L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis

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L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
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Tucci Russo, dal 1994
nell’ex Stamperia Mazzonis

L’ARTE
SI È FATTA SPAZIO
ex Stamperia                         EE Erica Scroppo                                      È bello avere Lisa (Elisabetta Di Grazia) e
del Cotonificio Mazzonis             PP Torre Pellice                                    Tucci (Antonio Russo) tutti per me, senza
  In questo stabilimento, fonda-     EE Daniele Arghittu                                 l’allegro caos che li circonda nelle inaugura-
to da Federico Mylius nel 1873 e                                                         zioni e senza le preoccupazioni di nuove

                                      Q
acquistato da Paolo Mazzonis                  uanti abitanti o frequentatori             esposizioni o fiere, essendo appena rientrati
nel 1880, si completava il ciclo              abituali della valle sanno che a           dall’esperienza della Fiera di Basilea.
produttivo del cotonificio: la fi-
latura e la tessitura del cotone
                                              Torre Pellice c’è una galleria d’arte di     Sono insieme da parecchio, da quando
avvenivano a Pralafera (Luser-       fama internazionale? Non moltissimi, sono           Tucci, arrampicandosi verso la sua mansarda
na San Giovanni), mentre la fase     pronta a scommettere.                               di via Bava, a Torino, incontrò Lisa intenta a
dello stampaggio si svolgeva           Lo Studio per l’Arte contemporanea Tucci Russo    studiare per la Maturità seduta sugli scalini.
appunto a Torre Pellice.             sorge nell’ex Stamperia del Cotonificio             Si sposarono in modo quasi sommesso, in
                                     Mazzonis. Locali storici, pieni del fascino         Municipio, nel 1976, festeggiando con un po’
Fiera di Basilea                     delle costruzioni industriali ottocentesche,        di amici alla storica birreria Mazzini. «Il
  L’Art Basel, nata nel 1970, è la   che parlano di un passato architettonico,           nostro viaggio di nozze fu un salto a Roma
più famosa fiera d’arte del mon-                                                         per parlare con Jannis Kounellis». Questo
                                     economico, sociale e umano più ancora che di
do. Ha luogo tre volte l’anno, in
più sedi: a marzo a Hong Kong, a     libri e documenti. Per fortuna sono stati           particolare ci illumina sul loro sodalizio e sul
giugno a Basilea, a dicembre a       salvati dal degrado e restituiti a nuova vita.      quarantennio successivo come coppia, come
Miami Beach. Vi si accede per
invito dopo rigorosa selezione.
                                     NELLA TORRE PELLICE CHE PER QUARANT’ANNI
Jannis Kounellis
  Pittore e scultore greco (1936-    OSPITÒ LE MOSTRE CURATE DA FILIPPO SCROPPO
2017), trasferitosi nel 1956 a Ro-
ma. Nel 1967 confluisce nel mo-
                                     SORGE UNA GALLERIA DI FAMA INTERNAZIONALE,
vimento Arte Povera e usa
qualsiasi materiale e oggetto,
                                     PARADOSSALMENTE POCO FREQUENTATA DA CHI
fuoco incluso. Nel 1969 diventa
famoso per aver esposto dodici
                                     VIVE IN VALLE. STORIA E SUCCESSI DI TUCCI E LISA,
cavalli alla galleria L’Attico di
Roma. La mostra sarà ripropo-
                                     UNA COPPIA CHE HA FATTO DELL’AMORE
sta a New York nel 2015.             PER L’ARTE UN PERCORSO DI VITA
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
L’arte si è fatta spazio                                                                                                        123

amici, come partner nell’impresa Tucci Russo                                                         Lisa Di Grazia e Tucci Russo
e soprattutto come amanti e propugnatori                                                             sulla porta che conduce
dell’arte. Fanno tutto insieme con una                                                               al tetto della vecchia
passione che, dice lui ridendo, «alla fine                                                           Stamperia Mazzonis
diventa quasi una malattia, anche se è                                                               di Torre Pellice
importante ritagliarsi degli spazi “normali”
                                                                                                     (vedi l’immagine
perché aiutano a vedere meglio tutto quanto».
  Quando parla Tucci (diminutivo di                                                                  nella pagina precedente).
Antonio usato dai genitori e dai parenti                                                             Lo stabilimento industriale
siciliani) si coglie un’eco del suo passato                                                          abbandonato è diventato
letterario. Figlio di due catanesi trasferitisi in                                                   la sede ideale della loro
Piemonte, sostiene di essere stato da ragazzi-                                                       galleria d’arte.
no un “testaccione” e di aver fatto disperare                                                                  C PAOLA MONGELLI
genitori e insegnanti. «Ero indipendente e
ribelle, di temperamento focoso e incapace di
stare seduto immobile per ore, come si
richiedeva negli anni ‘50 perfino alle elemen-
tari». Eppure la sua salvezza venne sotto
forma di un professore, niente meno che un
                                                                                                      underground
assistente di Giovanni Getto, luminare di                                                                Si definisce così il movimento
Letteratura italiana nell’Ateneo torinese e,                                                          che si oppone alla cultura tradi-
aggiungo io, bestia nera degli studenti                                                               zionale e ufficiale, con specifico
contestatori prima e durante il ’68; ma                                                               riferimento allo sperimentali-
questa è un’altra storia...                                                                           smo e all’anarchismo diffusosi
  Il giovane professore, Franco Gabriele, era                                                         dagli Stati Uniti al mondo intero
suo cugino; lo prese sotto la sua ala e, nella                                                        a partire dagli anni ‘60.
sua casa piena di libri, il monellaccio Tucci si
appassionò alla letteratura, diventando un                                                            editing
                                                                                                        Cura redazionale di un testo
patito dei poeti crepuscolari. «Iniziai ad                                                            destinato alla pubblicazione:
amare ogni forma di cultura, aiutato dal fatto                                                        consiste nella correzione orto-
che Torino, nei primi anni ’60, era un                                                                grafica e grammaticale, ma an-
focolaio di fermenti, attività, iniziative,          Galleria Sperone, avvenivano spontanea-          che nell’organizzazione e nella
suggestioni…». Intraprese perciò una strada          mente incontri straordinari capaci di            verifica dei contenuti.
ben diversa da quella sperata dal padre che lo       segnare una vita. Di certo ti aiutavano a
avrebbe voluto solido ragioniere con la testa        crescere» dice Tucci. Al Bar Mulassano, in       libreria Hellas
sulle spalle e uno stipendio assicurato.             piazza Castello, ci s’imbatteva regolarmen-        Cambiando sede, diventerà
                                                     te in artisti come Mario Merz, Giovanni          la Luxemburg.
VERSO IL SESSANTOTTO                                 Anselmo e Gilberto Zorio, bastioni del           Allen Ginsberg
  In quel periodo Tucci gravitava intorno al         movimento Arte Povera. E poi attori in              Poeta americano (1926-
Partito comunista e alla sua organizzazione          tournée come Carmelo Bene o vari membri          1997), tra i più famosi esponen-
giovanile, la Fgci. «Ricordo il pullulare di         del Living Theatre.                              ti della generazione Beat.
dibattiti nel pre-Sessantotto torinese con il          Politica e cultura erano tutt’uno ma
contorno di intellettuali, artisti, musicisti,       abbastanza presto Tucci Russo si rese conto      Arte Povera
teatranti». Negli anni 1964-65 fondò con altri       che l’esplosione del Sessantotto era di fatto       Termine coniato dal critico
una casa editrice underground dal sugge-             una reazione dei figli di papà contro le         Germano Celant nel 1967 per il
stivo nome Pitecanthropus. Pubblicavano una          proprie origini borghesi o alto borghesi e,      movimento antielitario (legato
                                                                                                      soprattutto a Torino), che sfidava
collana di poesia ispirata alle opere di             poco a poco, se ne staccò.                       arte e cultura tradizionali nelle
Ferlinghetti, di cui Vasco Are faceva l’editing                                                       tecniche, nei materiali e soprat-
e Angelo Pezzana, allora proprietario della          LA COLLABORAZIONE CON SPERONE                    tutto nell’importanza attribuita
mitica libreria Hellas, curava la grafica ed           Sempre di più, intanto, si appassionò al       all’installazione e al rapporto
era coordinatore. La casa editrice fu accusata       mondo dell’arte che in quel periodo era un       linguaggio-società-messaggio-
di oscenità e ci fu un processo di cui parlaro-      calderone in ebollizione. A fine ’68 Gian        natura.
no i giornali. Quasi nessuno invece fece             Enzo Sperone gli propose di lavorare nella
caso al fatto che Pezzana – che poi fu il            sua galleria che presto trasferì in corso San    Gian Enzo Sperone
principale fondatore del movimento omoses-           Maurizio e di cui Tucci divenne il direttore,      Gallerista torinese famoso in
                                                                                                      tutto il mondo. Alla prima galle-
suale Fuori – fosse riuscito a portare a Torino      rimanendovi fino al 1974. Quel quinquennio       ria (fondata a Torino nel 1963)
un certo Allen Ginsberg.                             pienissimo, intenso, totalizzante fu una vera    seguono le esperienze di Roma
  «In quegli anni, girando per il centro, il cui     e propria università. Tucci poté spaziare        (1972) e New York (1975), con
cuore intellettuale era costituito dall’Unione       dalla nuova arte italiana al mondo interna-      Westwater e Fischer. Fu tra i pri-
culturale, dal Teatro stabile, dal Centro            zionale. Pur comunicando, dice, con il suo       mi a esporre Pop Art, Arte Con-
Universitario Cinematografico (Cuc), dalla           inglese “maccheronico”, seppe creare una rete    cettuale, Arte Povera.
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Carl Andre                           fittissima di nomi e personaggi, di cui molti     infastidiva Tucci. «A me sembrava che la
  Pittore e scultore statuniten-     prestigiosi: una rete basata soprattutto          scena italiana avesse molto da offrire». E la
se, nato nel 1935. È un esponen-     sull’affinità e lo scopo comune ma rafforzata     storia, non solo dell’arte, gli ha dato ragione.
te della corrente minimalista.       dalla sua grande carica umana.
                                       La nuova Galleria Sperone aprì con la           DAL MATERIALE ALL’INSTALLAZIONE
Richard Long                         prima personale di Carl Andre a Torino e da         All’inizio degli anni ’70 era in atto una
                                     subito il materiale – quasi sempre di recupero    profonda trasformazione nel pensare e nel
                                     e comunque mai ortodosso – e il suo assem-        sentire il concetto stesso di arte, non più
                                     blaggio esercitarono un enorme fascino sul        considerata fine a se stessa, bensì parte
                                     giovane gallerista. L’espressione “tessuto        integrante di un insieme, dal materiale
                                     creativo” ricorre spesso nel suo racconto, che    all’installazione finale, che non era però mai
                                     restituisce l’incanto delle sue prime scoperte    definitiva. Il cambiamento, lo spostamento, il
                                     pur a distanza di decenni: il minimalismo che     riposizionamento erano parte dell’opera
                                     diventa scultura, il magma vivente della          stessa.
                                     materia che si fa arte.                             La comunità degli artisti italiani, specie
                                       Tucci Russo è un grande affabulatore dalla      quella che ruotava intorno al gruppo dell’Arte
                                     memoria di ferro, ti coinvolge nel profondo e     Povera, era come una grande famiglia che
                                     tu pendi dalle sue labbra mentre ripercorre e     ogni tanto s’incontrava. E si scontrava. «La
                                     illustra mostre presentate quasi cinquant’an-     competizione era positiva, lo scontro era
                                     ni fa, come se le avesse montate il giorno        dialettico: si discuteva sul lavoro, erano
  Fotografo e scultore inglese,      prima...                                          diverbi di scambio, di crescita».
classe 1945, esponente della           Gli anni da Sperone furono avvincenti e           Nel corso del quinquennio “speroniano”
Land Art e dell’Arte Concettua-      formativi. A questo periodo risalgono molte       ogni tanto qualcuno, critico, amico e più
le, famoso per le sue “passeg-       amicizie che dureranno una vita: basti            spesso artista, suggerì a Tucci Russo di aprire
giate-arte” e le sue costruzioni-
espressioni in pietra. Ha vinto il
                                     ricordare quella con Richard Long al cui          la propria galleria. «Lo ha fatto anche Sol
Turner Prize ed è commendato-        nome e alle cui opere è in parte legato il suo    LeWitt, sin dal 1970 – ricorda –. Quando
re dell’Ordine dell’Impero bri-      prestigio di gallerista. Presto, però, Russo      finalmente seguii il consiglio, Sol m’inviò una
tannico dal 2013. La foto è di       iniziò a sviluppare le proprie opinioni e         cartolina da Pompei augurandomi buona
Pieter Delicaat (CC BY-SA 3.0).      inclinazioni. Sperone era spesso assente,         fortuna».
                                     lavorando con circa 35 artisti: «Si stava           Con Sperone si erano creati degli attriti.
Sol LeWitt                           trasformando da gallerista in mercante, il        Alla fine del 1974, dopo l’ennesimo battibec-
  Solomon LeWitt (1928-2007),        che implicava oneri e obblighi finanziari che     co, Tucci gli disse: «Io vado via dalla galleria e
artista statunitense, esponente
                                     gli impedivano di curare in modo approfon-        ti annuncio che ne aprirò una per i fatti
di concettualismo e minimali-
smo. La sua produzione com-          dito l’aspetto culturale». Tucci non ha niente    miei». La reazione fu violentissima: all’inizio
prende foto, disegni, dipinti,       contro il mercato che, anche nel mondo            fu guerra feroce. «Dopo tante discussioni,
sculture.                            dell’arte, è importante, spesso essenziale, ma    grazie alla mediazione del socio di Sperone,
                                     lo critica quando esso diventa la forza           Pierluigi Pero, mi diedero da vendere un
                                     trainante, non di rado a scapito di libertà,      piccolo Andy Warhol, un ritratto di Jackie
                                     pulsioni, ispirazione. Inoltre, quasi tutti gli   Kennedy. Un collezionista torinese lo comprò
                                     artisti di Sperone erano stranieri e questo       per 6 milioni di lire: la metà la diedi a

                                                                                                           Alcune delle installazioni
                                                                                                           che hanno fatto la storia
                                                                                                           della galleria Tucci Russo,
                                                                                                           dapprima a Torino
                                                                                                           e poi a Torre Pellice.
                                                                                                           Da sinistra:
                                                                                                           Mario Merz,
                                                                                                           Tavolo a spirale per festino
                                                                                                           di giornali datati il giorno
                                                                                                           del festino (1976);
                                                                                                           Daniel Buren, Portici (1985);
                                                                                                           nella pagina accanto:
                                                                                                           Richard Long,
                                                                                                           Untitled (2008);
                                                                                                           Robin Rhode,
                                                                                                           Exhibition view (2008).
                                                                                                           C ARCHIVIO TUCCI RUSSO
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
125

                                                                                                              Pierpaolo Calzolari
                                                                                                                Artista italiano (1943). Espo-
                                                                                                              nente dell’Arte Povera, usa ma-
                                                                                                              teriali insoliti come ghiaccio,
                                                                                                              margarina, piombo fuso, a sot-
                                                                                                              tolineare il concetto di trasfor-
                                                                                                              mazione.

                                                                                                              Stedelijk di Amsterdam
                                                                                                                Museo di arte moderna e con-
                                                                                                              temporanea aperto nel 1895, ri-
                                                                                                              strutturato e reinaugurato nel
                                                                                                              2012. Espone capolavori di Van
                                                                                                              Gogh, Cézanne, Malevich…
Lisa e Tucci: il loro è uno straordinario sodalizio umano e artistico.
                                                                                  C PAOLA MONGELLI            Mulino Feyles
                                                                                                                 Fu il primo mulino industria-
                                                                                                              le di Torino, nel quartiere San
Sperone e il resto rappresentò la mia                AL MULINO FEYLES                                         Donato. Oggi è stato riconver-
liquidazione».                                         Gli inizi furono difficili. «Ogni lira guada-          tito a uso abitativo e ospita dei
   Con quel denaro aprì nel 1975, insieme            gnata la reinvestivo nell’attività. Per anni il          loft.
all’amico Paolo Marinucci, la propria                conto fu in rosso!». In quel primo periodo fu
galleria – un garage di 250 metri quadrati           essenziale il sostegno morale, culturale, ma             Mario e Marisa Merz
non lontano dal parco del Valentino –e               anche economico della sua giovane compa-                   Celebre coppia di artisti: Ma-
l’inaugurò con una mostra di Pierpaolo               gna di vita e di lavoro: Lisa. «Il suo stipendio         rio, milanese, nato nel 1925, e
Calzolari. «Nel suo lavoro c’era un aspetto          di traduttrice fu provvidenziale».                       Marisa, torinese, di un anno più
                                                                                                              giovane. Sposati dal 1959, Ma-
ampio, globale, che riguardava anche il lato           Il grosso salto in avanti avvenne a fine ’75           rio (deceduto nel 2003) è stato
performativo, perfetto per contrastare e             con il trasferimento al Mulino Feyles, un                un esponente di spicco dell’Ar-
dialogare con Kounellis, che ha sempre               grande edificio storico che – oltre alla nuova           te Povera, noto soprattutto per
delegato all’arte anche una funzione politica,       galleria – ospitava lo studio di Mario e                 le sue grandi composizioni di
mentre in Calzolari c’era una forte compo-           Marisa Merz e, per un paio d’anni, quello                materiali di recupero, come
nente poetica».                                      di Calzolari. Qui Tucci e Lisa rimasero fino             igloo e tavoli; Marisa, l’unica
   In questo spazio limitato riuscirono              al 1990: un periodo determinante.                        donna del gruppo, predilige
addirittura a presentare un lavoro che alla            La mostra di apertura, nel 1976, f u di                materiali leggeri o liquidi e il
mostra dello Stedelijk di Amsterdam era              Sandro Chia, ispirata alle due poesie La                 rame.
rimasto allo stato progettuale e che prevede-        spada e il culo e L’asinella e l’asinello, che metafo-   Sandro Chia
va la presenza di un cane (un boxer albino           ricamente si sviluppavano nello spazio                      Pseudonimo di Alessandro
con gli occhi rossi) con blocchi di ghiaccio         attraverso piccoli oggetti. «C’era una piccola           Coticchia, pittore e scultore ita-
rosa, che si scioglievano lentamente. Il rosa        scultura in lamiera dipinta, quasi futurista             liano (1946). Membro chiave
era per parallelismo con gli occhi del cane          come immagine, che tagliava teoricamente lo              della Transavanguardia, negli
– di salute precaria come molti albini – e il        spazio in due e da cui si sviluppava il filo del         ultimi decenni è tornato al figu-
ghiaccio simboleggiava l’effimero.                   discorso.. .». Poesia e spazio, spazio come              rativo.
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
126                 Cultura

          Lo Studio per l’arte
  contemporanea Tucci Russo,
            in via Stamperia 9
               a Torre Pellice,
        è aperto, dal martedì
                alla domenica,
           tra le 10,30 e le 13
            e tra le 15 e le 19.
        C PAOLA MONGELLI

galleria                           pensiero. Ecco le tematiche portanti dell’idea       Ma torniamo al 1976 e alla prima grande
  Il locale principale era lungo   espositiva di Tucci. Al Mulino ebbe origine        mostra di Merz, che Tucci definisce ancor oggi
30 metri e largo 12 e sopra c’e-   quella che divenne la sua specialità: opere        – a distanza di 41 anni – indimenticabile.
ra un altro spazio di 200 metri    concepite o almeno adattate o reinventate in       Immaginate un tavolo a spirale zeppo di
quadri di «pura libertà».          base allo spazio della galleria e ai suggeri-      fascine, frutta e verdura e pacchi di giornali da
                                   menti e interventi del gallerista stesso.          macero (trasportati a fatica da tutti loro,
Daniel Buren
   Artista francese concettuale
                                     Daniel Buren, ad esempio, costruì cinque         Marisa compresa) con sopra i numeri della
e minimalista, famoso per le       stanze in muratura: «Ci mettemmo due               serie Fibonacci che tanto affascinava l’artista.
“strisce”. Nato nel 1938, ha da    mesi!». È qui che si rivela la peculiarità di un   Studio e galleria erano aperti e confinanti,
poco inaugurato un’esposizio-      gallerista che non commissiona l’opera             quindi la mostra spaziava tra i due. Dalle travi
ne permanente nella metropo-       commercializzabile, ma viene incontro              pendevano dipinti di spirali originati da gusci
litana di Londra.                  all’artista senza tirarsi indietro neppure         di lumache e l’atmosfera risultante era di
                                   davanti alle proposte meno facili. Questo è il     provocazione e scherzoso divertimento. Per
Germano Celant                     motivo per cui Tucci si è essenzialmente           gli organizzatori fu invece un grosso impegno,
  Storico dell’arte e curatore,    votato alla scultura, che «essendo più ostica      «anche perché Merz – ricorda Lisa – non era
classe 1940, famoso per aver
coniato la definizione Arte Po-
                                   per il mercato, ha spesso più qualità».            un personaggio facile». L’inaugurazione – co-
vera. È stato responsabile del       L’idea fondamentale per Tucci Russo è            me quelle che seguirono – fu una vera festa
Guggenheim a New York e del-       mettere in piedi il progetto e offrirlo in         con una gran quantità di vino e cibo caserec-
la Biennale di Venezia. Dirige     visione: solo dopo si può tentare la vendita.      cio... Del resto erano tutti giovani esuberanti
la Fondazione Prada.               «Il contrario è deleterio».                        con una gran voglia di vivere e chi aveva
                                     Il suo ruolo supera quello del gallerista        qualche anno in più era ragazzo nell’animo.
Achille Bonito Oliva               tradizionale. Non solo per amicizia ma perché        Nel 1977 fu la volta di Kounellis, con l’ormai
  Critico, saggista e curatore,    Tucci è un appassionato intenditore che spesso     famoso trenino immobile che però potenzial-
nato nel 1939. Ha introdotto un    s’inserisce nel concepimento delle opere. Ogni     mente viaggiava nello spazio. La parete era
nuovo concetto di critico che
non solo commenta e spiega
                                   tanto Merz, ma non solo lui, gli chiedeva          annullata con un’enorme X incisa nel muro
ma precede e spinge verso nuo-     suggerimenti: «Talvolta mi domandava: “Ma          con catrame all’interno e la mostra, nell’insie-
ve forme di arte, come nel caso    quest’opera secondo te è finita?”». Tucci Russo    me, era molto “dechirichiana”. Altra mostra
della Transavanguardia da lui      ha stabilito con produttori e prodotti un          memorabile fu quella di Giovanni Anselmo
iniziata.                          rapporto dialettico talmente intenso che il        nel ’78, in cui il pezzo più notevole era un
                                   ruolo del critico d’arte, quando c’è lui di        blocco di antracite che, rimasto al buio per due
quella del 1980                    mezzo, finisce per scomparire. Anche per           milioni di anni, veniva ora illuminato da una
  La mostra allestita presso       questo probabilmente, pur essendo amico di         piccola luce, seguito da un blocco di granito
Tucci Russo sarà ricostruita in-   critici di spicco come Germano Celant o            con il magnete puntato al Nord e un proiettore
teramente per la Biennale di
Venezia.
                                   Achille Bonito Oliva, non li frequenta             che illuminava la parola “particolare” nello
                                   molto e soprattutto non se ne serve.               spazio. Per non parlare di quella del 1980 di
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
L’arte si è fatta spazio                                                                                127

Marisa Merz, l’unica donna dell’Arte Povera, di
cui indimenticabile fu il “laghetto” di paraffina
con giocattolo da bambini galleggiante.             GIUSEPPE PENONE FINO AL 5 NOVEMBRE
Tutt’intorno strutture varie con gli immanca-
bili fili di rame.                                                     Images de pierre (Immagini di
   Richard Long merita un discorso a parte                           pietra) è il titolo della mostra di
anche perché è l’artista più riconoscibile                           Giuseppe Penone allestita alla
– nella persona e nelle opere! – perfino dai                         Galleria Tucci Russo fino al 5 no-
profani. Nel 1983 fu protagonista di una                             vembre.
gran mostra con manate di fango sulle pareti                           «L’immagine è quanto noi perce-
e tonnellate di vagliata spaccata, portata                           piamo mediante la vista e, per
dalle cave in sacchi da trenta chili, che al                         estensione, una rappresentazione
momento dello scarico fecero tremare tutto                           mentale rievocata dalla memoria o
l’edificio. Nel 1986 invece fu la volta di                           dall’immaginazione», spiegano gli
blocchi di marmo di Carrara.                                         organizzatori.
   Da allora Long, oltre che fiore all’occhiello                       Le opere che danno il titolo alla
della Tucci Russo, è un caro amico della                             mostra sono cinque elementi in
coppia. Come Tony Cragg, che Tucci                                   marmo che, accostati l’uno all’al-
incontrò nel ’79 a Stoccarda, dove era stato                         tro, rimandano a una figura antro-
invitato come giovane gallerista: «Mi                                pomorfa. Gli elementi sono la ma-
affascinò immediatamente. Lo esponemmo                               trice delle litografie, incorniciate
al Mulino nel 1984». L’entrata di Long e Cragg                       nella stessa sala.
li spinse a considerare altri artisti stranieri e                      L’esposizione si snoda in tre sale
a divulgare la loro opera in Italia: Schütte,                        della galleria.
Buren, Maria Nordman...

IMMERSI NELLA NATURA                                                         Tucci Russo
   Oltre alla passione per l’arte Lisa e Tucci                               e Lisa Di Grazia
hanno in comune l’amore per la campagna,                                     condividono
il verde, gli animali, le piante. La Natura «di                              anche l’amore
cui siamo tutti figli e con cui dovremmo                                     per la natura
essere tutti più in sintonia, imparando ad
                                                                             e per gli animali.
ascoltarla anche nei suoi silenzi».
                                                                                       C PAOLA MONGELLI
   «Osservare la natura – continua – è un
momento di contemplazione anche interio-
re. Gli animali ne fanno parte come dovrem-
mo farne parte noi stessi». Del resto molti
dei “loro” artisti sono indiscutibilmente
“naturali”: in natura creano, ad essa si                                       vagliata
ispirano o addirittura, come Penone, la                                          Termine tecnico per pietre di
fanno diventare parte intrinseca dell’opera.                                   lago.
   Negli anni ’80 Tucci e Lisa avevano affittato
una casetta sulla collina di Bibiana per il                                    Tony Cragg
fine settimana e da lì a Torre Pellice il passo                                  Anthony Douglas Cragg, scul-
è stato breve. Conoscevano già la valle, la sua                                tore inglese, nato nel 1949. Ini-
storia e tradizione. In seguito acquistarono                                   zia con sculture in plastica e
una casa sulla collina di Luserna San Giovan-                                  materiali di recupero per pas-
                                                                               sare a quelle in legno, gesso,
ni e, negli anni ’90, quando il Mulino Feyles                                  bronzo e pietre varie. Membro
fu messo in vendita per essere trasformato in                                  della Royal Academy, ha vinto il
abitazioni, iniziarono a esplorare le possibi-                                 premio Turner. È commendato-
lità locali. La ex Stamperia si rivelò architet-                               re dell’Ordine dell’Impero bri-
tonicamente perfetta. Lisa fu la prima a                                       tannico dal 2002.
visitarla: «Ce ne innamorammo entrambi,
intuendone il potenziale, nonostante                                           Giuseppe Penone
l’aspetto un po’ fatiscente per gli anni di                                      Scultore italiano, membro
abbandono».                                                                    dell’Arte Povera. Nato a Gares-
                                                                               sio (Cuneo) nel 1947, ha iniziato
   La loro casa immersa nel verde – nel                                        con la body art sottolineando il
frattempo – si riempì di animali, dai cani di                                  rapporto uomo e natura, usan-
razza nordica ai caprioli che saltellano                                       do spesso alberi e foglie e ma-
sfacciatamente nel prato perché sanno di                                       teriali del mondo minerale, ani-
essere al sicuro. L’amore per la natura, per i                                 male, vegetale a confronto.
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
128               Cultura

Un’installazione
di Tony Cragg,
risalente al 2014.
Tucci Russo ha conosciuto
lo scultore inglese nel 1979,
a Stoccarda.
   C ARCHIVIO TUCCI RUSSO

                                Tony Cragg illustra una delle sue opere
                                al museo dell’Hermitage, a San Pietroburgo (Russia).
                                                       C NINA DANILOVA (CC BY-SA 4.0)

L’ultima esposizione
di Tony Cragg da Tucci Russo
(19 marzo-30 luglio 2017).
         C PAOLA MONGELLI
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
L’arte si è fatta spazio                                                                                                       129

cani e ovviamente per l’arte mi suscita un         tunno – che si fondono fino a diventare          Filippo Scroppo
parallelo con un altro personaggio legato a        tutt’uno con le opere.                              Siciliano valdese, pittore, cri-
Torre Pellice e alla scena artistica italiana:       L’apertura risale al 1994, con un Richard      tico. Nato nel 1910, dal 1934 a
Filippo Scroppo.                                   Long in gran forma. Anche Cragg seguì Tucci      Torino. È tra i fondatori del Mac
  Tucci conobbe mio padre negli anni in cui        («Dove vai tu vengo anch’io!») e gli diede       (Movimento Arte Concreta).
insegnava all’Accademia, a Torino, e spesso lo     consigli su come articolare lo spazio al pian    Quattro volte alla Biennale,
                                                                                                    due suoi autoritratti sono espo-
si poteva incontrare nel caffè di via Po allora    terreno. Taluni dubitavano della riuscita di     sti nel Corridoio vasariano de-
chiamato Guarany. «Era affabile, sorridente,       una simile avventura fuori Torino. Furono        gli Uffizi. Per oltre quarant’anni
disponibile. Con lui si poteva discutere di tut-   smentiti dalle 700 persone che parteciparono     ha organizzato le mostre d’arte
to». Ancor più che di arte i due parlavano di      all’inaugurazione e dall’afflusso di pubblico    contemporanea a Torre Pellice.
politica e si trovavano quasi sempre in            che ogni mostra non cessa di attirare, oltre     È morto nel 1993.
sintonia. Anni dopo, quando già si era             vent’anni dopo.
trasferito in Valle, Tucci ritrovò Scroppo nei       Se Richard Long e Tony Cragg amano la          grande svolta
caffè torresi, accompagnato dall’immancabi-        Stamperia, il pubblico a sua volta li ama e        Prima del trasferimento a
le cagna maremmana, e, quando lo mise al           ovviamente ama i galleristi che li ripropon-     Torre Pellice ci fu un breve in-
                                                                                                    termezzo in via Gattinara a To-
corrente del progetto di trasferire quella che     gono in forme sempre nuove. In questo            rino.
era già divenuta una galleria di fama interna-     ventennio nomi storici e amati si sono
zionale, mio padre ne fu sinceramente              alternati con alcuni meno conosciuti.            Basico III
compiaciuto. Purtroppo non fece in tempo ad        Qualche rara collettiva è stata proposta           Con espositori come Ansel-
assistere alla sua trionfale apertura ma morì      seguendo l’interesse di Tucci e Lisa per         mo, Buren, Calzolari, Kounellis,
contento del fatto che l’amata Torre Pellice,      scambio e parallelismo. Basico III è stata un    Long, Merz, Marisa Merz, Paoli-
dove, dal 1949 e per oltre quarant’anni,           omaggio alla Tucci Russo per il suo quaran-      ni, Penone, Zorio.
aveva portato in mostra l’avanguardia              tennale. Sempre aperti al nuovo, purché
artistica del momento, avrebbe continuato a        interessante e stimolante, Tucci e Lisa di
essere anche una città d’arte.                     recente hanno proposto giovani talenti come
                                                   Gianni Caravaggio (1968), Paolo Piscitelli
LUCE E MONTAGNE                                    (1971) e Robin Rhode (1976).
  Eccoci quindi alla nuova grande svolta:            Paura, timidezza, ritrosia, timore di essere
1.000 metri quadri di spazio espositivo su         inadeguati e incapaci di capire… Questi
due piani, più gli uffici in mansarda.             sono i motivi che possono tenere una                 Il contesto diventa parte
Ristrutturata e ridisegnata, l’ex Stamperia        persona lontana da una galleria d’arte                   integrante dell’opera:
merita una visita anche quando è vuota: la         contemporanea. «In realtà, l’arte si può           quest’immagine si riferisce
luce vi entra dalle grandissime finestre poste     vedere come una pianta – afferma Tucci                           all’esposizione
in punti strategici e da cui si colgono scorci     Russo –. Noi pensiamo di conoscere le piante,              di Giuseppe Penone,
diversi del panorama circostante – dalle Alpi      ma in effetti sono una cosa complessissima».                  Images de pierre,
Cozie imbiancate al verde smeraldo della           Eppure si possono godere al primo approc-                       tuttora in corso.
primavera alle coloratissime foglie dell’au-       cio.                                                     C PAOLA MONGELLI
L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis L'ARTE SI È FATTA SPAZIO - Tucci Russo, dal 1994 nell'ex Stamperia Mazzonis
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