Albano Laziale, emendamento del centrodestra: "Istituire subito un fondo agevolazioni tributi e tariffe"

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Albano Laziale, emendamento del centrodestra: "Istituire subito un fondo agevolazioni tributi e tariffe"
Albano Laziale, emendamento
del centrodestra: “Istituire
subito un fondo agevolazioni
tributi e tariffe”
In occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2020
del Comune di Albano Laziale, i gruppi consiliari Lega,
Fratelli d’Italia, Forza Italia, Area Democratica,
condividendo l’iniziativa politica con la lista
civica La Città, hanno depositato una proposta di emendamento
che cercando di anticipare i tempi va incontro al rilancio
delle attività economiche della città di Albano Laziale.

Con tale iniziativa si chiede all’amministrazione comunale di
istituire un apposito capitolo di spesa denominato, “FONDO
AGEVOLAZIONI TRIBUTI E TARIFFE”, per un importo non inferiore
a 1.000.000,00 € da destinare alla riduzione totale della TARI
per un periodo di 6 mesi a favore di tutte quelle attività
Albano Laziale, emendamento del centrodestra: "Istituire subito un fondo agevolazioni tributi e tariffe"
commerciali, imprenditoriali e professionali della Città di
Albano Laziale, che sono state costrette dai vari DPCM alla
chiusura. Affrontando questa emergenza con lo spirito di
collaborazione che ci contraddistingue, fermamente convinti
che per uscire da questa crisi che ha messo in ginocchio il
tessuto produttivo e consentirne il rilancio sia
indispensabile destinare fondi dedicati a questo scopo. Con
questo obiettivo si è proceduto ad individuare alcuni capitoli
di bilancio dove recuperare le risorse necessarie tra cui:
1) Risorse disponibili per mancate spese per servizi alle
scuole quali energia, riscaldamento ecc…
2) Utilizzo della quota di utile di spettanza del Comune di
Albano proveniente dalla società partecipata Volsca Ambiente
come stimato in bilancio
3) Riduzione del capitolo relativo ai contributi per
festeggiamenti
4) Utilizzo di parte del fondo di riserva.
La presente proposta è stata firmata ed elaborata dai
consiglieri di opposizione Matteo Orciuoli, Massimo Ferrarini,
Romeo Giorgi, Pina Guglielmino, Federica Nobilio , Edmondo
Segrella e Marco Silvestroni.
I proponenti dell’emendamento auspicano che il consiglio
comunale approvi la proposta all’unanimità, come primo segnale
di sostegno alle categorie che stanno affrontando difficoltà
economiche a causa dell’emergenza in corso. Con l’auspicio che
si possano condividere ulteriori interventi economici a
sostegno di famiglie e di anziani in difficoltà.
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Emergenza       coronavirus,
raggiunto     accordo    per
anticipo CIG: entro Pasqua i
primi assegni
Sottoscritta la convenzione per l’anticipo della cassa
integrazione da parte delle banche ai lavoratori sospesi a
causa dell’emergenza coronavirus. Il governo con la ministra
del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, l’Abi e
le parti sociali, dopo un lungo confronto in videoconferenza,
hanno infatti condiviso un protocollo che consente l’anticipo
ai beneficiari degli ammortizzatori scoiali previsti dal
decreto “Cura Italia”.
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“Un risultato molto importante grazie al quale milioni di
lavoratori potranno vedersi riconoscere dalle banche una
rapida    anticipazione    dell’importo     del   trattamento
d’integrazione salariale che gli spetta”, il commento della
ministra. Parla di “buona intesa” il segretario generale della
Uil, Carmelo Barbagallo. “Abbiamo ottenuto l’inserimento nel
testo del protocollo dell’esclusione di costi a carico dei
lavoratori per l’ottenimento delle anticipazioni”, spiega la
segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

Patuanelli: entro Pasqua primi assegni Cig – Grazie alla
convenzione appena firmata sull’anticipo della cassa
integrazione da parte delle banche ai lavoratori i primi
assegni di cassa potranno arrivare entro Pasqua. Lo ha detto
il ministro dell’Economia, Stefano Patuanelli intervistato da
Radio24. “Ciò che conta è il tempo – ha detto – non potevamo
attendere mesi per pagare la cassa. C’è stato un ottimo lavoro
della ministra Catalfo con l’Abi e le parti sociali”.

Abi a banche,no a costi Cig su lavoratori   – L’Abi invita le
banche associate “, nell’applicare          la Convenzione”
sull’anticipo della Cig siglata questa notte con il ministero
del Lavoro e i sindacati, “ad evitare costi per i lavoratori
che beneficeranno dell’anticipazione in coerenza con le
finalità e la valenza sociale dell’iniziativa”. Lo si legge in
una nota dove invita anche “le banche e tutte le parti
coinvolte, in particolare INPS, Regioni e Province autonome
che gestiscono gli ammortizzatori sociali, a collaborare per
assicurare la più tempestiva attuazione della convenzione”.

Abi ha concordato modalità semplificate per determinare
l’importo dell’anticipazione (1.400 euro) dei trattamenti
ordinari di integrazione al reddito e di cassa integrazione in
deroga previsti dalla convenzione siglata questa notte con
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ministero del Lavoro e sindacati. In una nota, l’associazione
sottolinea come si sia “tenuto conto della durata massima
dell’integrazione salariale – 9 settimane – definita allo
stato dal Decreto Legge “cura-Italia” in considerazione dei
bisogni immediati dei lavoratori sospesi dal lavoro” e per ”
rendere operativa la misura nel più breve tempo possibile”. La
convenzione favorisce anche la gestione delle pratiche in
“remoto”, così da limitare l’accesso in filiale alle esigenze
indifferibili, in coerenza con quanto concordato tra ABI e i
sindacati dei bancari Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e
Unisin lo scorso 24 marzo 2020. Per questa ragione l’Abi
raccomanda che i lavoratori interessati si rivolgano per
telefono alla propria banca in modo che non sia necessario
recarsi in banca per ricevere l’importo sul conto corrente.
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Genzano, Nemi e Velletri.
Droga a domicilio: in manette
11 persone e segnalate 87
VELLETRI (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Velletri,
supportati nella fase esecutiva da quello del Gruppo di
Frascati, dal Nucleo CC Cinofili di “Santa Maria di Galeria”,
dal Nucleo Elicotteri CC di Pratica di Mare, hanno dato
esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP
presso il Tribunale di Velletri su richiesta della locale
Procura della Repubblica, nei confronti di 11 indagati
ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio/ detenzione
ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
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Il provvedimento trae
origine da un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica
presso il
Tribunale   di   Velletri,   condotta   dai   militari   dell’Arma
nell’arco temporale
aprile/ dicembre 2019, che ha consentito di:
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ricostruire l’organigramma e
l’attività svolta da un sodalizio dedito allo spaccio di
stupefacenti
prevalentemente nell’area di Velletri, Genzano di Roma,
Nemi. In particolare, è
stato dimostrato che gli spacciatori, per passare
inosservati, avevano adottato
una serie di precauzioni, con specifico riferimento al
ricorso ad un codice
cifrato nelle comunicazioni con gli assuntori (in cui al
droga veniva
definita “caffè”, “aperitivo”, “bacetto”, “pizza”,
“fiori per la fidanzata”,
“camicia”) e all’utilizzo di metodi di “consegna
volante”, in base al quale
lo stupefacente veniva consegnato in orari e luoghi
sempre differenti, di volta
in volta concordati con i singoli “clienti”;
trarre in arresto in flagranza di
reato complessivi      nove    soggetti   a    riscontro
dell’attività
tecnica;
recuperare complessivi 400 gr di
sostanza stupefacente;
documentare circa 60 episodi
giornalieri di spaccio di stupefacente, in particolare
cocaina, per un volume di
affari del sodalizio oscillante tra i 2.500,00 ed i
3.000,00 Euro
quotidiani;
sequestrare Euro 12.000,00 in
contanti, provento dell’illecita attività di spaccio;
segnalare all’autorità Prefettizia di
Roma complessivi 87 acquirenti.
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Bracciano,    misure    anti
Covid-19.     Contro     gli
“irriducibili” il Sindaco
attiva   nuove   misure   di
controllo: “Scende in campo
il drone”
BRACCIANO (RM) – Un drone ha già effettuato il primo giro di
prova per l’intero territorio di Bracciano al fine di
controllare i contravventori al decreto sul Coronavirus che
impone a tutti di rimanere a casa salvo necessità inderogabili
come l’acquisto di beni di prima necessità.
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Maggiore stretta sui controlli da parte dell’Amministrazione
Tondinelli che vede da oggi un ulteriore importante aiuto:
“Abbiamo pensato di far scendere in campo un drone – dice il
Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – che potrà in breve
tempo arrivare anche nei vicoli e nelle strade secondarie
della città per monitorare ancora più minuziosamente il
territorio e riportarci indietro le immagini di chi è a
passeggio, gioca a pallone o si aggrega nei cortili e aree
vicino casa. Questa decisione è indispensabile e serve ad
affiancare il grande lavoro che stanno facendo le forze
dell’ordine con posti di blocco per la città e sorveglianza
dei punti strategici. Ribadisco che è importante in questo
momento seguire alla lettera il decreto sul Coronavirus.
Soltanto assicurando il rigore e il rispetto delle regole
potremo presto uscire da questa situazione”.

Tondinelli fa inoltre sapere che l’amministrazione ha messo in
campo tutte le iniziative possibili per andare incontro alle
famiglie in difficoltà, non solo quelle già note e mappate ma
anche nei confronti dei nuovi nuclei familiari che attualmente
si trovano in condizioni di indigenza a causa della devastante
crisi economica che ha causato l’emergenza e lo stop alle
attività produttive e al comparto turistico.
Guidonia Montecelio, Ammaturo
(FdI): “Non esistono alibi
davanti a chi non ha soldi,
ha perso il lavoro ed il
sostentamento e non sa come
fare”
GUIDONIA MONTECELIO (RM) – L’ordinanza n° 658 firmata dal Capo
Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli del 29
marzo indica la suddivisione dei 400 milioni di euro destinati
ad incrementare il fondo di solidarietà dei Comuni.

Agli 8025 Comuni d’Italia sarà data una somma con il minimo di
600 euro predeterminato attraverso un riparto che tiene conto
della popolazione residente in base alla distanza tra il
valore del reddito comunale e il valore medio nazionale.

I redditi sono quelli dell’anno d’imposta 2017. Oltre al
contributo governativo i Comuni possono destinare alle misure
urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni che
dovranno essere versate su conto corrente ad hoc.

I comuni sono autorizzati a:

     Acquisizioni di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto
     di generi alimentari presso gli esercizi commerciali
     contenuto nell’elenco pubblicato dall’Ente sul sito
     istituzionale.
     2) Acquisto di generi alimentari o prodotti di prima
     necessità.

È l’ufficio dei servizi sociali di ciascun comune ad
individuare la platea dei beneficiari ed il relativo
contributo tra i nuclei familiari più esposti e tra quelli in
stato di bisogno con priorità per quelli non già assegnatari
di sostegno pubblico.

“C’è urgenza – dichiara il consigliere comunale di Guidonia
Montecelio di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo. – È
evidente – prosegue – che le necessità sul territorio sono
tante lo testimonia la cifra destinata alla nostra Città con
89.671 residenti che è seconda nella Regione Lazio dopo Roma:
475.396,55 oltre all’incremento per 169.882,50 per un totale
di 645.279,05 euro. In pratica 7,19 euro a persona che sono
una briciola, ed è proprio per questo che occorre fare presto.
Non esistono alibi davanti a chi non ha soldi, ha perso il
lavoro ed il sostentamento e non sa come fare”.
La Costituzione ai tempi del
Coronavirus
di Alessandro De Pasquale*

Si parla di prorogare, per ulteriori 15 giorni, le restrizioni
messe in atto dal Governo Conte in nome – giustamente – del
diritto costituzionale alla salute.

Visto però che abbiamo più volte scomodato la nostra amata
Carta Costituzionale, vorrei soffermarmi sui suoi “principi
fondamentali”, definiti tali dai nostri Padri Costituenti
perché esprimono le finalità, i valori e gli ideali dello
Stato.

Evito l’esegesi di tutti gli articoli di tali principi (non
credo neanche di esserne capace) ma vorrei soffermarmi, da
umile sindacalista, sul primo capoverso dell’articolo 1 della
Costituzione che recita: “L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro”. Bene! Fatta questa doverosa
premessa, vorrei capire dove si colloca questo fondamentale
principio nelle scelte del Governo che, a colpi di “decreti”
sfornati improvvisamente e comunicati in diretta Facebook,
hanno di fatto fermato l’Italia, lasciando morire di fame chi
ogni giorno “tira a campare”, calpestando la dignità dell’uomo
che, non ha caso, è anch’essa valorizzata e tutelata
dall’articolo 2 della Costituzione: “La Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo,
sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità
e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale”.
Il Governo, in questo difficile momento di crisi sanitaria,
tra le sue “impopolari” decisioni, deve comunque avere il
coraggio di garantire al popolo la possibilità di lavorare,
promuovendo tutte le condizioni opportune, eliminando gli
ostacoli e tutelando così l’interesse economico, la libertà,
la dignità e la personalità del lavoratore.

Se tutto questo non sarà possibile, non è un Governo degno
della nostra amata Italia.

*Presidente Nazionale SIPPE

Negoziato con l’UE sul fronte
del     coronavirus:      non
demoliamo casa nostra, perché
in dissidio col vicino del
terzo piano. E non diamo
etichette politiche all’unità
europea
di Alessandro Butticé

Capisco che i governi contrari alle proposte italiane, e non
solo, hanno bisogno del tempo necessario a ottenere il
consenso politico e dell’opinione pubblica nazionale a misure
apparentemente contrarie al loro interesse. Ognuno ha
questioni domestiche da regolare.

Ma è più che legittima l’irritazione italiana verso il rinvio
di addirittura due settimane della decisione del Consiglio
Europeo sulle misure economiche europee per fare fronte, con
la massima urgenza, al carattere senza precedenti dello shock
causato dal Covid-19 in tutti i Paesi europei.
Ciò nonostante, tanti articoli e commenti letti sulla stampa
ed i social mi sembrano testimoniare una grande confusione nel
nostro Paese, che rischierà di fare molto male a tutti. Ad
esempio quella che continua a identificare l’UE (l’«Europa»,
come viene maldestramente chiamata dalla narrativa nostrana)
in alcuni governi di Stati che, come l’Italia, ne fanno parte
e che possono anche avere visioni ed interessi diversi dai
nostri. Come succede in tutti i condomini. E certi commenti mi
fanno pensare al condomino talmente esasperato che si dichiara
pronto persino a fare demolire tutto il palazzo in cui abita.
Solo perché il vicino del terzo piano non vuole autorizzare la
riparazione del suo appartamento allagato, e chiede un rinvio
della decisione condominiale. Senza tenere nemmeno presente
che l’Amministratore del Condominio (la Commissione Europea),
supportata da altri condomini, sta invece sostenendo il
finanziamento di quelle riparazioni.

Ma stiamo diventando matti?

Io temo che chiunque dica di voler arginare la nostra crisi
più grave dalla Seconda Guerra Mondiale seminando vento,
rischierà di fare raccogliere la tempesta della storia a tutto
il nostro Paese.
Facciamo quindi lavorare il governo, sia sul piano dei
rapporti e del negoziato con l’UE che sul fronte del virus.
Durante una manovra complicata e pericolosa è sempre insano
urlare e distrarre continuamente il manovratore.
Poi, quando sarà cessato il pericolo, ci sarà il tempo per
trarre conclusioni ed eventuali insegnamenti.
Ma ora siamo in situazione di grande emergenza e pericolo, che
richiede quindi massima serietà ed impegno da parte di tutti.
Governo, opposizioni e Unione Europea. Non disgustosa
propaganda elettorale che porterebbe solo alla gestione delle
macerie.

Guido Pettarin, deputato goriziano di FI, ci ha ricordato
proprio oggi che non esiste solo il vicino del terzo piano, ma
anche quello del pianerottolo. E che da Gorizia e Nova Gorica
arriva ancora una volta un grande esempio dell’autentico
spirito europeo. Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha
raccontato del bellissimo gesto di solidarietà ricevuto dal
sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavic, che ha messo a
disposizione uomini della protezione civile slovena, piatti
caldi e respiratori per ambulanze”. Così. Pettarin ha
giustamente ricordato che “questo è il vero spirito europeo.
Gorizia e Nova Gorica hanno scritto insieme una pagina
importante per riscaldare il sentimento europeo che oggi
rischia di essere sopito e addirittura messo da molti in
discussione. Questi gesti possono apparire poco significanti,
ma in essi si nasconde l’anima autentica dell’Unione europea e
dei cittadini europei”. Senza dimenticare inoltre che la
pandemia non sta falcidiando solo l’Italia, ma tutti i paesi
europei. Cui stanno facendo tutti fronte. Ognuno secondo i
propri mezzi e le proprie capacità, in mancanza di una vera
politica europea della salute che ne attribuisca una
competenza operativa sovranazionale all’UE.

Agli amici che continuano a credere come me nell’Europa unita
(per le ragioni ed anche per i timori espressi e i limiti
indicati nella mia recente lettera aperta ai presidenti delle
Istituzioni UE) chiedo di non dare mai nessuna etichetta
politica, e tanto meno partitica, all’UE.

L’Europa è e deve essere infatti la casa di tutti. Senza
colori partitici, siano essi a favore o contro.

Così come il Coronavirus è il nemico di tutti, e tutti
dovremmo pertanto contribuire alla sua lotta per sconfiggerlo.
Senza colorarlo politicamente come sembra farsi solo in
Italia.

Il peggiore servizio che potremmo infatti offrire all’Unità
Europea, unica salvaguardia dalle tragedie dei secoli scorsi –
nonostante le tante modifiche auspicate, anche dei processi
decisionali, come dimostrato in questi giorni – è quello di
darle una connotazione politica. Sia essa progressista,
conservatrice, di centro, di nord, di sud, ecc. . E di
confondere il palazzo di casa nostra, con le idee di altri
condomini. E per questo decidere di distruggerlo, invece che
ristrutturarlo e migliorarlo. Dimenticandoci che all’interno
c’è anche la nostra casa, ed in essa i nostri figli.
Albano, raccolta beni di
prima necessità per famiglie
in difficoltà: anche Conad
Cecchina            aderisce
all’iniziativa di FdI
ALBANO LAZIALE (RM) – Prosegue la campagna “Povera Patria”
lanciata da Fratelli d’Italia dedicata a quelle famiglie
povere o che stanno scivolando nella povertà a causa della
crisi che si è aperta con l’emergenza legata all’epidemia del
virus COVID-19.

La campagna ha come obiettivo quello di raccogliere presso i
supermercati i beni di prima necessità, come alimenti,
disinfettanti e quanto
altro necessario per il vivere quotidiano, che saranno resi
disponibili all’uscita
dei supermercati che aderiscono all’iniziativa dove sono stati
collocati dei
cartoni per lasciare la pasta, il latte e i beni di prima
necessità che,
insieme agli attivisti di Fratelli d’Italia e dove possibile
per mezzo del
personale autorizzato, verranno distribuiti alle famiglie che
ne hanno bisogno.

E dopo l’avvio dei giorni scorsi che ha visto l’adesione
all’iniziativa del supermercato Eurospin di Ariccia di via
Quarto Negroni è arrivata oggi anche l’adesione da parte del
centro Conad di Cecchina.
Soddisfazione da parte di Roberto Cuccioletta, coordinatore di
FDI di Albano. “Facciamo appello ai direttori dei vari
supermercati – ha detto Cuccioletta – nel condividere con noi
questa iniziativa a favore delle famiglie in stato di
emergenza. Quindi a contattare il nostro Simone Carabella
responsabile dell’iniziativa, al numero 3291268024 che si farà
carico di coordinare le raccolte con le associazioni
autorizzate”.

 Albano laziale, famiglie in difficoltà Fratelli d’Italia
 lancia la campagna “Povera Patria”. Già raggiunto accordo con
 un supermercato
Coronavirus, contagi in calo:
la fase di discesa potrebbe
iniziare nei prossimi giorni
“Speriamo che Italia e Spagna siano quasi arrivate alla
stabilizzazione, ma il virus non se ne andrà da solo e serve
uno sforzo ulteriore”. Lo ha detto il dottor Mike Ryan
dell’Oms rispondendo ad una domanda sull’epidemia di
coronavirus nei due paesi. “La questione è non solo come
stabilizzare i contagi, ma è come ridurre i contagi. E per far
questo non è solo una questione di lockdown: andare giù con i
contagi significa rafforzare lo sforzo sanitario pubblico per
spingere giù il virus. Su questo bisogna concentrarsi, su
quale strategia adottare per spingere già il virus”.
Sono complessivamente 75.528 i malati di coronavirus in
Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.648. Domenica
l’incremento era stato di 3.815, più del doppio. Il dato è
stato fornito dalla Protezione Civile. Si registrano 11.591 i
morti, con un aumento rispetto a ieri di 812. Domenica
l’aumento era stato di 756.

Crescono anche i guariti. Sono 14.620 le persone guarite in
Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.590 in più di
ieri. E’ l’incremento più alto dall’inizio dell’emergenza. Il
dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento
dei guariti era stato di 646. “Oggi registriamo 1590 guariti,
il dato più alto dall’inizio dell’emergenza coronavirus” in un
singolo giorno, che porta il totale dei pazienti che hanno
sconfitto l’infezione a 14.620″. Lo ha detto il commissario
Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

L‘Italia supera i centomila contagiati dal coronavirus. A 40
giorni dalla scoperta del ‘paziente uno’ – il 38enne di
Codogno – il numero di coloro che hanno contratto il virus,
comprese le vittime e i guariti, è di 101.739. “Ognuno di noi
deve rispettare le indicazioni delle autorità, dobbiamo
seguire l’indicazione di rimanere a casa e uscire solo per lo
stretto indispensabile, perché solo rispettando queste misure
riusciremo a sconfiggere il virus prima possibile”. Lo ha
detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in
conferenza stampa commentando il dato delle oltre 6mila
denunce fatte ieri dalle forze di polizia agli italiani che
hanno violato i divieti. “E’ un comportamento che non va
tenuto – ha aggiunto – bisogna evitare il contagio di altri
persone”.

“Anche in questa giornata i dati – con la sola eccezione dei
deceduti, per i quali ripeto ancora per vedere un effetto
serve un intervallo temporale maggiore – sono dati in linea
con quelli degli ultimi giorni: calano i positivi, pur a
fronte di tamponi non inferiori ad altri giorni, quello dei
ricoverati in terapia intensiva non è più marcatamente alto
come a inizio scorsa settimana“. Così il presidente del
Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in
conferenza stampa alla Protezione civile. “Stiamo andando
nella direzione giusta e non dobbiamo minimamente cambiare
strategia. Non sarà un processo di ritorno alla normalità dal
niente al tutto, sarà graduale, ma l’obiettivo è riuscire a
contenere la situazione adesso, prevenire ulteriori focolai
epidemici, specie come quelli visti (al Nord, ndr) e
ripristinare il più possibile un normale stile di vita”. Così
il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco
Locatelli.

Altri due medici si aggiungono alla lista dei decessi tra i
camici bianchi per Covid-19: sono, si apprende dalla
Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Guida Riva,
medico di Bergamo, e Valter Tarantini, ginecologo di Forlì. Il
totale dei decessi sale quindi a 63. Intanto, secondo gli
ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi a ieri,
sono 8.358 gli operatori sanitari contagiati, 595 in più
rispetto al giorno precedente.

Sono partiti in Italia i test preclinici di cinque vaccini
contro il coronavirus. Sono tutti condotti dall’azienda
biotech Takis, i risultati sono attesi a metà maggio e la
sperimentazione sull’uomo potrebbe partire in autunno. Lo ha
detto all’ANSA l’amministratore delegato dell’azienda, Luigi
Aurisicchio. I vaccini si basano su diverse regioni della
proteina Spike, la principale arma con cui il virus aggredisce
le cellule respiratorie umane.
LA CURVA DEI CONTAGI E IL PICCO – Si va consolidando il ritmo
con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al
coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau
e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo
indicano i fisici che curano la pagina Facebook ‘Coronavirus-
Dati e analisi scientifiche’, rilevando che “il punto è la
velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà
dall’efficacia delle misure di contenimento”.      Secondo il
viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri “In queste ore, in
cui viviamo un’altalena di speranza ed estrema lucidità per
restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi
cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire
che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi
ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del
picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la
diminuzione del contagio“. Così Sileri sul blog delle Stelle
dove sottolinea la necessità di fare più tamponi. “L’aumento
del numero dei tamponi, per usare una parola che tutti
conosciamo e che rimarrà nella nostra memoria, rappresenta la
direzione giusta da seguire. Lo ribadisco da diversi giorni e
la scelta di incrementare il numero dei test è stata portata a
regime: i tamponi, o comunque i test diagnostici, per
individuare i positivi, vanno condotti su tutte le persone
esposte e/o venute a diretto contatto con una persona colpita
dal virus” afferma Sileri che mette al primo posto la
necessità di fare tamponi al personale sanitario “ad essi
devono essere rivolti screening anamnestici da altri medici
competenti, per verificare e tracciare che all’inizio e alla
fine del turno di lavoro, possano essere insorti dei sintomi
aspecifici o specifici”. Poi ci sono le altre categorie di
lavoratori da sottoporre a test regolari e ciclici: le forze
dell’ordine, i farmacisti, gli addetti nei supermarket; i
giornalisti, ovvero tutti coloro che hanno un’esposizione al
pubblico frequente e regolare sempre sulla guida di un medico
competente.
BANDIERE A MEZZ’ASTA NEI COMUNI – “Domani alle 12 noi sindaci,
in tutta Italia, esporremo sulla facciata del Comune la
bandiera a mezz’asta e osserveremo un minuto di silenzio. Sarà
il nostro modo per ricordare le vittime del coronavirus, per
onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari,
per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno
l’uno all’altro, come sappiamo fare noi sindaci”. Lo dichiara
Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che ha
aderito all’iniziativa lanciata dal presidente della Provincia
di Bergamo, Gafforelli per i sindaci del suo territorio, e
l’ha allargata a tutto il Paese. “I sindaci, da destinatari e
custodi delle preoccupazioni delle comunità che amministrano,
sopportano una forte pressione e si fanno carico di una grande
responsabilità davanti ai cittadini. Nonostante la situazione
di grave emergenza che viviamo – osserva Decaro – non vogliamo
far prevalere lo sconforto, ma stare uniti sia nel gravissimo
lutto che colpisce più duramente alcune aree del Paese, sia
nella solidarietà che deve tenerci tutti insieme”.

Mascherine, visiere, camici, e guanti: quali dispositivi usare
a seconda del livelli di rischio per medici e per tutti gli
operatori della sanità. Lo indica un documento di
aggiornamento sull’uso delle protezioni dell’Iss, approvato
dal Comitato tecnico scientifico e dal ministero della Salute.
L’obiettivo, spiega il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro,
è garantire la protezione del personale sanitario “che sta già
pagando un prezzo altissimo, e proteggere anche al meglio i
pazienti alla luce delle ultime evidenze scientifiche”.

La riapertura delle attività “va programmata, altrimenti non
se ne può parlare”. Lo afferma a Rainews24 il virologo
dell’Università di Padova Andrea Crisanti, secondo cui bisogna
ad esempio fornire di dispositivi di protezione gli operai
delle aziende e la diagnosi deve essere accessibile a tutti
sia come test sia in termini di tamponi”. Non si può cioè,
avverte, “mandare le persone a lavorare senza fare prima il
test per vedere se sono positive”. Secondo il presidente
della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo)
Filippo Anelli bisognerà utilizzare test rapidi per capire
quali soggetti hanno sviluppato immunità contro il nuovo
coronavirus e possono dunque per primi tornare a lavoro quando
ci sarà la ‘riapertura’ del Paese e delle attività. E’ questa
una “ipotesi di lavoro” ed una “possibile soluzione”, afferma
all’ANSA Anelli “una volta che tali test verranno
perfezionati, si auspica a breve termine, e che l’Iss li avrà
validati”

Fondazione Rugby Frascati: la
nota   di   addio   a   Paolo
Paoletti
“Ciao Paolo ,

ieri ci hai lasciato silenziosamente mentre tutti noi ,
soffrendo , siamo costretti a rimanere a casa . Sei stato
discreto e sei andato via in un momento tragico per la
comunità , tanto che non ti potremmo accompagnare al tuo
funerale e quindi , nel nostro immaginario , sarai sempre
presente, anche per il lutto mancato .

Sarai sempre presente perché Te , con Tanfani e Spagnoli ,
avete fatto inchinare le prime linee di tutto il mondo ….e poi
con Paladini , Bargelli , Soli , Porzio , Giorgetti , Balestra
,De Simone , Pasquini …, e le nuove leve , che onorano la
maglia della nazionale , siete stati l’anima del Rugby
Frascati .

Sarai sempre presente anche per la tua esuberanza di giovane
frascatano cresciuto tra i vigneti , che per chi non ti
conosceva a volte appariva eccessiva , ma ti rendeva ai nostri
occhi di giovani rugbisti un mito .

Sarai sempre presente per la tua indipendenza , per la tua
lealtà , per la tua capacità di valutare le cose scevro da
ogni preconcetto

Sarai sempre presente per i tanti aneddoti con te vissuti sul
campo e fuori campo

Oggi ti stanno salutando da tutta Italia , il Presidente della
FIR Gavazzi, il segretario Peruzza, il Presidente del Comitato
regionale , gli ex Blessano, Pratichetti, Ancillotti, Vittorio
Munari, Camiscioni e tanti ex nazionali ed ex rugbisti
italiani e stranieri , perché Te Paolo , eri conosciuto nel
mondo rugbistico internazionale

Sarai sempre presente alla tua meravigliosa famiglia che
abbracciamo , Luisa come una sorella e Andrea e Francesco come
nipoti .

Sarai sempre presente perché di fronte ad una accusa ingiusta
hai , con dignità , aspettato che la verità venisse a galla
dandoti ragione . Da vero rugbista non hai mai pianto ma hai
lottato

Sarai sempre presente perché ci hai dato anche tu la forza per
fare rilanciare la storia del Rugby Frascati

Noi ti promettiamo Paolo che saremo sempre presenti per i tuoi
cari e che gli impegni assunti insieme di realizzare , il
campo , il monumento e il libro li porteremo a compimenti
anche per te .

Ciao Paolo alziamo il bicchiere di vino per brindare a te , e
sappi che non ti libererai di noi, perché ti daremo fastidio ,
sorridendo e raccontando di te , nei nostri incontri e nei
nostri ricordi , come sempre , nel nostro non dietetico terzo
tempo , spesso contro i consigli dei medici , ma per la gioia
della vita

Viva Paolo Paoletti . Viva il Rugby Frascati . !
Castelli e litorale, peggiora
il bilancio: oggi 31 nuovi
positivi al coronavirus
Oggi nel territorio della Asl Roma 6 si contano 31 nuovi casi
positivi. Due sono i decessi: una donna di 91 anni e uomo di
74 anni con patologie pregresse. Un paziente è guarito.
Trentotto persone sono uscite dall’isolamento domiciliare.
All’Ospedale dei Castelli saranno attivati ulteriori sette
posti di terapia intensiva #covid19 martedì 31 Marzo. A
Genzano parte il laboratorio per il test #covid19 che entra
nella rete dei laboratori del sistema regionale entro il 3
Aprile. Continuano i controlli nelle case di riposo del
territorio
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