La Campania - Fondazione Cavalsassi

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La Campania
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LA CAMPANIA IN… CENNI
      Territorio

       14.6
                    34,6

      50.8

Montagna      Collina      Pianura
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Conosciuta per le sue meraviglie paesaggistiche, la Campania è la
regione più popolosa dell’Italia Meridionale e terza in tutto il Paese.
La Campania confina a nord con Lazio e Molise, a est e sud-est con
    Puglia e Basilicata; essa è inoltre bagnata dal Mar Tirreno.

                  Caratteristiche fisiche
  Il territorio campano si divide in una parte interna a prevalenza
 montuosa e collinare ed una fascia pianeggiante in prossimità del
                                mare.
 La porzione interna è occupata dall’Appennino Campano, arido e
    soggetto a frane, una parte del quale si protende nel mare
                 formando la Penisola Sorrentina.
I rilievi più importanti della regione sono il Miletto, il San Marco e il
  Cervialto mentre le pianure, che si trovano in corrispondenza dei
fiumi Volturno e Sele, sono la Pianura Campana e la Piana del Sele.
    Altri corsi d’acqua significativi sono il Garigliano e il Tanagro.
  Lungo la costa,
 prevalentemente
 alta e frastagliata
   che si apre in
 numerosi golfi, si
innalzano rilievi di
 origine vulcanica:
i Campi Flegrei e il
      Vesuvio.

I primi sono caratterizzati dal bradisismo, un fenomeno geologico
che consiste in un lento e periodico movimento di sollevamento o
innalzamento del terreno in aree localizzate della crosta terrestre,
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mentre il secondo è considerato un vulcano attivo benché l’ultima
               eruzione risalga al marzo del 1944.

                                       Nei territori attigui al vulcano
                                        vi sono numerose solfatare,
                                       fenomeni legati ad un’attività
                                       postvulcanica che consistono
                                         nell’emissione bollente di
                                         vapore acqueo ed altri gas
                                        come l’anidride carbonica e

       l’idrogeno solforato.
 Dall’ossidazione di quest’ultimo
   si ha la formazione di zolfo
  cristallino che rappresenta la
  caratteristica colorazione del
    paesaggio delle solfatare.

 La Campania è perciò una zona
      altamente sismica.

 Il clima è tipicamente mediterraneo lungo la fascia costiera e più
     rigido nelle zone interne dove le temperature subiscono un
         generale abbassamento tipico del clima appenninico.

                             Risorse
   La Campania è una delle regioni con la più elevata densità di
popolazione d’Italia (429 abitanti/km2), essa è la misura del numero
        di persone che dimorano in una determinata area.
  Gli abitanti si concentrano lungo la fascia costiera e nell’area di
   Napoli, determinando un entroterra scarsamente popolato.
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Settore Primario
  L’elevata fertilità dei territori, dalla quale ne consegue un grande
    sviluppo dell’attività agricola nella regione, è alimentata dalla
ricaduta della cenere vulcanica e dalla pioggia arricchita di elementi
   preziosi catturati nel pennacchio gassoso del vulcano. Inoltre la
    lava, ed in generale tutti quelli che vengono chiamati prodotti
eruttivi, è ricca di tanti minerali diversi che a loro volta contengono
    grandi quantità e varietà di elementi chimici fondamentali per
                 l’ecosistema e per la biosfera terrestre.
    Tra le prime regioni in Italia per la produzione di ortaggi (in
                                                      particolare di
                                                   pomodori), vanta
                                                       anche vaste
                                                      coltivazioni di
                                                     frutta, agrumi,
                                                   canapa, tabacco,
                                                   viti e ulivi. Noci e
                                                    nocciole, invece,
                                                   vengono coltivate
                                                     nella porzione
                                                    montuosa della
                                                         regione.
  Nelle pianure, inoltre, si allevano il 90% delle bufale presenti in
             Italia, dal cui latte si ricava la mozzarella.

                       Settore Secondario
   La Campania è una delle regioni più industrializzate dell’Italia
                          meridionale.
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L’industria, concentrata soprattutto intorno a Napoli, è sviluppata
  nei settori metalmeccanico e chimico, alimentare e conserviero,
tessile e calzaturiero senza considerare le numerose aziende legate
                         alle attività portuali.
 Una consistente fetta di mercato, poi, è riservata alle produzioni
 artigianali di pregio: le ceramiche artistiche di Capodimonte ed i
     tradizionali presepi realizzati in cartapesta sono due delle
                      peculiarità della regione.

                       Il settore terziario
                                      Il turismo è particolarmente
                                     sviluppato: se da un lato i resti
                                       dell'antico passato, come i
                                   templi greci di Paestum o le città
                                    romane di Pompei ed Ercolano,
                                    hanno permesso la fioritura del
                                     turismo culturale; dall'altro le

   bellezze paesaggistiche
 dell’ambiente marino hanno
 favorito il turismo balneare.
    Nonostante le molteplici
 ricchezze di questo territorio,
un alto tasso di disoccupazione
   affligge ancora il territorio
            regionale.
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MAPPA DEI LUOGHI MISTERIOSI
       DELLA… CAMPANIA!
      Località che custodiscono storie segrete, antiche leggende e misteri.

                           La cappella di Sansevero
                                                   Raimondo di Sangro è un
                                                   uomo misterioso e pieno di
                                                   segreti che discende da
                                                   un’importante casata; è
                                                   intelligente, curioso, parla
                                                   otto lingue e ama leggere e
                                                   studiare.
                                                   Divenuto accademico della
                                                   Crusca, ottiene dal papa il
                                                   permesso di leggere i libri
                                                   proibiti e sviluppa una
                                                   cultura sterminata che lo
                                                   porta a dedicarsi alla
                                                   scrittura di saggi e notizie
                                                   che, però, non piacciono
                                                   all’Inquisizione romana per
                                                   i frequenti rimandi alle arti
                                                   oscure.
Quando il rischio di una scomunica si fa tangibile, Raimondo decide di
dedicarsi ad un altro interesse in cui eccelle: quello delle invenzioni.
Egli sa come ottenere la seta e, addirittura, la cera senza il naturale
soccorso delle api, produce farmaci e spettacolari invenzioni pirotecniche.
Costruisce una macchina idraulica per portare l’acqua nei paesi dove
manca, crea un palcoscenico pieghevole che scompare al termine della
rappresentazione, elabora sistemi per creare pietre preziose artificiali e per
colorare il vetro e realizza legna e carbone che non producono cenere.
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L’elenco delle invenzioni di Raimondo di Sangro è lungo ma egli non svelò
mai i suoi “segreti”.
A testimonianza della sua genialità, però, resta la cappella di famiglia, detta
anche Chiesa di
Santa Maria
della Pietà, sita
nel centro del
cuore antico di
Napoli; la
cappella è un
gioiello del
barocco
napoletano.
Fra le opere
presenti
all’interno vi è la celebre statua del Cristo velato della quale si dice che
Raimondo avesse escogitato un sistema per apporre alla statua un velo di
sottile stoffa che poi sarebbe riuscito a “pietrificare” e a fondere con il
marmo della scultura.
Altre opere sbalorditive sono le Macchine anatomiche, due scheletri umani
attraversati da un complesso intrico riproducente il sistema circolatorio
arterioso e venoso; si racconta che Raimondo avrebbe “sacrificato” due dei
suoi servi: ancora vivi iniettò loro una misteriosa soluzione metallizzante
che li trasformò in opere.

                         Il Cimitero delle Fontanelle
 Il Cimitero delle Fontanelle fu ricavato in un’enorme cavità di tufo nel XVII
          secolo, periodo caratterizzato da numerosi eventi funesti.
 Per la sua vastità e la sua posizione isolata, il Cimitero delle Fontanelle fu
 scelto per raccogliere e seppellire i cadaveri delle vittime di questi eventi.
 Infatti, seppellire i morti nelle chiese cittadine era pratica comune e lo fu
        fino agli inizi dell’Ottocento, prima dell’editto di Saint Cloud.
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Ma le sepolture in tali luoghi religiosi presentavano un duplice problema: il
 forte odore che proveniva dagli ipogei urbani e la scarsa disponibilità di
                                     posti.
Di conseguenza, con il passare degli anni, fu sempre più difficile e costoso
  ottenere una degna sepoltura nel sottosuolo consacrato che divenne
                     privilegio dei ricchi e dei nobili.
                                                            Per ovviare a tali
                                                             problematiche i
                                                            corpi dei defunti
                                                                 venivano
                                                              disseppelliti e
                                                            trasportati nelle
                                                               vecchie cave
                                                              abbandonate
                                                            come quello che
                                                               fu definito il
                                                              Cimitero delle
                                                            Fontanelle dove,
    ogni lunedì mattina, centinaia di donne vestite di nero entravano in
processione nell’ossario con un lumino in mano. Esso veniva posto davanti
 al teschio che avevano “adottato” in attesa di ricevere, durante il sonno,
  qualche notizia del proprio caro che, partito per la guerra, non era più
                                  tornato.
 Adottare un cranio significava scegliere un teschio, una “capuzzella” che
diventava una sorta di familiare defunto ma con delle capacità miracolose,
  prima fra tutte quella di apparire nei sogni per rivelare numeri vincenti.
 Alla “capuzzella” era abitualmente attribuito un nome ed una storia. Per
poterlo incontrare in sogno però bisognava dargli sollievo con preghiere e
                                 suffragi.
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