L'I.N.P.S. di Parma in numeri: un bilancio dell'anno 2020 - ODCECPR
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PREFAZIONE Presentiamo il bilancio sociale dopo un anno e mezzo di profonda sofferenza. Lo scorso anno di questi tempi eravamo convinti che presto saremmo tornati alla normalità nella vita, nel lavoro... Purtroppo così non è stato. I numeri che illustriamo oggi ci parlano della nostra provincia, della situazione lavorativa, di produzione, occupazione, ci dicono chi sono i lavoratori e le lavoratrici, ci parlano di immigrazione, della situazione demografica, di pensionati e pensionate, del divario uomo donna che caratterizza ogni settore della nostra società. Fotografano la situazione occupazionale della sede, ora soddisfacente ma destinata a peggiorare a causa di pensionamenti e trasferimenti. Ci dicono anche cosa ha comportato la pandemia in questo passato recente che si sta prolungando oltre le previsioni, e che oltre alle nostre vite ha stravolto anche la modalità operativa e organizzativa dell’Istituto. La nostra ambizione è quella di offrire uno spaccato che faccia comprendere il valore e la portata dell’attività dell’Istituto e il suo impatto sui cittadini e sulla società, ma anche i cambiamenti organizzativi e lo sforzo enorme che tutti gli operatori hanno compiuto per rispondere alle richieste e evadere nel più breve tempo possibile le nuove prestazioni legate alla pandemia. Così come le malattie non si sono fermate per consentire alle strutture sanitarie di far fronte alla pandemia, allo stesso modo alle prestazioni abituali dell’Istituto si sono aggiunte le prestazioni COVID, a cui il personale in dotazione alla sede ha fatto fronte con strumenti concepiti per l’attività ordinaria e non adeguati all’emergenza, e che solo in seguito sono stati modificati e velocizzati. Sappiamo che i punti di osservazione sono diversi: da una parte i destinatari di prestazioni che rappresentano l’unica fonte di reddito, in alcuni casi di sopravvivenza o necessari per la propria attività; dall’altra coloro che queste prestazioni devono lavorare ed erogare sulla base di criteri e requisiti stabiliti da leggi e norme, con programmi informatici definiti, e spesso le tempistiche attese e quelle effettive non coincidono. Il contingentamento degli accessi in tutti gli enti pubblici, e quindi anche nel nostro Istituto, se da una parte consente modalità di lavoro più snelle per gli operatori, 2 dall’altro limita fortemente quel confronto vis à vis con i portatori di interesse ma ancor più con gli utenti, e in particolare con coloro che non posseggono strumenti informatici, che fa percepire l’Istituto come amico del cittadino. I dati che trovate sulla comunicazione Istituto/Utenza attraverso i vari canali sono molto soddisfacenti, ma riteniamo che non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno si debba tornare a ripristinare l’accesso in presenza sia dei Patronati che dei cittadini, tenendo conto anche della esperienza fatta durante questo lungo periodo. E lo stesso faremo come Comitato, tornando finalmente a incontrarci e, in alcuni casi, a conoscerci di persona. Il Comitato Provinciale, proprio per il ruolo che la legge gli affida e la sua composizione, che include sindacati, associazioni, Ispettorato del lavoro, Direzione Provinciale del Tesoro, deve farsi carico di questi problemi, ascoltare chi ha contatti quotidiani con i cittadini e con le imprese per raccogliere le criticità che vengono evidenziate, e portarle alla discussione con l’Istituto, e nei prossimi mesi contiamo di promuovere occasioni di confronto, a partire dai Patronati. Nello scorso anno l’attività dei Comitati Provinciali è stata interrotta “per legge” da marzo a giugno, ma non appena ci è stata data la possibilità abbiamo ripreso ad incontrarci, seppure in videoconferenza, e a oggi non abbiamo mai mancato la validità di una seduta. Questo ci ha consentito di esaminare in tempi soddisfacenti i ricorsi presentati, e i dati riportati nelle tabelle che trovate nel rendiconto lo dimostrano. Ma abbiamo anche approfondito in un seminario il tema del ruolo del Comitato Provinciale, nella convinzione che dobbiamo esercitare al meglio le nostre funzioni. È la seconda volta che la sede di Parma presenta il Bilancio Sociale. La prima, a dicembre 2019, fummo ospitati nella prestigiosa sede della Prefettura. Purtroppo quest’anno siamo costretti ad utilizzare lo strumento della videoconferenza e nonostante questa sia ormai diventata la modalità abituale di lavoro, è innegabile che non facilita il confronto.
Tuttavia, abbiamo voluto presentare ugualmente il Bilancio perché siamo convinti che non si tratti di una formalità, ma di una opportunità per entrare nel grande meccanismo INPS, per conoscere dati e raffronti che possono essere utili a tutti: a chi rappresenta le imprese, i lavoratori, i pensionati; alle Forze dell’ordine impegnate nel contrasto a frodi sempre più sofisticate, alle Istituzioni e gli Enti Locali che dovranno gestire le importanti risorse che arriveranno. Speriamo di esserci riusciti, e che possa scaturire anche un maggior coinvolgimento dell’Istituto nei tavoli di confronto. A nome del Comitato Provinciale ringrazio tutti i partecipanti, le Autorità, le Istituzioni, il Presidente del Comitato Regionale INPS Enzo Santolini, il Presidente del CIV Nazionale Guglielmo Loy, la Direttrice Dott.ssa Pennestrì e tutta la struttura della sede INPS per la grande professionalità e disponibilità. Nadia Ferrari Presidente del Comitato Provinciale 3
Quando abbiamo deciso assieme a Nadia Ferrari, Presidente del Comitato provinciale di Parma, di organizzare questa iniziativa, ho pensato che fosse importante approfittare di questa occasione per proporre l’osservazione dell’INPS e delle sue attività istituzionali da un’angolazione completamente diversa da quella consueta. Indubbiamente quando parliamo di INPS non possiamo che parlare di un’azienda di servizi che opera al di fuori di una logica di concorrenza. L’esigenza dell’istituto non è, infatti, quella di essere competitivo sul mercato; agendo quale unico Ente “monopolista” del servizio previdenziale, la sua tensione è quella di riuscire ad erogare un servizio efficace ed efficiente ai suoi interlocutori, da parte dei quali guadagnare e mantenere nel tempo una credibilità ed una affidabilità fondamentali per lo svolgimento del proprio ruolo istituzionale. Tale condizione potrebbe essere considerata un elemento di vantaggio: non dover compiere sforzi per essere concorrenziali può far immaginare una maggiore facilità nell’operare. Al contrario, però, ciò può rappresentare un limite ed un rischio assieme, perché l’organizzazione rischia di cadere nell’autoreferenzialità più pericolosa, quella travestita da una visione “cliente-centrica” che però risente di uno sguardo troppo “protetto” dall’assenza di rischi di sopravvivenza. L’istituto, proprio perché non deve preoccuparsi di contrastare eventuali competitors, gode di una value proposition implicita che non necessita di alcuna specifica dichiarazione dei risultati che possono essere tratti dall’utilizzo del servizio erogato. A nessuno, infatti, sfugge l’identità dell’INPS; il “brand” è immediatamente riconoscibile agli occhi dei cittadini, delle aziende. Quando si parla di pensioni o di disoccupazione o di invalidità civile o di contributi previdenziali o ancora di DURC, chiunque attribuisce il governo di tali attività all’INPS. Il problema oggi è piuttosto quello di riuscire con altrettanta automaticità a far riconoscere il valore generato dai servizi offerti ed erogati dal brand INPS, cioè il loro vero effetto sulla vita dei cittadini e sul corretto funzionamento della macchina organizzativa del Paese. Un aspetto che emerge con sempre maggiore chiarezza è la pericolosa assenza di una reale percezione circa il “valore” del servizio erogato dall’INPS; ciò che manca è la capacità di riconoscere i risultati ottenuti grazie all’attività dell’INPS, andando oltre i facili pretesti legati a inefficienze contingenti o ad attacchi propagandistici che non apportano alcuna utilità. 4 La fotografia del contesto territoriale in cui la sede di Parma opera e dei risultati conseguiti negli ultimi tre anni (incluso il periodo drammatico e complesso dell’emergenza sanitaria) ha proprio questo scopo: allargare il raggio di osservazione dell’attività svolta per coglierne la dimensione valoriale ed il vero beneficio sociale ed economico. Concludo esprimendo un ringraziamento a tutti i Responsabili e funzionari della sede di Parma che ancora di più in questo particolare periodo hanno davvero vissuto la consapevolezza di operare per creare utilità sociale. Un grazie speciale al dott. Casaletti che ha realizzato questo documento e che con abilità e intelligenza ha raccolto i dati e le varie preziose informazioni che contiene. Mattia Vittoria Pennestrì Direttore Provinciale
SOMMARIO 1.- IL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO ................................................................................................................................................................................................................... 7 1.1.- L’ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DEL TERRITORIO.......................................................................................................................................................................................................... 7 1.2.- CARATTERISTICHE DEL BACINO DI UTENZA (DATI AL 1° GENNAIO 2021) .................................................................................................................................................................................... 8 1.3.- DISTRIBUZIONE PER ETÀ E SESSO DELLA POPOLAZIONE PROVINCIALE ......................................................................................................................................................................................... 9 1.4.- TREND STORICO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA PROVINCIALE ............................................................................................................................................................................................. 11 1.5.- INCIDENZA DELLA POPOLAZIONE STRANIERA SUL TOTALE PROVINCIALE .................................................................................................................................................................................... 11 1.6.- DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA PER ETÀ E SESSO.......................................................................................................................................................................................... 12 1.7.- SERIE STORICA DI INDICATORI DEMOGRAFICI LEGATI ALL’ETÀ................................................................................................................................................................................................. 14 1.8.- SERIE STORICA DELL’ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE AL 1° GENNAIO ..................................................................................................................................................................................... 16 1.9.- SERIE STORICA DEGLI INDICATORI DEMOGRAFICI LEGATI ALLA SPERANZA DI VITA ....................................................................................................................................................................... 17 1.10.- SERIE STORICA DI INDICATORI DEMOGRAFICI LEGATI AL MATRIMONIO E ALLA MATERNITÀ ......................................................................................................................................................... 18 1.11.- SERIE STORICA DI INDICATORI DEMOGRAFICI LEGATI ALLE VARIAZIONI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ........................................................................................................................................ 19 2.- IL CONTESTO PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE ................................................................................................................................................................................................. 21 2.1.- IMPRESE DEL SETTORE PRIVATO NON AGRICOLO E POSIZIONI LAVORATIVE ................................................................................................................................................................................ 21 2.2.- ISCRITTI ALLE GESTIONI DEGLI ARTIGIANI E DEI COMMERCIANTI ............................................................................................................................................................................................ 22 2.3.- LAVORATORI AGRICOLI AUTONOMI .................................................................................................................................................................................................................................. 23 2.4.- OPERARI AGRICOLI DIPENDENTI ...................................................................................................................................................................................................................................... 24 5 2.5.- LAVORATORI DOMESTICI ............................................................................................................................................................................................................................................... 25 2.6.- SERIE STORICA DEI TASSI DI DISOCCUPAZIONE .................................................................................................................................................................................................................... 26 2.7.- PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE ............................................................................................................................................................................................................................... 27 3.- LE RISORSE UMANE IN DOTAZIONE ALLA DIREZIONE PROVINCIALE ................................................................................................................................................................... 29 3.1.- SERIE STORICA DEL PERSONALE IN FORZA .......................................................................................................................................................................................................................... 29 3.2.- SERIE STORICA DEL PERSONALE IN FORZA PER CLASSI DI ETÀ .................................................................................................................................................................................................. 30 3.3.- SERIE STORICA DEL PERSONALE IN FORZA PER AREE GESTIONALI ............................................................................................................................................................................................. 31 4.- LA PRODUZIONE E IL CARICO DI LAVORO........................................................................................................................................................................................................... 33 4.1.- SERIE STORICA DEI PRINCIPALI DATI PRODUTTIVI PER IL COMPLESSO DELLA DIREZIONE PROVINCIALE.............................................................................................................................................. 33 4.2.- ARTICOLAZIONE DELLA PRODUZIONE PROVINCIALE PER LINEE DI PRODOTTO/SERVIZIO................................................................................................................................................................ 34 4.3.- INDICI DI DEFLUSSO E DI GIACENZA AGGREGATI PER AREE GESTIONALI ..................................................................................................................................................................................... 35 5.- LE PRESTAZIONI EROGATE: ALCUNI DATI ........................................................................................................................................................................................................... 37 5.1.- SERIE STORICA DELLE PENSIONI VIGENTI IN CARICO A PARMA (GESTIONE PRIVATA) .................................................................................................................................................................... 37 5.2.- SERIE STORICA DELLE PENSIONI VIGENTI IN CARICO A PARMA (GESTIONE PUBBLICA) .................................................................................................................................................................. 37 5.3.- SERIE STORICA DELLE NUOVE PENSIONI LIQUIDATE DA PARMA (GESTIONE PRIVATA) .................................................................................................................................................................. 38 5.4.- SERIE STORICA DELLE NUOVE PENSIONI LIQUIDATE DA PARMA (GESTIONE PUBBLICA) ................................................................................................................................................................. 38 5.5.- DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PENSIONI PRIVATE PER CLASSI DI TEMPESTIVITÀ DELLA PRIMA LIQUIDAZIONE ........................................................................................................................... 40
5.6.- DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PENSIONI PUBBLICHE PER CLASSI DI TEMPESTIVITÀ DELLA PRIMA LIQUIDAZIONE ....................................................................................................................... 41 5.7.- SERIE STORICA DELLE PRESTAZIONI EROGATE DA PARMA AGLI INVALIDI CIVILI ........................................................................................................................................................................... 42 5.8.- DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PRESTAZIONI AGLI INVALIDI CIVILI PER CLASSI DI TEMPESTIVITÀ DELLA PRIMA LIQUIDAZIONE ....................................................................................................... 43 5.9.- ORE DI INTEGRAZIONE SALARIALE AUTORIZZATE ................................................................................................................................................................................................................. 44 5.10.- DOMANDE DI INTEGRAZIONE SALARIALE COVID AUTORIZZATE ........................................................................................................................................................................................... 46 5.11.- PAGAMENTI DIRETTI EFFETTUATI PER INTEGRAZIONE SALARIALE COVID ............................................................................................................................................................................... 47 5.12.- ALTRE SUSSIDI CONCESSI NEL 2020 PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA COVID ..................................................................................................................................................................... 47 5.13.- SERIE STORICA DELLE DOMANDE DI DISOCCUPAZIONE ACCOLTE ........................................................................................................................................................................................... 50 5.14.- REDDITO/PENSIONE DI CITTADINANZA: SOGGETTI RESIDENTI IN PROVINCIA DI PARMA BENEFICIARI DI ALMENO UNA MENSILITÀ NELL’ANNO ....................................................................................... 51 5.15.- PRESTAZIONI A SOSTEGNO DELLA MATERNITÀ E DELLA GENITORIALITÀ .................................................................................................................................................................................. 52 6.- L’ACCERTAMENTO E LA GESTIONE DELLE ENTRATE: ALCUNI DATI ..................................................................................................................................................................... 54 6.1.- IMPORTI ANNUI ACCERTATI PER CONTRIBUTI OMESSI A CARICO DI AZIENDE CON DIPENDENTI ....................................................................................................................................................... 54 6.2.- IMPORTI ANNUI ACCERTATI DA VIGILANZA ISPETTIVA ........................................................................................................................................................................................................... 55 6.3.- IL CONTRASTO AL LAVORO NERO E IRREGOLARE AD OPERA DELLA VIGILANZA ISPETTIVA .............................................................................................................................................................. 56 6.4.- SERIE STORICA DEI CONTRIBUTI RISCOSSI A CARICO DEL SETTORE PRIVATO ............................................................................................................................................................................... 57 6.5.- LA CONTRIBUZIONE DOVUTA DALLE PP.AA.: SERIE STORICA DEGLI ACCERTAMENTI ECA ............................................................................................................................................................ 60 6.6.- L’ACCERTAMENTO DELLE ALTRE ENTRATE FINANZIARIE RICONDUCIBILE ALL’ATTIVITÀ DI GESTIONE DELLE PRESTAZIONI ...................................................................................................................... 61 7.- L’INTERAZIONE CON L’UTENZA .......................................................................................................................................................................................................................... 62 6 7.1.- “CASSETTI BIDIREZIONALI” PER AZIENDE (AGRICOLE E NON) CON DIPENDENTI, AUTONOMI AGRICOLI E LAVORATORI DOMESTICI ....................................................................................................... 62 7.2.- “CASSETTI BIDIREZIONALI” PER ARTIGIANI, COMMERCIANTI E ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA ............................................................................................................................................... 63 7.3- “CASSETTI BIDIREZIONALI”: DATI TOTALI DELL’ULTIMO BIENNIO ............................................................................................................................................................................................. 63 7.4.- LE COMUNICAZIONI TRAMITE IL CANALE “LINEA INPS” ....................................................................................................................................................................................................... 64 7.5.- COMUNICAZIONI TRAMITE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ................................................................................................................................................................................................ 64 7.6.- GESTIONE DELL’AGENDA APPUNTAMENTI PER L’ACCESSO AGLI SPORTELLI ............................................................................................................................................................................... 65 8.- LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO ....................................................................................................................................................................................................................... 66 8.1.- L’ESITO DEI RICORSI AMMINISTRATIVI AL COMITATO PROVINCIALE: SERIE STORICA PER ANNO DI DEFINIZIONE ................................................................................................................................. 66 8.2.- LA DURATA MEDIA DEL CONTENZIOSO AMMIN.VO: DALLA PRESENTAZIONE DEL RICORSO AL COMITATO PROVINCIALE ALLA DECISIONE ................................................................................................. 67 8.3.- LE SEDUTE DEL COMITATO PROVINCIALE........................................................................................................................................................................................................................... 68 8.4.- L’ANDAMENTO DEL CONTENZIOSO ATP SULLE INVALIDITÀ PENSIONABILI EX L. N. 222/84 ......................................................................................................................................................... 69 8.5.- L’ANDAMENTO DEL CONTENZIOSO ATP SULLE INVALIDITÀ CIVILI ........................................................................................................................................................................................... 70 9.- LA PERFORMANCE QUALITATIVA ....................................................................................................................................................................................................................... 71 9.1.- LA VALUTAZIONE COMPLESSIVA DI QUALITÀ DELLE AREE DI PRODUZIONE: LO SCOSTAMENTO RISPETTO ALL’OBIETTIVO DI BUDGET...................................................................................................... 71 9.2.- LA VALUTAZIONE COMPLESSIVA DI QUALITÀ DELLE AREE DI PRODUZIONE: LO SCOSTAMENTO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE ......................................................................................................... 72
1.2.- Caratteristiche del bacino di utenza (dati al 1° gennaio 2021) Dati ISTAT aggiornati all’ 1/1/2021 8
1.3.- Distribuzione per età e sesso della popolazione provinciale 9 (Dati ISTAT aggiornati all’1/1/2021)
1.4.- Trend storico della popolazione straniera provinciale 1.5.- Incidenza della popolazione straniera sul totale provinciale 11 (Dati ISTAT aggiornati all’1/1/2021)
1.6.- Distribuzione della popolazione straniera per età e sesso 12 (Dati ISTAT aggiornati all’1/1/2021)
13 (Dati ISTAT aggiornati all’1/1/2021)
1.7.- Serie storica di indicatori demografici legati all’età 14
Indice di vecchiaia: rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2021 l'indice di vecchiaia per la provincia di Parma dice che ci sono 178,2 anziani ogni 100 giovani. Indice di dipendenza strutturale: rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni od oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, in provincia di Parma nel 2021 ci sono 56,9 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Indice di ricambio della popolazione attiva: rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, in provincia di Parma nel 2021 l'indice di ricambio è 143,7 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. 15 Indice di struttura della popolazione attiva: rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni).
1.8.- Serie storica dell’età media della popolazione al 1° gennaio 16
1.9.- Serie storica degli indicatori demografici legati alla speranza di vita 17
1.10.- Serie storica di indicatori demografici legati al matrimonio e alla maternità 18 Carico di figli per donna feconda: è il rapporto percentuale tra il numero dei bambini in età prescolare (fino a 4 anni) presenti sul territorio ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). E' un buon indicatore della fecondità. Solitamente oscilla tra il 30% in popolazioni mature e il 90% in popolazioni in via di sviluppo a forte incremento demografico.
1.11.- Serie storica di indicatori demografici legati alle variazioni della popolazione residente 19
Indice di natalità: rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti. Indice di mortalità: Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. Tasso di crescita naturale: è dato dal rapporto tra il saldo naturale (numero di nati vivi meno numero di morti nell'anno) e l'ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per mille. Il tasso di crescita naturale è positivo se le nascite superano le morti, negativo nel caso opposto. Il saldo migratorio totale: è l’eccedenza o il deficit di iscrizioni per immigrazione rispetto alle cancellazioni per emigrazione intercorse in un determinato anno e comprende sia la migrazione estera che quella interna. Il rapporto tra il saldo migratorio e l’ammontare medio annuo della popolazione residente nel periodo, moltiplicato per mille, rappresenta il c.d. tasso migratorio totale. Il tasso di crescita totale: è il rapporto fra la variazione della popolazione in un dato anno (differenza fra popolazione al 31 dicembre e 20 al 1° gennaio) e la popolazione media di quell’anno per mille individui. Si può calcolare come somma algebrica del tasso di crescita naturale e del tasso migratorio totale.
2.- Il contesto produttivo e occupazionale 2.1.- Imprese del settore privato non agricolo e posizioni lavorative 21 (Fonte: INPS – Osservatorio imprese. Provincia di Parma)
2.2.- Iscritti alle Gestioni degli Artigiani e dei Commercianti (Fonte: INPS – Osservatorio Artigiani e Commercianti. Provincia di Parma) 22
2.3.- Lavoratori agricoli autonomi (Fonte: INPS – Osservatorio Aziende e lavoratori agricoli. Provincia di Parma) 23
2.4.- Operari agricoli dipendenti (Fonte: INPS – Osservatorio aziende e lavoratori agricoli. Provincia di Parma) 24
2.5.- Lavoratori domestici 25 Fonte: INPS – Osservatorio lavoratori domestici. Provincia di Parma
2.6.- Serie storica dei tassi di disoccupazione 26 (Fonte: ISTAT. Dati medi annuali per la provincia di Parma)
2.7.- Persone in cerca di occupazione 27 (Fonte: ISTAT)
Tasso di disoccupazione: è il rapporto tra il numero di individui in cerca di occupazione e la forza lavoro (o popolazione attiva). In base alla definizione recepita dall’ISTAT, un individuo è considerato in cerca di occupazione se: - è di età superiore ai 15 anni e, all’indagine sulle forze di lavoro, dichiara: - di non essere occupato, - di non aver effettuato ore di lavoro nel periodo oggetto di rilevazione, - di essere alla ricerca di un lavoro almeno da 30 giorni nell’arco del periodo oggetto di rilevazione, - di essere disponibile, entro due settimane, ad accettare un lavoro, qualora gli venga offerto. La popolazione attiva coincide con l'offerta di lavoro di un paese. Essa, infatti, è la parte di popolazione che è in grado, salvo impedimenti temporanei, di svolgere legalmente attività lavorativa con una remunerazione. Secondo la definizione adottata dall'ISTAT, per popolazione attiva si intende l'insieme delle persone di età non inferiore ai 15 anni che, alla data della rilevazione, si trovano in una delle seguenti situazioni: 28 - occupate, esercitando in proprio o alle dipendenze altrui una professione, arte o mestiere con un introito monetario; - hanno perduto il precedente lavoro e sono in cerca di una nuova occupazione; - alla ricerca di prima occupazione, non avendone mai svolta alcuna in precedenza; - momentaneamente impedite a svolgere la propria attività lavorativa in quanto inquadrabili come: militari di leva (o in servizio civile), volontari, richiamati; ricoverati da meno di due anni in luoghi di cura e assistenza; detenuti in attesa di giudizio o condannati a pene inferiori a 5 anni. Disoccupazione frizionale: si tratta di un fenomeno naturale, solitamente di breve periodo, che contraddistingue le economie dinamiche e in crescita. Nasce dal normale turnover dei lavoratori alla ricerca di un’occupazione migliore in conseguenza delle imperfezioni e delle rigidità dei servizi di collocamento. Disoccupazione strutturale: deriva dalla mancata simmetria tra le abilità possedute dei lavoratori in cerca di occupazione e quelle richieste dai datori di lavoro. Il progresso tecnologico, per es., impone nuove specializzazioni in molti settori, rendendo inadeguati i lavoratori che ne siano privi. Solitamente la disoccupazione strutturale dura di più di quella frizionale.
3.- Le risorse umane in dotazione alla Direzione provinciale 3.1.- Serie storica del personale in forza 29
3.2.- Serie storica del personale in forza per classi di età 30
3.3.- Serie storica del personale in forza per aree gestionali 31
32
4.- La produzione e il carico di lavoro 4.1.- Serie storica dei principali dati produttivi per il complesso della Direzione provinciale 33 Valore omogeneizzato: è il valore convenzionalmente utilizzato dall’Istituto per ricondurre ad un’unità di misura “omogenea” quantità riferite ad una moltitudine di pratiche e di connessi adempimenti assai diversi tra loro per natura e per complessità gestionale. L’unità di misura “omogenea” scelta è il tempo mediamente richiesto per l’esecuzione di ciascun adempimento o per la definizione di ciascuna pratica. Il valore omogeneizzato va pertanto interpretato come numero di ore di lavoro che sono state impiegate per la definizione delle pratiche (se riferito alla produzione effettivamente realizzata nel periodo) o che si presume dovrebbero essere mediamente impiegate a tale scopo (se riferito, ad es., alle nuove pratiche pervenute nel corso di un periodo o alle pratiche in giacenza ad una certa data).
4.2.- Articolazione della produzione provinciale per linee di prodotto/servizio 34
4.3.- Indici di deflusso e di giacenza aggregati per aree gestionali 35
36 N.B. – L’unità organizzativa GESTIONE DEL CONTO ASSICURATIVO INDIVIDUALE trova distinta enucleazione nell’ambito delle strutture provinciali solo a partire dall’anno 2018.
5.- Le prestazioni erogate: alcuni dati 5.1.- Serie storica delle pensioni vigenti in carico a Parma (gestione privata) 37 (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio pensioni private. Provincia di Parma) 5.2.- Serie storica delle pensioni vigenti in carico a Parma (gestione pubblica) (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio pensioni pubbliche. Provincia di Parma)
5.3.- Serie storica delle nuove pensioni liquidate da Parma (gestione privata) 38 (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio pensioni private. Provincia di Parma) 5.4.- Serie storica delle nuove pensioni liquidate da Parma (gestione pubblica) (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio pensioni pubbliche. Provincia di Parma)
Legenda per la lettura delle tabelle Pensioni lavoratori autonomi: pensioni a carico delle gestioni dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri, degli artigiani, dei commercianti. F.di sostitutivi: fondi riservati agli ex dipendenti delle Ferrovie dello Stato, ai dazieri, agli spedizionieri doganali, ai dipendenti dell’Istituto Postelegrafonici, ai lavoratori del settore volo, dello spettacolo e dello sport. F.di integrativi: fondi riservati ai minatori, ai dipendenti delle aziende di erogazione del gas e delle esattorie. Altre gestioni e assicurazioni facoltative: comprendono i fondi riservati alle casalinghe e al clero e le pensioni in regime di totalizzazione e di cumulo. Prestazioni assistenziali: comprendono le pensioni e gli assegni sociali e le prestazioni a favore degli invalidi civili. CTPS: Cassa dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato. 39 CPDEL: Cassa di previdenza dei lavoratori dipendenti degli Enti Locali. CPI: Cassa pensioni agli insegnati di asilo e scuole elementari parificate. CPUG: Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari. CPS: Cassa per le pensioni ai sanitari.
5.5.- Distribuzione percentuale delle pensioni private per classi di tempestività della prima liquidazione 40
5.6.- Distribuzione percentuale delle pensioni pubbliche per classi di tempestività della prima liquidazione 41
5.7.- Serie storica delle prestazioni erogate da Parma agli invalidi civili 42 (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio pensioni private. Provincia di Parma)
5.8.- Distribuzione percentuale delle prestazioni agli Invalidi Civili per classi di tempestività della prima liquidazione 43 I tempi di liquidazione delle prestazioni per Invalidità civile sono quantificati a decorrere dalla data di presentazione del mod. AP70 (nel quale sono contenute le informazioni indispensabili all’ufficio per liquidare le prestazioni stesse).
5.9.- Ore di integrazione salariale autorizzate 44 (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio CIG. Provincia di Parma)
45
5.10.- Domande di integrazione salariale COVID autorizzate 46
5.11.- Pagamenti diretti effettuati per integrazione salariale COVID 47 5.12.- Altre sussidi concessi nel 2020 per fronteggiare l’emergenza COVID
48
49
5.13.- Serie storica delle domande di disoccupazione accolte 50
5.14.- Reddito/Pensione di cittadinanza: soggetti residenti in provincia di Parma beneficiari di almeno una mensilità nell’anno (Fonte: I.N.P.S. – Osservatorio sul reddito e pensione di cittadinanza. Dati aggiornati al 10/05/2021) 51
5.15.- Prestazioni a sostegno della maternità e della genitorialità 52
53
6.- L’accertamento e la gestione delle entrate: alcuni dati 6.1.- Importi annui accertati per contributi omessi a carico di aziende con dipendenti 54 (Accertamento riconducibile ai flussi UniEmens e all’attività di Vigilanza Documentale)
6.2.- Importi annui accertati da vigilanza ispettiva 55
6.3.- Il contrasto al lavoro nero e irregolare ad opera della vigilanza ispettiva 56
6.4.- Serie storica dei contributi riscossi a carico del settore privato 57
58
59
6.5.- La contribuzione dovuta dalle PP.AA.: serie storica degli accertamenti ECA 60
6.6.- L’accertamento delle altre entrate finanziarie riconducibile all’attività di gestione delle prestazioni 61
7.- L’interazione con l’utenza 7.1.- “Cassetti Bidirezionali” per Aziende (agricole e non) con dipendenti, Autonomi agricoli e Lavoratori Domestici 62
7.2.- “Cassetti Bidirezionali” per Artigiani, Commercianti e iscritti alla Gestione Separata 63 7.3- “Cassetti Bidirezionali”: dati totali dell’ultimo biennio
7.4.- Le comunicazioni tramite il canale “Linea INPS” 64 7.5.- Comunicazioni tramite posta elettronica certificata
7.6.- Gestione dell’Agenda appuntamenti per l’accesso agli sportelli 65
8.- La gestione del contenzioso 8.1.- L’esito dei ricorsi amministrativi al Comitato provinciale: serie storica per anno di definizione 66
67 8.2.- La durata media del contenzioso ammin.vo: dalla presentazione del ricorso al Comitato provinciale alla decisione
8.3.- Le sedute del Comitato provinciale 68
8.4.- L’andamento del contenzioso ATP sulle invalidità pensionabili ex L. n. 222/84 69
8.5.- L’andamento del contenzioso ATP sulle invalidità civili 70
9.- La performance qualitativa 9.1.- La valutazione complessiva di qualità delle Aree di Produzione: lo scostamento rispetto all’obiettivo di budget (Fonte: Cruscotto direzionale al 31 dicembre) 71
9.2.- La valutazione complessiva di qualità delle Aree di Produzione: lo scostamento rispetto all’anno precedente (Fonte: Cruscotto direzionale al 31 dicembre) 72
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