La Casa del Dono alla 39 Sagra della Giareda
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La Casa del Dono alla 39^ Sagra della Giareda Per le principali vie del centro storico torna la tradizionale sagra dedicata alla Madonna della Ghiara Da martedì 4 a domenica 9 settembre a Reggio Emilia, come ogni anno, si svolgerà la tradizionale Sagra della Giareda, una delle manifestazioni più care ai reggiani, giunta quest’anno alla sua 39^ edizione. Solenni funzioni liturgiche, mostra mercato dell’artigianato artistico e dei mestieri tradizionali animeranno corso Garibaldi, piazza Gioberti, piazza Roversi e via Farini. Come lo scorso anno, per tutta la durata della Sagra, Avis Provinciale, Avis Comunale, Aido e Admo, in rappresentanza della Casa del Dono, presenzieranno all’evento grazie ai loro instancabili volontari, con uno stand promozionale (palloncini per tutti i piccini!) e informativo dell’associazione. Vi aspettiamo per conoscerci, per rispondere a tutte le vostre domande oppure per un semplice saluto. L’inaugurazione avverrà martedì 4 alle ore 15.00. Un po’ di storia (da turismo.comune.re.it) Quattro secoli di storia, di fede e di cultura. Il profondo legame tra la città di Reggio Emilia e la Basilica della Ghiara affonda le proprie radici in un passato lontano. L’area circostante la Basilica della Beata Vergine della Ghiara si anima delle manifestazioni programmate per l’ormai tradizionale sagra “dlà Giareda” che da oltre 30 anni viene nuovamente celebrata: tale sagra catalizzò l’interesse religioso e sociale della comunità reggiana nel periodo compreso tra il ‘600 e il 1861. In quell’anno, esattamente il 6 maggio, una rovinosa nevicata distrusse gli impianti e la sagra fu sospesa. La sagra, celebrata di nuovo dal 1980, viene riproposta ogni anno ed ospita importanti iniziative commerciali, artistiche e culturali. Calerno in festa: la decima, che record! Siamo arrivati a dieci, dieci anni, dieci edizioni. Ebbene si, Venerdì 24, Sabato 25 e Domenica 26 Agosto a Calerno di Sant’Ilario D’Enza (RE), si è svolta la ormai tradizionale FESTA DEL PESCE E DELLO SPORT, che ha impegnato tanti, tantissimi volontari di Avis Calerno, Calerno Calcio e altre associazioni locali, che hanno messo a disposizione un po’ del loro tempo, per far si che la festa fosse un successone, in termini di numeri e non solo. Una tre di giorni incredibile. Un gruppo affiatato, accogliente. Solido,a tratti rinnovato, con uno sguardo sempre al futuro. In cucina, alla regia, per il 3° anno consecutivo, i cuochi e amici Max e Salvatore, con un menù anche quest’anno rinnovato, nelle forme, nei sapori e nei colori.
Cosi come in una vera cucina professionale, il loro prezioso lavoro è sempre supportato dalle mani capaci e sapienti delle “DONNE”, dei “GRIGLIADOR” e di tanti altri impegnati, fin dalla mattina molto presto, e già dal Giovedì per l’organizzazione della “linea”. Da sottolineare, per la II° edizione, l’ottima riuscita del torneo di 12 ore GREEN VOLLEY, che con la partecipazione di dodici squadre ha visti impegnati quasi una settantina di ragazzi dalle 8 alle 21. Ringraziamo i volontari che si sono dati davvero da fare per l’organizzazione perfetta, anche di un buon pranzo tutti in compagnia. Malgrado le previsioni meteo, e qualche goccia di troppo, all’interno della festa c’è stato spazio anche per l’intrattenimento, e non solo per il buon cibo. E che successone di pubblico !!!!! Venerdì sera, Paolo Montanari, Jimmy Scaffardi e Pier Paolo Bacchi, direttamente dalla tribute band dei Nomadi “MA NOI NO” ci hanno fatto compagnia con la loro musica. Sabato, purtroppo la compagnia teatrale “I PRONIPOTI DI ALOIS” a causa del meteo poco clemente, non è riuscita a portare a termine lo spettacolo “la libreria della storie perdute”. Aspettiamo presto una replica! Domenica, per una chiusura scoppiettante della decima edizione della festa, il derby della barzelletta, con Willer Collura e Gianpaolo Cantoni. Due ore di risate ininterrotte! Numeri di pubblico da record per tutte e tre le sere, nonostante l’umidità e il freddo che ci hanno fatto visita!!!!!! E allora.. Grazie a Max e Salvatore, i nostri cuochi. Le vostre mani sono preziose e fondamentali per la riuscita della festa. Grazie a pasticceria-gelateria “PERA” per la seconda, dolce e non solo, collaborazione dolciaria. Grazie ai commercianti di Calerno e oltre, che hanno partecipato alla nostra festa, con i loro prodotti e con le offerte a sostegno del nostro volontariato. Grazie ai più piccoli, i nostri camerieri. Grazie alle mani sapienti di chi non manca mai, in griglia, al lavaggio, ovunque. Mandiamo un abbraccione, unito, caldo, a Gildo. Una pesante assenza. Grazie A TUTTI i volontari per la perfetta organizzazione e la numerosa partecipazione. Grazie a voi che avete reso un successo LA NOSTRA FESTA…. GRAZIE A TUTTI ! Quando si diceva che la decima edizione doveva essere unica ed eccezionale, ci avete dato proprio retta! Alla prossima !!!!! Elena Borghi per Avis Calerno e Calerno Calcio, in collaborazione con Associazione Parco Vernazza (Volley Calerno, Arci Calerno, Commedia Dialettale e Partito Democratico)
I vantaggi della donazione di sangue Chi dona sangue lo fa volontariamente, anonimamente e gratuitamente. Sa che ne trae vantaggio tutta la comunità perché senza adeguate scorte sarebbero impossibili interventi chirurgici, terapie e cure su vasta scala. Ma un donatore può contare anche su alcuni vantaggi diretti. Con le visite periodiche gratuite, approfondite e meticolose, tiene monitorata la sua salute e fa prevenzione. Ha diritto al riposo retribuito dal lavoro nella giornata di donazione.*
Può vaccinarsi gratuitamente contro l’influenza stagionale. Può scegliere il giorno e l’ora che preferisce nell’ambito del programma della raccolta. Ha il privilegio di sentirsi indispensabile per la collettività. Dopo la donazione, la colazione la offre Avis! *La giornata di riposo retribuita in caso di donazione spetta soltanto ai lavoratori dipendenti, ma i dati dicono che solo due donatori su 10 usufruiscono di questo vantaggio. I lavoratori autonomi possono comunque non perdere la giornata di lavoro: nei principali centri di raccolta in Emilia- Romagna è possibile donare anche sabato e domenica. Fonte: https://avisemiliaromagna.it Servizio Civile in Avis 2018-2019, cosa aspetti? Pubblicato il nuovo bando del Servizio Civile Nazionale per l’anno 2018-2019: se vuoi fare un’esperienza di lavoro nel mondo del volontariato del sangue, le Avis emiliano-romagnole ti aspettano! C’è tempo fino al 28 settembre 2018. Il bando scade fra 0 0 0 0 Days 0
0 Hrs 0 0 Min 0 0 Sec È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Bando Nazionale di Servizio Civile 2018. Il Servizio Civile è una straordinaria opportunità per coniugare lavoro, etica, pace, solidarietà: rappresenta un’esperienza profonda di crescita, sia umana che professionale. Cliccando su questo link, troverai le indicazioni da seguire per presentare la tua candidatura! Anche Avis Provinciale Reggio Emilia, nella sua sede di via Muzio Clementi, offre a due ragazzi/e fino al ventottesimo anno di età la possibilità di trascorrere un anno formativo e dinamico nel mondo del volontariato e della salute. Starai a contatto con donatrici e donatori e parteciperai a una formazione qualificata su molti argomenti: comunicazione sociale, volontariato e non-profit, mondo del sangue, protezione civile, alimentazione, salute, sessualità consapevole e molto altro. Potrai inoltre collaborare con i volontari e i ragazzi del Servizio Civile delle altre sedi per realizzare progetti di sensibilizzazione presso scuole, eventi pubblici, concerti, parchi tematici e in tanti altri luoghi. A questo link puoi dare un’occhiata alle esperienze fatte lo scorso anno dai ragazzi che hanno scelto di passare un anno con Avis. Prima di compilare il form del bando puoi passare a trovarci per conoscerci, vedere che cosa facciamo e fare due chiacchiere con i ragazzi che stanno svolgendo adesso il Servizio Civile: chiamaci al 0522 304033 per prendere un appuntamento. Ti aspettiamo! La referente di Avis Provinciale è: Lorena Dallaglio Operatore Locale di Progetto (OLP) lorena.dallaglio@avisre.it Tel. 0522 304033 Leggi anche: Servizio Civile in Avis
L’importanza di essere onesti: il colloquio con il medico Quante volte ti sarà capitato di leggere il questionario pre-donazione e pensare “Ma quanto è lungo!“, oppure di compilarlo distrattamente pensando “… vabbé è quello che compilo sempre!“. Sono reazioni naturali ma ricorda che è importante metterci tutta la tua attenzione e l’onestà: i malati sono fragili, hanno le difese immunitarie basse. Qualunque virus o batterio che un fisico in forma come il tuo affronta con gli anticorpi specifici, in un organismo debilitato può causare complicazioni importanti. Lo stesso vale per il colloquio con il medico: ti farà domande delicate, intime, dirette… Ricorda che il suo ruolo non è mai giudicarti ma valutare se la tua situazione è compatibile con la donazione. Fidati di lui o di lei, sii onesto e preciso. Ricorda che più sei chiaro più sei protetto anche tu! Essere donatori oggi è più difficile di un tempo: più cose sappiamo sul sangue, più cose dobbiamo cercare negli esami periodici a cui ti sottoponiamo. Più cresce la mobilità dei cittadini, maggiore è la possibilità di entrare in contatto con virus fino a poco tempo fa a noi sconosciuti. In poche parole, diventare donatori non è facile: ma una volta che lo si diventa è importantissimo restarlo nel tempo, anche – se necessario – autosospendendosi in alcuni periodi della vita per poi ricominciare. Per questo, anche quando ti sospendiamo temporaneamente o definitivamente, non viverla come una punizione! Questo non ti esclude da Avis! La tua testimonianza, il tuo tempo speso a dare una mano nell’associazione, la tua opera di persuasione nella ricerca di nuovi aspiranti donatori sono altrettanto importanti. Per approfondire puoi leggere Le bugie del donatore onesto: considerazioni di un medico fonte: https://avisemiliaromagna.it Fake news sul sangue Dalle presunte emergenze sangue durante i terremoti alle catene che segnalano richieste urgenti per trasfondere bambini in fin di vita. Dalle informazioni scorrette fino alle leggende metropolitane. Ecco perché una fake news può fare grossi danni ai malati che aspettano sangue e plasma. di Alberto Militello – Avis Emilia Romagna
Sul sangue se ne sentono di tutti i colori: come in ogni contesto importante per la collettività, anche il mondo delle
trasfusioni è vittima di fake news e falsi miti di cui il web abbonda. Le false notizie sono sempre esistite, ma oggi circolano più velocemente perché tutti noi abbiamo il desiderio di essere d’aiuto e per fare presto a volte trascuriamo di verificare. Alcune di queste fake news sono semplicementeinformazioni scorrette che si diffondono in buona fedeanche attraverso il passaparola tra donatori. Altre sono invece vere e proprie notizie false che nascono con lo scopo di aumentare i click su pagine che guadagnano dalla disinformazione. Queste ultime possonocreare dei gravi problemi al Sistema trasfusionale e mettere in crisi la catena organizzativa con ricadute sui soggetti più fragili: i malati. Per questa ragione è fondamentale che ciascuno di noi verifichi l’informazione che vuole condividere sui propri social (Facebook, Instagram, Snapchat ecc.) o con la messaggistica telefonica (Whatsapp, Telegramm ecc.). Non è così difficile, basta verificare che i siti su cui leggiamo la notizia siano autorevoli: testate giornalistiche nazionali, siti istituzionali, siti di Associazioni conosciute e accreditate. Anche su questi, come vediamo, a volte si possono trovare notizie scorrette, ma è più facile che le fonti siano verificate e che, in caso di errore, il sito stesso (o il giornale) pubblichi un articolo di rettifica. Se in un sito non è presente il nome del direttore della testata, l’indirizzo della sede, una e-mail di contatto fidarsi non è saggio. Per ogni dubbio Avis è sempre disponibile: basta una telefonata alla sede più vicina per scoprire se la notizia è vera oppure no. In particolare sono SEMPRE FALSE le catene o i post che invitano ad andare a donare per una persona specifica: il sistema sangue è organizzato in modo che siano gli ospedali a contattare i centri regionali sangue se c’è bisogno di un gruppo particolare o di una quantità elevata di unità da trasfondere. E sono i centri regionali sangue a contattare le sedi Avis o le altre associazioni del dono per richiedere una raccolta straordinaria. E sono solo le Avis che contattano i propri donatori periodici del gruppo giusto. Nessuna persona che non sia già un donatore iscritto a un’associazione verrà mai contattata per donare sangue in questi casi. Anche gli appelli generici sui social ad andare urgentemente a donare sangue in caso di terremoto, alluvione, incendio, attentato, disastro aereo o ferroviario e in qualunque emergenza sono SEMPRE FALSI. Questi appelli possono addirittura mettere in crisi il sistema sangue: se tante persone, pur con il nobile intento di aiutare, si riversano sui centri di raccolta, questi ultimi non riescono a gestire l’affluenza e rischiano di non raccogliere quel che serve, quando serve. L’unico modo di aiutare veramente è diventare un donatore periodico, anonimo e non remunerato. E siccome per diventarlo occorre sottoporsi a esami accurati per la propria salute e quella dei riceventi, è bene farlo quando non ci sono emergenze, in modo da permetterci di prevenirle. Ecco infine un elenco di miti da sfatare sulla donazione di sangue e plasma: 1. Se ho piercing o tatuaggi non posso donare – FALSO Quando si fanno piercing o tatuaggi, il sangue è esposto a contaminazione da virus a causa del contatto con oggetti estranei. Ma questo non rende una persona non idonea a donare! È semplicemente prevista una sospensione di 4 mesi dalla donazione, dopo questo periodo di
tempo è possibile ricominciare (o iniziare) a donare regolarmente, ripetendo la sospensione ogni qual volta ci si voglia fare un nuovo piercing o un nuovo tatuaggio. 2. Chi fuma o beve non può donare – FALSO Ogni eccesso è un’abitudine scorretta. Basta non esagerare ed evitare di bere o fumare la sera e la mattina prima della donazione. 3. Chi fa uso di cannabinoidi non può donare – FALSO Se si fa un uso occasionale, sporadico e limitato di cannabinoidi, il decreto prevede una sospensione dalla donazione di 14 giorni dall’ultima assunzione, ma l’ultima parola spetta al medico nella visita predonazione. 4. Per donare si perde tutta la mattina – FALSO Grazie alla possibilità di prenotare la donazione, puoi scegliere tu il giorno e l’ora che ti sono più comodi. Inoltre, i tempi della donazione (compresa la visita del medico e la compilazione del questionario) si aggirano intorno a 1 ora per il sangue e 1 ora e mezza per il plasma. 5. Gli sportivi sono più adatti a donare – FALSO Per chi fa attività agonistica donare può essere addirittura sconsigliato. O meglio, chi pratica sport agonistico o amatoriale può essere donatore nei periodi di riposo o comunque lontano dagli impegni agonistici stressanti. 6. Donare il sangue è doloroso – FALSO La percezione del dolore è altamente soggettiva. Molte donatrici e donatori percepiscono solo la lieve puntura iniziale, descrivendo il resto dell’operazione completamente indolore. Più spesso ciò che ferma il potenziale donatore è la paura dell’ago o l’impressione alla vista del sangue, entrambe cose comunissime, ma superabili. 7. Se prendo la pillola anticoncezionale non posso donare – FALSO L’assunzione della pillola contraccettiva non va sospesa e non ostacola l’accesso alla donazione. 8. Gli omosessuali non possono donare – FALSO Il medico non giudica mai una preferenza sessuale ma valuta se un comportamento è a rischio, e questo vale per tutti: etero o omosessuali. In caso di nuovo partner o di rapporti occasionali, non importa con chi, è prevista una sospensione di 4 mesi. Fondamentale la completa onestà con il medico.
9. La donazione di plasma è meno importante – FALSO Il plasma è un elemento indispensabile per la creazione di molti farmaci e per il trattamento di varie patologie. L’Italia non ha ancora raggiunto l’autosufficienza nella produzione di plasma, è perciò importantissimo che sempre più donatori si avvicinino anche a quest’altra donazione. 10. La donazione è spossante – FALSO Come il dolore, anche la stanchezza è soggettiva e varia da donatore a donatore, anche in base alle stagioni. In ogni caso, seguendo una dieta corretta, evitando sforzi prima e dopo la donazione e bevendo molto, è possibile evitare lo spossamento post-donazione. 11. Per donare bisogna essere a digiuno – FALSO Il digiuno è richiesto solo per le analisi del sangue. La mattina della donazione è, invece, altamente consigliato fare una colazione leggera (ricca in liquidi e povera in grassi). 12. Bisogna donare 4 volte l’anno – FALSO Per la legge italiana tra una donazione e l’altra devono passare: 3 mesi per gli uomini e le donne non in età fertile per il sangue intero, 6 mesi le donne in età fertile per il sangue intero, 14 giorni per il plasma in aferesi . Grazie alla donazione programmata in base ai gruppi sanguigni, il donatore viene convocato quando serve, in modo da evitare di sprecare il suo preziosissimo dono. In ogni caso non è il numero di donazioni che fa il donatore, ma la scelta di solidarietà. 13. I celiaci non possono donare – FALSO Sebbene la celiachia sia una malattia autoimmune (solitamente causa di esclusione dalla donazione), il donatore o l’aspirante donatore celiaco non è escluso dalla donazione, purché segua una dieta completamente priva di glutine. Se hai altre curiosità o dubbi sulla donazione di sangue e plasma, visita le nostre pagine dedicate Sono già donatore Diventare donatore Fonte: https://avisemiliaromagna.it/
Rinnovato il protocollo d’intesa con l’ANCI Mercoledì 8 agosto i rappresentanti delle associazioni e federazioni di donatori di sangue – Giampietro Briola e Aldo Ozino Caligaris di AVIS Nazionale e Fidas, il vicepresidente di Fratres Vincenzo Manzo e Nicola Scarfò in rappresentanza di Croce Rossa Italiana – hanno rinnovato il protocollo d’intesa con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, rappresentata dal presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro. “Rafforzare il senso di solidarietà e sostenere la cultura del dono sensibilizzando anche i giovani cittadini è l’obiettivo di questo importante protocollo. Attraverso i Comuni e i sindaci l’impegno è quello di promuovere una campagna nazionale di sensibilizzazione al dono del sangue come importante gesto di partecipazione alla vita sociale della propria comunità”, ha commentato Decaro. Il protocollo, di durata triennale, vuole portare avanti attività continuative di confronto per garantire in modo stabile il raccordo e le comunicazioni tra il sistema dei Comuni e quello di AVIS, Fidas, Fratres e Donatori di sangue della Croce Rossa Italiana per intraprendere azioni di informazione che coinvolgano la popolazione per la diffusione della cultura della salute e della solidarietà attraverso la donazione di sangue e di emocomponenti, al fine di garantire l’autosufficienza di sangue, emocomponenti e medicinali plasmaderivati. “Si tratta di un atto volto a rafforzare il legame con i Comuni su tutto il territorio nazionale al fine di condividere attività di sensibilizzazione al dono del sangue e degli emocomponenti, e a condividere obiettivi comuni, nella consapevolezza delle peculiarità di ciascuna realtà associativa. Un importante protocollo soprattutto in un periodo, come quello estivo, in cui si riscontra la sistematica carenza di sangue. Per questo invitiamo cittadini e donatori periodici a compiere un gesto di solidarietà”, hanno dichiarato i responsabili associativi presenti. La firma per il sistema sangue acquista un duplice valore: da una parte, infatti, l’intesa vuole promuovere, sostenere e sviluppare iniziative volte alla crescita, tra tutte le componenti della cultura del volontariato in generale e del dono del sangue e dei suoi componenti in particolare, quale atto di partecipazione alla vita sociale e civica del territorio di appartenenza e di educazione alla solidarietà; dall’altra per la prima volta l’accordo con l’ANCI coinvolge tutte e quattro le sigle maggiormente rappresentative in Italia che fino ad oggi avevano portato avanti il rapporto istituzionale in maniera separata”. “Questa collaborazione – sottolinea il Presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – rappresenta la continuità di un percorso virtuoso, che la nostra Associazione ha intrapreso a partire dal 2011 con la firma di un primo protocollo con ANCI e Federsanità. L’accordo è stato poi rinnovato nel 2015, dando così ulteriore stimolo a una sempre più proficua sinergia tra le sedi locali della nostra Associazione e le amministrazioni comunali”. Scarica il testo del protocollo
Tatuaggi, piercing e donazione di sangue La prima barriera nei confronti delle aggressioni esterne di virus e batteri è costituita dalla pelle e dalle mucose. Tatuaggi e piercing perforano la pelle e aprono una strada per gli organismi che causano malattie. Malattie come l’HIV e l’epatite B e C sono tutte infezioni virali che possono essere trasmesse attraverso la contaminazione del sangue sugli aghi usati nei tatuaggi e piercing. Per questo motivo in caso di tatuaggio o piercing sul corpo, compreso il foro al lobo dell’orecchio, i donatori di sangue vengono sospesi temporaneamente dalla donazione per 4 mesi Dall’aprile del 2005 con l’entrata in vigore del Decreto “Protocolli per l’accertamento della idoneita’ del donatore di sangue e di emocomponenti” la sospensione è passata da un anno a 4 mesi. Il motivo di questa modifica dipende dal fatto che, oltre alla ricerca degli anticorpi contro l’AIDS e contro l’epatite C, fra gli esami di validazione delle sacche donate, si è introdotta anche la ricerca del genoma degli stessi virus con tecnica di amplificazione (NAT), accorciando notevolmente il loro rispettivo “periodo finestra”. E’ stato così possibile ridurre la durata delle sospensioni, garantendo comunque una maggior sicurezza delle trasfusioni. Diamo qualche informazione riguardo ai piercing, visto che lo scopo della nostra Associazione è anche quello di fare prevenzione Chiunque si sottopone a tatuaggi e a body-piercing deve avere ben chiari alcuni concetti, proprio per una sua sicurezza personale, inoltre deve verificare che chi effettua il lavoro rispetti le norme igieniche di base. Intanto che cos’è il body-piercing: si può definire come l’inserimento cruento di anelli, metalli di diverse forme e fattura in varie zone del corpo. Tenuto conto della notevole diffusione in Italia di tatuaggi e body-piercing e considerato che la possibilità di trasmissione di infezioni quali epatite B, epatite C e AIDS attraverso il sangue, mediante procedure che implicano l’impiego di aghi e strumenti taglienti è stata dimostrata da numerosi studi epidemiologici, il Ministero della Salute ha elaborato, su indicazione dell’Istituto Superiore di sanità, nel 1998 apposite linee guida di cui riporto alcuni punti: Rispetto dei requisiti igienico-sanitari dei locali e delle attrezzature: presenza di contenitori di smaltimento Rispetto delle norme igieniche sanitarie di prevenzione in relazione ai rischi di infezione e di danno all’apparato cutaneo: utilizzo da parte degli operatori di guanti monouso in tutte le fasi del lavoro, che vengano sostituiti per ogni cliente, di strumenti e aghi monouso; è vietato l’uso di strumenti multiuso non sterilizzabili. Gli interventi non vanno eseguiti in caso di lesioni cutanee, mucose, o in presenza di lesioni. Si sconsiglia l’applicazione del piercing nelle seguenti parti anatomiche la cui funzionalità potrebbe venire compromessa: palpebre, labbra, seno, lingua, apparato genitale
Le procedure di piercing non possono essere effettuate a minorenni, mentre il piercing sul lobo dell’orecchio è praticabile nei minori su consenso di chi esercita la patria potestà. Proprio per questo è stato previsto anche un modulo informativo da consegnare al cliente affinché lo legga e possa acquisire consapevolezza in quello che fa e dei rischi a cui può andare incontro: Memorandum per chi si sottopone a tatuaggio o inserimento nella cute di anelli od orecchini (piercing): Ti sei consigliato con qualcuno ? Lo sai che il tatuaggio consiste nell’introduzione nella cute di pigmenti di varia natura? Lo sai che è definitivo e che per allontanarlo, qualora possibile, è necessario un intervento di chirurgia plastica che lascia comunque esiti cicatriziali? Lo sai che con il tatuaggio o con l’inserimento nella cute di anelli od orecchini sono potenzialmente trasmissibili diverse malattie infettive tra le quali le epatiti e l’AIDS? Lo sai che il rischio di malattie infettive è notevolmente ridotto o eliminato con il rispetto da parte dell’operatore di alcune norme fondamentali di igiene, disinfezione e sterilizzazione ? Sei portatore di una malattia della pelle? In tal caso consigliati prima con il tuo medico? Lo sai che puoi essere o diventare allergico ai pigmenti o ai metalli? Lo sai che sulla pelle infiammata non si possono fare tatuaggi o inserire anelli od orecchini per la possibilità di gravi infezioni? Hai capito bene quali sono i rischi a cui ti esponi? Lo sai che prima di essere sottoposto a tatuaggi e piercing devi essere vaccinato contro l’epatite B? fonte: https://avisemiliaromagna.it (Immagine www.caffe.ch) Sport e donazione di sangue: i nostri consigli Spesso ci sentiamo porre la domanda: la donazione di sangue è compatibile con l’attività sportiva? Premesso che la donazione di sangue è un gesto che – qualora tutti i parametri di salute siano nella norma – non comporta alcuna problematica di salute, è doveroso distinguere tra attività fisica moderata e agonistica. Per chi pratica sport (come il nuoto o la corsa) nel tempo libero, l’eventuale donazione di sangue intero suggerisce una giornata (al massimo due) di riposo. Diverso è il discorso per chi pratica sport a livello professionistico o semiprofessionistico, con allenamenti quotidiani e competizioni ufficiali molto ravvicinate. Sotto sforzo – infatti – soprattutto nei primi giorni dopo il prelievo, la diminuita capacità di trasporto dell’ossigeno (legato all’emoglobina dei globuli rossi) produce i suoi effetti sull’atleta: si avverte maggiore fatica e vi è un calo significativo della prestazione. Nelle 2-3 settimane successive alla donazione, per un atleta professionista è consigliabile: evitare nuove gare, monitorare la propria condizione fisica, evitare sforzi eccessivi e non pretendere le stesse performance precedenti la gara. Per la donazione di plasma, invece, non esistono controindicazioni né per gli sportivi amatoriali né
per quelli agonisti. Il consiglio, in questo caso, è quello di bere molto nelle 24-48 ore successive al prelievo di plasma. Fonte: www.avis.it Inaugurata la nuova sede dell’Avis Comunale di Amatrice A quasi due anni di distanza dal terribile sisma che colpì il Centro Italia, l’Avis Comunale di Amatrice torna ad avere una sua sede Domenica 5 agosto, in concomitanza con il suo quarantesimo anniversario di fondazione, si è tenuta l’inaugurazione della nuova struttura che ospiterà gli uffici e le attività associative, realizzata a seguito del crollo del precedente edificio nel terremoto del 24 agosto 2016. Piene di commozione le parole del Presidente dell’Avis comunale, Francesco Di Marco, che ha voluto rivolgere il suo ringraziamento «a tutte quelle sedi, ai privati e alla UILA (Unione Italiana dei Lavoratori Agroalimentari) che, attraverso le loro donazioni, ci hanno permesso di ritornare alla normalità. Come già accaduto con l’autoemoteca, inaugurata
nell’aprile 2017 e dedicata a una donatrice che perse la vita nel sisma, Rosella Adduci, anche l’immobile è stato intitolato a un’altra vittima del terremoto: il nostro Consigliere Agostino Ciancaglioni». A testimoniare il profondo significato e la valenza non solo locale di questo appuntamento c’era il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, che ha commentato: «Sono contento che molti nostri volontari, in rappresentanza di diversi comuni e regioni italiane, abbiano partecipato a questo evento. È un segno di amicizia e di vicinanza a una cittadina che tanto ha sofferto, ma che tanto ha saputo impegnarsi per ricominciare e che desidera, con questo momento, essere un esempio di altruismo anche in un contesto molto difficile. AVIS Nazionale – ha ricordato Briola – si era attivata all’indomani del sisma istituendo una raccolta fondi che, finora, ha permesso di stanziare un contributo per la ricostruzione del poliambulatorio di Arquata del Tronto (AP). A questo seguiranno altri interventi che saranno realizzati nelle zone colpite dal terremoto tra cui proprio il comune di Amatrice». A queste parole hanno fatto eco quelle del presidente di Avis Regionale Lazio, Fulvio Vicerè: «Dal 2016 a oggi abbiamo dato un grosso impulso a questo importantissimo progetto di ricostruzione, raccordando tra di loro i diversi livelli associativi e le diverse sedi coinvolte. Siamo ancora più soddisfatti perché all’interno di una regione carente e non autosufficiente come il Lazio, rimettere in piedi un sistema di raccolta e chiamata professionale è un segnale davvero positivo e incoraggiante per tutti». «Il sisma di due anni fa – ha aggiunto il presidente di Avis Provinciale Rieti, Giuseppe Zelli – ha sconvolto l’Italia intera, ma è stata anche un’occasione per riscoprire l’importanza di fare rete e di rafforzare lo spirito di comunità. Una comunità come quella di AVIS, fatta da persone che condividono i valori della solidarietà e del volontariato. Partendo da questa consapevolezza, ci siamo attivati fin da subito per fornire ogni tipo di supporto e per garantire la continuità delle attività associative, organizzando raccolte di sangue e dotando l’Avis di Amatrice di un’unità mobile». INFORMAZIONI SULLA NUOVA SEDE Situato in Piazza del Donatore, l’edificio è stato realizzato in legno su progetto di Erreb2 Amatrice e Area Progetto Associati. Costruito dalla ditta Straulino (con sede a Udine), riprende la forma della A di AVIS e offrirà una segreteria e una sala riunioni per i donatori di Amatrice, che il 24 agosto del 2016 avevano visto crollare la sede lungo Corso Umberto I. Fonte: www.avis.it Nella foto una delegazione di Avis Montecchio: “Il gemellaggio tra la nostra sede è quella di Avis Amatrice si consolida sempre di più. Entrambe quest’anno festeggiamo ben 40 anni di attività e Amatrice festeggia questo importante traguardo con la realizzazione di una nuova sede, che, il terribile terremoto le aveva portato via. Tutto questo è stato possibile anche grazie alle donazioni della nostra sezione Avis Montecchio. L’unione dà forza. In bocca al lupo Avis Amatrice!”
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