte devono essere validate…
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI 2. VALIDAZIONE DEI DATI 3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI 4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE 2. VALIDAZIONE DEI DATI ASSICURARSI che le informazioni siano complete, attendibili, reali e congruenti ELIMINARE VALIDARE i propri pregiudizi, dispercezioni i dati in caso di : •Dati incongruenti •Affermazioni diverse •Situazioni che interferiscono con i valori •Chiarire affermazioni vaghe ed ambigue
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI 2. VALIDAZIONE DEI DATI 3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI 4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI 1946-2015
VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI L’adozione di un modello di valutazione consente di: Guidare il colloquio infermieristico e l’esame fisico Prevenire l’omissione di informazioni utili Facilitare l’analisi dei dati
VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI Ci sono altri modelli come quello dei sistemi corporei: incentrato sui principali sistemi anatomici (neurologico, respiratorio, cardiovascolare, gastrointestinale)
un approccio sistemico la Gordon? un approccio olistico
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI PERCEZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE Descrive il modello di salute e di benessere così com’è percepito dalla persona, ed il modo in cui questa gestisce la propria salute., la consapevolezza di star bene o meno. 1 Il modello include la percezione della salute da parte della persona e la sua importanza per le attività di quel momento e la pianificazione futura. Comprende anche comportamenti generali della persona nei riguardi della salute, per esempio la sua adesione a pratiche di prevenzione delle malattie, la compliance alla terapia, gli appunti per visite di controllo…
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO NUTRIZIONALE E METABOLICO Descrive il modello di assunzione di cibi e bevande, cui la persona si attiene, in rapporto al suo fabbisogno metabolico e agli indicatori organici di adeguatezza della nutrizione. Include le abitudini alimentari della persona, le ore in cui consumai pasti e 2 il tipo e la quantità di cibi e bevande che consuma, le sue preferenze in questo campo, l’uso o meno di integratori vitaminici. Il modello comprende anche i dati riguardanti eventuali lesioni cutanee e la relativa capacità di cicatrizzazione. Vi sono infine comprese le condizioni della pelle, dei capelli, delle unghie, delle mucose, dei denti e la misura della temperatura corporea, dell’altezza e del peso.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI ELIMINAZIONE Descrive i modelli della funzione escretoria (intestino, vescica) delle persone. 3 Comprende la percezione della regolarità dell’individuo rispetto alla funzione escretoria, le abitudini o l’uso di lassativi per l’eliminazione intestinale e qualunque cambiamento o disturbo del modello riferiti ai tempi, alle modalità di escrezione, alla qualità o alla quantità. Sono compresi anche tutti i mezzi per controllare l’escrezione.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI ATTIVITA’ ED ESERCIZIO FISICO Descrive il modello di attività, esercizio fisico, tempo libero e svago. Include le attività della vita giornaliera che richiedono dispendio di energia, come cucinare, fare la spesa, mangiare, lavorare, 4 provvedere all’igiene personale e alla manutenzione della casa. Vi sono compresi il tipo, la quantità e la qualità dell’esercizio fisico (sport inclusi), elementi che descrivono il modello di attività tipico della persona. Comprende anche i fattori come dispnea, tosse, angina ecc).
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI RIPOSO E SONNO Considera i modelli di sonno, riposo e rilassamento. Include, in primo luogo, le abitudini in rapporto ai periodi di sonno e di riposo rilassamento nell’arco delle 24 ore. 5 Comprende anche la percezione che la persona ha della quantità e della qualità di sonno e di riposo e del suo livello di energia. Vi sono inclusi, infine, le abitudini notturne e gli eventuali ausili che la persona utilizza come farmaci o abitudini notturne
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO COGNITIVO E PERCETTIVO Descrive il modello sensoriale-percettivo e cognitivo. Include, il grado di adeguatezza dei sensi (vista, udito, tatto, 6 gusto ed olfatto) e le compensazioni o le protesi utilizzate in presenza di disturbi. Rientra in questo modello ciò che la persona riferisce circa il dolore e il modo in cui lo gestisce. Vi sono incluse anche le capacità funzionali cognitive, quali orientamento spazio-temporale, linguaggio, memoria, attenzione.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI PERCEZIONE DI SE’ E CONCETTO DI SE’ Descrive il modello di concetto di sé e le percezioni che si hanno in rapporto a se stessi. Comprende gli: 7 • atteggiamenti della persona nei propri confronti, • la percezione che essa ha delle proprie capacità (cognitive, affettive e fisiche), • della propria immagine corporea, • della propria identità, del senso generale del proprio valore e il suo modello emozionale generale. Include inoltre i modelli relativi al movimento e alla postura, al contatto visivo, alla voce e al modo di parlare.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI RUOLO E RELAZIONI Descrive il modello delle responsabilità e delle relazioni di ruolo. 8 Comprende la percezione dei principali ruoli e delle responsabilità nella situazione di vita attuale dell’assistito. Comprende inoltre la soddisfazione o i conflitti in ambito familiare, sul lavoro o nelle relazioni e nelle responsabilità sociali correlate ai ruoli stessi.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI SESSUALITA’ E RIPRODUZIONE Descrive i modelli di soddisfazione o insoddisfazione nei riguardi della sessualità e del modello riproduttivo. 9 Comprende la soddisfazione o i disturbi nella sessualità o nelle relazioni sessuali, la condizione riproduttiva femminile, la menopausa, i problemi di funzionalità maschile e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI COPING E TOLLERANZA ALLO STRESS Descrive il modello di coping/adattamento generale e l’efficacia del modello in termini di tolleranza allo stress. 10 Include la riservatezza, o capacità di resistere alle sfide all’integrità personale, i modi di gestire lo stress, i sistemi di sostegno dei familiari o di altri e la capacità percepita di controllare e gestire le situazioni.
Valutazione VALUTAZIONE INIZIALE 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI MODELLO DI VALORI E CONVINZIONI Descrive i modelli dei valori, degli obiettivi o delle convinzioni (comprese quelle spirituali) che guidano le scelte o le decisioni. 11 Comprende ciò che viene percepito come importante nella vita e qualunque conflitto, nei valori, nelle convinzioni o nelle aspettative, relativo alla salute
VALUTAZIONE INIZIALE 1. RACCOLTA DATI 2. VALIDAZIONE DEI DATI 3. ORGANIZZAZIONI DEI DATI 4. REGISTRAZIONE DEI DATI
VALUTAZIONE INIZIALE 4. REGISTRAZIONE DEI DATI UNA BUONA VALUTAZIONE IMPLICA UN’ACCURATA E CORRETTA DOCUMENTAZIONE! QUELLO CHE NON È SCRITTO… …NON È STATO FATTO!
VALUTAZIONE INIZIALE 4. REGISTRAZIONE DEI DATI • quando è possibile usare le parole dell’assistito tra virgolette. • non tentare di scrivere tutto quello che l’assistito afferma • segnare segni (ciò che si osserva, sente, odora o misura o ciò che l’assistito afferma) • non interpretazioni o giudizi • evitare espressioni vaghe come buono, normale, adeguato, ben tollerato perché hanno significati diversi da persona a persona
“ LA NOSTRA NUOVA DOCUMENTAZIONE ”
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