L'entusiasmo di Filippo Nigro travolge l'ateneo salernitano
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L’entusiasmo di Filippo Nigro travolge l’ateneo salernitano di Giovanna Naddeo «Il mestiere dell’attore? Quanto di più precario ci possa essere però, ragazzi, che avventura!». A distanza di sette anni dall’ultima visita, l’entusiasmo di Filippo Nigro è tornato a varcare le porte dell’Università di Salerno in occasione della quinta giornata di UnisaOrienta 2020. Bagno di folla per l’attore romano nella mattinata di ieri, in aula magna “Vincenzo Buonocore”, alla presenza di quasi mille ragazzi provenienti da licei e istituti di ogni angolo della Campania, e non solo. «Il bilancio di questa prima settimana di manifestazione è altamente positivo – ha affermato Rosalba Normando, delegata UnisaOrienta 2020 – Ogni giorno siamo contagiati dalla vivacità di migliaia di futuri studenti campani, lucani, molisani e pugliesi. Il nostro obiettivo è accompagnarli verso una scelta consapevole e motivata del percorso di studio che li attende. Ad Ornella Malandrino, delegata all’orientamento, il compito di aprire la giornata di attività: «Voi siete il futuro che ci apre la mente. Il mito di andare a studiare lontano appartiene al passato. Le opportunità di Unisa sono davvero tante, compresa la possibilità di seguire corsi interamente in lingua inglese o di frequentare singoli insegnamenti in lingua». «Sono contento di vedere qui, all’Università di Salerno, un bellissimo campus all’americana. Mi sarebbe piaciuto frequentare un Ateneo come questo. Se potessi tornare indietro, mi iscriverei qui, davvero». Così Filippo Nigro, intervenuto a margine del welcome giornaliero, e poi in sala stampa Biagio Agnes in occasione del primo incontro del mese promosso da DLiveMedia, la rassegna artistica diretta da Roberto Vargiu, alla presenza di due classi dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Basilio Focaccia” di Salerno. «Mai avuto il fuoco sacro dell’arte, e
forse questa è stata la mia fortuna – ha confessato l’attore di “ACAB”, la pellicola diretta da Stefano Sollima. – Per carità, quando lessi di aver superato le selezioni al Centro Sperimentale di Cinematografia, allora sotto la guida di Lina Wertmüller, non ero in me dalla gioia, eppure non mi sono mai fatto travolgere dagli eventi». E poi: «Non rinnego alcun ruolo interpretato, nemmeno durante la famosa gavetta. Alcuni colleghi provano pudore e omettono diversi lavori dai loro curricula. Non lo condivido. Iniziare non è mai semplice, continuare ancora meno, ma sono convinto che i meritevoli vadano sempre avanti». Tante le domande per l’attore sugli ultimi ruoli di successo, come il celebre Amedeo Cinaglia in “Suburra- La serie”. «Per quanto cruenti possano essere le scene girate, parliamo sempre di pura finzione. Istigazione a commettere le medesime violenze? Non credo si tratti di emulazione, al contrario. E’ la spia di un malessere, un grido d’aiuto». Carlo Lucarelli: «Sollevato per la vittoria di Bonaccini» di Giovanna Naddeo E’ un fiume in piena Carlo Lucarelli, ultimo ospite del mese di gennaio di “DLiveMedia”, la rassegna culturale diretta da Roberto Vargiu all’Università degli Studi di Salerno. Nella mattinata di ieri, lo scrittore e presentatore parmense ha incontrato studenti e docenti dell’Ateneo, firmando un gran numero di copie ai suoi fans più affezionati. Cronaca nera che diventa sempre più spettacolo, processi mediatici, ma anche il ruolo del genere “giallo” nel raccontare l’altra faccia della medaglia. Una letteratura sociale, che guarda al male, alle
sofferenze, ai problemi, alle trasformazioni socio-culturali. Nella televisione del 2020, come si coniuga la fame da “crime” con la presunzione di non colpevolezza, tutelata a livello costituzionale? «Per raccontare una storia occorre tener conto di quanto realmente e obiettivamente accaduto. Certo, a volte fermarsi e raccontare “perché non è stato lui” può esser lungo e meno accattivante. E allora eccol’introduzione del fattore suspance, della spettacolarizzazione. Ma non stiamo raccontando una storia con personaggi di fantasia, stiamo raccontando un fatto realmente accaduto». Binomio libro-film (ovviamente a tinte noir). Quali le differenze nell’attività di scrittura? «Il libro ti lascia autonomia nella scrittura e un riscontro più immediato: l’editore è il tuo primo lettore ed è a lui che bisogna render conto. Al cinema è diverso: si scrive in gruppo e per destinatari ben individuati, registi, attori, sceneggiatori, tenendo conto anche di costi e difficoltà di produzione. Altra differenza? La lunghezza dei testi: un libro all’incirca 400, la sceneggiatura dalle 100 (lungometraggio) alle 10mila (fiction di 12 puntate). Cambiano i rapporti di respiro». Stefano Bonaccini riconfermato alla guida della “sua” Emilia- Romagna? Dica la verità, è contento? «Hanno vinto l’esperienza e la competenza. Sono contento, sì, anzi direi sollevato. Stefano Bonaccini ha condotto una campagna elettorale raccontando quanto realizzato e quanto realizzerà, il suo impegno in regione e per la regione. Dall’altra parte, Matteo Salvini (Lucia Borgonozoni, ahimè, non pervenuta) è intervenuto esclusivamente sulla questione migranti, Bibbiano, il Conte bis. E l’Emilia?». Quali consigli si sente di dare a Bonaccini per il nuovo mandato? «Proseguire con lo stesso impegno su sanità e culturasenza dimenticare i
bisogni di alcune persone, alcuni valori…» Come la sicurezza nelle periferie? «Sicuro, anche se vorrei aggiungere come questo elemento vada analizzato e contestualizzato. Non risolvo la questione migranti nel paesino che non ospita migranti ma è in preda ai colpi dei ladri da appartamento. In quel caso vanno elaborate strategie differenti, calibrate al fenomeno. Occorrono ragionamenti sensati da parte di persone competenti. Senza emotività, senza parlare alla pancia». Nella settimana dedicata alla Memoria, la cronaca continua a raccontarci di gesti di antisemitismo. È un’Italia xenofoba quella di oggi? «Sinceramente, non lo so. Credo dovremmo portare avanti un ragionamento sulla memoria mai fatto fiora. Dovremmo tornare indietro al periodo coloniale o alle leggi razziali, non facendo di tutta l’erba un fascio. C’erano e ci sono ancora oggi italiani razzisti, sì, così come non c’erano e non ci sono italiani razzisti. Torniamo indietro e analizziamo i meccanismi del passato e, successivamente, la persistenza di quegli stessi meccanismi oggi. Lì bisogna intervenire». Shock ad Unisa: 30enne si lancia nel vuoto di Giovanna Naddeo Un’altra giovane vita spezzata da un gesto estremo consumatosi all’interno del perimetro Unisa. Sono da poco passate le ore 11 di ieri quando Daniela Piscione, 30 anni, originaria di
Centola, si lascia cadere dall’ultimo livello del parcheggio multipiano del campus di Fisciano, in prossimità dell’uscita autostradale. La donna, iscritta al dipartimento di Medicina e Chirurgia anche se da diversi anni non frequentava l’Ateneo, è precipitata al suolo da circa quindici metri di altezza. Immediato sul posto l’intervento degli agenti della polizia in servizio presso l’Università e dei carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, oltre ai sanitari del 118 i quali non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. In corso di accertamento, i motivi che avrebbero spinto la ragazza a compiere l’estremo gesto. La salma è stata trasportata già nel primo pomeriggio di ieri al cimitero di Lancusi. E’ il secondo suicidio che avviene al multipiano del campus di Fisciano. Già nel 2017, un ragazzo originario di Casablanca e iscritto al Dipartimento di Matematica, Namiri Ayoub, in seguito a una lite con la fidanzata, decise di togliersi la vita lanciandosi dal quinto livello del parcheggio multipiano, impattando prima contro il rivestimento esterno del piano inferiore, per poi precipitare. Sotto shock gli studenti alla fermata dell’autobus nei pressi del luogo dell’impatto. Dolore e sgomento anche da parte dell’amministrazione comunale di Fisciano. «Ancora una tragedia che ci lascia attoniti – ha dichiarato il primo cittadino, Vincenzo Sessa – Esprimo a nome mio personale e dell’intera Città profonda vicinanza ai genitori e alla famiglia tutta». La tragica conta dei morti a Unisa Quattro vite in quattro anni. E’ la tragica conta delle anime spezzate all’Università di Salerno. Appena 8 mesi fa l’ultima tragedia, quando una studentessa di Medicina di 25 anni tentò di uccidersi con diverse coltellate all’addome e alla gola. Inutili i tentativi dei sanitari e la corsa al “Ruggi- D’Aragona”. Il suo cuore smise di battere pochi giorni dopo. Nel maggio 2017 un ragazzo di appena 19 anni, originario di Campagna, iscritto al primo anno di ingegneria informatica, si tolse la vita gettandosi dalle rampe delle scale della
biblioteca scientifica. L’impatto con il suolo fu violento e, nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, per lui non ci fu nulla da fare. Sempre nel 2017, nel mese di dicembre, dallo stesso punto in cui Daniela Piscione ieri ha deciso di concludere la sua esistenza, lo studente Namiri Ayoub, iscritto al Dipartimento di Matematica, si tolse la vita lanciandosi dal quinto livello del parcheggio. Profondo sgomento tra gli studenti alla fermata dell’autobus adiacente al parcheggio adiacente al parcheggio multilivello. Lo sfogo affidato ai social network. «Non sopportiamo più che accadano queste cose». Suicidio in Ateneo, il cordoglio del rettore Vincenzo Loia: «In arrivo tre psicologi per il supporto all’interno del campus» «Una tragica perdita per l’intera comunità. L’Università ha un’importante responsabilità non soltanto nella formazione, bensì nell’accompagnare gli studenti nella loro crescita quotidiana». Così il rettore Vincenzo Loia nel corso di un incontro con la stampa tenutosi nel primo pomeriggio di ieri all’Università di Salerno. «A nome dell’Ateneo, esprimo tutto il nostro cordoglio alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Daniela Piscione». La donna, iscritta al dipartimento di Medicina e Chirurgia, ufficialmente non aveva mai effettuato domanda di rinuncia agli studi anche se da diversi anni non frequentava l’Ateneo. «Già prima che accadesse questa tragedia – ha dichiarato Loia – era stata calendarizzata la discussione circa l’introduzione di tre nuove figure professionali per il supporto psicologico all’interno dei campus di Fisciano e Baronissi. Ne discuteremo il prossimo martedì in Senato Accademico». Non è l’unica misura messa a punto dall’Ateneo. «Stiamo lavorando – ha continuato Loia – per l’istituzione di un osservatorio d’Ateneo sul benessere che vedrà il coinvolgimento di studenti, docenti, del personale tecnico- amministrativo e dei sindacati. Unisa è una città con tutti gli aspettivi positivi e con tutte quelle che sono le
problematiche». L’obiettivo è il monitoraggio dello stato di salute della comunità universitaria che, nell’arco di quattro anni, si ritrova a piangere la sua quarta vita spezzata. Infine, «lunedì osserveremo un minuto di silenzio all’inizio delle attività didattiche, così come in occasione delle sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione» ha concluso il rettore Loia. Il dolore del sindaco affidato ai social Cordoglio per la tragica scomparsa della studentessa è stato espresso anche dal sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, che su Facebook ha scritto: “Ancora una tragedia che ci lascia attoniti. Qualche ora fa una giovane ragazza è precipitata dal parcheggio multi piano in prossimità dell’uscita autostradale dell’Università. La caduta di diversi metri é stata purtroppo fatale. Esprimo a nome mio personale e dell’intera Città di Fisciano vicinanza ai genitori e alla famiglia tutta”. “Democrazia e potere dei dati” di Giovanna Naddeo «Cresce la consapevolezza di imprese e amministrazioni nella piena e concreta applicazione del Gdpr. Abbiamo chiuso un occhio di fronte a qualche ritardo, ma adesso non ci sarà più tolleranza». Così Antonello Soro, prossimo a lasciare l’incarico di Garante Privacy, nel pomeriggio di ieri all’Università di Salerno in occasione della presentazione del suo ultimo volume dal titolo “Democrazia e potere dei dati. Libertà, algoritmi, umanesimo
digitale” (ed. Baldini+Castoldi). L’iniziativa, fortemente promossa dai Dipartimenti di Scienze Giuridiche e Scienze Politiche e della Comunicazione, in sinergia con il Laboratorio IN.DI.CO., è stata l’occasione per analizzare l’impatto delle nuove tecnologie nei traffici commerciali e nella comunicazione. «La politica ha governato bene la rivoluzione industriale, meno quella digitale – ha dichiarato Soro – La transizione ha comportato un regime di anomia». Per l’occasione, un parterre d’eccezione composto da professori, giornalisti e politici ha animato la discussione, introdotta da una breve relazione a cura del Rettore Vincenzo Loia sulla tecnica del “deepfake”, ossia la generazione, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, di filmati fasulli a partire da contenuti reali e modificati progressivamente. In pratica, l’intelligenza artificiale memorizza il movimento facciale o la frequenza sonora sincronizzandola con un altro volto o un altro suono. Un volto, un suono “fake”, appunto. «Si tratta di un fenomeno globale con gravi implicazioni a livello politico, economico e militare» ha proseguito Loia. «Da qui l’importante ruolo delle università nello studio di questi fenomeni in via di espansione. Siamo di fronte a un nuovo tipo di guerra, una guerra sul fronte della comunicazione, una guerra a discapito della verità». «E’ vero, nel 2020 torniamo a sottolineare l’importanza di saper distinguere il vero dal falso» ha sottolineato Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera. «Occorre stimolare un dibattito nelle sedi europee» ha proseguito il deputato Pd, Piero De Luca. «Web tax? Sono scettico a riguardo». E, interrogato sulla piattaforma Rousseau, ha aggiunto: «E’ bene che tutti i soggetti sul web agiscano evitando manipolazioni».
«Politica sulle piattaforme? Quanto di più lontano dalla quotidianità» così il deputato forzista, Marzia Ferraioli. «Oggi assistiamo a una concentrazione del potere in mano ai privati, una concentrazione a dir poco autoreferenziale» ha affermato il professor Salvatore Sica. «L’esempio Usa è lampante: Mark Zuckerberg lancia il suo “Manifesto per la Buona America”. Chissà che non aspiri alla presidenza Usa. Dalla sua parte, la miriade di dati acquisiti in questi anni grazie ai social network». Unisa guarda al futuro, tra la ricerca e la task force dei nuovi delegati di Giovanna Naddeo «Le università hanno bisogno adottare una visione prospettica, orientata al futuro. Il nostro Ateneo vanta una comunità di studiosi di fisica molto riconosciuta e l’accordo di oggi è il risultato di un lavoro consolidato nel tempo, nonché il punto di partenza di un’evoluzione scientifica e tecnologica». Così il rettore Vincenzo Loia, nel corso della firma dell’accordo di collaborazione tra l’Università e il Centro di ricerca di Darmstadt, Germania. Nell’ambito della facility europea “Fair” in materia di fisica nucleare, l’ente tedesco ha individuato quale sede operativa per le proprie ricerche il laboratorio per la superconduttività di potenza del Dipartimento di Fisica “E.R. Caianiello”, laboratorio realizzato grazie al supporto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica e del Centro Regionale di Competenza nel settore. Tra gli obiettivi dell’accordo
sottoscritto, favorire lo scambio di ricercatori e tecnici tra le due istituzioni. A confermarlo il professor Paolo Giubellino, direttore generale di “Fair” : «Questo accordo vuole dare obiettivi più ampi ad un lavoro che già si sta facendo qui all’Università di Salerno, un lavoro di test di magneti superconduttori. Con questo accordo si darà, infatti, la possibilità a tanti giovani studiosi di formarsi nell’ambito di questa attività. Sono molte le prospettive di lavoro che ritengo possiamo realizzare insieme. Gli acceleratori di particelle sono impiegati nei laboratori di ricerca, ma sono utilizzati ovunque, nelle industrie, negli ospedali. Tantissime le applicazioni nella vita quotidiana che potremmo supportare con questo progetto». E mentre l’Ateneo guarda al futuro, va prendendo forma la task force di Loia. Tra riconferme e nuove nomine, è stata pubblicata la squadra dei delegati del rettore per il prossimo triennio. Nell’elenco, tra gli altri, Carmine Vecchione per i rapporti con il Ruggi, Carmine Pinto nell’area Reputation e Valutazione e Sergio Perongini per i rapporti con gli enti territoriali. Resta scoperta – per il momento – l’area dell’internazionalizzazione, tra i cavalli di battaglia della governance Loia. E’ Campiglia il nuovo delegato alla ricerca: «Maggior sinergia tra i dipartimenti» Proviene dal Dipartimento di Farmacia il nuovo delegato del rettore alla ricerca per l’area scientifica. Si tratta di Pietro Campiglia, in passato delegato al fundraising nonché attuale direttore del suo Dipartimento. Professor Campiglia, è stato appena firmato un importante accordo tra l’Ateno e il centro di ricerca di Darmastadt. I laboratori Unisa sono apprezzati anche oltralpe. «Possiamo vantare laboratori di eccellenza in tante discipline come fisica, chimica, medicina, grazie all’elevata qualità dei nostri ricercatori. Ora dobbiamo puntare ad attrarre fondi
competitivi, intensificando i collegamenti con network internazionali e avvicinandoci a competizioni a livello europeo». A tal proposito, quale sarà linea d’azione per il prossimo futuro? «Unisa è tra gli Atenei maggiormente in crescita. In particolar modo, nell’ambito delle classifiche, il parametro delle citazioni ci colloca ai primi posti in Italia. Per la prossima governance mi auguro un maggior dialogo tra i dipartimenti nella ricerca, in una prospettiva multidisciplinare. Puntiamo a creare aree di specializzazione e progetti che vedano più dipartimenti lavorare sinergicamente. E’ una sfida importante. Noi siamo pronti». Comunicazione, Delega a Petrone. La Radio va ad Amendola E’ la ricercatrice Alessandra Petrone la nuova delegata del rettore alla comunicazione di Unisa. Petrone, titolare della cattedra di “Politica e Storia dell’integrazione europea” e “Storia delle dottrine politiche”, succede a Vittoria Marino, professoressa associata di Marketing. Nella squadra individuata da Loia (ancora incompleta, vista l’assenza dell’importante tassello dell’internazionalizzazione) spunta una nuova delega riservata esclusivamente alla radio d’Ateneo e affidata al professor Alfonso Amendola, in passato già vicino alla Professoressa Petrone, quali obiettivi per la comunicazione dell’Ateneo? «Il nostro Ateneo continuerà a valorizzare la comunicazione come servizio per la comunità universitaria, garantendo il dialogo con il territorio. In tal senso si lavorerà in costante coordinamento con gli altri delegati». A tal proposito, spunta una nuova delega riservata esclusivamente alla radio di Ateno e affidata al professore Alfonso Amendola. Come mai?
«La radio è da sempre un laboratorio di comunicazione per i nostri studenti, utile strumento di socializzazione e di confronto. Il collega Alfonso Amendola saprà ulteriormente valorizzare questa dimensione». Unisa insiste sull’internazionalizzazione. Quali saranno le azioni per essere più competitivi in ambito europeo? «L’internazionalizzazione è sicuramente un ambito chiave nella programmazione del rettore Vincenzo Loia. Per questo motivo, la comunicazione di Ateneo svolgerà il suo importante ruolo anche in tale ambito». Area Umanistica – Come nel 2013, la delega al professore Luca Cerchiai: «Paestum e Ponte dei Diavoli, tra ricerca e formazione» Va sempre più delineandosi la task force di Vincenzo Loia, dal primo novembre scorso alla guida dell’Ateneo salernitano. Il neorettore ha nominato Luca Cerchiai in qualità di delegato alla ricerca per l’area umanistica. Non è la prima volta per Cerchiai, già delegato per la medesima area negli anni accademici 2013-2016, nonché attuale direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale. Professor Cerchiai, quali gli obiettivi per la ricerca umanistica nei prossimi anni? «Continueremo a promuovere una ricerca in continuo dialogo con le altre branche del sapere. Non esistono le materie umanistiche, esiste la dimensione umanistica». Oltre alla proficua collaborazione tra Ateneo e Parco Archeologico di Paestum, sono in cantiere altri accordi con siti culturali del territorio? «Proseguono le nostre molteplici relazioni con il patrimonio archeologico locale. Lei ha citato un importante esempio quale è Paestum: lì stiamo portando avanti diversi progetti grazie
anche all’affetto del direttore Gabriel Zuchtriegel. Dall’anno prossimo partiremo con la campagna di scavi a cura della nostra Scuola di Specializzazione. Si tratta di un importante investimento che coniuga ricerca e formazione. Non dimentichiamo che la nostra Scuola vanta numerosi concessioni di scavi anche in Grecia. Tornando alla Campania, proseguono i nostri impegni nel napoletano e nell’avellinese. Due novità ci sono: gli scavi nel Chiostro del Paradiso, ad Amalfi, e il progetto di rilievo e verifica strutturale dell’acquedotto medievale di via Arce, in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria, il Comune di Salerno e la Sovrintendenza». A breve avrà inizio UnisaOrienta: su cosa punterete per incentivare le iscrizioni ai Dipartimenti di area umanistica? «Stiamo lavorando a un calendario di incontri durante i quali saranno gli studenti iscritti a presentare la nostra offerta, insistendo sulle prospettive lavorative. I pregiudizi del “bello ma non utile” si sfatano con dati alla mano. Stiamo parlando di una formazione professionalizzante che va a costruire un bagaglio culturale spendibile in settori lavorativi di tutti i tipi. Pensiamo soltanto all’altissima percentuale di laureati in filosofia occupati nei reparti di organizzazione del personale nelle aziende o di catalogazione e archiviazione nelle biblioteche nella fase di trasferimento dal cartaceo al digitale. È una questione di metodo e il sapere umanistico fornisce tutti gli strumenti utili per interpretare il reale». “Nella Rete della violenza:
il cyberbullismo come fenomeno multiprospettico”, il convegno all’Università di Salerno “Nella Rete della violenza: il cyberbullismo come fenomeno multiprospettico”: è il titolo del convegno in programma il prossimo 13 gennaio, alle 11, presso l’Aula “G. De Rosa” (Edificio D2) dell’Università degli Studi di Salerno. L’evento è stato organizzato dalla professoressa Diana Salzano, docente di Sociologia dei media ed Internet studies e di Sociologia dell’Innovazione e presidente dell’Osservatorio “Violenza Media Minori” dell’Unisa, in collaborazione con il Centro Studi “Media Culture Società” e l’“Internet & Communication Policy Center”, afferenti al Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Ateneo salernitano. Al convegno parteciperanno, in veste di esperti e professionisti, il professor Mario Morcellini, commissario dell’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni; la dottoressa Barbara Strappato, dirigente della Polizia di Stato; il professor Salvatore Pace, consigliere delegato alla tutela della biodiversità per la Città Metropolitana e preside del Liceo “A. Pansini” di Napoli; il dottor Carmine Lamberti, project manager della Brain Computing di Roma. Interverranno inoltre docenti di varie discipline: Angela Costabile (Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università della Calabria), Virginia Zambrano (Intercultural Law, Università di Salerno), Marinella Attinà (Pedagogia generale e Pedagogia dei contesti educativi e formativi, Università di Salerno), Simona Perfetti (Pedagogia generale e sociale, Università della Calabria), e Mauro Santaniello (Politiche digitali, Università di Salerno). L’incontro mira ad un’analisi multidisciplinare del fenomeno del cyberbullismo, tracciando analogie e differenze con il
bullismo tradizionale. Principale obiettivo è quello di focalizzare possibili strategie preventive e risolutive attraverso l’alleanza tra le varie agenzie socio-educative, tracciare itinerari di digital education nelle scuole e percorsi formativi della figura professionale del responsabile per il cyberbullismo, previsto in ogni Istituto scolastico dalla legge 71 del 2017. Agricoltura eco-compatibile, Unisa protagonista delle telecamere Rai di Giovanna Naddeo Trattori cingolati in grado di riconoscere i frutti grazie all’intelligenza artificiale e vasi a degradazione programmata: sono solo alcune delle ricerche scientifiche firmate Unisa protagoniste del racconto che “Linea Verde Rai” ha dedicato all’Ateneo salernitano nella puntata dello scorso sabato 4 gennaio. La troupe della rete nazionale, in visita a Salerno, ha fatto tappa al campus di Fisciano alla scoperta delle buone pratiche messe in atto a favore della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. A Simona Concilio e Adolfo Senatore, rispettivamente ricercatrice e professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, il compito di illustrare i progetti sperimentati nei laboratori Unisa dedicati all’agricoltura eco-compatibile. Da tempo, infatti, l’Ateneo porta avanti una politica green volta allo sviluppo di soluzioni universitarie rispettose dell’ambiente, politica premiata dalle più importanti classifiche internazionali. Lo scorso dicembre sono
stati resi i risultati di “Green Metric”, uno studio elaborato annualmente dall’Università dell’Indonesia volto alla misurazione dell’impegno delle istituzioni accademiche, a livello mondiale. L’Ateneo di Salerno, nell’indice generale che contempla 800 istituzioni accademiche, si posiziona al 112° posto tra le università mondiali, recuperando oltre 100 posizioni rispetto al 2018 (214° posto). Tra gli indicatori su cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente positiva, la pianificazione energetica implementata per i due campus di Fisciano e Baronissi e i programmi di ricerca e formazione sui temi della sostenibilità. Rispetto all’indice degli atenei italiani, Unisa si colloca al 9° posto guadagnando tre posizioni sull’anno precedente e configurandosi come primo ateneo del centro Sud. Tra gli obiettivi per il 2020, in un’ottica di crescente riduzione dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente naturale, interventi a sostegno della produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, come tetti fotovoltaici, solare termico, impianti di cogenerazione e solar cooling; interventi per la riduzione del consumo di materiali, con risparmio di materie prime; gestione integrata del ciclo dei rifiuti e interventi a favore della mobilità universitaria sostenibile. «Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico- amministrativo e studenti impegnato sulle politiche di sostenibilità – ha affermato il rettore Vincenzo Loia – stiamo lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi per la sostenibilità».
L’Unisa cambia il codice: «Vertici non potranno candidarsi» di Andrea Pellegrino L’Università degli Studi di Salerno pensa alla norma “anti – Tommasetti”. Il senato accademico modifica il codice etico dell’Ateneo di Fisciano, su richiesta di alcuni componenti. In sostanza rettore, pro rettore, presidente di Fondazione e direttori di area didattica non potranno accettare incarichi politici o candidature. Dunque l’era Loia, così come presagito fin dall’insediamento, cambia rotta rispetto al passato, strappando definitivamente con il suo predecessore e suo “supporter” nella corsa al rettorato. Le modifiche al codice etico e ai regolamenti garantiranno, secondo quanto discusso nella seduta del senato accademico dello scorso 17 dicembre, “l’adozione di comportamenti e azioni “etiche” che eviteranno di compromettere o anche gettare ombre sull’autonomia, sull’imparzialità e sul prestigio della nostra Università”. Naturalmente, quello di Tommasetti è l’ultimo caso che si è verificato all’Ateneo salernitano, da sempre e storicamente trampolino di lancio per politici. La stessa Fondazione è presieduta da Caterina Miraglia, già assessore regionale della giunta Caldoro. Una norma, dunque, che arriva anche con l’approssimarsi degli appuntamenti elettorali in Regione Campania. Inoltre, sempre nel corso dell’ultima seduta, sono stati istituti nuovi corsi di studio, così come annunciato dalla Cisl Università. L’offerta formativa sarà integrata con il corso di Laurea Magistrale in Data Scienze and Innovation Management (Dipartimento di Scienze giuridiche e Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems); corso di Laurea in Giurista d’impresa e delle nuove tecnologie (Dipartimento di Scienze giuridiche); corso di Laurea Magistrale interateneo in Progettazione dei servizi educativi,
formativi, “Media Education” e tecnologie per l’inclusione nei contesti formali e non formali (Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione e Università degli Studi di Napoli “Parthenope”). Ancora il rettore Vincenzo Loia si è impegnato a proporre per il prossimo anno accademico l’istituzione del corso di Laurea Magistrale in Psicologia di comunità per i contesti formativi, per il benessere e lo sport (Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione). De Luca torna a Unisa e annuncia piena collaborazione con Loia di Andrea Pellegrino Taglio netto con il passato, collaborazione con il nuovo rettore dell’Unisa. De Luca rimette piede a pieno titolo al campus di Fisciano, dopo anni di freddezza con l’allora rettore Aurelio Tommasetti. L’occasione è il progetto di digitalizzazione delle opere di Viviani, curato proprio dagli studenti del campus e finanziato dalla Regione Campania. Il governatore è seduto accanto a Vincenzo Loia, il successore alla guida dell’Ateneo di Aurelio Tommasetti, oggi indicato direttamente da Matteo Salvini per la composizione delle liste regionali in Campania. Un duetto, quello tra rettore e presidente della Regione, che non si vedeva da tempo, perfino nei giorni delle Universiadi in Campania. Vincenzo De Luca tende la mano e annuncia la piena collaborazione e sintonia con Loia. «Sono felice di incontrare il nuovo rettore – dice dal palco del teatro d’Ateneo – ci eravamo visti rapidamente
durante il periodo delle Universiadi. Credo che avvieremo un rapporto di forte collaborazione tra l’istituzione regionale e l’Università di Salerno per creare sviluppo, ricerca e prospettive di lavoro per i giovani». Si dice che Loia e De Luca si siano incontrati pochi minuti prima dell’avvio del convegno di ieri mattina. Sul tavolo la vicenda Ruggi, attualmente commissariato e che tra breve potrebbe riavere il direttore generale. Una nomina bloccata proprio in attesa dell’arrivo del nuovo rettore all’Unisa. Iovino, M5s: “In Campania si rischia il paradosso” di Giovanna Naddeo Buone notizie per gli studenti universitari di tutta la penisola. La commissione Bilancio al Senato, nella giornata di ieri, ha approvato lo stanziamento di 31 milioni, contro i 16 attuali, da destinare al fondo per le borse di studio per l’università. “Una notizia straordinaria, se non fosse che in Campania, con un sistema di gestione fallace affidato ad Adisurc, si rischia il paradosso” è quanto dichiara il deputato pentastellato e segretario alla presidenza della Camera, Luigi Iovino. “Tenuto conto che ad oggi c’e una sola dipendente appena incaricato di smaltire ben 21.937 pratiche di studenti campani aventi diritto a beneficiare di borse di studio, non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere se questo numero dovesse raddoppiare”. E aggiunge: “Garantire il diritto allo studio equivale a garantire il diritto alla democrazia e allalibertà di ciascuno di no. In Campania da troppi anni assistiamo a ritardi sistematici nell’erogazione di borse di studio, con studenti in attesa addirittura dal 2012. Ragazzi
che non possono permettersi di accollarsi spese fin troppo onerose, costretti per questo a fare salti mortali, se non alla rinuncia alla carriera universitaria che rappresenta una delle peggiori sconfitte per il nostro Paese. Non possiamo piu consentirlo”. E poi: “Una battaglia che ha fatto sua da anni anche il consigliere regionale Luigi Cirillo accanto al quale mi batterò perché nella Campania di De Luca, dopo aver negato ai nostri cittadini il diritto alla salute, al lavoro, alla vivibilita e a un’aria pulita, non si continui a ledere anche il sacrosanto diritto allo studio dei nostri giovani”.
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