La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri

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La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Teatro Dante Alighieri
 Stagione d’Opera
 2011-2012

La bohème
GIACOMO PUCCINI
La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Fondazione Ravenna Manifestazioni
Comune di Ravenna
                                                    Teatro di Tradizione Dante Alighieri
Assessorato alla Cultura
Ministero per i Beni e le Attività Culturali        Stagione d’Opera e Danza
Regione Emilia Romagna
                                                    2011-2012

                                               La bohème
                                               SCENE LIRICHE IN QUATTRO QUADRI
                                               SU LIBRETTO DI LUIGI ILLICA E GIUSEPPE GIACOSA,
                                               DAL ROMANZO SCÈNES DE LA VIE DE BOHÈME
                                               DI HENRI MURGER

                                               MUSICA DI

                                               Giacomo Puccini

con il contributo di

partner

                                               Teatro Alighieri
                                               gennaio | sabato 28, domenica 29
La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Sommario
                                                               La locandina................................................................. pag.           5

                                                               Il libretto ........................................................................ pag.    7

                                                               Il soggetto . ................................................................... pag.      51

                                                               L’opera in breve
                                                               di Daniele Spini .......................................................... pag.            55

                                                               “Nella Bohème c’è un po’ del nostro
                                                               onore, di noi tutti”
                                                               di Cristina Ghirardini ............................................. pag.                   57

                                                               Note di regia
                                                               di Marco Gandini ...................................................... pag.                67

                                                               Intervista a Marco Gandini
                                                               di Stefano Mecenate ............................................. pag.                      69

                                                               I protagonisti .............................................................. pag.          71

Coordinamento editoriale Cristina Ghirardini
Grafica Ufficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni

Foto di scena © Filippo Brancoli Pantera.

Si ringrazia l’Ufficio Stampa del Teatro del Giglio di Lucca
per la concessione del materiale editoriale.

L’editore si rende disponibile per gli eventuali
aventi diritto sul materiale utilizzato.

Stampa Tipografia Moderna, Ravenna
La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
La bohème
scene liriche in quattro quadri
su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger
musica di Giacomo Puccini

personaggi e interpreti

Mimì Aurora Tirotta, Jessica Nuccio
Musetta Mariangela Sicilia, Ewa Majcherczyk
Rodolfo Marcelo Puente
Marcello Andrea Porta, Sergio Vitale
Schaunard Alessio Arduini, Gabriele Nani
Colline Nicolai Karnolsky
Parpignol e Benoît Antonio Pannunzio
Alcindoro Alessandro Calamai
Sergente dei Doganieri Antonio Della Santa

direttore Francesc Bonnín
regia Marco Gandini
scene Italo Grassi
costumi Anna Biagiotti
luci Marco Minghetti
maestro del Coro Marco Bargagna
maestro del Coro Voci Bianche Sara Matteucci

Orchestra e Coro della Toscana
Coro Voci Bianche Cappella Santa Cecilia di Lucca

maestri collaboratori Anna Cognetta, Mauro Fabbri, Silvia Gasperini
maestro alle luci Beatrice Venezi direttore di palcoscenico Guido Pellegrini
assistente alla regia Sachiko Horioka assistente alle scene Andrea Tocchio assistente ai costumi Simona Scandagli
segretaria di produzione Susanna Buttiglione capo macchinista Luca Barsanti
capo attrezzista Daniela Giurlani datore luci Tiziano Panichelli
capo sarta Patrizia Bosi responsabile trucco e parrucche Sabine Brunner creazione suoni campionati Andrea Baggio

scene realizzate dal Laboratorio del Teatro del Giglio di Lucca responsabile costruzioni Giuseppe Betti responsabile
scenografia Silvana Luti
capo macchinista costruttore Luca Barsanti macchinista costruttore Andrea Natalini scenografa realizzatrice Daniela
Giurlani
costumi Teatro dell’Opera di Roma Tirelli costumi spa sartoria teatrale, Roma Farani sartoria teatrale di Piccolo Luigino, Roma
attrezzeria Teatro dell’Opera di Roma calzature R.E.S. Rent Entertainment Shoes srl, Roma parrucche RP Wigs srl, Roma

Si ringrazia il Teatro dell’Opera di Roma per la gentile collaborazione

Nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca
in coproduzione con Teatro Verdi di Pisa, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro C. Goldoni di Livorno

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La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
La bohème
                          Opera in quattro quadri
                libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
        (tratto da Scènes de la vie de bohème di Henri Murger)

                    Musica di Giacomo Puccini
     prima rappresentazione Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896

                             PERSONAGGI

Mimì                                                          soprano
Musetta                                                       soprano
Rodolfo, poeta                                                  tenore
Marcello, pittore                                             baritono
Schaunard, musicista                                          baritono
Colline, filosofo                                                basso
Parpignol, venditore ambulante                                  tenore
Benoît, padrone di casa                                          basso
Alcindoro, consigliere di stato                                  basso
Sergente dei doganieri                                           basso

Studenti, sartine, borghesi, bottegai e bottegaie, venditori ambulanti,
soldati, camerieri da caffè, ragazzi, ragazze, ecc.

                      Epoca 1830 circa. A Parigi.

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La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
…Pioggia o polvere, freddo o solleone, nulla                   QUADRO PRIMO
arresta questi arditi avventurieri…
La loro esistenza è un’opera di genio di ogni                  …Mimì era una graziosa ragazza che doveva
giorno, un problema quotidiano che essi                        particolarmente simpatizzare e combinare con gli ideali
pervengono sempre a risolvere con l’aiuto di audaci            plastici e poetici di Rodolfo. Ventidue anni; piccola,
matematiche…                                                   delicata… Il suo volto pareva un abbozzo di figura
Quando il bisogno ve li costringe, astinenti come              aristocratica; i suoi lineamenti erano d’una finezza
anacoreti – ma, se nelle loro mani cade un po’                 mirabile…
di fortuna, eccoli cavalcare in groppa alle più                “Il sangue della gioventù scorreva caldo e vivace nelle
fantasiose matterìe, amando le più belle donne e le            sue vene e coloriva di tinte rosse la sua pelle trasparente
più giovani, bevendo i vini migliori ed i più vecchi           dal candore vellutato della camelia…
e non trovando mai abbastanza aperte le finestre               “Questa beltà malaticcia sedusse Rodolfo… Ma quello
onde gittar quattrini; poi – l’ultimo scudo morto e            che più lo rese innamorato pazzo di madamigella
sepolto – eccoli ancora desinare alla tavola rotonda           Mimì furono le sue manine che essa sapeva, anche tra le
del caso ove la loro posata è sempre pronta;                   faccende domestiche, serbare più bianche di quelle della
contrabbandieri di tutte le industrie che derivano             dea dell’ozio”
dall’arte, a caccia da mattina a sera di quell’animale
feroce che si chiama: lo scudo.                                In soffitta
La Bohème ha un parlare suo speciale, un gergo…                Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa
Il suo vocabolario è l’inferno de la retorica e il             di tetti coperti di neve. A sinistra, un camino. Una
paradiso del neologismo…                                       tavola, un letto, un armadietto, una piccola libreria,
Vita gaia e terribile!                                         quattro sedie, un cavalletto da pittore con una tela
(H. Murger, prefazione a Scènes de la vie de bohème)*          sbozzata ed uno sgabello: libri sparsi, molti fasci
                                                               di carte, due candelieri. Uscio nel mezzo, altro a
*
  Gli autori del presente libretto, meglio che seguire         sinistra. (Rodolfo guarda meditabondo fuori della
passo a passo il libro di Murger (anche per ragioni di         finestra. Marcello lavora al suo quadro: Il passaggio
opportunità teatrali e soprattutto musicali), hanno
                                                               del Mar Rosso, con le mani intirizzite dal freddo e
voluto ispirarsi alla sua essenza racchiusa in questa
mirabile prefazione.
                                                               che egli riscalda alitandovi su di quando in quando,
Se stettero fedeli ai caratteri dei personaggi, se             mutando, pel gran gelo, spesso posizione.)
furono a volte quasi meticolosi nel riprodurre certi
particolari di ambiente, se nello svolgimento scenico          Marcello
si attennero al fare del Murger suddividendo il libretto       Questo Mar Rosso – mi ammollisce e assidera
in “quadri ben distinti”, negli episodi drammatici e           come se addosso – mi piovesse in stille.
comici essi vollero procedere con quell’ampia libertà          (si allontana dal cavalletto per guardare il suo
che – a torto o a ragione – stimarono necessaria alla          quadro)
interpretazione scenica del libro più libero forse della       Per vendicarmi, affogo un Faraon!
moderna letteratura.
                                                               (torna al lavoro. A Rodolfo:)
Però, in questo bizzarro libro, se de’ diversi
personaggi sono e balzano vivi, veri e nettissimi i
                                                               Che fai?
singoli caratteri, s’incontra spesso che uno stesso
carattere prenda diversi nomi, s’incarni quasi in due          Rodolfo
persone diverse.                                               (volgendosi un poco)
Chi può non confondere nel delicato profilo di una                      Nei cieli bigi
sola donna quelli di Mimì e di Francine? Chi, quando           guardo fumar dai mille
legge delle “manine” di Mimì più “bianche di quella            comignoli Parigi,
della Dea dell’ozio” non pensa al manicotto di                 (additando il camino senza fuoco)
Francine?                                                      e penso a quel poltrone
Gli autori stimarono di dover rilevare una tale identità
                                                               d’un vecchio caminetto ingannatore
di carattere. Parve ad essi che quelle due gaie,
delicate ed infelici creature rappresentassero nella
                                                               che vive in ozio come un gran signore.
commedia della Bohème un solo personaggio cui
si potrebbe benissimo, in luogo dei nomi di Mimì e             Marcello
Francine, dare quello di: Ideale.                              Le sue rendite oneste
G.G. – L.I.                                                    da un pezzo non riceve.

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La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Rodolfo                                                    (Rodolfo impedisce con energia l’atto di          (Rodolfo batte un acciarino, accende una                Marcello
Quelle sciocche foreste                                    Marcello. Ad un tratto Rodolfo esce in un grido   candela e va al camino con Marcello: insieme            (a Colline)
che fan sotto la neve?                                     di gioia ad un’idea che gli è balenata)           danno fuoco a quella parte dello scartafaccio                          Non far sussurro.
                                                                                                             buttato sul focolare, poi entrambi prendono
Marcello                                                   Rodolfo                                           delle sedie e seggono, riscaldandosi                    (Rodolfo straccia parte dello scartafaccio e
Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo:          Eureka!                                           voluttuosamente)                                        lo getta sul camino: il fuoco si ravviva. Colline
ho un freddo cane.                                         (corre alla tavola e ne leva un voluminoso                                                                avvicina ancora più la sedia e si riscalda le mani:
                                                           scartafaccio)                                     Rodolfo e Marcello                                      Rodolfo è in piedi, presso ai due, col rimanente
Rodolfo                                                                                                                Che lieto baglior!                            dello scartafaccio)
(avvicinandosi a Marcello)                                 Marcello                                          (si apre con fracasso la porta in fondo ed entra
		                Ed io, Marcel, non ti nascondo                  Trovasti?                                  Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi,          Colline
che non credo al sudor della fronte.                                                                         gettando con ira sulla tavola un pacco di libri         Pensier profondo!
                                                           Rodolfo                                           legato con un fazzoletto)
Marcello                                                                     Sì. Aguzza                                                                              Marcello
				                                  Ho diacciate         l’ingegno. L’idea vampi in fiamma.                Colline                                                 		                  Giusto color!
le dita quasi ancor le tenessi immollate                                                                     Già dell’Apocalisse appariscono i segni.
giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di            Marcello                                          In giorno di vigilia non s’accettano pegni!             Rodolfo
Musetta.                                                   (additando il suo quadro)                         (si interrompe sorpreso, vedendo fuoco nel              In quell’azzurro – guizzo languente
(lascia sfuggire un lungo sospirone e tralascia di         Bruciamo il Mar Rosso?                            caminetto)                                              Sfuma un’ardente – scena d’amor!
dipingere, deponendo tavolozza e pennelli)                                                                   Una fiammata!
                                                           Rodolfo                                                                                                   Colline
Rodolfo                                                    		                         No. Puzza              Rodolfo                                                 Scoppietta un foglio.
L’amor è un caminetto che sciupa troppo…                   la tela dipinta. Il mio dramma,                   (a Colline)
                                                           l’ardente mio dramma ci scaldi.                                 Zitto, si dà il mio dramma…               Marcello
Marcello                                                                                                                                                             		                    Là c’eran baci!
				                                 … e in fretta!        Marcello                                          Marcello
                                                           (con comico spavento)                             				                                     … al fuoco.    Rodolfo
Rodolfo                                                    Vuoi leggerlo forse? Mi geli.                                                                             Tre atti or voglio – d’un colpo udir.
dove l’uomo è fascina                                                                                        Colline                                                 (getta al fuoco il rimanente dello scartafaccio)
                                                           Rodolfo                                           Lo trovo scintillante.
Marcello                                                   No, in cener la carta si sfaldi                                                                           Colline
		                    e la donna è l’alare…                e l’estro rivòli a’ suoi cieli.                   Rodolfo                                                 Tal degli audaci – l’idea s’integra.
                                                           (con importanza)                                  		                   Vivo.
Rodolfo                                                    Al secol gran danno minaccia…                     (il fuoco diminuisce)                                   Tutti
l’una brucia in un soffio…                                 È Roma in periglio…                                                                                       Bello in allegra – vampa svanir.
                                                                                                             Colline                                                 (applaudono entusiasticamente: la fiamma
Marcello                                                   Marcello                                          		                          Ma dura poco.               dopo un momento diminuisce)
		                      … e l’altro sta a guardare.        (con esagerazione)
                                                           		                 Gran cor!                      Rodolfo                                                 Marcello
Rodolfo                                                                                                      La brevità, gran pregio.                                Oh! Dio… già s’abbassa la fiamma.
Ma intanto qui si gela…                                    Rodolfo
                                                           (dà a Marcello una parte dello scartafaccio)      Colline                                                 Colline
Marcello                                                   A te l’atto primo.                                (levandogli la sedia)                                   Che vano, che fragile dramma!
		                        … e si muore d’inedia!…                                                            		                         Autore, a me la sedia.
                                                           Marcello                                                                                                  Marcello
Rodolfo                                                                       Qua.                           Marcello                                                Già scricchiola, increspasi, muor…
Fuoco ci vuole…                                                                                              Questi intermezzi fan morire d’inedia. Presto!
                                                           Rodolfo                                                                                                   Colline e Marcello
Marcello                                                   		                     Straccia.                  Rodolfo                                                 (il fuoco è spento)
(afferrando una sedia e facendo l’atto di                                                                    (prende un’altra parte dello scartafaccio)              Abbasso, abbasso l’autor.
spezzarla)                                                 Marcello                                          Atto secondo.
                Aspetta… sacrifichiam la sedia!            Accendi.

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La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
(Dalla porta di mezzo entrano due garzoni,                  (depongono gli scudi sul tavolo. Schaunard               Schaunard                                           Schaunard
portando l’uno provviste di cibi, bottiglie di vino,        vorrebbe raccontare la sua fortuna, ma gli altri                         A quando le lezioni?…               Ed or che fate?
sigari, e l’altro un fascio di legna. Al rumore i           non lo ascoltano: vanno e vengono affaccendati           Risponde: “Incominciam…                             (con gesto solenne stende la mano sul pasticcio
tre innanzi al camino si volgono e con grida di             dispongono ogni cosa sul tavolo)                         Guardare!” (e un pappagallo m’addita al primo 		    ed impedisce agli amici di mangiarlo; poi leva
meraviglia si slanciano sulle provviste portate                                                                                                                [pian     le vivande dal tavolo e le mette nel piccolo
dai garzoni e le depongono sul tavolo. Colline              Schaunard                                                poi soggiunge: “Vuoi suonare                        armadio)
prende la legna e la porta presso il caminetto:             Or vi dirò: quest’oro, o meglio argento,                 finché quello morire!”                                              No! Queste cibarie
comincia a far sera.)                                       ha la sua brava istoria…                                                                                     sono la salmeria
                                                                                                                     Schaunard                                           pei dì futuri
Rodolfo                                                     Marcello                                                 		                     E fu così:                   tenebrosi e oscuri.
Legna!                                                      (ponendo legna nel camino)                               Suonai tre lunghi dì…                               Pranzare in casa il dì della vigilia
                                                            		                    Riscaldiamo                        Allora usai l’incanto                               mentre il Quartier Latino le sue vie
Marcello                                                    il camino!                                               di mia presenza bella…                              addobba di salsicce e leccornie?
      Sigari!                                                                                                        Affascinai l’ancella…                               Quando un olezzo di frittelle imbalsama
                                                            Colline                                                  Gli propinai prezzemolo!…                           le vecchie strade?
Colline                                                                Tanto freddo ha sofferto!                     Lorito allargò l’ali,                               Là le ragazze cantano contente…
                Bordò!                                                                                               Lorito il becco aprì,
                                                            Schaunard                                                da Socrate morì!                                    Marcello, Rodolfo e Colline
Tutti                                                       Un inglese… un signor… lord o milord                     (vedendo che nessuno gli bada, afferra Colline      (circondano ridendo Schaunard)
Le dovizie d’una fiera                                      che sia, volea un musicista…                             che gli passa vicino con un piatto)                 La vigilia di Natal!
il destin ci destinò.
(i garzoni partono)                                         Marcello                                                 Colline                                             Schaunard
                                                            (gettando via il pacco di libri di Colline dal tavolo)   Chi?!…                                              … ed han per eco ognuna uno studente!
Schaunard                                                   			                              Via!                                                                        (solenne)
(entra dalla porta di mezzo con aria di trionfo,            Prepariamo la tavola!                                    Schaunard                                           Un po’ di religione, o miei signori:
gettando a terra alcuni scudi)                                                                                       (urlando indispettito)                              si beva in casa, ma si pranzi fuor.
La Banca di Francia                                         Schaunard                                                        Che il diavolo vi porti tutti quanti!
per voi si sbilancia.                                       		                      Io? volo…                        (poi, vedendo gli altri in atto di mettersi a       (Rodolfo chiude la porta a chiave, poi tutti vanno
                                                                                                                     mangiare il pasticcio freddo)                       intorno al tavolo e versano il vino. Si bussa alla
Colline                                                     Rodolfo                                                                                                      porta: s’arrestano stupefatti)
(raccattando gli scudi insieme a Rodolfo e                  L’esca dov’è?                                            Rodolfo
Marcello)                                                                                                            Fulgida folgori la sala splendida.                  Benoît
Raccatta, raccatta!                                         Colline                                                                                                      (di fuori)
                                                                            Là.                                      Marcello                                            Si può?
Marcello                                                                                                             (mettendo le due candele sul tavolo)
(incredulo)                                                 Marcello                                                 Or le candele!                                      Marcello
Son pezzi di latta!…                                                       Qua.                                                                                                 Chi è là?
                                                            (accendono un gran fuoco nel camino)                     Colline
Schaunard                                                                                                                           Pasticcio dolce!                     Benoît
(mostrandogli uno scudo)                                    Schaunard                                                                                                                       Benoît!
Sei sordo?… Sei lippo?                                      		                  E mi presento.                       Marcello
Quest’uomo chi è?                                           M’accetta; gli domando…                                  Mangiar senza tovaglia?                             Marcello
                                                                                                                                                                         Il padrone di casa!
Rodolfo                                                     Colline                                                  Rodolfo                                             (depongono i bicchieri)
(inchinandosi)                                              (mettendo a posto le vivande)                            (levando di tasca un giornale e spiegandolo)
Luigi Filippo!                                              		                       Arrosto freddo!                 		                       Un’idea…                   Schaunard
M’inchino al mio Re!                                                                                                                                                     		                  Uscio sul muso.
                                                            Marcello                                                 Colline e Marcello
Tutti                                                       (mentre Rodolfo accende l’altra candela)                 Il Costituzional! Ottima carta…                     Colline
Sta Luigi Filippo ai nostri … piè!                          Pasticcio dolce!                                         Si mangia e si divora un’appendice!                 (grida)
                                                                                                                                                                         Non c’è nessuno.

                                                       12                                                                                                               13
La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Schaunard                                                  Marcello                                              Benoît                                              e fulvo.
		                È chiuso.                                (con ingenuità)                                       (protestando)
                                                           		                   N’ho piacere.                    Di più, molto di più.                               Rodolfo
Benoît                                                                                                           (mentre fanno chiacchierare Benoît, gli                   L’uomo ha buon gusto.
Una parola.                                                Benoît                                                riempiono il bicchiere appena egli l’ha vuotato)
                                                           E quindi…                                                                                                 Marcello
Schaunard                                                                                                        Colline                                             Ei gongolava arzillo, pettoruto.
(dopo essersi consultato cogli altri, va ad aprire)        Schaunard                                             Ha detto su e giù.
          Sola!                                            (interrompendolo)                                                                                         Benoît
                                                                      Ancora un sorso.                           Marcello                                            (ringalluzzito)
Benoît                                                     (riempie i bicchieri)                                 (abbassando la voce e con tono di furberia)         Son vecchio, ma robusto.
(entra sorridente: vede Marcello e mostrandogli                                                                  L’altra sera al Mabil…
una carta dice)                                            Benoît                                                                                                    Rodolfo, Schaunard e Colline
                 Affitto!                                  Grazie.                                               Benoît                                              (con gravità ironica)
                                                                                                                 (inquieto)                                          Ei gongolava arzuto e pettorillo.
Marcello                                                   I quattro                                             		                     Eh?!
(ricevendolo con grande cordialità)                        (toccando con Benoît)                                                                                     Marcello
		                     Olà!                                        Alla sua salute!                              Marcello                                            E a lui cedea la femminil virtù.
Date una sedia.                                            (si siedono e bevono. Colline va a prendere lo        		                            L’han colto
                                                           sgabello presso il cavalletto e si siede anche lui)   in peccato d’amor.                                  Benoît
Rodolfo                                                                                                                                                              (in piena confidenza)
                Presto.                                    Benoît                                                Benoît                                              Timido in gioventù,
                                                           (riprendendo con Marcello)                            Io?                                                 ora me ne ripago… Si sa!…È uno svago
Benoît                                                     		                     A lei ne vengo                                                                     qualche donnetta allegra… e… un po’…
(schermendosi)                                             perché il trimestre scorso                            Marcello                                            (accenna a forme accentuate)
Non occorre. Vorrei…                                       mi promise…                                            Neghi.                                             Non dico una balena,
                                                                                                                                                                     o un mappamondo,
Schaunard                                                  Marcello                                              Benoît                                              o un viso tondo
(insistendo con dolce violenza, lo fa sedere)                           Promisi ed or mantengo.                             Un caso.                                 da luna piena,
		                   Segga.                                (mostrando a Benoît gli scudi che sono sul tavolo)                                                        ma magra, proprio magra, no e poi no!
                                                                                                                 Marcello                                            Le donne magre sono grattacapi
Marcello                                                   Rodolfo                                               (lusingandolo)                                      e spesso… sopraccapi…
(offre a Benoît un bicchiere)                              (con stupore, piano a Marcello)                       		                 Bella donna!                     e son piene di doglie,
			                           Vuol bere?                   Che fai?…                                                                                                 per esempio… mia moglie…
(gli versa del vino)                                                                                             Benoît
                                                           Schaunard                                             (mezzo brillo, con subito moto)                     (Marcello dà un pugno sulla tavola e si alza: gli
Benoît                                                     (come sopra)                                          			                           Ah! molto.            altri lo imitano: Benoît li guarda sbalordito)
Grazie.                                                             Sei pazzo?
                                                                                                                 Schaunard                                           Marcello
Rodolfo e Colline                                          Marcello                                              (gli batte una mano sulla spalla)                   (con forza)
         Tocchiamo.                                        (a Benoît, senza badare ai due)                       Briccone!                                             Quest’uomo ha moglie
(tutti bevono. Benoît, Rodolfo, Marcello e                 		                   Ha visto? Or via,                                                                      e sconce voglie
Schaunard seduti, Colline in piedi. Benoît                 resti un momento in nostra compagnia.                 Colline                                               ha nel cor!
depone il bicchiere e si rivolge a Marcello                Dica: quant’anni ha,                                  Seduttore!
mostrandogli la carta)                                     caro signor Benoît?                                   (fa lo stesso sull’altra spalla)                    Gli altri
                                                                                                                                                                                 Orror!
Benoît                                                     Benoît                                                Rodolfo
		                   Questo                                Gli anni?… Per carità!                                Briccone!                                           Rodolfo
è l’ultimo trimestre.                                                                                                                                                 E ammorba, e appesta
                                                           Rodolfo                                               Marcello                                             la nostra onesta
                                                           Su e giù la nostra età.                               (magnificando)                                       magion!
                                                                                                                 Una quercia!… un cannone! Il crin ricciuto

                                                      14                                                                                                            15
La bohème GIACOMO PUCCINI - Stagione d'Opera - Teatro Alighieri
Gli altri                                           Marcello                                            Colline                                              Rodolfo
            Fuor!                                   (presentando uno specchio rotto a Colline)          (di fuori)                                           (corre ad aprire)
                                                    Là ci son beltà scese dal cielo.                    		                    È buio pesto.                         Ecco.
Marcello                                            Or che sei ricco, bada alla decenza!
Si abbruci dello zucchero.                          Orso, ravviati il pelo.                             (le voci di Marcello,di Marcello, Schaunard e        Mimì
                                                                                                        Colline si fanno sempre più lontane)                 (sull’uscio, con un lume spento in mano ed una
Colline                                             Colline                                                                                                  chiave)
Si discacci il reprobo.                             Farò la conoscenza                                  Schaunard                                                         Vorrebbe…?
                                                    la prima volta d’un barbitonsore.                   Maledetto portier!
Schaunard                                           Guidatemi al ridicolo                               (rumore d’uno che ruzzola)                           Rodolfo
(maestoso)                                          oltraggio d’un rasoio.                                                                                   		                      S’accomodi un momento.
È la morale offesa che vi scaccia!                                                                      Colline
                                                    Marcello, Schaunard e Colline                       		                 Accidenti!                        Mimì
Benoît                                              (comicamente)                                                                                            Non occorre.
(allibito, tenta inutilmente di parlare)            		                  Andiam.                         Rodolfo
Io di…                                                                                                  (sull’uscio)                                         Rodolfo
                                                    Rodolfo                                             Colline, sei morto?                                  (insistendo)
Rodolfo e Colline                                   			                            Io resto                                                                               La prego, entri.
(circondano Benoît sospingendolo verso la porta)    per terminar l’articolo                             Colline                                              (Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione)
Silenzio!                                           di fondo del Castoro!                               (lontano, dal basso della scala)
                                                                                                        		                 Non ancor!                        Rodolfo
Benoît                                              Marcello                                                                                                 (premuroso)
(sempre più sbalordito)                             		                   Fa presto.                     Marcello                                             			                          Si sente male?
       Miei signori…                                                                                    (più lontano)
                                                    Rodolfo                                             			                             Vien presto!         Mimì
Tutti                                               Cinque minuti. Conosco il mestiere.                                                                      No… nulla.
		                     Silenzio!                                                                        (Rodolfo chiude l’uscio, depone il lume,
(spingendo Benoît fuori della porta)                Colline                                             sgombra un angolo del tavolo – vi colloca            Rodolfo
Via signore! Via di qua!                            Ti aspetterem dabbasso dal portiere.                calamaio e carta, poi siede e si mette a                          Impallidisce!
(sulla porta guardando verso il pianerottolo                                                            scrivere dopo aver spento l’altro lume rimasto
sulla scala)                                        Marcello                                            acceso: s’interrompe, pensa, ritorna a scrivere,     Mimì
…e buona sera a Vostra signoria.                    Se tardi, udrai che coro!                           s’inquieta, distrugge lo scritto e getta via la      (presa da tosse)
(ritornando nel mezzo della scena, ridendo)                                                             penna)                                               		                      Il respir… Quelle scale…
Ah! Ah! Ah! Ah!                                     Rodolfo                                                                                                  (sviene, e Rodolfo è appena a tempo di
                                                    		                      Cinque minuti.              Rodolfo                                              sorreggerla ed adagiarla su di una sedia, mentre
Marcello                                            (prende un lume ed apre l’uscio: Marcello,          (sfiduciato)                                         dalle mani di Mimì cadono candeliere e chiave)
(chiudendo l’uscio)                                 Schaunard e Colline escono e scendono la scala)     Non sono in vena.
Ho pagato il trimestre.                                                                                 (si bussa timidamente all’uscio)                     Rodolfo
                                                    Schaunard                                           Chi è là?                                            (imbarazzato)
Schaunard                                           (uscendo)                                                                                                Ed ora come faccio?…
Al Quartiere Latino ci attende Momus.               Taglia corta la coda al tuo Castoro!                Mimì                                                 (va a prendere dell’acqua e ne spruzza il viso di
                                                                                                        (di fuori)                                           Mimì)
Marcello                                            Marcello                                                     Scusi.                                      		                     Così!
Viva chi spende!                                    (di fuori)                                                                                               (guardandola con grande interesse)
                                                    Occhio alla scala. Tienti                           Rodolfo                                              Che viso d’ammalata!
Schaunard                                           alla ringhiera.                                     (alzandosi)                                          (Mimì rinviene)
                  Dividiamo il bottin!                                                                                Una donna!                             		                     Si sente meglio?
(si dividono gli scudi rimasti sulla tavola)        Rodolfo
                                                    (sul pianerottolo, presso l’uscio aperto, alzando   Mimì                                                 Mimì
Rodolfo e Colline                                   il lume)                                            		                       Di grazia, mi s’è spento    (con un filo di voce)
Dividiam!                                                         Adagio!                               il lume.                                             				                                    Sì.

                                               16                                                                                                           17
Rodolfo                                                     Rodolfo                                                Mimì                                                sulla quale si lascia quasi cadere affranta
Qui c’è tanto freddo. Segga vicino al fuoco.                Non stia sull’uscio; il lume vacilla al vento.                       Ove sarà?…                            dall’emozione)
(Mimì fa cenno di no)                                       (il lume di Mimì si spegne)
Aspetti… un po’ di vino…                                                                                           Rodolfo                                                 Chi son? Sono un poeta.
                                                            Mimì                                                   (trova la chiave e lascia sfuggire una                  Che cosa faccio? Scrivo.
Mimì                                                        Oh Dio! Torni ad accenderlo.                           esclamazione, poi subito pentito mette la chiave        E come vivo? Vivo!…
		                         Grazie.                                                                                 in tasca)                                               In povertà mia lieta
                                                            Rodolfo                                                Ah!                                                     scialo da gran signore
Rodolfo                                                     (accorre colla sua candela per riaccendere quella                                                              rime ed inni d’amore.
(le dà il bicchiere e le versa da bere)                     di Mimì, ma avvicinandosi alla porta anche il suo      Mimì                                                    Per sogni e per chimere
			                                A lei.                   lume si spegne e la camera rimane buia)                   L’ha trovata?…                                       e per castelli in aria
                                                                           Oh Dio!… Anche il mio s’è spento!                                                               l’anima ho milionaria.
Mimì                                                                                                               Rodolfo                                                 Talor dal mio forziere
				                                    Poco, poco.         Mimì                                                   No!                                                     ruban tutti i gioielli
                                                            (avanzandosi a tentoni, incontra il tavolo e vi                                                                due ladri: gli occhi belli.
Rodolfo                                                     depone il suo candeliere)                              Mimì                                                    V’entrar con voi pur ora
Così?                                                       Ah! E la chiave ove sarà?…                                Mi parve…                                            ed i miei sogni usati
                                                                                                                                                                           e i bei sogni miei
Mimì                                                        Rodolfo                                                Rodolfo                                                 tosto si dileguar.
     Grazie.                                                (si trova presso la porta e la chiude)                                In verità…                               Ma il furto non m’accora,
(beve)                                                      Buio pesto!                                                                                                    poiché v’ha preso stanza
                                                                                                                   Mimì                                                    la speranza!
Rodolfo                                                     Mimì                                                   (cerca a tastoni)                                       Or che mi conoscete,
(ammirandola)                                                           Disgraziata!                               Cerca?                                                  parlate voi. Deh! parlate. Chi siete?
          (Che bella bambina!)                                                                                                                                             Via piaccia dir?
                                                            Rodolfo                                                Rodolfo
Mimì                                                        		                         Ove sarà?…                         Cerco!                                       Mimì
(levandosi, cerca il suo candeliere)                                                                               (finge di cercare, ma guidato dalla voce e dai      (è un po’ titubante, poi si decide a parlare;
			                                Ora permetta             Mimì                                                   passi di Mimì, tenta di avvicinarsi ad essa         sempre seduta)
che accenda il lume. È tutto passato.                       Importuna è la vicina…                                 che china a terra, cerca sempre tastoni: in           		                Sì.
                                                                                                                   questo momento Rodolfo si è avvicinato ed             Mi chiamano Mimì,
Rodolfo                                                     Rodolfo                                                abbassandosi esso pure, la sua mano incontra          ma il mio nome è Lucia.
				                                   Tanta fretta?        (si volge dalla parte ove ode la voce di Mimì)         quella di Mimì)                                       La storia mia
                                                            Ma le pare?…                                                                                                 è breve. A tela o a seta
Mimì                                                                                                               Mimì                                                  ricamo in casa e fuori…
Sì.                                                         Mimì                                                   (sorpresa)                                            Son tranquilla e lieta
(Rodolfo scorge a terra il candeliere, lo raccoglie,        (ripete con grazia, avvicinandosi ancora               Ah!                                                   ed è mio svago
accende e lo consegna a Mimì senza far parola)              cautamente)                                                                                                  far gigli e rose.
                                                            Importuna è la vicina…                                 Rodolfo                                               Mi piaccion quelle cose
Mimì                                                        (cerca la chiave sul pavimento, strisciando i piedi)   (tenendo la mano di Mimì, con voce piena di           che han sì dolce malìa,
   Grazie. Buona sera.                                                                                             emozione!)                                            che parlano d’amor, di primavere,
(s’avvia per uscire)                                        Rodolfo                                                    Che gelida manina!                                che parlano di sogni e di chimere,
                                                            Cosa dice, ma le pare?…                                Se la lasci riscaldar.                                quelle cose che han nome poesia…
Rodolfo                                                     Mimì                                                   Cercar che giova? Al buio non si trova.               Lei m’intende?
(l’accompagna fino all’uscio)                               Cerchi.                                                Ma per fortuna è una notte di luna,
		                      Buona sera.                                                                                e qui la luna l’abbiamo vicina.                     Rodolfo
(ritorna subito al lavoro)                                  Rodolfo                                                (Mimì vorrebbe ritirare la mano)                    (commosso)
                                                                   Cerco.                                          Aspetti, signorina,                                                    Sì.
Mimì                                                        (urta nel tavolo, vi depone il suo candeliere e si     le dirò con due parole
(esce, poi riappare sull’uscio che rimane aperto)           mette a cercarela chiave brancicando le mani           chi son, che faccio e come vivo. Vuole?             Mimì
			                                  Oh! sventata!          sul pavimento)                                         (Mimì tace: Rodolfo lascia la mano di Mimì,          Mi chiamano Mimì,
La chiave della stanza dove l’ho lasciata?                                                                         la quale indietreggiando trova una sedia             il perché non so.

                                                       18                                                                                                             19
Sola, mi fo                                             Chi sono?                                           Mimì                                                Mimì
  il pranzo da me stessa.                                                                                     (assai commossa)                                    (con abbandono)
  Non vado sempre a messa,                                Rodolfo                                             Ah! tu sol comandi, amor!…                                        Io t’amo!
  ma prego assai il Signore.                              (rivolgendosi a Mimì)                               (quasi abbandonandosi)
  Vivo sola, soletta                                                Amici.                                    (Oh! come dolci scendono                            Rodolfo
  là in una bianca cameretta:                                                                                 le sue lusinghe al core…                            		                        Amore!
  guardo sui tetti e in cielo;                            Schaunard                                           tu sol comandi, amore!…)
  ma quando vien lo sgelo                                                   Sentirai le tue…                                                                      Mimì
  il primo sole è mio                                                                                         Rodolfo                                             			                                Amor!
  il primo bacio dell’aprile è mio!                       Marcello                                            Già mi mandi via?
  Il primo sole è mio!                                    Che te ne fai lì solo?                                                                                  Fine del primo quadro
  Germoglia in un vaso una rosa…                                                                              Mimì
  Foglia a foglia la spio!                                Rodolfo                                             (titubante)
  Così gentile                                            Non sono solo. Siamo in due.                        Vorrei dir… ma non oso…
  il profumo d’un fiore!                                  Andate da Momus, tenete il posto,
  Ma i fior ch’io faccio, ahimè! non hanno odore!         ci saremo tosto.                                    Rodolfo
Altro di me non le saprei narrare.                        (rimane alla finestra, onde assicurarsi che gli     (con gentilezza)
Sono la sua vicina                                        amici se ne vanno)                                  Di’.
che la vien fuori d’ora a importunare.
                                                          Marcello, Schaunard e Colline                       Mimì
Schaunard                                                 (allontanandosi)                                    (con graziosa furberia)
(dal cortile)                                               Momus, Momus, Momus,                                 Se venissi con voi?
Ehi! Rodolfo!                                               zitti e discreti andiamocene via.
                                                            Momus, Momus, Momus, il poeta                     Rodolfo
Colline                                                     Trovò la poesia.                                  (sorpreso)
(dal cortile)                                             (Mimì si è avvicinata ancor più alla finestra per   		                   Che?…Mimì?
                Rodolfo!                                  modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo,     (insinuante)
                                                          volgendosi, scorge Mimì avvolta come da un          Sarebbe così dolce restar qui.
Marcello                                                  nimbo di luce, e la contempla, quasi estatico)      C’è freddo fuori.
(dal cortile)
Olà. Non senti?                                           Rodolfo                                             Mimì
(alle grida degli amici, Rodolfo s’impazienta)            O soave fanciulla, o dolce viso                     (con grande abbandono)
Lumaca!                                                   di mite circonfuso alba lunar,                                     Vi starò vicina!…
                                                          in te, ravviso
Colline                                                   il sogno ch’io vorrei sempre sognar!                Rodolfo
          Poetucolo!                                      (cingendo con le braccia Mimì)                      E al ritorno?
                                                          Fremon già nell’anima
Schaunard                                                 le dolcezze estreme,                                Mimì
		                     Accidenti                          fremon dolcezze estreme                             (maliziosa)
al pigro!                                                 nel bacio freme amor!                                               Curioso!
(Sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si              (la bacia)
avvia alla finestra e l’apre spingendosi un poco                                                              Rodolfo
fuori per rispondere agli amici che sono giù              Mimì                                                (aiuta amorevolmente Mimì a mettersi lo scialle)
nel cortile: dalla finestra aperta entrano i raggi        (svincolandosi)                                     Dammi il braccio, mia piccina.
lunari, rischiarando così la camera)                      No, per pietà!
                                                                                                              Mimì
Rodolfo                                                   Rodolfo                                             (dà il braccio a Rodolfo)
(alla finestra)                                                          Sei mia!                             Obbedisco, signor!
          Scrivo ancor tre righe a volo.                                                                      (s’avviano sottobraccio alla porta d’uscita)
                                                          Mimì
Mimì                                                      V’aspettano gli amici…                              Rodolfo
(avvicinandosi un poco alla finestra)                                                                         Che m’ami di’…

                                                     20                                                                                                          21
QUADRO SECONDO                                                   passeri! Fiori alle belle!                          Io pur mi sento in vena di gridar:                   Venditori (alcuni)
                                                                                                                     chi vuol, donnine allegre, un po’ d’amor!            Panna montata!
“…Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il              La folla (studenti, sartine, borghesi e popolo)     Facciamo insieme a vendere e a comprar!…
grande pittore; Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il        Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso!                                                                  Mimì
grande musicista – come essi si chiamavano a vicenda             Stringiti a me. Date il passo.                      Un venditore                                         (accennando ad una cuffietta che porta
– frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove                                                                     Prugne di Tours!                                     graziosamente)
erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché             Al caffè                                            (entra un gruppo di venditrici)                      Mi sta bene questa cuffietta rosa?
indivisibili.                                                    Presto qua! Camerier! Un bicchier!
“Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne                    Corri! Birra! Da ber! Un caffè!                     Marcello                                             (Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi
andavano sempre insieme e spesso senza pagare il conto                                                               Io do ad un soldo il vergine mio cuor!               fosse un tavolo libero fuori del caffè all’aria
e sempre con un ‘accordo’ degno dell’orchestra del               Venditori                                           (la ragazza si allontana ridendo)                    aperta, ma ve n’è uno solo ed è occupato da
Conservatorio”                                                   Latte di cocco! Giubbe! Carote!                                                                          onesti borghesi. I tre amici li fulminano con
“Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti                                                                  Schaunard                                            occhiate sprezzanti, poi entrano nel caffè)
anni…                                                            La folla                                            (va a gironzolare avanti al caffè Momus
“Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna             (allontanandosi)                                    aspettandovi gli amici: intanto armato della         Monelli (alcuni)
ortografia…                                                      Quanta folla, su, partiam!                          enorme pipa e del corno da caccia guarda             Latte di cocco!
“Delizia delle cene del Quartiere Latino…                                                                            curiosamente la folla)
“Una perpetua alternativa di brougham bleu e di                  Schaunard                                           Fra spintoni e testate accorrendo                    Venditori
omnibus, di via Breda e di Quartiere Latino.                     (dopo aver soffiato nel corno che ha contrattato    affretta la folla e si diletta                       Oh, la crostata!
“– O che volete? – Di tanto in tanto ho bisogno di               a lungo con un venditore di ferravecchi)            nel provar gioie matte… insoddisfatte…               Panna montata!
respirare l’aria di questa vita. La mia folle esistenza          Falso questo Re!
è come una canzone: ciascuno de’ miei amori è una                Pipa e corno quant’è?                               Alcune venditrici                                    Dal caffè
strofa –, ma Marcello ne è il ritornello”                        (paga)                                              Ninnoli, spillette!                                  Camerier!
                                                                                                                     Datteri e caramelle!                                    Un bicchier!
Al quartiere latino                                              Colline                                                                                                  		              Presto, olà!
La vigilia di Natale                                             (presso la rappezzatrice che gli ha cucito la       Venditori                                            			                          Ratafià!
Un crocicchio di vie che nel largo prende forma                  falda di uno zimarrone)                             Fiori alle belle!
di piazzale; botteghe, venditori di ogni genere;                 È un poco usato…                                                                                         Rodolfo
da un lato il Caffè Momus.                                       ma è serio e a buon mercato…                        Colline                                              (a Mimì)
Gran folla e diversa: borghesi, soldati, fantesche,              (paga, poi distribuisce con giusto equilibrio i     (se ne viene al ritrovo agitando trionfalmente un    Sei bruna e quel color ti dona.
ragazzi, bambine, studenti, sartine, gendarmi,                   libri dei quali è carico nelle molte tasche dello   vecchio libro)
ecc. Sul limitare delle loro botteghe i venditori                zimarrone)                                          Copia rara, anzi unica:                              Mimì
gridano a squarciagola invitando la folla de’                                                                        la grammatica Runica!                                (ammirando la bacheca di una bottega)
compratori. Separata in quella gran calca di                     Rodolfo                                                                                                  Bel vezzo di corallo!
gente si aggirano Rodolfo e Mimì da una parte,                   (a braccio con Mimì, attraversa la folla            Schaunard
Colline presso alla botte di una rappezzatrice,                  avviandosi al negozio della modista)                Uomo onesto!                                         Rodolfo
Schaunard a una bottega di ferravecchi sta                       Andiam.                                                                                                  Ho uno zio milionario. Se fa senno il buon Dio,
comperando una pipa e un                                                                                             Marcello                                             voglio comprarti un vezzo assai più bel!
corno; Marcello è spinto qua e là dal capriccio                  Mimì                                                (arrivando al caffè Momus grida a Schaunard e        (Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano
della gente.                                                     Andiam per la cuffietta?                            Colline)                                             verso il fondo della scena e si perdono nella
Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del caffè                                                                       A cena!                                              folla. Ad una bottega del fondo un venditore
Momus. È sera. Le botteghe sono adorne di                        Rodolfo                                                                                                  monta su di una seggiola, con grandi gesti offre
lampioncini e fanali accesi; un grande fanale                    Tienti al mio braccio stretta…                      Schaunard e Colline                                  in vendita delle maglierie, dei berretti da notte,
illumina l’ingresso del caffè.                                                                                       Rodolfo?                                             ecc. Un gruppo di ragazzi accorre intorno alla
                                                                 Mimì                                                                                                     bottega e scoppia in allegre risate)
Venditori                                                        A te mi stringo… Andiam                             Marcello
(sul limitare delle loro botteghe, altri                         (entrano in una bottega di modista)                 Entrò da una modista.                                Monelli
aggirandosi tra la folla ed offrendo la propria                                                                                                                           (ridendo)
merce)                                                           Marcello                                            Rodolfo                                              Ah! Ah! Ah! Ah!
Aranci, datteri! Caldi i marroni!                                (tutto solo in mezzo alla folla, con un involto     (uscendo dalla modista insieme a Mimì)
Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata!                          sotto il braccio, occhieggiando le donnine che la   Vieni, gli amici aspettano.
Caramelle! La crostata! Fringuelli,                              folla gli getta quasi fra le braccia)

                                                            22                                                                                                           23
Sartine e studenti                                     Rodolfo                                               Colline                                               Schaunard
(accorrendo nel fondo presso i monelli, ridendo)       (appassionato a Mimì)                                 (solenne, accennando a Mimì)                          Vin del Reno!
Ah! Ah! Ah!…                                           Ah, sì, tanto!                                        		                  Digna est intrari.
                                                       E tu?                                                                                                       Colline
Borghesi                                                                                                     Schaunard                                                             Vin da tavola!
Facciam coda alla gente!                               Mimì                                                  (con autorità comica)
Ragazze, state attente!                                    Sì, tanto!                                        Ingrediat si necessit.                                Schaunard
Che chiasso! Quanta folla!                                                                                                                                         Aragosta senza crosta!
Pigliam via Mazzarino!                                 Studenti e sartine (alcuni)                           Colline
Io soffoco, partiamo!                                  Là da Momus!                                          		                    Io non do che un accessit!      (bambine e ragazzi, attorniato il carretto di
Vedi il Caffè è vicin!                                 Andiam!                                               (tutti siedono intorno al tavolo, mentre il           Parpignol, gesticolano con gran vivacità; un
Andiamo là da Momus!                                   (entrano nel caffè)                                   cameriere ritorna)                                    gruppo di mamme accorre in cerca dei ragazzi
(entrano nel caffè)                                                                                                                                                e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a
                                                       Marcello, Schaunard e Colline                         Parpignol                                             sgridarli; l’una prende il figliolo per una mano,
Venditori                                              (al cameriere, che corre frettoloso entro al caffè,   (vicinissimo)                                         un’altra vuole condur via la propria bambina,
Aranci, datteri, ninnoli, fior!                        mentre un altro ne esce con tutto l’occorrente        Ecco i giocattoli di Parpignol!                       chi minaccia, chi sgrida, ma inutilmente, ché
(molta gente entra da ogni parte e si aggira           per preparare la tavola)                                                                                    bambine e ragazzi non vogliono andarsene)
per il piazzale, poi si raduna nel fondo. Colline,     Lesto!                                                Colline
Schaunard e Marcello escono dal caffè portando         (Rodolfo e Mimì s’avviano al caffè Momus)             (vedendo il cameriere gli grida con enfasi:)          Mamme
fuori una tavola; li segue un cameriere con le                                                               Salame!                                               (strillanti e minaccianti)
seggiole; i borghesi, al tavolo vicino, infastiditi    Parpignol                                                                                                   Ah! razza di furfanti indemoniati,
dal baccano che fanno i tre amici, dopo un po’         (interno, lontano)                                    (il cameriere presenta la lista delle vivande, che    che ci venite a fare in questo loco?
di tempo, s’alzano e se ne vanno. S’avanzano           Ecco i giocattoli di Parpignol!                       passa nelle mani dei quattro amici, guardata          A casa, a letto! Via, brutti sguaiati,
di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un                                                                   con una specie di ammirazione e analizzata            gli scappellotti vi parranno poco!
gruppo di studenti)                                    Rodolfo                                               profondamente. Da via Delfino sbocca un               A casa, a letto,
                                                       (si unisce agli amici e presenta loro Mimì)           carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a       razza di furfanti, a letto!
Rodolfo                                                Due posti.                                            palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare    (una mamma prende per un orecchio un
(con dolce rimprovero, a Mimì)                                                                               venditore di giocattoli; una turba di ragazzi lo      ragazzo il quale si mette a piagnucolare)
Chi guardi?                                            Colline                                               segue saltellando allegramente e circonda il
                                                                  Finalmente!                                carretto ammirandone i giocattoli)                    Un ragazzo
Colline                                                                                                                                                            (piagnucolando)
Odio il profano volgo al par d’Orazio.                 Rodolfo                                               Bambine e ragazzi                                     Vo’ la tromba, il cavallin!…
                                                       		                     Eccoci qui.                    (interno)                                             (le mamme, intenerite, si decidono a comperare
Mimì                                                     Questa è Mimì,                                      Parpignol, Parpignol!                                 da Parpignol; i ragazzi saltano di gioia
(a Rodolfo)                                              gaia fioraia.                                       (in scena)                                            impossessandosi dei giocattoli. Parpignol
Sei geloso?                                              Il suo venir completa                               Ecco Parpignol, Parpignol!                            prende giù per via Commedia. I ragazzi e le
                                                         la bella compagnia,                                 Col carretto tutto fior!                              bambine allegramente lo seguono, marciando
Rodolfo                                                  perché son io il poeta,                             Ecco Parpignol, Parpignol!                            e fingendo di suonare gli strumenti infantili
All’uom felice sta il sospetto accanto.                  essa la poesia.                                     Voglio la tromba, il cavallin,                        acquistati loro)
                                                       Dal mio cervel sbocciano i canti,                     il tambur, tamburel…
Schaunard                                              dalle sue dita sbocciano i fior;                      Voglio il cannon, voglio il frustin,                  Rodolfo
Ed io, quando mi sazio,                                dall’anime esultanti                                  … dei soldati il drappel.                             E tu, Mimì, che vuoi?
vo’ abbondanza di spazio…                              sboccia l’amor.
                                                                                                             Schaunard                                             Mimì
Mimì                                                   Marcello, Schaunard e Colline                         Cervo arrosto!                                        La crema.
(a Rodolfo)                                            (ridendo)
Sei felice?                                            Ah, ah! Ah, ah!                                       Marcello                                              Schaunard
                                                                                                             (esaminando la carta ed ordinando ad alta voce        (con somma importanza al cameriere, che
Marcello                                               Marcello                                              al cameriere)                                         prende nota di quanto gli viene ordinato)
(al cameriere)                                         (ironico)                                                           Un tacchino!                            E gran sfarzo. C’è una dama!
Vogliamo una cena prelibata. Lesto!                    Dio, che concetti rari!

                                                  24                                                                                                              25
Bambine e ragazzi                                    Mimì                                                    No! No! Non ci sta…                                 Rodolfo
Viva Parpignol, Parpignol!                           (sorpresa, a Rodolfo)                                   Non ne posso più!                                   Gli angeli vanno nudi.
(interno)                                            O Dio! … l’ho offeso!
Il tambur! Tamburel!                                                                                       Musetta                                               Mimì
(più lontano)                                        Rodolfo                                               (con passi rapidi, guardando qua e là come in         (con curiosità)
Dei soldati il drappel!                              È in lutto, o mia Mimì.                               cerca di qualcuno, mentre Alcindoro la segue,         La conosci! Chi è?
                                                                                                           sbuffando e stizzito. Chiamandolo come un
Marcello                                             Schaunard e Colline                                   cagnolino)                                            Musetta
(come continuando il discorso)                       (per cambiare discorso)                               Vien, Lulù!                                           (colpita nel vedere che gli amici non la
Signorina Mimì, che dono raro                        Allegri, e un toast!…                                 Vien, Lulù!                                           guardano)
le ha fatto il suo Rodolfo?                                                                                                                                      (Marcello mi vide…
                                                     Marcello                                              Schaunard                                             E non mi guarda, il vile!)
Mimì                                                 (al cameriere)                                        Quel brutto coso                                      Quel Schaunard che ride!
(mostrando una cuffietta che toglie da un            Qua del liquor!…                                      mi par che sudi!                                      (sempre più stizzita)
involto)                                                                                                                                                         Mi fan tutti una bile!
Una cuffietta                                        Mimì, Rodolfo e Marcello                              (Musetta vede la tavolata degli amici innanzi         Se potessi picchiar,
a pizzi, tutta rosa, ricamata;                       (alzandosi)                                           al Caffè Momus ed indica ad Alcindoro di              se potessi graffiar!
coi miei capelli bruni ben si fonde.                 E via i pensier, alti i bicchier!                     sedersi al tavolo lasciato libero poco prima dai      Ma non ho sottomano
Da tanto tempo tal cuffietta è cosa desiata!…        Beviam!                                               borghesi)                                             che questo pellican!
Egli ha letto quel che il core asconde…                                                                                                                          Aspetta!)
Ora colui che legge dentro a un cuore                Tutti                                                 Alcindoro                                             (gridando)
sa l’amore ed è… lettore.                            Beviam!                                               (a Musetta)                                                       Ehi! Camerier!
                                                                                                           Come! Qui fuori?                                      (il cameriere accorre: Musetta prende un piatto
Schaunard                                            Marcello                                              Qui?                                                  e lo fiuta)
Esperto professore…                                  (interrompendo, perché ha veduto da lontano                                                                 Cameriere! Questo piatto
                                                     Musetta)                                              Musetta                                               ha una puzza di rifritto!
Colline                                              Ch’io beva del tossico!                                  Siedi, Lulù!                                       (getta il piatto a terra con forza, il cameriere si
(seguitando l’idea di Schaunard)                     (si lascia cadere sulla sedia. All’angolo di via                                                            affretta a raccogliere i cocci)
… che ha già diplomi e non son armi prime            Mazzarino appare una bellissima signora, dal          Alcindoro
le sue rime…                                         fare civettuolo ed allegro, dal sorriso provocante.   (siede irritato, alzando il bavero del suo            Marcello
                                                     Le vien dietro un signore pomposo, pieno di           pastrano e borbottando)                               (a Mimì)
Schaunard                                            pretensione negli abiti, nei modi, nella persona)     Tali nomignoli,                                       Domandatelo a me.
(interrompendo)                                                                                            prego, serbateli                                      Il suo nome è Musetta;
… tanto che sembra ver ciò ch’egli esprime!…         Rodolfo, Schaunard e Colline                          al tu per tu!                                         cognome: Tentazione!
                                                     (con sorpresa, vedendo Musetta)                       (un cameriere si avvicina e prepara la tavola)        Per sua vocazione
Marcello                                             Oh!                                                                                                         fa la Rosa dei venti;
(guardando Mimì)                                                                                           Musetta                                               gira e muta soventi
O bella età d’inganni e d’utopie!                    Marcello                                              Non farmi il Barbablù!                                e d’amanti e d’amore.
Si crede, spera, e tutto bello appare!                 Essa!                                               (siede anch’essa al tavolo rivolta verso il caffè)    E come la civetta
                                                                                                                                                                 è uccello sanguinario;
Rodolfo                                              Rodolfo, Schaunard e Colline                          Colline                                               il suo cibo ordinario
La più divina delle poesie                                   Musetta!                                      (esaminando il vecchio)                               è il cuore… Mangia il cuore!…
è quella, amico, che c’insegna amare!                                                                      È il vizio contegnoso…                                Per questo io non ne ho più…
                                                     Bottegaie                                                                                                   Passatemi il ragù!
Mimì                                                 (vedendo Musetta)                                     Marcello
Amare è dolce ancora più del miele…                  To’! – Lei! – Sì! – To’! – Lei! –Musetta!             (con disprezzo)                                       Alcindoro
                                                     Siamo in auge! – Che toeletta!                        Colla casta Susanna!                                  (frenandola)
Marcello                                                                                                                                                         No, Musetta…
(stizzito)                                           Alcindoro                                             Mimì                                                  Zitta zitta!
… secondo il palato è miele, o fiele!…               (trafelato)                                           (a Rodolfo)
                                                       Come un facchino…                                   È pur ben vestita!
                                                       correr di qua… di là…

                                                26                                                                                                              27
Musetta                                            Sartine e studenti                               Colline                                              tutta invaghita di Marcel,
(vedendo che Marcello non si volta)                … proprio lei, Musetta!                          (a Schaunard)                                        tutta invaghita ell’è!
(Non si volta.)                                    (ridendo)                                        E l’altro invan crudel…
                                                   Ah, ah, ah, ah!                                  finge di non capir, ma sugge miel!…                  (Schaunard e Colline si alzano e si portano
Alcindoro                                                                                                                                                da un lato, osservando la scena con curiosità,
(con comica disperazione)                          Musetta                                          Musetta                                              mentre Rodolfo e Mimì rimangon soli, seduti,
Zitta! Zitta! Zitta!                               (Che sia geloso                                  (come sopra)                                         parlandosi con tenerezza. Marcello, sempre
Modi, garbo!                                       di questa mummia?)                               Ma il tuo cuore martella!                            più nervoso ha lasciato il suo posto, vorrebbe
                                                                                                                                                         andarsene, ma non sa resistere alla voce di
Musetta                                            Alcindoro                                        Alcindoro                                            Musetta)
(Ah, non si volta!)                                (interrompendo le sue ordinazioni, per calmare   Parla piano.
                                                   Musetta che continua ad agitarsi)                                                                     Alcindoro
Alcindoro                                          La convenienza…                                  Musetta                                              Quella gente che dirà?
A chi parli?…                                      il grado… la virtù…                              (sempre seduta, volgendosi con intenzione a
                                                                                                    Marcello, il quale comincia ad agitarsi)             Rodolfo
Colline                                            Musetta                                          Quando me’n vo soletta per la via,                   (a Mimì)
Questo pollo è un poema!                           (… Vediam se mi resta                            la gente sosta e mira                                Marcello un dì l’amò.
                                                   tanto poter su lui da farlo cedere!)             e la bellezza mia tutta ricerca in me
Musetta                                                                                             da capo a pie’…                                      Schaunard
(rabbiosa)                                         Schaunard                                                                                             Ah, Marcello cederà!
(Ora lo batto, lo batto!)                          La commedia è stupenda!                          Marcello
                                                                                                    (agli amici, con voce soffocata)                     Colline
Alcindoro                                          Musetta                                          Legatemi alla seggiola!                              Chi sa mai quel che avverrà!
Con chi parli?…                                    (guardando Marcello, a voce alta)
                                                   Tu non mi guardi!                                Alcindoro                                            Rodolfo
Schaunard                                                                                           (sulle spine)                                        (a Mimì)
Il vino è prelibato.                               Alcindoro                                        Quella gente che dirà?                               La fraschetta l’abbandonò…
                                                   (credendo che Musetta gli abbia rivolto                                                               per poi darsi a miglior vita.
Musetta                                            la parola, se ne compiace e le risponde          Musetta
(seccata)                                          gravemente:)                                     … ed assaporo allor la bramosia                      (Alcindoro tenta inutilmente di persuadere
Al cameriere! Non seccar!                          Vedi bene che ordino!…                           sottil, che da gli occhi traspira                    Musetta a riprendere posto alla tavola, ove la
Voglio fare il mio piacere….                                                                        e dai palesi vezzi intender sa                       cena è già pronta)
                                                   Schaunard                                        alle occulte beltà.
Alcindoro                                          La commedia è stupenda!                          Così l’effluvio del desìo tutta m’aggira,            Schaunard
Parla pian,                                                                                         felice mi fa!                                        Trovan dolce al pari il laccio…
Parla pian,                                        Colline
(prende la nota del cameriere e si mette ad        Stupenda!                                        Alcindoro                                            Colline
ordinare la cena)                                                                                   (si avvicina a Musetta, cercando di farla tacere,    Santi numi, in simil briga…
                                                   Rodolfo                                          borbottando)
Musetta                                            (a Mimì)                                         (Quel canto scurrile                                 Schaunard
… vo’ far quel che mi pare!                        Sappi per tuo governo                            mi muove la bile!)                                   … chi lo tende e chi ci dà.
Non seccar!                                        che non darei perdono in sempiterno.
                                                                                                    Musetta                                              Colline
Sartine                                            Schaunard                                        E tu che sai, che memori e ti struggi                … mai Colline intopperà!
(attraversando la scena, si arrestano un           Essa all’un parla                                da me tanto rifuggi?
momento vedendo Musetta)                           perché l’altro intenda.                          So ben: le angoscie tue non le vuoi dir,             Musetta
Guarda, guarda chi si vede,                                                                         ma ti senti morir!                                   (Ah! Marcello smania…)
proprio lei, Musetta!                              Mimì
                                                   (a Rodolfo)                                      Mimì                                                 Alcindoro
Studenti                                           Io t’amo tanto,                                  (a Rodolfo)                                          Parla pian!
(attraversando la scena)                           e son tutta tua!…                                Io vedo ben… che quella poveretta,                   Zitta, zitta!
Con quel vecchio che balbetta…                     Ché mi parli di perdono?

                                              28                                                                                                        29
Musetta                                    (simulando un forte dolore ad un piede, va di   Marcello                                         Rodolfo e Colline
(Marcello è vinto!)                        nuovo a sedersi)                                Se tu battessi alla mia porta,                   (osservando il conto)
Sò ben le angoscie tue                     Ahi!                                            t’andrebbe il mio core ad aprir!                          Caro!
non le vuoi dir.                                                                                                                            (lontanissima si ode la Ritirata militare che a
Ah! Ma ti senti morir.                     Alcindoro                                       Musetta                                          poco a poco va avvicinandosi)
                                               Che c’è?                                    Eccola qua.
Alcindoro                                                                                                                                   Colline, Schaunard e Rodolfo
Modi, garbo!                               Musetta                                         Alcindoro                                        (tastandosi le tasche vuote)
Zitta, zitta!                              Qual dolore, qual bruciore!                     Vuoi ch’io comprometta?                          Fuori il danaro!
                                                                                           Aspetta! Musetta! Vo’.
Musetta                                    Alcindoro                                       (nasconde prontamente nel gilet la scarpa di     Schaunard
(ad Alcindoro, ribellandosi)               Dove?                                           Musetta, poi si abbottona l’abito)               Colline, Rodolfo e tu
Io voglio fare il mio piacere!             (si china per slacciare la scarpa a Musetta)                                                     Marcel?
Voglio far quel che mi par,                                                                Musetta
non seccar! Non seccar!                    Musetta                                         (impazientandosi)                                Marcello
                                           (mostrando il piede con civetteria)             Corri, va, corri.                                       Siamo all’asciutto.
Mimì                                             Al pie’!                                  Presto, va! va!
Quell’infelice                                                                             (Alcindoro va via frettolosamente)               Schaunard
mi muove a pietà!                          Musetta                                                                                          Come?
                                           (gridato)                                       (Musetta e Marcello si abbracciano con grande
Colline                                    Sciogli, slaccia, rompi, straccia!              entusiasmo)                                      Rodolfo
(Essa è bella, io non son cieco,           Te ne imploro…                                                                                   Ho trenta soldi in tutto!
ma piaccionmi assai più                    Laggiù c’è un calzolaio.                        Musetta
una pipa e un testo greco!)                                                                Marcello!                                        Colline, Schaunard e Marcello
                                           Alcindoro                                                                                        (allibiti)
Mimì                                       Imprudente!                                     Marcello                                         Come? Non ce n’è più?
(stringendosi a Rodolfo)                                                                               Sirena!
T’amo!                                     Musetta                                                                                          Schaunard
Quell’infelice mi muove a pietà!           Corri presto!                                   Mimì                                             (terribile)
L’amor ingeneroso è tristo amor!           Ne voglio un altro paio.                        Io vedo ben                                      Ma il mio tesoro ov’è?
Quell’infelice mi muove a pietà!           Ahi! che fitta,                                 ell’è invaghita di Marcello!                     (portano le mani alle tasche: sono vuote:
                                           maledetta scarpa stretta!                                                                        nessuno sa spiegarsi la rapida scomparsa degli
Rodolfo                                                                                    Schaunard                                        scudi di Schaunard; sorpresi si guardano l’un
(cingendo Mimì alla vita)                  Alcindoro                                       Siamo all’ultima scena!                          l’altro)
Mimì!                                      Quella gente che dirà?                          (un cameriere porta il conto)
È fiacco amor quel che le offese                                                                                                            Monelli
vendicar non sa!                           Musetta                                         Rodolfo, Schaunard e Colline                     (accorrendo da destra)
Non risorge spento amor!                   Or la levo…                                     (con sorpresa alzandosi assieme a Mimì)          La Ritirata!
                                           (si leva la scarpa e la pone sul tavolo)        Il conto?
Schaunard                                                                                                                                   Sartine e studenti
(Quel bravaccio a momenti cederà!          Alcindoro                                       Schaunard                                        (sortono frettolosamente dal caffè Momus)
Stupenda è la commedia!                    (cercando di trattenere Musetta)                       Così presto?                              La Ritirata!
Marcello cederà!)                          Ma il mio grado!
(a Colline)                                                                                Colline                                          Borghesi
Se tal vaga persona,                       Marcello                                        Chi l’ha richiesto?                              (accorrendo da sinistra, la Ritirata essendo ancor
ti trattasse a tu per tu,                  (commosso sommamente, avanzandosi)                                                               lontana, la gente corre da un lato all’altro della
la tua scienza brontolona                  Gioventù mia,                                   Schaunard                                        scena guardando da quale via s’avanzano i militari)
manderesti a Belzebù!                      tu non sei morta,                               (al cameriere)                                   La Ritirata!
                                           né di te morto è il sovvenir!                   Vediam!
Musetta                                                                                    (dopo guardato il conto, lo passa agli amici)    Monelli
(Or convien liberarsi del vecchio!)        Schaunard e Colline, poi Rodolfo                                                                 S’avvicinan per di qua!?
                                           La commedia è stupenda!                                                                          (cercando di orientarsi)

                                      30                                                                                                   31
Sartine e studenti                                  Mamme                                                 Marcello, Schaunard e Colline                          Il bel tambur maggior
No, di là!                                          (dalle finestre)                                      Quella folla serrata                                   Eccolo là!
                                                    Lisetta, vuoi tacer?                                  il nascondiglio appresti!                              Che guarda, passa; va!
Monelli                                             Tonio, la vuoi finir?
(indecisi, indicando il lato opposto)               Vuoi tacer, la vuoi finir?                            Mimì, Musetta, Rodolfo, Marcello, Schaunard            (grido della folla, dall’interno. Intanto Alcindoro
S’avvicinan per di là!                                                                                    e Colline                                              con un paio di scarpe bene incartocciate ritorna
                                                    (la folla ha invaso tutta la scena, la Ritirata si    Lesti, lesti, lesti!                                   verso il Caffè Momus cercando di Musetta:
Musetta                                             avvicina sempre più dalla sinistra)                                                                          il cameriere, che è presso al tavolo, prende il
(al cameriere)                                                                                            La folla                                               conto lasciato da questa e cerimoniosamente
Il mio conto date a me.                             Marcello                                              Largo, largo, eccoli qua!                              lo presenta ad Alcindoro, il quale vedendo la
(al cameriere che le mostra il conto)               … il Signor!                                          In fila!                                               somma, non trovando più alcuno, cade su di una
Bene!                                                                                                                                                            sedia, stupefatto, allibito)
Presto, sommate                                     Musetta                                               (la Ritirata Militare entra da sinistra, la precede
quello con questo!                                  (ponendo i due conti riuniti sul tavolo al posto di   un gigantesco Tamburo Maggiore, che maneggia           Fine del secondo quadro
(il cameriere unisce i due conti e ne fa la         Alcindoro)                                            con destrezza e solennità la sua Canna di
somma)                                              E dove s’è seduto                                     Comando, indicando la via da percorrere)
Paga il signor che stava qui con me!                ritrovi il mio saluto!
                                                                                                          La folla e i venditori
Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline              Marcello, Schaunard e Colline                         Ecco il tambur maggiore!
(accennando dalla parte dove è andato               E dove s’è seduto                                     Più fier d’un antico guerrier!
Alcindoro. Comicamente)                             ritrovi il suo saluto!                                Il Tamburo Maggior! Gli Zappator, olà!
Paga il signor!                                                                                           La Ritirata è qua!
                                                    Marcello                                              Eccolo là! Il bel Tambur Maggior!
Colline                                             Giunge la Ritirata!                                   La canna d’ôr, tutto splendor!
Paga il signor!                                                                                           Che guarda, passa, va!
                                                    Marcello e Colline
Schaunard                                           Che il vecchio non ci veda                            (la Ritirata attraversa la scena, dirigendosi
Paga il signor!                                     fuggir colla sua preda!                               verso il fondo a destra. Musetta non potendo
                                                                                                          camminare perché ha un solo piede calzato,
Sartine e studenti                                  Sartine e borghesi                                    è alzata a braccia da Marcello e Colline che
No! Vien di qua!                                    S’avvicinano di qua!                                  rompono le fila degli astanti, per seguire la
                                                    la folla e i venditori                                Ritirata; la folla vedendo Musetta portata
(si aprono varie finestre, appaiono a queste        Sì, di qua!                                           trionfalmente, ne prende pretesto per farle
e sui balconi mamme coi loro ragazzi ed                                                                   clamorose ovazioni. Marcello e Colline con
ansiosamente guardano da dove arriva la             Monelli                                               Musetta si mettono in coda alla Ritirata,
Ritirata)                                           Come sarà arrivata                                    li seguono Rodolfo e Mimì a braccetto e
                                                    la seguiremo al passo!                                Schaunard col suo corno imboccato, poi
Borghesi e venditori                                                                                      studenti e sartine saltellando allegramente, poi
(irrompono dal fondo facendosi strada tra la        Venditori                                             ragazzi, borghesi, donne che prendono il passo
folla)                                              (dopo aver chiuso le botteghe, vengono in             di marcia. Tutta questa folla si allontana dal
(alcuni)                                            strada)                                               fondo seguendo la Ritirata militare)
Largo! Largo!                                       In quel rullio tu senti
                                                    la patria maestà!                                     Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline
Ragazzi                                                                                                   Viva Musetta!
(alcuni dalle finestre)                             (tutti guardano verso sinistra: la Ritirata sta per   Cuor birichin!
Voglio veder! Voglio sentir!                        sbucare nel crocicchio, allora la folla si ritira e   Gloria ed onor,
Mamma, voglio veder!                                dividendosi forma due ali da sinistra al fondo a      onor e gloria
Papà, voglio sentir!                                destra, mentre gli amici – con Musetta e Mimì –       del Quartier Latin!
Vo’ veder la Ritirata!                              fanno gruppo a parte presso il caffè)
                                                                                                          La folla e i venditori
                                                                                                          Tutto splendor!
                                                                                                          Di Francia è il più bell’uom!

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