La Campania - Fondazione Cavalsassi
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Conosciuta per le sue meraviglie paesaggistiche, la Campania è la regione più popolosa dell’Italia Meridionale e terza in tutto il Paese. La Campania confina a nord con Lazio e Molise, a est e sud-est con Puglia e Basilicata; essa è inoltre bagnata dal Mar Tirreno. Caratteristiche fisiche Il territorio campano si divide in una parte interna a prevalenza montuosa e collinare ed una fascia pianeggiante in prossimità del mare. La porzione interna è occupata dall’Appennino Campano, arido e soggetto a frane, una parte del quale si protende nel mare formando la Penisola Sorrentina. I rilievi più importanti della regione sono il Miletto, il San Marco e il Cervialto mentre le pianure, che si trovano in corrispondenza dei fiumi Volturno e Sele, sono la Pianura Campana e la Piana del Sele. Altri corsi d’acqua significativi sono il Garigliano e il Tanagro. Lungo la costa, prevalentemente alta e frastagliata che si apre in numerosi golfi, si innalzano rilievi di origine vulcanica: i Campi Flegrei e il Vesuvio. I primi sono caratterizzati dal bradisismo, un fenomeno geologico che consiste in un lento e periodico movimento di sollevamento o innalzamento del terreno in aree localizzate della crosta terrestre,
mentre il secondo è considerato un vulcano attivo benché l’ultima eruzione risalga al marzo del 1944. Nei territori attigui al vulcano vi sono numerose solfatare, fenomeni legati ad un’attività postvulcanica che consistono nell’emissione bollente di vapore acqueo ed altri gas come l’anidride carbonica e l’idrogeno solforato. Dall’ossidazione di quest’ultimo si ha la formazione di zolfo cristallino che rappresenta la caratteristica colorazione del paesaggio delle solfatare. La Campania è perciò una zona altamente sismica. Il clima è tipicamente mediterraneo lungo la fascia costiera e più rigido nelle zone interne dove le temperature subiscono un generale abbassamento tipico del clima appenninico. Risorse La Campania è una delle regioni con la più elevata densità di popolazione d’Italia (429 abitanti/km2), essa è la misura del numero di persone che dimorano in una determinata area. Gli abitanti si concentrano lungo la fascia costiera e nell’area di Napoli, determinando un entroterra scarsamente popolato.
Settore Primario L’elevata fertilità dei territori, dalla quale ne consegue un grande sviluppo dell’attività agricola nella regione, è alimentata dalla ricaduta della cenere vulcanica e dalla pioggia arricchita di elementi preziosi catturati nel pennacchio gassoso del vulcano. Inoltre la lava, ed in generale tutti quelli che vengono chiamati prodotti eruttivi, è ricca di tanti minerali diversi che a loro volta contengono grandi quantità e varietà di elementi chimici fondamentali per l’ecosistema e per la biosfera terrestre. Tra le prime regioni in Italia per la produzione di ortaggi (in particolare di pomodori), vanta anche vaste coltivazioni di frutta, agrumi, canapa, tabacco, viti e ulivi. Noci e nocciole, invece, vengono coltivate nella porzione montuosa della regione. Nelle pianure, inoltre, si allevano il 90% delle bufale presenti in Italia, dal cui latte si ricava la mozzarella. Settore Secondario La Campania è una delle regioni più industrializzate dell’Italia meridionale.
L’industria, concentrata soprattutto intorno a Napoli, è sviluppata nei settori metalmeccanico e chimico, alimentare e conserviero, tessile e calzaturiero senza considerare le numerose aziende legate alle attività portuali. Una consistente fetta di mercato, poi, è riservata alle produzioni artigianali di pregio: le ceramiche artistiche di Capodimonte ed i tradizionali presepi realizzati in cartapesta sono due delle peculiarità della regione. Il settore terziario Il turismo è particolarmente sviluppato: se da un lato i resti dell'antico passato, come i templi greci di Paestum o le città romane di Pompei ed Ercolano, hanno permesso la fioritura del turismo culturale; dall'altro le bellezze paesaggistiche dell’ambiente marino hanno favorito il turismo balneare. Nonostante le molteplici ricchezze di questo territorio, un alto tasso di disoccupazione affligge ancora il territorio regionale.
MAPPA DEI LUOGHI MISTERIOSI DELLA… CAMPANIA! Località che custodiscono storie segrete, antiche leggende e misteri. La cappella di Sansevero Raimondo di Sangro è un uomo misterioso e pieno di segreti che discende da un’importante casata; è intelligente, curioso, parla otto lingue e ama leggere e studiare. Divenuto accademico della Crusca, ottiene dal papa il permesso di leggere i libri proibiti e sviluppa una cultura sterminata che lo porta a dedicarsi alla scrittura di saggi e notizie che, però, non piacciono all’Inquisizione romana per i frequenti rimandi alle arti oscure. Quando il rischio di una scomunica si fa tangibile, Raimondo decide di dedicarsi ad un altro interesse in cui eccelle: quello delle invenzioni. Egli sa come ottenere la seta e, addirittura, la cera senza il naturale soccorso delle api, produce farmaci e spettacolari invenzioni pirotecniche. Costruisce una macchina idraulica per portare l’acqua nei paesi dove manca, crea un palcoscenico pieghevole che scompare al termine della rappresentazione, elabora sistemi per creare pietre preziose artificiali e per colorare il vetro e realizza legna e carbone che non producono cenere.
L’elenco delle invenzioni di Raimondo di Sangro è lungo ma egli non svelò mai i suoi “segreti”. A testimonianza della sua genialità, però, resta la cappella di famiglia, detta anche Chiesa di Santa Maria della Pietà, sita nel centro del cuore antico di Napoli; la cappella è un gioiello del barocco napoletano. Fra le opere presenti all’interno vi è la celebre statua del Cristo velato della quale si dice che Raimondo avesse escogitato un sistema per apporre alla statua un velo di sottile stoffa che poi sarebbe riuscito a “pietrificare” e a fondere con il marmo della scultura. Altre opere sbalorditive sono le Macchine anatomiche, due scheletri umani attraversati da un complesso intrico riproducente il sistema circolatorio arterioso e venoso; si racconta che Raimondo avrebbe “sacrificato” due dei suoi servi: ancora vivi iniettò loro una misteriosa soluzione metallizzante che li trasformò in opere. Il Cimitero delle Fontanelle Il Cimitero delle Fontanelle fu ricavato in un’enorme cavità di tufo nel XVII secolo, periodo caratterizzato da numerosi eventi funesti. Per la sua vastità e la sua posizione isolata, il Cimitero delle Fontanelle fu scelto per raccogliere e seppellire i cadaveri delle vittime di questi eventi. Infatti, seppellire i morti nelle chiese cittadine era pratica comune e lo fu fino agli inizi dell’Ottocento, prima dell’editto di Saint Cloud.
Ma le sepolture in tali luoghi religiosi presentavano un duplice problema: il forte odore che proveniva dagli ipogei urbani e la scarsa disponibilità di posti. Di conseguenza, con il passare degli anni, fu sempre più difficile e costoso ottenere una degna sepoltura nel sottosuolo consacrato che divenne privilegio dei ricchi e dei nobili. Per ovviare a tali problematiche i corpi dei defunti venivano disseppelliti e trasportati nelle vecchie cave abbandonate come quello che fu definito il Cimitero delle Fontanelle dove, ogni lunedì mattina, centinaia di donne vestite di nero entravano in processione nell’ossario con un lumino in mano. Esso veniva posto davanti al teschio che avevano “adottato” in attesa di ricevere, durante il sonno, qualche notizia del proprio caro che, partito per la guerra, non era più tornato. Adottare un cranio significava scegliere un teschio, una “capuzzella” che diventava una sorta di familiare defunto ma con delle capacità miracolose, prima fra tutte quella di apparire nei sogni per rivelare numeri vincenti. Alla “capuzzella” era abitualmente attribuito un nome ed una storia. Per poterlo incontrare in sogno però bisognava dargli sollievo con preghiere e suffragi.
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