L'efficacia dell'intervento ergoterapico precoce con neonati e bambini nati prematuri a favore di uno sviluppo armonico cognitivo, motorio ...

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L'efficacia dell'intervento ergoterapico precoce con neonati e bambini nati prematuri a favore di uno sviluppo armonico cognitivo, motorio ...
Scuola Universitaria della Svizzera italiana
        Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale

                   Corso di laurea in Ergoterapia

L’efficacia dell’intervento ergoterapico precoce con neonati e
  bambini nati prematuri a favore di uno sviluppo armonico
            cognitivo, motorio, sensoriale e sociale

                          Lavoro di Tesi

                        (Bachelor Thesis)

                       Autrice: Naomi Berri

                 Direttrice di Tesi: Alessia Palma

                      Manno, 26 luglio 2019
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ABSTRACT

Background: Per neonato prematuro si intende quando la nascita avviene prima del
compimento della 37° settimana di gestazione, ovvero del 259° giorno di gravidanza.
Solitamente le nascite prima della 32° settimana di gestazione (il 2% di tutte le nascite)
rappresentano la maggior parte delle morti e dei disturbi neonatali. La nascita prematura
può dunque comportare delle conseguenze. Per questo motivo in molti paesi
l’ergoterapia interviene già nei primi giorni di vita, trattando diversi aspetti della vita
quotidiana del bambino, ma anche di quella dei genitori.

Obiettivo: L’obiettivo principale di questo lavoro di tesi, è quello di individuare se gli
interventi ergoterapici nei neonati prematuri nati tra la 28° e la 32° settimana di gestazione
completa, favoriscono uno sviluppo sensoriale, cognitivo, motorio e sociale armonioso.

Metodologia: La metodologia scelta per elaborare la tesi di Bachelor è la ricerca
qualitativa che mira ad indagare le esperienze personali. Come strumento di rilevazione
è stato scelto un questionario con 16 domande aperte e chiuse, da sottoporre ad
ergoterapisti neonatali e pediatrici attivi in diversi paesi nel mondo, che hanno preso a
carico neonati e bambini prematuri. Questa raccolta dati verrà poi confrontata con dati
emersi dalla letteratura, la quale permette di avere dei dati scientifici ed avere delle
conoscenze di base sull’argomento. Dal questionario sono stati rilevati dati qualitativi e
quantitativi.

Risultati: L’analisi del questionario e della letteratura fa emergere importati elementi che
permettono di comprendere i benefici di un intervento ergoterapico per lo sviluppo di
neonati/bambini prematuri. Secondo tutti i 18 ergoterapisti, la presa a carico precoce
diminuisce il rischio e/o la gravità di future conseguenze dovute alla nascita prematura,
favorendo uno sviluppo più armonioso rispetto a una presa a carico che avviene in età
avanzata. In Svizzera, la presa a carico avviene principalmente dopo qualche anno dalla
nascita del bambino, mentre in altre nazioni l’intervento avviene nell‘Unità di Terapia
Intensiva Neonatale (UTIN), dal momento che il neonato è stabile. I metodi più utilizzati
dagli ergoterapisti per i neonati/bambini prematuri sono il Kangaroo Care, l’integrazione
sensoriale e il metodo Bobath, mentre l’approccio più usato è quello centrato sulla
famiglia.

Conclusioni: Grazie agli interventi ergoterapici, l’Evidence Based Practed e gli
ergoterapisti riscontrano benefici a lungo termine negli aspetti sociali ed affettivi dei
neonati/bambini prematuri. La letteratura segnala che per quanto riguarda gli aspetti
cognitivi e motori si rilevano unicamente benefici a breve termine, a differenza invece da
quanto riportato dai professionisti che hanno partecipato al sondaggio; infatti, quest’ultimi
verbalizzano che gli interventi ergoterapici giovino a lungo termine anche sugli aspetti
cognitivi e motori. In Ticino non è attualmente presente un’Unità di Terapia Intensiva
Neonatale, ma un intervento ergoterapico svolto al rientro della degenza ospedaliera in
Svizzera tedesca o francese, può indubbiamente favorire le tappe di sviluppo dei
neonati/bambini prematuri.

Keywords: Occupational therapy, Premature infant, Premature child, Developmental,
Kangaroo Care, NIDCAP, Sensory Integration, Neonatal Intensive Care Unit, Family
Centred Care.
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Ringraziamenti

Prima di tutto vorrei ringraziare la mia direttrice di tesi, Alessia Palma, che mi ha
accompagnata in questo percorso con grande pazienza e disponibilità. Un grazie anche
a tutti gli ergoterapisti che si sono messi a disposizione per contribuire alla mia ricerca.

Ringrazio di cuore la mia famiglia per avermi dato la possibilità di intraprendere questo
percorso di studi e per avermi supportato e confortata dei momenti più difficili,
permettendomi di superare ogni ostacolo e di essere la persona che sono oggi.

Un immenso grazie anche alla mia migliore amica, Caroline, per tutti i consigli, l’aiuto, per
l'infinita forza che mi dà ogni giorno e per aver creduto in me fino alla fine.

Un ultimo grazie va a tutte le persone più care che mi sono state vicine, regalandomi
momenti di gioia e serenità.
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“Un bambino appena nato. Un batuffolo di luce lanciato dalle stelle più lontane. E dentro
ci sono già le leggi della vita, le formule segrete della meraviglia e le prime chiavi per
aprire le forme del mondo”.

(Fabrizio Caramagna)
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INDICE

1.     Introduzione ....................................................................................................... 1
     1.1 Motivazione ..................................................................................................... 2
2.     Metodologia di ricerca ...................................................................................... 3
     2.1. Finalità del lavoro di Bachelor ...................................................................... 3
     2.2. Obiettivi del lavoro di Bachelor .................................................................... 3
     2.3. Domanda di ricerca ........................................................................................ 3
     2.4. Tipologia di lavoro ......................................................................................... 4
     2.5. Banche dati e libri utilizzati ........................................................................... 5
     2.6. Il questionario ................................................................................................ 6
     2.7. Campione selezionato ................................................................................... 7
     2.8. Domande questionario .................................................................................. 8
     2.9. Vantaggi e svantaggi del questionario elettronico ................................... 10
3.     Basi teoriche .................................................................................................... 11
     3.1. Prematurità: definizione e caratteristiche ................................................. 11
       3.1.1. Prevalenza e epidemiologia .................................................................... 12
       3.1.2. Unità di terapia intensiva neonatale ........................................................ 13
       3.1.3. Complicanze ............................................................................................ 13
       3.1.4. Conseguenze e problematiche della nascita prematura ......................... 14
     3.2. Sviluppo del bambino .................................................................................. 14
       3.2.1. Sviluppo del bambino nato a termine ...................................................... 15
       3.2.2. Sviluppo del bambino prematuro ............................................................. 17
     3.3. Ergoterapia ................................................................................................... 18
       3.3.1. Ergoterapia in ambito neonatale e in età evolutiva.................................. 18
       3.3.2. Intervento ergoterapico nei bambini prematuri ........................................ 20
       3.3.3. Metodo NIDCAP ...................................................................................... 21
       3.3.4. Kangaroo Care ........................................................................................ 22
       3.3.5. Intervento sensoriale ............................................................................... 22
       3.3.6. Metodo Bobath ........................................................................................ 23
4.      Analisi risultati ................................................................................................. 24
5.      Discussione ..................................................................................................... 42
6.     Conclusione ..................................................................................................... 51
     8.1. Limiti e risorse del lavoro ........................................................................... 52
     8.2. Implicazioni per la pratica e prospettive future ........................................ 53
     8.3. Conclusioni personali ................................................................................. 53
Bibliografia ..................................................................................................................
Allegati.........................................................................................................................
  1.1. Allegato 1 ..........................................................................................................
  1.2. Allegato 2 ..........................................................................................................
  1.3. Allegato 3 ..........................................................................................................
  1.4. Allegato 4 ..........................................................................................................
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1. Introduzione
In Svizzera nascono mediamente all’incirca 67.000 bambini all’anno (Ufficio federale di
statistica, n.d.). La nascita è un momento speciale, un momento dove il neonato con tutte
le sue forze deve iniziare ad affrontare il mondo.
Ci sono donne che aspettano con felicità il momento di diventare madri. Prima di
raggiunge questo grande desiderio passano momenti lunghi e interminabili di attesa,
caratterizzati da gioia, ma anche dalla speranza che tutto vada per il meglio. Con il tempo,
si vede il proprio bambino crescere miracolosamente all’interno della pancia, mesi dopo
mesi il neonato inizia a sviluppare le parti del corpo, mentre nella donna il corpo inizia a
cambiare. Dopo alcuni mesi, compaiono i primi dolori, in seguito le acque si rompono e
arrivano le contrazioni, poi finalmente arriva il momento della nascita del bambino, fatta
di momenti indescrivibili e comprensibili solo nel momento che questa esperienza viene
vissuta in prima persona. Non per tutti i genitori però questo momento viene vissuto
positivamente, ci possono essere infatti delle complicanze durante la gravidanza, ma
anche durante il parto, che portano a momenti di grandi preoccupazioni, come nel caso
di una nascita che avviene prima del termine, chiamata nascita pretermine; in base alla
settimana di gestazione in cui ha avuto luogo il travaglio, il neonato avrà più o meno
bisogno di cure specifiche. La nascita pretermine che avviene prima della 37° settimana
completa di gestazione, è impegnativa sia per il bambino che per la famiglia. Gli organi
non sono sufficientemente sviluppati per sopportare pienamente la vita extrauterina e
questo può portare a delle conseguenze sullo sviluppo del neonato. Il neonato è
particolarmente vulnerabile alle infezioni, necessita quindi di un’adeguata protezione
contro gli agenti infettivi e non è in grado di controllare la temperatura corporea, per
questo deve essere posto in incubatrice.
L’ergoterapia neonatale, nel nostro territorio è poco presente ma, in altri paesi, questa
professione è molto attiva in questo ambito. Il ruolo dell’ergoterapista, insieme a tutte le
discipline di salute focalizzate sull'infanzia, è stata riconosciuta dalla British Association
of Perinatal Medicine (2010) come figura importante. Per il neonato e la famiglia in cura
neonatale, l’occupazione è molto importante, per questo rende il terapista occupazionale
un membro fondamentale e centrale di un team neonatale (Royal College of occupational
therapist, 2017). Il terapista neonatale integra nel suo trattamento diversi approcci e
metodi, alcuni di questi sono il Kangaroo Care, l’Integrazione Sensoriale e Newborn
Individualized Development Care e Assessment Program (NIDCAP).
L’argomento scelto nasce dalla necessità di indagare se il trattamento ergoterapico può
essere fondamentale per lo sviluppo sensoriale, motorio, cognitivo, sociale ed affettivo di
un neonato/bambino prematuro. Nel nostro territorio, l’ergoterapia neonatale è ancora
poco sviluppata, questo perché spesso i neonati prematuri ticinesi, vengono trasferiti o
nascono in Svizzera tedesca o francese, strutture altamente specializzate nella presa a
carico di neonati nati prematuri. Grazie ad alcune ricerche svolte sul web e nelle banche
dati, si è appurato che l’ergoterapia neonatale è presente principalmente negli Stati Uniti
d’America, in Canada e in Nord Europa.

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1.1 Motivazione
L’interesse di trattare e approfondire questo importante tema attraverso il mio lavoro di
Bachelor, nasce dal grande amore e dalla significativa nascita dell’essere umano. La
nascita per me rappresenta la vita, la scoperta, la costruzione, lo sviluppo, la felicità;
qualcosa d’inspiegabile, ma meraviglioso. Tale interesse per l’ambito ergoterapico
nell’età pediatrica si è rafforzato durante il primo stage in ergoterapia svolto presso il
Servizio dell’Educazione Precoce Speciale (SEPS) di Locarno. Inoltre, durante questi due
mesi di pratica, ho avuto la possibilità di collaborare con la Scuola Speciale per l’Infanzia
di Locarno, in questo contesto mi sono confrontata ancora di più con altri ambiti di vita
del bambino. Oltretutto questo percorso è stato molto arricchente poiché mi ha permesso
di osservare e scoprire la professione di pedagogista. Successivamente come
studentessa in ergoterapia ho iniziato a chiedermi se questa professione si prendesse a
carico anche neonati e bambini nati prematuri, intervenendo precocemente e prevenendo
le gravità delle difficoltà che potrebbero insorgere in futuro nel bambino. Ho quindi iniziato
a fare delle ricerche appassionandomi sempre di più del mondo della prima infanzia, il
quale secondo il libro di psicologia del ciclo di vita, si estende dalla nascita sino al
secondo anno di vita, comprendendo quegli aspetti dello sviluppo infantile che
costituiscono la base di una prima autonomia del bambino in relazione al suo ambiente
(Castelli & Sbattella, 2008). L’idea di questo progetto parte dal presupposto che la salute
delle madri e dei neonati è un punto cruciale per la salute pubblica, anche in Europa.
Negli ultimi decenni i progressi tecnologici hanno permesso a più coppie di concepire figli
e a bambini nati prematuri di sopravvivere, ma hanno anche creato nuovi rischi per la
salute (problemi respiratori, cardiaci, etc.) sia per i neonati sia per le madri (Ufficio
federale di statistica, 2010). Personalmente, trovo sia necessaria una figura ergoterapica
per migliorare la salute di questi bambini nati prematuri; sono consapevole dell’esistenza
di altri trattamenti adeguati a questa casistica, ma visto che sarà la mia futura professione,
ho deciso di focalizzarmi solo sull’ambito ergoterapico. Dopo avere deciso di trattare
questo tema, ho chiesto informazioni sul nostro territorio per scoprire quali fossero gli
interventi più in voga. Le informazioni che ho raccolto rilevano che l’intervento
ergoterapico precoce in neonati o bambini prematuri è ancora poco sviluppato. Per
questo motivo, ho deciso di approfondire questo tema che potrebbe essere materia di
interesse per gli ergoterapisti del Cantone, permettendo di accrescere il loro bagaglio
professionale e ampliare gli orizzonti nell’ambito pediatrico.

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2. Metodologia di ricerca
“La metodologia è lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata
scienza o disciplina; in senso più concreto, è il complesso dei fondamenti teorici sui quali
un metodo è costruito” (Treccani, n.d.).

2.1. Finalità del lavoro di Bachelor
La finalità di questo lavoro di Bachelor è indagare se l’intervento ergoterapico precoce
con neonati e bambini prematuri favorisce lo sviluppo evolutivo sensoriale, motorio,
cognitivo e sociale di quest’ultimi.

2.2. Obiettivi del lavoro di Bachelor

Obiettivi personali:

   -   Aumentare le conoscenze sull’area della prematurità.
   -   Conoscere e approfondire il ruolo ergoterapico con neonati prematuri.
   -   Aumentare le conoscenze sui metodi ed approcci ergoterapici nel trattamento con
       neonati/bambini prematuri.
   -   Comprendere i vari step su come svolgere in modo adeguato i questionari.
   -   Sviluppare nuove conoscenze sul nostro territorio, riguardo l’ambito
       dell’ergoterapia neonatale, con l’intento di promuovere in futuro nuove strade
       professionali.

Obiettivi del lavoro:

   -   Verificare se il ruolo ergoterapico può essere una risorsa aggiuntiva per la qualità
       di vita dei neonati prematuri.
   -   Comprendere come un ergoterapista può utilizzare l’intervento precoce per
       incoraggiare lo sviluppo sensoriale, motorio, cognitivo e sociale nei neonati e
       bambini prematuri.
   -   Individuare quali sono gli interventi principali ergoterapici che vengono utilizzati
       con i neonati e bambini prematuri.
   -   Comprendere l’importanza di questi trattamenti per lo sviluppo del bambino.

2.3. Domanda di ricerca
Per la scelta della domanda di ricerca, sono stati ricercati quali potessero essere le
principali problematiche presenti nei neonati prematuri. Nelle ricerche svolte, come ad
esempio nell’articolo “Disturbi alimentari e prematurità” di Elena Trombini, sono emersi
argomenti riguardo i disturbi alimentari, nell’articolo “Cognitive and Behavioral Outcomes
of School-Aged Children Who Were Born Preterm: A Meta-analysis” di Bhutta, Cleves,
Casey, Cradock, Anand (2002), vengono segnalate difficoltà nelle prestazioni
scolastiche, mentre in altre ricerche, ad esempio negli articoli “The worldwide incidence
of preterm birth: a systematic review of maternal mortality and morbidity” di Beck,
Wojdyla, Say, Betran, Merialdi, Requejo, Rubens, Menon, Van Look (2010) o “Outcomes

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for Extremely Premature Infants” di Glass, Costarino, Stayer, Brett, Cladis, Davis (2015),
si parla di fattori inerenti allo sviluppo generale del bambino, come i ritardi motori,
cognitivi, sensoriali e sociali. Oltre a questi fattori, sono stati esaminati altri problemi come
i ritardi linguistici e malattie respiratorie, dove però non è compito dell’ergoterapista
intervenire direttamente, se non tramite un lavoro di interdisciplinarità per raggiungere un
obiettivo comune con altri professionisti. Successivamente è stato ricercato in quale età
gestazionale i neonati possono riscontrare più problematiche e i dati che sono emersi
rilevano che tutti i neonati che nascono prima della 32° settimana di gestazione completa,
sono più a rischio di quelli che nascono tra la 33° e la 37° settimana di gestazione. In
conclusione, la domanda del lavoro di Bachelor, analizza se l’intervento ergoterapico con
neonati nati prematuri tra la 28° e la 32° settimana di gestazione completa, favorisce uno
sviluppo armonico degli aspetti sensoriali, motori, cognitivi e sociali per migliorare alcuni
aspetti della vita quotidiana, come alimentarsi, dormire, relazionarsi con la famiglia. La
domanda di ricerca è stata formulata tramite il modello PICO (Population, Intervention,
Comparision, Outcome) (Vellone & Piredda, 2008).

                     Neonati/bambini nati prematuri dalla 28° alla 32° settimana di
 Population
                     gestazione completa.

 Intervention        Intervento ergoterapico per gli aspetti sensoriali, motori, cognitivi e
                     sociali

 Comparision         -

 Outcome             Favorire lo sviluppo del neonato prematuro volto a raggiungere le
                     tappe di sviluppo, limitandone i possibili ritardi dello sviluppo.

                                                     Tabella 1. Riassunto degli elementi PICO

Il modello PICO ha aiutato a formulare la domanda di ricerca definitiva:

 “L’intervento ergoterapico, nei neonati/ bambini prematuri nati tra la 28° e la 32°
  settimana di gestazione, può aiutare a raggiungere le tappe di sviluppo negli
                  aspetti sensoriali, motori, cognitivi e sociali?”

2.4. Tipologia di lavoro
La metodologia scelta per elaborare la tesi di Bachelor è la ricerca qualitativa che mira
ad indagare le esperienze personali di ergoterapisti neonatali e pediatrici presenti sul
territorio ticinese e nel resto del mondo, con lo scopo di individuare se gli interventi
precoci che mettono in pratica, possano aiutare lo sviluppo dei neonati prematuri. La
ricerca qualitativa è una metodologia di indagine volta a esplorare l’esperienza umana
nella sua globalità considerando le esperienze di vita, i legami con l’ambiente e il contesto
nel quale agiscono. La metodologia qualitativa si differenzia da quella quantitativa per la
filosofia che la orienta, filosofia che ha come principio la ricerca di procedure euristiche
le quali permettono di entrare nella complessità della realtà, delle esperienze e della
rispettiva costruzione di significato (Mortari & Zannini, 2017). La ricerca qualitativa avrà
anche alcune componenti quantitative, questo perché è stato scelto come strumento di

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L'efficacia dell'intervento ergoterapico precoce con neonati e bambini nati prematuri a favore di uno sviluppo armonico cognitivo, motorio ...
rilevazione dei dati un questionario che comprende oltre a domande aperte, anche
domande chiuse. Le risposte al questionario verranno analizzate e confrontate con
quanto ritrovato in letteratura. L’analisi ed il confronto delle informazioni permetteranno
di rispondere alla mia domanda di ricerca. Il questionario sarà sottoposto ad ergoterapisti
neonatali e pediatrici che hanno preso a carico bambini prematuri, in Svizzera e all’estero.

2.5. Banche dati e libri utilizzati

Per la ricerca di articoli scientifici sono state prese in considerazione le banche dati
PubMed, SAGE Health Sciences, Google scholar, CINHAL, PEDro e diversi giornali
online di ergoterapia, come ad esempio l’American Journal of Occupational Therapy
(AJOT), l’Australian Occupational Therapy Journal (AOTJ) e il Canadian Journal of
Occupational Therapy (CJOT). Per svolgere questa ricerca, ci si è affidati a studi
scientifici ricercati tramite keywords.
 PICO                                               KEY WORDS

 P      Neonati/bambini (0-6 anni) nati premature birth, premature babies,
        prematuri dalla 28° alla 32° settimana premature infant, NICU, neonatal
        di gestazione completa.                intensive therapy.

 I      Intervento ergoterapico per gli aspetti early intervention, occupational
        sensoriali, motori, cognitivi e sociali therapy, motor development, sensory
                                                development, cognitive development,
                                                NIDCAP, Kangaroo care, sensory
                                                integration, development care.

 C                           ---                                             ---

 O      Favorire lo sviluppo del neonato
        prematuro volto a raggiungere le effect of early intervention program,
        tappe di sviluppo, limitandone i improve quality of life
        possibili ritardi dello sviluppo.

                                                       Tabella 2: Metodo PICO e KEY WORDS

Una volta trovati i primi articoli è stata effettuata una ricerca attraverso i suggerimenti di
PubMed similar articles e consultando la bibliografia dei testi scientifici trovati, mentre il
principale operatore booleano utilizzato nelle ricerche è stato AND. Sono stati trovati 32
articoli scientifici, ma dopo un’attenta lettura ne sono stati selezionati solo 7 pertinenti alla
scelta dei temi selezionati. Gli articoli dovevano includere uno specifico target di
neonati/bambini prematuri, aventi dagli 0 e non oltre i 6 anni d’età, inoltre ci si è
concentrati nel ricercare articoli che esplicitassero le conseguenze di una nascita
prematura e l’intervento usato. È inoltre stata svolta una ricerca nella biblioteca cantonale
di Bellinzona e in alcuni siti internet per trovare dei libri di testo pertinenti al tema
specialmente per ampliare le conoscenze sullo sviluppo evolutivo del bambino. Sono stati
trovati 7 libri, ma a seguito di una lettura orientativa, ne sono stati selezionati solamente
3.

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2.6. Il questionario
Il questionario rappresenta lo strumento tipico di rilevazione d’informazioni nell’ambito
delle indagini con campioni rappresentativi di popolazione e consiste in una serie di
domande su un determinato argomento (Corbetta, 2009).

È stato deciso di sviluppare e utilizzare un questionario online, in quanto si tratta di uno
strumento breve, conciso e perché alcuni ergoterapisti che si intende far partecipare
all’indagine si trovano in luoghi difficilmente raggiungibili. Il questionario consente anche
di rilevare dati meno inquinati dalla desiderabilità sociale. Inoltre, per gli ergoterapisti la
compilazione di questo strumento è disponibile direttamente tramite un link di
collegamento che si manderà per e-mail, in modo che le risposte arrivino
automaticamente subito dopo la compilazione. Questo metodo è stato pensato anche per
una questione del tempo, infatti, la compilazione di un questionario online necessita meno
tempo rispetto alla compilazione di un questionario cartaceo. Il questionario è uno
strumento apparentemente semplice, ma il disegno di un questionario è un processo
complesso che coinvolge diversi aspetti e considerazioni, come ad esempio, l’ordine, la
scelta e la pertinenza delle domande. Il questionario è stato progettato tramite
l’applicazione Moduli di Google. Questo questionario elettronico è composto sia da
domande aperte che chiuse. Le domande aperte permettono all’intervistato la piena
libertà nella formulazione della risposta. Il suo vantaggio è appunto quello di concedere
una maggiore libertà di espressione e spontaneità, questo permette all’esaminatore di
comprendere il punto di vista della persona, le sue idee e le sue conoscenze
professionali. Uno degli svantaggi delle domande aperte, è che richiedono molto tempo
durante l’analisi dei dati e di conseguenza diventa difficile potere classificare le risposte
in categorie predeterminate (Corbetta, 2009). Le domande chiuse invece, offrono dati
quantitativi e permettono di scegliere tra risposte prefissate, quindi la risposta sarà
standard. I vantaggi delle domande chiuse consistono nella maggior facilità di codifica e
di analisi. Le domande sono poste a tutti con lo stesso modello di risposte e chiariscono
all’intervistato quale è il piano di riferimento della ricerca, evitando così risposte vaghe.
Gli svantaggi sono il rischio di non considerare tutte le opzioni di risposta e di influenzare
la risposta con le alternative che sono proposte, infatti a volte l’intervistato sceglie una
delle alternative anche se non è convinto. Inoltre, le risposte non hanno significato uguale
per tutti (Corbetta, 2009). Dato che uno degli svantaggi nelle domande chiuse è quello di
scegliere una risposta prestabilita senza esserne pienamente convinti, si è deciso di
aggiungere in tutte le domande chiuse la categoria “altro”, per cui tutte le persone che
non sono sicure della risposta prestabilita, hanno la possibilità di scrivere la propria
opinione in merito. Le domande poste sono state create appositamente e sono scaturite
dalla letteratura letta durante la redazione del quadro teorico, ed in base a quello che si
voleva sapere sulla figura dell’ergoterapista neonatale. In generale, le domande sono
tutte formulate in modo chiaro, semplice e conciso, per fare in modo che il questionario
sia di facile compilazione. Sono stati creati due questionari, uno in italiano e uno in
inglese, questo perché verrà spedito anche in paesi dove la lingua italiana non è parlata.
Prima di iniziare la raccolta dati, è stato creato un gruppo bersaglio fittizio (amici e
conoscenti) per testare lo strumento di ricerca e per ricevere un feed-back sulle domande
poste. Il questionario è anonimo e rispetta quindi le leggi sulla privacy, la compilazione
del questionario in anonimato, porta la persona a sentirsi più libera di scrivere quello che
pensa senza aver paura di essere giudicata.

                                              6
2.7. Campione selezionato
Il campione è stato selezionato tramite il gruppo pediatria dell’Associazione Svizzera
degli Ergoterapisti (ASE). Si è contattato la responsabile del gruppo pediatria e dopo
averle spiegato l’argomento di tesi e l’obiettivo del questionario, quest’ultima ha inoltrato
a tutti gli ergoterapisti pediatrici in Ticino l’e-mail, spiegando il tema della tesi e chiedendo
se qualcuno avesse già lavorato con neonati/bambini prematuri. È stato poi inserito il
recapito telefonico per avere la possibilità di essere contattati più facilmente. Si è così
potuto ottenere delle risposte tramite SMS ed e-mail da ergoterapiste che hanno riferito
di avere preso a carico bambini prematuri e che si mettevano a disposizione per
rispondere al questionario. Inoltre, sono state ricercate nel web altre strutture aventi una
figura ergoterapica, attiva principalmente nel reparto di terapia intensiva neonatale, con
sede in Europa e nel resto del mondo. Queste strutture sono state contattate tramite un’e-
mail in inglese, con una breve presentazione personale e con un’introduzione sul tema
scelto per il lavoro di Bachelor (vedi allegato 1). Quando il questionario sarà completato,
susseguiranno le e-mail definitive (10 inglese e 6 in italiano) con allegato il link diretto per
la compilazione del questionario (vedi allegato 2) alle persone che hanno confermato la
loro disponibilità nell’email precedente. Per l’attendibilità dei dati sono stati presi in
considerazione solo gli ergoterapisti che hanno preso a carico neonati/bambini nati
prematuri. Durante la ricerca, sono stati contattati anche 3 ergoterapisti attivi nei più
grandi ospedali pediatrici in Svizzera e hanno riferito che solo i fisioterapisti si occupano
dell’ambito della prematurità, mentre gli ergoterapisti svolgono principalmente interventi
neurologici o di chirurgia della mano. In totale, con la prima e la seconda ricerca, sono
stati contattati 43 ergoterapisti che intervengono nell’ambito di neonatologia e dell’età
evolutiva, ma solo 18 sono stati selezionati per la mia ricerca.

 Paesi                                             Numero ergoterapisti intervistati
 Svizzera                                          6
 Inghilterra                                       2
 Irlanda                                           1
 Spagna                                            1
 Australia                                         1
 U.S.A.                                            4
 Canada                                            1
 Sud Africa                                        1
 Cina                                              1

                                                                                 Totale: 18
                                                Tabella 3: Campione di ricerca in base ai paesi

                                               7
2.8. Domande questionario
La formulazione della domanda è molto importante perché può influenzare fortemente la
risposta, ed è per questo che bisogna porre attenzione al linguaggio, alla sintassi e al
contenuto delle domande. La semplicità del linguaggio è sempre un metodo ben
accettato, aiuta così ad evitare che la persona non comprenda la domanda posta
(Corbetta, 2009). Ho deciso di porre 18 domande, la sequenza delle domande è stata
scelta in modo logico; all’inizio del questionario sono presenti 6 domande relative al
profilo dell’ergoterapista, seguendo poi 12 domande inerenti al quesito di ricerca.
Prima domanda: “Sesso”, serve per capire se all’interno della ricerca ci sono più
ergoterapisti maschi o femmine, così da avere un’idea generale di quale dei due sessi è
più presente nell’ambito neonatale, anche in base al paese.
Seconda domanda: “In quale nazione esercita la sua professione (Svizzera, Australia,
U.S.A., Sud Africa, Inghilterra, Spagna, altro…)?”. Essendo il questionario anonimo,
questa domanda aiuta a capire in quale parte del mondo gli intervistati esercitano la loro
professionale. Oltre ciò, permette di avere un’idea generale su quali nazioni hanno un
ergoterapista attivo che prende a carico bambini sin dai primi giorni di vita.
Terza domanda: “Dove ha eseguito la formazione ergoterapica?” In base al luogo e
all’istituzione di studio, si può capire se ci sono delle differenze di formazione scolastica.
Questo serve a sapere in quali scuole e paesi, l’ambito della neonatologia viene preso in
considerazione durante la formazione universitaria di ergoterapia.
Quarta domanda: “In quale struttura lavora: studio privato, struttura privata, struttura
pubblica?” permette di capire il luogo in cui l’ergoterapista esercita, in quanto potrebbero
esserci delle regole differenti all’interno dell’istituzione, che possono influire sul
trattamento ergoterapico.
Quinta domanda: “Lavora principalmente con neonati o bambini (neonati, bambini,
entrambi)?”. La quinta domanda permette di avere una visione generale sul gruppo
bersaglio principale con il quale i partecipanti si relazionano, quindi se lavorano con
neonati o bambini.
Sesta domanda: “Da quanti anni lavora con i neonati/bambini?” Questo permette di
comprendere il livello di esperienza professionale dei terapisti e capire se ci sono delle
differenze negli approcci e metodi usati. In base all’esperienza professionale il modo di
lavorare potrebbe essere diverso, ad esempio gli ergoterapisti con pochi anni
d’esperienza possono aver imparato durante la formazione nuovi metodi che potrebbero
essere più efficaci, oppure un ergoterapista che svolge la professione da molti anni, ha
più esperienza sui trattamenti e sulla loro efficacia rispetto agli ergoterapisti con poca
esperienza.
Settima domanda: “In che momento della crescita avviene la segnalazione medica per
il neonato/bambino?” Questa domanda aiuta a capire quali sono le differenze sull’età
della presa a carico del prematuro tra un paese e l’altro, specialmente per avere un
confronto tra il Ticino e gli altri paesi (USA, Australia, Isole Canarie).
Ottava domanda: “Quali sono le motivazioni che portano ad una presa a carico del
neonato/bambino prematuro?”. L’ottava domanda è utile per comprendere i diversi motivi
che portano a una presa a carico del neonato/bambino premautro, capire effettivamente
perché hanno bisogno di essere accompagnati da una figura ergoterapica.
Nona domanda: “In quale ambito interviene con i neonati prematuri (alimentazione,
sonno e riposo, aspetti sensoriali, aspetti motori, adattamento dell’ambiente, istruzione e
consulenza famigliare, relazione madre e neonato, altro…)?” serve per evidenziare in
quale area occupazionale l’ergoterapista interviene maggiormente e di conseguenza
capire quali sono le maggiori difficoltà e risorse nei prematuri. Inoltre, la casella “altro”,

                                              8
serve per capire se ci sono altri ambiti che non si sono tenuti in considerazione per questo
tipo di intervento.
Decima domanda: “In quale setting solitamente lavora con i neonati/bambini?” sono
molti i luoghi dove vengono svolte le terapie ergoterapiche. Il setting è un elemento
importante che influisce sui benefici del trattamento, ed è per questo che si vuole
indagare dove vengono svolte la maggior parte delle terapie con neonati e bambini.
Undicesima domanda: “Quali strumenti standardizzati e non standardizzati di misura
utilizza con questa casistica? Cosa le permettono di valutare?” Molto utile per capire se
esistono strumenti di valutazione per bambini così piccoli.
Dodicesima domanda: “Quali metodi e approcci ergoterapici ritiene efficaci in un
trattamento con un neonato prematuro?” Perché questa scelta?
La dodicesima domanda serve per comprendere al meglio quali sono gli interventi,
approcci e metodi maggiormente usati con i neonati prematuri, in quanto nella letteratura
è poco approfondito.
Tredicesima domanda: “Conosce e utilizza il metodo interdisciplinare Newborn
Individualized Developmental Care and Assessment Program (NIDCAP)? Se sì, in che
modo lo utilizza?” durante la ricerca sono stati trovati diversi articoli che parlavano di
questo approccio interdisciplinare, come ad esempio nell’articolo “Newborn Individual
Development Care and Assessment Program (NIDCAP): A Systematic Review of the
Literature” di Wallin & Eriksson (2009), nel quale però, la figura dell’ergoterapista è tenuta
poco in considerazione. Si vuole quindi porre questa domanda, per capire che ruolo
occupa l’ergoterapia all’interno di questo approccio con le altre figure professionali.
Quattordicesima domanda: “Incontra qualche difficoltà nella somministrazione di questi
trattamenti precoci? Se sì, quali?” Si pone questa domanda molto importante, perché non
obbligatoriamente tutti gli interventi portano a un beneficio del bambino, potrebbero
esserci degli aspetti a sfavore, come il troppo rumore, l’ambiente sfavorevole, sensibilità
tattile etc., che possono contribuire a uno stress maggiore.
Quindicesima domanda: “Ritiene che l'utilizzo dei metodi/approcci abbiano benefici a
lungo termine sull'autonomia del neonato/bambino? Se sì, quali?” la quindicesima
domanda aiuta a capire se gli interventi precoci hanno dei benefici a lungo termine nella
vita quotidiana del bambino, siccome nell’articolo “Is early occupational therapy in
extremely preterm infants of benefit in the long run?” di Salokorpi, Rautio, Kajantie, Von
Wendt (2002), concludono che il trattamento ergoterapico una volta a settimana per la
durata di 6 mesi all’età corretta di 6-12 mesi, basato sull’integrazione sensoriale (IS) e
sulla Neuro-Developmental treatment (NDT) nei neonati Extremely Low Birth Weight
(ELBW), non ha alcun effetto rilevabile sullo sviluppo neurologico a lungo termine.
Sedicesima domanda: “In questo ambito con neonati/bambini, con quali figure
professionali collabora maggiormente?” La collaborazione tra professionisti è molto
importante per ottenere dei migliori risultati del trattamento, per questo si trova che la
domanda vada ad approfondire più ampiamente il ruolo dell’ergoterapista
neonatale/pediatrici sull’aspetto interdisciplinare.
Diciassettesima domanda: “Secondo lei l’intervento ergoterapico subito dopo la nascita
prematura, può essere fondamentale per favorire uno sviluppo armonico? Perché?”
Essendo che in Svizzera l’ergoterapista che inizia già a prendere a carico un neonato, è
ancora in via di sviluppo, questa domanda serve per capire se il ruolo ergoterapico è utile
così precocemente o se invece la presa a carico può essere posticipata nei mesi o anni
successivi.
Diciottesima domanda: “Perché è importante che l'ergoterapia sia attiva nell’ambito
neonatale?” Serve per apprendere l’importanza di questo ruolo nell’ambito neonatale,
così da poterlo spiegare nella tesi e promuovere l’utilità di questa figura sul territorio.

                                              9
2.9. Vantaggi e svantaggi del questionario elettronico
Nella tabella 4, sono elencati alcuni dei vantaggi e degli svantaggi importanti da tenere
In considerazione durate la progettazione e la somministrazione del questionario.
 Vantaggi                                        Svantaggi

    •   Rapidità della rilevazione dei dati.       •   Non essere compilato nei termini
    •   Monitoraggio ed analisi in tempo               indicati dall’intervistatore.
        reale dei dati raccolti.                   •   Rischio di ottenere delle risposte
    •   Economicità.                                   poco accurate.
    •   Compilazione veloce, guadagno di           •   Finire nella sezione “spam” della
        tempo.                                         posta elettronica.
    •   Facilitazione nella creazione del          •   Raggiungibilità di tutti gli
        questionario nella lingua inglese              ergoterapisti (vacanze, malattie,
        tramite traduttore.                            congedi...).
    •   La non presenza fisica                     •   Errori d’invio (inaccessibile)
        dell’intervistatore evita il               •   Mancanza di indirizzi e-mail per
        condizionamento delle risposte.                una questione di privacy.
    •   Consente di raggiungere facilmente
        paesi lontani.
    •   Consente di rilevare dati meno
        inquinati dalla desiderabilità
        sociale.

                                                             Tabella 4: vantaggi e svantaggi

                                            10
3. Basi teoriche
Questo capitolo fornisce delle conoscenze di base sui concetti chiave, sulle teorie e sui
metodi legati all’argomento. Queste conoscenze derivano da un’approfondita lettura di
articoli scientifici e libri inerenti al tema scelto.

3.1. Prematurità: definizione e caratteristiche
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce una nascita prematura quando
il parto avviene prima del compimento della 37° settimana di gravidanza, ovvero del 259°
giorno di gravidanza (Beck et al.,2010). La definizione di prematurità è stata stabilita negli
anni ’60 dall’OMS attraverso due criteri: l’età gestazionale (EG), corrispondente alla
settimana compiuta al momento del parto, e il peso alla nascita (PN). Entrambi i parametri
sono importanti per la valutazione dello stato del nato prematuro in quanto l’EG è indice
della maturazione neurologica, mentre il PN lo è del buon funzionamento degli organi del
neonato (Latmiral & Lombardo, 2007). Infatti, per molto tempo il fattore principale di
valutazione è stato il PN. Attualmente è possibile distinguere il nato prematuro nelle
seguenti categorie:

   -   Low Birth Weight (LBW): i neonati il cui PN è compreso 1501 e 2500 grammi
   -   Very Low Birth Weight (VLBW): i neonati il cui PN è compreso tra 1001 e 1500
       grammi
   -   Extremely Low Birth Weight (ELBW): I neonati con PN inferiore a 1000 grammi
   -   Microprimie: i neonati con PN inferiore a 750 grammi
       (Glass, et al., 2015)

Va specificato, che un basso peso alla nascita, non per forza deve essere associato alla
nascita prematura, ma può essere influenzato da fattori come la restrizione della crescita
intrauterina (intrauterine growth restriction-IUGR), dovuta a fattori materni, placentari,
fetali o genetici. La valutazione del nato prematuro sulla base del PN va quindi
considerata in relazione all'EG. Su tale base, la letteratura distingue le seguenti categorie:

   -   Neonati Appropriate for Gestational Age (AGA), il cui peso è adeguato all’EG
       compreso tra il 10° e il 90° percentile.
   -   Neonati Small for Gestational Age (SGA) il cui peso è inferiore all’età e inferiore
       al 10° percentile.
   -   Neonati Large for Gestational Age (LGA) con peso >90° percentile.

L’ultima distinzione è importante perché il neonato può non avere le possibilità fisiche per
fare quelle esperienze sensoriali o motorie che la maturità neuronale gli consentirebbe.
Inoltre, il neonato SGA è stato un feto, il cui ambiente di crescita non era ottimale al fine
di favorire il suo sviluppo (MacGregor & Sabbagha, 2008). I neonati prematuri si
distinguono inoltre in:

   -   Extremely Preterm, nati prima della 28° settimana completa di gestazione
   -   Very Preterm, nati tra la 28° e la 32° settimana di gestazione completa
   -   Moderate Preterm, nati tra la 32° e la 34° settimana di gestazione completa
   -   Late Preterm, nati tra la 34° e la 37° settimana di gestazione completa (Glass et
       al., 2015).

                                             11
Il bambino prematuro non possiede le stesse riserve del bambino nato a termine, infatti
dal punto di vista fisico presenta una pelle sottile, scarsi depositi adiposi, insufficiente
termoregolazione, ipotonia muscolare, lentezza di riflessi, facile esauribilità motoria,
scarsa sensibilità agli stimoli esterni ed infine disturbi respiratori, cardiaci e neurologici
(Quadrio & Galardi, 2001). Il cranio in rapporto al resto del corpo è notevolmente
voluminoso, i capelli sono inizialmente fini, soffici e immaturi, gli occhi sono sporgenti, la
fronte e a volte anche il resto del volto presentano una peluria soffice e rada (lanugo),
l'addome è globoso e l’apparato genitale è immaturo (Treccani, n.d.).

3.1.1. Prevalenza e epidemiologia
Secondo l’OMS in quasi tutti i paesi, i tassi di natalità pretermine sono in aumento (World
Health Organization, 2018). La nascita prematura è il principale problema clinico
associato alla mortalità perinatale, alla grave mortalità neonatale e alla disabilità
(Manuale MSD - Neonato prematuro, n.d.), infatti, di tutte le morti neonatali precoci
(decessi entro i primi 7 giorni di vita) che non sono correlati a malformazioni congenite, il
28% è dovuto alla nascita pretermine. Tassi di natalità pretermine sono stati riportati tra
il 5% e il 7% dei nati vivi e in alcuni paesi sviluppati, ma si stima che siano
sostanzialmente più alti nei paesi in via di sviluppo. Le cifre sembrano essere in aumento,
ma gli eventi che portano alla nascita pretermine non sono ancora del tutto chiari, anche
se l’eziologia è considerata multifattoriale. I possibili fattori causali legati alla nascita
pretermine comprendono stato di salute della madre e del feto, influenze genetiche,
esposizione ambientale, trattamenti di infertilità, fattori comportamentali, socioeconomici
e prematurità iatrogena (dovuta all’uso di farmaci o determinata dall’intervento del
medico). Circa il 45%-50% delle nascite pretermine sono idiopatiche, il 30% è correlato
alla rottura pretermine delle membrane (PROM) e un altro 15%-20% è attribuito a un
parto pretermine indicato (urgente) o elettivo (programmato). Ci sono alcuni tassi di
natalità pretermine disponibili, come ad esempio il Regno Unito, gli Stati Uniti e i paesi
scandinavi, che mostrano un drammatico aumento negli ultimi 20 anni (Beck et al., 2010).
C’è una disparità di incidenza del fenomeno tra diverse aree geografiche e paesi, infatti
più del 60% delle nascite premature avvengono in Africa e nell’Asia del sud, ma la
variabilità riguarda anche i paesi del nord, come gli Stati Uniti con il 12% di neonati che
nascono prematuri, contro una proporzione media del 9% dei paesi a reddito elevato e
del 7% in Italia. Vi è anche una differenza dei dati di sopravvivenza di questi bambini tra
i quali anche i paesi elencati, la percentuale di bambini nati prima della 28 settimana che
non supera i primi giorni di vita è del 90% nei paesi a basso reddito e del 10% in quelli
ad alto reddito. Come spiegato precedentemente, i fattori che possono contribuire a
spiegare questa tendenza sull’aumento delle nascite pretermine nei paesi ad alto reddito,
possono essere i tassi di nascite multiple, un maggiore uso delle tecniche di trattamento
di fertilità, un aumento della percentuale di nascite tra le donne oltre i 34 anni e
cambiamenti nelle pratiche cliniche e un maggiore uso di tagli cesari. Ad esempio, il
crescente uso di ultrasonografia piuttosto che, la data dell’ultimo periodo mestruale per
stimare l’età gestazionale, può avere portato a un numero maggiore di nascite classificate
come pretermine. I fattori invece che determinano i paesi a basso reddito sono le
infezioni, la malaria, il virus dell'Immunodeficienza umana e la frequenza di gravidanze
nelle adolescenti insieme alle condizioni di deprivazione sociale e alla carente assistenza
alla gravidanza e al parto (Da Oms e Iss due nuovi report sulla salute neonatale, n.d.). In
Svizzera, il tasso di nascite premature corrisponde a quello registrato in Europa. Dei
76'691 nati vivi nel 2008, il 91,9 % è nato a termine, mentre il 7,5 % pretermine e lo 0,6%
post-termine. Il rapporto spiega che le nascite gemellari e trigemellari costituiscono il 3,5
% del totale nelle nascite e il 27% delle nascite premature, infatti in caso di gravidanza

                                             12
multipla, il rischio di parto prematuro è dieci volte più elevato rispetto a una gravidanza
singola. Le nascite che avvengono prima della 32° settimana ammontano all’1% (Ufficio
federale di statistica, 2010).

3.1.2. Unità di terapia intensiva neonatale
I neonati che necessitano di cure mediche intensive, come in questo caso a causa di una
nascita pretermine con basso peso alla nascita o per un eventuale patologia che non
permette l’adattamento alla vita extrauterina, sono spesso ricoverati all’Unità di terapia
intensiva neonatale (UTIN). L’UTIN presenta tecnologie avanzate e professionisti sanitari
qualificati per fornire cure specifiche ai pazienti più piccoli per alimentarsi, respirare e
riscaldarsi. All’interno di questo reparto sono presenti delle incubatrici che donano al
neonato la stessa temperatura corporea del grembo materno, il grado di umidità a lui più
adatto e se necessario, si può rendere l’aria all’interno di esso più ricca di ossigeno. Sulle
pareti dell’incubatrice sono presenti delle fessure che, con il rispetto delle norme
igieniche, permettono di accudire il neonato (Sarti, 1999).

3.1.3. Complicanze
La maggior parte delle complicanze sono dovute alla disfunzione per la poca maturità
degli organi del neonato. In alcuni casi le complicanze si risolvono del tutto, mentre in
altri vi possono essere disfunzioni organiche residue. Il neonato pretermine, soprattutto
se nato prima della 28° settimana di gestazione, a causa dell’immaturità polmonare e
della massa muscolare respiratoria, incontra difficoltà respiratorie. I problemi respiratori
rendono necessario l’introduzione dell’ossigeno per ridurre il rischio di danno da ipossia
e insufficienza respiratoria. Il neonato può andare incontro anche a una complicanza
cardiaca e quella più frequente è la pervietà del dotto arterioso (PDA), cioè vi è una
probabilità che il dotto arterioso non riesca a chiudersi dopo la nascita prematura.
L’incidenza del dotto arterioso pervio aumenta con l’aumentare della prematurità. Vi sono
anche complicanze del sistema nervoso centrale. Ci può essere una scarsa
coordinazione dei riflessi di suzione e di deglutizione e l’immaturità del centro respiratorio
a livello del tronco encefalico che comporta episodi di apnea, mentre la matrice
germinativa periventricolare (una complessa massa di cellule embrionali che si trova oltre
il nucleo caudato sulla parete laterale dei ventricoli laterali del feto) è predisposta
all'emorragia, che può estendersi ai ventricoli cerebrali. C’è la possibilità di avere anche
delle complicanze oculari che comprendono la retinopatia del prematuro e la miopia e/o
strabismo, dovute alla poca vascolarizzazione retinica, non completa fino quasi al termine
della gravidanza.
Le complicanze infettive comprendono sepsi e meningite, infatti nel neonato prematuro
sono di circa 4 volte più probabili. La funzione renale è limitata, infatti si possono
presentare complicanze renali come l’acidosi metabolica (riduzione della concentrazione
corporea di bicarbonati) e/o deficit di crescita. Inoltre, le complicanze polmonari
comprendono la sindrome da distress respiratoria e la displasia broncopolmonare. Ci
sono anche alcune complicanze gastrointestinali che possono includere intolleranze
alimentari, con aumento del rischio di aspirazione ed enterocolite necrotizzante (necrosi
intestinale a livello della mucosa) (Manuale MSD - Neonato prematuro, n.d.).

                                             13
3.1.4. Conseguenze e problematiche della nascita prematura
La nascita pretermine è un importante problema di salute perinatale in tutto il mondo. Non
tutti i bambini nati prematuri hanno delle conseguenze dovute al parto anticipato, ma
solitamente le nascite prima della 32° settimana di gestazione (il 2% di tutte le nascite)
rappresentano la maggior parte delle morti e dei disturbi neonatali. La nascita prematura
può dunque comportare delle conseguenze. Le conseguenze più elevate sono paralisi
cerebrale, deficit sensoriali, difficoltà d’apprendimento e malattie respiratorie (Beck et al.,
2010). La permanenza in ospedale e il necessario uso dell’incubatrice, ostacolano il
contatto corporeo con la madre e quindi anche la possibilità di sperimentare le attività
sensoriali. Questa deprivazione può avere esiti negativi, in quanto tale canale sensoriale
costituisce il canale essenziale per la costruzione neurologica e la maturazione cerebrale
(Schore, 2008). Un numero crescente di ricerche (ad es. Allin et al., 2008; Anderson &
Doyle, 2004; Bayless & Stevenson, 2007; Bohm et al., 2004; Edgin et al., 2008) mostra
che i bambini molto prematuri possono avere anche un deficit nelle funzioni esecutive
che comprendono l’inibizione, la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva, la selezione
degli obiettivi, la pianificazione e l’organizzazione (Aarnoudse-Moens et al., 2009). La
disfunzione esecutiva è stata anche associata a problemi comportamentali, infatti,
Barkley (1997) ha dimostrato che il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) si
origina da un deficit di inibizione, che a sua volta porta a un deficit delle funzioni esecutive
secondarie, come la memoria di lavoro compromessa. I problemi comportamentali sono
riportati in circa il 25% dei bambini nati prima della 32° settimana di gestazione, che
possono essere caratterizzati infatti da disattenzione, ma anche da ansia, problemi socio-
emotivi e possono portare dunque a un rischio maggiore di disturbi di salute mentale, a
un disturbo dello spettro autistico e depressione (Montagna & Nosarti, 2016). Questi
bambini presentano anche sequele neuromotorie come difficoltà nella coordinazione
motoria, oltre ciò sono state riportate anche difficoltà visuo-motorie, come il
mantenimento della fissazione o nell’inseguimento lento (Sabbadini, 2013). Altre ricerche
invece parlano di disturbi alimentari che possono svilupparsi fin dai primi mesi di vita
continuando poi nell’età evolutiva (Trombini, 2007). Alcuni articoli scientifici riferiscono
che certi bambini nati prematuri possono riscontrare delle difficoltà nelle prestazioni
scolastiche (Bhutta et al., 2002).

3.2.   Sviluppo del bambino
Con il termine di sviluppo si intende: “il processo attraverso il quale un organismo acquista
la capacità di affrontare con sempre maggiore successo il proprio ambiente modificandosi
e differenziandosi nelle strutture, nelle funzioni e nei comportamenti, grazie alla
maturazione biologica e all’influenza che gli stimoli esterni hanno sulla stessa crescita”
(Castelli & Sbattella, 2008).
Dalla nascita sino a circa un mese di vita il bambino interagisce con il mondo agendo
tramite un comportamento riflesso. I riflessi sono risposte involontarie controllate dalle
regioni sottocorticali del cervello che consentono di reagire secondo modalità prestabilite
in riferimento a specifiche stimolazioni ambientali. La nascita rappresenta l’inizio del
periodo neonatale e ne costituisce una prima forma di esistenza autonoma. Nel secondo
periodo dell’attaccamento e dello svezzamento segue poi la conquista della prima
autonomia, durante il quale il bambino sviluppa le sue capacità percettive e motorie,
stabilisce i suoi primi rapporti oggettuali e inizia una prima attività rappresentativa
(Castelli & Sbattella, 2008). Nel bambino dai 0 ai 2 anni si parla di sviluppo delle capacità
motorie (a partire dai riflessi), sviluppo delle abilità cognitive, delle abilità sensoriali, del

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