ISTRUZIONE: RIFLESSIONI SULLE "LINEE GUIDA EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE"

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Estratto da “Economia e Ambiente”, Economia
                                         Anno XXXVIII, n. 1-2 Gennaio-Aprile 2019, Saggi
                                                  & Ambiente                       pp. 25-30.
                                                                                          Rubriche

                   ISTRUZIONE:
         RIFLESSIONI SULLE “LINEE GUIDA
            EDUCAZIONE AMBIENTALE
          PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE”
       Il documento congiunto MATT-MIUR – L’inserimento e tematiche
      ambientali e di sviluppo economico nelle scuole – La collaborazione
               tra scuola e società – L’apprendimento cooperativo
      e socio-affettivo – Il ruolo degli insegnamenti di diritto e di economia

                                                           di

                                             STEFANO ZAMBERLAN

Premessa                                                        nia, dove si è fatto un passo indietro rispetto a
                                                                quanto raggiunto a Parigi nel 2015. E questo sfasa-
     Il tema dello sviluppo sostenibile1 dovrebbe es-           mento è percepibile nella frase subito seguente del
sere “il” tema attorno al quale ridefinire e costruire i        documento citato: «La sfida ambientale, legata alla
nuovi percorsi didattici. Il cambiamento climatico,             conservazione delle risorse del nostro Pianeta, rap-
infatti, è la conseguenza più grave di un sistema evo-          presenta una sfida non più eludibile per le future
lutivo antropologico dove l’influenza via via sempre            generazioni»3. Di fatto non è eludibile neppure per
più preponderante dell’aspetto socio-economico ha               le generazioni attuali.
proiettato l’uomo verso l’autodistruzione e la distru-                Nel delineare il contesto di riferimento, le Li-
zione di quel “miracolo” che è il pianeta Terra.                nee     Guida      richiamano     quanto      espresso
     Nel documento interministeriale MATT e                     dall’International Union for Conservation of Nature,
MIUR Linee Guida Educazione ambientale per lo                   Commission on education and communication
sviluppo sostenibile 2014 – che segue quello redatto            (IUCN) sull’educazione ambientale, definendola un
nel 2009 – si esordisce affermando che:                         «Processo per cui gli individui acquisiscono consa-
«L’educazione allo sviluppo sostenibile diventa og-             pevolezza ed attenzione verso il loro ambiente, ac-
gi un obiettivo strategico per il presente e per il fu-         quisiscono e scambiano conoscenze, valori, attitudi-
turo del nostro Paese»2. Purtroppo però, la perce-              ni ed esperienze, come anche la determinazione che
zione di questo problema è ancora lontana                       li metterà in grado di agire, individualmente o col-
dall’effettiva drammaticità e criticità reale, così co-         lettivamente, per risolvere i problemi attuali e futuri
me dimostrato dal fallimento della COP25 in Polo-               dell’ambiente»4.

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Un nuovo modello di sviluppo                                       sviluppare negli studenti «la curiosità per il mondo e
                                                                   il pensiero critico» così come richiamato nella “Buo-
      Il documento mette giustamente in luce come                  na scuola”7.
«Ci troviamo in un’epoca che impone al mondo inte-                      Purtroppo questa generazione che dovrebbe es-
ro, ma in particolare all’Italia e all’Europa, scelte ra-          sere “nativa ambientale” è spesso anestetizzata
dicalmente diverse da quelle compiute in passato:                  dall’eccesso di stimoli più che di informazioni, e il
lontane da un nuovo modello di economia che rispetti               suo essere “nativa digitale” comporta l’uso naturale
l’ambiente, orientate ad una società che non produca               della tecnologia per comunicare ma non per indagare
rifiuti ma sappia creare ricchezza e benessere con il              e accedere alla conoscenza.
riutilizzo e la rigenerazione delle risorse. Perché que-                L’insegnante dovrà quindi non solo sviluppare
sto accada, è necessario un profondo cambio di men-                la didattica approfondendo “come cambiare il mon-
talità che coinvolga le istituzioni, le imprese e le sin-          do”, così come proposto nei percorsi didattici traccia-
gole persone»5.                                                    ti nelle Linee Guida Educazione ambientale, ma an-
      Tra gli obiettivi, dunque, vi è anche quello di un           che approfondendo il “perché” si debba cambiare. Un
“nuovo modello di economia”, le strategie sono: ri-                obiettivo, quest’ultimo, che si fonda e si integra con
durre i rifiuti, riutilizzare e rigenerare le risorse, così        quegli elementi che stanno alla base della concezione
come ricorrere a fonti di energia rinnovabili. Lo sco-             contemporanea di scuola: l’inclusione, il rispetto, la
po è creare “ricchezza e benessere”. Ma questo                     condivisione, il prendersi cura. Una sinergia dunque
“cambio di mentalità” non può avvenire se prima non                tra obiettivi e metodi, dato che «È opinione comune
viene dato un nuovo significato a “ricchezza e benes-              che le generazioni più giovani si troveranno ben pre-
sere”. Ed è per questo che il documento indica che                 sto a dover affrontare problemi sociali complessi e
«l’educazione Ambientale si pone l’obiettivo di mira-              inediti, che vanno al di là delle possibilità e delle co-
re sempre di più all’acquisizione di competenze di                 noscenze individuali»8.
tipo olistico piuttosto che specialistico e tecnico»6.                  Quello dello sviluppo sostenibile in quest’ottica
Questo per permette di ampliare l’orizzonte e coglie-              appare dunque un aspetto della più ampia “Cittadi-
re le interrelazioni, per poter vedere le cose in modo             nanza attiva”, infatti, già la «C.M. n. 86 del 27 otto-
nuovo e giungere a nuove soluzioni.                                bre 2010, nel ribadire la dimensione integrata e tra-
      Se per ricchezza intendiamo risorse monetarie e              sversale dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costi-
finanziarie e per benessere il possesso di beni, il “be-           tuzione”, richiama l’importanza dei temi della legali-
navere”, allora la transizione al nuovo modello di                 tà e della sensibilità ambientale e dell’educazione al-
economia diventa troppo difficile da attuare, perché               lo sviluppo sostenibile, con particolare riguardo allo
per quanto il green business e la finanza responsabile             sviluppo di competenze sociali e civiche quali le
siano promettenti e performanti, la strada più breve               condotte attente al risparmio energetico, alla tutela e
perché il singolo raggiunga la ricchezza-materiale e il            valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e
benessere-benavere rimane quello dello sfruttamento                ambientale»9.
da parte dell’uomo dell’ambiente, dei suoi simili e                     Inoltre, vivere le prime esperienze di cittadinan-
degli animali.                                                     za significa scoprire l’altro da sé e riconoscere la ri-
      Perché il modello di produzione e consumo che                levanza degli altri e dei loro bisogni; comprendere
si vuol abbandonare si è sviluppato non solo distrug-              l’importanza di stabilire regole condivise; significa
gendo le risorse ambientali, ma slegando l’economia                mettere le basi verso un comportamento eticamente
dall’etica, anche sfruttando e aggravando le disparità             orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della
nell’accesso e uso delle risorse tra i popoli e                    natura»10.
all’interno di essi.                                                    Ed è così che le linee guida tracciano già il per-
                                                                   corso per un “Nuovo Umanesimo”, che sarà poi de-
                                                                   lineato nel 2007 nel documento Cultura scuola per-
Una nuova visione del mondo                                        sona. verso le indicazioni nazionali per la scuola
                                                                   dell’infanzia dove si legge: «Le relazioni fra il mi-
    E questo disincanto sulle «magnifiche sorti e                  crocosmo personale e il macrocosmo dell’umanità e
progressive» dell’uomo e della cultura occidentale                 del pianeta oggi devono essere intese in un duplice
può avvenire sviluppando, o meglio, continuando a                  senso. Da un lato tutto ciò che accade nel mondo

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influenza la vita di ogni persona; dall’altro, ogni                   Tutti questi temi possono essere sviluppati at-
persona tiene nelle sue stesse mani una responsabili-           traverso la didattica, ma data l’importanza delle
tà unica e singolare nei confronti del futuro                   esperienze al fine dell’apprendimento sostanziale,
dell’umanità.                                                   si devono avviare collaborazioni e momenti di in-
      La scuola può e deve educare a questa consa-              contro tra docenti e studenti con quei soggetti che
pevolezza e a questa responsabilità i bambini e gli             operano e si impegnano nella società civile, eco-
adolescenti, in tutte le fasi della loro formazione.            nomica, amministrativa e anche militare. Attivare
[…] Dovrà diffondere la consapevolezza che i gran-              dunque un modello a rete per implementare le
di problemi dell’attuale condizione umana – il de-              azioni educative.
grado ambientale, il caos climatico, le crisi energe-                 Per quanto riguarda il mondo dell’associa-
tiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salu-        zionismo possiamo citare il WWF, che in Italia ha
te e la malattia, l’incontro e il confronto di culture e        numerosi progetti di educazione ambientale suddivisi
di religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una             in queste tematiche: acque e fiumi, sostenibilità, bo-
nuova qualità della vita – possono essere affrontati e          schi e giardini, biodiversità. Incontri che potrebbero
risolti attraverso una stretta collaborazione non solo          avvenire nelle numerose oasi gestite dal WWF in tut-
fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le cul-        ta Italia.
ture»11.                                                              Altro partner educativo potrebbe essere Italia
                                                                Nostra: conoscenza, patrimonio culturale, paesaggio
                                                                e ambiente, cittadinanza attiva e responsabile, educa-
Percorsi didattici e apertura alla società                      zione alla partecipazione, sostenibilità ambientale,
                                                                equità sociale, gioco e divertimento, sono le parole
      La collaborazione diventa quindi un elemento              chiave dei progetti e concorsi proposti da questa as-
cardine dell’educazione ambientale. Collaborazione              sociazione, in stretta collaborazione con i Ministeri
tra studenti, tra docenti, tra scuola e società.                dell’Istruzione, Beni culturali e Ambiente, gli enti
L’importanza, la complessità e l’urgenza di questo              locali (Regioni, Province, Comuni), gli intellettuali
cambiamento fa sì che la scuola, che è elemento co-             del mondo della Cultura italiana e straniera e altre
stitutivo importantissimo per la società, si apra e             associazioni.
chieda aiuto alla società stessa.                                     Anche il FAI, Fondo Ambientale Italiano, con lo
      Gli otto percorsi didattici delle Linee Guida del         slogan “Conoscere per amare. Vivi con noi una scuo-
2014 sono intesi come «traccia da cui partire per co-           la fuori dalla scuola” propone numerose esperienze
struire nuovi percorsi educativi […] strumento di col-          didattiche e formative in linea con le indicazioni for-
legamento con i territori in cui si vive» e «riguardano         nite dal MIUR, per la scoperta del nostro patrimonio
i seguenti temi, declinati per ordini e gradi di istru-         naturale e artistico.
zione:                                                                Nelle scuole secondarie di secondo grado poi,
1. “Tutela delle acque e del mare” (Infanzia, Prima-            si introduce anche l’importanza dell’ambiente per la
ria)                                                            cultura, l’identità e l’economia. Per quanto riguarda
2. “Tutela della biodiversità: Flora e Fauna” (Infan-           l’importanza dell’ambiente nel contribuire alla for-
zia, Primaria)                                                  mazione culturale e identitaria, incontri con scritto-
3. “Alimentazione sostenibile” (Infanzia, Primaria,             ri, documentaristi, fotografi e registi possono arric-
Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)               chire e dare emozioni all’apprendimento nei licei,
4. “Gestione dei rifiuti” (Infanzia, Primaria, Seconda-         senza dimenticare l’esempio di professionalità dei
ria primo grado)                                                relatori.
5. “Tutela della biodiversità: servizi ecosistemici”                  Allo stesso modo, nel dimostrare come l’eco-
(Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)              sostenibilità sia un possibile fattore di crescita eco-
6. “Green economy: green jobs & green talent” (Sec-             nomica, che coniuga produzione di ricchezza, occu-
ondaria secondo grado)                                          pazione e benessere, la testimonianza di imprenditori,
7. “La città sostenibile: inquinamento, consumo di              di giovani fondatori di start up green o di ammini-
suolo e rifiuti” (Secondaria secondo grado)                     stratori di cooperative sociali, può stimolare e raffor-
8. “Adattamento ai cambiamenti climatici: dissesto              zare l’esperienza didattica negli istituti tecnici e pro-
idrogeologico” (Secondaria secondo grado)»12.                   fessionali.

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      Inoltre, la pubblicazione della lettera enciclica           lità, impegno per la risoluzione grazie a un compor-
Laudato si’13 di Papa Francesco – che è stata accolta             tamento individuale ma svolto in cooperazione con
con favore anche al di fuori della comunità cattolica             gli altri.
perchè ha dato risonanza a molte posizioni scomode                      Percorso applicabile a svariati contesti della vita
sul rapporto tra economia, società e ambiente, soste-             nell’ottica della cittadinanza attiva.
nute in questi anni non solo da attivisti ma anche da                   Anche tecniche di brainstorming e di contraddi-
studiosi e accademici di tutto il mondo – ha aperto la            torio si prestano bene oggi nelle scuole secondarie di
possibilità di entrare in sinergia con i percorsi di ca-          secondo grado per l’analisi del problema ambientale,
techismo delle comunità parrocchiali, che spesso                  e possono essere rese più leggere impostandole come
hanno vasta sovrapposizione con le comunità scola-                giochi di ruolo, per esempio ponendo i “negazionisti”
stiche delle scuole primarie, in particolare per interio-         e i “fatalisti” da una parte (che rivestono i panni di
rizzare il concetto che il pianeta Terra è la nostra casa         lobby petrolifere, multinazionali senza responsabilità
comune e che dobbiamo prendercene cura.                           sociale, politici contrari agli interventi di riduzione
Nell’enciclica si legge: «Gli ambiti educativi sono               delle emissioni), e gli “attivisti” dall’altra (vestendo i
vari: la scuola, la famiglia, i mezzi di comunicazione,           panni di scienziati, associazioni, rappresentanti di
la catechesi, e altri. Una buona educazione scolastica            popoli indigeni, politici impegnati), al centro gli in-
nell’infanzia e nell’adolescenza pone semi che pos-               decisi o gli indifferenti. Oppure posto un paese o un
sono produrre effetti lungo tutta la vita»14 e l’ultimo           ecosistema da salvare i gruppi impersoneranno i pos-
capitolo, il sesto, è intitolato “Educazione e spiritua-          sibili soggetti, che con diverse soluzioni e azioni,
lità ecologica”, e si trova in chiusura quasi a ribadire          possono risolvere il problema: cittadini, politici, im-
che alla fine la speranza sta in una «conversione eco-            prenditori, tecnici.
logica» delle attuali generazioni e in quello che sa-
pranno trasmettere e far apprendere alle nuove gene-
razioni.                                                          Possibili declinazioni dell’educazione
      Infine, nonostante la discutibile scelta di assorbi-        ambientale in alcune discipline
re il corpo forestale dello stato dopo 196 anni di ser-
vizio per l’ambiente in un momento così delicato nel-                   Data la natura complessa del tema, l’approccio
la lotta ai crimini ambientali, la richiesta di incontri,         non può che essere interdisciplinare e dunque
testimonianze con gli studenti o corsi di formazione              «L’educazione ambientale è affrontata nelle diverse
per docenti possono essere elementi molto preziosi.               discipline in relazione all’età e alla maturazione degli
                                                                  allievi in modo trasversale»15 e «riguarda diverse sfe-
                                                                  re dell’apprendimento complessivo dell’individuo e
L’apprendimento cooperativo                                       quindi può essere intesa come:
nell’educazione ambientale                                        - educazione del pensiero e quindi l’educazione alla
                                                                  comprensione profonda degli strumenti con cui risol-
      L’approccio inclusivo e l’approccio dell’appren-            vere i problemi ambientali e per individuare i canali e
dimento cooperativo si prestano particolarmente                   le modalità da attuare a riguardo.
nell’affrontare, prendere coscienza, metabolizzare i              - educazione al sentire in quanto per intervenire
problemi riguardanti la questione ambientale e nel                sull’ambiente è necessario stabilire un legame con
ricercare le possibili soluzioni.                                 esso anche da un punto di vista emotivo e dunque
      Agire in gruppo, ognuno svolgendo la propria                con le nostre parti più profonde;
parte in base alle proprie capacità e propensioni, in             - educazione all’agire perché l’educazione per dirsi
una interdipendenza positiva, per raggiungere un                  tale necessita di una ricaduta concreta e diretta, in
obiettivo     singolarmente       non    raggiungibile:           termini di azione e di comportamento. […]
l’apprendimento cooperativo inclusivo rispecchia                        Del resto il docente potrà progettare percorsi di-
l’unico modo in cui l’uomo può affrontare e risolvere             dattici di educazione allo sviluppo sostenibile, utiliz-
il problema ambientale.                                           zando approcci differenti tra cui: l’approccio natura-
      Altro aspetto importante è il percorso di crescita          listico, l’approccio percettivo emotivo, l’approccio
suggerito: consapevolezza del problema e del proprio              storico evolutivo, l’approccio antropologico-
influire negativamente, assunzione della responsabi-              sistemico»16.

                                                             28
Economia & Ambiente                                 Saggi Rubriche

      Per dare maggior forza a tale educazione, nelle            sviluppo sostenibile (energia, risorse idriche, cam-
scuole secondarie di secondo grado, è possibile inte-            biamento climatico, alimentazione e biodiversi-
grare tra loro e rimodulare le indicazioni sulle corre-          tà)»21. Si deve dare nome, volto, colore, sostanza ai
lazioni con i percorsi curricolari proposti dal Ministe-         concetti trattati.
ro e suddivise per indirizzo17.                                        E così in modo sinergico le altre discipline da-
      Nei Licei con la materia di «Diritto, lo sguardo           ranno emozioni (letteratura, storia dell’arte), com-
si allarga ad un’analisi comparata del problema del-             prensione (storia), chiarimenti, esempi, dimostrazioni
lo sviluppo sostenibile in una dimensione di patto               (chimica, biologia, fisica).
sociale intergenerazionale»18, riflettendo dunque su                   Tali riflessioni devono comunque essere presen-
quello che ci è stato lasciato in eredità – di positivo          ti, anche se con livelli di approfondimento diversi,
come il benessere e i valori di pace e democrazia                negli Istituti Tecnici, che devono essere in grado di
sanciti dalla Costituzione e di negativo come i pro-             «riconoscere le implicazioni etiche, sociali» del loro
blemi ambientali e gli squilibri sociali – e su quello           futuro ruolo professionale ed anche negli Istituti Pro-
che lasceremo noi a chi ci seguirà. Ma ragionando                fessionali, che condividono con i Tecnici l’obiettivo
anche, aggiungerei, in un’ottica intra-generazionale,            di «riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, terri-
riflettendo sul paradosso di una società di diritto              toriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connes-
fondata sull’affermazione e il rispetto dei valori in-           sioni con le strutture demografiche, economiche so-
violabili dell’uomo, che però basa parte della sua               ciali e culturali e le trasformazioni intervenute nel
prosperità, vera o presunta, su un consumismo che                corso del tempo»22.
allarga la forbice tra ricchi e poveri, sia a livello                  Per impostare un’efficace didattica ambientale
macro che micro, tra Paesi del Nord e del Sud del                trasversale il MATT e il MIUR stanno lavorando per
mondo, tra Stati all’interno delle stesse aree geopo-            «identificare e mettere in atto un impianto formativo
litiche, tra regioni all’interno dello stesso Paese, tra         destinato ai docenti, in grado di garantire uno stesso
cittadini di una stessa società o comunità e che con-            livello di base di conoscenze e di competenze del
corre all’inquinamento e al depauperamento delle                 corpo insegnante che sarà chiamato a preparare, in
risorse ambientali.                                              modo interdisciplinare, sui temi ambientali e dello
      E questo si lega a quanto indicato per                     sviluppo sostenibile»23. Le Linee guida sono già un
l’Economia politica, dove lo studente dovrebbe esse-             primo elemento importante grazie ai “Percorsi didat-
re «in grado di valutare la necessità di scelte politiche        tici” e alle “Schede di approfondimento” che conten-
sostenibili con gli equilibri ambientali e la tutela del-        gono.
le risorse, coerenti con l’obiettivo di ridurre gli squi-              In relazione a queste proposte, vorrei sottolinea-
libri nello sviluppo»19.                                         re l’importanza di quelle che vanno ad agire sui
      Ma qui c’è la spinosa questione del dover am-              comportamenti di consumo individuali o familiari,
mettere che le teorie finora elaborate dalla scienza             poiché, per essere cittadini attivi in un’ottica di svi-
economica mainstream non sono più adeguate o                     luppo sostenibile è imprescindibile l’essere anche
quanto meno non sono più sufficienti. L’educazione               consumatori consapevoli e responsabili.
ambientale, perché sia coerente, chiede alla scienza                   Tuttavia, c’è un elemento in più che viene ri-
economica di fare ciò che da due secoli si rifiuta ca-           chiesto ai docenti affinché questa parte di educazione
tegoricamente di fare: recuperare la dimensione eti-             ambientale loro assegnata abbia successo: la coeren-
ca20. E il primo passo è la messa in discussione del             za. La coerenza tra quello che vogliono far apprende-
punto di appoggio di tutto il pensiero dominante: la             re e quello in cui credono, tra le loro parole e le loro
teoria del consumatore basata sull’utilità e                     azioni. Non basta formarsi, non basta rendere signifi-
l’assunzione dell’homo oeconomicus quale soggetto                cativi per l’alunno i contenuti, è necessario che
dell’economia.                                                   l’insegnante abbia interiorizzato la gravità del pro-
      Alla geografia il compito importantissimo di               blema ambientale e l’urgenza e l’importanza
dare sostanza a tutto questo. Per le linee guida de-             dell’agire da subito, cercando di introdurre nella pro-
vono essere «considerati come temi principali: il                pria stessa vita quei cambiamenti di stile di vita sug-
paesaggio, l’urbanizzazione, la globalizzazione e le             geriti nelle Linee guida e che egli deve trasmettere ai
sue conseguenze, la relazione tra economia, ambien-              discenti.
te e società, gli squilibri fra regioni del mondo, lo                  I nuovi modelli economici sostenibili – come il

                                                            29
Economia & Ambiente                                    Saggi Rubriche

consumo responsabile, il riciclo, il riutilizzo, la fi-                                     Note
nanza etica, il commercio equo-solidale, il consumo
                                                                1
alimentare a km zero, ecc. – sono facilmente attuabili              O il meno insostenibile possibile, si veda N.
e sperimentabili, passando velocemente dalla cono-              GEORGESCU-ROEGEN, La legge di entropia e il pro-
scenza all’esperienza e quindi all’abilità e, in futuro,        blema economico, in Analisi economica e processo eco-
alla competenza. In questo modo si può far apprende-            nomico, Sansoni, Firenze 1973, p. 267.
                                                                2
re sostanzialmente agli studenti che il sistema eco-               Linee Guida Educazione ambientale per lo sviluppo so-
nomico non è immutabile e che loro possono essere               stenibile 2014, MATT e MIUR, Roma 2014, p. 7.
                                                                3
                                                                  Ivi, p. 8.
protagonisti della nuova rivoluzione economica e so-            4
                                                                  Ivi, p. 13.
ciale, in altre parole, che possono cambiare il mondo.          5
                                                                  Ivi, p. 8.
                                                                6
                                                                  Ibidem.
                                  Stefano Zamberlan             7
                                                                  La buona scuola, MIUR, 2012.
                                                                8
                                                                  Cfr. L. Bertazzi, Il valore del cooperative learning per la
                                                                comunicazione, la solidarietà e la cittadinanza attiva,
Stefano Zamberlan, dottore di ricerca                           http://www.uciimtorino.it/bertazzi2.pdf         e     Dispensa
in Economia dell’ambiente - Bioeconomia,                        dell’insegnamento Didattica speciale, Università per stra-
è Redattore capo della rivista “Economia e Ambiente”            nieri “D. Alighieri” di Reggio Calabria, A.A. 2018/19.
                                                                9
e collabora con il Dipartimento di Culture e civiltà              Linee Guida Educazione ambientale, op. cit., p. 15.
                                                                10
dell’Università degli Studi di Verona.                              Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola-
                                                                dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, MIUR, Roma
                                                                2012, p. 13.
                                                                11
                                                                   Cultura scuola persona, op. cit., p 15.
                                                                12
                                                                   Linee Guida Educazione ambientale, op. cit., p. 9 passim.
                     Bibliografia                               13
                                                                   Laudato si’. Sulla cura della casa comune, Papa France-
                                                                sco, Editrice Vaticana, Stato Vaticano 2015.
                                                                14
FRANCESCO, Laudato si’. Sulla cura della casa                     Ivi, p. 191.
                                                                15
comune, Editrice Vaticana, Stato Vaticano 2015.                     Linee Guida, op. cit., p. 15.
                                                                16
                                                                   Ivi, p. 22.
                                                                17
MATT-MIUR, Linee Guida Educazione ambientale                       A mio avviso troppo sbilanciate per i percorsi curricolari
per lo sviluppo sostenibile 2009, Ministero                     dei Licei rispetto a quelli degli istituti Tecnici e Professio-
dell’Ambiente, Roma 2009.                                       nali, si veda Linee Giuda, op. cit., pp. 15-16         e p. 67.
                                                                18
                                                                   Ivi, p. 17.
MATT-MIUR, Linee Guida Educazione ambientale                    19
                                                                   Linee Guida, op. cit., p. 17.
per lo sviluppo sostenibile 2014, Ministero                     20
                                                                   Una nuova visione etica dell’economia in cui l’obiettivo
dell’Ambiente, Roma 2014.                                       generale può rimanere il profitto, ma non la massimizza-
                                                                zione del da perseguire con ogni mezzo e a ogni costo-
MIUR, Cultura scuola persona. Verso le indicazioni              esternalità. Inoltre, l’economia deve affrontare la questione
nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo            del rapporto tra crescita e giustizia distributiva,
ciclo di istruzione, Ministero dell’Istruzione, 2007.           quest’ultima intesa non come prelievo forzato da chi più
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola             ha e successiva ridistribuzione a chi meno ha, ma piuttosto
                                                                come ridistribuzione del profitto tra i vari soggetti che
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, MIUR,
                                                                concorrono a crearlo (in particolare nel sud del mondo do-
Roma 2012.                                                      ve i salari sono al limiti o al di sotto del minimo di soprav-
N. GEORGESCU-ROEGEN, Analisi economica e                        vivenza e a livello globale il 90% dei lavoratori in vec-
processo economico, Sansoni, Firenze 1973.                      chiaia si troverà senza un sistema pensionistico che gli
                                                                permetterà di sopravvivere) e ridistribuzione degli sforzi
S. ZAMBERLAN, Dall’utilità al godimento della vi-               politici ed economici a favore di investimenti quali istru-
ta: la Bioeconomia di Nicholas Georgescu-Roegen,                zione, e infrastrutture, che nei paesi in declino o poveri
IPEM Edizioni, Pisa 2007.                                       sono a livelli bassi e sono sempre i primi di solito a subire
                                                                ulteriori riduzioni.
S. ZAMBERLAN, La responsabilità d’impresa e la                  21
                                                                   Linee Guida, op. cit., p. 217.
responsabilità del consumatore, «Studi Economici e              22
                                                                   Ivi, pp. 16-17.
                                                                23
Sociali», Anno XLI, vol. 4, 2006, pp. 63-74.                       Ivi, p. 8.

                                                           30
Economia &Ambiente
                                           COMITATO SCIENTIFICO
Massimo Mario Augello, già Rettore Univ. di Pisa; Vittorio Bonuzzi, prof. nell’Univ. di Verona; Giovanni Cannata,
Rettore dell’Università del Molise; Orazio Ciancio, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali; Romano
 Molesti, prof. ord. nell’Univ. di Verona; Ignazio Musu, prof. emerito nell’Univ. di Venezia; Giorgio Nebbia, prof.
    emerito nell’Univ. di Bari; Giovanni Padroni, prof. ord. nell’Univ. di Pisa; Fulco Pratesi, Presidente onorario
 del WWF; Sergio Vellante, prof. ord. nella Seconda Univ. di Napoli; Antonino Zichichi, Presidente del World Lab.
         Già membri del Comitato: Rita Levi Montalcini, Premio Nobel; Ilya Prigogine, Premio Nobel;
      Kennet E. Boulding, prof. ord. nell’Univ. del Colorado; Barry Commoner, prof. ord. nel Queens College;
                        Nicholas Georgescu-Roegen, prof. ord. nell’Univ. di Nashville.

                                         COMITATO REDAZIONALE
                           Sergio Bindi, Stefano Presa, Stefano Zamberlan Redattore Capo

                              DIRETTORE RESPONSABILE: Romano Molesti

                                                 Sommario
                                Anno XXXVIII - N. 1-2 Gennaio-Aprile 2019
           EDITORIALE                                            RUBRICHE
           Romano Molesti, La prima rivista                      INDUSTRIA E AMBIENTE
           italiana di economia dell’ambiente . . Pag. 3         Open Science & Innovation: dialogo
                                                                 tra università e industria . . . . . . " 31
           ARTICOLI                                              L’indagine della BEI sul clima . . . . " 34
           Sergio Mattarella,                                    ENERGIA E AMBIENTE
           In commemorazione                                     Il PBE, Programma Biomasse ENAMA . " 37
           dell’alluvione in Veneto . . . . . . " 11             AMBIENTE E AREE MONTANE
                                                                 Convegno nazionale CAI sul lupo. . . " 43
           SAGGI                                                 ARTE E AMBIENTE
           Leonardo Andriola, Il valore sociale                  “Capire il cambiamento climatico” . . " 45
           delle risorse naturali . . . . . . . " 15             NOTIZIE DELL’AMBIENTE
           Stefano Zamberlan, Istruzione: riflessioni            Responsabilità e rendicontazione nell’uso
           sulle “Linee guida educazione ambientale              della plastica: il nuovo report del WWF . " 49
           per lo sviluppo sostenibile” . . . . . " 25           I LIBRI . . . . . . . . . . . . . " 57

                                                      ISSN 1593-9499
   Economia & Ambiente, rivista bimestrale edita da EAS-Economia Ambiente Società Associazione di Promozione Sociale
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