GLI ANNESSI EMBRIONALI - UNIMIB
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Il più antico filogeneticamente è il sacco vitellino (unico annesso embrionale degli Ittiopsidi) Deriva dai movimenti di epibolia durante la gastrulazione scivolamento dei margini del blastoderma sopra la massa del tuorlo con posizionamento dei foglietti embrionali… - endoderma - mesoderma (splancnopleura e somatopleura) - ectoderma 2
A carico della splancnopleura - sviluppo di una fitta rete di vasi sanguigni che confluiscono in due grossi vasi (vene vitelline o onfalomesenteriche) Penetrano nell’embrione e sboccano nei seni venosi del cuore 3
Negli Anfibi non sono presenti annessi embrionali - segmentazione oloblastica con cellularizzazione del vitello - nessuna necessità di sviluppare sacco del tuorlo Negli amnioti - Sacco del tuorlo - Amnios - Corion - Allantoide 4
Gli annessi embrionali si originano nel corso dello sviluppo dai foglietti embrionali che non partecipano alla costruzione dell’embrione vero e proprio. Nel corso dello sviluppo vengono man mano riassorbite o abbandonate a sviluppo ultimato Nello sviluppo dei rettili, degli uccelli e dei mammiferi non esiste inizialmente una distinzione tra i territorio embrionale e quello extraembrionale. Quando l’embrione prende forma, i tessuti che sono al confine tra l’embrione e territorio extraembrionale danno origine a una serie di pieghe che circondano l’embrione in sviluppo e lo isolano (dal vitello) e definiscono le aree embrionali Le pieghe delle membrane si formano per: • estensione dell’epitelio ectodermico • estensione dell’endoderma • seguita dal sottostante mesoderma (rispettivamente somatopleura e splancnopleura) AMNIOS e CORION SACCO VITELLINO e ALLANTOIDE I foglietti ectodermici ed endodermici sono paragonabili funzionalmente a foglietti di cellule epiteliali mentre il mesoderma fornisce l’adeguato apporto di sangue
LE MEMBRANE EXTRAEMBRIONALI Nei rettili, negli uccelli e nei mammiferi lo sviluppo ha preso una nuova direzione evolutiva grazie all’UOVO degli AMNIOTI. Membrana corion-allantoidea (per giustapposizione di allantoide e membrana coriale, - “polmone extraembrionale”) La maggior parte dei MAMMIFERI ha evoluto una placenta in sostituzione del guscio ma il modello di base delle membrane extraembrionali rimane lo stesso I RETTILI hanno evoluto un meccanismo per deporre le uova in ambiente terrestre e questo adattamento ha consentito di esplorare nicchie che non fossero vicine all’acqua
ANNESSI EMBRIONALI NEI MAMMIFERI AMNIOS La formazione dell’amnios avviene secondo tre modalità: E Amniogenesi per sollevamento di pliche (Carnivori, Ungulati, Lagomorfi, e Primati primitivi) E Amniogenesi per cavitazione (Insettivori, Chirotteri, Primati) E Amniogenesi ectocoriale (Roditori): sollevamento pliche e cavitazione
Formazione dell’amnios per cavitazione Nella zona più esterna del citotrofoblasto e e la parte più apicale del nodo embrionale si formano lacune che poi confluiscono a formare la cavità amniotica. Sacco vitellino: forma vestigiale rispetto a rettili e uccelli. Sacco contenente liquido fisiologico che inizialmente svolge una funzione respiratoria (ricca rete di vasi). La splancnopleura forma i primi elementi del sangue. Allantoide: nell’uomo è una vescicola.
Alla fine della 3a settimana l’embrione umano ha 3 foglietti posizionati, ma ancora forma piatta La suddivisione del mesoderma in 5 aree organo-formative. (a) Formazione delle lamine mesodermiche e del processo cefalico; (b) ispessimento del mesoderma parassiale e comparsa di cavità intercellulari nel mesoderma laterale; (c) formazione del celoma embrionale e separazione fra mesoderma somatico 10e splancnico; (d) completamento della distinzione fra 5 tipi di mesoderma (cordale, parassiale, intermedio, somatico e splancnico).
Durante la 4a settimana si trasforma in una struttura cilindrica e ricurva Per crescita longitudinale dell’ectoderma (in particolare del tubo neurale) Per espansione dell’amnios (pieghe cefalica, caudale, laterali) (… a questo punto embrione ha terminato gastrulazione, hanno avuto inizio movimenti coordinati di morfogenesi e organogenesi, l’embrione umano è lungo ca. 4mm e assume forme caratteristiche di tutti gli altri vertebrati) Schema dei ripiegamenti longitudinali prodotti dalla combinazione delle pieghe dell’amnios e Stadio filotipico delle pieghe dell’ectoderma sia nella regione cefalica sia in quella caudale. 11
L’evoluzione delle pieghe laterali (o trasversali) La discesa del pavimento dell’amnios lungo i fianchi dell’embrione trasforma il foglietto piatto dell’endoderma nel cilindro dell’intestino primitivo. Nella regione cefalica e in quella caudale le pieghe laterali circondano completamente l’embrione e formano rispettivamente l’intestino anteriore e posteriore.
Nella regione centrale dell’embrione le pieghe longitudinali e trasversali danno origine all’ombelico primitivo, all’intestino medio e al cordone ombelicale. 13
LA PLACENTAZIONE feedback… alla fine della seconda settimana di sviluppo… quando l’embrione è pronto a gastrulare Si è formato il corion (parte embrionale della placenta) e i primi villi coriali (villi primari) Citotrofoblasto compreso tra siciziotrofoblasto e somatopleura extraembrionale = corion Espansione del celoma extra (=cavità corionica) comprime sacco vitellino Proliferazioni cellulari dal citotrofoblasto= villi primari 15
… nel frattempo, dalla parte più caudale dell’intestino, a ridosso del sacco vitellino, evaginazione endodermica avvolte da mesoderma splancnico (allantoide) Citotrofoblasto Sinciziotrofoblasto … si spinge nel celoma e si connette al corion. (componente allantoidea della placenta). Schema di villo coriale primario villo primitivo poco funzionale Mesoderma splancnopleura allantoidea e mesoderma formato solo dall’ectoderma coriale iniziano a colonizzare i villi coriali… extraembrionale del corion 16
Sviluppo dei villi coriali (2a e 3a settimana) Sezioni dei villi coriali nei tre stadi del loro sviluppo. (a) Villo primario; (b) villo secondario; (c) villo terziario. … formando asse mesodermico dei villi, in cui inizieranno a formarsi dei vasi (vene ed arterie allantoidee (o ombelicali) 17
Cellule del citotrofoblasto continuano a proliferare e migrano tangenzialmente rispetto alla decidua formando il disco trofoblastico (lato materno) Dalla parte opposta disco corionico (lato fetale) Formazione del disco trofoblastico e aumento dello spazio intervilloso nella parte fetale della placenta primitiva durante la terza settimana di sviluppo. Villi ancoranti - connettono disco trofoblastico e corionico Spazio intervilloso - compreso tra i dischi, dove fluisce sangue materno Villi liberi - diramazioni secondarie e terziarie dei villi 18 ancoranti x aumento superficie di scambio
Placenta histology 19
dalla 3a settimana, fino alla fine alla fine del secondo mese - placenta primitiva I villi coriali coprono l’intera superficie del corion e si possono distinguere: decidua basale; decidua capsulare e decidua parietale. Durante il 3° mese il corion si sviluppa notevole determinando assottigliamento della decidua capsulare 20 Villi della decidua basale si allungano e ramificano ulteriormente - corion frondoso (o villoso)
Placenta primitiva Placenta definitiva Passaggio dalla placenta primitiva (a) alla placenta definitiva (b) durante il terzo mese di sviluppo. (… accrescimento del feto e sviluppo dell’amnios che riempie la cavità uterina…) L’accollamento fra decidua capsulare e parietale porta alla formazione della decidua vera. L’accollamento fra la decidua basale e il corion frondoso costituisce la placenta definitiva. 21
The placental barrier 22
Membrana placentare primitiva definitiva Nella membrana primitiva il sangue materno è separato dal sangue fetale da quattro strati (sinciziotrofoblasto, citotrofoblasto, tessuto connettivo e parete endoteliale), mentre nella membrana definitiva ne restano solo due (sinciziotrofoblasto ed endotelio). 23
Durante il terzo mese di sviluppo il sacco amniotico si espande fino a occupare tutto lo spazio disponibile nella cavità corionica, determinando la scomparsa del celoma extraembrionale e la formazione del cordone ombelicale primitivo. Nei successivi 3 mesi dotti allantoidei e vitellini si obliterano, rimane cordone ombelicale definitivo (1 vena e 2 arterie omelicali in uno stroma connettivale, avvolto da muscolatura liscia e membrana amniotica) 24
Placenta a termine e cordone ombelicale. Sulla parte materna della placenta sono riconoscibili le suddivisioni dei cotiledoni materni, mentre sulla parte fetale si vedono le diramazioni dei vasi sanguigni del cordone ombelicale. 25
Lo sviluppo terminale delle MEMBRANE EXTRAEMBRIONALI Il peduncolo di connessione del mesoderma extraembrionale che collega l’embrione al trofoblasto forma i vasi del CORDONE OMBELICALE VILLI sporgono dalla superficie del corion e contenendo i vasi sanguigni consentono di aumentare la superficie di contatto con il sangue materno (scambio di sostanze diffusibili: O2 e sost. nutritive, CO2 e urea) A completo sviluppo l’organo extraembrionale costituito da trofoblasto e mesoderma extraembrionale contenente vasi sanguigni è detto CORION e con la parete dell’utero forma la PLACENTA
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