KALEIDOS - L'eredità di Leonardo - Università Popolare Mestre
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K ALEIDOS PERIODICO DELL’UNIVERSITÀ POPOLARE MESTRE n° 37 Settembre—Dicembre 2019 L'eredità di Leonardo CULTURA • FORMAZIONE • ATTUALITÀ
K ALEIDOS PERIODICO DELL’UNIVERSITÀ POPOLARE MESTRE SOMMARIO 1 Editoriale 20 Leonardo Daniela Zamburlin nell’interpretazione Cultura, Formazione, Attualità di Freud. Genialità e n.37 – settembre-dicembre 2019 2 Leonardo e il tormento Registrazione Tribunale di Venezia n.13 del 10 maggio 2011 Rinascimento Giuseppe Goisis ISSN 2240-2691 Franco Fusaro Editore 23 Le porte vinciane nel Università Popolare Mestre 4 Se l’Umanesimo territorio veneziano Corso del Popolo, 61 30172 Mestre (VE) scandalizza e Maurizio Pozzato Tel. 041 8020639 kaleidos.upm@libero.it inquieta info@univpopmestre.net Don Nandino 25 Leonardo da Vinci, www.univpopmestre.net Capovilla l’ingegno, il tessuto Direttrice Editoriale Daniela Degl’Innocenti Annives Ferro 6 Leonardo genio Direttrice Responsabile artistico: l’Uomo 28 Leonardo geologo nel Daniela Zamburlin Vitruviano… Veneto Caporedattore l’infinita bellezza Corrado Lazzari Roberto Grossi Gabriella Niero Redazione 30 De Anathomia Laura De Lazzari, Franco Rigosi, Anna Trevisan 8 Il Maestro Leonardo Giorgio Fazzin A questo numero hanno collaborato e la Botanica Piercesare Crescente, Giorgio Fazzin, Sergio Pesce Monica Mazzolini 31 Edmund de Waal Chiuso in redazione il 15 giugno 2019 – La biblioteca 10 L’artista e la dell’esilio – Biennale Concept grafico e impaginazione Bazzmann: molto più di un’agenzia creativa. natura nella 2019 Via Verdi 10 – 30171 Venezia-Mestre contemporaneità: Sergio Pesce https://bazzmann.agency Arshile Gorky a Ca’ Stampato presso Pesaro 33 AGORÀ Pubbliservice S.r.l. — Mogliano Veneto (TV) Elisabetta Barisoni Tiratura 1500 copie / Distribuzione gratuita Pubblicità Inferiore al 10 per cento del 12 Leonardo genio CONTENUTO SPONSORIZZATO contenuto pubblicato compreso? 40 Il volo Consiglio direttivo UPM Sergio Pesce Clipper Viaggi Mario Zanardi (presidente), Fiorella Rossi, Sonia Rutka, Oriana Semenzato, Giuseppe Vianello, Donatella Calzavara, Lucia Carbone, 14 Dalla città attuale Laura De Lazzari, Annives Ferro, Maria Luisa alla città ideale. Per Muratore, Realino Natali Revisori dei conti Sandro Marzot, Daniela Mestre a dimensione Pitteri, Carla Silvestri umana Probiviri Ada Innecco, Marzia Moretto, Anna Trevisan Michele Boato La pubblicazione si avvale del diritto di citazione per testo e immagini come previsto 16 Foto vincitrici del dall’ articolo 10 della Convenzione di Berna, dall’articolo 70 legge 22 aprile 1941, dal concorso “Mestre decreto legge n. 68 del 9 aprile 2003. Cambia” In copertina: autoritratto di Leonardo, circa 1515, conservato alla Biblioteca Reale di Torino.
Editoriale DANIELA ZAMBURLIN “Naturalmente li omini boni de- progettazione di straordinarie opere Curioso oltre ogni limite, versatile e siderano sapere”. Così Leonardo difensive, tra le quali l’allagamento assetato di conoscenza, cercava ne- (1452-1519) riafferma la centralità della pianura padana. gli angoli più nascosti e malfamati della conoscenza e la necessità che della città i personaggi che vediamo scienza, arte e tecnica siano pro- In geologia spiegò l'origine dei magistralmente ritratti nei suoi di- fondamente unite. Proprio questa fossili. In astronomia intuì che la segni e nei suoi dipinti. Straordina- perfetta compenetrazione permise Terra può venire considerata come ria è la sua arte pittorica nella quale a Leonardo di superare la diffiden- una stella, ed anzi si propose di di- compare perfettamente riprodotta za dell’umanesimo nei confronti mostrare che essa deve riflettere la anche la natura. della geometria e di sviluppare una luce in modo analogo a quanto fa la nuova disposizione d'animo verso Luna. In anatomia, descrisse la strut- Si rammaricò sempre di non cono- la matematica, di cui bisogna rico- tura e il funzionamento dell'occhio, scere il latino. ‘Omo sanza lettere’, noscere l'apporto essenziale alla fece parecchie osservazioni esattis- così si definisce in una pagina del creatività artistica. Dal punto di vista sime sulla circolazione del sangue, Codice Atlantico. Per Leonardo, che metodologico, egli può venir consi- studiò i muscoli del cuore disegnan- aspirava a fare dell’arte una scienza e derato un precursore di Galileo, per done le valvole. Leonardo compiva i della scienza un’arte, la conoscenza l'importanza essenziale attribuita suoi studi di anatomia, compresa della lingua dei dotti sarebbe stata sia all'esperienza che alla matema- l’autopsia, con il duplice scopo di requisito fondamentale per attirarsi tica; anzi, non si può escludere che conoscere meglio il corpo umano e la considerazione del mondo acca- Galileo, nell'elaborazione del suo di migliorare le proprie capacità di demico. Fu senza ombra di dubbio metodo matematico-sperimentale, artista. D'altra parte proprio queste uno scrittore prolifico, anche se abbia subito, sia pure indirettamen- capacità gli permisero di riprodur- compose solo il Trattato di Pittura, te, l'influenza di Leonardo. re in disegno le cose osservate, con ma moltissimi sono i quaderni che una precisione e una fedeltà ecce- ha lasciato. Prima che il loro con- Le aree di studio di Leonardo sono zionali. Se non possiamo scindere in tenuto fosse reso noto ci volle del multidisciplinari. Cominciando lui il tecnico dallo scienziato, ancor tempo poiché ne era estremamente dalla meccanica va segnalata la sua meno possiamo scindere lo scien- geloso. Per mantenere il completo geniale intuizione del principio di ziato dall'artista. L'uso sistematico segreto sui suoi appunti, scriveva inerzia. Intuì anche il principio del- del disegno per studiare i fenomeni alla rovescia, in modo che i suoi fogli la composizione delle forze e quello naturali consentì a Leonardo di rap- fossero leggibili solo allo specchio. del piano inclinato, assunto come presentare la realtà in modo fedelis- base per la spiegazione del volo simo unendo mirabilmente scienza Dalla distanza di cinque secoli Leo- degli uccelli traducendo ogni intui- e arte. nardo ci osserva con sguardo severo zione in tentativo di realizzazione o come appare nel suo autoritratto: di progettazione tecnica. È la prima Per quanto attiene al suo profi- ma il suo vero volto rinvia ad altre volta nella storia dell'umanità che lo umano molte testimonianze e dimensioni: quelle di un uomo cor- la dialettica tecnica-scienza viene aneddoti sono contenuti nell’opera diale e scherzoso, anticonformista, attuata con tanta consapevolezza: Le Vite di Giorgio Vasari che lo de- un genio inimitabile, un contem- ciascuna delle due fornisce all'al- scrive come un uomo di spirito, un poraneo che odiava la supponenza, tra ausili, suggerimenti e motivi di burlone che si divertiva a fare scher- convinto, come ebbe a scrivere, che meditazione. Negli altri campi del- zi a chi lo visitava. la vera intelligenza ignora l’arro- la fisica, basterà menzionare due ganza.. • genialissimi risultati: l'intuizione Amava gli animali che voleva fosse- dell'analogia fra il fenomeno del- ro rispettati come creature viventi e la luce e i fenomeni ondulatori, e senzienti. Si dice che vedendo in un la scoperta del principio dei vasi mercato degli uccelli tenuti in gab- comunicanti. Leonardo compì ap- bia per essere venduti, li comperò profonditi studi anche nel campo tutti e li lasciò volare restituendo dell'idraulica applicata, dalla rego- loro la libertà. Fu animalista con- lamentazione delle acque, alle bo- vinto e vegetariano, anticipando le nifiche di vasti territori fino alla tendenze attuali. KALEIDOS | 1
Leonardo e il Rinascimento FRANCO FUSARO Quella frequentazione nostalgica, propria “rivoluzione culturale” che alto grado l’ideale rinascimentale appassionata e filologicamente cor- ha investito nel XV° e XVI° secolo dell’uomo universale dedito con retta dei classici greci e latini chia- ogni campo dell’attività umana: da successo alle arti, alla filosofia, alle mata Umanesimo, accompagnata da quello filosofico a quello politico, da scienze e all’ingegneria. Non tut- una nuova e più “moderna” sensi- quello antropologico a quello scien- ti certamente sono concordi sulla bilità letteraria, artistica e filosofica tifico, da quello pedagogico a quello sua “universalità” (primo fra tutti delineatasi già nel Trecento, portò artistico… Ora viene esaltata la vita B. Croce, che preferisce parlare di prima in Italia e poi in Europa ad attiva rispetto a quella contempla- “bilateralità di attitudini, attitudine una eccezionale fioritura culturale: il tiva, le virtù terrene della politica e di pittore e attitudine di scienziato Rinascimento. Il termine, diventato dell’economia rispetto a quelle spi- naturalista”), ma nel considerarlo nel Settecento di uso corrente nella rituali dell’ascesi monastica e della uno dei più grandi geni del Rina- sua versione francese (Renaissance) sottomissione a Dio. L’uomo viene scimento italiano e dell'umanità il grazie al Discours préliminaire de descritto come “fabbro della propria consenso è assoluto. Frutto di una l’Encyclopédie (1751) di d’Alem- sorte”, libero e responsabile artefice relazione illegittima tra un notaio bert, sta ad indicare un progetto di del proprio destino. Secondo Pico e una donna di modesta estrazione rinnovamento in ogni ambito della della Mirandola ogni individuo è sociale, Leonardo manifesta preco- vita umana che si presenta in realtà un “camaleonte” che può fare di sé cemente una tale predilezione per il come un ritorno alle origini classi- quello che vuole, perché Dio non gli disegno che lo porterà giovanissimo che, greche e latine, della storia eu- ha dato una natura predeterminata nella bottega di Andrea del Verroc- ropea. Dal punto di vista razionali- che lo costringa ad essere ciò che chio, al fianco di altri allievi del ca- stico del curatore dell’Encyclopédie non vorrebbe essere (Oratio de ho- libro di Sandro Botticelli, Perugino, si trattava in realtà di un processo minis dignitate, 1486). L’invenzione Domenico Ghirlandaio e Lorenzo di “luminoso” di liberazione dell’uo- della stampa ad opera di Gutenberg Credi, entrando così in quel cerchio mo dai tenebrosi vincoli medioevali. contribuirà alla rapida diffusione magico di Lorenzo il Magnifico di Senza entrare nella legittimità sto- oltralpe di queste idee moderne. cui il Verrocchio faceva parte. Ritro- rica di una tale ricostruzione pole- Leonardo da Vinci (1452 - 1519), di viamo più tardi il trentenne Leonar- mica del rapporto tra “barbarie me- cui ricorre quest’anno il cinquecen- do a Milano, alla corte di Ludovico il dievale” e modernità illuministica, tenario della morte avvenuta vicino Moro, in quel periodo una delle più si è concordi nel sottolineare che ad Amboise, luogo di residenza dei splendide del nord Italia, dove rima- si tratta in ogni caso di una vera e re di Francia, ha rappresentato al più se per quasi un ventennio. Appar- Il castello di Clos Lucé, vicino ad Amboise, dove morì Leonardo. KALEIDOS | 2
tengono a questo periodo la Dama I suoi vastissimi interessi erano ani- appunto del desiderio propriamen- con l'ermellino (1485), la Vergine mati fin dall’inizio della sua carriera te rinascimentale di un controllo/ delle Rocce (prima versione, 1486 dall’attenzione costante all’espe- dominio della Natura che nei secoli circa) e soprattutto l’Ultima cena rienza e alla verifica sperimentale, successivi (e fino al nostro) porterà (1495-98). Nel 1502 Leonardo viene temperata però da quel rigore razio- l’uomo occidentale a volerla addirit- chiamato da Cesare Borgia alla sua nale (galileianamente “scientifico”, tura stravolgere per i propri fini. corte in veste di architetto e inge- diremmo noi) che egli tanto aveva Del Leonardo politico, infine, poco gnere militare. Il “duca Valentino” ammirato in Copernico. Dei tecni- si è scritto e del resto lui stesso non era uno dei Signori più intrapren- ci che operano senza conoscere le ha lasciato che rari accenni sull’ar- denti e spregiudicati del momento, ragioni profonde della loro attività gomento. Di sicuro si può notare grazie anche alla protezione del pa- egli dirà infatti che “s'innamoran una vena pessimistica nelle sue os- dre papa Alessandro VI. Nel Palazzo di pratica sanza scienzia… come 'l servazioni sulla storia dell’ “umana ducale di Urbino incontrò più volte nocchier ch'entra in navilio senza spezie”, che egli vede tutta attraver- Niccolò Machiavelli, che si trovava lì timone o bussola, che mai ha certez- sata da malattie, conflitti e distruzio- in veste di segretario della Cancelle- za dove si vada”. Pur se in maniera ni. Chissà se ha avuto qualche effetto ria fiorentina, col quali forse strinse poco sistematica e spesso per scopi su di lui l’incontro con Machiavelli rapporti di amicizia. Tornato a Fi- puramente artistici ma comunque nel Palazzo ducale di Urbino. Come renze inizia a lavorare alla Gioconda libero dall’autorità della tradizio- ha recentemente stabilito lo storico (1503-05), forse il ritratto più famo- ne medioevale, Leonardo vuole co- P. Boucheron (Leonardo e Machia- so del mondo. Nel 1517 su invito noscere direttamente la natura per velli. Vite incrociate, 2014) di questi del re Francesco I, raffinato amante scoprirne le leggi immanenti ed incontri e dei probabili scambi di dell'arte e di quella italiana in parti- eventualmente sfruttarle a vantag- opinioni non è rimasta traccia alcu- colare, Leonardo partì per la Francia, gio dell’uomo e di quel moderno na, se non qualche labile accenno dove con il titolo di “premier pein- progetto di dominio del mondo che in alcune lettere di Machiavelli. Di tre, architecte, et mecanicien du roi” già si andava delineando. Da qui di- sicuro tra il giovane segretario della alloggiò nel castello di Clos-Lucé vi- scendono sia l’eccezionale fecondità Cancelleria fiorentina e il già famo- cino ad Amboise. Furono per lui, an- dei suoi studi di botanica, biologia, so inventore e artista c’era una base che se ormai vecchio e affetto da una zoologia, geologia, anatomia, otti- ideale comune, uno stesso sentire: paralisi alla mano destra, anni sereni ca, idraulica, aerodinamica, mecca- quell’insieme di sogni, progetti e di studi e ricerche scientifiche. Morì nica… sia lo sbalorditivo numero ambizioni che hanno fatto dell’uno a 67 anni, il 2 maggio 1519. “Sì come di invenzioni, progetti, macchine e l’iniziatore della filosofia politica una giornata bene spesa dà lieto dispositivi tecnici allora quasi fan- moderna e dell’altro il più multifor- dormire, così una vita bene usata dà tascientifici. Non si tratta della pura me ingegno del Rinascimento italia- lieto morire”, aveva scritto nel Trat- curiosità intellettuale di chi amava no. • tato della pittura. definirsi “omo sanza lettere”, bensì KALEIDOS | 3
Se l’Umanesimo scandalizza e inquieta DON NANDINO CAPOVILLA Accade sempre nei convegni e nei discorso del pontefice a conclusione ficasse astratto ragionare, Francesco meeting che, indipendentemente del convegno. “Chiedo di rivolgere rispondeva: “Non voglio qui dise- dagli organizzatori, col passare dei all’inizio il mio discorso program- gnare in astratto un «nuovo uma- giorni si tiene come un convegno matico alla Chiesa italiana, perché nesimo», una certa idea dell’uomo, parallelo, spontaneo e a volte più in- sogno una chiesa inquieta, radical- ma presentare con semplicità alcuni trigante delle cattedratiche relazioni mente rinnovata, liberata da anacro- tratti dell’umanesimo cristiano che comprese di battimani. Nel novem- nistiche visioni riduttive che, dando è quello dei «sentimenti di Cristo bre 2015 ero stato designato come troppa fiducia alle strutture, riduco- Gesù» (Fil 2,5): Egli declina l’uma- delegato ufficiale di Pax Christi Ita- no genio e creatività per cui un nuo- nesimo prima di tutto come l’inclu- lia al grande Convegno nazionale vo umanesimo ci farà sempre più sione sociale dei poveri, che hanno della Chiesa italiana e il suo titolo, vicini agli abbandonati, ai dimenti- un posto privilegiato nella società. annunciato più di un anno prima, cati, agli imperfetti” (Discorso alla L’opzione per i poveri è implicita voleva elevare i contenuti e gli obiet- Chiesa Italiana, 10 novembre 2015). nella fede cristologica in quel Dio tivi ben oltre la prassi pastorale: “In Non posso dimenticare gli sguardi che si è fatto povero per noi, per arric- Gesù Cristo un nuovo umanesimo”. stupiti di tutti mentre il papa, senza chirci mediante la sua povertà». Che Un’affermazione altisonante che peli sulla lingua, sferzava vescovi e Dio protegga la Chiesa italiana e chi ereditava una stagione ecclesiale in laici chiedendo loro, invece che pia- si dice cristiano da ogni surrogato di cui la Chiesa, in una sua presunta nificare solo piccoli aggiustamenti, potere, d’immagine, di denaro”. Di onnipotenza e superiorità, intende- delle profonde conversioni perché questa chiarezza disarmante si co- va porsi come il soggetto principale “dobbiamo riconoscere che siamo minciava a parlare nei corridoi del capace di indicare al Paese le vie di troppo ossessionati dal potere, fer- convegno, mentre le relazioni sem- un nuovo umanesimo. Ma nei cor- mi ad una dottrina come sistema bravano tutte glissare altrove e non ridoi, quello che le prime relazioni chiuso, in difensiva per timore di riscuotere più tanta approvazione volevano proporre come orizzonte perdere qualcosa”. A chi si aspetta- dai convegnisti. E più rileggevo que- filosofico rifondativo della cultura va che “nuovo umanesimo” signi- sta dura requisitoria del papa verso italiana e che alcuni una Chiesa che “non cattolici ipotizzavano deve avere paura del come la forza di una dialogo, deve imparare antropologia cristiana a lavorare non solo tra da usare come mo- cattolici ma con tutti”, neta di scambio sui più sentivo che questo tavoli della politica, si discorso programma- stemperava nell’espe- tico era straordinaria- rienza quotidiana del- mente adatto anche le comunità cristiane, per le istituzioni laiche dando al termine stes- di una nazione che per so “umanesimo” un Francesco “non è un significato completa- museo, ma un’opera mente diverso. collettiva in permanen- I partecipanti infatti, te costruzione”. La sfi- dopo il primo giorno da di un nuovo uma- di illuminate disquisi- nesimo è ben lontana zioni, avevano subito da un richiudersi in con grande soddisfa- una fortezza da cui di- zione il consueto ef- fendersi: “Questo no- fetto tellurico di un stro tempo richiede di intervento fortissimo vivere i problemi come di papa Francesco che, sfide e non come osta- spiazzando vescovi e coli: il Signore è attivo clero, aveva fatto salta- e all’opera nel mondo. re la consuetudine del Voi, dunque, uscite per KALEIDOS | 4 Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci o Boltraffio (circa 1500)
le strade e andate ai crocicchi: tutti preparare gli uditori alla sua pesan- L'Umanesimo Rinascimentale quelli che troverete, chiamateli, nes- te sferzata, abbia addolcito la pillola suno escluso (cfr Mt 22,9). Soprat- Tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400, guardandosi intorno nella Basilica si formò in Italia una nuova visione tutto accompagnate chi è rimasto del mondo che progressivamente si di Santa Maria Novella dove teneva al bordo della strada, «zoppi, storpi, diffuse in Europa. il discorso. L’arte e la bellezza diven- ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque Questa nuova cultura è stata definita tavano strumenti per annunciare un voi siate, non costruite mai muri né umanesimo rinascimentale: umanesimo davvero nuovo: frontiere, ma piazze e ospedali da Umanesimo, perché si richiamava “Cari fratelli e sorelle, nella cupola di campo. Mi piace una Chiesa italia- alla letteratura classica (humanae questa bellissima Cattedrale è rap- na inquieta, sempre più vicina agli litterae), in contrapposizione alla presentato il Giudizio universale. Al SCOLASTICA che aveva al centro del abbandonati, ai dimenticati, agli suo interesse i testi sacri (divinae centro c’è Gesù, nostra luce. L’iscri- imperfetti. Desidero una Chiesa lieta litterae); zione che si legge all’apice dell’af- col volto di mamma, che compren- Rinascimento, perché gli intellettuali fresco è “Ecce Homo”. Guardando de, accompagna, accarezza. Sognate di questa epoca erano convinti di es- questa cupola siamo attratti verso anche voi questa Chiesa, credete in sere protagonisti di una rinascita della l’alto, mentre contempliamo la tra- cultura dopo la crisi medievale. essa, innovate con libertà. L’uma- sformazione del Cristo giudicato da nesimo cristiano che siete chiamati Un tema fondamentale fu la valo- Pilato nel Cristo assiso sul trono del rizzazione dell’uomo, l’esaltazione a vivere afferma radicalmente la di- della sua dignità. L’uomo venne giudice. Un angelo gli porta la spa- gnità di ogni persona come Figlio di posto al centro del mondo perché da, ma Gesù non assume i simboli Dio, stabilisce tra ogni essere uma- lo si considerò una persona libera, del giudizio, anzi solleva la mano no una fondamentale fraternità, in- capace di dominare la natura e di farsi destra mostrando i segni della pas- protagonista della storia. segna a comprendere il lavoro, ad sione, perché Lui «ha dato se stes- Ma l’esaltazione dell’uomo non abitare il creato come casa comune, so in riscatto per tutti» (1 Tm 2,6). cancella la fede in Dio o la religione, fornisce ragioni per l’allegria e l’u- in quanto l’eccellenza della natura «Dio non ha mandato il Figlio nel morismo, anche nel mezzo di una umana è concepita come un dono di mondo per condannare il mondo, vita tante volte molto dura”. Lo Dio. ma perché il mondo sia salvato per storico “Discorso sull’umanesimo” Gli umanisti esaltarono anche la vita mezzo di lui» (Gv 3,17). Nella luce del 10 novembre 2015, che avreb- attiva dell’uomo in contrapposizione di questo Giudice di misericordia, le alla vita contemplativa. Secondo gli be dovuto mettere in standby tutto uomini del Medioevo Dio poteva esse- nostre ginocchia si piegano in ado- l’apparato ecclesiale e far discutere re servito solo chiudendosi in conven- razione, e le nostre mani e i nostri il Paese, purtroppo è stato presto di- to, praticando l’ascetismo e rifiutando piedi si rinvigoriscono. Possiamo qualsiasi piacere terreno. Secondo gli menticato, anche perché mai si era umanisti non è necessario fuggire dal parlare di umanesimo solamente a vista una tale violentissima conte- mondo per servire Dio. partire dalla centralità di Gesù, sco- stazione del papa da parte di settori prendo in Lui i tratti del volto au- sempre più consistenti della Chiesa. tentico dell’uomo. Guardando il suo mi, preferirebbe il secolare collate- “Questo papa è comunista e la sua volto che cosa vediamo? Innanzitut- ralismo della Santa Romana Chiesa ossessione per i poveri e i migran- to il volto di un Dio «svuotato», di con i conservatori di ogni latitudine. ti lo rende paladino delle sinistre un Dio che ha assunto la condizio- Insomma, umanesimo non può cer- ecologiste più estreme” – scriveva ne di servo, umiliato e obbediente to voler dire conservare in naftalina un anonimo sulla pagina Facebook fino alla morte (cfr Fil 2,7). Se non ci una “religione” cattolica usata per de “Il Foglio”. Ecco il vero scontro abbassiamo non potremo vedere il difendere interessi conservatori che cui tanti preferiscono non pensa- suo volto. Non vedremo nulla della hanno tradito la storia e i principi di re: la visione del papa è tornata ad sua pienezza se non accettiamo che una Europa dei popoli basata sui di- essere squisitamente evangelica e Dio si è svuotato. Non ha senso un ritti umani per tutti. A chi si illudeva per questo il suo umanesimo met- astratto umanesimo senza partire di veder protetti e garantiti i propri te al primo posto i poveri e le “vit- dall’uomo svuotato della umanità.” privilegi, Francesco risponde che “Il time di questo sistema che esclude Non si può intendere diversamente: primo sentimento di Gesù che dà e scarta”. (Ai movimenti popolari, nuovo Umanesimo per Francesco è forma all’umanesimo cristiano è il novembre 2014). Le recenti elezioni una umanità difesa nella sua dignità disinteresse e il secondo è una uma- europee hanno per fortuna frenato altissima, mai respinta, violentata, nità sempre in uscita, per lavorare e la deriva demolitrice del sovrani- discriminata, come purtroppo ve- lottare per un mondo migliore e più smo di destra che è tra i più agguer- diamo senza troppo indignarci. • giusto. Perché, anche se questo può riti contestatori di Francesco; ma infastidire qualcuno, la nostra fede è aumenta la sguaiata contestazione rivoluzionaria” (Discorso alla Chie- di un mondo cattolico conservato- sa italiana, 10 novembre 2015). Fa re che, ad un progetto di impegno sorridere e ancora una volta stupi- chiaramente schierato per gli ulti- sce la fantasia di Francesco che, per KALEIDOS | 5
Leonardo genio artistico: l’Uomo Vitruviano… l’infinita bellezza GABRIELLA NIERO Poco si sa delle sue origini, nato nel 1452 presso Vinci (FI) fu apprendi- sta giovanissimo nella bottega del Verrocchio. A Milano dal 1482 al 1499 stimolato dagli artisti e scien- ziati della corte di Ludovico il Moro, si immerge con grande passione negli studi di matematica, anato- mia, meccanica, ottica, idraulica e botanica. Già i suoi dipinti milanesi mostrano la compenetrazione tra ricerche scientifiche e artistiche, at- tività per Leonardo armonicamente complementari. I soggiorni successivi tra Firenze, Milano, Venezia e Roma, vedono gli interessi dell’autore espandersi con particolare attenzione alle in- venzioni, ai progetti e disegni su più svariati argomenti. La pittura è con- siderata però l’espressione artistica suprema. E significativamente egli conserverà presso di sé negli ultimi anni trascorsi in Francia (1516-19) il risultato estremo delle sue ricerche, la nota Gioconda da molti studiosi considerata l’autobiografia dipinta dell’artista. Come già delineato da W. Pater in Studies in the History of the Renaissance, 1873, la Gioconda è “…l’immaginazione di una perpetua vita che accoglie tutte insieme miglia- ia di esperienze… è la somma di tutti i modi di vita e di pensiero… è una for- ma dell’immaginazione antica come simbolo dell’idea moderna”. La pittura non si limita dunque a rendere solo L’epoca in cui vive Leonardo è pro- nella storia occidentale che inqua- le superfici dei corpi, ma penetra in babilmente tra le più stimolanti e dra alla perfezione la vita e l’opera essi e ne rivela le interne pulsioni ricche di fermenti creativi. Il rifiorire di Leonardo da Vinci, l’artista com- vitali. Per giungere a risultati cosi della cultura umanistica, la rinasci- pleto, la personalità che è diventata alti e completi, Leonardo si dedicò ta delle arti, l’attenzione per l’uomo l’emblema della sconfinata curiosità anima e corpo allo studio della na- “centro del mondo” allarga l’ambito dell’uomo. La sua mente poliedri- tura attraverso i disegni. Gli schizzi delle conoscenze definite in partico- ca ha spaziato in ogni settore della preparatori, le annotazioni, le copie lare dall’invenzione della stampa, scienza, della tecnica e dell’arte, ri- dal vero rappresentano il fulcro della che diffonde la cultura, la scoperta cercando in ogni campo i meccani- sua vocazione artistico-scientifica. di nuovi mondi e quindi di nuove smi che danno vita ai fenomeni del- In questo periodo, alle Gallerie civiltà. È un periodo di fermento la natura. KALEIDOS | 6
dell’Accademia, c’è la presenza im- uomo fosse messo supino, con mani e dal greco le teorie del canone. Anche portante e significativa proprio di piedi stesi, e gli venisse messo un com- secondo Pico della Mirandola l’uo- quei disegni. Venticinque fogli di passo nell’ombelico, il cerchio tracciato mo è un microcosmo, poiché pos- proprietà del museo veneziano toccherebbe le dita delle mani e dei pie- siede i semi di tutte le cose, quelle che offrono un percorso di grande di. E così come è possibile inscrivere un terrene come le divine, ma è per la suggestione sulla produzione leo- corpo in un cerchio, allo stesso modo è libertà, il risultato delle sue scelte, e nardesca segnando i punti cardine possibile inscriverlo in un quadrato: solo per questo, che occupa un po- delle ricerche scientifiche e le fasi se si prenderà la misura dai piedi fino sto centrale e privilegiato nell’uni- preparatorie dei dipinti. La mostra alla sommità del capo e la stessa misura verso”. “Leonardo da Vinci. L’uomo mo- verrà rapportata a quella delle braccia dello del mondo” accoglie in tutto distese, l’altezza sarà uguale alla lar- Nell’esaltazione della riconquistata settanta opere (del maestro e segua- ghezza, così come avviene nel quadra- coscienza del valore dell’uomo che ci) di altissima qualità. Spicca il no- to” Le due strutture geometriche diventa il centro dell’universo e mi- tissimo Uomo Vitruviano, sempre rappresentano la creazione: il qua- sura di tutte le cose nasce il pensiero delle Gallerie e raramente esposto, drato rappresenta la Terra, mentre di Leonardo e dei suoi illustri colle- simbolo di perfezione classica del il cerchio l’Universo. L’uomo entra ghi, che considerano l’essere umano corpo e della mente. Ma soprattut- in contatto con le due figure in ma- modello del mondo. Ed è nudo per- to un’icona, un’immagine dall’ine- niera del tutto proporzionale e ciò ché la nudità, prerogativa della sta- sauribile fascino in cui Leonardo rappresenta la natura perfetta della tuaria antica, va letta come un espli- ha concentrato il modello classico creazione dell’uomo in sintonia con cito riferimento ai grandi esempi e lo strumento di conoscenza del Terra e Universo. della plastica greca e romana. cosmo e quindi anche della natura, rappresentando l’unione simbolica Leonardo affascinato dai concetti A cinquecento anni dalla morte ab- tra arte e scienza: l’Uomo Vitruviano vitruviani, nel 1490 elabora una rap- biamo la consapevolezza, osservan- è all’interno di due figure geometri- presentazione grafica. Si tratta di un do da vicino i disegni, che il genio che, il cerchio e il quadrato, forme disegno esclusivo, una rappresen- leonardesco ha celebrato completa- considerate perfette. È la proporzio- tazione unica nel suo genere e so- mente la bellezza della natura e del- ne corretta definita da canoni precisi prattutto innovativa. L’opera è stata le sue forme. Solo da pochi decenni già teorizzati in epoca antica da Vi- interpretata grazie ai due testi espli- lo studio analitico, la trascrizione e truvio e considerata da Leonardo il cativi presenti nella parte superiore l’interpretazione dell’imponente fulcro del sapere. e in quella a piè di pagina. massa di schizzi e disegni, completi di annotazioni e appunti affidati ai Marco Vitruvio Pollione fra l’80 e Nell’esauriente catalogo della mo- codici, hanno ricostruito l’immagi- il 20 a.C. circa scrive il trattato che stra a Venezia, Annalisa Perissa ne filologica di questo grande auto- avrebbe consegnato il suo nome Torrini scrive: “Riprendendo l’im- re del passato sempre attuale. • alla storia, il De Architectura, un’ope- magine simbolica dell’uomo come ra in dieci libri in cui l’autore offre specchio dell’universo, Leonardo si una panoramica completa sull’arte inserisce perfettamente nella cor- dell’architettura. Nel terzo libro, de- rente neoplatonica, accogliendo la dicato ai templi, Vitruvio dice che visione del mondo rinascimentale non può esistere un tempio che non elaborata nella Grecia classica [..]”. sia regolato da principî di armonia, La teoria che l’universo è un grande ordine e proporzione tra le varie uomo e l’uomo è un piccolo univer- parti della costruzione. Lo stesso so è già presente nell’esoterismo vale per il corpo umano: “senza sim- arabo, arricchito poi, nel Medioevo, metria e senza proporzione non può esi- di elementi spirituali ed ermetici. stere alcun tempio che sia dotato di una Nel Rinascimento si aggiunge la de- buona composizione”. Vitruvio si pre- scrizione di Marsilio Ficino: “La vita mura anche di individuare un cano- del mondo [...] si propaga nelle erbe ne, lo stesso ricordato da Leonardo e negli alberi, quasi peli del suo cor- nella descrizione del disegno. Così, po e capelli; e poi nelle pietre e nei per Vitruvio, la testa rappresenta un metalli, quasi denti e ossa”, nell’uo- ottavo del corpo umano, il piede un mo prende forma l’idea dell’identità sesto, il cubito (ovvero l’avambrac- tra cielo e terra e tra corpo e anima, cio) un quarto, il petto anch’esso un detta spiritus. Ed è proprio a Mar- quarto, e il centro del corpo umano silio Ficino che, nel 1463, Cosimo il è da trovare nell’ombelico: “se un Vecchio affida il compito di tradurre KALEIDOS | 7
Il Maestro Leonardo e la Botanica MONICA MAZZOLINI Un periodo di rinnovamento artisti- e piani, fonti, fiumi, città, edifizi pubbli- co e culturale come quello del Rina- ci e privati, strumenti opportuni all'uso scimento vede in Leonardo da Vinci umano, varî abiti ed ornamenti ed arti? (1452-1519) il suo maggiore inter- Tutte queste cose appartengono di essere prete. Ingegno, talento e desiderio di pari operazione e bontà usate da quel- di conoscere sono le caratteristiche lo che tu vuoi chiamare buon pittore”. Di più importanti. Disegnatore, pittore, Leonardo da Vinci tutti conosciamo inventore e scienziato (o meglio pre- la Monna Lisa ed i suoi tanti misteri, cursore della figura dello scienziato) la sua bellezza armoniosa e velata di unisce nelle sue opere arte e sapere. ambiguità. Caratteristiche presenti Utilizzando come approccio l’osserva- anche in altri ritratti di dama. Quello zione, mediante il metodo empirico, che colpisce è l’atteggiamento, sono Studio per Leda e il cigno (1505), varie cerca di riprodurre ma anche com- gli sguardi, le espressioni cioè la tra- versioni. prendere la forma ed il funzionamen- sposizione sul volto dei pensieri e dei to di ciò che lo circonda lasciandoci sentimenti. Vengono rappresentati i un grande patrimonio nei suoi dipin- moti dell’anima. Una ricerca che Leo- scienza. Inizialmente gli studi erano ti, disegni e annotazioni dettagliate. nardo condurrà per tutta la vita basti propedeutici ai dipinti per poi cul- Questo ciò che lo contraddistingue pensare agli studi sulla fisiognomica. minare intorno al 1508-1510 in veri dall’epoca a lui precedente. Molti gli Un’altra caratteristica interessante è e propri erbari caratterizzati da studi appunti nei suoi taccuini che, dopo la la posizione che si dice “di spalla”. La dettagliati e comparativi tra le specie. I morte, saranno raggruppati in Codici figura è leggermente girata, un trucco suoi disegni hanno la precisione del- e nel “Libro della pittura” realizzato adottato per rendere al meglio la pro- le miniature e, utilizzando principal- intorno alla metà del 1500 ad opera spettiva e soprattutto il dinamismo mente il carboncino o la sanguigna, dell’allievo Francesco Melzi. Proprio del soggetto. Due aspetti argomen- sono eseguiti con la mano sinistra e in questa raccolta è possibile legge- to di analisi da parte di quest’Artista caratterizzati da un tratteggio incurva- re una frase che riassume il pensiero che già in uno dei suoi primi disegni to che permette di percepire il volume. del Maestro il quale si mette alla pro- - rappresentando il Paesaggio della Purtroppo un intero trattato dal titolo va in varie discipline e con differenti vallata dell’Arno (5 agosto 1473) me- “Discorso sulle erbe” sembra essere soggetti: Alcuni si può chiaramente dire diante una veduta aerea che si defini- andato perduto. Le piante, usate di che s’ingannano, i quali chiamano buon sce a volo d’uccello - rende in modo frequente dai pittori rinascimentali, maestro quel pittore il quale solamente fa realistico la profondità degli spazi at- hanno ricevuto un’attenzione diversa bene una testa o una figura. Certo non è traverso un susseguirsi di piani fino da parte di Leonardo che le ha dipinte, gran fatto che, studiando una sola cosa all’orizzonte. Tra i tanti dipinti famosi non solo come decozioni dal signifi- tutto il tempo della sua vita, non ne ven- sono da ricordare per la loro peculiari- cato simbolico, bensì con l’attenzione ga a qualche perfezione; ma conoscendo tà l’Annunciazione (due versioni espo- nel considerare il reale habitat, i pro- noi che la pittura abbraccia e contiene ste rispettivamente a Firenze e Parigi), cessi naturali e le specificità stagio- in sé tutte le cose che produce la natura, la Vergine delle rocce (due versioni, una nali. L’Annunciazione, opera giovanile e che conduce l'accidentale operazione a Parigi ed una a Londra) ma anche del maestro esposta agli Uffizi, è un degli uomini, ed in ultimo ciò che si può Leda e il cigno. Dei veri e propri giardini vero e proprio giardino di primavera comprendere cogli occhi, mi pare un tri- botanici. Leonardo ha dedicato parec- vista la quantità e varietà di fiori che sto maestro quello che solo una figura chi studi a questa materia e, quando abbelliscono il prato. Poiché la scena fa bene. Or non vedi tu quanti e quali ancora la botanica era solo descrittiva, rappresenta una narrazione biblica, atti sieno fatti dagli uomini? Non vedi lui ne fa una rappresentazione accu- non poteva mancare il fiore che ne è tu quanti diversi animali, e cosí alberi rata volta alla comprensione dei pro- simbolo e rappresenta la purezza. Si ed erbe e fiori e varietà di siti montuosi cessi. Un pioniere della botanica come tratta del giglio bianco (Lilium candi- dum) che tenuto tra le mani dall’ange- lo è dipinto rispecchiando fedelmente il reale. In effetti, seppur presenti dif- ferenze tra il disegno e il quadro, lo studio di qualche anno precedente ha permesso di rappresentarne con precisione fotografica sia nella forma che nella struttura petali, foglie e sta- mi. Non deve neppure sfuggire all’os- KALEIDOS | 8 Annunciazione (1475-78 - Olio e tempera su tavola) - Galleria degli Uffizi, Firenze
servazione, seppur in secondo piano, all’effetto trompe-l’œil ha un aspetto lo sfondo che presenta una varietà di realistico con una connotazione an- alberi. Oltre ai fiori, di cui ci sono per- che simbolica. Un “tour de force bo- venuti vari disegni molti sono stati gli tanico”, come riportato nel saggio di studi sulle piante. Nel “Trattato della Fritjof Capra, è il dipinto del Louvre La pittura” il sesto capitolo è intitolato vergine delle rocce (1483-1485). La defi- “Degli alberi e verdure”. Qui Leonar- nizione deriva dalla quantità di piante do affronta argomenti quali le ombre e fiori differenti utilizzati cui si uni- ed i colori e lo fa per immagini e paro- scono conoscenza botanica e signifi- le. Ne sono esempio “Boschetto d’al- cato simbolico. Le piante sono scelte beri” (1508, Collezione Windsor Folio e collocate in un paesaggio roccioso 8r) e “Studio di albero” (stesso Codice non secondo uno schema decorativo Folio 8v). In questo Folio che proba- ma in base alla capacità di crescere in bilmente rappresenta un olmo, nella questo specifico ambiente e conside- parte inferiore e con la calligrafia a ro- randone il significato da rappresen- vescio, come era suo uso scrivere, da tare. La vergine delle rocce descrive Vinci riporta la seguente frase: Quella una scena religiosa in cui i soggetti Giglio bianco (Lilium candidum) (1472-75 parte dell’albero che campeggia diverso principali sono la Madonna, l’Ange- “Studi di paesaggi, piante e acqua” Codice Windsor Folio 2r) l’ombra è tutta d’un colore, e dove li al- lo, Gesù Bambino e Giovanni Battista beri ovvero i rami son più spessi ivi è più ma anche le piante hanno un ruolo scuro, perché lì manco si stampa l’aria. fondamentale per la lettura profonda alla base dello stelo. In Leda ed il cigno Ma dove li rami campeggiano sopra altri del dipinto. Delle undici specie rico- è interessante la dicotomia simbolica rami, quivi le parti luminose si dimostra nosciute ne menziono tre. Un piccolo tra le forme allungate della mazza sor- più chiare e le foglie lustran per lo sole che gruppo di anemoni (Anemone hor- da (Thypha latifolia) e della sfilancia l’allumina. Oltre all’analisi coloristica tensis) che simboleggiano le gocce di (Spargarioum erectum) in confronto a e delle ombre non mancano spunti e sangue di Cristo poiché la storia narra quella a spirale e rotondeggiante del osservazioni più strettamente botani- che fosse fiorita una pianta sul Calva- cipollone d’acqua (Ornithogalum um- ci che ne descrivono la struttura e la rio sotto la croce. Le foglie di acanto brellatum). Molti altri i disegni e i di- geometria come la crescita dei rami ed (Acanthus mollis) che simboleggiano pinti in cui si possono trovare piante e i cerchi del tronco. Leonardo è anche la resurrezione di Cristo e per questa fiori che si devono pertanto analizzare il precursore della fillotassi. In “Studi ragione piantate accanto alle tombe; con un occhio particolare. Nulla è al della crescita degli alberi” (Manoscrit- dal punto di vista botanico sono pian- caso nelle sue opere ed anche per que- to M di Francia folio 78v, 1499) una te che seccano completamente in au- sta ragione - come anche scrive Gior- dichiarazione esprime: benché questo tunno mentre fiorisco rapidamente e gio Vasari nell’opera “Le vite” (prima non serva alla pittura, pure io lo scriverò rigogliosamente in primavera. Infine edizione datata 1550) - “...E la fama del per lasciare men cose indietro degli albe- un ciclamino (Cyclamen purpurescens) suo nome tanto s’allargò, che non solo nel ri, che alla mia notizia sia possibile. Una che simboleggia l’amore e la devozio- suo tempo fu tenuto in pregio, ma perven- foresta di alberi sarà commissionata ne per le sue foglie a forma di cuore. ne ancora molto più ne’ posteri dopo la da Ludovico il Moro intorno al 1498 Non più una scena biblica bensì mi- morte sua.” • a Milano presso il Castello Sforzesco tologica quella dell’opera Leda e il ci- nella Sala delle Asse; un bosco di gel- gno in cui sono dipinte piante palustri si (Morus) molto intricato che grazie tossiche. Anche in questo caso molti gli studi ed i disegni presenti nei Co- dici. Al di fuori del significato del sog- getto interessante è notare la forma a spirale del corpo donna, ma anche dell’acconciatura, del collo del cigno e dei fiori. E’ una forma molto studiata da Leonardo perché il moto a spirale viene da lui definito come la forza vi- tale presente in molti fenomeni natu- rali che lui analizza e descrive accura- tamente (il volo degli uccelli, il fluire dell'acqua, il vento e le foglie). Tale moto è stato tracciato in uno dei suoi primi disegni botanici creato insieme ad Andrea del Verrocchio. Si tratta di “Studio Venere e Amore” (1474 circa) in Studio di albero (1508, Codice Windsor cui è rappresentato il miglio (Panicum folio 8v) milaceum) con le foglie spiraleggianti Leda e il cigno (1505-07) - Galleria degli KALEIDOS | 9 Uffizi, Firenze
L’artista e la natura nella contemporaneità: Arshile Gorky a Ca’ Pesaro ELISABETTA BARISONI * Ca’ Pesaro presenta la prima am- gnò e insegnò a molti artisti italiani dell’arte e l’incontro con gli artisti pia retrospettiva in Italia su Arshile indirizzati verso l’astrazione che si d’avanguardia emergenti e attivi a Gorky, considerato una delle figu- stavano formando e che poi esplo- New York, come Stuart Davis, John re chiave dell’arte americana del sero negli anni Cinquanta. Vosda- Graham, David Smith e Willem de XX secolo. La mostra Arshile Gorky nig Adoian, al secolo Arshile Gorky, Kooning, e con l’ambiente creativo 1904-1948, visibile dal 9 maggio nacque nel 1904 a Khorkom, nella contemporaneo. Tra i primi maestri al 22 settembre 2019, segue un or- provincia armena di Van ai margi- ideali di Gorky vi è Pablo Picasso, dine in prevalenza cronologico e ni orientali dell’Anatolia ottoma- ma negli anni se ne aggiunsero nu- merosi altri, in una grande varietà di stili tratti da diverse epoche ar- tistiche. Agli inizi della sua carrie- ra l’arte classica e rinascimentale furono focali, insieme al profondo interesse verso la produzione del pittore francese Jean-Auguste-Do- minique Ingres. Questo poliedrico autore colse dai maggiori maestri i tratti distintivi della sua arte, tra i quali Paul Cézanne, Vassily Kandin- sky, Fernand Léger e Joan Miró. Il coniugare così tanti stili nella pro- pria produzione artistica non fu fat- to per il mero gusto di copiare, ma per creare un linguaggio proprio. Questa ricerca gli richiedette l’in- tera esistenza, ma produsse effetti stupefacenti. La mostra si divide in cicli temporali collegandosi ai temi che contraddistinsero l’arte di Gor- ky. Gli inizi ispirati dal Cubismo e Landscape-Table/Tavolo-Paesaggio, 1945, oil on canvas/ olio su tela, 92 x 121 cm Paris/ Parigi, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne/ Centre de création industrielle, dal Post-impressionismo cezannia- purchased/ acquisto, 1971, AM 1971-151 / Photo: Philippe Migeat © Centre Pompidou, no sono rappresentati dalle serie di MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais ritratti e di nature morte, mentre i diversi schizzi e bozzetti preparato- ri dimostrano come tale autore pos- attraversa le tappe della straordi- na. L’infanzia tragica, segnata dalla sedesse una grande abilità grafica e naria carriera di Gorky dai primi persecuzione del popolo armeno acutezza di spirito, rendendo così il lavori degli anni Venti, quando il e dalla morte della madre, sarà un disegno un tassello importante su suo approccio alla pittura è forte- pesante bagaglio emotivo che lo se- cui si basò tutta la sua arte. Il mag- mente connotato dal rapporto con guirà per il resto della sua esistenza. gior numero di opere su carta furo- i maestri europei, fino ad arrivare Giunto negli Stati Uniti nel 1920, no eseguite negli anni ’40, periodo alla fase in cui tutti questi stimoli trancerà i rapporti con il resto della di maturità artistica e di svolta per confluiscono in una potente e sin- sua famiglia nel giro di pochi anni l’autore che ruppe con i formalismi golarissima visione. Per alcune del- e si creerà una nuova vita e storia legati al Cubismo sintetico per ap- le oltre 80 opere in mostra è un “ri- personale, intenzionato a diventare prodare al disegno dal vero. Que- torno a Venezia”: si tratta di lavori un artista. Autodidatta e dal gran- sto non si rifaceva all’osservazione già esposti alla Biennale del 1948, la de talento innato, saranno decisivi diretta della natura, che era filtrata prima del dopoguerra che tanto se- lo studio approfondito della storia attraverso un mondo interiore per- KALEIDOS | 10
sonale. I paesaggi della Virginia e del Connecticut, luoghi in cui Gorky vis- se con la moglie e i figli tra il 1943 e il 1948, riportarono alla mente dell’ar- tista la terra natia e fecero nascere in lui una grandiosa apertura verso uno stile molto caratteristico. La seconda parte della rassegna mostra una sele- zione dei capolavori di questo perio- do, dove l’energia pittorica e l’imma- ginazione dell’artista si uniscono in un rinnovato incontro. I ricordi e le emozioni furono svelati attraverso la rielaborazione di forme biomorfiche catturate grazie a uno studio attento en plein air. Nei dipinti realizzati in studio, che derivano dai disegni, è evidente il contatto avviato con i Sur- realisti quali Wifredo Lam, Max Ernst The Limit/ Limit/IlIl limite, limite, 1947, 1947, oil oil on on paper paper mounted mounted on on canvas/ canvas/ olio olio su su carta carta montato montato su su tela, tela, 128.9 128.9 xx e soprattutto l’amicizia con André 157.5 cm Arshile Gorky © 2019 The Arshile Gorky Foundation/ Artists Rights Society (ARS), New York Breton, poeta e teorico del movimen- to. Le continue linee fluide e le forme correnti di questo periodo riflette lo visione interiore della natura in un libere, come si vede nelle opere Frut- stato di fragilità emotiva in cui l’ar- modo totalmente rivoluzionario. • teto di mele (Apple Orchard), eseguito tista si ritrovò e che lo porterà a to- tra il 1943 e il 1946 e Tavolo – Paesag- gliersi la vita a soli 44 anni. Arshile * Responsabile di Ca’ Pesaro- Galleria gio (Landscape – Table) del 1945, mo- Gorky è da molti considerato l’anello Internazionale d’Arte Moderna strano il peso crescente della potenza di congiunzione tra l’arte surrealista Fondazione Musei Civici di Venezia del subconscio e dell’automatismo. e quella espressionista astratta ame- Altra opera in cui traspare il culmine ricana, ma è molto di più. In esso si dello straordinario potere creativo di ritrovano le moderne tendenze euro- Gorky è Pastorale (Pastoral), un olio e pee e statunitensi riunite e tradotte matita su tela del 1947; le forme de- in uno spirito artistico nuovo, dove il scritte si fondono in un legame tra flusso di coscienza si sposa con una Surrealismo e Astrattismo avvolte da un placido marrone terroso. Di tale dipinto furono fatte due versioni, speculari e diverse allo stesso tempo, precedute da uno studio in carbonci- no su carta. L’artista è così giunto a una sintesi personale. Le sue esplo- razioni sono sconfinate e profonde tanto che nessuno dei primi influssi artistici finisce col predominare sugli altri, e la natura diventa mezzo privi- legiato per trovare una propria voce autentica. Il capitolo finale della mo- stra si concentra sugli ultimi dipinti, pregni di elementi cangianti e in con- tinuo movimento. Il colore, dai toni sempre più cupi, è steso per colature, rivelando un’intensità psicologica estrema, come nella tela Pittura verde One Year the Milkweed/Un anno l’Asclepias, 1944, oil on canvas /olio su tela, 94.2 x 119.3 cm scuro (Dark Green Painting) del 1948. Washington D.C., National Gallery of Art, Ailsa Mellon Bruce Fund, 1979, © 2019 The Estate of Arshi- le Gorky / Artists Rights Society (ARS), New York. Il vocabolario fantastico di forme ri- KALEIDOS | 11
Leonardo genio compreso? SERGIO PESCE Alla memoria di Sandrina Cabianca Dio e non acquistata per arte umana principale la Bella Giardiniera (1507) (…) questo lo videro gli uomini in di Raffaello che per tutto il secolo pre- Lionardo da Vinci”. Una straordinaria cedente era stato il punto di riferi- descrizione che porta il lettore ad im- mento della pittura di Accademia e maginare; le opere del maestro, il pe- dunque simbolo più evidente della riodo a lui riferito e le possibili impli- pittura rinascimentale italiana. Il suo cazioni storiche biografiche che ritrovamento in Italia e la consegna determinarono le sue scelte di vita. alla Francia aumentarono in maniera Occorre precisare che la biografia fatta esponenziale l’interesse attorno all’o- dall’autore aretino si basò su un con- pera. Sono note le code ed il vero cetto progressivo dell’arte italiana che “muro” umano davanti a questo ri- vedeva in Cimabue la “base” di par- tratto, ove per testimoniare la propria tenza e in Michelangelo il punto di presenza il turista si impegna a foto- arrivo. In questo passaggio di idee e di grafarla da inquadrature impossibili immagini emergerà nella nostra men- con diagonali coraggiose. Quella foto- te il ricordo del ritratto oggi più cele- grafia o file, se preferite, non servirà bre al mondo; quello di Lisa Gherardi- certo a studiare l’opera. Risponde ni meglio nota come Monna Lisa o semmai ad una contemporanea esi- Gioconda (fig. 1). Impossibile scindere genza che Warhol aveva ben inteso Fig. 1 – La Gioconda le due realtà basate essenzialmente quando ipotizzava che il mito popola- sulla figura femminile e sulle note re cinematografico e musicale avrebbe biografiche dell’autore e su cui si è toccato anche alcune tele, tavole e Le sfumature della personalità di Leo- molto scritto e molto parlato. La ripre- sculture nelle sale dei musei. La Gio- nardo da Vinci, siano esse di natura sa dell’opera anche da artisti moderni conda dunque come manifesto dell’ar- artistica o scientifica, ci portano conti- e contemporanei (Duchamp, Warhol, tista, non per sua scelta, ma per deci- nuamente a contatto con i risultati Banksy) tutti legati a volontà e svilup- sione della storia, determinata dal delle sue intuizioni. Riflessi di colui pi diversi hanno inevitabilmente con- gusto. Sarà utile ripercorrere ancora che viene unanimemente riconosciu- cesso all’opera una sovraesposizione una volta le pagine del testo vasariano to come un genio, se non il “genio” formale che ha portato la sua cono- per intuire quale potesse essere la ten- del rinascimento. Percorso che ha scenza verso un pubblico più vasto e denza del gusto in merito al dipinto, a portato a letture e, soprattutto negli che l’hanno intesa quasi come un tal proposito egli scrisse: “Prese Lio- ultimi tempi, a delle riletture soggetti- oracolo. Da quel che sappiamo, l’ini- nardo a fare per Francesco del Giocon- ve che possono appannare l’immagi- zio della sua moderna fortuna critica do il ritratto di Monna Lisa sua moglie ne storica di Leonardo da Vinci a favo- ebbe inizio alla mattina del 21 agosto e quattro anni penatovi, lo lasciò im- re di una figura più romanzata. Per tali del 1911 quando un giovane ventino- perfetto; la quale opera oggi è appres- ragioni sarà corretto iniziare con le venne di origine italiana decise di ru- so il re Francesco di Francia; nella qual pagine che devono esser conosciute barla credendola parte di un prece- testa chi voleva vedere quanto l’arte da coloro i quali vogliono accostarsi dente bottino francese in territorio potesse imitar la natura, agevolmente all’artista toscano, nonostante alcune italiano. Il suo nome fu Vincenzo Pe- si poteva comprendere; perché quivi lacune cui tratterò in seguito; il riferi- ruggia. In verità si trattava di una falsa erano contraffatte tutte le minuzie che mento è alla biografia scritta da Gior- convinzione. Il dipinto non era stata si possono con sottigliezza dipingere gio Vasari, che proprio nelle sue Vite portato in Francia con la forza ma dal- (…). La bocca, con quella sua sfendi- inizia a raccontarlo così: “Grandissimi lo stesso Leonardo. Il monarca france- tura, con le sue fini unite dal rosso doni si veggono piovere dagl’influssi se indicò il maestro come “premier della bocca, con l’incarnazione del celesti ne’ corpi umani molte volte na- peintre, architecte et mechanicien du viso, che non colori, ma carne pareva turalmente, e soprannaturali talvolta roi” nel 1517. L’opera all’epoca del veramente. Nella fontanella della gola strabocchevolmente accozzarsi in un furto preso il Louvre si trovava in una chi intentissimamente la guardava ve- corpo solo, bellezza, grazia e virtù in zona laterale, e non aveva certo l’im- deva battere i polsi.” Queste dunque una maniera, che dovunque si volge portante spazio di oggi. Pensiamo le parole scelte da Giorgio Vasari per quel tale, ciascuna sua azione è tanto inoltre che lo stesso Peruggia dichiarò descrivere, o meglio, informare su divina, che lasciandoci dietro tutti gli che la scelta di rubare la Mona Lisa era quella che ad oggi è l’opera più cele- altri uomini, manifestamente si fa co- stata dipesa dalla piccola dimensione, bre del maestro toscano. Un testo che noscere per cosa, com’ella è, largita da perché, in sostanza, il suo obiettivo generalmente viene definito “di ma- KALEIDOS | 12
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