Ricerche sull'evoluzione del Lago di Lugano Aspetti limnologici - cipais

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Istituto scienze della Terra
                  Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

             Ricerche sull’evoluzione del Lago di Lugano
                                           Aspetti limnologici

                                               Triennio 2016-2019

                                                 Campagna 2017

                                        Rapporto informativo sullo
                                stato d’avanzamento delle ricerche

                           Commissione Internazionale
                   per la protezione delle acque italo-svizzere

                                                    - Luglio 2017 -

Stato d’avanzamento delle ricerche sull’evoluzione del Lago di Lugano
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Stato d’avanzamento delle ricerche sull’evoluzione del Lago
di Lugano
Campagna 2017

La campagna d’indagini limnologiche 2017 sul Lago di Lugano è in corso di svolgimento e procede
secondo le modalità previste dal programma della Commissione per il triennio 2016-2019. Rispetto
al triennio precedente sono rimaste essenzialmente invariate sia le modalità e le frequenze di
campionamento, sia le procedure analitiche.

Campagna sui corsi d’acqua
Sui sette tributari e l’emissario del lago monitorati nell’ambito delle ricerche prosegue la misura
giornaliera delle portate da parte dall’Ufficio Federale dell’Ambiente (Cassarate, Magliasina, Tresa
e Vedeggio) e dell’IST-SUPSI (Bolletta, Cuccio, Laveggio e Scairolo). Inoltre, nel primo semestre
del 2017 sono stati effettuati tutti i campionamenti istantanei (mensili) per la valutazione della
qualità delle acque e dei carichi di nutrienti. I parametri analizzati sono quelli definiti dal
programma di ricerca. Sui tributari Vedeggio, Cassarate e Laveggio continuano a operare i
campionatori automatici per la misura dei carichi di azoto e fosforo. Purtroppo, i campionatori
continuano a raccogliere campioni a intervalli di tempo fissi. Diversi tentativi di passare alla
modalità di raccolta dei campioni proporzionale alla portata hanno dato esiti negativi, per ragioni
che restano da chiarire. Tutti i campioni d’acqua raccolti sono stati analizzati da parte del
laboratorio      dell’Ufficio   del      Monitoraggio       Ambientale     del     Canton      Ticino
(www4.ti.ch/dt/da/spaas/uma/ufficio/) e i risultati sono stati raccolti e validati dall’IST-SUPSI.
Attualmente, la raccolta e la verifica dei dati è aggiornata al mese di maggio.

Campagna sul lago
In ciascuna delle tre stazioni lacustri (Gandria, Melide e Figino) è proseguita la raccolta di misure
limnologiche da parte dell’IST-SUPSI. In ciascuna stazione sono stati misurati profili di
temperatura, conducibilità, ossigeno disciolto, pH, torbidità, clorofilla a e ficocianina mediante una
sonda multi-parametrica, con frequenza quindicinale. I pigmenti fotosintetici (clorofilla a e
ficocianina) vengono misurati mediante il sensore Trilux, aggiunto alla sonda multi-parametrica lo
scorso anno. Inoltre, sono stati raccolti campioni d’acqua a profondità discrete, per l'analisi
chimica, e campioni di clorofilla, fitoplancton e zooplancton, per l’analisi biologica. Come nello
scorso triennio, le analisi chimiche sono state effettuate con frequenza mensile, mentre quelle
biologiche sono avvenute mensilmente in gennaio-febbraio e quindicinalmente tra marzo e giugno.
Inoltre, in ogni mese e ogni stazione è stata effettuata una misura della produzione primaria oraria
mediante il metodo del 14C (bicarbonato radioattivo). I risultati delle analisi chimiche e delle misure
di clorofilla e 14C assimilato, forniti dal laboratorio UMAm, sono aggiornati ai mesi di maggio-
giugno (secondo il parametro). Il resto dell’attività analitica, che comprende la determinazione e il
conteggio del plancton (fitoplancton e zooplancton da crostacei) è in corso presso l’IST-SUPSI
(Marco Simona e Fabio Lepori). Si prevede che tutti i dati saranno raccolti in tempo per la stesura
del rapporto 2017 (maggio 2018).

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Andamento dei parametri più significativi (dati provvisori)

Tributari: portata e qualità delle acque
Dal punto di vista della qualità delle acque, i dati raccolti nella prima parte del 2017 sui tributari
confermano a grandi linee lo stato evidenziato nel 2016. Le concentrazioni di fosforo totale (TP)
sono apparse contenute quasi ovunque, fatta eccezione per il Rio Bolletta e il Livone, dove le
concentrazioni hanno superato la soglia di 100 µg L-1 durante almeno tre campionamenti (su
quattro effettuati). Per questi tributari, nel 2017, ci attendiamo quindi dei carichi areali annuali
ancora elevati e verosimilmente superiori agli obiettivi di risanamento. Concentrazioni eccessive di
ammonio (rispetto alle soglie previste dall’OPAc) sono state registrate durante tre campionamenti
nel Rio Bolletta e durante un campionamento nello Scairolo e nel Vedeggio. Inoltre, nel Rio
Bolletta, durante un campionamento, è stata registrata una concentrazione eccessiva di nitriti
(rispetto alle soglie di tossicità riportate in letteratura1,2).

Lago: aspetti fisico-chimici
Per quel che riguarda il lago, il primo semestre del 2017 è stato caratterizzato da una circolazione
tardo-invernale precoce (verificatasi già a fine gennaio nel bacino sud e inizio febbraio nel bacino
nord) e di intensità normale, favorita da una fine inverno piuttosto fredda. Anche se i dati non sono
ancora stati analizzati in modo definitivo, i profili di temperatura (Figura 1) e ossigeno (Figura 2)
indicano che, alla circolazione, la profondità massima di mescolamento delle acque ha raggiunto il
fondo nel bacino sud (95 m) e almeno 75 m nel bacino nord. Nel bacino sud, quindi, nel 2017 si è
ristabilita l’olomissi—ovvero si è interrotta la fase di meromissi instauratasi temporaneamente nel
2016 (come già nel 2014).
         La circolazione ha avuto effetti sull’insieme dei processi limnologici che operano nel lago.
Dal punto di vista termico, nel bacino sud, la circolazione completa ha causato un leggero
raffreddamento delle acque ipolimnetiche, la cui temperatura è scesa da 6.3-6.4°C a 6.2-6.3°C
(Figura 1). Il modesto raffreddamento (ca. 1°C) mostra che l’inverno del 2016/17, benché più
freddo dei precedenti, non è stato sufficiente ad azzerare l’accumulo di calore verificatosi
nell’ipolimnio durante gli ultimi 4-5 anni, marcati da circolazioni deboli o insussistenti.
Analogamente, nel bacino nord, malgrado il mescolamento relativamente profondo, il
monimolimnio (ca. 100 m- fondo) ha mantenuto temperature pari a 5.8°C, simili a quelle già
misurate negli anni scorsi.
         Dal punto di vista dell’ossigenazione, a causa del ritorno dell’olomissi, il bacino sud si è ri-
ossigenato fin sul fondo (Figura 2). Nel bacino nord, l’ossigenazione si è spinta fino ad almeno 75
m di profondità, dove a fine febbraio è stata misurata una concentrazioni di ossigeno disciolto (DO)
pari a 7.2 mg L-1. Com’è da attendersi, durante tutto il semestre, il monimolimnio del bacino nord è
rimasto anossico.
         Dal punto di vista dello stato trofico, la circolazione nella norma ha permesso l’atteso
trasferimento di fosforo dalle acque profonde allo strato produttivo del lago. Inoltre, nel bacino sud,
questo rifornimento di fosforo è stato favorito dall’accumulo verificatosi nell’ipolimnio durante tutto
l’anno precedente (a causa del lungo periodo di anossia a cui sono stati soggetti i sedimenti).
Perciò, nel bacino sud, alla circolazione, le concentrazioni di TP nello strato 0-20m hanno
raggiunto 56 μg P L-1 a Melide e 38 μg P L-1 a Figino—due valori superiori a quelli registrati
mediamente negli ultimi anni, soprattutto a Melide (Figura 3). Nel bacino nord, nonostante la
circolazione nella media, le concentrazioni di TP alla circolazione sono rimaste più contenute, non
superando 17 μg P L-1 a febbraio. Questo valore attesta la forte diminuzione dei tenori di fosforo

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osservata in questo bacino da circa un decennio. La circolazione nella norma si è tradotta anche in
un buon rifornimento di silice, in particolare nel bacino sud (risultati non illustrati).

Lago: aspetti idrobiologici
Nel primo semestre del 2017, l’andamento della biomassa fitoplanctonica (misurata come clorofilla
a) e della trasparenza (Figura 4) hanno indicato un classico avvicendamento tra una fase di
intorbidimento (culminata a marzo) e una fase di chiarificazione delle acque primaverile (aprile), a
cui è seguita una seconda fase di intorbidimento tardo-primaverile (maggio-giugno). Le dinamiche
primaverili, che in contrasto erano parse quasi assenti lo scorso anno, vanno attribuite ai picchi di
fitoplancton e zooplancton erbivoro che normalmente conseguono un sostanziale
approvvigionamento di nutrienti (TP e silice) nello strato produttivo alla circolazione. L’aumento di
clorofilla a osservato a partire da fine aprile denota probabilmente lo sviluppo di cianobatteri
filamentosi (dominati da Planktothrix) che da qualche anno a questa parte, almeno dal 2012,
caratterizza il periodo estivo.
         Per quel che riguarda lo zooplancton, i risultati (non ancora analizzati) preannunciano una
ripresa della componente erbivora (in particolare dei cladoceri Daphnia e Bosmina), che nella
prima parte del 2017 ha mostrato uno sviluppo più marcato rispetto a quello osservato negli anni
precedenti (2014-2016). Questo sviluppo va probabilmente ascritto alla maggiore profondità di
mescolamento delle acque raggiunta durante la circolazione, che ha causato un maggior
rifornimento epilimnetico di fosforo3. Rimane da verificare se il buon inizio permetterà agli erbivori
di mantenere popolazioni numerose anche nel periodo estivo ed evitare così il midsummer decline
osservato negli anni precedenti.
         Complessivamente, quindi il 2017 appare segnare un ritorno a condizioni limnologiche più
conformi a quelle osservate mediamente negli ultimi 10-15 anni, dopo 3-4 anni contraddistinti da
inverni miti, circolazioni deboli e dinamiche stagionali inconsuete.

                                                                                                          [°C]

                            4.50   5.50         6.50          7.50        8.50         9.50            10.50
                           0

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                     100
               prof. [m]

                     150

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Figura 1 Lago di Lugano, gennaio-febbraio 2017: profili di temperatura dopo la circolazione invernale.

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                                0.0       2.0        4.0         6.0    8.0             10.0              12.0           14.0
                            0

                           50

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Figura 2 Lago di Lugano, gennaio-febbraio 2017: profili di ossigeno disciolto dopo la circolazione invernale.

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Figura 3 Lago di Lugano, gennaio-febbraio 2017: profili di fosforo totale dopo la circolazione invernale.

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Figura 4 Lago di Lugano, 2017: andamento dei valori di trasparenza delle acque [m] e della clorofilla-a [mg
m-3] nelle tre stazioni di campionamento.

Riferimenti bibliografici

1
 Ministry of Water, Land and Air Protection, Government of British Columbia (MWLAP), 2001.
         Water Quality Criteria for Nitrogen (Nitrate, Nitrite, and Ammonia).Overview Report.
         Disponibile presso: http://www.env.gov.bc.ca/wat/wq/BCguidelines/nitrogen/
2
 Istituto scienze della Terra (IST-SUPSI). 2016: Ricerche sull’evoluzione del Lago di Lugano.
         Aspetti limnologici. Programma quinquennale 2013-2015. Campagna 2015 e sintesi
         pluriennale. Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (Ed.);
         93 pp.
3
 Lepori, F., Roberts, J.J., Schmidt, T.S., 2017. A paradox of warming in a deep Alpine lake.
         Manoscritto sottoposto per la pubblicazione.

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Autori e collaboratori

Autore e responsabile gestione amministrativa
Fabio Lepori                    Idrobiologo

Collaboratori
Andreas Bruder                                  Idrobiologo
Stefano Beatrizotti                             Collaboratore tecnico
Christian Ciccarelli                            Laboratorista
Paola Da Rold-Lanfranchi                        Laboratorista
David Fontana                                   Laboratorista
Giuseppe Ranieri                                Chimico
Viviana Regazzoni                               Collaboratrice esterna
Stefano Rioggi                                  Collaboratore tecnico
Mirko Sargenti                                  Laboratorista
Claudia Sartori                                 Laboratorista
Marco Simona                                    Idrobiologo
Manuela Simoni-Vassalli                         Laboratorista

Indirizzo dell’autore

Istituto Scienze della Terra
Scuola Universitaria Professionale della svizzera Italiana (SUPSI)
Campus Trevano
CH - 6952 Canobbio
Tel. +41 58 666 62 29
Fax +41 58 666 62 09
ist@supsi.ch

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