L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma

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L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma
L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana
a Mario Cerciello Rega il
carabiniere ucciso a Roma

                                            ROMA – Si sono celebrate a
Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Maria del Pozzo stracolma di
persone, dove circa un mese fa il carabiniere si era sposato con Rosa
Maria Esilio, le esequie del vice brigadiere Mario Cerciello Rega .
Gremita di persone anche la piazza che ha accolto uno scrosciante
applauso commosso l’ingresso del feretro, avvolto dal tricolore,
portato in chiesa a spalla da sei carabinieri, scortati da colleghi in
alta uniforme. Al suo arrivo, i tre squilli di tromba del silenzio
fuori ordinanza dell’Arma e i rintocchi delle campane.

A seguire, la famiglia di Mario Cerciello Rega, la moglie accanto alla
madre, Silvia, i fratelli Paolo e Lucia, e gli altri familiari. La
moglie ha deposto sopra alcune foto del loro matrimonio, il cappello
d’ordinanza e la maglia del Napoli, di cui Mario era tifoso.

Ad officiare la cerimonia funebre è stato l’Ordinario
militaremonsignor Santo Marcianò, il quale durante l’omelia ha detto:
“Cari amici, quanto è accaduto è ingiusto! E l’essere qui, professare
la nostra fede in Cristo Risorto, non ci esime, anzi ci obbliga, alla
denuncia di ciò che è ingiusto. Ci spinge, oggi, a levare un grido che
si unisce alla tante e diverse voci che in questi giorni hanno formato
un unico coro, testimoniando la straordinarietà dell’uomo e del
carabiniere Mario, ma anche chiedendo che venga fatta giustizia e che
eventi come questo non accadano più” aggiungendo “Quello che è
accaduto è ingiusto. Basta piangere servitori dello Stato, figli di
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una Nazione che sembra aver smarrito quei valori per i quali essi
arrivano a immolare la vita!“. Il monsignore rivolgendosi alle
istituzioni presenti in chiesa, le ha invitate a prendere Cerciello
Rega come “esempio“.

Molte le cariche istituzionali presenti, compresi il presidente della
Camera Roberto Fico, i due vice premier Luigi Di Maio e Matteo
Salvini, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Al suo arrivo, Salvini
è stato accolto dagli applausi ed alcune donne lo hanno intercettato
dicendogli: “Proteggete i nostri ragazzi”. Tra gli esponenti del
Governo presenti alle esequie, anche il ministro della Difesa
Elisabetta Trenta e il ministro dell’ambiente Sergio Costa, oltre alla
vicepresidente della Camera Mara Carfagna e al vicepresidente del
Senato Ignazio La Russa . In chiesa erano presenti anche i anche i
componenti dell’associazione Cavalieri dell’ Ordine di Maltadella
quale il vicebrigadiere dei Carabinieri Cerciello Rega faceva parte
svolgendo attività di volontariato.

Nella chiesa c’era la corona di fiori inviata dal presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, mentre all’esterno sono esposte quelle
delle altre autorità, compresa quella del presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, che ieri ha trascorso più di un’ora con i familiari
nella camera ardente a Roma, e che oggi non gli è stato possibile
essere presente alla cerimonia. Il sindaco del paese di Somma
Vesuviana, Salvatore Di Sarno, ha disposto il lutto cittadino.

L’Ordinario militare ha ricordato l’empatia e lo spirito di servizio
di Mario Cerciello Rega, che incarnava “la missione del carabiniere
alla perfezione”. Marcianò ha indirizzato anche un monito al Paese:
“Non è nostro compito dire se servano leggi più rigide o soltanto
leggi più giuste, ma una cosa osiamo chiedervela: Metteteci il cuore!
Fate anche voi della vita degli altri il senso della vostra vita,
consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini
concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle Forze Armate
L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma
e Forze dell’Ordine, ai    quali non possiamo non rinnovare il grazie e
l’incoraggiamento della   Chiesa e della gente! E se voi, responsabili
della cosa pubblica, e    tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini
come Mario, il senso       dello Stato e del bene comune, l’Italia
risorgerà”.

L ‘ultimo saluto al carabiniere Mario Cerciello Rega ucciso
                          a Roma

​Maria Rosa Esilio, moglie di Mario Cerciello Rega, ha scelto con il
cuore cosa leggere in chiesa per i funerali di suo marito: la lettera
dedicata alle mogli dei carabinieri, la stessa lettera che le avevano
dedicato al matrimonio con il suo Mario lo scorso 13 giugno, e che
esattamente un mese dopo, il 13 luglio, giorno del compleanno del
militare, la moglie di un altro carabiniere le ha postato sulla pagina
Facebook, ringraziandola per avergliela fatta conoscere. “Un giorno il
buon Dio – ha cominciato Rosa Maria – stava creando un modello di
donna da destinare a moglie di carabiniere“.

Nella lettera il dialogo tra Dio e un angelo con il Signore che spiega
perché la moglie del carabiniere deve essere diversa dalle altre.
“Deve essere indipendente – ha proseguito Rosa Maria – possedere le
qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Le daremo un
cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle
separazioni, di dare amore senza riserve, di offrire energie al marito
nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è
carico di lavoro è stanco“.

Dopo l’omelia, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri,
generale Giovanni Nistri, ha chiesto “rispetto e riconoscenza”
leggendo un discorso di commiato. “Mi compete l’onere più pesante,
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parlare di un ragazzo morto a 35 anni“. Dopo aver raccontato la
carriera di Cerciello Rega e averne tracciato un ritratto, il
comandante generale ha detto :”Il cuore di Mario è stato trafitto da
undici coltellate, è bene che noi tutti si eviti la dodicesima: giusti
i dibattiti, sono legittimi, ma non oggi. E i toni non siano la
dodicesima coltellata”.

                                           Nel     corso       della
commemorazione il Generale Nistri ha voluto anche ricordare i 953
carabinieri feriti o gravemente contusi nell’adempimento del dovere e
“che dall’inizio dell’anno hanno tutelato i diritti di tutti a
cominciare dalle vittime fragile, a cominciare dai diritti dei più
poveri, a cominciare dai diritti dei criminali. Questo è il rispetto
che mi permetto di chiedere.“.

Nistri ha chiesto rispetto “per un uomo che è morto per tutelare i
diritti di tutti, a partire dal diritto all’equo trattamento che ha
ogni persona, anche una persona che viene arrestata per aver compiuto
un orrendo crimine“ed ha quindi ha ricordato i colleghi Emanuele
Anzini (falciato all’alt da un ubriaco a giugno, in provincia di
Bergamo) e Vincenzo Di Gennaro, ucciso questa primavera nel foggiano,
durante una sparatoria, oltre ai 953 carabinieri feriti dall’inizio
dell’anno. Il generale Nistri ha concluso con un ringraziamento:
“Grazie Mario, per aver ricordato a me e a tutti, testimoniandolo con
i fatti, chi sia davvero il Carabiniere, cosa davvero debba fare un
carabiniere e quali siano i valori a cui si deve ispirare”.

La politica perde una persona
seria. Guido Crosetto lascia il
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Parlamento per una scelta di vita
di Giovanna Vitale*

Guido Crosetto

“Quest’Aula mi ha reso una persona migliore” dice Guido Crosetto nel
suo ultimo discorso alla Camera. Dieci minuti intensi, salutati da una
standing ovation: compagni di partito e avversari, tutti in piedi ad
applaudirlo, commossi. E pure a lui, al gigante buono di Fratelli
d’Italia, alla fine scappa una lacrima. Furtiva, ma piena di quella
umanità che in Parlamento in tanti gli riconoscono.

Alle sei di sera, rientrato a casa da comune cittadino, fatica a
trattenere l’assalto del figlio di 4 anni: “Papà vieni”, urla. E lui:
“Stasera sono tornato prima del solito, oggi per me è una giornata
forte, il Parlamento è un pezzo della mia vita. Ho fatto una scelta,
ho fatto prevalere la testa e sacrificato il cuore. Però il cuore fa
male” sospira.

E allora perché lo ha fatto?
“Per riprendermi la vita. Dal 2001 al 2013 ho fatto tre legislature,
poi per cinque anni sono rimasto fuori: in quel periodo mi sono
accorto di aver trascurato molte cose, di aver perso terreno rispetto
a quello che facevo prima. Mi sono ricostruito l’esistenza, ho
ricominciato daccapo e non mi sarei più ributtato nel vortice della
politica, se Giorgia (Meloni, ndr) non avesse insistito“.
L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma
Guido Crosetto e Giorgia Meloni

In quei 5 anni si è risposato e ha fatto due figli, quanto c’entra con
la sua scelta di oggi?
“C’entra, ovviamente, come pure il mio lavoro da imprenditore e il
ruolo alla guida dell’Aiad, la federazione delle aziende nel comparto
difesa e aerospazio”.

E non riusciva a conciliare?
“Non puoi far bene due cose così totalizzanti. O almeno, io non ci
riesco. Per carità, c’è un sacco di gente che ha due famiglie, ma io
sono monogamo” sorride.

Ma allora perché si è ricandidato?
“È stata una richiesta di Giorgia, per darle una mano. Quando abbiamo
fondato FdI avevamo due anime, una rappresentata da Ignazio La Russa,
una da me, poteva sembrare una presa di distanza. E poi io l’avevo
detto esplicitamente, sia al nostro congresso nazionale a Trieste, sia
in campagna elettorale, che avrei accettato solo con questo patto.
Tant’è che non ho corso nel collegio uninominale di Cuneo, che era il
più sicuro d’Italia per il centrodestra, ma al proporzionale“.

Cosa non dimenticherà mai?
“Quando da sottosegretario alla Difesa sono tornato dall’Afghanistan
con la bara di un caporal maggiore, morto mentre cercava di
L 'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma
disinnescare una mina. Quando ha capito che stava per esplodere si è
gettato sull’ordigno, riparando con il proprio corpo i compagni che
erano intorno a lui, salvandoli. Davanti a quel feretro io mi
chiedevo: “Ma dove ha preso questa forza?”. Poi ho capito: lo ha fatto
perché aveva consapevolezza del suo ruolo e della divisa che
indossava. Qualcosa che lo rendeva migliore di se stesso. E’ la stessa
cosa che l’Aula ha fatto a me“.

La cosa più divertente che ricorda?
“Le diatribe con Tremonti, quella volta che gli dissi che la sua
manovra era da psichiatria. Io ero relatore e alla fine gli votai
contro, non era mai successo prima e non è più capitato, dopo”.

Hanno cercato di trattenerla?
“Sì. In tanti, soprattutto Giorgia, che per me è come una sorella, è
un rapporto che va oltre la politica. Che io comunque continuerò a
fare, anche su Twitter: non rinuncerò mai a dire la mia“.

Cosa le ha detto oggi la Meloni?
“Nulla, non è venuta neanche in aula. Ed era la cosa più triste che
potesse dirmi“.

* intervista tratta dal quotidiano la Repubblica

Consultazioni di Governo. I partiti
al Quirinale, ma manca l’accordo
ROMA – Dopo il nulla di risolto nel vertice di ieri sera, nel
centrodestra regna il caos. Nella prima mattinata di oggi tutti i
leader si sono ritrovati a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi di
Forza Italia affiancato dal presidente del Parlamento europeo Antonio
Tajani. Partecipano al vertice Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti
della Lega, Giorgia Meloni ed Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia .
Il tentativo è quello di trovare una soluzione alla mancanza di un
Governo nella diciottesima legislatura. E fare il punto in vista
dell’incontro al Colle con il presidente Sergio Mattarella per
l’ultimo giro di consultazioni.
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Forza Italia ribadisce senza mezzi termini la sua contrarietà al nuovo
tentativo di Luigi Di Maio di spaccare la coalizione, ribadendo di non
essere disponibile a dare un appoggio esterno a un esecutivo Lega-M5S.
E dice “no” anche all’ipotesi di un governo del presidente. A
ribadirlo stamattina la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli
ospite del programma “Circo Massimo” su Radio Capital: “Come il
centrodestra sta unito nel dire no alla proposta di Di Maio, è unito
nel dire no a un governo del Presidente“.

                                            Ieri sera Salvini avrebbe
mantenuto la sua posizione contraria ad un “governo del Presidente”
spiegando a Berlusconi che senza un governo politico che dia garanzie
agli italiani sarebbe meglio andare al voto al più presto. Il leader
di Forza Italia avrebbe ribadito al leader della Lega che Forza Italia
non intende rimanere fuori da un eventuale governo politico con i M5S,
avvertendo che non darà mai il via libera ad appoggi esterni.
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Nel frattempo con l’arrivo
al Quirinale della delegazione del Movimento 5 Stelle, composta da
Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato Giulia Grillo e
Danilo Toninelli, ha preso il via il terzo e ultimo ciclo di
consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per
la formazione del nuovo governo, al termine del quale il Capo dello
Stato potrebbe prendere una sua iniziativa, se le forze politiche si
dimostreranno ancora incapaci di dar vita ad una maggioranza
parlamentare in grado di sostenere un esecutivo. Secondo quanto
riportato dall’agenzia di stampa Agi, si è appreso di una telefonata
intercosa stamane fra Di Maio e Salvini prima che il segretario della
Lega prendesse parte al summit della sua coalizione.

Al termine, Luigi Di Maio ha detto: “Se c’è la volontà si può ancora
fare un governo politico. Sono disponibile a scegliere con Salvini un
premier terzo con un contratto di governo che preveda condizioni non
trattabili che sono il reddito di cittadinanza, l’abolizione della
Fornero e una serie di misure anti-corruzione“. Il leader M5s ha
aggiunto: “Non siamo disponibili a votare la fiducia a governi
tecnici. Se c’è buona volontà si può ancora fare un governo politico”
proseguendo: “Se non ci sono condizioni per governo politico,
consapevole dei problemi degli italiani e che non faccia solo quadrare
i conti, allora per noi si deve tornare al voto nella consapevolezza
che sarà un ballottaggio: ora è chiaro che ci sono due realtà
politiche che competono per governo di questo Paese e gli italiani
sceglieranno” e concluso “Quando dico vogliamo fare un contratto con
la Lega stiamo considerando una forza politica: la novità è che siamo
disposti a trovare un presidente del Consiglio insieme. Se abbiamo
eletto delle cariche istituzionali è bene che continuino a fare le
cariche istituzionali”.

Sul fronte dei possibili candidati premier di un eventuale governo di
“tregua”, in testa alle classifiche figura anche il nome di Carlo
Cottarelli, già commissario alla spending review: “Non mi ha chiamato
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nessuno“, risponde a Circo Massimo. Ma non nega che “sarebbe pronto a
prendersi le proprie responsabilità” ritenendo però che “per mettere
al riparo da certi rischi l’economia italiana ci vuole un governo
politico. I mercati finanziari al momento sono tranquilli, c’è molta
liquidità. Non c’è un’emergenza economica in questo momento. Non serve
un esecutivo alla Monti“. E conclude: “Se non c’è qualche choc esterno
non mi aspetto un aumento particolare degli spread anche con le
elezioni a ottobre“.

Alle 11 sono arrivati al Colle , i rappresentanti del centrodestra
e Salvini si è messo in campo personalmente : “Abbiamo offerto al
presidente della Repubblica la mia disponibilità di dare vita a un
governo di centrodestra che cominci a risolvere tutti i problemi del
Paese. Il Colle ci dia modo di trovare la maggioranza“, afferma dopo
l’incontro con il capo dello Stato, confermando una linea comune
decisa nel corso di un vertice di coalizione che si è tenuto nella
prima mattina a Palazzo Grazioli. Subito dopo i colloqui la distanza
fra Lega e M5s è aumentata con una nuova rottura innescata dalle
rispettive dichiarazioni incrociate. Di Maio ha affermato: “Salvini
non ha i numeri per formare un governo“. Ma il capogruppo leghista
della Camera Giancarlo Giorgetti di rimando replica: “Di Maio non
conta più un c..., il leader incaricato sarà Salvini”.

Il Partito Democratico intanto osserva da spettatore: “Mi pare che
adesso il problema sia di qualcun altro“, ha detto il segretario
reggente Maurizio Martina . Questa mattina al Nazareno per un vertice
allargato sono arrivati oltre a Martina, Ettore Rosato, Graziano
Delrio, Lorenzo Guerini, Andrea Romano, Matteo Orfini e i ministri
Marco Minniti e Carlo Calenda. Atteso Andrea Marcucci. La riunione è
allargata anche alle minoranze, sono presenti infatti Dario
Franceschini, Andrea Orlando, Gianni Cuperlo, Antoci (in
rappresentanza di Michele Emiliano) prima delle partecipazione delle
delegazione Pd alle consultazioni al Quirinale.

Come ben noto i dem al momento sono gli unici intenzionati a sostenere
un eventuale governo tecnico. “Noi pensiamo che a questo punto sia
urgente dare una soluzione alla crisi. Basta traccheggiare, basta con
il gioco dell’oca. Supporteremo l’iniziativa del Presidente della
Repubblica fino in fondo. Bisogna fare tutti un passo avanti, il Paese
viene prima di tutto”, ha dichiarato il segretario reggente del
Pd Maurizio Martina al termine delle consultazioni, facendo appello
alla responsabiltà di tutte le altre forze politiche.

Dal portavoce di Matteo Renzi era arrivata la smentita di contatti con
Luigi Di Maio: “A differenza di quanto riportato ancora oggi da alcuni
quotidiani, Matteo Renzi non ha mai incontrato né si è mai sentito con
Luigi Di Maio. Tra i due non ci sono stati dopo il 4 marzo né
contatti, né trattative, né sms“.

Nel pomeriggio, a partire    dalle 16, intervallate di 20 minuti, le
udienze con Leu, Autonomie   Senato, Gruppi Misti di Senato e Camera.
Quindi alle 17.30 e alle     18 gli incontri con i presidenti della
Camera, Roberto Fico, e      del Senato, Maria Elisabetta Alberti
Casellati.

Al momento scompare all’orizzonte la prospettiva di un governo “di
tregua” che, nelle intenzioni del Quirinale, sarebbe dovuto durare
fino a dicembre per proteggere l’Italia da alcune tegole,
incominciando dall’aumento dell’Iva al 25 per cento quale conseguenza
dell’impossibilità di approvare in tempo la manovra finanziaria 2019.
Ma alla alla luce delle dichiarazioni rilasciate, dopo i colloqui al
Quirinale, da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sulla base dei numeri
parlamentari le possibilità di questo tipo di governo sono pressochè
inesistenti.

Negli ambienti del Quirinale la parola è cambiata. Al posto
dell’esecutivo “di tregua” adesso si parla esplicitamente di governo
“elettorale“. cioè necessario esclusivamente ad accompagnare il paese
alle urne, il più in fretta possibile (compatibilmente con le ferie
estive). Negli ultimi giorni qualcuno immaginava che questo compito lo
avrebbe potuto tranquillamente svolgere Paolo Gentiloni, senza bisogno
di mettere in campo altre personalità. Ma negli ultimi giorni pare sia
prevalsa l’esigenza di affrontare il voto-bis con figure più
“indipendenti” del pur equilibrato ed apprezzato Gentiloni,
specialmente se l’attuale presidente del Consiglio dovesse correre per
il Pd quale “candidato premier”.

Non sarebbe in fondo una prima volta. Già nel 1979 il quinto governo
Andreotti fu creato apposta per portare l’Italia alle urne, e così il
sesto gabinetto Fanfani, nel suo caso correva l’anno 1987. Più ci si
addentra nella ipotetica “Terza Repubblica”, e più ci accorgiamo che
in realtà somiglia sempre di più alla Prima.

(notizia in aggiornamento)

Spaccatura Berlusconi-Salvini sulle
presidenze. Il leader della Lega:
“Alla Camera votiamo il candidato
M5S”
ROMA – Stamattina è in corso dalle 9 un vertice a palazzo Grazioli
tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Un incontro
per tentare in extremis di evitare la spaccatura del centrodestra.
Ieri la leader di FdI aveva chiesto un vertice per provare a superare
le divisioni. Un altro vertice si è tenuta alle prime ore dell’alba
all’hotel Forum da Beppe Grillo dello “stato maggiore del M5S”.
Di Maio con Fraccaro lasciano l’hotel Forum

Prima dell’assemblea congiunta prevista alle 9 che dovrebbe ratificare
la candidatura di Riccardo Fraccaro alla presidenza della Camera.
Nell’albergo dove alloggia Grillo sono arrivati il capo politico M5S
Luigi Di Maio, i deputati Alfonso Bonafede e Stefano Buffagni,
Alessandro Di Battista e lo stesso Fraccaro. Alle 10,30 si riparte:
quarta votazione alla Camera, la terza al Senato .

Nella notte vi è stato un colpo di scena nella rosa dei candidati M5S
per la presidenza della Camera. Con un blitz a poche ore
dall’assemblea dei gruppi congiunti i capigruppo del Movimento Giulia
Grillo e Danilo Toninelli hanno annunciato che il candidato ufficiale
alla guida di Montecitorio è Riccardo Fraccaro.

Roberto Fico (M5S)
“Fraccaro ha esperienza, essendo stato segretario dell’ufficio di
presidenza della Camera“, spiegano fonti vicine ai vertici del M5S
motivando così la virata notturna dalla scelta di Roberto Fico – dato
per favorito nelle ultime ore – a quella dell’esponente del Trentino
Alto Adige, tra i parlamentari più vicini a Luigi Di Maio e
“supervisore“, assieme a Alfonso Bonafede, della giunta romana di
Virginia Raggi nei mesi critici (che non sembrano essersi conclusi)
dell’amministrazione del Comune di Roma Capitale.

La “frattura” nel centrodestra destra si è consumato ieri sera alle 18
quando Matteo Salvini è arivato al al Senato dopo aver comunicato a
Silvio Berlusconi la decisione della Lega: al Senato, già alla seconda
chiama, i leghisti hanno votato Anna Maria Bernini. Una rottura
clamorosa con l’ex-Cavaliere, deciso ad andare al ballottaggio sul
nome di Paolo Romani, con l’ intento di chiudere l’intesa con M5S, per
ora sulle presidenze delle Camere ma in prospettiva anche sul governo.
Ma il via libera M5S alla senatrice azzurra non chiude i giochi: la
Bernini si è ritirato per rispetto al suo partito proprio mentre la
Lega dava semaforo verde al grillino Roberto Fico ed adesso potrebbe
individuare un suo candidato per il Senato.

La senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini,

Dietro le quinte sono in corso le grandi manovre : il leader grillino
Di Maio ammette di aver sentito “più volte” sia Salvini che il
reggente del Pd Maurizio Martina. Il leader della Lega, a parte una
pausa pranzo, entra ed esce dal gruppo del Carroccio per continui
incontri e contatti. Ma il Pd è troppo diviso per entrare in partita,
Renzi sembra irremovibile: “siamo all’opposizione restiamo fuori dai
giochi“.

                                            La reazione di Berlusconi
non si è fatta attendere: “Dalla Lega arriva un atto di ostilità a
freddo“, dichiara. I voti del Carroccio assegnati alla         Bernini
“rompono l’unità della coalizione del centrodestra e smascherano il
progetto per un governo Lega-M5S“. In un vertice a Palazzo Grazioli,
Berlusconi ha detto alla senatrice di Forza Italia: “Non possiamo
accettare candidature scelte da altri”. La reazione di Berlusconi non
si è fatta attendere: “Dalla Lega arriva un atto di ostilità a
freddo”, dice.    La Bernini ha immediatamente offerto la propria
disponibilità a ritirarsi in assenza del sostegno di Berlusconi.

Salvini ha motivato la scelta di appoggiare la candidatura della
Bernini come un atto di responsabilità per uscire dal
pantano. “Abbiamo dato la disponibilità a votare un’esponente di Forza
Italia, speriamo che anche altri abbiano lo stesso senso di
responsabilità“ed aggiunge: “Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia
anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento
deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi
della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro“.

La leader di Fratelli d’ Italia Giorgia Meloni lancia un appello a
fare un passo avanti perché “questo delicato passaggio sulle
presidenze delle Camere non si risolva in un liberi tutti”. e si dice
disponibile ad un nuovo vertice dei partiti di centrodestra “nella
speranza che ci sia ancora un margine per ricomporre“.            Più
“scafato” il senatore Ignazio La Russa per il quale la mossa di
Salvini è una “manovra” per smuovere lo stallo ed aggiunge : “Sta a
Berlusconi trovare il colpo magico per sventare chi tenta di
divaricare il centrodestra“.
Il Movimento 5 Stelle ha
provato ad insinuarsi nella frattura creata dalla Lega: “Siamo
disponibili a sostenere l’esponente di Forza Italia Anna Maria Bernini
o un profilo simile“, twitta in serata Luigi Di Maio. Una decisione
appoggiata anche da Alessandro Di Battista: “Ho fatto opposizione a
Berlusconi come pochi in questi anni, ma se Salvini propone Bernini al
Senato è giusto votarla”, scrive l’ex deputato del M5S su Facebook ,
dopo aver detto che lasciava la politica per occuparsi di suo figlio…

Al Senato la Lega ed il M5s potrebbero eleggere da soli il presidente
già dalla terza votazione prevista per domani, poichè nel terzo
scrutinio da regolamento il quorum è pari alla maggioranza assoluta
dei voti dei presenti, contando tra i voti anche le schede bianche.
Quindi Lega e Movimento 5 stelle, alleandosi, potrebbero contare su
170 senatori, 58 del Carroccio e 112 del Movimento 5 stelle. Non a
caso Salvini    con una nota dichiara di      essere disponibile ad
appoggiare un candidato M5s a Montecitorio: “Vista la disponibilità
dei 5 Stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza
del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza alla
camera. Aspettiamo di conoscere nomi“.

Maria Elisabetta Alberti Casellati

I giochi per l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato dopo la
“rottura” tra Lega e Forza Italia causata dall’annuncio, da parte di
Matteo Salvini, del suo appoggio al M5S per Montecitorio sono infatti
ancora tutti aperti . Nelle ore notturne, infatti, sembra ritornare in
auge l’ipotesi di una ricucitura interna al centrodestra sul nome di
Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il suo nome sarebbe stato proposto
a Berlusconi come punto di caduta tra FI e Lega e l’ex Cavaliere ci
starebbe riflettendo, è questa la novità che emerge a tarda notte. Una
novità che potrebbe incontrare anche l’ok del M5S: Di Maio, infatti,
in serata aveva dato il proprio via libera alla candidatura di Anna
Maria Bernini – la quale come detto ha poi declinato         o “di un
profilo simile“.

Potrebbe ritardare la chiama dei senatori che oggi devono eleggere il
presidente del Senato, ma, a norma del regolamento di Palazzo Madama,
la seduta dovrebbe cominciare regolarmente all’ora prevista, cioè le
10,30. Al momento, secondo quanto si apprende da ambienti del
centrodestra, non c’è l’accordo per posticipare l’appuntamento, ma se
ne sta parlando. L’unica cosa certa è che entro oggi dovrà essere
eletto il presidente del Senato visto che subito dopo la terza
votazione ci dovrà essere per forza il ballottaggio sui due nomi che
hanno riportato più voti.

Di tutto di più….

         “Così mi sono tolto il dente cariato e non ci sono più
polemiche” Il sindaco di Trieste di Forza Italia liquida con queste
parole la propria decisione di togliere dalla facciata del Municipio
lo striscione di Amnesty recante la scritta “Verità per Giulio
Regeni”   (fonte: Facebook)

                La conversazione è incentrata su Raffaella Fico. “Ma
quella sta con Balotelli che se la tromberà due-tre volte e poi la
molla“, è convinta la Polanco. “Che poi, te lo dico, a me una che va
con un negro mi fa schifo“, ribatte Berlusconi suscitando la reazione
dell’olgettina: “Papi, ma io sono negra!“. “No tesoro, lascia stare,
tu sei abbronzata“… Conversazione registrata di nascosto da Marysthell
Polanco, il video è stato depositato nell’ambito dell’inchiesta Ruby
Ter (fonte: il Fatto Quotidiano). P.S. e poi criticano la nostra
rubrica “Dicono che“…..
Referendum costituzionale, consigli per un voto consapevole da
parte di Beppe Grillo leader-padre-pardone M5s “Il secondo cervello
sta nella pancia, e voi dovete votare con l’intestino, ma senza
cagarvi addosso” (fonte: blog beppegrillo.it)

          … e quelli del senatore 5 Stelle Vito Petrocelli:
 “Lasciamoci guidare dalla pancia, dall’istinto e votiamo!
#IoDicoNo”. (fonte: Twitter)

         Tra una mazzata e l’altra sul referendum costituzionale,
irrompe l’argomento calcio. Il Ministro Boschi: “Una cosa in comune io
e lei ce l’abbiamo: siamo tutti e due milanisti!“. Salvini: “Andiamo a
vedere Fiorentina-Milan, così vediamo il conflitto di interessi?“.
Boschi: “Questo volentieri, anche se ci sono già andata. Ero vestita
di rosso e nero ed i fiorentini si sono arrabbiati“. Salvini: “Non ti
preoccupare, ti porto io a San Siro…” (fonte: programma tv Otto e
mezzo – La7)

                Primi segnali di squilibrio da dibattito
referendario. “Troppo lungo il dibattito sul referendum”. Così chiama
il 113 e lancia un falso allarme bomba. Il caso al circolo Arci
Bonelle di Pistoia, i Carabinieri hanno denunciato un 37enne (fonte:
quotidiano La Stampa)

                Al termine di un servizio sulla crisi dei bordelli
svizzeri, arriva la riflessione dell’onorevole Ignazio La Russa
(Fratelli d’ Italia-An) “Io rimango sbalordito dal fatto che ancora
oggi ci siano tante persone che hanno bisogno di fare sesso a
pagamento. In Italia io farei una grande informazione a partire dalla
scuola sull’assurdità del sesso a pagamento” ( fonte: programma tv
“L’Aria che tira” – La7 )

         Pietro Salvino marito della deputata pentastellata Claudia
Mannino, già candidato con il Movimento5Stelle a sindaco di Capaci , è
furioso “Proprio oggi non ho comprato delle spugnette Vileda visto
che questa meretrice dell’etere conduttrice de #lariachetira (Myrta
Merlino, ndr) ha più volte infangato personalmente anche me e le
persone che stimo nel M5S dicendo falsità sul conto del M5S. #vileda e
#findus rinunciate a sponsorizzare la propaganda renziana
immediatamente e chiedete scusa o non venderete più una sarda
surgelata né una spugnina!!! Di vedere quella porcata di trasmissione
ovviamente non se ne parla neanche se la conduzione passasse a Papa
Francesco!!” (fonte: Facebook)

                Pierluigi Bersani dopo l’ultima direzione Pd “Sono
stato trattato come un rottame. Ma a buttarmi fuori dal partito, che è
casa mia, ci può riuscire solo la Pinotti se schiera l’Esercito”
(fonte: agenzia ANSA)

               Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, dopo
aver definito i vertici del Movimento 5 Stelle delle “mezze pippe”,
 torna sull’argomento “Il fenomeno grillino è emerso perché gran parte
della politica tradizionale è costituita anch’essa da mezze pippe e da
pippe intere, gente che quando parla ti fa venire una crisi
depressiva. Sì, anche nel Pd ho trovato pippe e fior di
farabutti” (fonte: You Tube)

               Lo stakanovismo social di Renato Brunetta capogruppo di
Forza Italia alla Camera dei Deputati “Al contrario di Renzi, io non
ho uno spin doctor internazionale o italiano. Non ho né un Jim Messina
né un Filippo Sensi. Mi sveglio alle 6 e mezza e vado avanti fino a
che non crollo. Inizio a leggere i giornali e parto coi primi
messaggi. Poi twitto quello che penso e ritwitto quello che mi piace.
Domenica, per esempio, dovevo andare al centro commerciale di Castel
Romano per cambiare un vestito? Bene, ho twittato sia dalla macchina
che dal camerino“(fonte: Corriere della Sera)

                Il presidente del Consiglio Matteo Renzi interviene
alla Camera e risponde all’attacco di Brunetta “In 30 mesi lei ha
potuto fare carne di porco della democrazia parlamentare, e nonostante
questo la fiducia nella sua persona è crollata di 30 punti. Studi la
teoria dei contratti dell’ultimo premio Nobel: l’azzardo morale è
imbrogliare…” con uno sfottò: “L’onorevole Brunetta è evidentemente
giù di morale per la mancata assegnazione del Nobel, che anche
quest’anno incomprensibilmente non è andato da quelle parti”suscitando
le proteste del centrodestra. (fonte: Camera dei deputati TV )

                L’ultima battaglia dell’onorevole Carlo Sibilia del
Movimento5 Stelle, in favore di un concorrente di X Factor che si è
sentito tradito dal montaggio della trasmissione “#IoStoConDanilo:
tutta la mia solidarietà a Danilo D’Ambrosio, 25enne di Mirabella
Eclano ‘truffato’ da X factor e dalla falsità della TV“…”Io sono con
te, continua a fare musica, metal rules!” (fonte: Facebook)

                Le ultime parole….di Fabrizio Corona: 28 aprile 2016:
“Fabrizio Corona torna in tv ed è show, ‘Io mai più in carcere’”. 12
ottobre 2016: “Fabrizio Corona torna in carcere, arrestato dopo il
sequestro di 1,7 milioni di euro nascosti nel controsoffitto” (fonte:
 dal sito dell’Agenzia Ansa )

               E Lele Mora aggiunge: “I soldi che hanno trovato a
Corona sono pochi, per uno che faceva anche cinque eventi a sera, pure
adesso. Lo so per certo perché ho fatto il nero e per questo ho
pagato, con la galera. Corona ha molti soldi, più di quelli che gli
hanno preso. Avrà messo via una decina di milioni di euro. Io invece
non ho neanche le mutande, mi hanno sequestrato tutto. Non ho un conto
in banca, vivo grazie allo stipendio che mi passa mio figlio e a
qualche regalo degli amici, chi 100, chi 1000 euro ogni tanto. Ai
tempi d’oro guadagnavo tra i 10 e i 100 milioni l’anno, li ho buttati
via in stupidaggini. Ma non rimpiango nulla. Sul comodino del letto ho
una statuetta di Mussolini e la foto della Madonna di Medjugorje. Sì,
sono ancora mussoliniano, ma non fascista” ( fonte: intervista a La
Zanzara, Radio 24 )

               Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ci delizia con una
finestra sul ritratto più celebre del pianeta: “La Gioconda sorride
per una semplice ragione: è compiaciuta di esistere, guarda tutti noi
essendo pronta per ognuno di noi. Insomma, è la più grande troia che
sia mai stata dipinta“ (fonte: nel corso di un incontro dedicato a
Giotto )

         Il senatore della Lega Nord Giacomo Stucchi nonché presidente
del Copasir, diffonde gli scatti della partenza per Bucarest
dall’aeroporto di Orio al Serio. Fotografa anche una famiglia rom
pronta a salire a bordo, e commenta… “In partenza per Bucarest.
Compagnia #lowcost. Vera low-cost. #nuoveesperienze” (fonte: Facebook)

                L’onorevole Michaela Biancofore (Forza Italia) si
lancia in alcune importanti previsioni per l’autunno-inverno.
Economiche ? Sociali ? Politiche ? Non proprio “Sulla moda per me
verde in ogni sfumatura e tanto bianco. Abiti dunque con le sfumature
della natura e il candore delle cime innevate. Per i profumi essenze
di sandalo, tabacco e mirra: mistero e intensità” (fonte: Il Giornale)

               Sulle tv e sui siti dei più importanti media americani
è stato pubblicato un video del 2005 nel quale Donald Trump candidato
repubblicano alla presidenza Usa parla con un presentatore tv, si
lasciava andare ai seguenti commenti… “Ci ho provato, a scoparla. Mi
sono mosso su di lei come una cagna. Ed era sposata. Poi di colpo la
vedo, aveva le grosse tette finte e tutto quanto. Era rifatta… Sono
attratto dalle belle donne e comincio a baciarle subito, è come un
magnete. Bacio, senza aspettare. E quando sei una star puoi fare
quello che vuoi. Afferrale dalla f**a. Puoi fare tutto” (fonte:
Washington Post )

        Tv2000 intercetta Antonio Razzi senatore di Forza Italia dal
parrucchiere, e lo intervista proprio su quest’ultima vicenda “Trump
in difficoltà? Mah… io questo non credo. Non condivido quando si va a
ricordare i fatti successo 11 anni fa. Tutti, donne, uomini, chi è che
non ha uno scheletro nell’armadio? Se andiamo a riprendere tutto
quello che è successo negli anni precedenti non ci cantidiamo nessuno.
Le offese di Trump alle donne? Guarda, molte volte tra uomini si
dicono tante cose. Ma anche tra donna! Sa anche nel nostro Parlamento
quante cose si dice? Ma sono battute, non bisogna riprendere quelle
battute che viene rivolte… che è state rivolte alle donne, figurati.
Le donne, poi, numero uno. Senza le donne noi non facciamo niente!“
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