La donna nella robotica - Giulio Sasdelli n matricola 841229

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La donna nella robotica - Giulio Sasdelli n matricola 841229
La donna nella robotica

        Giulio Sasdelli
      n° matricola 841229
La donna nella robotica - Giulio Sasdelli n matricola 841229
Sommario
• Introduzione

• Uno sguardo agli stereotipi di genere

• La donna-STEM e la robotica

• Intervista alle Dott.sse Maria Chiara Carrozza e Barbara Mazzolai

• Riflessioni conclusive
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Uno sguardo agli stereotipi di genere
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L’accesso al mondo occupazionale e le carriere

• Le donne fanno parte della forza-lavoro retribuita, ma vengono di solito
  collocate nelle retrovie delle gerarchie aziendali (es. installano
  microprocessori a causa delle loro “mani di fata”)

• Il sesso debole occupa maggiormente mansioni nel settore del sociale,
  dell’istruzione, della sanità e dei servizi mentre negli sbocchi professionali
  inerenti studi scientifici, tecnologici e matematici vi è una maggiore
  prevalenza maschile
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Segregazione occupazionale

                       Orizzontale                                             Verticale

    Corrisponde al confinamento delle donne in           Corrisponde al trattamento ricevuto dalle donne
    lavori da “colletto rosa”, cioè in settori poco      durante la loro carriera all’interno di una realtà
    retribuiti (es. salute, educazione e sociale)        lavorativa

        Diretta                       Indiretta            Soffitto di cristallo           Pavimento roccioso

Trattamento di una          Comportamenti o prassi o    Le donne hanno               Allude ad un modello di
persona in maniera          che pongono la donna in     raggiunto un certo punto     occupazione
meno favorevole in base     una situazione di           e qui si sono bloccate.      discriminatorio che
al sesso (es. una donna     svantaggio (es. indennità   Nonostante le proprie        mantiene certe persone
non viene assunta poiché    per i dipendenti a tempo    capacità sono rimaste        ai livelli bassi della scala
incinta)                    pieno e non per quelli      ferme nel middle             del lavoro
                            part-time)                  management
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Il Gender Pay Gap di genere

• Un altro forte gap in ambito lavorativo riguarda le retribuzioni salariali: le donne vengono
  pagate in media il 12% in meno rispetto agli uomini.

• La differenza di remunerazione economica fra i due generi la si può vedere attraverso Il divario
  salariale (“Gender Pay Gap”), ossia un metodo matematico che riflette le disuguaglianze sul
  mercato del lavoro tra uomini e donne, colpendo soprattutto il sesso debole.

• Il differenziale salariale si ripercuote anche sulle pensioni: avendo accumulato meno ore
  lavorative ed avendo percepito stipendi più bassi, le donne avranno una pensione più bassa.
Dalla donna stereotipa in pubblicità
all’economia rosa
• Un settore occupazionale stereotipato e femminile è la pubblicità, la quale ritrae
  figure femminili veicolando un’ideale di snellezza e perfezione del corpo. Così
  facendo viene sminuito il valore delle donne inducendole a trasformarsi in oggetti
  sessuali. Inoltre simboleggia l’allontanamento dal ruolo materno e l’ingresso delle
  donne nel mondo del lavoro.

• Esistono però appartenenti al gentil sesso concentrate ad esaltare i propri valori
  tralasciando il proprio aspetto fisico. Si incomincia a parlare così di “economia
  rosa” dal momento che alcune donne stanno iniziando a sostenere idee
  imprenditoriali relative ai settori dell’innovazione sociale, del turismo, della cultura
  dell’ambiente, della tecnologia e della scienza (in Italia nel 2017 le imprese a
  conduzione femminile sono oltre 1,3 milioni, dati Doxa).
La sfera domestica
• La diseguaglianza nella suddivisione dei compiti domestici esiste tutt’oggi, ma si è un po’
  ridotta rispetto agli anni ’80 quando i due terzi del lavoro erano a carico della donna.

• Lo stereotipo femminile è sempre incentrato su lavori come pulire, cucinare,
  l’accudimento dei bambini e la gestione della casa.

• Gli uomini invece sono coloro che prendono le decisioni, portano a casa i soldi,
  consumano i servizi offerti dalle donne e rappresentano la famiglia all’esterno delle mura
  domestiche. Rispetto a qualche decennio fa sono più presenti e attivi in ambito familiare
  dal momento che partecipano alle attività ludiche e ricreative con i figli come ad esempio
  “bagnetti”, “addormentamento”, “risvegli notturni”.
Il rapporto di Rashida Manjoo
• Rapporto Addendum riguardante la missione di monitoraggio condotta in Italia sulla
  violenza contro le donne e stereotipi di genere in ambito lavorativo in occasione della 20°
  Sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, che si è tenuta a Ginevra a
  giugno 2012.

• In Italia prevale un modello culturale di matrice patriarcale che pone le donne in una
  condizione di disuguaglianza rispetto agli uomini escludendole dai processi decisionali e
  dagli incarichi dirigenziali.

• La soluzione sarebbe concentrarsi su un’educazione sessuale precoce basata sull’identità
  di genere, sulla critica agli stereotipi sessuali e sul favorire il rispetto reciproco.
La donna-STEM e la robotica
La nascita della donna-STEM
• Sempre più donne stanno cercando di rivestire incarichi nelle discipline STEM (Science,
  Technology, Engineering and Mathematics).

• Stanno nascendo così le donne-STEM, ossia le appartenenti al genere femminile che
  frequentano corsi di studio inerenti scienza e tecnologia.

• Nel periodo dell’istruzione primaria, molte bambine dimostrano una passione per queste
  aree tematiche che va però scomparendo col passare degli anni. Sono nate perciò diverse
  iniziative per favorire il loro interesse a queste discipline ed una fra tutti è il programma For
  Girls in Science.
La donna nella robotica: il contributo
    dell’italiana Maria Chiara Carrozza
• Un settore STEM è senza dubbio la robotica.

• “La robotica è caratterizzata dall’unione fra robot e intelligenza artificiale […] e deve le sue origini
  alla terza rivoluzione industriale, ossia i processi di trasformazione della struttura produttiva
  industriale che caratterizzarono gli anni Ottanta del ‘900: la microelettrica, la meccatronica e
  l’automazione industriale” (Carrozza, 2017).

• Una delle maggiori scienziate di biorobotica in ambito internazionale è l’italiana Maria Chiara
  Carrozza, docente all’Istituto di BioRobotica – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed ex Primo
  Ministro dell’Istruzione durante il Governo Letta.
I robot umanoidi con tratti somatici femminili
Hanson Robotics’ Sophia
• Il robot, ispirato all’attrice Audrey Hepburn, è stato creato per aiutare gli anziani nelle case di cura o le
  folle in gradi eventi o parchi.
• Prima osservazione à è un robot con tratti femminili rientrante nella categoria di lavori per lo più
  femminili. Alla luce di ciò emerge quindi l’esistenza di un legame tra androidi e stereotipi di genere.

• Seconda osservazione à Sophia ha ottenuto la
  cittadinanza da parte dell’Arabia Saudita, un Paese dove
  la legge non consente ai non musulmani di ottenere la
  cittadinanza. Viene da chiedersi se Sophia si sia
  convertita all’Islam o perché non indossa l’hijab.
  Il suo creatore David Hanson, si è difeso affermando che
  Sophia userà la sua “cittadinanza musulmana” per
  difendere i diritti delle donne nel suo paese di
  cittadinanza.
Abyss Creations’ Solana e Harmony
• Entrambe questi due robot (Harmony e Solana),
  creati da Metthew McMullen sono comandate da
  circuiti interni, hanno morbidi capelli, pelle in silicone,
  make up e sono state concepite per far sesso.

• Prima osservazione à La ricercatrice Kathleen
  Richardson afferma che sono state create solo per
  gratificare il piacere maschile, trascurando i loro
  valori.

• Seconda osservazione à questi robot potrebbero
  favorire la diminuzione della prostituzione e il rischio
  collegato di contrazione di malattie trasmissibili.
I robot umanoidi con tratti somatici maschili
IBM Watson’s Ross
• Questo robot è stato sviluppato da IBM Watson Group ed è il primo avvocato androide
  assunto da uno studio legale americano per occuparsi di fallimenti.

• Osservazione à è una creazione robotica
  che mette in luce lo stereotipo secondo
  cui le donne non sono adatte a lavori
  così intellettuali e/o importanti,
  considerando il genere maschile il più
  adatto a ricoprire tali incarichi.
Pal-Robotics’ Reem
È il primo poliziotto robot, è dotato di uno schermo touch-screen e può raccogliere denunce e
smistare pagamenti attraverso le carte di credito (es. multe dei cittadini). Parla sei lingue.

Osservazione à nonostante non abbia affinità estetiche
con l’essere umano, qualche tratto tipico del genere
maschile è possibile notarlo in lui. Ma dov’è scritto che
questa carica statale può essere ricoperta solo da uomini?
Agenti, militari, volontarie, ma anche mogli e madri,
cercano di conciliare questo tipo di lavoro e la famiglia.
Sono etichettate con il nome di “donne in divisa” e spesso
appartengono ad una categoria di lavoro del mondo
femminile non privilegiata.
LA RICERCA
Intervista alle Dott.sse Maria Chiara Carrozza e Barbara Mazzolai
Obiettivo della ricerca
• Attraverso cinque domande da me poste in maniera identica ad
  entrambe le docenti , volevo cercare di capire se ci potesse essere un
  collegamento tra robotica umanoide e stereotipi di genere e se questi
  ultimi potessero influenzare il settore oggetto di studio.

• In secondo luogo avevo intenzione di scoprire più da vicino il mondo
  della robotica umanoide, nonché gli scenari futuri di questo campo a
  livello mondiale
1.   Possiamo parlare quindi di robot umanoidi con un sesso?

     Gli sviluppatori di robot umanoidi cercano di applicare un genere al robot, scegliendo
     raramente il genere neutro. Questo è importante dal momento che robot con fattezze umane
     sono sviluppati con l'intento di creare una interazione uomo-macchina naturale ed emozionale.
     Recentemente però alcuni sviluppatori di robot “cognitivi” sono stati più indirizzati verso la
     scelta di generi neutri.

2.   Un ingegnere donna è propensa a creare robot diversi rispetto a quelli di un uomo?

     Non ci sono particolari differenze sulla costruzione di robot umanoidi in base al genere di
     nascita dal momento che gli sviluppatori donne e uomini subiscono un processo di formazione
     cercando di essere abbastanza neutrali.
3.   Le sembianze assunte da questi robot riflettono uno stereotipo?

     Nel passato, giapponesi e coreani, quando realizzavano robot umanoidi di servizio sceglievano un’apparenza
     femminile, mentre per lo sviluppo di robot umanoidi intelligenti sceglievano Einstein (figura maschile). Gli
     stereotipi tipici della società si ripercuotono perciò anche negli sviluppi di questi nuovi prodotti purtroppo
     anche se di solito è più la cultura di provenienza che influenza la loro creazione.

4.   Quali sono le più importanti invenzioni di robot umanoidi a livello italiano, e non solo?

     La robotica umanoide è stata studiata per la biomeccanica del movimento, la modellazione del cammino,
     l’apprensione del coordinamento senso motorio, l’assistenza personale e l’applicazione nel campo dell’autismo.
     Sono stati sviluppati poi robot di “intrattenimento” che interagiscono con bambini che hanno problemi nello
     sviluppo, i cosiddetti problemi dell’età evolutiva. In ambito italiano,
     il robot umanoide più famoso è iCub, il robot bambino sviluppato
     dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
     l suo compito è assistere le persone anziane, prendendo oggetti
     o raccogliendoli da terra al posto loro.
5. Qual è la situazione attuale della robotica umanoide a livello italiano e mondiale e
   quali saranno le evoluzioni future di questo settore?

    Oggigiorno si è posta l’attenzione alla ricerca sull’interazione uomo-robot: gli
    sviluppatori stanno percorrendo il filone del “linguaggio naturale”, ossia quella parte di
    studi che progetta robot che capiscano cosa l’umano vuole da lui.

    Un altro campo di studi è la creazione di robot umanoidi per la somministrazione di
    terapie cognitive a bambini con problemi dello sviluppo, anziani e alle persone con
    cerebrolesioni acquisite al fine di far loro acquisire la memoria, l’attenzione, ecc...

    Si sta sviluppando la robotica di intrattenimento sociale o la “robotica di consumo”,
    ossia la creazione del robot da compagnia.

    Infine stanno nascendo robot per l’assistenza domestica, da utilizzare negli ospedali e
    per l’entertainment (es. come guide turistiche e nel settore educativo).
Riflessioni conclusive
• Pochi traguardi raggiunti al fine di tutelare i diritti del sesso debole.

• Al genere maschile viene riconosciuta un’identità professionale maggiore rispetto al genere femminile,
  mentre al contrario alle donne è riconosciuta un’identità genitoriale maggiore rispetto agli uomini.

• Le donne-STEM, nonostante la miriade di luoghi comuni a loro associati, si stanno ritagliando spazio
  all’interno dell’ingegneria e della tecnologia.

• In robotica, gli stereotipi di genere influenzano lo sviluppo degli androidi, ma quando le grandi
  multinazionali entreranno in questo settore faranno molta attenzione a questo fenomeno sennò i
  prodotti rischieranno di essere invenduti.

• La soluzione sarebbe una migliore “educazione al genere” ai bambini fin da piccoli. La pratica educativa e
  la pedagogia devono favorire la trasformazione culturale per il raggiungimento della parità di genere.
Grazie per l’attenzione
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