L'Alchimista - Oratorio Fma Taranto
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L’Alchimista Volume1, Numero 4 27/04/2020 Oratorio Maria Un augurio speciale Ausiliatrice Taranto Apriamo il nostro giornalino con un grande augurio alla nostra Madre Generale Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la festa del Grazie Mondiale del 26 Aprile che purtroppo quest’anno abbiamo potuto celebrare solo virtualmente; ma ci rifaremo il prossi- mo anno! Un altro augurio va alla nostra Suor Mara, Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice che il 24 aprile ha festeggiato il suo compleanno. -L’Istituto Maria Ausiliatrice TA L’Alchimista... Nel numero precedente vi abbiamo rivelato un po’ la scintilla grazie alla quale delle origini del nome del giornalino, che riprende cominciano a scrivere can- il titolo di una canzone del gruppo dei The Sun. zoni in italiano. E’ così che Bene, ora conosciamo meglio questo gruppo! poi, insieme, decidono di Nel 1997 nascono i Sun Eats Hours, la prima cambiare il nome della band del frontman Francesco Lorenzi. Sono quat- band in The Sun, perché tro giovanissimi vicentini, alle prese con un gran- ora il Sole che illumina il de sogno: fare della musica la propria professione. cuore li guida nella realiz- Dopo qualche anno, hanno già all’attivo quattro zazione di questa nuova dischi in inglese, più di trecento concerti tra Eu- strada. Le note musicali “ci ropa e Giappone, migliaia di fan del loro punk permettono di ascendere al cielo, verso l’eterno e melodico e il premio come Miglior punk rock band l’infinito, o almeno di sentire una voce di speran- italiana nel mondo. za”. Ed è con questa speranza che, la band augu- Enormi sono le soddisfazioni sul palco, ma la loro ra a tutti i ragazzi che camminano per le nostre vita si smarrisce dietro a vari eccessi tra cui dro- città con le cuffie colme di musica, di poter percor- ga e alcol. rere la “strada del Sole”. Come racconta Francesco, entrarono in una pro- fonda crisi, eppure, proprio quello è il momento della svolta: attraverso una serie di “Dioincidenze” e prese di coscienza rinascono co- -Verdiana me uomini e artisti. L’incontro con Gesù diventa
Volume1, Numero 4 Pagina 2 Come vivere e affrontare al meglio la quarantena Cosa si intende per al Covid-19, sono ricordi ormai vento su di noi. Per fare ciò vi “quarantena”? Il termine quaran- lontani; ma la speranza e la vo- sono vari modi: praticare tena, che deriva da quaranta glia di un ritorno alla vita dell’attività fisica in casa, anche giorni (durata tipica dell'isolamen- “normale” non si sono mai asso- se quasi nessuno muoia dalla to cui venivano sottoposte le navi pite. A questo proposito, una fra- voglia di sudare, ma ora come provenienti da zone colpite dalla se che ci ha molto colpito in que- ora liberare endorfine è uno dei peste nel XIV secolo) è un isola- ste settimane è stata: “non torne- metodi migliori per scaricare la mento forzato, solitamente utiliz- remo alla normalità perché la tensione. Potremmo anche dedi- zato per limitare la diffusione di normalità era il problema”. Que- carci alla cucina e sperimentare uno stato pericoloso, come ad sta, insieme alla citazione di Pa- nuove ricette, anche per chi è esempio una malattia. Antica- pa Francesco: pasticcione e pensa di es- mente essa designava un perio- “Pensavamo di rimanere sere negato, tranquilli, ri- do di penitenza e di digiuno, oggi sani in un mondo mala- cordate il vecchio detto invece sta ad indicare un periodo to”, esprimono due con- “sbagliando si impara”? Be- di tempo in cui dobbiamo rimane- cetti forti e molto simili, ne, è esattamente così, la re tra le mura domestiche per ma che allo stesso tem- prima volta la ciambella fronteggiare un’emergenza sani- po ci danno anche pa- non sarà soffice, la secon- taria; proprio come nel Decame- recchio modo di riflettere su da sarà bruciata, ma la terza sa- ron di Boccaccio in cui l’autore quanto prima fossimo padroni di rà un successo assicurato! Dipin- raccontava le vicende di dieci qualcosa di cui in realtà eravamo gere può essere un ottimo rime- giovani che, per far fronte solo custodi. Tale premes- dio allo stress, anche se non si è all’emergenza della pe- sa per evidenziare che, Van Gogh, e le nostre opere non ste, si rifugiarono in cam- prima di questa situazione, saranno di certo esposte al Gug- pagna lontano da Firen- eravamo esseri che si genheim, giocare con i colori e le ze, la quale, come direm- muovevano giorno dopo forme è un vero toccasana anche mo oggi, era il “focolaio” giorno come automi, sen- per l’anima. Ascoltare o fare mu- o la “zona rossa” za pensare al prossimo e sica ,se si ha la passione per il dell’epidemia che caratterizzò all’importanza di chi ci canto o per qualche strumento; quell’epoca. Vivere in quarante- stesse accanto, all’interno di una leggere, disegnare; e anche per- na, tolto l’entusiasmo iniziale del società improntata su consumo e ché no ballare sulle note delle “finalmente sto un po’ a casa”, si materialismo; un mondo dove nostre canzoni preferite, o dedi- è rivelato però più complicato di troppe cose venivano date per carsi ad attività manuali come il quello che potessimo mai imma- scontate e potevamo fare qualsi- giardinaggio e découpage. ginare. Nonostante l’angoscia e asi cosa volessimo o an- Insomma ragazzi, si la la tristezza, che di tanto in tanto dare in qualsiasi posto noia, ma abbiamo co- vengono a farci visita, è un mo- desiderassimo senza se, munque un mondo mento particolare e unico, perché senza ma, senza nessun intorno, possiamo pensandoci a posteriori, dopo più tipo di restrizione e auto- sfruttare al meglio an- di quaranta giorni di “reclusione certificazione. che la cosa che pen- forzata”, ci è stato fatto il “dono Ma, considerando lo stile savamo essere più del tempo”: tempo per noi, per gli di vita che siamo tenuti a banale, ma soprattutto affetti e per riscoprire quanto le portare avanti, com’è quando tutto questo cose semplici, che davamo per possibile affrontare al sarà finito, dobbiamo scontate, siano invece essenziali meglio questa quarantena? Seb- aver dimostrato a noi stessi in alla nostra felicità e al benessere bene si sia costretti in casa, lon- primis, e al virus poi, che nono- generale. Una semplice passeg- tani dagli amici e limitati nelle atti- stante tutto, la meglio l’abbiamo giata al mare, un caffè con gli vità da praticare, è necessario avuta noi! amici, o anche andare a lavorare, tenere un “mood” quanto più alto per chi ovviamente non è impe- possibile per impedire che la noia gnato in prima persona alla lotta e lo sconforto prendano il soprav- -Sara Palumbo e L’ Incesso Angela S.C.N. VIDES
Sport & Be- nessere Il calcio Sport, disciplina, passione. L'obiettivo del gioco è far sì che il pallone venga calcia- to nella porta avversaria.E’ giocato da due squadre di 11 giocatori ciascuna, impiegati in diversi ruoli: il portie- Le origini re, il solo cui sia consentito toccare il pallone con le mani solo nella propria area; i difensori, i centrocampisti e gli attaccanti. Il gioco del calcio sembra avere origini antichissime. Il portiere e i terzini, hanno compiti difensivi; ai centro- Tracce di giochi simili sono rintracciabili in diversi luo- campisti aspetta il gioco nel centro del campo; gli attac- ghi ed epoche. Un antico gioco con la palla era praticato canti, agiscono perlopiù in funzione offensiva e a loro è già in Giappone verso l'XI secolo a.C. dato l'incarico di segnare goal. Ma è solo a Londra il 26 ottobre 1863, che il calcio ha Una partita si svolge in due tempi di 45 minuti ciascuno, riscontro istituzionale. diffusa in tutto il mondo costi- con una pausa di 15. Viene segnato un goal quando la tuita da un portiere, due terzini, tre mediani e cinque palla supera la linea bianca delimitata dai pali della por- attaccanti. Nel 1871, intanto, vengono codificate le di- ta della squadra avversaria. Risulta vincitrice la squadra mensioni del pallone, fa la sua comparsa la figura del che, alla fine dei 90 minuti, realizza più reti; in caso di portiere come unico giocatore al quale fosse consentito parità sono previsti due tempi supplementari da 15 mi- toccare la palla con le mani. Solo tre anni più tardi un nuti e, se ancora nessuna delle due squadre è riuscita a arbitro utilizzerà per la prima volta un fischietto per prevalere, la vittoria viene assegnata dopo una serie di dirigere una gara. calci di rigore. Notevoli e rapidi progressi si ebbero poi anche nei ma- Gli incontri sono diretti da un arbitro, le cui decisioni teriali usati per costruire il pallone. sull'applicazione delle regole di gioco sono inappellabili e Nel 1886 viene ufficialmente riconosciuto il professio- che si avvale della collaborazione di due guardalinee e di nismo sportivo: i calciatori sono cioè equiparati alle un assistente a bordo campo. altre categorie di lavoratori e devono conseguente- Ogni volta che un giocatore commette un'irregolarità mente percepire un compenso per l'opera prestata. Nel (fallo), il gioco viene interrotto e a favore della squadra che frattempo il gioco si è diffuso un po' ovunque nel mon- ha subito il fallo viene assegnato un calcio di punizione. do in particolare nei paesi che subivano l'influenza L'arbitro può ammonire o espellere il giocatore e segnala dell'allora impero britannico. la sua decisione alzando un cartellino rispettivamente La FIFA acronimo di Fédération Internationale de Foo- giallo o rosso. Il cartellino giallo indica l'ammonizione al tball Association viene fondata, senza gli inglesi, il 21 giocatore. Il cartellino rosso significa invece espulsione maggio 1904 per iniziativa di Francia, Svizzera, Olan- immediata. L'emissione di un secondo cartellino giallo da, Belgio, Svezia, Danimarca, Spagna; nel 1905 equivale a un cartellino rosso.Il calcio a tutti i livelli di l'affiliazione degl'inglesi. qualificazione, dai bambini agli adulti, oltre ad esprimer- La definitiva consacrazione del gioco e della sua si entro un ambiente di gioco , si caratterizza inoltre per diffusione avvenne con le Olimpiadi di Londra del 1908. un modello denominato invasivo delle azioni tecnico- tattiche, ovvero le due squadre hanno l’opportunità di Regole del gioco del calcio effettuare i loro spostamenti in qualsiasi parte dello spa- Le regole del gioco del calcio costituiscono la zio regolamentare di gioco, prevedendo anche evidente- mente il contatto fisico. Come per altri contesti della vita, base legislativa sulla quale si basa lo sport del l’apprendimento dell’abilità tecnica è un processo gradua- calcio, descrivendone modalità, finalità e strut- le, caratterizzato da stadi di formazione ebasato sul prin- tura. Il Calcio è uno sport di squadra che si cipio della ripetizione. Il processo di insegnamento ,non gioca con un pallone di cuoio di forma sferica può però caratterizzarsi esclusivamente come procedi- su un terreno di forma rettangolare, diviso in mento didattico centrato rigidamente sulla ripetizione due da una linea bianca parallela. Su questa standardizzata, ma deve necessariamente rifarsi anche linea è segnato il centro, dal quale si inizia il ad altri fattori che, contemporaneamente, influenzano la gioco e lo si riprende a ogni goal. prestazione in allenamento e in gara.
Volume1, Numero 4 Pagina 4 anni i miei genitori mi hanno i- a migliorarmi. Storie di ragazzi scritto ad una scuola calcio. Attualmente sono all’interno della scuola calcio ricoprendo la carica R: come fai con gli studi?Riesci a di vice allenatore, per me è stata Il calcio resta uno degli sport più mantenere un ritmo costante e un una grande soddisfazione e ha seguiti nel nostro paese e sempre buon rendimento a scuola e negli ripagato tutti gli sforzi fatti negli più giovani riescono ad approc- allenamenti?" anni. ciarsi a questo mondo grazie al L: la scuola non è mai stato un loro talento e alla loro costanza e problema nel gestire gli allena- R: Il tuo più grande sogno nel cas- perseveranza. Questo ragazzo ci è menti , riuscivo a far coincidere setto? riuscito, e ha deciso di concederci tutto e anche dopo il diploma , L: mi piacerebbe continuare a fare una breve intervista. non ho abbandonato gli studi in- l’allenatore e in seguito , magari, fatti, frequento l’università e con- avere una mia squadra , al termi- tinuo ad allenarmi duramente. ne dei miei studi in scienze moto- R: Raccontami come è nata rie mim piacerebbe diventare un questa tua passione per il osservatore e un manager sportivo. mondo del calcio. Come è R: Alla tua giovane età sei riusci- nata? to ad avere qualche soddisfazio- L: Questa passione è sempre stata ne? parte di me ma è stata rafforzata L: Il mio percorso è stato trava- dall’amore che aveva mio padre per gliato perché all’inizio del mio il calcio, perciò partita dopo parti- percorso non riuscivo a giocare ta ho iniziato a sentire questo nelle partite, con i duri allena- A cura di : Roberta Pizzolla S.C.N. VIDES sport sempre più mio e all’età di 6 menti e la costanza sono riuscito Partiamo dalle radici... Partendo dalla situa- li portavano negli ospedali o li zione che stiamo vi- assistevano nelle loro case. I sa- vendo in questi mesi, lesiani curavano gli ammalati a possiamo ricordare mani nude, armati solo della un altro avvenimento medaglietta della Madonna e di della vita di Don Bo- una bottiglietta di aceto per di- sco. sinfettarsi le mani. Furono gior- Anche egli, si trovò, ni di grande sofferenza per gli con i suoi salesiani, a abitanti di Torino, Don Bosco si combattere prodigò per assistere gli amma- un’epidemia di colera lati confidando nell’aiuto di Dio. che si diffuse in Italia Questa è la preghiera che egli dal 1854 al 1856. rivolgeva al Signore: “ Mio Dio, A Torino, l’epidemia si diffuse in modo violento percuotete il pastore, ma risparmiate il tenero greg- nell’estate 1854 ma, già dal mese di Maggio, Don ge”, e rivolgendosi alla Vergine aggiungeva. “Maria, Bosco aveva detto chiaramente ai suoi giovani che voi siete madre amorosa e potente, preservatemi que- il colera sarebbe giunto a Torino e avrebbe fatto sti amati figli, e qualora il Signore volesse una vitti- una strage, ma li aveva anche rassicurati dicendo ma tra noi, eccomi pronto a morire, quando e come a che se loro avessero vissuto in grazia di Dio, porta- Lui piace.” to al collo una medaglia della Madonna, benedetta La città di Torino, riuscì ad uscire dall’epidemia nel da lui stesso, e recitato ogni giorno le preghiere, il novembre del 1854. colera li avrebbe risparmiati. E così fu, il colera si Tutti i volontari di Don Bosco si salvarono. diffuse molto in Borgo Dora a Valdocco, e i salesia- ni andavano per le strade a recuperare i malati, e -Silvana
Volume1, Numero 4 Pagina 5 Cos’è per te l’Oratorio? - Oratoriani - Animatori - Collaboratori - Genitori - Simpatizzanti Odio l'estate (2020, Massimo Venier) Massimo Venier torna a dirigere La comicità più svagata però un film di Aldo Giovanni e Gia- viene mostrata dai figli delle como, mostrandoci nuovamente diverse famiglie (tra cui spic- l'incredibile maestria e sinergia ca un incredibile Davide Cal- che questo comici hanno, ma che garo) che accolgono l'eredità negli ultimi anni era stata mes- comica del trio facendola sa da parte a favore di pessime splendere di nuova luce. pellicole che mettevano in ridico- In conclusione 'odio l'estate" lo la reputazione del trio. è un perfetto ritorno in sala Odio l'estate risulta essere una da parte di Aldo Giovanni e commedia vecchio stile che ri- Giacomo che, nonostante non prende dai capolavori girati pro- raggiungano lo splendore di prio da Venier con un'unica dif- un tempo, intrattengono e ferenza: la malinconia. fanno pensare con una pelli- Aldo Giovanni e Giacomo risul- cola incredibilmente valida. tano essere molto malinconici in questa pel- licola mostrando come il peso degli anni gravi sulle loro spalle, ormai sono maturati -Gabriele hanno modificato la loro comicità che risul- ta essere sì efficiente ma più amara, spe- cialmente nella seconda parte della pellico- la.
Volume1, Numero 4 Pagina 6 Santi della porta accanto Don Bosco ha creduto fermamente nella capacità dei gio- vani di vivere in pienezza la vita cristiana, ha dato tutta la sua vita perché i giovani scoprissero la loro vocazione Matteo Farina, nato ad Avellino Preside, quando ha conosciuto Matteo e cresciuto a Brindisi, potrebbe Farina? essere il primo beato salentino. "L'ho incontrato per la prima volta a otto- "Era un leader, gli altri ragazzi bre, anno scolastico 2008-2009. Io ero lo percepivano come la guida di arrivato a scuola a settembre, lui era già I coetanei lo chiamavano 'il moralizzatore'. Ha mai tutta la nostra scuola" ammalato gravemente e mancò da scuola colto un accento di scherno da parte dei compagni a lungo. Quando finalmente poté ritornare nei confronti di questo adolescente che si definiva BRINDISI - Un asso in chimica e in mate- a lezione venne a trovarmi con la mamma. 'servo di Dio'? matica. Voce da popstar e leader di un I professori mi avevano preparato parlan- "Era molto severo, con sé stesso e con gli altri. Ma nes- gruppo musicale. Versatile negli sport e domi a lungo di lui. Non solo e non tanto suno lo ha mai preso in giro. Era un leader, gli altri ra- abile nel suonare la chitarra tanto quanto il perché aveva una pagella con il massimo gazzi lo percepivano come la guida della classe, della basso. Ma soprattutto quotidianamente dei voti in tutte le discipline. E nemmeno scuola". devoto a quella che chiamava la sua perché fin da ragazzino era costretto a "missione di infiltrato tra i giovani", chia- convivere con interventi al cervello, radio- Ed era anche il leader di un gruppo musicale, i No mato a "parlare loro di Dio". Si terrà il 24 terapia e affini. Quella mattina mi raccontò name. aprile 2017 la sessione conclusiva della la sua storia, quello che stava attraversan- "Sì, faceva anche quello. Ma la band in cui lui era la fase diocesana del processo di beatifica- do. Nella sua voce non vibrava ombra di voce nacque perché voleva stare vicino ad alcuni amici. zione di Matteo Farina, nato ad Avellino e rammarico, rabbia, dolore. Parlava con Pare che qualcuno avesse preso o stesse per prendere cresciuto a Brindisi. una serenità che mi colpì e mi atterrì insie- una cattiva strada: per distoglierlo da cattive frequenta- me e capii quello che i professori volevano zioni si inventò questa cosa del gruppo. Prendeva molto I sostenitori del ragazzo morto a 19 anni dirmi. Io, adulto, non riuscivo a capire da sul serio il suo ruolo di infiltrato, chiamato a 'entrare tra dopo avere subito tre interventi per rimuo- dove venisse la forza di quel ragazzino loro silenzioso come un virus e contagiarli di una malatti- vere un tumore cerebrale hanno fondato che avevo di fronte: di certo mi stava dan- a senza cura, l'Amore'. È una delle cose straordinarie un'associazione e animano le pagine so- do una delle lezioni più grandi che ho mai che ha scritto nel suo diario". cial in suo nome. Un quasi santo 2.0 che ricevuto nella mia vita". può contare su un profilo Instagram (matteofarina19), una pagina Facebook e Lei ha mai provato imbarazzo di fronte a Matteo? Materie preferite? "Era la sua serenità di fronte alla malattia che mi imba- un hashtag ufficiale #matteodonodidio. "Amava la chimica oltre ogni misura. Dopo razzava. Per il resto si portava appresso il suo grande Chi lo ha conosciuto parla di un ragazzo avere frequentato il biennio al Giorgi si carisma con una semplicità tale da abbattere ogni barrie- fuori dal comune non soltanto per la pa- iscrisse al nostro istituto proprio per potere ra, cancellare ogni sensazione di inadeguatezza che gella da dieci e lode in tutte le materie, approfondire la chimica. Voleva 'studiare anche gli adulti avrebbero potuto ragionevolmente pro- nessuna esclusa. Ma per una intima sere- la perfezione dell'atomo, in cui percepiva vare di fronte a lui". nità nell'affrontare la malattia sostenuta da la grandezza di Dio', come ha scritto la una fede altrettanto profonda di cui ha postulatrice Francesca Consolini nella Uno studente modello, di sicuro. Ma avete mai avuto lasciato prova scritta nei suoi diari. biografia ufficiale di Matteo. Ma era un la sensazione di avere avuto una persona in odore di asso anche in matematica. Aiutava tutti gli santità fra di voi? Quelle pagine sono fra i documenti alla altri compagni. Non li faceva copiare, ma "Le racconto un aneddoto. Negli ultimi mesi di vita la base della documentazione al vaglio del metteva a disposizione i suoi pomeriggi scuola organizzò una festa in occasione del suo ritorno tribunale ecclesiastico, al pari delle testi- per dare loro lezioni private. Ecco, non so da Hannover: fu l'ultimo intervento e lui era già sulla monianze di chi ha conosciuto Matteo. Fra come dire: la malattia per lui era un in- sedia a rotelle. Festeggiammo tutti insieme. Alla fine questi il dirigente scolastico dell'Itis Majo- gombro, un fastidio nella misura in cui non della festa lo accompagnai fuori, rimanemmo da soli. rana, Salvatore Giuliano, la scuola diven- gli consentiva di venire a scuola. Ricordo Sapevo che non l'avrei rivisto, lo sentivo. Mi disse: tata famosa per il 'Book in progress' e un una delle volte in cui era andato ad Han- 'Preside, farai grandi cose. Vai avanti e non avere mai processo di digitalizzazione all'avanguar- nover per sottoporsi all'ennesimo interven- paura". Fu profetico. La digitalizzazione della scuola dia su scala nazionale. Se il processo di to. Appena si svegliò disse che doveva all'epoca non era ancora partita. Mi ricordo quella scena canonizzazione si concluderà positiva- riprendersi in fretta perché doveva studia- come fosse ieri. Fu profetico". mente, Matteo sarà il primo beato del Sa- re matematica". lento. -Marco Nigri S.C.N. VIDES
Volume1, Numero 4 Pagina 7 Programma lunedì 27 aprile: Giornata Mondia- aprile 2020 le del disegno lun mar mer gio ven sab dom mercoledì 29 aprile: Giornata in- 1 2 3 4 5 ternazionale della danza giovedì 30 aprile: Giornata Mon- diale del jazz 6 7 8 9 10 11 12 venerdì 1 maggio: Festa del Lavo- ro 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 Lo sapete che... Il 29 aprile si festeg- Si racconta che, nel convento vi era una suora affetta da una gia Santa Caterina da malattia contagiosa che le procurava una grossa piaga sul pet- Siena, compatrona to, e nessuno aveva la forza di accudirla e curarla, invece la della nostra Italia misericordiosa Caterina vi riuscì senza essere contagiata. insieme a San France- Santa Caterina è anche la patrona della cittadina di Varazze, sco D’Assisi. in Liguria, perché quando nel 1376 ella vi andò in visita, trovò Santa Caterina è la l’epidemia di peste ma pregò così tanto il Signore che gli abi- protettrice delle infer- tanti furono liberati da quel flagello. miere e volontarie Caterina ricevette anche le stimmate, le quali erano invisibili della Croce Rossa agli altri, solo prima della sua morte, esse si rivelarono agli (quale santa migliore altri.. da festeggiare proprio -Silvana in questo periodo di pandemia da Covid 19)! Ella manifestò dalla tenera età, il suo amore per Gesù e riuscì ad entrare nell’Ordine delle Mantellate Domenicane a sedici anni, nono- stante queste accettassero solo vedove o donne in età matura, proprio perché una brutta ma- lattia le aveva deturpato il volto rendendola brutta e facendola sembrare più vecchia. Caterina non era colta e non poteva dedicarsi a molte attività che svolgevano le altre suore, per questo si isolava spesso e decise di dedicare la sua vita a curare gli ammalati, vedendo in o- gnuno di loro Gesù.
Volume1, Numero 4 Pagina 8 Giocare è una delle attività più impor- tanti per lo sviluppo dei bambini. Per l’emergenza COVID-19 siamo chiusi in casa da più di un mese, a questo pro- Una fiaba per conoscere il virus! posito abbiamo pensato di aiutare i più piccoli a gestire questo periodo, Crono, storia di un virus perduto utilizzando il divertimento e la spen- sieratezza per far sì che i bambini e i ragazzi possano, attraverso questi non poteva tenermi a casa con lei per- ronavirus che aveva fatto amma- ché si era ammalata, così mi ha man- Alcuni giorni fa, nel caos di questa lare alcune persone ed ora tutti dato a casa di sua sorella Sira, che emergenza che costringe molte per- per non essere contagiati, erano abitava in un paese più lontano, sem- sone chiuse nelle loro case, ho co- chiusi nelle loro case, lontano dai pre in provincia di Lodi. Lì non c’era nosciuto un bimbo speciale. Pas- luoghi di lavoro, dalle scuole e da così tanta preoccupazione e nessuno seggiava da solo vicino a casa mia posti affollati come cinema e mu- aveva visto Coronavirus. Sira, mi ha e sembrava pensieroso. Così mi sei. Capisci ora perché quando portato in una casa molto bella, con sono avvicinata per chiedere come dicevo il mio paese di origine, giocattoli, libri e un letto morbido e mai fosse così triste, era impaurito, tutti avevano paura anche di comodo. Io però volevo ritrovare la infreddolito e soprattutto solo. me? Virna era stata davvero mamma e il papà, non so dove li ab- “ Ciao, mi chiamo Nora, abito qui, biano portati, forse si sono ammalati gentile e non aveva paura. Mi ti va di raccontarmi cosa succede?” anche loro e così sono uscito a cercarli aveva spiegato che quel tale, Co- ma mi sono perso. Poi ho incontrato te “ Io sono Crono, mi sono perso”. ronavirus, era stato molto prepo- Nora …” Allora l’ho portato con me e davan- tente e chi era entrato in contatto con lui aveva preso febbre alta e Allora ho proposto a Crono prima di ti ad una calda cioccolata ha inizia- tosse. Inoltre, siccome era un tutto di tornare a casa di Sira che si- to a raccontarmi la sua storia. nuovo abitante del pianeta, nes- curamente era preoccupata. Una volta “Arrivo da molto lontano, parlo suno lo conosceva e nessuno sa- sistemato, avrebbe potuto connettersi bene italiano perché i miei genitori peva come allontanarlo. Per for- ad un computer, disegnare la mamma lavorano qui in Italia da molto tuna però, i medici si erano messi e il papà e diffondere il loro ritratto, tempo. Da alcuni giorni però, mi così sarebbe stato più facile trovarli. sono perso, mi sono trovato da solo subito al lavoro per cercare di Ho preso la mia macchina e l’ho porta- in un posto vicino alla città di Lodi, capire e tenere sotto controllo la to a casa di Sira che lo stava cercan- ma qui non conoscevo nessuno. Al- situazione. Servivano calma e do. Quando ci ha visto, ha detto: cune persone mi hanno visto giro- pazienza”. “Crono, dove sei stato? Ero in pensiero vagare, mi hanno chiesto da dove per te!” arrivassi e quando dicevo loro dal Ascoltavo con attenzione il rac- conto del piccolo Crono ed inizial- “ Come sta tua sorella Virna?” – chie- pianeta Virus, si allontanavano e mente ero preoccupata anch’io, se il bimbo – “ Ora è in ospedale, la non mi facevano continuare a par- perché alcune notizie non erano stanno curando, vedrai che presto gua- lare. Una signora molto gentile si è per nulla rassicuranti. Crono pe- rirà” – rispose la donna. avvicinata e mi ha chiesto di aspet- Crono era molto preoccupato per i suoi rò, mi disse di seguire solo le no- tare un attimo fuori da casa sua: tizie certe, quelle delle fonti uffi- genitori, perché il telegiornale aveva era andata a mettersi una masche- ciali, che sicuramente avrebbero appena comunicato che anche loro era- rina, aveva lavato le mani ben be- spiegato cosa fare. Stare in casa no ammalati. Quel Coronavirus, gira- ne e mi aveva aperto la porta. Mi era necessario come protezione e va qua e là, in cerca di persone da con- sono seduto in salotto, sul suo bel- ci avrebbero tenuto sempre ag- tagiare, si nascondeva per non farsi lissimo divano e Virna, mi ha spie- giornati. trovare e colpiva molto velocemente. gato che erano giorni di grande Poi Crono continuò: “Virna però preoccupazione. C’era un certo Co-
Volume1, Numero 4 Pagina 9 Lo aveva fatto anche con i genitori ni videro i suoi disegni, fecero la gine dei giornali, gli schermi di TV di Crono che stavano combattendo, stessa cosa, aggiungendo frasi di e PC, per gridare forte a quel Coro- come altre persone per sconfigger- incoraggiamento per tutte le perso- navirus: “NON SEI PIÙ FORTE lo! Grazie all’impegno di tutti i dot- ne che erano state attaccate da Co- DI NOI, NON ABBIAMO PAURA, tori, ora non aveva molte possibili- ronavirus. SE STAREMO TUTTI UNITI RIU- tà di diffondersi. Allora Crono se- SCIREMO A SCONFIGGERTI”. guì il mio suggerimento e iniziò a In poche ore, i colori più belli e disegnare. Quando gli altri bambi- sgargianti avevano riempito le pa- Silvia Ferrari La storia non è ancora finita, trova il finale, puoi anche fare un di- segno rappresentando la storia o uno slogan di incoraggiamento! Un racconto, per raccontarcelo questi giorni in isolamento, come so- Non bisogna avere paura di parla- Le nostre abitudini sono cambiate, no cambiate le vostre abitudini, cosa re del Coronavirus, in questi giorni da più di un mese stiamo facendo i farete una volta finita la quarantena. siamo stati bombardati di informa- conti con una nuova realtà. Descri- Dopo potete divertirvi facendo un di- zioni e notizie, con questo cruciver- veteci attraverso un racconto o sot- segno, che ritrae le vostre attività ba verifichiamo le norme di igiene to forma di diario personale, le vo- preferite che fate a casa! e sicurezza che dobbiamo osservare stre emozioni, come state passando ogni giorno. COVID-19: per conoscerlo meglio
Volume1, Numero 4 Pagina 11 Buonanotte con Don Bosco A cura di Claudia D’Ippolito S.C.N. VIDES
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Volume1, Numero 4 Pagina 17 A cura di: Friuli Anna Friuli Rossna S.C.N. VIDES
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