L'arte del monitoraggio - Secondo contributo di riflessioni sull'Industria 4.0 e i costruttori di beni durevoli industriali* - Miraitek
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Sergio Terzi Politecnico di Milano, School of Management Co-fondatore di MiraiTek4.0, Spin-off del Politecnico di Milano L’arte del monitoraggio Secondo contributo di riflessioni sull’Industria 4.0 e i costruttori di beni durevoli industriali*
*Alcune delle riflessioni presenti in questo White Paper sono già state oggetto di una parziale pubblicazione nel Libro Bianco “Il Futuro della Fabbrica”, edito da Assolombarda (Gruppo Tecnico “Politiche Industriali e Impresa 4.0”) in collaborazione con diversi docenti del Politecnico di Milano, tra cui l’autore del presente articolo. L’intero libro è disponibile gratuitamente qui: https://www.assolombarda.it/servizi/manifattura-e-industria-40/il-futuro-della-fabbrica/ il-futuro-della-fabbrica-1 Sergio Terzi è Professore Associato presso la School of Management del Politecnico di Milano, dove inse- gna Tecnologie Industriali e Progettazione e Gestione di Sistemi Produttivi. Ha all’attivo numerose pub- blicazioni e progetti di ricerca nell’ambito dell’In- dustria 4.0. Ha coordinato e diretto la redazione del Libro Bianco “Il Futuro della Fabbrica”, edito da Assolombarda (Gruppo Tecnico “Politiche Industriali e Impresa 4.0”) in collaborazione con altri colleghi del Politecnico di Milano. È co-direttore del Laboratorio Industria 4.0 “Marco Garetti” del Politecnico di Milano ed è stato co-direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 (oggi Transizione 4.0) attivo presso la School of Management. È co-direttore del Percorso Executive Smart Manufacturing – Transizione 4.0 promosso con- giuntamente da MIP – Graduate School of Business del Politecnico di Milano e dal Competence Center MADE. È tra i soci fondatori – insieme ad un gruppo di imprenditori – di Miraitek4.0, spin-off del Politecnico di Milano che progetta e realizza soluzioni innovative di monitoraggio dei sistemi produttivi. www.linkedin.com/in/sergioterzi
INDICE 5 1. Introduzione 1.1 Monitoraggio e Smart Object 9 2. Il monitoraggio nel mondo industriale 2.1 Monitoraggio e sistemi di produzione 2.2 Monitoraggio e servitizzazione 15 3. Progettare e realizzare beni 4.0 17 4. Conclusioni
1 Introduzione La rivoluzione dell’Industria 4.0 è data dalla conver- genza tecnologica che è in corso: tecnologie diverse, del macrocontesto del digitale, sono oggi ad un pari livello di maturità, disponibili ed accessibili ai più. 1.1 Monitoraggio e Smart Object Questa è la vera forza della quarta rivoluzione indu- striale. Ogni impresa può costruire una propria ricetta Uno dei guru del management moderno (Michael evolutiva 4.0, combinando in modo diverso tecnologie Porter), insieme ad un importante CEO tecnologico diverse. Detto ciò, ci preme però mettere in evidenza (James Heppelmann), si sono recentemente occupati come tra le diverse famiglie tecnologiche ci siano dei proprio di questi temi, in due meravigliosi contributi su gradi di diffusione e pervasività differenti, che pongo- Harvard Business Review1. La tesi di fondo di Porter e no le tecnologie stesse in una certa priorità, legata alla Heppelmann è che la portata dirompente degli Smart probabilità di innovazione disruptive che esse portano Object è tale da cambiare in modo radicale il business con sé. di interi comparti aziendali, oltre che le intere aziende. L’uso di beni connessi cambia le abitudini del mercato, modifica le esigenze dei consumatori, permette alle imprese di attivare nuovi modelli di business, consente la nascita di nuovi servizi, abilita la creazione di nuovi 1 I due contributi sono: (i) Porter, M.E. and Heppelmann, J.E. (2014) How Smart, Connected Products Are Transforming Competition. Harvard Business Review, 92, 64-88; (ii) Porter, M.E. and Heppelmann, J.E. (2015) How Smart, Connected Products Are Transforming Companies. Harvard Business Review, 10, 97-114. 5
player economici. Porter e Heppelmann si spingono senza il monitoraggio). anche oltre, sostenendo come le imprese stesse devo- Lo schema in figura dice un’importante verità, qua- no adattarsi al nuovo mondo iper-connesso, non solo si banale nella sua espressione: qualsiasi oggetto, cogliendo l’opportunità di ampliare la propria offerta prodotto, sistema connesso (o 4.0) è di base per pri- con beni 4.0, ma anche dovendo modificare la propria ma cosa un oggetto monitorato. Poi può essere reso struttura organizzativa, ad esempio per meglio offrire più intelligente e autonomo con sviluppi modellistici servizi al mercato, o anche per poter efficientemen- e software, ma in primis è necessario che esista una te progettare e realizzare sistemi e prodotti connes- connessione che permetta di monitorarne il compor- si. Non che le altre tecnologie (es. stampa 3D, virtual tamento nelle sue variabili di stato e funzionamento. and augmented reality) non consentano cose simili (lo Sulla base di questa abilità – e poi delle successive – è stesso Porter ne ha scritto in successivi contributi2), poi possibile inventarsi nuove funzionalità, nuovi ser- ma l’impatto potenziale di miliardi di oggetti connessi vizi e fino anche a nuovi modelli di business. – come dicono le più recenti stime di mercato3– pare Nello specifico contesto dei costruttori di beni du- sufficientemente alto da dare a tale tecnologia una revoli industriali, un macchinario (di produzione, di priorità lampante. assemblaggio, di movimentazione, ecc.) è un sistema complesso che può essere monitorato nel suo funzio- Uno degli argomenti utili di Porter e Heppelmann è namento, grazie all’utilizzo di sensori di varia natura la semplice schematizzazione che propongono sulle in grado di raccogliere – anche con alte frequenze di abilità – sia tecniche che di business – che tali beni campionamento – dati puntuali di numerose variabili 4.0 sono concettualmente in grado di offrire. Il mo- di funzionamento, inerenti sia lo stato dei parametri dello proposto da questi autori prevede quattro stadi dell’impianto (es. vibrazioni, consumi energetici, forze dell’oggetto connesso e intelligente: il monitoraggio, agli assi, temperature, ecc.) che del flusso di produ- il controllo, l’ottimizzazione e l’autonomia. Come mo- zione che lo sta attraversando (es. pezzi buoni, scar- strato in Figura 1, tali abilità sono da considerarsi in or- ti, work in process, tempi di processamento, tempi di dine crescente (es. non può esserci l’abilità di controllo setup, stop di produzione, ecc.). Con le moderne tec- nologie della connettività IoT, il monitoraggio di tali 2 Porter, M.E. and Heppelmann, J.E. (2017) Why Every variabili può essere svolto a distanza, disaccoppiando Organization Needs an Augmented Reality Strategy. Harvard Business Review, 10, 46-57. il punto fisico di dove il dato viene raccolto da dove viene utilizzato e analizzato. 3 Pare che siamo ormai oltre gli 8 miliardi di oggetti connessi, almeno secondo https://financesonline.com/ number-of-internet-of-things-connected-devices/. AUTONOMIA OTTIMIZZAZIONE CONTROLLO MONITORAGGIO I sensori abilitano il I software integrati Il monitoraggio e il controllo Combinando monitoraggio, monitoraggio (i) delle permettono il controllo delle permettono di abilitare controllo e ottimizzazione è condizioni del prodotto (ii) fuzioni del prodotto, oltre algoritmi per ottimizzare possibile creare prodotti in dell’ambiente circostante e alla personalizzazione l’utilizzo del prodotto, grado di: (iii) dell’utilizzo del prodotto. dell’esperienza aumentandone le (i) auto-diagnosticarsi, Inoltre, il monitoraggio dell’utilizzatore. performance. Inoltre gli (ii) auto-coordinarsi con altri abilita alerts e notifiche. algoritmi abilitano l’utilizzo sistemi di diagnostica predittiva. (iii) gestire operazioni autonomamente. Figura 1 – Le abilità degli oggetti smart e connessi – Ripresa e tradotta da Porter e Heppelmann (2014) L’arte del monitoraggio 6
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2 Il monitoraggio nel mondo industriale • Il cruscotto di prestazioni può essere arricchito con ulteriori funzionalità, implementando semplici logi- che locali di verifica. Ad esempio, al superamento di 2.1 Monitoraggio e sistemi di produzione una soglia critica definita per un certo parametro di funzionamento (es. temperatura di una parte, resa di un lotto di produzione, stato di una macchina) può Una volta che l’abilità di monitoraggio è disponibile, si partire un allarme di sistema, che viene prontamente possono implementare diverse funzionalità, basate su comunicato sul device dell’utilizzatore (dal computer, diversi utilizzi di molteplici dati: al telefono, dal tablet, allo smart watch) che è quindi chiamato ad intervenire prontamente, se necessario. • Un primo utilizzo è quello di un’immediata analisi della condizione del sistema produttivo, come sta fun- • Nella gestione del flusso di produzione, il monitorag- zionando, a quale produttività, con quale affidabilità, gio dello stato di una risorsa è poi elemento fondamen- con quale resa, a che livello di consumi energetici, ecc. tale per supportare un controllo dell’avanzamento del Ciò si traduce in un vero e proprio cruscotto che visua- flusso stesso. Il monitoraggio di più risorse produttive lizza in real-time le prestazioni del sistema, reso dispo- mette quindi a disposizione di diversi utenti azienda- nibile non solo a bordo macchina, ma anche a distanza li anche uno strumento di gestione della produzione e in remoto, ad esempio consultabile sullo schermo del e della logistica di stabilimento (utile per condurre computer del responsabile di produzione, sul tablet attività di pianificazione e sequenziamento degli or- del direttore di stabilimento che si muove tra una sede dini), ma anche di controllo dei costi di produzione e e l’altra dell’azienda, nella sala di controllo installata trasporto. negli headquarters. 9
S S S S S PRODOTTO PRODOTTO PRODOTTO PRODOTTO SERVIZIO SERVIZIO S S S S S (A) (B) (C) (D) (E) Figura 1 – Gli archetipi del prodotto/servizio (immagine rielaborata da diversi autori, tra cui Baines e Lightfoot • Con la storicizzazione dei dati raccolti dal monito- raggio, è possibile realizzare analisi più approfondite sul funzionamento del sistema, ricorrendo a diversi strumenti e metodi, integrati o meno nella soluzione 2.2 Monitoraggio e servitizzazione di connettività. L’esempio più emblematico è quello di analisi finalizzate all’implementazione di politiche La connettività dei macchinari può realizzare diverse manutentive avanzate, preventive (es. analisi delle ore funzioni (es. visualizzazione, alert e notifiche, pianifi- di lavorazione effettiva e pianificazione di una manu- cazione, analisi, ecc.), ma può anche cambiare il modo tenzione periodica che possa evitare l’insorgere di un di iterazione con gli utenti, non più basato sul mero guasto), ma anche predittive (es. analisi delle vibrazio- utilizzo di un bene, ma anche delle attività che lo stes- ni di un componente che consenta di prevedere le po- so agevola e supporta. Definiamo genericamente que- tenziali rotture e che abiliti un intervento preventivo). ste extra-attività “servizi” e definiamo servitizzazione O anche analisi utili al miglioramento della qualità di (servitization) il trend in atto a livello globale per cui processo e prodotto, finalizzate ad una produzione a gli utenti sono sempre più interessati alle attività re- difetti zero. O anche l’ottimizzazione dei carichi ener- alizzate da e attraverso un bene (i servizi per l’appun- getici dei macchinari rispetto al profilo dei costi dell’e- to), piuttosto che dal bene stesso4. Proprio per questa nergia nel tempo. definizione, possiamo affermare che parlare di servizi abilitati da un prodotto connesso significa conseguen- Come ben illustrato dallo schema di Figura 1, il moni- temente parlare di modi di gestire l’iterazione con il toraggio è l’abilità minima su cui poi poter costruire cliente, cioè il modo con cui l’azienda genera valore e altre abilità di sistemi connessi e intelligenti. Nel mo- fatturato, cioè il proprio modello di business. mento in cui più sistemi sono connessi e monitorati da un sistema organizzato, possono anche essere re- Nella letteratura accademica è da oltre 25 anni che ciprocamente connessi e messi in grado di interagire. si discute di servitizzazione dei prodotti. Negli ultimi La visione di un manifatturiero completamente auto- anni, le tecnologie della connettività hanno reso pos- nomo è spesso identificata con il termine di sistema sibile molti degli scenari di servitization previsti all’i- cyber-fisico, in cui i macchinari e le varie risorse sono nizio degli anni 2000, quando la diffusione di Internet in grado di comunicare il proprio reciproco stato e di cominciò a solleticare l’immaginario collettivo. Lo prendere decisioni di avanzamento e schedulazione schema in Figura 1 ci permette di schematizzare le del flusso produttivo, chiamando a supporto altre ri- diverse tipologie di servizi che un prodotto fisico può sorse (es. un AGV per scaricare il lotto di produzione, supportare14. Proviamo a commentarla prendendo un asservitore per muovere il materiale, ecc.), o anche come riferimento di prodotto una tipica macchina di di lavorare preservando la sicurezza di operatori nelle produzione realizzata da una delle nostre imprese na- vicinanze. zionali costruttrici di beni durevoli industriali. Ogni parte della figura rappresenta sostanzialmente un 4 Per un approfondimento sul tema della servitization si rimanda all’interessante libro di T. Baines, H. Lightfoot, Made to Serve: How Manufacturers can Compete Through Servitization and Product Service Systems, Wiley, 2013, SBN: 978-1-118-58531- 3. In particolare si rimanda alla definizione di servizi basati sul prodotto (Product Service Systems) che esso codifica. L’arte del monitoraggio 10
modello di business che l’impresa può implementare. servizi aggiuntivi e l’impresa cliente può beneficiarne Il prodotto macchina (Figura 1.a) ovviamente esiste in in trasparenza. I dati raccolti dal sistema di monitorag- quanto oggetto fisico, che un cliente compra e installa gio sono fondamentali per attivare analisi, valutazioni, presso il proprio impianto per realizzare una produ- approfondimenti tecnici, eventualmente anche svolti zione da offrire al mercato. È un bene fisico che realiz- da attori terzi al binomio produttore-cliente. za il suo valore nel produrre e che il cliente è abituato a comprare come investimento, che diviene parte del La Figura 1.d rappresenta la situazione in cui i servi- patrimonio aziendale. zi sono offerti in affiancamento al prodotto, come ulteriore incentivo commerciale o anche come nuovi Il prodotto macchina necessita di alcuni tipici servizi mercati. L’esempio tradizionale è quello del classico di supporto (Figura 1.b) da parte del fornitore, come il servizio di finanziamento, offerto da una società finan- supporto nelle fasi di installazione e collaudo, la manu- ziaria, che agevola l’acquisto per il cliente e la vendita tenzione e l’assistenza, la fornitura di parti di ricambio. per il fornitore. Il servizio è sempre basato sull’esisten- Normalmente le imprese produttrici offrono questi za di un bene fisico, che viene transato tra produtto- servizi o in proprio o tramite una rete di assistenza re e cliente, grazie al sostegno finanziario di un ente esterna. Per agevolare la propria offerta, offrono per terzo. Un altro esempio è quello della tradizionale tempi contrattualmente definiti una garanzia a coper- assicurazione, che dà una sicurezza all’investimento tura dell’assistenza e pattuiscono livelli di servizio. La in impianti per il cliente e ancora una volta può age- scelta di investimento – soprattutto in comparti con volare l’impresa produttrice nella vendita. O ancora, i più fornitori concorrenti – che il cliente fa è molto recenti servizi offerti da società di finanza agevolata orientata dal livello di servizio che l’impresa produttri- a supporto degli investimenti 4.0 sono un esempio di ce è in grado di offrire. I servizi sono poi pagati a tariffa questo archetipo: la certificazione del perito necessa- e a consumo degli stessi. In questo archetipo, la con- ria per accedere all’agevolazione statale è un servizio nettività di un sistema di monitoraggio per il produtto- offerto da una terza parte, parallelamente al classico re della macchina è un importante supporto alla forni- acquisto del macchinario. Anche in questo archetipo tura efficiente dei servizi post-vendita, collaudo, test, il sistema di monitoraggio è un importante abilitatore, tele-assistenza, tele-manutenzione, capace ridurre non solo perché sostanzialmente richiesto dall’Agen- drasticamente i costi operativi (es. riduzione delle tra- zia delle Entrate per accedere alle agevolazioni fiscali! sferte del personale di assistenza) e di aumentare la Un’assicurazione può sentirsi più serena della propria disponibilità oraria del servizio offerto. Per il cliente, polizza se esiste un sistema informatico che trasparen- la presenza di un sistema di monitoraggio da un lato temente monitora il funzionamento corretto dell’im- mette in evidenza l’effettivo livello di servizio del for- pianto, e così parimenti l’impresa che l’ha acquistato nitore, dall’altro è uno strumento diretto di lavoro con può sentirsi protetta e sicura di fronte a potenziali cui misurare la produttività, mantenere il controllo del ricorsi assicurativi. Anche la società finanziaria – che sistema, agevolare le attività di pianificazione delle ha ad esempio supportato il leasing dell’impianto – ha risorse. gli elementi per un controllo costante, da condividere con il cliente e anche il produttore. Insomma, il siste- Il numero di servizi può ovviamente crescere (Figura ma di monitoraggio diviene una fondamentale risorsa 1.c), anche coinvolgendo altri attori. Ad esempio, l’a- a copertura di tutti gli interlocutori coinvolti. zienda produttrice del macchinario può offrire servizi di consulenza e ingegneria per realizzare il revamping La servitizzazione dei beni può essere portata fino al di macchinari già installati presso il cliente, offrire suo estremo, in cui il business si fa solo sul servizio e analisi delle prestazioni dell’impianto (magari svolte non più sulla vendita del bene (Figura 1.e). Il prodot- in collaborazione con esperti del settore), arricchire il to è la parte fisica, ma il modello economico è basato servizio di assistenza tecnica (es. con una proposta di solo sui servizi, che sono l’unico elemento per cui il manutenzione predittiva), aggiungere la valutazione cliente paga (normalmente con una modalità di quo- del consumo energetico (offrendo anche partnership ta di sottoscrizione, as-a-service). Tale archetipo ci è con aziende del settore), offrirsi di gestire il magazzi- oggi molto comune nella nostra iterazione di consu- no delle parti di ricambio in prossimità, ecc. Il cliente matori: dall’auto a noleggio (anche per pochi minuti), beneficia di un più ampio paniere di servizi abbinati al allo smartphone offerto dall’operatore telefonico, macchinario che ha comprato, da utilizzare alla biso- dalla bike-sharing, alle fotocopiatrici nei nostri uffici gna. Anche in questo archetipo, il sistema di monitorag- (pagate a numero di stampe). Si tratta di un modello di gio rappresenta un importante strumento, attraverso business reso possibile dalla modifica nei nostri profili il quale l’azienda produttrice può proporre i propri di consumo, che si stanno sempre più spostando dalla 11
proprietà del bene, all’accesso al servizio abilitato dal bene. Nel mondo dei macchinari di produzione, esisto- no già le prime imprese – anche in Italia – che hanno iniziato a vendere ore di produzione o produttività massima invece che impianti, soprattutto spinte dalle richieste dei clienti e dal confronto con la competizione globale. In questo scenario, la presenza di un sistema di monitoraggio e controllo da remoto è fondamentale all’abilitazione del modello di business. Senza control- lo su quanto accade presso l’azienda cliente, non può esistere un modello di remunerazione trasparente, basato sullo stretto e adeguato funzionamento del bene. Per l’azienda produttrice l’installazione di un si- stema di monitoraggio è condizione sine-qua-non. Per l’azienda cliente è il cruscotto di verifica. Tale arche- tipo può essere ulteriormente espanso: non solo un pay-per-use basato sulle tooling-hour, ma si può pen- sare anche ad una vera e propria offerta di produzione gestita a chiavi in mano. Naturalmente l’attivazione di un modello di servizio e di business di questo genere richiede una serie di cambi radicali, sia per l’azienda produttrice che per l’impresa cliente: (i) cambiano i flussi di cassa (che passano da un tipico pagamento a SAL, Stato Avanzamento Lavori, e firma del collaudo) a flussi ricorrenti (a seconda dell’utilizzo del bene da parte del cliente), (ii) cambia il ruolo delle attività di assistenza tecnica e manutenzione (da cash generator a centri di miglioramento continuo), (iii) cambiano le attenzioni progettuali (non più dettate dal solo costo di produzione, ma dal Total Cost of Ownership dell’im- pianto), (iv) cambia il potere negoziale e contrattuale (da fornitore eventualmente occasionale a partner strategico per il cliente). L’arte del monitoraggio
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3 Progettare e realizzare beni 4.0 Progettare e realizzare beni 4.0 Smart and Connected intercambiabili (un progettista meccanico non si in- non è un passaggio immediato, né tanto meno indo- venta come sviluppatore software e viceversa), in un lore, ma servono diverse accortezze, soprattutto nel sistema italiano, peraltro, in cui in particolare le com- processo di creazione, progettazione e ingegnerizza- petenze digitali sono intrinsecamente scarse1. zione degli stessi. L’esperienza empirica – oltre a dimostrare come sia Oltre al lato hardware (comprensivo di elettronica), difficile far combaciare adeguatamente i tempi e i nei beni 4.0 occorre pensare anche allo sviluppo del modi della progettazione hardware e software – se- lato software che accompagna un oggetto connesso. I gnala come spesso le imprese che si avvicinano alla prodotti Smart sono dei sistemi complessi e come tali realizzazione di beni 4.0 abbiano la tendenza a sem- devono essere progettati, ricorrendo a competenze plificare fin troppo le cose, sottostimando la com- multidisciplinari e a sviluppi indirizzati alla user expe- plessità operativa, gestionale e funzionale dei sistemi rience. L’armonizzazione di progettazione hardware connessi. Si parte con le migliori intenzione, pensando e software è un’attività complicata, che richiede una di rivoluzionare il proprio prodotto con nuove funzio- combinata gestione dei due processi di sviluppo, har- nalità in rapida espansione, per poi scoprirsi incapaci dware e software, che peraltro avvengono con moda- di mettere a frutto la funzionalità di base che il servi- lità e orizzonti temporali diversi. Se la progettazione zio abilitato dalla connettività dovrebbe poter offrire. di un macchinario segue la classica progettazione dei In particolare, nei costruttori di macchine industriali sistemi complessi con tempi e fasi medio-lunghi, la re- nazionali c’è forte la tendenza al farsi un po’ tutto in alizzazione di un software avviene spesso per cicli agili casa – probabilmente retaggio della propria pratica di di sviluppo, test e lancio, con revisioni che si avvicen- dano in più sprint in breve tempo. Le competenze di 1 A tal riguardo si rimanda ai dati dell’Osservatorio delle Competenze Digitali di Assinform: https://www.assinform.it/ progettazione necessaria sono inoltre diverse e poco pubblicazioni/osservatorio-delle-competenze-digitali.kl 15
progettazione meccanica – quando invece nel mon- esso comporta. Con le risorse tecnologiche della con- do del software molto è già ampiamente disponibile nettività, i progettisti hanno la possibilità di mantene- all’esterno e comunque necessita di competenze che re una visione completa e olistica di tutte le fasi del ci- è meglio procurarsi tra gli addetti ai lavori. La strategia clo di vita del prodotto da essi progettato. Ad esempio, del buy nel mondo software è spesso molto più sicura i tecnici dell’azienda produttrice possono raccogliere della pratica del make2. i dati di funzionamento di un macchinario, su cui poi condurre delle analisi da cui ereditare indicazioni per Un bene 4.0 apre poi un mondo spesso ignoto alle tra- modifiche progettuali rilevanti, per fornire soluzioni dizionali imprese manifatturiere, quello dei dati. Dati più allineate alle esigenze – anche quelle latenti e/o generati in continuazione dal bene connesso, che in poco espresse – dei clienti. In questo scenario, non è qualche modo devono essere gestiti e messi a valore. che che tutti debbano diventare geni della matema- Per farlo, oltre ad un’infrastruttura fisica dedicata (che tica, ma una solida capacità di analisi dei dati raccolti in qualche modo si risolve), servono competenze e co- è fondamentale e – purtroppo – non è così facilmen- noscenze adeguate, non alla portata di qualsiasi tecni- te reperibile nel mercato nazionale. Anche in questo co. La possibilità di raccogliere dati dal campo, condur- caso, meglio ricorrere a competenze ad hoc, che offro- re analisi e ipotizzare quindi modifiche ai beni e servizi no a servizio la consulenza e la formazione necessaria. è contemporaneamente un beneficio e costo. Non tutte le aziende sono pronte a rivedere ciclicamente Informazioni, dati, connettività, infrastrutture infor- i propri progetti di sviluppo e a gestirne le diverse re- matiche rappresentano inoltre risorse che devono visioni, quindi – prima di avventurarsi un ciclo chiuso esse stesse essere gestite, con risorse e competenze di sviluppo-analisi-miglioramento-sviluppo – occorre adeguate. La capacità di raccogliere grandi basi di dati che l’azienda sia pronta ad accettare questo modus e di metterli in rete pone una questione rilevante sulla operandi e ovviamente a gestirlo. Il vantaggio princi- gestione della proprietà intellettuale, sulla data pri- pale di questa chiusura del cerchio (Figura 2) sta nella vacy e sulla data security, come le vicende di cronaca di capacità di generare conoscenza che intrinsecamente cyber crime sempre più ci mostrano. Un’impresa – so- prattutto della categoria di quelle che amiamo definire 2 A tal riguardo si rimanda all’interessante intervista al Managing tradizionali – si trova spesso impreparata e soprattut- Director di MindSphere Italia, https://www.internet4things. it/industry-4-0/industrial-iot-un-cambiamento-che-va- to esposta. Anche in questo caso, servono competen- oltre-la-tecnologia/ e al relativo articolo – a cura di Siemens – qui ze e risorse elettive, che è più semplice trovare alla riportato: https://www.plm.automation.siemens.com/global/it/ bisogna in realtà esterne di comprovata competenza. resource/achieve-success-with-iot/84671 MONITORAGGIO PRODUZIONE UTILIZZO DIMENSIONE Sensori/ tecnologie IoT Dati e informazioni Figura 2 – Chiusura del cerchio delle informazioni nello sviluppo di un bene 4.0 L’arte del monitoraggio 16
4 Conclusioni Il fenomeno della connettività dell’Industria 4.0 non è una moda (magari fiscale) che prima o poi passerà. E un passaggio tecnologico che ci ha già toccati tutti. Chi non si adeguerà a questo (ad esempio non connet- tendo i propri macchinari, non offrendo soluzioni per farlo, non cogliendo questo trend tecnologico) sarà fuori dai giochi. È un’affermazione forte, ma ci pare la più onesta da rivolgere alle nostre imprese. Se non ac- cadrà in Italia, accadrà comunque altrove. Meglio pro- vare a farcela prima noi, no? 17
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