L'ULTIMATUM DI PUTIN: MINACCIA GUERRA AL SOSTEGNO DI ERDOGAN ALL'ISIS.
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REDAZIONE NOICOMUNISTI L’ULTIMATUM DI PUTIN: MINACCIA GUERRA AL SOSTEGNO DI ERDOGAN ALL’ISIS. PUTIN DÀ UN ULTIMATUM ALLA TURCHIA: “BASTA A OGNI AIUTO MILITARE ALL’ISIS” Traduzione di Guido Fontana Ros 05/08/2015 Finisce il riavvicinamento Russia-Turchia, dopo gli accordi preliminari per il gasdotto South Stream? Da 2 giorni circolano per il web notizie circa un duro confronto verbale tra Putin e l’ambasciatore turco a Mosca. Il casus belli sarebbe l’appoggio turco ai tagliagole dell’ISIS.
L’ULTIMATUM DI PUTIN: MINACCIA GUERRA AL SOSTEGNO DI ERDOGAN ALL’ISIS. P UTIN DÀ UN ULTIMATUM ALLA T URCHIA : “B ASTA A OGNI AIUTO MILITARE ALL ’ISIS” Articolo di Gordon Duff, Senior Editor del 4/8/2015 FONTE Traduzione di Guido Fontana Ros Il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con l'ambasciatore turco ha emesso un ultimatum verbale per chiedere la fine immediata del sostegno della Turchia all’ISIS e delle violazioni della sovranità della Siria. Nel fare questo, Putin ha tracciato una linea rossa sulla questione siriana, dopo settimane di escalation da parte della NATO contro questa nazione assediata. Con una mossa sorprendente, il presidente russo Vladimir Putin ha stigmatizzato il presidente turco Recep Erdogan, definendolo un “dittatore” e minacciando di rompere i rapporti diplomatici con la Turchia poiché Putin sostiene che Erdogan sostenga con continuità l'organizzazione terroristica ISIS. Si ritiene che questa sia la risposta alla dichiarazione di Erdogan, ripresa ieri da tutta la stampa occidentale, che Putin gli aveva detto che la Russia non era più intenzionata ad aiutare la Siria nella guerra contro Al Qaeda, l’ISIS e le loro organizzazioni sorelle sostenute dall’occidente. Putin ha convocato l'ambasciatore turco a Mosca, Umit Yardim al Cremlino per quella che si è rivelata essere una diatriba di due ore con accuse di fuoco da parte di Putin restituite al mittente dall’ambasciatore turco. Questa è la migliore sintesi dei passaggi chiave delle affermazioni di Putin: “Informi il dittatore Erdogan di andare all'inferno e che se non pone fine al sostegno ben definito e facilmente dimostrabile all’ISIS, la Russia romperà le relazioni diplomatiche. Siamo pronti a trasformare la Siria in una grande Stalingrado per la Turchia e per i suoi alleati sauditi, quella piccola banda viziosa di Hitler in erba.
Il suo piccolo dittatore è un ipocrita, attacca il colpo di stato militare in Egitto, mentre, allo stesso tempo, sta cercando di rovesciare il governo eletto della Siria. Allo stato attuale, la Cina, l'Iran e la Russia garantiranno la sopravvivenza della Siria”. In un articolo del Moscow Times, una pubblicazione controllata dal collaboratore della CIA Booz Allen Hamilton, viene data una versione diversa dove è l'ambasciatore Yardim a gridare contro Putin e a incolpare la Russia di tutti i mali della Siria. In quanto organo dei media di proprietà straniera, quindi illegale, il Moscow Times sarà venduto, nel mese di settembre del 2015, a proprietari russi in forza di decreto governativo che impone il cambio di proprietà. L'incontro si dice sia durato più di due ore ed è avvenuto a porte chiuse. La versione che noi abbiamo delle dichiarazioni, è trapelata da fonti vicine al presidente Putin. Crediamo che le dichiarazioni sopra citate siano da considerarsi un ultimatum. Ieri, il presidente Obama ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero fornito supporto aereo agli jihadisti addestrati dagli Stati Uniti che combattono all'interno della Siria. La dichiarazione della Casa Bianca potrebbe essere stato fraintesa dal Wall Street Journal di proprietà di Murdoch. Il giornale, in un altro caso di “mission creep”1 ha citato fonti anonime e spurie del Pentagono che abbelliscono la dichiarazione del presidente con l’inclusione di attacchi aerei contro le forze di Assad. E’ molto probabile che, non avendo la Casa Bianca ancora chiesto, all’inizio di questa mattina, ora di Washington, una ritrattazione della storia del WSJ, questo possa essere stato un fattore che ha contribuito alla rabbia di Putin. In gran parte, il Wall Street Journal è diventato un organo dei piani di Netanyahu da quando Murdoch acquistò la pubblicazione nel 2011. Netanyahu da tempo si vede come il vincitore finale, in ogni confronto militare tra Russia, la Cina e la NATO e il Giappone. L A TRAMA SI INFITTISCE Un altro fattore probabile che contribuisce all’attacco di Putin a Erdogan è la questione dell'abbattimento del MH17, il volo delle Malaysian Airlines abbattuto in Ucraina. La scorsa settimana, la Russia ha posto il veto alla scelta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di istituire un tribunale investigativo senza precedenti per giudicare la questione sulla basi di risultati non ancora rilasciati delle indagini olandesi (NATO). Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha chiarito che non ha nessuna fiducia in un'indagine gestita dalla NATO e che la Russia vede questo come un tentativo occidentale di stravolgere ciò che la Russia ritiene un attacco terroristico false flag da parte di Kiev, in una vittoria propagandistica contro la Russia. La Russia si trova di fronte al continuo tentativo di incolpare dell'abbattimento del MH17 un missile russo BUK2 quando non esiste alcuna prova a supporto di questo scenario, cui la la stampa occidentale ha aderito senza batter ciglio. 1 NDT: con questa espressione, letteralmente “deriva della missione”, si indica un travalicamento degli scopi originari di una missione, travalicamento generalmente non voluto. 2NDT: consiglio, a chi non la conoscesse ancora, la lettura dell’analisi dell’abbattimento da parte dell’Unione Russa degli ingegneri: http://www.noicomunisti.it/attualit%C3%A0/la-verit%C3%A0-sull-ucraina/102-analisi- della-tragedia-del-volo-mh17-da-parte-dell-unione-russa-degli-ingegneri.html
La Russia ha cercato di presentare prove, sostenuta dagli investigatori forensi tedeschi, che il MH17 sia stato abbattuto da un SU25 basato a Kiev, visto da più radar a raggio ravvicinato al Boeing 777, immediatamente prima del suo abbattimento. L'occidente ha rifiutato di prendere in considerazione questa evidenza come quando aveva rifiutato di accettare le prove dell'uso di armi chimiche da parte della Turchia contro i civili all'interno della Siria. Nel 2012, gli investigatori russi hanno tentato di presentare prove scientifiche circa l'uso di gas sarin turco da parte delle forze di al Nusra nei pressi di Aleppo. L'occidente ha rifiutato di esaminare le prove anche quando i pubblici ministeri turchi avevano ordinato l'arresto di due cittadini turchi e di terroristi stranieri sostenendo che operavano all'interno di impianti di produzione di sarin in Turchia. Non è stato fino che diventasse reale la possibilità di un confronto militare tra gli Stati Uniti e la Russia, che il presidente Obama accettasse la versione siriana degli eventi. Il giornalista investigativo Seymour Hersh delinea questo confronto e il ruolo di Erdogan nel l'uso di gas sarin contro i civili siriani nel suo libro The Red Line and The Rat Line. Nel mese di giugno 2015, Erdogan non è riuscito a ottenere la maggioranza in un’elezione nazionale, influenzata da un grande voto opposizione curdo a Erdogan. Erdogan ha continuato a governare senza formare un governo, fornendo così credibilità alla rivendicazione del Presidente Putin circa il regime dittatoriale di Erdogan. Si stima che almeno 25.000 combattenti ISIS siano transitati in Turchia alla volta della Siria e delll'Iraq dal 2011. Negli ultimi 18 mesi, un certo numero di ufficiali turchi sono stati uccisi o catturati all'interno della Siria. Inoltre, la maggior parte dei combattenti dell’ISIS e di al Nusra catturati dalle forze siriane, curde e irachene hanno raccontato della completa complicità della Turchia nelle loro operazioni terroristiche. Va notato che l'attacco terroristico del 20 giugno 2015, presumibilmente effettuato dall’ISIS contro gli oppositori politici curdi di Erdogan nella città di Suruc, è stato utilizzato per fornire una base razionale per l'attacco aereo turco sulla Siria e sull’Iraq. La Turchia ha effettutato centinaia di sortite contro i villaggi curdi oltre a fornire supporto aereo ai terroristi dell’ISIS che combattono contro le forze curde del PKK e del YPG. Un altro fattore importante comporterà un cambiamento epocale nelle relazioni saudite in Medio Oriente. In un articolo di oggi del Fars News Agency a Teheran, si legge quanto segue: “Al-Manar ha riferito che oltre 200 arabi sono stati arrestati dalle autorità siriane per le loro attività terroristiche e altri 700 si sono uniti ai gruppi di militanti che combattono l'esercito. Le fonti hanno aggiunto che i russi sono riusciti a convincere i leader sauditi che combattere l’ISIL e tutti i gruppi terroristici sia di grande importanza per tutti i paesi della regione. Secondo le fonti, la Russia ritiene che preservare il triangolo arabo-siro-egiziano manterrà sicura la situazione politica in Medio Oriente e che, se i gruppi terroristici riescono a distruggere questa formula, il terrorismo invaderà tutta la regione e raggiungerà l'Europa.
Queste fonti inoltre fanno notare che affinché la convergenza saudita-siriana raggiungera dei risultati proficui, c’è bisogno di tempo per la KSA per la riorganizzazione delle proprie fila interne in vista di un cambiamento strategico”. I L FALLIMENTO DI E RDOGAN Viste le mosse della NATO nella regione, tra cui sistemi antiaerei alla Lettonia, la militarizzazione della Polonia e il silenzio degli Stati Uniti sulle continue violazioni di Kiev degli accordi di pace di Minsk, Putin può aver scelto Erdogan come il “ventre molle” della NATO. A causa dei problemi politici interni di Erdogan e della sua probabile complicità negli attacchi terroristici false flag messi in scena contro i rivali politici, la guerra civile in Turchia è una possibilità molto reale. Vista l’approvazione “senza dubbi”, della NATO, della scorsa settimana, alle mosse della Turchia contro l'Iraq e la Siria, Putin potrebbe esigere il pagamento da parte degli Stati Uniti di 14 anni di bellicosità irragionevole.
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