La gestione dei servizi di TPL - Ing. Aldo Paribelli Responsabile Esercizio di Superficie ANM - Tor Vergata
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Nuove tecnologie di automazione e controllo La gestione dei servizi di TPL Ing. Aldo Paribelli Responsabile Esercizio di Superficie ANM Roma -Tor Vergata 13-20-27 maggio 2020
Sommario della presentazione PARTE 1 Il contesto di riferimento PARTE 2 Il dimensionamento dei fattori produttivi: la programmazione del servizio PARTE 3 I sistemi AVM e relative applicazioni: il caso Anm 2
ANM ANM è l’Azienda che assicura la gestione del servizio di trasporto pubblico (gomma+ferro+fune) e della sosta nell’ambito del Comune di Napoli. Il rapporto tra ANM e Comune di Napoli è regolato da apposito ‘contratto di servizio’ con la modalità dell’ in house providing, per 10 milioni di km/anno su gomma + 5 su ferro (Metro 1, metro 6 + 4 funicolari). ANM è titolare di un contratto di servizio ‘Ponte’ anche con la Città Metropolitana di Napoli per circa 3,5 mil di km/anno su gomma in ambito extraurbano (20 linee) Ambedue i contratti sono in regime di proroga
L’offerta di servizio • Autobus: 80 linee di superficie (70 diurne e 10 notturne) • Filobus: 3 linee (2 urbana e 1 extraurbana) • Tram: 3 linee urbane • Ferrovia: 2 linee metropolitane (M1 e M6) • Fune: 4 funicolari (Chiaia, Mergellina, Montesanto e Centrale) • Impianti: 4 ascensori e 5 scale mobili • Sosta: 27.000 stalli a raso e in struttura 4
ANM in cifre 23,5Km 500Km RETE FERRO RETE GOMMA 38stazioni 540mezzi METRO/FUNICOLARI BUS /TRAM/filobus 2.300 295mila DIPENDENTI PASSEGGERI /GIORNO 750 conducenti 130 mila su bus 135 metro 27mila posti auto PARCHEGGI DI SCAMBIO 30 mila funicolari 107 milioni di passeggeri all’anno
Crescita demografica nei grandi centri urbani • Nel 2050 il 78 % della popolazione italiana vivrà nelle aree urbane rispetto all’attuale 70%; • In Europa si arriverà addirittura all’82% • Si prospetta quindi un quadro di rilevante incremento della domanda di traffico nelle grandi città. Fonte: Il ruolo della finanza nel cambio di marcia della mobilità urbana - 2018 – ASSTRA, Unicredit 7
La domanda di mobilità in Italia negli ultimi anni è andata fortemente modificandosi, nelle dinamiche e nelle caratteristiche (Fig. 1). Fig. 1. Tasso di mobilità in Italia (%)* 88,5% Il tasso di mobilità della 82,9 83,5 83,6 82,6 popolazione 79,7 79,7 80,3 italiana è cresciuto 75,1 75,4 ininterrottamente tra il 2012 e il 2017, superando i livelli pre-crisi e arrivando 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 all’88,5%. (*) % di persone che effettuano spostamenti nel giorno medio feriale. Fonte: ISFORT (2018) 8
Continua crescita del tasso di motorizzazione L’Italia risulta essere il terzo paese a livello europeo in termini di tasso di motorizzazione; a livello nazionale, si è passati da un valore di 5 autoveicoli per 100 abitanti nel 1961, a 50 nel 1991, a 62 nel 2016 (dato ACI). A Roma circolano quasi 71 vetture ogni 100 abitanti, a fronte di una media europea che non arriva a 40 (Berlino 35, Madrid 32). Fonte: 14° Rapporto sulla mobilità in Italia - 2017 – ASSTRA, ANAV ISFORT 9
Eppure... Studi di settore riportano che un’autovettura privata resta parcheggiata, cioè non viene utilizzata, per il 92% della sua vita utile!! 10
Dominio del mezzo privato sul mezzo pubblico La domanda di trasporto di chi decide di muoversi con un veicolo a motore nel nostro Paese è eccessivamente sbilanciata sul trasporto privato. L’83% degli spostamenti sono effettuati con le «quattro ruote», mentre l’insieme di tutti i mezzi collettivi aggrega una quota modale di poco superiore al 13%. 85,8% 2019 14,2% Fonte: 14° Rapporto sulla mobilità in Italia - 2017 – ASSTRA, ANAV, ISFORT 11
Dominio del mezzo privato sul mezzo pubblico Spostamenti per tipologia di mezzo di trasporto in Italia fonte CDP su dati ISFORT 2017 63,9 58,6 22,3 17,4 3,6 5,2 4,5 3 6,1 7 4,5 3,9 PIEDI BICI MOTO AUTO TPL COMBIN. MEZZI 2008 2017 12
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Le possibili conseguenze In assenza di politiche finalizzate a ridurre il ricorso al mezzo privato (a motore), di questo passo, l'uso delle automobili nelle grandi città è destinato ad aumentare indiscriminatamente, aggravando le conseguenze negative ad esso associate, e cioè: - Incremento dei livelli di congestione delle città: Roma come Bogotá per perditempo nel traffico (2% del PIL) - Aumento dei livelli di inquinamento da PM10, Nox e CO2 (0,6% del PIL) - Aumento del tasso di incidentalità (1,5% del PIL) - Aumento dei livelli di saturazione e intralcio di spazi ‘utili’ che potrebbero essere destinati ad altro: lo spazio destinato alla sosta di un auto equivale allo spazio di una postazione lavorativa (scrivania, ecc...) - Ulteriore perdita di attrattività della domanda di trasporto collettiva rispetto a quella privata (2.500 Euro/anno, il costo a famiglia di un’auto) 15
SENTIAMOCI LA PREDICA… «La qualità della vita nelle città è legata in larga parte ai trasporti, che sono spesso causa di grandi sofferenze per gli abitanti. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d’inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano. Molti specialisti concordano sulla necessità di dare priorità al trasporto pubblico. Tuttavia alcune misure necessarie difficilmente saranno accettate in modo pacifico dalla società senza un miglioramento sostanziale di tale trasporto, che in molte città comporta un trattamento indegno delle persone a causa dell’affollamento, della scomodità o della scarsa frequenza dei servizi». Enciclica «Laudato Si» di Papa Francesco, 153 Giugno 2015
Il sistema dell’offerta di TPL I 3 peccati originali del TPL: 1) Il servizio di trasporto come bene sussidiato/co-finanziato a competitività limitata 2) Il servizio di trasporto come bene intangibile 3) Il servizio di trasporto come disagio a priori per cui è scelto solo da chi non può farne a meno e 2 paradossi: 1) Il TPL non segue la logica del mercato: è per lo più la domanda che segue l’offerta e non il contrario (effetto Mhorig) 2) Il servizio di trasporto è più capillare (al centro) dove meno serve 17
Il sistema dell’offerta Il TPL è contraddistinto da una bassa competitività rispetto al trasporto privato ed è tipicamente utilizzato da chi non può permettersi l’auto o trova svantaggioso il ricorso all’auto. Quali sono le motivazioni? - Scarsa capillarità, mancanza o sovrapposizione dei collegamenti esistenti con concentrazione in aree ‘ricche’ e non in periferia - Maggiori tempi di spostamento, scomodità - Scarsa affidabilità, regolarità, puntualità ed efficienza dei servizi - Scarsa attrattività in termini di qualità e ‘comodità’ dello spostamento (accoglienza dei mezzi, affollamento, servizi accessori quali wi-fi ecc.) - Convenienza economica e difficoltà di pagamento 18
Peccato n. 1 Perché co-finanziamento? Non tutti sanno che quando si paga il biglietto di un bus, in realtà si sta solo contribuendo alla remunerazione costo del servizio in una misura che, nel migliore die casi, deve raggiungere il 35% del costo reale (Dlgs 422/97, art. 19, comma 5), il resto è pagato dalla collettività. La tariffa è stabilita a livello regionale (Dlgs 422/97, art. 17/19) per cui le Aziende non dispongono della leva tariffaria. L’evasione tariffaria è una piaga difficilmente aggredibile con efficacia anche per i vincoli normativi esistenti 19
Peccato n. 2 Cosa si intende per ‘servizio’? E’ un bene in cui la fase di produzione coincide con quella di fruizione. E’ consumato nel momento stesso in cui si produce. E’ caratterizzato da: - Intangibilità (immaterialità della prestazione erogata) - Simultaneità tra produzione e consumo - Partecipazione del cliente - Prevalenza della ‘percezione’ nelle valutazioni sulla qualità del servizio Criticità nella gestione di un servizio: - Non può essere immagazzinato: produzione=consumo - E’ difficile determinarne i costi di produzione e una politica di prezzo - E’ difficile standardizzarne le caratteristiche e quindi è arduo conseguire economie di scala (dinamicità continua dell’offerta) - Il personale è a contatto con il cliente (“front line”) e riveste un ruolo fondamentale nella promozione del prodotto - Esistono problemi di interazione tra domanda e offerta, legati alla necessaria vicinanza al cliente - La comunicazione delle caratteristiche del servizio è complessa e 20 onerosa e dunque le politiche di marketing sono penalizzate
Peccato n. 3 Qual è una peculiarità di un servizio di trasporto pubblico? E’ un bene che non produce nessuna utilità a chi decide di usufruirne, che viene percepito come un disagio. Nessuno ha piacere nello spostarsi da un luogo ad un altro tanto per farlo, in genere lo si fa con un altro obiettivo; la destinazione è il vero fine, non lo spostamento che quindi rappresenta una disutilità. Dunque l’obiettivo di un servizio di TPL deve essere quello di minimizzare il disagio percepito dall’utilizzatore (ecco perché viene difficile pensare all’utente del TPL come cliente). In più, l’utente non può scegliere (assenza di concorrenza NEL mercato) 21
Eppure, conviene... Si dimostra che investire nel miglioramento dell’offerta in termini di frequenza delle corse assicurate su una determinata linea produce incrementi di utenza tali da giustificare l’investimento in termini economici (effetto Mohrig). Es. Tranvia di Firenze, gestita dalla società Gest (Ratp): in appena un anno, a seguito dell’intensificazione dell’offerta in termini di posti*km del 50%, si è registrato un incremento delle frequentazioni superiore al 70% (da 42.000 ad oltre 70.000 pax/gg per la sola linea T1). 22
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http://mobilita.comune.fi.it/tramvia/informazioni_generali/statistiche.html 24
Migliorare la qualità del servizio Per molti il TPL è poco accattivante, non funzionale alle esigenze e sinonimo di disservizio. Pagina 25
L’Italia: basso grado di infrastrutturazione ferroviaria L'Italia ha la rete ferroviaria suburbana e metropolitana meno estesa tra i principali paesi europei: • 41 linee ferroviarie, contro le 81 della Germania e le 68 del Regno Unito. Tale dato si riflette sulla quota di traffico servita tramite autobus, che risulta il doppio di quella tedesca e inglese, che invece gestiscono gli spostamenti all'interno delle aree metropolitane facendo leva principalmente sul sistema ferroviario locale; • 14 metropolitane, contro le 44 presenti in Germania, le 30 in Spagna e le 27 in Francia. La metropolitana di Madrid copre da sola i km di tutta la rete metro italiana, a dimostrazione delle profonde differenze nelle scelte di politica dei trasporti.
In Italia, l’autobus è dunque il mezzo principale della mobilità collettiva: 65% degli spostamenti contro il 35% del ferro Tuttavia il parco mezzi risulta vetusto (12,4 anni di anzianità) e concentrato prevalentemente nelle categorie ad alto tasso di emissione.
Parco bus italiano per tipo di motorizzazione SERVIZIO URBANO 60 49 50 42 40 30 24 23 22 21 20 12 7 10 0 < Euro4 Euro 4 e 5 EEV Euro 6 2016 2018 Parco bus italiano per tipo di motorizzazione SERVIZIO EXTRAURBANO 80 67 61 60 40 18 18 20 11 11 10 4 0 < Euro4 Euro 4 e 5 EEV Euro 6 2016 2018 28
Parco bus italiano per fonte di alimentazione (%) servizio urbano 80 73 71 60 40 25 27 20 1 1 1 1 0 diesel metano eletrico ibrido 2016 2018 Parco bus italiano per fonte di alimentazione (%) servizio extraurbano 120 99 100 80 66 60 40 20 1 1 0 0 0 0 0 diesel metano eletrico ibrido 2016 2018 29
IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER LO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE CURA DEL FERRO La qualità e l’affidabilità del NELLE AREE URBANE E METROPOLITANE ACCESSIBILITÀ ALLE AREE URBANE E trasporto pubblico locale ed una METROPOLITANE mobilità urbana efficiente rappresentano una vera e propria priorità nazionale nell’ambito QUALITÀ ED EFFICIENZA DEL TRASPORTO della linea di azione Sviluppo PUBBLICO LOCALE Sostenibile. SOSTENIBILITÀ DEL TRASPORTO URBANO Pagina 30
Mobilità sostenibile • Che significa sostenibilità? • Economica: – minimizzare i costi per la collettività e per le imprese (efficienza) • Sociale: – assicurare inclusione e servizio per tutti • Ambientale: – migliorare l’utilizzo dell’ambiente esterno e l’impatto su di esso 31
IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER LO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE Un TPL più efficiente, affidabile ed ecosostenibile può portare a: Aumento della redditività del servizio (parametro ricavi/costi operativi) aumento degli utenti del TPL e riduzione dell’uso riduzione dei delle auto e miglioramento costi sociali dell’impatto ambientale e della vivibilità delle città 32
NON SOLO IL SERVIZIO: RISPETTARE L’AMBIENTE Gli obiettivi di riduzione dei livelli di inquinamento dell’aria e di vivibilità impongono un incremento qualitativo dei servizi del Trasporto Pubblico Locale. 33
BENEFICI PER L’AMBIENTE • I nuovi autobus andranno a sostituire autobus immatricolati 20 anni fa. • Per l’ambiente: motore con livelli di emissione euro 6, che rispetto al motori euro 2 che oggi equipaggia gli autobus TPL comporta: emissioni allo scarico (kg per anno prodotti da 1 autobus) Emissioni NMHC Emissioni Particolato Emissioni Nox 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 Emissioni Nox Emissioni Particolato Emissioni NMHC EURO VI 92 2 32 EURO II 1.400 30 220 34
Un focus sui nuovi scenari indotti dall’emergenza Covid-19 35
LO SCENARIO Scenari evoluzione domanda - Media nazionale Rispetto al livello PRE-COVID, i passeggeri trasportati durante il 100% periodo di lockdown sono stati il 10% di quelli normali di settore. La riapertura parziale di alcune 70% attività economiche del Paese avvenuta dal 4/5 scorso ha fatto 40% registrare un timido incremento di 5 punti percentuali (15%) della 15% domanda. 10% E’ ragionevole stimare che, a partire dal 18 maggio con PRECOVID LOCKDOWN FINO AL 18 DAL 18 MAGGIO DA SETTEMBRE MAGGIO 2020 2020 2020 l’apertura di ulteriori attività economiche, a livello medio nazionale la domanda arriverà al 40%, fino a raggiungere il 70% a settembre con la riapertura delle 36 attività didattiche.
IMPATTI APPLICAZIONE DPCM 26 APRILE 2020 Attraverso l’impiego di algoritmi di calcolo e la definizione di specifiche ipotesi sviluppate dai gruppi di lavoro di ASSTRA di cui fanno parte esponenti delle principali imprese di trasporto pubblico locale, tenuto conto delle prescrizioni attuali sul distanziamento sociale a bordo (1 mt), sono stati stimati gli impatti dei diversi scenari sul sistema delle imprese di TPL sotto l’aspetto economico-produttivo. 37
MODIFICA CAPACITA’ DI TRASPORTO SERVIZIO AUTOBUS URBANO Distanziamento lunghezza bus Posti totali 1 metro (metri) da carta di circolazione (riduzione 80-85%) 18 150 - 160 22 - 40 12 95 - 110 14 - 28 10,5 80 - 95 12 - 24 9 70 - 75 11 - 19 6,5 30 5-8 100% 15-25% SERVIZIO AUTOBUS EXTRAURBANO Posti totali lunghezza bus Distanziamento 1 metro e verticalizzazione da carta di circolazione (metri) (0 in piedi e riduzione 50% dei seduti) (in piedi e seduti) 18 110 35 12 74 24 10 64 20 8 40 14 100% 0 in piedi e riduzione 50% dei seduti SERVIZIO TRANVIARIO Posti totali Distanziamento 1 metro lunghezza [m] e tipologia da carta di circolazione (riduzione 80%) 20 m - pianale alto 170 34 22 m - pianale semi ribassato 181 35 34 m - pianale integralmente ribassato, articolato 201 41 34 m - pianale integralmente ribassato , articolato , 197 41 bidirezionale 38 100% 20%
MODIFICA CAPACITA’ DI TRASPORTO Capienza massima AUTOBUS URBANO 15-25% AUTOBUS EXTRAURBANO 50% SERVIZIO TRANVIARIO 20% SERVIZIO METROPOLITANO 13-22,5% SERVIZIO FERROVIARIO 25-30% 39
Incremento dei fattori produttivi e dei costi di produzione del servizio La ripresa delle attività produttive e scolastiche porterà inevitabilmente ad un incremento degli spostamenti individuali. Per quanto sia teoricamente possibile gestire la domanda distribuendola nell’arco dell’intera giornata in maniera da eliminare i picchi dell’ora di punta, soddisfare i livelli quantitativi registrati in fase pre-covid compatibilmente con i vincoli di distanziamento sociale a bordo mezzi richiederebbe, da un lato investimenti massicci sul settore, peraltro inattuabili nel breve periodo, dall’altro l’immissione di ingentissime risorse in conto esercizio per le varie Aziende necessarie per sostenere l’incremento di forza lavoro e delle materie prime. 40
La metodologia Le simulazioni sono state sviluppate attraverso l’utilizzo di uno specifico algoritmo di calcolo che consente di stimare, in base alla definizione di alcuni postulati, l’incremento percentuale del servizio aggiuntivo necessario per realizzare un’offerta capace di soddisfare la domanda nei diversi scenari, in ambito automobilistico urbano ed extraurbano. L’algoritmo stima il fabbisogno di offerta incrementale ad un determinato livello di domanda attraverso le seguenti relazioni: • Numero corse: passeggeri l’ora/capienza autobus • Numero veicoli: numero corse*lunghezza media della linea *2 (andata e ritorno)/velocità commerciale • Numero conducenti: numero veicoli*coefficiente di sostituzione conducenti • Quantità percorrenze (km): numero veicoli per velocità commerciale 41
Al variare dei passeggeri per ora e della capienza degli autobus vengono calcolate le percorrenze aggiuntive rispetto al periodo pre-COVID utili a garantire il servizio data una determinata domanda. Nella simulazione è stato calcolato il fabbisogno di chilometri aggiuntivi necessari a garantire, nelle 4 ore di punta, la domanda di trasporto con diversi scenari di ripresa. Per ciascun fabbisogno di chilometri aggiuntivi è stato stimato successivamente l’impatto sui diversi fattori produttivi necessari per garantire tali livelli di produzione. Sono stati introdotte le seguenti ipotesi: • L’intero parco mezzi è costituito da autobus 12 metri, la tipologia maggiormente diffusa, con una capienza pari a 95 posti per un autobus urbano e 65 posti per un autobus extraurbano; • Con la regola del distanziamento sociale, la capienza diventa pari a 24 posti per un autobus urbano (riduzione del 75% rispetto a periodo pre COVID); • Nelle ore di punta di un giorno medio feriale pre COVID, il riempimento del mezzo è pari alla capienza dello stesso; • La programmazione del servizio esistente rimane invariata rispetto al periodo pre-COVID; • La velocità commerciale nelle ore di punta è pari a 13 km/h in ambito urbano • Il coefficiente di sostituzione conducenti è pari a 1,6 che tiene conto delle giornate lavorate al netto delle ferie, malattie, riposi, etc. 42
Il risultato Km aggiuntivi nelle ore di punta (%) Km aggiuntivi rispetto pre-COVID 300% 177% 98% 100% 40% 0% 0% 25% 50% 70% 100% (domanda pre- COVID) Passeggeri trasportati rispetto pre COVID-19 (Scenari domanda) urbano extraurbano A parità di offerta pre-COVID, nelle 4 ore di punta, l’attuale sistema è in grado di rispondere ad una ripresa della domanda pari al 25% in ambito urbano e ad una domanda del 50% in ambito extraurbano. Al di là di tali percentuali è necessario aumentare la frequenza del servizio e quindi aumentare le percorrenze. 43
L’incremento dei fattori produttivi Fattori produttivi aggiuntivi in ambito urbano Autobus e personale di guida aggiuntivi 75.000 47.000 44.000 28.000 24.600 15.000 98% 177% 300% (domanda 50%) (domanda 70%) (domanda 100%) Km aggiuntivi rispetto a pre COVID Autobus Personale addetto alla guida 44
L’incremento dei costi operativi Costi aggiuntivi in ambito urbano 3,6 Costi aggiuntivi in miliardi di € 2 1,2 98% 177% 300% (domanda 50%) (domanda 70%) (domanda 100%) Km aggiuntivi rispetto a pre COVID 45
Riepilogo Le indagini svolte presso le imprese di trasporto e le proiezioni dei prossimi mesi consentono di stimare una domanda media per il 2020 pari al 70% di quella riscontrata per il 2019. L’incremento del 177% delle percorrenze km in ambito urbano e del 40% in ambito extraurbano comporterebbe un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile. Il numero di mezzi, indispensabili nelle ore di punta per garantire quel livello di servizio, sarebbe completamente sovradimensionato nelle ore di morbida. Infine, la circolazione del numero di mezzi aggiuntivi avrebbe gravi impatti sulla congestione e la velocità commerciale dei mezzi, con la perdita dei benefici di un trasporto collettivo rispetto al trasporto privato. Fattori e costi aggiuntivi con ripresa della domanda al 70% Servizio urbano Servizio extraurbano Fabbisogno totale (valori annui) Km aggiuntivi 177% 40% Autobus 28.000 8.000 36.000 Personale addetto alla guida 44.000 13.000 57.000 Costi in miliardi di euro (costo personale di guida, costi per la trazione, 2,0 0,7 2,7 ammortamento annuo) 46
Ri-distribuzione degli spostamenti Distribuzione % degli spostamenti motorizzati per Se prima del Covid l’85,8% mezzi di trasporto degli spostamenti motorizzati, in un giorno feriale, era 14,2 10,7 effettuato con un mezzo privato (auto o moto), nell’ipotesi verosimile di una 89,4 85,8 ripresa della domanda di trasporto pubblico locale Pre-COVID Hp soddisfacimento della domanda di TPL del 75% superiore all’offerta di TPL Auto e moto Mezzi pubblici attuale con capacità ridotta, tale percentuale potrebbe raggiungere il 90% con impatti sulla congestione delle città 47
E dunque? • Innanzitutto, la capacità dei bus deve essere portata almeno al 50% di quella nominale in virtù di un allentamento delle prescrizioni anche in ragione dell’obbligo di mascherina e della ridotta permanenza a bordo (urbano) • Occorre ridisegnare i tempi della città: scuole, mondo produttivo, attività sociali e amministrative devono rivedere i loro orari • Lo smart working deve diventare una modalità ordinaria di lavoro così come la teledidattica • E’ necessario rivedere, almeno pro-tempore, il piano dei servizi minimi in maniera da consentire alle Aziende di TPL di concentrare la propria offerta su tratte specifiche a maggior domanda • Parallelamente introdurre affidamenti mediante servizi aggiuntivi (se auto-sostenibili) o aggiuntivi (laddove sia possibile un co-finanziamento) in supporto ai servizi ordinari • Passare dal concetto di TPL a quello più ampio di mobilità in cui diversi attori prestano la loro opera (taxi collettivo, car sharing, bike sharing, servizi flessibili, ecc..) con la mobilità ‘dolce’ resa sempre più parte attiva del processo di mobilità (bici, monopattini, piedi...) 48
Un focus sul contesto e sulle Aziende di TPL 49
I NUMERI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE • Operatori TPL: circa 930 • Passeggeri trasportati: 5,4 miliardi l’anno • Km percorsi: circa 1,9 mil di vetture-kmoltre 220 mil di treni- km • Addetti: 124.000 • Fatturato: circa 12 miliardi di euro/anno 50
La fotografia delle Aziende del mercato italiano del TPL • Nel 2019, Sono circa 930 le aziende presenti nel comparto, per un totale di 124 mila addetti. • Si deve tuttavia evidenziare come il numero di aziende a partecipazione pubblica si sia fortemente ridotto nel corso dell’ultimo decennio, da 160 nel 2010 a 112 nel 2019. • Gran parte del servizio viene offerto da società a partecipazione pubblica. Le aziende partecipate da almeno un’amministrazione regionale o locale pur essendo appena 112 (12% del totale) rappresentano circa l’80% del mercato in termini di percorrenze, trasportano il 90% dei passeggeri, impiegano l’87% degli addetti e producono l’85% del fatturato. • La struttura del settore è inoltre più polverizzata rispetto agli altri servizi pubblici locali: i primi 20 operatori del settore generano il 52,5% del fatturato nazionale • I top player, che rappresentano il 20% circa del mercato, sono rappresentati dalle aziende che gestiscono il TPL nelle grandi città, Roma e Milano in testa, con fatturati intorno ai 900 milioni di euro. Fonte: Le Aziende di TPL: Ieri, oggi, domani - 2018 – ASSTRA, Intesa San Paolo, Ifel
FATTURATO PRINCIPALI OPERATORI DEL TRASPORTO IN ITALIA nel 2016 fonte CDP su dati ASSTRA Unicredit 2018 TRENTINO TRASPORTI 135 SITA SUD 140 START ROMAGNA 145 FERROVIE NORD 150 AMAT PALERMO 150 CTT NORD 150 CONSORZIO TRASPORTI AZIENDE PUGLIESI 150 SOCIETA' UNICA ABRUZZESE DI TRASPORTO 150 BUSITALIA SITA NORD 155 FERROVIE DEL SUD 160 AMT 170 ANM 180 ACTV 200 TPER 260 EAV 260 AVM VENEZIA 280 COTRAL 300 GTT 420 ATAC 850 ATM 900 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 850 900 950 52
Le gare per l’affidamento dei servizi Di gare per l’affidamento dei servizi TPL si parla ormai da un quarto di secolo, e cioè dal 1997 con il decreto 422 (D.L. Burlando). Successivamente, con l’introduzione avvenuta nel 2007 del Reg. Europeo 1370, la gara è diventata solo una delle 3 opzioni di affidamento dei servizi di TPL: 1) Mediante gara equa e non discriminatoria (semplice o a doppio oggetto) – provvedimenti ART 2) Mediante l’in house providing 3) Diretto (sotto soglia o in emergenza per la gomma, fino al 2023 per il ferro) L’obiettivo delle gare non è fine a sé stesso, bensì è di recuperare competitività ad un settore, il TPL per l’appunto, in cui la mancanza di concorrenza e il regime di tipo monopolistico hanno da sempre rappresentato un limite all’efficienza, all’economicità e, più in generale, alla crescita qualitativa dell’offerta. 53
Il quadro normativo di riferimento Infine, il Dlgs 50/2017, artt. 27 e 48, prevede ulteriori misure per incentivare il ricorso a meccanismi concorsuali che favoriscano la concorrenza per l’affidamento dei servizi di TPL, in particolare: • stabilizzazione del Fondo, disancorandolo dagli introiti delle accise sul carburante • Introduzione dei costi standard per la determinazione del corrispettivo dei contratti di servizio • Ripartizione del fondo non più (solo) su base storica ma anche in funzione dell’incremento dei ricavi da traffico (10%) e dei costi standard (10%). In più, dal 2021 superamento della ripartizione fatta su base storica con l’individuazione dei LAS (livelli adeguati di servizio) da definire a cura delle Regioni • Riduzione del 15% della quota del FNT per affidamenti non effettuati mediante gara, ovvero non conformi al 1370 effettuati dopo il 31/12/17 (dal 2021 modif. DL 119/2018) 54
Le gare per l’affidamento dei servizi Nonostante il ventennio trascorso, e benché il DlgS 50/17, all’art. 27 riguardante i criteri di ripartizione del FNT, preveda meccanismi incentivanti all’effettuazione delle gare, ivi compreso un taglio del 15% delle contribuzioni statali in caso di mancato affidamento dei servizi di TPL su gomma mediante gara (misura poi mitigata nel 2018 da un successivo DL) esiste un problema di reale competitività per il mercato: 1) Il contesto normativo delle gare è complesso e articolato e la direttive ART, benché adatte a introdurre validi meccanismi regolatori, faticano a risultare efficaci 2) In molte realtà è ancora vigente il cosiddetto affidamento «in house», alle Aziende partecipate dall’Ente Locale, effettuato senza ricorrere a gara. 3) C’è conflitto di interesse tra gli Enti che sono nel contempo stazioni appaltanti e proprietarie delle Aziende. Evidentemente conviene a tutti! 4) La normativa: le Aziende di TPL si reggono ancora su un Regio Decreto del 1931 che in molti casi finisce per intralciare le logiche di gestione imprenditoriale e i processi di efficientamento delle Aziende pubbliche 5) L’interesse politico/sindacale, volto a mantenere lo status quo, è spesso prevalente sull’interesse economico volto all’efficientamento dei servizi di TPL 6) Le competenze sono più nelle Aziende che nelle strutture degli Enti locali che dovrebbero gestire il processo di affidamento che appare laborioso e complesso. Ne deriva una situazione di stallo nell’affidamento dei servizi: i Privati non hanno tuttora i ‘numeri’, le Amministrazioni sono impreparate e non hanno ‘interesse’ e le aziende pubbliche sono ancora poco efficientate per soddisfare i requisiti di gara 55
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