"L'ASCOLTO ATTIVO" Corso in Laurea in Infermieristica Sede di Ferrara - Docente: Drssa Villani Carolina Anno Accademico 2017/2018 - Docenti Unife

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"L'ASCOLTO ATTIVO" Corso in Laurea in Infermieristica Sede di Ferrara - Docente: Drssa Villani Carolina Anno Accademico 2017/2018 - Docenti Unife
“L’ASCOLTO ATTIVO”

                       Corso in Laurea in Infermieristica
                                Sede di Ferrara

Docente: Drssa Villani Carolina
Anno Accademico 2017/2018

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Esercizio
1.   Rifletti sulle motivazioni che hanno spinto ad
     impegnarti in questo ambito di studio e seminario di
     ascolto attivo. A quali bisogni rispondono?

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“Dio ci ha dato due orecchie ma una sola
bocca. Alcuni dicono che è perché
voleva che passassimo il doppio del
tempo ad ascoltare invece che a
parlare. Altri sostengono che è perché
sapeva che ascoltare è due volte più
difficile che parlare”
                        Anonimo
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Ideogramma cinese
                Componenti: l'orecchio, naturalmente,
                   ma anche l'occhio per "vedere"
                   l'atteggiamento, lo sguardo del
                   "tu", l'alterità che ci sta davanti,
                   che non è lo specchio di me
                   stesso, non è quello che io vorrei
                   l'altro fosse, ma è proprio "un
                   altro". Infine vi è il cuore perché,
                   parodiando "Il piccolo principe“, si
                   vede (e si sente) bene solo col
                   cuore.
                E tutto questo deve essere sempre
                   presente        (unitarietà)       per
                   "ascoltare"     bene    l'altro.    Se
                   l'educazione e l'insegnamento è
                   anche     ascolto,    forse     questo
                   ideogramma ha qualcosa da dirci.

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Ascolto Attivo
  E’ una delle capacità chiave di una
  funzione "facilitativa".
  È insieme il sentire ciò che un altro
  dice e il farsi coinvolgere in ciò che
  dice.

SAPER RIFLETTERE I
SIGNIFICATI
DELL’ALTRO

         SAPER RIFLETTERE I
         SENTIMENTI DELL’ALTRO

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Comunicare attraverso l’ascolto

                     La     comunicazione è anche
                          ascolto      e    la    qualità
                          dell’ascolto    determina    la
                          qualità della comunicazione.

                     In un’epoca come quella attuale
                        saper comunicare è un
                        requisito fondamentale per
                        sapere svolgere qualsiasi
                        attività sociale.

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Udire è un fatto fisico,
ascoltare è un’azione intellettuale ed emotiva.

L’ascolto attivo è uno dei quattro tipi di ascolto utilizzati
che porta ad una comunicazione più efficace.

Gli altri tipi di ascolto sono:

1. Ascolto passivo. Questo è il tipo di ascolto inefficiente e improduttivo:
   è quello che si può riscontrare quando si sentono le parole ed esse entrano
   in un orecchio ed escono dall’altro.
2. Ascolto selettivo. Questo è probabilmente il tipo di ascolto più comune
   e si riscontra quando si sente solo quello che si vuole sentire, ossia si filtra
   il messaggio (inefficiente e improduttivo).
3. Ascolto riflessivo. L’ascolto riflessivo, come quello attivo, pone attenzione
   a tutto il messaggio. Ciò è particolarmente importante se si sta trattando
   un argomento complicato o cercando di risolvere un conflitto.
   Esso viene utilizzato per chiarire quanto viene detto portando
   alla reciproca comprensione.

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L’ICEBERG DELLA
COMUNICAZIONE

  PARTE VISIBILE

 PARTE INVISIBILE

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PARTE VISIBILE:comportamento visibile
      (cosa dico e come lo dico)

 • PARTE INVISIBILE: intenzioni +
 motivazioni + aspettative
 = Percezione dell’altro
 (Chi è l’altro per me?)

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NEL RAPPORTO PROFESSIONALE (E
               NON)

• AGIAMO SEMPRE DA DENTRO UN
  PARADIGMA …
• IL NOSTRO COMPORTAMENTO RIFLETTE IL
  MODO CON I QUALI GUARDIAMO IL MONDO
   (dalle nostre rappresentazioni mentali nascono
  le nostre interpretazioni dei fatti)

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QUINDI CHIEDIAMOCI SEMPRE CON QUALE
     PARADIGMA GUARDIAMO L’ALTRO:

L’ANZIANO, IL SUO FAMIGLIARE,
LO STRANIERO, IL MIO
COLLEGA, IL MIO CAPO…
   CHI E’ PER ME?

  CHE POSTO OCCUPA?

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NELLA RELAZIONE E’
IMPORTANTE RICONOSCERE E
       RISPETTARE:

          PER ME L’ALTRO E’:

          NEMICO …             PARADIGMA OSTILITA’
          PREDA …               “    SFRUTTAMENTO
          DIVERSO …              “   ARROGANZA –
                                      DISGUSTO
           SIMILE …               “   COLLABORAZIONE

          IL “PROBLEMA” E’ CHE OGNI PARADIGMA
            ATTIVA UN SISTEMA EMOZIONALE

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NELLA RELAZIONE E’
IMPORTANTE RICONOSCERE
     E RISPETTARE:

 •    SISTEMI EMOZIONALI ATTIVATI
      ( A PARTENZA DALLA POSIZIONE RELAZIONALE CHE NOI ASSEGNAMO
     ALL’ALTRO, LA RELAZIONE SARA’ CARATTERIZZATA DA:)

  NEMICO … PARADIGMA OSTILITA’ = PAURA

 PREDA …    “       SFRUTTAMENTO = SFRUTTAMENTO

 DIVERSO … “          ARROGANZA -DISGUSTO = RABBIA- RIFIUTO

 SIMILE …       “      COLLABORAZIONE= ACCETTAZIONE -
                                 CONDIVISIONE

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Il fenomeno proiettivo ci obbliga
                   a cambiare punto prospettico
              riguardo all’esito di una comunicazione.

Waztlawick afferma che “il significato della comunicazione
sta nel responso che se ne ottiene, non nelle intenzioni”

il che equivale a dire che quando parliamo di messaggio,
ci dobbiamo riferire
a ciò che viene capito dal nostro interlocutore,
non a ciò che gli abbiamo detto, scritto o trasmesso.

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Differenze fra modo di connettersi e di osservare guidati rispettivamente
 dall’Ascolto Passivo e dall’Ascolto Attivo

Ascolto Passivo (Sistemi Semplici)               Ascolto Attivo (Sistemi Complessi)

Passivo                                          Attivo
(Rispecchiare la realtà)                         (Costruzione della realtà)

Statico                                          Dinamico
(Un’unica prospettiva giusta)                    (Una pluralità di prospettive)

In controllo                                     Goffo
(Incidenti di percorso e imbarazzi: negativi)    (Incidenti di percorso e imbarazzi: positivi)

Soggettivo: NO                                   Né Soggettivo
Oggettivo: SI                                    Né Oggettivo
                                                 Esploratore di mondi possibili

Neutralizzare le emozioni                        Centralità delle emozioni

Attenzione ai contenuti                          Attenzione alla forma
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Comunicare attraverso l’ascolto
Ascoltare in modo attivo             Il silenzio interiore ci
Significa muoversi verso il             permette di centrare la
   paziente,decentrarsi per             comunicazione sull’altro
   accogliere l’altro.                  e non su noi stessi.
Richiede la coniugazione
   di due funzioni, quella           L’infermiere è a contatto
   uditiva       e       quella         con il corpo del malato:
   osservativa.                         il contatto corporeo è la
L’ascolto            interiore          forma più antica di
   permette       la    nostra          comunicazione e può
   capacità     di     sentire          essere messaggio di
   l’altro.                             calore, conforto,
                                        presenza.
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Comunicare attraverso l’ascolto
1. Timore che l’occuparsi delle persone e dei
loro problemi rischi di allontanarsi troppo
dal compito di Professionista..
2. Aumentare le capacità di ascolto e
comprensione non significa
automaticamente diventare più
“comprensivi” più buoni e nemmeno severi
e nemmeno comporta trasformarsi in
Psicologi.

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ASCOLTO ATTIVO
Espressione coniata da T. Gordon negli
 anni settanta, ”E’ un metodo per
 comunicare accettazione e interesse, se
 non sempre per i contenuti che si stanno
 ascoltando, per la persona che li
 esprime”

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ASCOLTO ATTIVO

L'ascolto attivo è una tecnica di comunicazione che si basa
   sull'empatia e sull'accettazione. Esso si basa sulla creazione di
   un rapporto positivo, caratterizzato da "un clima in cui una
   persona possa spesso sentirsi empaticamente compresa" e che
   "consente la sua salute psichica e la sua crescita personale
   globale." L'accettazione consente alla persona di sentirsi bene
   rispetto a quanto sta facendo, o comunque non giudicata. Per
   realizzare questo tipo di comunicazione occorre evitare le
   barriere della comunicazione (dare ordini, mettere in guardia,
   moralizzare, dare consigli, persuadere con la logica, giudicare,
   elogiare, ridicolizzare, interpretare, consolare, fare domande,
   cambiare argomento), che in modo più o meno esplicito
   costituiscono messaggi di rifiuto. "Un simile clima produce un
   atteggiamento di difesa e di resistenza al cambiamento…;
   inoltre, inibisce l'autorilevazione e l'autoesplorazione: condizioni
   necessarie per risolvere i propri problemi."
(T. Gordon, Leader efficaci. Molfetta: ed. La Meridiana, 1999.)

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ASCOLTO ATTIVO
L’ascolto attivo è un ingrediente principale di una buona
   comunicazione. Richiede quindi la capacità di ascoltare
   veramente l’altro e non solo nelle parole ma
   nell’insieme del suo essere nella relazione, quindi è
   importante cogliere quanto dice dimostrando di averlo
   compreso con riformulazioni; sottolineando gli aspetti
   che sembrano significativi; rispettando le pause
   dell’altro evitando di inserire domande su domande
   concentrandosi invece sull’approfondimento di un
   concetto per volta; adattarsi allo stile comunicativo
   dell’utente evitando di imporre il proprio; accogliere il
   messaggio così come arriva evitando correzioni di
   scorrettezze grammaticali, ortografiche o
   sintattiche.

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ASCOLTO ATTIVO
1.       Ascoltare il contenuto, cioè cosa viene detto in termini di fatti e
     idee, se non fosse comprensibile fare domande per chiedere chiarimenti.
2.      Capire le finalità, il significato emotivo di ciò di cui sta parlando il
     nostro interlocutore. Capire perché sta dicendo qualcosa. Possiamo
     aiutarci con alcune domande: Qual è l’esperienza di chi parla, qual è la
     sua posizione? Non deve esserci interpretazione.
3.      Valutare la comunicazione non verbale, come qualcosa viene detto: il
     linguaggio del corpo, il tono di voce.
4.   Controllare la propria comunicazione non verbale e i propri filtri,
     avere consapevolezza dei messaggi che si sta inviando con la propria
     comunicazione non verbale e delle reazioni a parole o atteggiamenti che
     comunica l’interlocutore.
5.      Ascoltare con partecipazione e senza giudicare, cercare di mettersi
     nei suoi panni (mantenendo la consapevolezza di chi è il problema) e di
     capire che cosa influenza i suoi sentimenti, dimostrare di essere
     interessati a ciò che viene detto sospendendo il giudizio sulle parole e
     sulla persona.

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ASCOLTO ATTIVO
La nostra capacità di ascolto può essere influenzata e ostacolata da:
I FILTRI EMOTIVI E MENTALI che distinguiamo in:
A) Filtri immediati:
 Aspettative sull’argomento, l’interlocutore o la situazione
 I rapporti con le persone con le quali comunichiamo: meno ci piace una persona
    più sarà difficile ascoltarla Più vi piace una persona più è difficile ascoltarla
    attivamente e obiettivamente. I rapporti personali, le opinioni positive o
    negative influenzano la comunicazione.
 La situazione personale attuale, ciò che ci accade nella nostra vita privata
    influenza il nostro modo di vedere il mondo
        Le emozioni (se ad esempio abbiamo avuto una discussione di lavoro e siamo
       ancora molto presi da ciò sarà opportuno non rispondere al telefono ed
       occuparsi per il momento di altre attività che ci permettano di distoglierci
       dall’evento)
B) Filtri a lungo termine, intesi come i valori, la cultura, la religione di
    appartenenza……….

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Ascolto Attivo
                  Le sette regole dell' arte di ascoltare
                  di Marianella Sclavi *
                  1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le
                  conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
                  2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi.
                  Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare
                  prospettiva.
                  3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo,
                  devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a
                  capire come e perché.
                  4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi
                  fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio.
                  Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro
                  codice è relazionale e analogico.
                  5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi
                  possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si
                  presentano alla coscienza come al tempo stesso
                  trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché
                  incongruenti con le proprie certezze.
                  6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del
                  pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come
                  occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la
                  gestione creativa dei conflitti.
                  7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi
                  adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai
                  imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.

                  * Docente di Etnografia Urbana al Politecnico di Milano ed
                  esperta di Arte di Ascoltare e Gestione
                  Creativa dei Conflitti

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Il triangolo magico dell’arte di
   ascoltare (ed accogliere)

                   Ascolto attivo

                                    Gestione
                                    creativa
   Autoconsapevolezza               dei
   emozionale Carolina Villani      conflitti
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Il triangolo evidenzia l’interconnessione fra
    Ascolto attivo, Autoconsapevolezza emozionale e
Gestione creativa dei conflitti, che sono le tre dimensioni
    di una competenza comunicativa non riduzionista,
  cioè consapevole della importanza delle cornici di cui
 siamo parte e dotata di un savoir faire delle cornici.

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Unire i 9 punti con quattro segmenti
senza sollevare la matita dal foglio

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Unire i 9 punti con quattro segmenti
senza sollevare la matita dal foglio

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Avete agito come se fosse insensato o proibito
  o irrazionale uscire dal quadrato.

  Nel cercare la soluzione, non avete pensato
  “NON DEVO USCIRE DAL QUADRATO”,
  l’avete dato per scontato.

             Questa è una premessa implicita

Chi ha risolto il problema non si è limitato a cambiare percorso,
ha cambiato le premesse;
ha messo in discussione qualcosa che dava per scontato.

                             Carolina Villani                       37
Tabella negoziatore +/- / alternativo
                      Negoziatore mite (+)         Negoziatore duro (-)          Negoziatore
                                                                                 alternativo, cambia il
                                                                                 gioco
I partecipanti sono   Amici                        Avversari                     Solutori di problemi
Scopo                 Accordo                      Vittoria                      Esito equilibrato (nuovo-
                                                                                 diverso)
Fare concessioni In nome del rapporto              Concessioni come              Separare la persona
                                                   condizioni del rapporto       dal problema
Atteggiamento         Mite con l’interlocutore e   Duro con                      Mite con la persona,
                      con il problema              l’interlocutore,mite con il   duro con il problema
                                                   problema
                      Fiducia                      Sfiducia                      Prescinde dalla fiducia
                      Flessibile                   Rigido                        A fuoco gli interessi,
                                                                                 non le posizioni
                      Avanza proposte              Fa minacce                    Inventa nuove opzioni
Esplicita i           Per un accordo               Tiene nascosto i              Li lascia aperti
termini                                            termini del rapporto
Soluzione giusta      Quella che l’altro           Soluzione giusta              Rimanda dopo le
                      accetta                      quella che accetta            decisioni
                      Insiste sull’accordo         Insiste sulla                 Insiste sui criteri
                                                   posizione                     oggettivi di verifica
Cerca di              Evitare lo scontro           Cerca lo scontro di           Cerca criteri di non
                                                   potere                        potere
Da Marianella Sclavi, 2010

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Il Counseling
        come tecnica d’ Ascolto

• …è una relazione d’aiuto basata sul
dialogo
• …è una pratica che aiuta a capire
per scegliere, per decidere cosa
fare

                  Carolina Villani      39
La tecnica dell’Ascolto
 L’ascolto non è una funzione naturale, ma il frutto di un
    atteggiamento professionale che ha quindi propri obiettivi,
metodi e una “tecnica”
Le teorie del counseling sono essenzialmente teorie della
tecnica
 La capacità di ascolto non si può imparare solo leggendo,
ma soprattutto attraverso una pratica e una riflessione su di
essa
Più di ogni tecnica è importante l’atteggiamento di fondo
con cui ci si confronta con il proprio interlocutore e con i
suoi problemi

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La tecnica d’Ascolto

Atteggiamento del Professionista,
caratteristiche principali:
• Autenticità
• Sincerità
• Rispetto per l’altro
• Capacità di prendersi cura e di farsi
carico dei suoi problemi

                  Carolina Villani        41
CONSIGLI PER L’USO
• Ogni aiuto che si può dare è limitato, guardarsi dal
desiderio di fare troppo!
• Lasciarsi sommergere dai bisogni della persona e
coinvolgere dal suo problema…, non è il modo migliore di
aiutarla
• Si può proporre un nuovo punto di vista sui problemi
presentati, non necessariamente risolverli
• Dare consigli,nel senso di puntare su una certa
   soluzione di un problema, non è possibile e nemmeno
   auspicabile

                        Carolina Villani                   42
CONSIGLI PER L’USO
• A volte ci si trova di fronte a manifestazioni d’ansia della
persona, a preoccupazioni più che a problemi
• Per i problemi si possono cercare soluzioni, per le
preoccupazioni ciò che serve è una rassicurazione
• Mostrare capacità di provare interesse per la persona e i suoi
problemi
• Il coinvolgimento del Professionista deve restare comunque
professionale
• Il coinvolgimento di un problema è dato dall’interesse alla
risoluzione e all’aiuto della persona e non perché il problema ci
riguarda personalmente

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CONSIGLI PER L’USO
• Saper ascoltare
• Lasciar parlare la persona
• Ascolto comunque orientato dalle domande
• Orientare la persona all’analisi del problema
• Proporre “ipotesi” anche attraverso l’offerta di
   alternative che contribuiscano a chiarire il problema o
   lo stato d’animo
• Considerare che spesso le persone hanno chiaro ciò che
   sentono e che vivono, ma non sempre trovano le parole
   giuste per esprimerlo
• Mettersi dal loro punto di vista, per cercare insieme le
   parole più adatte per raccontare vicende e vissuti
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Un mondo di figure
   multi-stabili
Un mondo di figure
   multi-stabili
Un mondo di figure
   multi-stabili
Un mondo di figure
   multi-stabili
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ASCOLTO ATTIVO
OSTACOLI ESTERNI ALL’ASCOLTO
 Di tipo fisico qualcosa che vi può
 bloccare dal vedere l’interlocutore
 (sedere in fondo alla sala, una scrivania,
 il potare occhiali scuri………;
 Il rumore e il movimento;
 Gli ostacoli mentali (paura,
 preoccupazione, noia, sogni ad occhi
 aperti…..)
                  Carolina Villani            56
ASCOLTO ATTIVO
COME MIGLIORARE LA PROPRIA CAPACITA’ DI
  ASCOLTO
Vediamo ora gli aspetti da tenere in considerazione per
  cominciare a lavorare sulla nostra capacità di ascolto
  e che un po’ riassume quanto abbiamo detto.
  Ascoltare l’intero messaggio sia la parte verbale sia
  quella non verbale per ottenere il massimo dalla
  comprensione (parole, tono di voce, movimenti del
  corpo….)
  Controllate il vostro ambiente interno ed esterno
  (filtri e rumori o posizione nello spazio….)
  Essere motivato, fare esercizio sull’ascolto attivo
  Utilizzare l’Ascolto Attivo E L’Ascolto Riflessivo

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ASCOLTO ATTIVO
• L’ascolto attivo si fonda sui tre elementi
  fondamentali: empatia, considerazione
  positiva, autenticità
• L’ascolto attivo implica ascoltare il verbale, il
  non verbale e trasmettere la sensazione che
  stiamo ascoltando veramente
• Il comportamento non verbale è solo un
  indicatore, non deve essere usato per
  interpretare alle spalle
• Dare importanza all’ascolto non significa
  essere passivi e non intervenire mai

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ASCOLTO ATTIVO
• L’ascolto attivo è necessariamente, nella relazione d’aiuto,
  ascolto empatico. L’empatia è la capacità di sentire le emozioni di
  un’altra persona con cui si interloquisce; il sentire però non deve
  diventare un “fare proprio” che sequestra vissuti altrui ma un
  temporaneo ingresso nelle emozioni dell’altro al fine di
  comprenderne lo stato interiore, il punto di vista, i pensieri e le
  reazioni e poterlo aiutare, da una parte, a contenere l’emozione
  nella sua curva evolutiva e dall’altra a leggerla attraverso la
  restituzione di un’altra persona.
• Per quanto si possa affinare la propria competenza empatica
  occorre sempre ricordare che ogni stato emotivo acquista
  coloriture e spessori che sono propri di chi vive l’emozione,
  secondo la propria storia e i personali trascorsi, ma anche
  secondo l’intelligenza, l’educazione ricevuta, la visione del mondo.

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ASCOLTO ATTIVO
T.Gordon grande studioso di comunicazione , fra i teorici
   dell’ascolto attivo, individuò una serie di errori che si instaurano
   nella comunicazione pregiudicandone la funzionalità:
1) Esortare e far moralismo
2) Ordinare, comandare
3) Persuadere con ragionamenti
4) Interrogare
5) Analizzare e interpretare
6) Rassicurare
7) Ridicolizzare, umiliare
8) Complimentarsi
9) Dare soluzioni e consigli Aggiungiamo: Giudicare, Etichettare

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concludendo
"Gli uomini costruiscono troppi muri e mai abbastanza ponti", diceva Isaac Newton.
"Abbattere muri e costruire ponti", diceva Giovanni Paolo II.
Nessuno di loro parlava certo di ingegneria. Simili metafore costruttive sono simboli
    densi, cosí adatti ad una specie, come la nostra, che ha a che fare con la realtá
    solo attraverso i modi del suo pensarla, i concetti e le assunzioni, le aspettative,
    la cultura, il linguaggio.
La soluzione "muro" simboleggia un comportamento che possiamo definire di difesa, il
    tentativo di porre un limite chiaro e invalicabile; un comportamento antiquato,
    tradizionale, basata sulla paura e sul rifiuto del confronto. Chiudiamo i confini,
    alziamo muri, e che siano alti abbastanza e circondati da "terra di nessuno"
    minata a dovere, per non lasciar uscire chi vorrebbe farlo, né far entrare
    qualcuno che ci sia "sgradito". Nella mente abbiamo allora un modo di vedere la
    vita normativo, con regole chiare e divieti rigidi. Nella Germania di oggi si dibatte
    ancora intorno al "muro" nelle teste delle persone: la divisione tra (ex-)est ed
    ovest è ancora percepibile. Si tratta del "muro" mentale che si eleva ogni qual
    volta parliamo in termini di "noi" e "loro", quando ci identifichiamo in una parte,
    politica o geografica, e ci differenziamo dall’"altro" di turno.

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QUADRATO DELLA COMUNICAZIONE
                    (Schultz von Thun)

                        LATO OGGETTIVO
               ( La notizia, il cosa,l’informazione in se)

                                                                                           APPELLO
INFORMAZIO                                                                                 (Espresso da chi parla, consigli)
NI SU DI SE
“io mi sento
di… io sono)

                                           RAPPORTO PERSONALE informazione che riguarda il modo in cui l’emittentebvaluta
                                           chi ascolta” tu sei”

                                     Carolina Villani                                                                 68
QUADRATO DELLA COMUNICAZIONE
                     (Schultz von Thun)

                         LATO OGGETTIVO
                ( La notizia, il cosa,l’informazione in se)

               E’ quasi un anno che non riesco più a
               sostenere un esame: ogni volta studio, mi
               preparo, mi convinco… ma poi il giorno
               prima mi prende un’ansia tremenda e non
               ce la faccio a presentarmi. I miei genitori                                  APPELLO
INFORMAZIO                                                                                  (Espresso da chi parla, consigli)
NI SU DI SE
               si aspettano molto da me, non mi fanno
“io mi sento
               pressioni, ma so che li sto deludendo.
di… io sono)   L’unico che mi capisce è il mio ragazzo/a,
               forse perché anche lui ha avuto dei
               problemi con lo studio. Insomma, vorrei
               proprio superare l’ansia anche perché non
               vedo l’ora di finire di studiare e trovarmi
               un lavoro serio per mantenermi e andare
               via di casa….

                                            RAPPORTO PERSONALE informazione che riguarda il modo in cui l’emittentebvaluta
                                            chi ascolta” tu sei”

                                      Carolina Villani                                                                 69
QUADRATO DELLA COMUNICAZIONE
                     (Schultz von Thun)

                         LATO OGGETTIVO
                ( La notizia, il cosa,l’informazione in se)

               FRASE TIPICA DEI GENITORI CHE FA
                                                                                            APPELLO
INFORMAZIO                                                                                  (Espresso da chi parla, consigli)
NI SU DI SE
               ARRABBIARE I FIGLI:
“io mi sento
di… io sono)

               “questa casa non è un albergo”

                                            RAPPORTO PERSONALE informazione che riguarda il modo in cui l’emittentebvaluta
                                            chi ascolta” tu sei”

                                      Carolina Villani                                                                 70
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Competenza sociale
•   E’ la capacitá di comportarsi e comunicare in modo congruente ai propri
    scopi di breve, medio e lungo periodo.
•   Il vantaggio di questa definizione è il suo rapportare capacitá
    comunicative e comportamentali con i propri scopi, e il porre questi scopi
    in una esplicita prospettiva temporale: gli scopi di breve, medio e lungo
    periodo possono essere infatti ben diversi e in concorrenza fra loro, e fa
    parte della competenza sociale sapersi rendere conto di ció, stabilire
    prioritá e prendersi la responsabilitá delle proprie scelte assieme ai
    prezzi da pagare per realizzarle   .

                                 Carolina Villani                          87
Ogni comportamento è frutto di un imparare, e non sempre i
modelli a disposizione sono stati efficaci“, in ogni occasione e
fin dall’inizio. Oppure comportamenti che sono adeguati in una
situazione non lo sono in altre, ma sono diventati, senza che ce
ne rendessimo conto, ormai un repertorio automatico.
Gli esseri umani posso imparare per tutta la vita, e allargare i
loro repertori di interpretazioni delle situazioni e di
comportamenti.

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Scoperto nuovo elemento chimico, S²C - pronuncia:
                    esse due ci

Dove si trova: nella testa di chi se lo immagina.
Cosa produce: legami costruttivi fra le menti e i
  cuori di esseri umani.
Tipico sottoprodotto: empatia-a-priori.
Grazie ai neuroni-specchio si diffonde
  velocemente come un virus e funziona come
vaccino antimobbing. È colorata e cangiante,
  fantasiosa e viva.
Ludovica Scarpa
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"I neuroni specchio dimostrano che
  l'evoluzione    ci     ha    predisposti
  all'empatia, e dovrebbe essere questa
  l'idea guida sulla base della quale
  modellare la società in cui viviamo allo
  scopo di renderla migliore"
• Marco Iacoboni, neuroscienziato

                 Carolina Villani       90
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del
                   18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per
             l’apprendimento permanente, in “Gazzetta Ufficiale dell’Unione
                                     Europea”, p. 8

La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza
    di ciò che gli individui possono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimale quali
    risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale immediato di
    appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire.
Per un’efficace partecipazione sociale e interpersonale è essenziale comprendere i codici di
    comportamento e le maniera generalmente accettati in diversi ambienti e società […] È
    altresì importante conoscere i concetti di base riguardanti gli individui, i gruppi, le
    organizzazioni del lavoro, la parità e la non discriminazione tra i sessi, la società e la cultura.
    È essenziale inoltre comprendere le dimensioni multiculturali e socioeconomiche delle società
    europee e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea.
La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo
    in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di
    vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri.
Le persone possono imparare a venire a capo di stress e frustrazioni e a esprimere questi ultimi
    in modo costruttivo […]
La competenza si basa sull’attitudine a collaborazione, assertività e integrità.
Le persone […] possono, con la competenza sociale, apprezzare la diversità e rispettare gli altri
    ed essere pronte a superare i pregiudizi e a cercare compromessi.

                                           Carolina Villani                                         91
MANDATO
TESINA:
“L’Ascolto Attivo come mezzo di cura nella
  relazione Infermiere-utente”.
Minimo 10 facciate
Introduzione, indice, paragrafi
Scrittura Arial, 12

                 Carolina Villani        92
Bibliografia

1.   Arte di ascoltare e mondi possibili, Sclavi,Mondadori
2.   Volersi bene senza farsi del male, Scarpa, Mondadori.
3.   Arte di ascoltare, Torralba, Rizzoli

                            Carolina Villani                 93
Puoi anche leggere