L'entusiasmo di Filippo Nigro travolge l'ateneo salernitano

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L’entusiasmo di Filippo Nigro
travolge l’ateneo salernitano
di Giovanna Naddeo

«Il mestiere dell’attore? Quanto di più precario ci possa
essere però, ragazzi, che avventura!». A distanza di sette
anni dall’ultima visita, l’entusiasmo di Filippo Nigro è
tornato a varcare le porte dell’Università di Salerno in
occasione della quinta giornata di UnisaOrienta 2020. Bagno di
folla per l’attore romano nella mattinata di ieri, in aula
magna “Vincenzo Buonocore”, alla presenza di quasi mille
ragazzi provenienti da licei e istituti di ogni angolo della
Campania, e non solo. «Il bilancio di questa prima settimana
di manifestazione è altamente positivo – ha affermato Rosalba
Normando, delegata UnisaOrienta 2020 – Ogni giorno siamo
contagiati dalla vivacità di migliaia di futuri studenti
campani, lucani, molisani e pugliesi. Il nostro obiettivo è
accompagnarli verso una scelta consapevole e motivata del
percorso di studio che li attende. Ad Ornella Malandrino,
delegata all’orientamento, il compito di aprire la giornata di
attività: «Voi siete il futuro che ci apre la mente. Il mito
di andare a studiare lontano appartiene al passato. Le
opportunità di Unisa sono davvero tante, compresa la
possibilità di seguire corsi interamente in lingua inglese o
di frequentare singoli insegnamenti in lingua». «Sono contento
di vedere qui, all’Università di Salerno, un bellissimo campus
all’americana. Mi sarebbe piaciuto frequentare un Ateneo come
questo. Se potessi tornare indietro, mi iscriverei qui,
davvero». Così Filippo Nigro, intervenuto a margine del
welcome giornaliero, e poi in sala stampa Biagio Agnes in
occasione del primo incontro del mese promosso da DLiveMedia,
la rassegna artistica diretta da Roberto Vargiu, alla presenza
di due classi dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Basilio
Focaccia” di Salerno. «Mai avuto il fuoco sacro dell’arte, e
forse questa è stata la mia fortuna – ha confessato l’attore
di “ACAB”, la pellicola diretta da Stefano Sollima. – Per
carità, quando lessi di aver superato le selezioni al Centro
Sperimentale di Cinematografia, allora sotto la guida di Lina
Wertmüller, non ero in me dalla gioia, eppure non mi sono mai
fatto travolgere dagli eventi». E poi: «Non rinnego alcun
ruolo interpretato, nemmeno durante la famosa gavetta. Alcuni
colleghi provano pudore e omettono diversi lavori dai loro
curricula. Non lo condivido. Iniziare non è mai semplice,
continuare ancora meno, ma sono convinto che i meritevoli
vadano sempre avanti». Tante le domande per l’attore sugli
ultimi ruoli di successo, come il celebre Amedeo Cinaglia in
“Suburra- La serie”. «Per quanto cruenti possano essere le
scene girate, parliamo sempre di pura finzione. Istigazione a
commettere le medesime violenze? Non credo si tratti di
emulazione, al contrario. E’ la spia di un malessere, un grido
d’aiuto».

Carlo Lucarelli: «Sollevato
per la vittoria di Bonaccini»
di Giovanna Naddeo

E’ un fiume in piena Carlo Lucarelli, ultimo ospite del mese
di gennaio di “DLiveMedia”, la rassegna culturale diretta da
Roberto Vargiu all’Università degli Studi di Salerno. Nella
mattinata di ieri, lo scrittore e presentatore parmense ha
incontrato studenti e docenti dell’Ateneo, firmando un gran
numero di copie ai suoi fans più affezionati. Cronaca nera che
diventa sempre più spettacolo, processi mediatici, ma anche il
ruolo del genere “giallo” nel raccontare l’altra faccia della
medaglia. Una letteratura sociale, che guarda al male, alle
sofferenze, ai problemi, alle trasformazioni socio-culturali.

Nella televisione del 2020, come si coniuga la fame da “crime”
con la presunzione di non colpevolezza, tutelata a livello
costituzionale?

«Per raccontare una storia occorre tener conto di quanto
realmente e obiettivamente accaduto. Certo, a volte fermarsi e
raccontare “perché non è stato lui” può esser lungo e meno
accattivante. E allora eccol’introduzione del fattore
suspance, della spettacolarizzazione. Ma non stiamo
raccontando una storia con personaggi di fantasia, stiamo
raccontando un fatto realmente accaduto».

Binomio libro-film (ovviamente a tinte noir). Quali le
differenze nell’attività di scrittura?

«Il libro ti lascia autonomia nella scrittura e un riscontro
più immediato: l’editore è il tuo primo lettore ed è a lui che
bisogna render conto. Al cinema è diverso: si scrive in gruppo
e per destinatari ben individuati, registi, attori,
sceneggiatori, tenendo conto anche di costi e difficoltà di
produzione. Altra differenza? La lunghezza dei testi: un libro
all’incirca 400, la sceneggiatura dalle 100 (lungometraggio)
alle 10mila (fiction di 12 puntate). Cambiano i rapporti di
respiro».

Stefano Bonaccini riconfermato alla guida della “sua” Emilia-
Romagna? Dica la verità, è contento?

«Hanno vinto l’esperienza e la competenza. Sono contento, sì,
anzi direi sollevato. Stefano Bonaccini ha condotto una
campagna elettorale raccontando quanto realizzato e quanto
realizzerà, il suo impegno in regione e per la regione.
Dall’altra parte, Matteo Salvini (Lucia Borgonozoni, ahimè,
non pervenuta) è intervenuto esclusivamente sulla questione
migranti, Bibbiano, il Conte bis. E l’Emilia?». Quali consigli
si sente di dare a Bonaccini per il nuovo mandato? «Proseguire
con lo stesso impegno su sanità e culturasenza dimenticare i
bisogni di alcune persone, alcuni valori…»

Come la sicurezza nelle periferie?

«Sicuro, anche se vorrei aggiungere come questo elemento vada
analizzato e contestualizzato. Non risolvo la questione
migranti nel paesino che non ospita migranti ma è in preda ai
colpi dei ladri da appartamento. In quel caso vanno elaborate
strategie differenti, calibrate al fenomeno. Occorrono
ragionamenti sensati da parte di persone competenti. Senza
emotività, senza parlare alla pancia».

Nella settimana dedicata alla Memoria, la cronaca continua a
raccontarci di gesti di antisemitismo. È un’Italia xenofoba
quella di oggi?

«Sinceramente, non lo so. Credo dovremmo portare avanti un
ragionamento sulla memoria mai fatto fiora. Dovremmo tornare
indietro al periodo coloniale o alle leggi razziali, non
facendo di tutta l’erba un fascio. C’erano e ci sono ancora
oggi italiani razzisti, sì, così come non c’erano e non ci
sono italiani razzisti. Torniamo indietro e analizziamo i
meccanismi del passato e, successivamente, la persistenza di
quegli stessi meccanismi oggi. Lì bisogna intervenire».

Shock ad Unisa:                         30enne            si
lancia nel vuoto
di Giovanna Naddeo

Un’altra giovane vita spezzata da un gesto estremo consumatosi
all’interno del perimetro Unisa. Sono da poco passate le ore
11 di ieri quando Daniela Piscione, 30 anni, originaria di
Centola, si lascia cadere dall’ultimo livello del parcheggio
multipiano del campus di Fisciano, in prossimità dell’uscita
autostradale. La donna, iscritta al dipartimento di Medicina e
Chirurgia anche se da diversi anni non frequentava l’Ateneo, è
precipitata al suolo da circa quindici metri di altezza.
Immediato sul posto l’intervento degli agenti della polizia in
servizio presso l’Università e dei carabinieri della compagnia
di Mercato San Severino, oltre ai sanitari del 118 i quali non
hanno potuto far altro che constatarne il decesso. In corso di
accertamento, i motivi che avrebbero spinto la ragazza a
compiere l’estremo gesto. La salma è stata trasportata già nel
primo pomeriggio di ieri al cimitero di Lancusi. E’ il secondo
suicidio che avviene al multipiano del campus di Fisciano. Già
nel 2017, un ragazzo originario di Casablanca e iscritto al
Dipartimento di Matematica, Namiri Ayoub, in seguito a una
lite con la fidanzata, decise di togliersi la vita lanciandosi
dal quinto livello del parcheggio multipiano, impattando prima
contro il rivestimento esterno del piano inferiore, per poi
precipitare. Sotto shock gli studenti alla fermata
dell’autobus nei pressi del luogo dell’impatto. Dolore e
sgomento anche da parte dell’amministrazione comunale di
Fisciano. «Ancora una tragedia che ci lascia attoniti – ha
dichiarato il primo cittadino, Vincenzo Sessa – Esprimo a nome
mio personale e dell’intera Città profonda vicinanza ai
genitori e alla famiglia tutta».

La tragica conta dei morti a Unisa

Quattro vite in quattro anni. E’ la tragica conta delle anime
spezzate all’Università di Salerno. Appena 8 mesi fa l’ultima
tragedia, quando una studentessa di Medicina di 25 anni tentò
di uccidersi con diverse coltellate all’addome e alla gola.
Inutili i tentativi dei sanitari e la corsa al “Ruggi-
D’Aragona”. Il suo cuore smise di battere pochi giorni dopo.
Nel maggio 2017 un ragazzo di appena 19 anni, originario di
Campagna, iscritto al primo anno di ingegneria informatica, si
tolse la vita gettandosi dalle rampe delle scale della
biblioteca scientifica. L’impatto con il suolo fu violento e,
nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, per lui non ci
fu nulla da fare. Sempre nel 2017, nel mese di dicembre, dallo
stesso punto in cui Daniela Piscione ieri ha deciso di
concludere la sua esistenza, lo studente Namiri Ayoub,
iscritto al Dipartimento di Matematica, si tolse la vita
lanciandosi dal quinto livello del parcheggio. Profondo
sgomento tra gli studenti alla fermata dell’autobus adiacente
al parcheggio adiacente al parcheggio multilivello. Lo sfogo
affidato ai social network. «Non sopportiamo più che accadano
queste cose».

Suicidio in Ateneo, il cordoglio del rettore Vincenzo
Loia: «In arrivo tre psicologi per il supporto all’interno del
campus»

«Una tragica perdita per l’intera comunità. L’Università ha
un’importante responsabilità non soltanto nella formazione,
bensì nell’accompagnare gli studenti nella loro crescita
quotidiana». Così il rettore Vincenzo Loia nel corso di un
incontro con la stampa tenutosi nel primo pomeriggio di ieri
all’Università di Salerno. «A nome dell’Ateneo, esprimo tutto
il nostro cordoglio alla famiglia, ai colleghi e agli amici di
Daniela Piscione». La donna, iscritta al dipartimento di
Medicina e Chirurgia, ufficialmente non aveva mai effettuato
domanda di rinuncia agli studi anche se da diversi anni non
frequentava l’Ateneo. «Già prima che accadesse questa tragedia
– ha dichiarato Loia – era stata calendarizzata la discussione
circa l’introduzione di tre nuove figure professionali per il
supporto psicologico all’interno dei campus di Fisciano e
Baronissi. Ne discuteremo il prossimo martedì in Senato
Accademico». Non è l’unica misura messa a punto dall’Ateneo.
«Stiamo lavorando – ha continuato Loia – per l’istituzione di
un osservatorio d’Ateneo sul benessere che vedrà il
coinvolgimento di studenti, docenti, del personale tecnico-
amministrativo e dei sindacati. Unisa è una città con tutti
gli aspettivi positivi e con tutte quelle che sono le
problematiche». L’obiettivo è il monitoraggio dello stato di
salute della comunità universitaria che, nell’arco di quattro
anni, si ritrova a piangere la sua quarta vita spezzata.
Infine, «lunedì osserveremo un minuto di silenzio all’inizio
delle attività didattiche, così come in occasione delle sedute
del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione» ha
concluso il rettore Loia.

Il dolore del sindaco affidato ai social

Cordoglio per la tragica scomparsa della studentessa è stato
espresso anche dal sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, che su
Facebook ha scritto: “Ancora una tragedia che ci lascia
attoniti. Qualche ora fa una giovane ragazza è precipitata dal
parcheggio multi piano in prossimità dell’uscita autostradale
dell’Università. La caduta di diversi metri é stata purtroppo
fatale. Esprimo a nome mio personale e dell’intera Città di
Fisciano vicinanza ai genitori e alla famiglia tutta”.

“Democrazia                   e      potere              dei
dati”
di Giovanna Naddeo

«Cresce la consapevolezza di imprese e amministrazioni nella
piena e concreta applicazione del Gdpr. Abbiamo chiuso un
occhio di fronte a qualche ritardo, ma adesso non ci sarà più
tolleranza».

Così Antonello Soro, prossimo a lasciare l’incarico di Garante
Privacy, nel pomeriggio di ieri all’Università di Salerno in
occasione della presentazione del suo ultimo volume dal titolo
“Democrazia e potere dei dati. Libertà, algoritmi, umanesimo
digitale” (ed. Baldini+Castoldi).

L’iniziativa, fortemente promossa dai Dipartimenti di Scienze
Giuridiche e Scienze Politiche e della Comunicazione, in
sinergia con il Laboratorio IN.DI.CO., è stata l’occasione per
analizzare l’impatto delle nuove tecnologie nei traffici
commerciali e nella comunicazione.

«La politica ha governato bene la rivoluzione industriale,
meno quella digitale – ha dichiarato Soro – La transizione ha
comportato un regime di anomia».

Per l’occasione, un parterre d’eccezione composto da
professori, giornalisti e politici ha animato la discussione,
introdotta da una breve relazione a cura del Rettore Vincenzo
Loia sulla tecnica del “deepfake”, ossia la generazione,
grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, di filmati
fasulli a partire da contenuti reali e modificati
progressivamente. In pratica, l’intelligenza artificiale
memorizza il movimento facciale o la frequenza sonora
sincronizzandola con un altro volto o un altro suono. Un
volto, un suono “fake”, appunto.

«Si tratta di un fenomeno globale con gravi implicazioni a
livello politico, economico e militare» ha proseguito Loia.
«Da qui l’importante ruolo delle università nello studio di
questi fenomeni in via di espansione. Siamo di fronte a un
nuovo tipo di guerra, una guerra sul fronte della
comunicazione, una guerra a discapito della verità».

«E’ vero, nel 2020 torniamo a sottolineare l’importanza di
saper distinguere il vero dal falso» ha sottolineato Venanzio
Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera.

«Occorre stimolare un dibattito nelle sedi europee» ha
proseguito il deputato Pd, Piero De Luca. «Web tax? Sono
scettico a riguardo». E, interrogato sulla piattaforma
Rousseau, ha aggiunto: «E’ bene che tutti i soggetti sul web
agiscano evitando manipolazioni».
«Politica sulle piattaforme? Quanto di più lontano dalla
quotidianità» così il deputato forzista, Marzia Ferraioli.

«Oggi assistiamo a una concentrazione del potere in mano ai
privati, una concentrazione a dir poco autoreferenziale» ha
affermato il professor Salvatore Sica. «L’esempio Usa è
lampante: Mark Zuckerberg lancia il suo “Manifesto per la
Buona America”. Chissà che non aspiri alla presidenza Usa.
Dalla sua parte, la miriade di dati acquisiti in questi anni
grazie ai social network».

Unisa guarda al futuro, tra
la ricerca e la task force
dei nuovi delegati
di Giovanna Naddeo

«Le università hanno bisogno adottare una visione prospettica,
orientata al futuro. Il nostro Ateneo vanta una comunità di
studiosi di fisica molto riconosciuta e l’accordo di oggi è il
risultato di un lavoro consolidato nel tempo, nonché il punto
di partenza di un’evoluzione scientifica e tecnologica». Così
il rettore Vincenzo Loia, nel corso della firma dell’accordo
di collaborazione tra l’Università e il Centro di ricerca di
Darmstadt, Germania. Nell’ambito della facility europea “Fair”
in materia di fisica nucleare, l’ente tedesco ha individuato
quale sede operativa per le proprie ricerche il laboratorio
per la superconduttività di potenza del Dipartimento di Fisica
“E.R. Caianiello”, laboratorio realizzato grazie al supporto
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Agenzia
Nazionale per l’Efficienza Energetica e del Centro Regionale
di Competenza nel settore. Tra gli obiettivi dell’accordo
sottoscritto, favorire lo scambio di ricercatori e tecnici tra
le due istituzioni. A confermarlo il professor Paolo
Giubellino, direttore generale di “Fair” : «Questo accordo
vuole dare obiettivi più ampi ad un lavoro che già si sta
facendo qui all’Università di Salerno, un lavoro di test di
magneti superconduttori. Con questo accordo si darà, infatti,
la possibilità a tanti giovani studiosi di formarsi
nell’ambito di questa attività. Sono molte le prospettive di
lavoro che ritengo possiamo realizzare insieme. Gli
acceleratori di particelle sono impiegati nei laboratori di
ricerca, ma sono utilizzati ovunque, nelle industrie, negli
ospedali. Tantissime le applicazioni nella vita quotidiana che
potremmo supportare con questo progetto». E mentre l’Ateneo
guarda al futuro, va prendendo forma la task force di Loia.
Tra riconferme e nuove nomine, è stata pubblicata la squadra
dei delegati del rettore per il prossimo triennio.
Nell’elenco, tra gli altri, Carmine Vecchione per i rapporti
con il Ruggi, Carmine Pinto nell’area Reputation e Valutazione
e Sergio Perongini per i rapporti con gli enti territoriali.
Resta    scoperta     –   per    il   momento     –   l’area
dell’internazionalizzazione, tra i cavalli di battaglia della
governance Loia.

E’ Campiglia il nuovo delegato alla ricerca: «Maggior sinergia
tra i dipartimenti»

Proviene dal Dipartimento di Farmacia il nuovo delegato del
rettore alla ricerca per l’area scientifica. Si tratta di
Pietro Campiglia, in passato delegato al fundraising nonché
attuale direttore del suo Dipartimento.

Professor Campiglia, è stato appena firmato un importante
accordo tra l’Ateno e il centro di ricerca di Darmastadt. I
laboratori Unisa sono apprezzati anche oltralpe.

«Possiamo vantare laboratori di eccellenza in tante discipline
come fisica, chimica, medicina, grazie all’elevata qualità dei
nostri ricercatori. Ora dobbiamo puntare ad attrarre fondi
competitivi, intensificando i collegamenti con network
internazionali e avvicinandoci a competizioni a livello
europeo».

A tal proposito, quale sarà linea d’azione per il prossimo
futuro?

«Unisa è tra gli Atenei maggiormente in crescita. In
particolar modo, nell’ambito delle classifiche, il parametro
delle citazioni ci colloca ai primi posti in Italia. Per la
prossima governance mi auguro un maggior dialogo tra i
dipartimenti     nella    ricerca,    in   una   prospettiva
multidisciplinare. Puntiamo a creare aree di specializzazione
e progetti che vedano più dipartimenti lavorare
sinergicamente. E’ una sfida importante. Noi siamo pronti».

Comunicazione,   Delega a Petrone. La Radio va ad Amendola

E’ la ricercatrice Alessandra Petrone la nuova delegata del
rettore alla comunicazione di Unisa. Petrone, titolare della
cattedra di “Politica e Storia dell’integrazione europea” e
“Storia delle dottrine politiche”, succede a Vittoria Marino,
professoressa associata di Marketing. Nella squadra
individuata da Loia (ancora incompleta, vista l’assenza
dell’importante tassello dell’internazionalizzazione) spunta
una nuova delega riservata esclusivamente alla radio d’Ateneo
e affidata al professor Alfonso Amendola, in passato già
vicino alla Professoressa Petrone, quali obiettivi per la
comunicazione dell’Ateneo?

«Il nostro Ateneo continuerà a valorizzare la comunicazione
come servizio per la comunità universitaria, garantendo il
dialogo con il territorio. In tal senso si lavorerà in
costante coordinamento con gli altri delegati».

A tal proposito, spunta una nuova delega riservata
esclusivamente alla radio di Ateno e affidata al professore
Alfonso Amendola. Come mai?
«La radio è da sempre un laboratorio di comunicazione per i
nostri studenti, utile strumento di socializzazione e di
confronto. Il collega Alfonso Amendola saprà ulteriormente
valorizzare questa dimensione».

Unisa insiste sull’internazionalizzazione. Quali saranno le
azioni per essere più competitivi in ambito europeo?

«L’internazionalizzazione è sicuramente un ambito chiave nella
programmazione del rettore Vincenzo Loia. Per questo motivo,
la comunicazione di Ateneo svolgerà il suo importante ruolo
anche in tale ambito».

Area Umanistica – Come nel 2013, la delega al professore Luca
Cerchiai: «Paestum e Ponte dei Diavoli, tra ricerca e
formazione»

Va sempre più delineandosi la task force di Vincenzo Loia, dal
primo novembre scorso alla guida dell’Ateneo salernitano. Il
neorettore ha nominato Luca Cerchiai in qualità di delegato
alla ricerca per l’area umanistica. Non è la prima volta per
Cerchiai, già delegato per la medesima area negli anni
accademici 2013-2016, nonché attuale direttore del
Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale.

Professor Cerchiai, quali gli obiettivi per la ricerca
umanistica nei prossimi anni?

«Continueremo a promuovere una ricerca in continuo dialogo con
le altre branche del sapere. Non esistono le materie
umanistiche, esiste la dimensione umanistica».

Oltre alla proficua collaborazione tra Ateneo e Parco
Archeologico di Paestum, sono in cantiere altri accordi con
siti culturali del territorio?

«Proseguono le nostre molteplici relazioni con il patrimonio
archeologico locale. Lei ha citato un importante esempio quale
è Paestum: lì stiamo portando avanti diversi progetti grazie
anche all’affetto del direttore Gabriel Zuchtriegel. Dall’anno
prossimo partiremo con la campagna di scavi a cura della
nostra Scuola di Specializzazione. Si tratta di un importante
investimento che coniuga ricerca e formazione. Non
dimentichiamo che la nostra Scuola vanta numerosi concessioni
di scavi anche in Grecia. Tornando alla Campania, proseguono i
nostri impegni nel napoletano e nell’avellinese. Due novità ci
sono: gli scavi nel Chiostro del Paradiso, ad Amalfi, e il
progetto di rilievo e verifica strutturale dell’acquedotto
medievale di via Arce, in sinergia con il Dipartimento di
Ingegneria, il Comune di Salerno e la Sovrintendenza».

A breve avrà inizio UnisaOrienta: su cosa punterete per
incentivare le iscrizioni ai Dipartimenti di area umanistica?

«Stiamo lavorando a un calendario di incontri durante i quali
saranno gli studenti iscritti a presentare la nostra offerta,
insistendo sulle prospettive lavorative. I pregiudizi del
“bello ma non utile” si sfatano con dati alla mano. Stiamo
parlando di una formazione professionalizzante che va a
costruire un bagaglio culturale spendibile in settori
lavorativi di tutti i tipi. Pensiamo soltanto all’altissima
percentuale di laureati in filosofia occupati nei reparti di
organizzazione del personale nelle aziende o di catalogazione
e archiviazione nelle biblioteche nella fase di trasferimento
dal cartaceo al digitale. È una questione di metodo e il
sapere umanistico fornisce tutti gli strumenti utili per
interpretare il reale».

“Nella Rete della violenza:
il    cyberbullismo      come
fenomeno multiprospettico”,
il convegno all’Università di
Salerno
“Nella Rete della violenza: il cyberbullismo come fenomeno
multiprospettico”: è il titolo del convegno in programma il
prossimo 13 gennaio, alle 11, presso l’Aula “G. De Rosa”
(Edificio D2) dell’Università degli Studi di Salerno. L’evento
è stato organizzato dalla professoressa Diana Salzano, docente
di Sociologia dei media ed Internet studies e di Sociologia
dell’Innovazione e presidente dell’Osservatorio “Violenza
Media Minori” dell’Unisa, in collaborazione con il Centro
Studi “Media Culture Società” e l’“Internet & Communication
Policy Center”, afferenti al Dipartimento di Studi Politici e
Sociali dell’Ateneo salernitano. Al convegno parteciperanno,
in veste di esperti e professionisti, il professor Mario
Morcellini, commissario dell’Authority per le Garanzie nelle
Comunicazioni; la dottoressa Barbara Strappato, dirigente
della Polizia di Stato; il professor Salvatore Pace,
consigliere delegato alla tutela della biodiversità per la
Città Metropolitana e preside del Liceo “A. Pansini” di
Napoli; il dottor Carmine Lamberti, project manager della
Brain Computing di Roma. Interverranno inoltre docenti di
varie discipline: Angela Costabile (Psicologia dello sviluppo
e dell’educazione, Università della Calabria), Virginia
Zambrano (Intercultural Law, Università di Salerno), Marinella
Attinà (Pedagogia generale e Pedagogia dei contesti educativi
e formativi, Università di Salerno), Simona Perfetti
(Pedagogia generale e sociale, Università della Calabria), e
Mauro Santaniello (Politiche digitali, Università di Salerno).
L’incontro mira ad un’analisi multidisciplinare del fenomeno
del cyberbullismo, tracciando analogie e differenze con il
bullismo tradizionale. Principale obiettivo è quello di
focalizzare possibili strategie preventive e risolutive
attraverso l’alleanza tra le varie agenzie socio-educative,
tracciare itinerari di digital education nelle scuole e
percorsi formativi della figura professionale del responsabile
per il cyberbullismo, previsto in ogni Istituto scolastico
dalla legge 71 del 2017.

Agricoltura eco-compatibile,
Unisa   protagonista   delle
telecamere Rai
di Giovanna Naddeo

Trattori cingolati in grado di riconoscere i frutti grazie
all’intelligenza artificiale e vasi a degradazione
programmata: sono solo alcune delle ricerche scientifiche
firmate Unisa protagoniste del racconto che “Linea Verde Rai”
ha dedicato all’Ateneo salernitano nella puntata dello scorso
sabato 4 gennaio. La troupe della rete nazionale, in visita a
Salerno, ha fatto tappa al campus di Fisciano alla scoperta
delle buone pratiche messe in atto a favore della
sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. A
Simona Concilio e Adolfo Senatore, rispettivamente
ricercatrice e professore associato presso il Dipartimento di
Ingegneria Industriale, il compito di illustrare i progetti
sperimentati nei laboratori Unisa dedicati all’agricoltura
eco-compatibile. Da tempo, infatti, l’Ateneo porta avanti una
politica green volta allo sviluppo di soluzioni universitarie
rispettose dell’ambiente, politica premiata dalle più
importanti classifiche internazionali. Lo scorso dicembre sono
stati resi i risultati di “Green Metric”, uno studio elaborato
annualmente dall’Università dell’Indonesia volto alla
misurazione dell’impegno delle istituzioni accademiche, a
livello mondiale. L’Ateneo di Salerno, nell’indice generale
che contempla 800 istituzioni accademiche, si posiziona al
112° posto tra le università mondiali, recuperando oltre 100
posizioni rispetto al 2018 (214° posto). Tra gli indicatori su
cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente
positiva, la pianificazione energetica implementata per i due
campus di Fisciano e Baronissi e i programmi di ricerca e
formazione sui temi della sostenibilità. Rispetto all’indice
degli atenei italiani, Unisa si colloca al 9° posto
guadagnando tre posizioni sull’anno precedente e
configurandosi come primo ateneo del centro Sud. Tra gli
obiettivi per il 2020, in un’ottica di crescente riduzione
dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente naturale,
interventi a sostegno della produzione di energia elettrica e
termica da fonti rinnovabili, come tetti fotovoltaici, solare
termico, impianti di cogenerazione e solar cooling; interventi
per la riduzione del consumo di materiali, con risparmio di
materie prime; gestione integrata del ciclo dei rifiuti e
interventi a favore della mobilità universitaria sostenibile.
«Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico-
amministrativo e studenti impegnato sulle politiche di
sostenibilità – ha affermato il rettore Vincenzo Loia – stiamo
lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal
presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si
associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi
per la sostenibilità».
L’Unisa cambia il codice:
«Vertici    non  potranno
candidarsi»
di Andrea Pellegrino

L’Università degli Studi di Salerno pensa alla norma “anti –
Tommasetti”. Il senato accademico modifica il codice etico
dell’Ateneo di Fisciano, su richiesta di alcuni componenti. In
sostanza rettore, pro rettore, presidente di Fondazione e
direttori di area didattica non potranno accettare incarichi
politici o candidature. Dunque l’era Loia, così come presagito
fin dall’insediamento, cambia rotta rispetto al passato,
strappando definitivamente con il suo predecessore e suo
“supporter” nella corsa al rettorato. Le modifiche al codice
etico e ai regolamenti garantiranno, secondo quanto discusso
nella seduta del senato accademico dello scorso 17 dicembre,
“l’adozione di comportamenti e azioni “etiche” che eviteranno
di compromettere o anche gettare ombre sull’autonomia,
sull’imparzialità e sul prestigio della nostra Università”.
Naturalmente, quello di Tommasetti è l’ultimo caso che si è
verificato all’Ateneo salernitano, da sempre e storicamente
trampolino di lancio per politici. La stessa Fondazione è
presieduta da Caterina Miraglia, già assessore regionale della
giunta Caldoro. Una norma, dunque, che arriva anche con
l’approssimarsi degli appuntamenti elettorali in Regione
Campania. Inoltre, sempre nel corso dell’ultima seduta, sono
stati istituti nuovi corsi di studio, così come annunciato
dalla Cisl Università. L’offerta formativa sarà integrata con
il corso di Laurea Magistrale in Data Scienze and Innovation
Management (Dipartimento di Scienze giuridiche e Dipartimento
di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems); corso
di Laurea in Giurista d’impresa e delle nuove tecnologie
(Dipartimento di Scienze giuridiche); corso di Laurea
Magistrale interateneo in Progettazione dei servizi educativi,
formativi, “Media Education” e tecnologie per l’inclusione nei
contesti formali e non formali (Dipartimento di Scienze Umane,
Filosofiche e della Formazione e Università degli Studi di
Napoli “Parthenope”). Ancora il rettore Vincenzo Loia si è
impegnato a proporre per il prossimo anno accademico
l’istituzione del corso di Laurea Magistrale in Psicologia di
comunità per i contesti formativi, per il benessere e lo sport
(Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della
Formazione).

De Luca torna a Unisa e
annuncia piena collaborazione
con Loia
di Andrea Pellegrino

Taglio netto con il passato, collaborazione con il nuovo
rettore dell’Unisa. De Luca rimette piede a pieno titolo al
campus di Fisciano, dopo anni di freddezza con l’allora
rettore Aurelio Tommasetti. L’occasione è il progetto di
digitalizzazione delle opere di Viviani, curato proprio dagli
studenti del campus e finanziato dalla Regione Campania. Il
governatore è seduto accanto a Vincenzo Loia, il successore
alla guida dell’Ateneo di Aurelio Tommasetti, oggi indicato
direttamente da Matteo Salvini per la composizione delle liste
regionali in Campania. Un duetto, quello tra rettore e
presidente della Regione, che non si vedeva da tempo, perfino
nei giorni delle Universiadi in Campania. Vincenzo De Luca
tende la mano e annuncia la piena collaborazione e sintonia
con Loia. «Sono felice di incontrare il nuovo rettore – dice
dal palco del teatro d’Ateneo – ci eravamo visti rapidamente
durante il periodo delle Universiadi. Credo che avvieremo un
rapporto di forte collaborazione tra l’istituzione regionale e
l’Università di Salerno per creare sviluppo, ricerca e
prospettive di lavoro per i giovani». Si dice che Loia e De
Luca si siano incontrati pochi minuti prima dell’avvio del
convegno di ieri mattina. Sul tavolo la vicenda Ruggi,
attualmente commissariato e che tra breve potrebbe riavere il
direttore generale. Una nomina bloccata proprio in attesa
dell’arrivo del nuovo rettore all’Unisa.

Iovino, M5s: “In Campania si
rischia il paradosso”
di Giovanna Naddeo

Buone notizie per gli studenti universitari di tutta la
penisola. La commissione Bilancio al Senato, nella giornata di
ieri, ha approvato lo stanziamento di 31 milioni, contro i 16
attuali, da destinare al fondo per le borse di studio per
l’università. “Una notizia straordinaria, se non fosse che in
Campania, con un sistema di gestione fallace affidato ad
Adisurc, si rischia il paradosso” è quanto dichiara il
deputato pentastellato e segretario alla presidenza della
Camera, Luigi Iovino. “Tenuto conto che ad oggi c’e una sola
dipendente appena incaricato di smaltire ben 21.937 pratiche
di studenti campani aventi diritto a beneficiare di borse di
studio, non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere se questo
numero dovesse raddoppiare”. E aggiunge: “Garantire il diritto
allo studio equivale a garantire il diritto alla democrazia e
allalibertà di ciascuno di no. In Campania da troppi anni
assistiamo a ritardi sistematici nell’erogazione di borse di
studio, con studenti in attesa addirittura dal 2012. Ragazzi
che non possono permettersi di accollarsi spese fin troppo
onerose, costretti per questo a fare salti mortali, se non
alla rinuncia alla carriera universitaria che rappresenta una
delle peggiori sconfitte per il nostro Paese. Non possiamo piu
consentirlo”. E poi: “Una battaglia che ha fatto sua da anni
anche il consigliere regionale Luigi Cirillo accanto al quale
mi batterò perché nella Campania di De Luca, dopo aver negato
ai nostri cittadini il diritto alla salute, al lavoro, alla
vivibilita e a un’aria pulita, non si continui a ledere anche
il sacrosanto diritto allo studio dei nostri giovani”.
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